<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

Le Ferrari da trofeo vengono da sempre preparate in un officina interna ala fabbrica di Maranello, non nel garage di Giggino il mago dello spinterogeno
Si, ok, ma la messa a punto per le gare è una cosa, la trasformazione in un altro modello - come far diventare 360 Challenge un'auto nata 360 Modena - è invece un qualcosa che non credo in Ferrari vogliano fare, dato che sono molto attenti a mantenere l'originalità di tutte le proprie vetture - notoriamente tutte "tracciate", con storia registrata e ricostruibile - evitando lavori che le snaturino ; è noto anche che Ferrari non vede di buon occhio le elaborazioni sulle sue vetture e combatte i preparatori che le fanno, specialmente se lasciano il marchio Ferrari sulle auto.
Tutto qui....
 
14 aprile

La prova successiva di classe B è una vera follia. Non che in questa classe ci siano prove normali, ma questa è davvero molto, molto tecnica. Una discesa su un misto da stretto a strettissimo da Genn’e Funtana all’abitato di Sinnai per proseguire dentro Cagliari sino alla spiaggia del Poetto.


Ho descritto la prova ad Antonino Nocco che non la conosceva perché è nuova, e quello mi ha detto: “E allora?”

E allora” ho risposto io “sono ventisei chilometri di misto in discesa, seguito da pezzo veloce, abitato di Sinnai, ancora pezzo veloce, superstrade intorno a Cagliari, abitato di Cagliari, arrivo sul lungo mare.”

E allora?”

in 15 minuti alla media di 104”

Ok ma non è impossibile con una classe B no?”

Di giorno e a traffico aperto?!”

Ah!”

Questo è l’ultimo trasferimento che faccio con la Scuderia. Ho comprato un carrello e ho messo un bel gancio traino alla Honda Civic. Si schiatta di caldo nella Ferrari; non ha nessun materiale insonorizzante, ogni dosso è una sofferenza per le vertebre, non ha nemmeno i finestrini e io mi sono già rotto le palle. La Civic in confronto pare un salotto e ha pure la radio. Non potrò sfidare nessuno nei trasferimenti ma almeno viaggio comodo, considerando che parecchie prove di classe B sono bel lontane da Cagliari ed in zone molto remote per evitare la Zustissia. Si comincia adesso a correre con bolidi facilmente identificabili e schedabili e gli ibirri diventano sempre più pericolosi ed attrezzati. Ora se mi fermano col carrello non possono certo darmi noie perché traino una macchina da corsa se tutte le scartoffie sono in regola e la Civic per fare le corse non la uso più.

La speciale Genn’e – Cagliari me la faccio in ricognizione decine di volte con la Civic senza dare nell’occhio alla Zustissia che bazzica in zona. Magari sospetta qualcosa. La gara è di sera ed io, una Noble nera e l’altra macchina partecipante per oggi (una Lamborghini) siamo già li (sic) la mattina, a bruciare ettolitri di benzina su e giù per il pezzo iniziale che è quello più tecnico ed impegnativo. L’andatura è rigorosamente codice, con l’occasionale sgasata per provare questo o quel tratto critico e non allertare la Zustissia. Dopo prove su prove giungo alla conclusione che la Scuderia non sarà la meglio macchina con cui affrontare questo tratto. A traffico aperto occorrerà girare con marce alte e la Scuderia protesterà vivamente a questa idea. Il mio sospetto andando avanti e indietro con la Honda è che se la macchina diventa troppo in tiro con le marce basse, c’è il rischio alla prima imprecisione di sbattere contro qualche macchina civile. Infatti le chicane mobili sono tante ed imprevedibili. Specialmente nei punti ciechi sono pure molto pericolose. Si rischia di svallare sul tetto di qualcuno.

La quota di partecipazione è di 50000 euro. Se si sta sopra ai 104 di media si incassa (sic) 150000 (questa è una prova aperta alle classi A e B), se no si perde la quota. Ci sono dunque 150000 euro dai partecipanti e 300000 messi dal club nel malaugurato caso in cui tutti i concorrenti stessero sopra la media oraria minima. Profitto per chi ce la fa, 100.000.

Alla fine della prova il club ci rimette solo 150000 perché solo io e la Lamborghini, una Murcielago LP ce la facciamo. Io al pelo 104,2 di media. La Noble si dice abbia trovato troppo traffico. Per me invece è Ted, il suo pilota scozzese che non è all’altezza, ma posso sbagliarmi.

La terza prova del mese è una gara a 8 ma di quelle davvero pericolose. In una classe B poi, oserei dire pericolosissime. Sto parlando di un’altra discesa a traffico aperto ma con 8 macchine a correre contemporaneamente. Tratto breve ma intenso, pieno di dossi e di curve cieche. Quanto ci vuole per ammazzarsi e /o ammazzare qualcuno.

La località di questa gara è fissa e quindi non posso rivelarla, ma assicuro che è una prova davvero difficile. Le macchine partecipanti sono tutte competitive e l’unica cosa buona è che il tracciato è a senso unico, per cui non ci sono macchine civili che arrivano in senso opposto. Comunque si rischia di brutto lo stesso.

I partecipanti sono la mia Ferrari che ho trainato fin la (sic) con la Honda, una Corvette ultimissimo modello e tappatissima da GT, una Porsche anche questa di recente generazione, un’Audi V10 molto cattiva, una Dodge Challenger taroccatissima, e due Lamborghini (Diablo SV e una Spider moderna).

Occorre stare attenti qua perché le macchine toccano sotto sui dossi e si rischia di sfasciarle. Favoritissime sono la Dodge e la Porsche che sono più adatte allo sconnesso delle altre. Ma evidentemente sono guidate da gente mediocre e non incidono sulla gara. Invece incide molto la Corvette che parte a siluro e vola tra il traffico. Incido pure io che tenendo il motore a regimi medi e dosando il gas sui dossi riesco ad assumere un buon passo. Nelle curve poi, specialmente quelle lisce non credo che nessuno possa tenere testa a me ad alla Scuderia, o come la chiamano gli Americani “Scudé ria” Vinco con 1 secondo e 4 di margine sulla Corvette e sono ad un nuovo record di incassi in un mese, con ancora tre prove da disputare, di 211.000 euro. Siamo in classe B ed i soldi cominciano ad arrivare copiosi se si vince.

A tal proposito ho deciso di comprarmi un qualche cosa di confortevole con cui trainare la Ferrari. Con la Honda è lo stesso un gran problema; manca la coppia e la macchina diventa inguidabile. Ci vuole qualcosa di più potente col coppione da traino, comodo e silenzioso per i lunghi trasferimenti su e giù per l’isola e che traini quindi in maniera decente il carrello della Scuderia.

Dopo lungo vaglio decido per rimanere in casa Fiat per via dello sconto papi di Tabby, e la scelta cade su un Grand Cherokee V6 che ritiro da concessionario per 48000 euro in contanti. Con questo coso dovrei aver risolto il problema della comodità e del traino. I SUV li ho sempre odiati ma qui ci vuole. Per di più nel guidare il coso, come l’ho immediatamente soprannominato, mi accorgo che è molto rilassante.

Il primo collaudo al traino lo faccio per andare a fare una cronometro da paura, aperta a tutte le classi, ma praticamente dove possono avere successo solo le classi A. Mai una classe B è stata sotto i tre minuti che sono il tempo limite per concludere questa cronometro alla media di 140 orari. Strada Provinciale 1 da Agrustus a S. Teodoro, tre di mattina traffico inibito su tutte le 14 trasversali da altrettanti commissari che ci piazzano le loro macchine per quindici minuti. Cinque macchine per prova a tre minuti l’una dall’altra. Tre minuti di attacco cardiaco. Questa prova è fatta in diversi periodi dell’anno ogni anno per non dare un riferimento alla Zustissia. Normalmente per quando arrivano, allertati dai locali, è già tutto finito. Quota di partecipazione 20000, in caso di media a 140 orari se ne incassano 70000. Se no si perdono i soldi. A tentare di dissuadermi sono in tanti. Con una classe B la perdita del denaro secondo gli scettici è assicurata.

Se vuoi farla con una Ferrari, affittati una Enzo” mi ammonisce Antonino Nocco. La dirigenza del club è sorniona e contenta di vedermi partecipare con la Scuderia. Tutti pensano che sia veloce, ma non veloce abbastanza. Ed invece io penso che con me alla guida la 430 Mostro ce la possa fare.

Notte fonda, il pubblico comincia ad assieparsi silenzioso. I commissari di percorso ed i sorveglianti delle trasversali controllano il posizionamento della gente. Vietato assieparsi all’esterno di curve o in prossimità di staccate. Ci mancherebbe altro che qualcuno esca ed ammazzi un fottio di gente. A partecipare siamo io, la F-50 preparata da F1 del Presidente, una Aston tappata da 24 ore di Le Mans una Bugatti Veyron e la Lambo sesto elemento che avevo guidato molto tempo fa per portarla dal carrozziere. Io che sono “pivello” parto per primo.

Il primo tratto è ultra veloce, S veloci danno su un dosso che si fa in sesta rilassata. Atterraggio duro e sfiammata di scintille nella notte, ma la Scuderia rimane stabile. Ancora una serie di accenni ed una curva da quinta a sinistra, poi si alza il piede per una staccata morbida a sinistra che si accentua scalando ancora e staccando abbastanza forte per una contro curva a destra. I tratti veloci si alternano a quelli lenti. Ci sono anche curve da seconda al termine di violente staccate. La Scuderia non fa una piega. Si sorbisce tutti i miei maltrattamenti ma continua a comportarsi da formula. In un paio di punti devo alzare il piede in anticipo per fare delle correzioni a miei errori di guida. Non errori gravi ma comunque decisivi in un percorso così breve. Quando taglio il traguardo credo comunque proprio di avercela fatta e di avere azzittito l’intero Passiléstru. Invece no. 3’01’94 ed al club ho solo abbassato la voce, ma non l'ho azzittito. E’ il secondo tempo migliore mai fatto registrare da una classe B. Pare che il miglior tempo di una classe B sia 3’00’79 stampato da un Wolkwagen Syncro V12. Comunque non mi lamento. Certo mi sono fumato 20000 euro, ma tornerò e con la stessa macchina. Tanta è la mia convinzione di potercela fare. Intanto ce la fanno il Presidente e la Veyron. La Aston fa un tempo superiore al mio e della Sesto Elemento abbandonano il rottame su una spiaggia, la (sic) dove è atterrata, tanto era senza targa e con i numeri di telaio limati. Così se ne vanno al mare 1,5 milioni di euro ! Ma ce (sic) gente che può.
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Ultima modifica:
Ah! Vuoi dire che le Ferrari da Trofeo sono costruite direttamente così??
Quindi se vai a Maranello con una bella valigia di soldi la macchina non te la incattiviscono?
Il denaro può fare molto e si sa, ma non sempre può far tutto, basti vedere l'esempio di Horacio Pagani che, come da lui stesso asserito, potrebbe aumentare e parecchio i numeri delle supercar da lui prodotte, ma non lo vuol fare e se vuoi una Utopia ti metti in coda e aspetti, anche se sei un nuovo ricco abituato ad aver tutto subito.

Anche Ferrari, se non è proprio così, applica comunque alcuni criteri che potremmo chiamare "etici", finalizzati a limitare gli acquisti solo speculativi (vedi le speciali in serie limitata, con precedenza a chi è già stato cliente) ed a preservare il più possibile lo spirito delle vetture, evitando pasticci di dubbio gusto.

Le auto da Trofeo, per quanto ne so, vengono preparate per le gare - salvo quelle non omologate per la strada, chiaramente già a posto per la pista - con kit e settaggi appositi, simili per tutti a secondo del tipo di gara da fare : sono preparazioni / adattamenti studiati insieme al modello, necessari per gareggiare ma che non lo stravolgono eccessivamente, lo adattano all'uso duro in pista.

Penso quindi che, denaro a parte - quello ovviamente serve, ma non basta - te la possano incattivire ed adattare, ma entro certi limiti, senza pasticciare un modello così tanto da sovrapporlo ad un altro.

Il prestigio che Ferrari si è guadagnata col tempo passa anche attraverso una politica di serietà, che non guarda esclusivamente al denaro immediato.
 
Metà aprile 2011

Mi scarrello la Scuderia sino a Olbia dove si corre la famigerata “Anello della Velocità” gara riservata alle classi B. L’unico problema è che quando arrivo sul posto la metà degli 8 partecipanti sono classi A. Una Bugatti una Lamborghini Reventon, un paio di macchine esotiche classe B di cui non riconosco il modello, ma probabilmente di quelle artigianali inglesi, una Regera, una Aston da endurance cattivissima, e una “modesta” F 430 standard.

Un bel pesce d'Aprile a metà mese mi ha fatto il Passiléstru. Mi ha fatto versare la quota di iscrizione di 20000 euro e poi mi ha messo davanti 4 classi A in questa gara super veloce che si corre intorno all’aeroporto Costa Smeralda. Il tracciato in tre giri prevede la partenza a Sporula sulla statale 729 e svolta a sinistra prima di imboccare la E 840. Si va verso l’aeroporto di Villa Fiorita sui curvoni in appoggio da fare quasi in pieno. A Trudda, si molla e si scala in quarta e poi ancora in terza per immettersi a sinistra su Via dello Spirito Santo in direzione delle vecchie saline e di Murta Maria. Questo è il pezzo per così dire lento. Ma in realtà non è affatto lento; semplicemente la strada si restringe e occorrono ancora più palle di prima. Mai il nome di una via è stato più azzeccato. Qua se lo spirito santo ti abbandona vai ad arare i campi, e anche se non ti ammazzi, come minimo il pianale lo distruggi. Infatti si tratta di un tratto di strada aperta con ampie vie di fuga nei campi agricoli, con due o tre curvoni veloci e uno medio da quinta in sospensione. Reinserimento sulla SS 125 piuttosto veloce, di quarta bella urlante, e tratto guidato ma sempre veloce che ritorna verso l’aeroporto di Olbia. Altra staccata per entrare di terza molle sul pezzo che da (sic) di nuovo sul traguardo.

Questo percorso va fatto per tre giri a notte fonda per un totale di 66 chilometri. Impossibile controllare il traffico ma per contro la zona è assai remota quindi a quell’ora di solito non ci sono problemi. L’ampia visibilità fa anche si di non avere brutte sorprese dai civili eventualmente presenti sul tracciato.
Hic sunt Leones (sic).


Tornando alla griglia di partenza (che tra l’altro in questo mio diario non ho ancora mai specificato che è sorteggiata), è vero che ci sono quattro classi A ma è anche vero che grossi nomi non ce ne sono. Non c’è il presidente, non c’è Daniel ex pilota NASCAR con la sua Seleen da 750 cavalli, e non ci sono i calibri massimi del club con le loro McLaren GTR e simili. Diciamo che i quattro membri di classe A sono gente “normale” e non basta una classe A per vincere: in un percorso come questo ci va il piede, il pelo ed un po (sic) di fortuna che non guasta mai.

Si parte naturalmente a cannone che ad accelerare da fermo sono tutti buoni. Nel misto veloce iniziale dopo la partenza già si vede che sono di fronte a piloti non di primissima categoria. Ce ne (sic) solo uno che va abbastanza bene ed è il tizio con la Reventon. Gli altri vanno si forte sulle accelerazioni e sul dritto, ma dove c’è da tecnicizzare alzano il piede. Nei primi quattro curvoni veloci in appoggio la Scuderia non ha nulla da temere nei confronti di nessuno e mi fumo tutti meno che la Regera che anche questa è guidata da uno tosto. Mi metto in scia e sul dritto riesco a mantenere il contatto solo grazie appunto alla scia. Alla prima imprecisione se mi stacco addio patria. In un punto dritto e sgombro vado a limitatore, la (sic) dove la Koniseg (sic) non è neppure in pieno. A Trudda c’è il punto più tecnico e più difficile: sesta-quinta-quarta, sospensione sulla rampa che va a sinistra ed entrata nella rampa che sbuca sulla Spirito Santo in terza con inserimento millimetrico. E qui che passo l’avversario. Mi aspetto adesso che la Regera reagisca con grande battaglia, anche perché adesso sono davanti io e gli do i riferimenti. Invece quello a poco a poco cede e accumulo secondi di vantaggio da li (sic) fino alla fine.

Il mese lo finisco con una “caccia libera” che è un’attività tipica per un dirigente finché dura la pacchia. Si tratta di scorrazzare per le strade, soprattutto quelle tortuose in cerca di polli da spennare. Naturalmente questa risorsa è come il petrolio; più la usi e meno ce ne (sic). Quando la fama comincia a circolare ampiamente, di polli da spennare se ne trovano sempre meno.

Oggi ne trovo due particolarmente succosi. Un tizio di cui mi sono dimenticato il nome con una Audi RS 4 B7 che mi mette sul piatto 10000 euro perché sono in giro con la Maserati in incognito e quello non mi riconosce prima di aver messo i soldi in palio. Si piglia un sacco di mazzate sulla statale 125 e paga.

Il secondo pollo è un altro dirigente con una Ferrari Italia come quella che ho portato in America. Walter si chiama sto tizio, mi prende dietro mentre percorro la statale 131 per Olbia in caccia libera. Con questo occorre una tattica più sottile e quando ci incontriamo siamo casualmente vicini al percorso della cronometro Lula – Onani. Un bel misto medio dove i vantaggi della sua Ferrari sono di molto ridimensionati. Sto Walter a differenza del tizio dell’Audi, mi conosce bene. I 10000 sul piatto li mette, ma vuole la sfida in due tempi; prima in salita e poi in discesa. Glielo concedo tanto, salita o discesa non fa differenza. E invece una differenza c’è, visto che la sfida in salita la vinco senza problemi, mentre in quella in discesa il nostro eroe si destreggia molto meglio e riesco a passarlo solo in una staccata violenta quasi alla fine del tracciato.

La mesata col Passiléstru e buona: 224000 euro. Prossimo investimento probabile; un nuovo camion ed assunzione del primo dipendente.

Ancora aprile 2011

Giunge notizia che alcuni camion nella gara di Nasheville sono stati penalizzati per altezza da terra irregolare. Tra questi, che lo dico a fare, c’è ovviamente anche il mio. La penalità mi retrocede all’8° posto e con tutti gli altri camion penalizzati, e sono molti, il mio compagno di team Chris Hunt si ritrova al 5° posto. Ricevo un email da Hunt dove mi comunica che non capisce come simile “cacca di pollo” (mi faccio tradurre il termine idiomatico da un suo connazionale, che significa menate burocratiche) possa alterare così il risultato di una gara. Mi rinnova i suoi complimenti per la mia prestazione e si augura di potermi avere di nuovo in pista con il Dodge Fiat Automotive Team. Esempio di classe ed onestà da parte del pilota americano. Altro segno di solidarietà da parte del team è che aggiunge di tasca sua i mille euro di premio gara che mi vengono sottratti dalla NASCAR per la retrocessione nell’ordine di arrivo. In ogni caso una torbida faccenda.

Alla fine del mese volo di nuovo in America per guidare sul circuito di Dover.

A partire dal 2010 la NASCAR è stata profondamente rivoluzionata ed il calendario ridotto a 15 gare su quattro ovali diversi. Aboliti i circuiti stradali, visto che il pubblico latita se non si corre a rotta di collo sugli ovali, ed in realtà i mezzi non sono adattissimi ai circuiti stradali in ogni caso. Le piste dove si lotta sono appunto Nasheville e Dover, seguiti dal tempio della velocità Indianapolis ed infine dal Gateway International Speed Track che conclude il ciclo che si ripete tre volte. Nell’ultimo ciclo la gara conclusiva è ad Indianapolis in onore del prestigio di questo circuito.

Anche il calendario dei weekend di gara è stato profondamente rivisitato. Invece che dividere le tre classi NASCAR in giorni diversi, si fanno le libere, le qualifiche e le gare nello stesso giorno per tutte e tre le classi. La Mattina i camion, a pranzo le macchine depotenziate della Home Depot Cup e nel pomeriggio la classe regina con le NASCAR cattive da 900 cavalli.

Sulla pista di Dover dove senza traffico in qualifica il manico conta di più del mezzo, riesco a fare un’altra pole position e parto pure bene mantenendo la testa la qual cosa non è facile con questo gruppo di indemoniati. Guido dunque forte per tre quarti di gara, ma gli avversari più diretti non mi lasciano andare via. Sono tutti li (sic) e tengono tutti il mio passo. Questo è il bello della NASCAR; risultato in dubbio sino all’ultimo giro. Ed il dubbio viene sciolto a 7 giri dalla fine dei 20 totali. Mi si sgonfia il pneumatico anteriore destro e vado a strisciare contro il muro. Naturalmente gli indemoniati, che come ho detto sono tutti li (sic) ne approfittano immediatamente. Concludo settimo ringraziando dio di aver finito la gara. Incasso altri 3000 euro di premio gara e me ne torno a casa scornato. Prossima gara a maggio: The Temple of Speed. In questa gara abbiamo sperimentato un nuovo sistema di iniezione che si spera possa essere perfezionato e dare i suoi frutti ad Indianapolis, dove ci va davvero tanto motore.
 
[...] Un bel pesce d'Aprile a metà mese mi ha fatto il Passiléstru. Mi ha fatto versare la quota di iscrizione di 20000 euro e poi mi ha messo davanti 4 classi A in questa gara super veloce....
Suona però strano il non rispetto delle regole da parte del club, in un contesto in cui non possono esserci contratti scritti e quindi il rispetto delle parole date è basilare, da parte di tutti.
 
Oh ma non c'è nessun non rispetto delle regole qui. La dirigenza ha piena facoltà di accettare macchine fuori quota in qualunque prova. Naturalmente nessuno è obbligato a partecipare. Il testo

"Mi ha fatto versare la quota di iscrizione di 20000 euro e poi mi ha messo davanti quattro classi A"

è puramente drammatico e sarcastico. Il Maskinganna avrebbe potuto ritirare la sua quota e non partecipare. Forse se avesse visto classi A "pericolose" lo avrebbe fatto; anche se devo dire dalle pagine del diario che vi ho già sottoposto e da quelle che devo ancora sottoporvi, traspare un atteggiamento fideistico del Maskinganna nei confronti della Ferrari Scuderia. Traspare chiaramente dalle pagine del diario che con quella macchina si sentiva in grado di affrontare chiunque.
 
maggio 2011

Finalmente ho preso la fatidica decisione: la Delta 17 ufficialmente si allarga a due camion. Per 98.000 euro ho acquistato un altro IVECO; questa volta uno Stralis "base base" per il mio nuovo e primo dipendente che lo guiderà. Adesso la ditta è formata da ben due persone.

All'agenzia di reclutamento mi propongono una ragazza di nome Veronica; anzi più che una ragazza dovrei dire una signora, capelli rossi (non proprio naturali) e quell’aria assertiva tipica degli autisti di camion con le palle. La signora è certificata nella guida ecologica, nei carichi fragili e nelle lunghe percorrenze sino a 750 chilometri. Le affido il nuovo Stralis nero neo acquisto della Delta ed il primo viaggio lo fa da Cagliari a Verona con un rimorchio pieno di alberi di trasmissione da portare all’importatore italiano Wolkswagen, che li manda in Germania per le sostituzioni in garanzia. Lo spedizioniere che mi affida il contratto ride che i Tedeschi sono molto puntigliosi in quanto alle sostituzioni in garanzia e vogliono esaminare tutti i pezzi difettosi per studiarli ben bene, e immagino io ma non dico anche per controllare che i clienti spaghettari non facciano i furbi.

Io invece mi sparo un viaggio con l’Hy Way da Cagliari a Metz in Francia con 27!! tonnellate di succo d’arancia in un rimorchio cisterna. La prendo questa consegna in quanto è la meglio pagata, ma non so se ho fatto bene. Tirare 27 tonnellate di roba con il mio Hy Way base da 310 cavalli ed un singolo assale posteriore, si rivela una faticaccia che mette a dura prova ruote, motore e trasmissione, per non parlare del consumo abnorme di carburante. Come prossimo investimento dovrò valutare qualche miglioria al camion, tipo un motoraccio da paura e l'aggiunta di un assale per i carichi impegnativi.

Per il ritorno in Italia, trovo un Escavatore Volvo da portare a Genova e lo prendo al volo. E’ una consegna urgente e come tale paga il supplemento.


Dormita colossale in cabina in un parcheggio e sabato alle 1330 andiamo a prendere questo escavatore.

1408 arrivo alla Taret Societé Anonime ad agganciare il rimorchio con l’escavatore.

1413 rimorchio agganciato e presa in carico delle scartoffie.

1635 entrata casello autostradale Metz-Strasburgo tempo buono, leggermente coperto provo a mantenere la velocità di crociera di 90 allora (sic) ma sull’autostrada a saliscendi con 310 cavalli non è facile. Ho venti ore per la consegna tassativa e devo fermarmi almeno una volta a dormire. Quindi tempi molto stretti.

1744 casello intermedio per Strasburgo, 8 euro.

1823 tangenziale intorno a Strasburgo, traffico moderato.

1857 100 chilometri da Mulhouse

1925 svincolo per Basilea e il confine svizzero. Tempo sempre buono, ancora giorno. Prevedo la sosta per la cena ed il riposo in Svizzera prima dell’inizio del tratto montano dell’autostrada, che voglio affrontare fresco e riposato. Potrei fermarmi a Gravellona Toce subito dopo il confine italiano ma sono troppo al limite come legge e come fatica. Non voglio rischiare. Dopo tutto si tratta di un viaggio di ritorno in Italia. Anche se mi capita di pagare una piccola penale per il tempo, pazienza.

2009 uscita a Basilea. Passo dal centro. Tipica città svizzera da rateo di suicidi elevato. Comincia a fare buio.

2028 rientro in autostrada

2104 svincolo per l’inizio del tratto montano, tra poco raggiungerò l’area di servizio dove ho programmato la sosta.

2157 sosta in area di servizio. Acquisto della cena al locale bar, dove conosco camionista tedesca, Vera, anche lei diretta in Italia. Cena con lei in cabina, chiusura delle tende e delle serrature e paio di orette di “solidarietà tra camionisti” prima di dormire. Grandissimo paio di orette anche se sono un po (sic) preoccupato per il tratto montano tra Svizzera e Italia con 310 cavalli e i tempi di consegna stretti.

Domenica 0657 tempo buono. Colazione veloce con Vera in cabina. Ultimo bacio di arrivederci e gran rispetto per questa intrepida camionista teutonica. Ottima persona, ottima compagna di “viaggio breve” ed un altra entry da ricordare con piacere nel diario. L’importante è che Tabby non lo legga prima che sia morto.

0710 Partenza per il tratto montano. Meteo sempre buono. Tempo rimanente per la consegna 6 ore e 58 minuti. ETA secondo il GPS 6 ore e trenta. Ma non so se tiene contro della scarsa potenza del mio Hy Way. Comunque non intendo prendermi dei rischi eccessivi. L’incidente di due mesi fa è ancora fresco nella memoria.


0731 iniziano i guai nelle salitone autostradali proseguo a 40 allora (sic) in settima, impiccato a 2700 giri.

0857 cartello dei 161 chilometri a Milano. ETA 4 ore 51 tempo rimanente 4 ore 59. Quando arrivo in pianura dovrò recuperare qualcosa. Il tratto alpino dell’autostrada per l’Italia è un incanto soprattutto col tempo buono di primavera. Pini, montagne e gallerie inframezzate dall’occasionale placido laghetto. Spettacolo!

0952 inizio della discesa. Sapiente uso del ritardatore. Se usi i freni qui li cimisci in fretta. Si vola giù per il confine italiano...con prudenza. Mettersi camion e rimorchio per cappello è un attimo qui.

1030 confine. Colpo di culo si passa senza formalità. Imbocco la A9 per Milano. E’ il momento di tirare, sperando che la Zustissia non mi becchi.

1135 Tangenziale di Milano traffico non troppo denso grazie a Dio.

1249 svincolo per Torino. Mi tengo sulla sinistra. 20 minuti di ritardo. No buono !

1304 inizio tratto appenninico. Qua occorre tirare i remi in barca ed accettare il ritardo.

1324 La sfiga ci si metter di mezzo; incidente sullo svincolo per Genova rallentamento e bestemmie. Ovviamente capita sempre quando la consegna è urgente. Tutta l'autostrada è bloccata. Deviazione per Livorno. Ritardo previsto dal GPS 4 ore e mezza. Alla faccia della consegna prioritaria. Qui invece di una penale mi becco l'azzeramento del contratto e la consegna gratuita.

1530 sono finito allo svincolo per Parma Bologna, tra un po (sic) arrivo a Livorno. Mi reimmetto sull’autostrada al contrario per tornare in Liguria dopo la deviazione. Oramai ho deciso che della consegna me ne sbatto le balle, tanto più che devo fare un’altra sosta per riposare. Al diavolo il cliente, se ci sono gli incidenti per la strada non è colpa mia.

1620 manovra illegale per rientrare in autostrada prima. Tutta roba futile dato che devo fermarmi comunque per la regolare sosta di 9 ore

1639 cartello fine Toscana inizio Liguria

1709 sosta in area di servizio. Cena e riposo. Niente dolce compagnia e sono incazzato nero.

Lunedì 0209 fine del riposo e mi rimetto in marcia.

0244 inizio la risalita verso la Linea Gotica. Una palla bestiale.

0357 uscita per Genova

0436 arrivo a destinazione presso il terminal del porto per sganciare il rimorchio. Lo stabilimento è aperto h 24 ed il cliente è così incazzato che il rimorchio non me lo fa nemmeno parcheggiare. Inutile dire che mi pagano sta cippa. Perdita di 371 euro in questo viaggio e devo fare ancora il pieno. Speriamo di trovare un carico per la Sardegna e così me ne torno a casa a smaltire l'incazzatura
Uniche note positive: il profumo di Vera ancora addosso e lo scenario svizzero. Prima di tornare a casa mi serve una bella doccia. Al porto vado a prendermi un carico pericoloso di Clorina per portarlo a Bologna che di diretto per la Sardegna non ho trovato nulla, e l’avventura ricomincia.
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Oh ma non c'è nessun non rispetto delle regole qui. La dirigenza ha piena facoltà di accettare macchine fuori quota in qualunque prova. Naturalmente nessuno è obbligato a partecipare. Il testo

"Mi ha fatto versare la quota di iscrizione di 20000 euro e poi mi ha messo davanti quattro classi A"

è puramente drammatico e sarcastico. Il Maskinganna avrebbe potuto ritirare la sua quota e non partecipare. Forse se avesse visto classi A "pericolose" lo avrebbe fatto; anche se devo dire dalle pagine del diario che vi ho già sottoposto e da quelle che devo ancora sottoporvi, traspare un atteggiamento fideistico del Maskinganna nei confronti della Ferrari Scuderia. Traspare chiaramente dalle pagine del diario che con quella macchina si sentiva in grado di affrontare chiunque.
Va bene, diciamo che è una licenza poetica.... come del resto lo è citare la dura lotta con la Koenigsegg Regera, sia perché questa nel 2011 non esisteva ancora, sia perché anche con uno sforzo di fantasia è difficile immaginare che una Ferrari F430 Scuderia (510 cv, vmax sui 320) possa star dietro sul dritto, anche se per poco ed in scia, ad una Regera, che solo di motori elettrici ha su più potenza della F430 e supera facilmente e rapidamente i 400 orari.
Ma, per carità, la narrazione va bene così, qualche licenza poetica ci vuole..... :emoji_wink:
 
Oops. sulla Koenigsegg errore di trascrizione: la macchina era una Agera 1st gen, tra l'altro ritirata ad Ängelholm qualche settimana prima della prova, come il Maskinganna riporta dai colloqui post gara con il proprietario che io ho tagliato da diario.
Quella portata in gara in Sardegna era la terza Agera 1st Gen prodotta su un totale di 7 esemplari. Tra le parti del diario non trascritte c'è infatti anche la scusa trovata dal pilota della K.segg che non aveva ancora avuto il tempo di familiarizzarsi col bolide. Questi era un alto dirigente del Passiléstru, ma nonostante ciò, secondo il diario, il Maskinganna gli rispose testualmente che le scuse sono come gli ani; tutti ne hanno una. E si fece un nemico giurato che nel diario ritroveremo.
Regera invece che Agera:emoji_angry:. Il correttore di bozze era ubriaco.

La Ferrari Scuderia del Maskinganna, secondo il diario, in realtà non superava i 300 all'ora, mentre l'esemplare di K.segg citato nel diario superava, in teoria i 430kmh
Il punto è avere le palle di portare qualcosa che rotola e non vola a 400 o anche solo a 300 su una superstrada.

Il Maskinganna non cita velocità specifiche durante la gara dell'aeroporto Costa Smeralda. Ma il fatto di riuscire a stare con la K.segg solo grazie alla scia, significa comunque che in brevi tratti di rettilineo le velocità raggiunte furono in quell'occasione qualcosa di più di 300 orari. E qui la licenza poetica è relativa, dato che di gente che fa corse illegali e raggiunge quelle velocità è piena internet e le fonti non possono essere tutte false e i video tutti montati.
 
Sarebbe interessante capire come un camionista "freelance" trova un carico da portare da un posto all'altro mentre è in giro per altre consegne. Chissà se c'è un passaparola, un network o che
 

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