<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

I giapponesi vanno letteralmente pazzi per quese gare notturne in città...non gli basta l'emozione virtuale di need for speed:emoji_grin:
 
Devo cominciare a pensare ad una classe C e ancora non ho abbastanza capitale. Le alternative abbordabili sono: Giulia Quadrifoglio 80000, perché le 8C è troppo costosa e la 4C non mi piave. Ferrari 360; troppo costosa mentre la Maserati Quattroporte GTS è anche troppo costosa e non più performante della Giulia. Credo quindi che quando avrò messo insieme i soldi necessari dovrò optare per forza per la Quadrifoglio, sempre dal concessionario Fiat di Cagliari. Lo facciamo arricchire.

A luglio i primi mille euro in contanti me li guadagno mentre mi sto recando a Baia Vignola per una gara a 8. Quando sono praticamente quasi arrivato, all’altezza di Aglientu mi sfanala una Maserati assolutamente identica alla mia, del mio stesso colore rosso; l’unica differenza tra quella e la mia è che ha i cerchioni chiari invece che bruniti come i miei. Si tratta del famigerato Marvin, come si fa chiamare lui, personaggio come me in ascesa nel Passiléstru. La provinciale su cui si svolge la sfida è abbastanza strettina e siamo in un orario con traffico copioso. Certamente non posso rifiutare la sfida. Il signor Marvin mi conosce di fama, io conosco lui e siamo reciprocamente al corrente delle prestazioni dell’altro nel club. Ragion per cui, ben sapendo che possiamo entrambi perdere la contesa, mettiamo sul piatto delle scommesse solamente 1000 euro per essere prudenti. Le macchine sono identiche, Maserati Gransport assolutamente di serie, e quindi la differenza la faranno il manico, il pelo sullo stomaco e la congiuntura del traffico. Il percorso prescelto è lungo 8 chilometri sulla provinciale che va a Vignola Mare e termina un chilometro prima della mia destinazione per la corsa che devo disputare.

In partenza siamo ovviamente appaiati con accelerazioni molto simili. Marvin commette un unica indecisione su una destra veloce che affrontiamo intotno ai 140 orari. Li (sic) lo infilo a destra e mantengo il comando sino al traguardo. Mille euro e gerarchie stabilite tra le due Gransport del Passiléstru.

Per quanto riguarda invece la gara che sono venuto qua al nord a disputare, (sic) pur essendo su un tracciato bellissimo e tecnicissimo, non presenta particolari difficoltà in quanto popolata di scarsoni che partono fortissimo con le loro Viper, le loro AMG, e c’è anche una Lotus Exige ben tappata da monomarca che è quella che mi preoccupa di più. Devo puntualizzare per i posteri che venire su un percorso come questo con una Viper non è molto intelligente. C’è anche una Maserati Quattroporte ed anche qui il proprietario non dimostra molto acume nel portarla in una gara collinare come questa, super guidata e con un sacco di tornanti.

La prova si svolge in discesa e questa è un’ulteriore polizza di assicurazione per me contro la mancanza di motore confronto a molta della concorrenza presente.

Come volevasi dimostrare, in partenza nel primo tratto, patisco la superiorità cavalleresca dei miei avversari, che mi stanno tutti ben davanti. Ma dopo i primi due o tre chilometri di veloce, inizia il guidato ed il super guidato, dove comincio a salire in cattedra con quella che credo sia stata la miglior guida che abbia mai fatto da quando corro nel Passiléstru. Certo un paio di sportellate con la Viper ci stanno e pure una o due raschiatine ai guardrali in certi punti critici. Ma in cinque minuti e 41 secondi concludo la prova con una vita di vantaggio rispetto alla concorrenza che è dietro di quasi una quindicina di secondi. Non mi sono mai divertito tanto nel guadagnare 5000 euro. La gara aperta a tutti i tipi di veicoli, moto comprese non attira chissà per quale ragione nessun pezzo grosso del club, ma solo gente che magari è arrivata fortunosamente in certe classi superiori ma non riesce a progredire oltre.

Come ciliegina, anzi come anguria sulla torta, subito dopo la gara ho l’opportunità di parlare con il capo del team di commissari all’arrivo che per caso risulta essere un gentile signore giapponese di nome Tersuro, dirigente del club e vero pezzo grosso dello stesso. La sua macchina registrata al club è una Pagani di non so bene quale modello, ma non una Zonda; qualcosa di più sofisticato, tipo una cinque o qualcosa del genere. Altrettanto per caso, la Pagani è parcheggiata all'arrivo della gara e nell'ammirare la vettura e nel chiedere informazioni, vengo a sapere appunto che appartiene al signor Tetsuro. Mi viene dunque in mente di fare della giornata un trionfo senza precedenti per me e di chiedergli se mi concede una sfida lungo il percorso della gara appena conclusa. Le auto civetta si sono appena ritirate dai due capi del percorso e adesso il traffico, pur non numeroso in quella particolare “mulattiera” è comunque presente. Il gentilissimo signore giapponese come solo i Giapponesi sanno essere, mi risponde in Sardo.

Sa Pigàda?”
Ajo sa Pigada mi piaghet”

Mister Tetsuro è un furbacchione. Sa chi sono io, sa cosa ho appena fatto ai miei avversari, non può rifiutare la sfida da un pivello di classe D anche se in ascesa, e sa che il percorso livella le prestazioni. Almeno la gara, visto che deve farla o perde la faccia, vuole farla in salita. Per non apparire troppo invadente o maleducato, accetto. Ho già dimostrato una bella faccia tosta a sfidare un dirigente di classe A e non posso spingere oltre nelle contrattazioni.

Dechemiza?” propongo io visto che un papavero di classe A non corre per meno. Tetsuro prontamente accetta e dopo pochi minuti siamo assicurati ai nostri sedili. Per rispetto non indosso il casco giacché il mio avversario, che non prevedeva di correre oggi, non ce l’ha. Il percorso e lento e i rischi addizionali non troppo elevati nell’avere il melone scoperto. Se succede qualcosa confido nel rollbar e nelle cinture a quattro punti.

Tetsuro mi fulmina ovviamente in partenza, ma già alla svolta a sinistra che da (sic) inizio al lungo tratto super guidato incontra traffico e perde il vantaggio. Il frastuono della Pagani con gli scarichi liberi riverbera per tutta la Sardegna Settentrionale e pure in Corsica e ci accingiamo ad approcciare la parte vera del percorso. Qui sto dietro per un po (sic) e noto con piacere che non ho difficoltà a tenere la Pagani sul misto stretto dove anche il traffico, rado ma presente, contribuisce ad impedire che il mio cliente se ne vada. Guidare guida bene il mio avversario; non è ne (sic) un pivello ne (sic) un buffone; ma su una staccata secca in contro pendenza a destra passo davanti e la livrea bianco latte con striscia nera e rossa mediana del bolide di Tetsuro appare nel mio retrovisore. Da li (sic) in poi, lentamente, molto lentamente, anche con l'aiuto delle chicane mobili costituite dalle macchine civili, guadagno, sempre con il ruggito del motore del mio avversario alle mie spalle ben presente, a ricordarmi che alla minima indecisione perdo. Ma oggi sono in stato di grazia e di indecisioni non ne commetto, anche perché ripeto il percorso è di mio estremo gradimento. Traettorie (sic) precise e la mia amata Gransport mi asseconda docilmente e mi permette di mantenermi davanti. Mantengo il vantaggio fino alla fine, anzi incrementandolo un poco nella parte finale della sfida che si svolge su meno della metà di quello della gara e nella direzione opposta. Concludo dunque la giornata con un lauto bottino di 15000 euro, che per una giornata di lavoro fra trasferimenti e competizioni non è malaccio. Ma il progresso più grande non è economico quanto di reputazione.

Questo è infatti un altro grosso scossone positivo alla mia reputazione nel club. Il bollettino del club decanta la settimana successiva il coraggio e l’abilità del guidatore della Maserati, che nella stessa giornata ha regolato i conti con analoga Maserati in una sfida ufficial per stabilire qual'è la migliore Gransport, ha vinto una competizione non secondaria e ha concluso mettendosi dietro il numero 3 del Passiléstru su un percorso si livellante ma pur sempre contro una macchina infinitamente superiore ed un pilota tra i migliori del club.

Tale boost della mia fama nel Passiléstru non tarda a dare risultati tangibili. Dopo un paio di giorni ricevo una telefonata dal concessionario Nissan, che mi propone di riconsegnare la Nismo Nissan che lui ritirerebbe per sostituirla con una Sylvia ufficiale della casa preparata per il campionato Turismo giapponese e che il concessionario usa come macchina immagine nei suoi locali. La cosa eccezionale è che il concessionario mi propone di continuare a pagare le rate della 240sx come "affitto" della Sylvia con l’accordo che se e quando dovessi essere promosso in classe B mi impegni ad acquistare una vettura da loro restituendo la Sylvia a quel tempo. Cosa più ancora eccezionale, in caso di grave danneggiamento della Sylvia, il concessionario si impegna a pretendere solamente l'estinzione di tutte le rate della 240 e null'altro.

A me la proposta pare eccezionale e quando in preda alla sorpresa chiedo al mio interlocutore cosa lo spinge ad accordarmi termini tanto generosi, quello mi risponde di non preoccuparmi e di continuare a correre con i risultati che ho dimostrato ultimamente.

La concessionaria mi mette anche a disposizione in comodato d'uso in veicolo commerciale, un camion di medie dimensioni per il trasporto della vettura che dovrò andare a prelevare insieme alla stessa ogni volta che devo partecipare ad una competizione. L'accordo prevede anche che per limitare i rischi che la macchina vada perduta in un incidente, io la utilizzi solamente per le prove espressamente di gruppo C, continuando ad utilizzare la Maserati per le prove aperte.

Tutto grasso che cola è il mio pensiero e senza meno accetto ll contratto che viene come sempre nel Passiléstru siglato verbalmente e puramente sulla fiducia, tanto più che la Sylvia è una vettura da competizione non registrata, non targata e senza numeri di telaio.
 
Metà luglio 2010

Questa Nissan da corsa è una tomba su ruote. Perdona zero errori e bisogna capirla e saperla guidare bene. Questa è la prima macchina che mi ritrovo per le mani che è una vera macchina da competizione, e per di più devo guidarla su strade pubbliche con dossi tombini e roba varia. L’erogazione è brutale, i rapporti sul corto andante. Sul guidato puoi permetterti qualche licenza poetica. Sul veloce se fai il poeta sei morto. Devi fare il ragioniere ed il geometra. Velocità massima 290, che si raggiungono tra l’altro molto facilmente. Il sovrasterzo è pronunciato e se la macchina parte addio patria, non la riprendi più. Si riesce a controllare per non farla sbattere ma la prova in corso, ogni volta che si fa anche il minimo errore, risulta invariabilmente compromessa.


Se non si fanno errori però La Nissan GP1 è un missile di guerra. Nel breve spazio di una settimana riparo un paio di torti subiti in passato portandomi il missile in giro caricata sul camion e ben nascosta. Se sto coso circolasse per la strada sarebbe un magnete per Zustissia e ibirri di ogni genere.

Rifaccio la gara di Oristano dove ero arrivato secondo fermando il cronometro del commissario a fondo percorso a 2’21”86 e polverizzo la concorrenza registrando un 2’14”12 che mette tutti a tacere e stabilisce un nuovo record per quel percorso. Rifaccio pure la cronometro di Ottana, dove pure ero arrivato secondo con un 3’12”48, ben lontano dal 3 e zero cinque necessario per il primo poto. Tale 3 e zero cinque viene prontamente annichilito dalla Dalla Nissan GP1 con un 2’59”66; ma ribadisco che la macchina è del tutto non piacevole da guidare e molto ostica; o forse sono io che non so guidare le macchine da corsa. Eppure un membro del Passiléstru di classe B mi dice che quei tempi sono assolutamente eccezionali ed inferiori anche a molti fatti registrare da vetture di classe superiore, per lo meno nella cronometro. Mi sa che in qualche modo questa Nissan GP dovrò farmela piacere. Me la sono girata non so quante volte prima di imparare a farla andare un minimo, ed è già piena di pezzi sfasciati e mancanti per tutte le volte che ho sbattuto. Fortunatamente non ho ancora piegato niente di importante.

Sono anche riuscito a modificare leggermente l’accordo con il concessionario. Potrò disputare le gare aperte dove non ho vinto con la Maserati, e quelle disputate sinora con la GP erano esattamente in quella tipologia. Ma nessuna gara aperta che non ho mai provato. Solo gare di gruppo C. Il piano è di mettere da parte abbastanza soldi per comprare in futuro la Nissan classe B che mi sono impegnato a comprare. Si parla della recentissima GT-R, che è un’evoluzione molto più esasperata. Prezzo stimato, 140000 euro. Ma se continuo così...

Un altro sassolino appuntito che devo togliermi dalla scarpa è L’eliminatore, la gara che ho perso contro la Lamborghini Diablo, il cui primo premio è la considerevole somma di 50000 euro. Credevo che la natura nervosa ed intrattabile della Nissan GP mi avrebbe condannato ad un altro insuccesso in questa gara, ed invece i rapporti corti e l’eccellente precisione di guida sul misto stretto, coadiuvata dai 540 cavalli e dai 950 chili di peso della bestia, in questa particolare gara rendono la GP imbattibile. Ok la Lamborghini non c’è, ma c’è una Ferrari scuderia, una Ducati RR una Corvette ultimo grido e le solite AMG ben tappate da classe C e B. C’è pure una BMW M3 DTM “tarocched”.

Ebbene, nulla da fare per nessuno. La Ferrari l’ho pure doppiata; evidentemente doveva essere guidata da un incapace che infatti era parecchio attardata rispetto agli altri e decisamente non a suo agio su quel particolare tracciato. La cosa più importante è che questa prova mi frutta 50000 euro ed i premi vittoria per le gare di classe C cominciano anche loro, pur non arrivando a 50000, ad essere interessanti davvero: in media 10000 euro a gara. Se sono all’altezza degli altri piloti di classe C qui c’è un bel gruzzolo da fare oltre alla contemporanea ascesa nel club. In classe C siamo all’anticamera della dirigenza. Aumentano anche i servizi che si svolgono per il club, come il trasporto veloce di macchine particolarmente delicate e pregiata e di grosse somme di contanti del club o di personalità VIP del Passiléstru.

Ci sono ancora due o tre prove aperte che voglio provare con la Maserati e poi comincerò a dedicarmi seriamente alle prove di classe C.
Unica rottura di palle, oltre alla difficoltà di guida del mostro, è quella di dover andare in giro con il camion che lo trasporta, che mi annoia terribilmente e mi taglia fuori da ogni sfida individuale con altri membri del Passiléstru durante i trasferimenti.

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Luglio mese scarsino dal punto di vista del lavoro. Viaggio a Boedeaux con un carico di microchips, ritorno ad Olbia con una trivella e poi da Olbia a Cagliari con uno Yacht a vela di 36 piedi da consegnare al cantiere navale per la rifinitura degli interni. Dedotte rate multe e spese, alla fine del mese il mio contro in banca è di 900 euro scarsi. Per quanto riguarda invece la cassetta di sicurezza, devo cominciare a adottarne una più grande dal momento che la mia massa di contanti è arrivata a 114500 euro. Mi sono quasi ripreso dalla debacle finanziaria di marzo e devo cominciare a pensare a come impiegare questi soldi. C’è l’impegno con la Nissan ad acquistare una classe B, ma prima di arrivare a quel punto devo ancora farmi tutte le gare di classe C ed un certo numero presumibile di servizi per il Passiléstru. Quindi in teoria potrei ripetere l’avventura di ricomprare un camion e provare di nuovo a mettermi in proprio. Ci devo pensare molto ma molto bene, perché in caso di nuovo fallimento nell’impresa, questa volta la Transmed non mi darebbe un’altra possibilità. D'altra parte un'occupazione stabile la devo avere, sia per motivi fiscali che in caso da un momento all'altro il Passiléstru venga sciolto per qualunque motivo, che data il tipo di organizzazione può avvenire in qualunque momento.

Ad agosto ci sono molte meno consegne da fare; come consuetudine in Italia tutto chiude ad agosto e le imprese non hanno nulla da consegnare.

Esco quindi nel solleone e quasi 40 gradi con la Maserati per disputare quelle prove che ancora credo di poter superare con la Gransport e tra queste c’è la discesa del Parco Naturale di Porto Conte, in provincia di Sassari. La gara è abbordabile con la mia vecchia Maserati classe D solamente perché è in discesa. Se fosse la prova in salita che è pure una prova del Passiléstru non mi azzarderei a farla con una classe D. Non ci sarebbero speranze. Ma in discesa la posso provare. Il tratto deciso per la speciale inizia dalla proprietà privata di un grosso papavero del club, ed è veramente deserto in quanto la strada che termina al cancello di casa del papavero, è usata solo per arrivare nella sua proprietà.

Si tratta di una gara molto breve. Il tempo minimo per il primo premio di 50000 euro è di un primo e 10. Qui non importa che macchina hai, se non sei super preciso e non capisci le sottigliezze del tracciato, il tempo non lo fai. Se stai nel minuto e 15 ti riprendi la tua quota e se vai sopra addio quota di 20000 euro. Tanto costa tentare questa cronometro.


Il trasferimento da Cagliari è lungo e sofferto dato che ho tolto tra le altre cose il condizionatore per motivi di peso, ma almeno lo faccio con la Maserati e non col camion con a bordo la Nissan. La situazione sulle strade dell’isola sta peraltro diventando critica. Gli iscritti al club aumentano in maniera esponenziale ogni mese e ci sono sempre più sfide su strada aperta, nonostante la contrarietà della dirigenza del club, che punisce con l’esclusione dal Passiléstru chiunque causi un incidente con coinvolgimento di vetture civili durante queste sfide non sanzionate dal club. Come ulteriore misura il consiglio direttivo ha anche stabilito che non garantisce più i pagamenti delle scommesse durante queste sfide, ma tutto ciò non è ancora stato sufficiente a calare il numero di macchine che sfrecciano per l'isola in "race mode" perché si stanno sfidando. All’inizio questo fenomeno era circoscritto, ma adesso sta diventando un problema. Attira la Zustissia in ogni dove e si sono già verificati incidenti con feriti. La mia Maserati è tra le macchine schedate, anche se una talpa interna alla Stradale mi informa che non hanno la mia targa, ma solo il tipo di macchina. Quindi se mi fermano, sequestro conservativo in attesa di prove pro o contro la mia appartenenza al giro di gare illegali. Ragione di più per andare in giro con il camion, sperando che nessuno ci guardi mai dentro o di cambiare addirittura macchina, cosa che potrò fare quando acquisterò una classe B.

Ci sono parecchie macchine del club che si stanno dirigendo verso Sassari per la cronometro ed alcuni, specialmente i più giovani classi D e C sono teste calde. Ho cominciato inoltre a notare che molti conducenti del club riconoscono la mia macchina e sanno anche che occasionalmente guido adesso una Nissan da corsa nell’ambito della classe C. Essere riconosciuti è un buon segno. Significa che stai aquisendo (sic) prestigio nel club Vedo alcune macchine che si sfanalano e si fermano a bordo strada per organizzare le sfide sulla strada che va su a Sassari, ma nessuno ha le palle o la sfacciataggine di sfanalre la mia Maserati, nemmeno le classi C, che pur mi sfilano sulla corsia di sorpasso e salutano il Maskinganna, che è un nomignolo che mi è stato affibbiato ma non mi piace nemmeno un po (sic). Secondo alcuni dirigenti del club l'appellativo mi è stato affibbiato sia perché sono sfuggito ad alcuni inseguimenti con la Zustissia sia perché mi attribuiscono la facoltà di scomparire nelle gare a 8.

Durante i trasferimenti, di solito io sono sempre molto lento e cerco di seguire al massimo le regole del codice stradale, con special riguardo ai limiti di velocità. Quindi molte macchine del club ed anche civili, mi sorpassano sulla Carlo Felice, la superstrada che va su a Sassari, ma ripeto nessuno mi sfida. Deve essersi sparsa la voce della paga che ho dato alla Pagani, dove la sfacciataggine di sfidare un pezzo grosso ce lo (sic) avuta io.


Arrivato sul posto della cronometro alla base del monte del parco, come è confidenzialmente chiamato tra noi, c’è un discreto capannello di vetture già presenti e pubblico assiepato lungo la strada. E’ la domenica della cronometro e nessuno se la vuole perdere. Si prova e si riprova. La zona è abbastanza appartata e non diamo fastidio a nessuno con il rumore. Comunque i commissari mettono alla base un paio di auto civetta per avvertire di eventuali arrivi non graditi.

Comincio a salire per dare una bella occhiata al percorso, benché si tratti di una conoscenza relativa dato che la prova vera è in discesa.

Alla sommità faccio 180 gradi e faccio su e giù piano per un po (sic) di volte per capire qualcosa; poi un n primo tentativo di assaggio finisce con un 1’14 medio. Non buono ma non perdo i soldi. La prova è velocissima con l’eccezione di due tornanti; uno va fatto per forza in seconda mentre il secondo lo si può fare in terza in sospensione. Il resto è traettoria (sic) al millimetro o ti capita qualcosa. La prova l’avrò fatta 20 volte o stando sotto al minuto e quindici o girandomi o picchiando, per fortuna mai forte da causare danni più che semplicemente cosmetici.

Provo e riprovo sempre conservando la quota di iscrizione: 1’12 alto, 1’12 basso, 1’11”29, 1’10”79, 1’10”72, 1’10”30. Più provo e più mi rendo contro che posso farcela. Di ricchi pivelli che ci lasciano i 20000 ce ne sono un certo numero mentre le vetture si alternano alla prova e addirittura un tizio con una 355 trofeo sbatte abbastanza forte da dover portare via la macchina con il carro attrezzi del club. In questa discesa troppa potenza è controproducente se non hai le palle e la capacità di tenere la macchina. Come ho detto, io stesso mi sono girato almeno una decina di volte sui rapidissimi cambi di carico sfiorando i rail. Curve violente, spigolose e veloci, spesso su avvallamenti mettono a dura prova tutto.

Quando si appropinqua l’ora di cena, prima una Mustang (incredibile! Una classe E) va vicinissima a beccare i 50000 con un brutale 1,10”11 e poi una Crysler 400 tappata da Nascar classe C fa pure meglio con 1’10”08. Ma la zampata finale, dopo una giornata di frustrazioni riesco a darla io quando capisco che il segreto sta tutto nel primo tornante, che alla fine riesco a fare davvero forte migliorando il mio intermedio a quella postazione con commissario e cronometro di 1 secondo e 19. Il resto del percorso devo solo stare attento tranne le ultime due curve finali, che con la Maserati sono da pieno, tenendosi tutto all’interno. 1’09”70 e tutti a casa a buttare la pasta; Anzi per la precisione mi fermo in pizzeria ad Alghero per festeggiare e offro la cena a tutti e quattro i dirigenti del club presenti alla prova. Pare che le cose comincino davvero a marciare.
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Non fate caso alla porta di colore diverso. Devo risparmiare sul carrozziere.
 
Ultima modifica:
Ferragosto 2010

Mi prendo una pensioncina proprio ad Alghero che in due giorni c’è la telecamere di Tergiu, prova champion anche questa da 50000 euro. Questa qui è da provare con attenzione perché con la Maserati è dura. Del resto prove aperte con la Nissan non ne posso fare quindi giocoforza devo provare sta telecamere con la classe D. Sono fiducioso, la simbiosi con la Maserati è totale e la prova si addice alle caratteristiche del telaio della macchina. Devo dire che sceso dalla Nissan GP, la sportiva del gruppo Fiat mi pare una berlina da famiglia. Una specie di frigo sul lento, ma efficace sul veloce. E questa telecamere è molto veloce. La media da tenere sui 5 rilevamenti pistolettati è di 194.

Si parte a siluro per un incrocio, dove con la limitata potenza del mio 8 cilindretti devo svoltare a destra invece che a sinistra dove c’è il primo rilevamento allo scopo di tornare poi indietro e fare più velocità. Dopo il primo rilevamento c’è la prima si svolta a destra a più di 90 gradi per lanciarsi sul secondo commissario laserante a tutta canna e si arriva al rilevamento di quinta piena. La telecamera è posta in modo che pur essendo il successivo rilevamento a sinistra, si è obbligati a buttarsi a destra, se no si finisce in una casa. Per me va benissimo perché di nuovo ho bisogno di rincorsa per il quarto rilevamento, che è pure quello più difficile della prova, in quanto si arriva anche qui di quinta piena con immediata staccatona per svoltare a destra sull’ultimo rilevamento con un brutale 5a-4a-3a-2a. Si risale fino alla sesta per l’ultima telecamera.

Detto così sembra facile, ma con la mia sottopotenziata Maserati, che ricordo è di serie e con solo 396 cavalli, faccio per due volte una media troppo bassa e perdo due quote di iscrizione per un totale di 40000 euro. Quando alla fine riesco a trovare la quadra e fermare le pistole ad una media di 196 virgola non mi ricordo cosa, il profitto netto è 10000 invece di 50000. La mia impazienza di voler fare tutto con la Maserati! Se avessi un minimo di cervello mi concentrerei sulle prove di classe C e poi con la classe B futura mi dovrei fare tutte queste gare aperte con buone probabilità di successo senza dover provare mille volte per spremere ogni goccia di succo da una macchina che oramai non è più adeguata alle prove da affrontare. Ma cosa volete che vi dica; sono innamorato della mia Maserati rossa.

Altri 5000 euro mi arrivano da una prova idiota per idioti totali ma che va fatta per timbrare la permanenza nel Passiléstru. Toccare i 270 in qualunque parte della Carlo Felice di giorno. Questa roba è pericolosissima ed è anche una delle poche prove dove il commissario validatore non è molto contento di star seduto sul sedile del passeggero, che tra l’altro utilizzando la Nissan GP per questa prova, devo far aggiungere apposta perché la macchina non ce l’ha.


Provare a raggiungere tali velocità su una strada aperta anche se con buoni tratti rettilinei è da imbecilli totali e non vedo dove stia l’abilità pilotesca. Poi a pensarci meglio l’abilità e la mano ferma sul volante in realtà ci vuole, se non altro per compensare il battito cardiaco del commissario validatore, che rischia di sbilanciare la macchina. Inutile che aggiunga che un certo spessore del pelo sullo stomaco ci va anche per fare una prestazione del genere. D’altro canto se c’è una vettura con cui questa cosa si può fare in relativa sicurezza, quella è proprio la Nissan GP. Con il suo peso potenza da paura, raggiunge velocità “pled” relativamente in fretta; sicché nel primo tratto libero che mi trovo davanti sgrano dalla qurta alla sesta molto in fretta, minimizzando il tempo materiale a cui devo esporre me stesso, il passeggero e la macchina stessa a gravi rischi. Il commissario in special modo ringrazia il padreterno di vedere 271 sul suo GPS e di poter alzare il pollice, per indicarmi di mollare, che di dirmelo non se ne parla dato il frastuono del motore e del fruscio aerodinamico, che almeno ha il pregio di tenere la macchina incollata a terra grazie alla generosa ala posteriore. A cose fatte, reimboschiamo velocemente la macchina nel suo mezzo di trasporto madre e ce ne torniamo a casa.

Qualche giorno dopo, nella terza settimana di agosto c’è la gara a 2 di Nurri dove annichilisco una Lamborghini Gallardo Spyder di un figlio di papi che non si sa come sia arrivato in classe C. Gara difficile, in pieno giorno sulle strade collinari intorno alla località che ospita la prova. Dopo un primo tratto abbastanza teso, tiro i remi in barca perché la Lambo è scomparsa nelle retrovie e non vale la pena prendersi ulteriori rischi. Mi metto quindi a guidare alla Niki Lauda ed incasso il premio gara di 10000 euro senza troppa fatica, portando il totale di contanti per il mese di agosto a 75000 euro. Se tutto va bene già il prossimo mese sarei in grado di acquistare la Nissan GT-R e magari correre in due classi diverse.

Come ho aquisito (sic) questo diritto? Ebbene andando a fare bella figura in una gara aperta ma tradizionalmente frequentata da tutti i grossi calibri del Passiléstru con le loro classi A. La gara a 6 è denominata “La Magica” ed in questa edizione vede come al solito super macchine e super piloti. Ci corre uno dei vicepresidenti del club, che si è appena comprato una 599 GTO, la prima che si vede in Sardegna. C’è una Hannessey Demon, ben due Bugatti, una EB-110 e una Veyron, e una super Porsche GT qualcosa, e molto cattiva. La mia decisione di partecipare a questa gara è ad alto rischio; sia perché con il terzo posto e si perde la quota di iscrizione e sia perché naturalmente il livello della concorrenza è quello che è. D’altra parte il percorso è particolarmente adatto alla Nissan GP. Lento con brutali accelerazioni da curva a curva e curve secche. La corsa consacra la mia fama di demone ingannatore anche se non la vinco. Dopo ardua lotta con la Veyron, e dopo che ci siamo messi dietro tutta la concorrenza, devo cedere alla superiorità complessiva del mostro francese e riprendo giusto giusto la quota di iscrizione. Il guadagno però è motale. La Nissan si comporta secondo le previsioni su questo tracciato, e cioè superbamente. Ma la Veyron è la Veyron ed il suo pilota è pure competente, quanto basta per starmi davanti. In ogni caso con questa prestazione mi sono guadagnato il diritto di correre in classe B anche non avendo ancora completato le prove di classe C. Adesso dovrò vedere cosa fare.

Insieme al diritto di competere in classe B per i soldi davvero seri, accedo anche alla dirigenza provvisoria del Passiléstru, che diventerà definitiva se mantengo il diritto a permanere in classe B. Con il ruolo dirigenziale, anche se provvisorio ci sono nuovi oneri, come ad esempio il fatto che i servizi che erano pagati prima adesso occorre fornirli gratis al club, con la scusa che l’incidenza di questi pagamenti sui montepremi complessivi delle prove di classe B e A sono irrisori.

Un assaggio di questo nuovo regime ce lo (sic) immediatamente quando concludo il mese andando a prendere il figlio adolescente di uno dei vicepresidenti presso la sua colonia estiva a Capriccioli armato di Nissan da corsa. Sembrerebbe che il ragazzetto non abbia più abbastanza approvazione dai suoi compagni per il fatto che l’autista viene a prenderlo in Bentley. Vuole essere prelevato da un’auto da corsa con pilota, casco e tutto il resto. Il padre che non deve essere questo castigo di educatore mi fa richiesta di portare la Nissan nelle vicinanze della colonia di mettermelo nel sedile di passeggero, e di fare un po di “Spaccimme” a beneficio degli astanti.

In condizioni normali li avrei mandati a cagare padre e figlio, ma con la dirigenza provvisoria appena ottenuta, mi tocca organizzare la spedizione con camion e tutto da portare nelle vicinanze della località esclusiva in cui il rampollo soggiorna. Grandissima rottura di palle portare il camion da Cagliari sino in Costa Smeralda, scaricare la macchina a qualche distanza dalla destinazione e guidarla sulle uova sperando che nessuna macchina della Zustissia faccia la sua apparizione. Appendiamo una targa prova falsa al deretano della Nissan, indosso casco tuta e guanti per l’occasione e mi presento davanti ai cancelli della colonia all’ora di uscita del venerdì pomeriggio. Grandi manifestazioni di sorpresa e stupore da parte degli ospiti della colonia che stanno uscendo, e passo felpato e a 20 centimetri da terra del giovane rampollo che mi tocca pure aiutare a far entrare in macchina per evitare che si faccia male con il rollbar e che si allacci bene le quattro punti. Tutto ciò fatto, partenza con 180 gradi di sgommamento e facciamo assaggiare al ragazzino un po (sic) di sfiato di westgate con cambiate secche appena in coppia a 6000 giri. Un paio di derapate in uscita di curva ed il rampollo può ritenersi soddisfatto e me lo levo dalle palle.

Dura la vita del dirigente, in particolar modo quando provvisorio.
 
Il mese di agosto si conclude con 191 mila euro in cassetta di sicurezza e dedotte le rate delle macchine, 638 in banca. Questo mese gli introiti ufficiali sono stati assai scarsi, dato il mese. Ho fatto una volata a Nizza e ritorno con un carico di vetture per il locale concessionario Fiat, e questo è tutto.

Settembre 2010
Ho preso la mia decisione, e mi sono fatto convincere dal padre di Tabby ad acquistare un Camion Iveco per ritentare l’avventura dell’impresa di trasporti in proprio. Ho definitivamente dato le dimissioni dalla Transmed ed ho affittato una specie di magazzino diroccato che mi farà da garage provvisorio per il Camion. Dopo lunghe discussioni con il padre di Tabby ho preso per 164000 euro un Hy Way da 310 cavalli, veramente entry level, con l’unica modifica della trasmissione: un 12 rapporti con ritardatore automatico ZF. L’Hy Way è più costoso dello Stralis, ma è più spazioso, più comodo e più silenzioso; si adatta meglio alle lunghe tratte internazionali. Inizialmente i miei clienti saranno quelli che servivo anche con la Transmed, in Francia, Spagna e qualcuno in Italia. Se l’avventura andrà bene potrò sperare di migliorare il camion e magari un giorno di ingrandire l’impresa. Se no con la carriera di camionista ho chiuso. Ho ancora quasi 28000 euro in contanti e con quelli mi aprirò una bancarella di carciofi se fallisco di nuovo con i trasporti. Per il momento costituiscono riserva per l’avviamento della Delta 17. Poi finché c’è posso contare sulla mia fonte di entrate principale ed esentasse, che ad oggi rimane largamente il Passiléstru.


Settembre ed ottobre sono completamente dedicati alla Delta 17 s.r.l. non corro nemmeno una prova con il Passiléstru. Con la mia posizione di dirigente provvisorio posso permettermi di selezionare periodi e prove in cui voglio essere attivo e non ci sono più prove capestro, e cioè quelle necessarie per rimanere nel club. L’unica limitazione a questa regola è quella di disputare almeno due prove di classe B all’anno, e questo per me comincerà dal 2011.

Alla fine di ottobre il conto in banca è positivo per 1595 euro, dedotte rate, spese per la compagnia eccetera.

Questo mese ho preso in affitto anche una casa per andarci a vivere con Tabby. Canone pagato ogni mese in contanti di 1500 euro. Si tratta di una discreta villetta con ampio garage con 4 posti macchina, anche se il garage è a 100 metri dalla in struttura separata.

Novembre e dicembre mi dedico completamente all’azienda, e nel bimestre registro una perdita di 1300 euro. Non va bene. Devo fare più attenzione alle spese di manutenzione del mio IVECO o la seconda impresa farà la stessa fine della prima. Sono fiducioso di poterlo fare. Tra l’altro ha inciso negativamente sul bilancio trimestrale un incidente che ho causato con tempo tremendo in Germania. Nessun danno fisico, ma i danni al camion sono stati intorno ai 10000 euro.

In un lungo viaggio da Ancona a Arnhem riesco finalmente a visitare il famoso ponte teatro della battaglia per “Quell’Ultimo Ponte” nel 1944. Sono stato eccitatissimo di vedere alla fine questo campo di battaglia. Ho anche visitato il locale museo dedicato all’operazione Market – Garden, nome dato al piano alleato per conquistare i ponti di Nijmegen, Eindhoven e Arnhem.

Il mio piano invece è quello di riprendere le corse con il Passiléstru a gennaio e mettere la Delta 17 in forma per l’anno in arrivo.

Buon Capodanno a me e a chiunque in futuro dovesse leggere questo diario.
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Anno nuovo 2011

A gennaio per la prima volta nella sua storia la Delta 17 va alla grande, per il momento con il suo unico autista che sarei io. Faccio 13000 euro di profitto in 4 viaggi abbastanza lunghi che mi tengono via quasi tutto il mese. Il primo da Cagliari a Verona lo faccio per la regione Veneto trasportando materiale medicale delicato. A Verona non molti giorni dopo trovo una consegna di automobili dell’importatore Volkswagen fin giù in Algeria. Dormo 2 giorni in camion in Algeria in attesa di un carico di trattori da trasportare in Albania ad Elbasan. Da li (sic) me ne torno a Napoli con prodotti chimici pericolosi che fruttano un altro bel contratto di trasporto. Infine torno solo con la motrice a Cagliari per completare la mesata. L'Hy Way è molto comodo e spazioso per viverci dentro quando non si guida e mi fa risparmiare un sacco di soldi di alberghi. In Albania trovo ghiaccio e -10 gradi. Molta attenzione nella guida e non scendo dal camion nemmeno per mangiare. Fortunatamente non nevica. Mi cucino tutto nella mia cabina dietro al posto guida, che ho attrezzato con una minuscola cucina da campeggio, televisore e generatore per l'impianto di riscaldamento che uso la notte a camion fermo. Tabby risente abbastanza di queste lunghe trasferte e stiamo pensando di fare qualche modifica alla cabina dell'Iveco per farci stare anche lei quando le permanenze fuori sede si fanno lunghe.

Tornato a casa comincio a vedere a quali prove di classe C del Passiléstru posso sottopormi con la Nissan GP ed in una riunione con la dirigenza, dove tra l’altro mi viene affidato il mio compito direttivo ufficiale e provvisorio allo stesso tempo, mi viene consigliata una prova particolarmente adatta alla Nissan e meno adatta a quelli che la proveranno e la falliranno. Per la prima volta e osservando dall'interno, mi rendo conto che le sezioni direttive del club più che a massimizzare gli interessi degli iscritti tendono a massimizzare i loro guadagni ed in secondo luogo quelli del club. Per meglio dire tendono a trasferire il più possibile di denaro dalla base verso l’alto. Tra le altre cose il mio primo incarico direttivo è di tenere i rapporti con i club di corse clandestine della costa est degli Stari Uniti e mi viene affidato come assistente un certo Michael, che parla un discreto Sardo per essere un Americano; membro sia del Passiléstru che di un club di corse clandestine di Honolulu. Alcuni membri influenti di questo gruppo hanno partecipato a gare del Passiléstru e viceversa.

Uno dei membri del consiglio direttivo mi dice che la telecamere di Jerzu, provincia di Nuoro, è adattissima alla mia macchina in quanto richiede accelerazioni brucianti. La media richiesta ai rilevamenti è di 194 orari e non c’è molto spazio per raggiungerli. La prova è da tagliatori di alberi. Quando vado a provarla a secco e mi informo sulle esatte posizioni delle telecamere, mi rendo conto che davvero qui ci vuole solo forza bruta ed un po (sic) di tecnica per tenere la macchia dritta in un paio di rilevamenti; il primo ed il secondo in particolare.

La partenza vede la necessità di una grande accelerazione da fermo, campo in cui la GP da (sic) la paga a qualche classe B e pure a qualche classe A, fino alla terza almeno. La prima telecamera è posta dietro un dosso dove si scollina di brutto stile rally ed occorre atterrare dritti se no si va per funghi. La provo qualche volta e poi mi lancio per la gara. Dopo uno o due fallimenti sul primo rilevamento, riesco alla fine a trovare la quadra è svernicio il commissario con la pistola laser a 218 allora (sic). Sono sorpreso persino io quando ne vengo a conoscenza; staccatona con doppio inserimento a sinistra, su una salita abbastanza ripida dove si prende velocità solo se si ha abbondanza di cavalleria e la GP di cavalli ne ha 540 ma soprattutto non arriva a 1000 chili di peso e questo fa si che prende (sic) velocità in fretta. La seconda telecamera è anche questa dopo uno scollinamento che però è dritto. L’unica cosa che occorre qui è controllare l’atterraggio ed avere il portafoglio a fisarmonica in caso qualche ammortizzatore schianti di brutto a fine corsa negativa. Curva media a destra, lancio su curvone a sinistra e poi inserimento sempre a sinistra che chiude per la terza telecamera con frenata da paura per non farsi il muro al successivo incrocio. Qui svolto a destra ancora in frenata disperata (sempre per evitare il suddetto muro) invece che a sinistra per prendere la rincorsa per la quarta telecamera, che si trova dietro una mefistofelica S non molto facile da interpretare, soprattutto quando ci arrivi a 150 allora (sic). Faccio anche questa forte grazie al fatto che il lancio per la quarta telecamera lo si può terminare in una pineta per smorzare la velocità, facendo attenzione a non abbattere nessun albero. Un po (sic) di fuoristrada nella pineta girando a destra e costeggiando la strada, per sfociare in una perpendicolare dove con due svolte a destra ci si ritrova sulla tratto abbastanza rettilineo per l’ultima telecamera e con spazio sufficiente per arrivare sull’ultimo rilevamento fortissimo. Infatti l’ultimo commissario è posto un chilometro lungo la strada dietro ad una curva velocissima a sinistra dove occorre solo fare attenzione a fare bene la traettoria (sic) perché per certe macchine l’ultima telecamera potrebbe essere determinante e lo è infatti anche per me. Alla fine della ballata la mia media è di 219 e 15 e sono estremamente soddisfatto. Ho fatto meglio di molte classi B ed anche di un paio di dirigenti alti con le loro classi A.

Il padre di Tabby è molto impressionato da questa mia prestazione e mi rivela che il gruppo Fiat sta pensando di far correre un camion Chrysler ufficiale RAM 1500 nella Camping World Truck Series in America, per vedere come una casa madre si confronta con i vari team privati americani. Si dice che Torino sia in cerca di un pilota sconosciuto ma bravo da non pagare dandogli invece la possibilità farsi conoscere nelle corse americane, ed usando la casa madre come sponsor e trampolino di lancio. Il progetto è per il 2013 o per il 2014 e quindi tutti abbiamo tempo per valutare e pensarci. Il padre di Tabby, uno dei concessionari influenti ed ascoltati dalla casa madre non avrebbe problemi a fare il mio nome, sicuro come dice lui, di non perdere la faccia. Io invece ho molte incertezze, perché in pista non ho mai corso e men che meno sui velocissimi e spericolatissimi ovali americani dove si corre a trecento allora (sic) incollati l’uno all’altro come sardine; una buona ricetta per ammazzarsi. Nessuno ha mai detto che gli Americani sono sani di mente.
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Ultima modifica:
Verso la fine di gennaio avviene un fattaccio. Mentre sto disputando un’altra prova a telecamere nei pressi di Burcei, arriva in forze la Zustissia con una Giulia da corsa e due auto normali; due BMW. Fuggi fuggi generale; questa volta i birri sono capitati proprio nel mezzo di un raduno grosso. La Giulia mi si mette al culo sul tratto guidato della SS 125 tra San Gregorio e l’Arco dell’Angelo. La Nissan non ha targa e questa è cosa buona, anche se devo dire che quasi tutte le targhe dei veicoli di classe elevata del Passiléstru o sono false o sono occultabili. La cosa cattiva è che la mia è l’unica macchina del genere in tutta l’isola è quindi adesso è ben schedata e non penso che la potrò più utilizzare, per lo meno nella configurazione in cui è adesso. Dovrò pesantemente modificarla o restituirla al concessionario Nissan in cambio di qualcosaltro (sic). L’inseguimento è da manuale. La Giulia della Zustissia va forte ma tra le curve secche della statale nel tratto montagnoso ad ogni curva prendo vantaggio sfruttando anche il fatto che le auto del traffico, sentendo le sirene, si scansano abbastanza prontamente lasciando a noi strada libera. Inoltre con i miei rapporti corti e ravvicinati, all’uscita delle curve strette non mi serve nemmeno di essere meglio dell’ibirro che guida l’Alfa. Ad un certo punto vedo una strada laterale sterrata a sinistra, subito dopo essere uscito da una curva lenta. Mi ci ficco di seconda senza meno, e la Giulia quando esce anche lei dalla curva non se ne accorge e mi passa verso il nulla; la vedo sfrecciare da sinistra a destra nel retrovisore. 180 gradi col freno a mano e mi riporto sulla statale in senso opposto. Maaskinganna uno ibirri zero.

Tornato a Cagliari, profonda rivisitazione della Nissan per camuffarla agli ibirri. Riverniciatura in grigio sporco, via sponsor e porta numeri di gara, e sostituzione dell'ala posteriore con qualcosa di più vicino alla versione di serie, che la renderà ancora più intrattabile sul veloce, ma occorre fare di necessità virtù. Aggiungiamo anche una bella targa falsa per completare la rivisitazione. Messa così la macchina, almeno mi consente di restituire il furgonaccio al concessionario e provare a muovermi per l’isola con la macchina stessa, la quale (sic) guidare su strada aperta a norma di codice stradale e forse pure più problematico della rottura di palle di andare in giro col furgone. Comunque se gli ibirri dovessero davvero prendere a discriminare le Nissan del mio modello dovrò tornare a nascondere la macchina nel furgone durante i trasferimenti. Il punto buono per il momento con la macchina su strada, è quello di poter di nuovo accettare e proporre sfide, durante i trasferimenti.

Ad inizio febbraio, in virtù del mio ruolo direttivo provvisorio, mi tocca una visita di cortesia allo Speed Shadow Club di Honolulu USA. Questa volta accetto solo a condizione che mi lascino portare Tabby con me. Il papi ci metter una buona parola e la cosa è fatta. Bisogna andarci in grande pompa a rappresentare il Passiléstru con attrezzatura adeguata, ragione per cui il padre di Tabby, che ha già messo la famosa buona parola sulla partecipazione della figlia alla trasferta, mi affida una Ferrari 458 Italia ben rodata, e ben assicurata, con 15000 chilometri sul groppone e leggermente messa a punto dall’officina autorizzata Ferrari di Cagliari. Il Passiléstru la classifica come una classe A, ma naturalmente meno spinta delle classi A più estreme. I 570 cavalli su 1455 chili ne fanno una macchina più moscia della Nissan GP, che però è un mezzo da corsa. La Ferrari è però più veloce: ai 288 kmh della Nissan si contrappongono i 330 della Ferrari così come è stata pistolettata a Nardò dopo la messa a punto in officina e prima di consegnarla a me. I motivi per cui il club mi manda alla conquista dell’America con questa 458 strettamente di serie sono che primo certo non posso imbarcare su un aereo da trasporto la mia Nissan GP, schedata e senza numeri di telaio e secondo il presidente del Passiléstru non vuole mandare a confronto con un club straniero prestigioso come lo Speed Shadow una macchina taroccata. Le sue parole in tal senso sono state: “le macchine le facciamo taroccare agli Americani ai Tedeschi e ai Giapponesi. Le nostre escono competitive già dalla fabbrica.”


Il 6 sono all’aeroporto di Honolulu dove due giorni torno per sbarcare dal cargo la Ferrari. Per prima cosa dopo essermi sistemato in albergo vado a visitare il porto di Pearl Harbor con Tabby altro mio pallino della seconda guerra mondiale. Gente con il cellulare riprende la 458 che sfila per le ampie vie della capitale dello stato di Hawaii a velocità codice 35 miglia orarie. Gli scarichi leggermente riveduti, sborbottano a basso regime nell'ampio boulevard del centro città, che tra l'altro è bellissimo lui e la città. Negozi di lusso e tempo fantastico. Pare di stare in un telefilm di Miami Vice.

Signori l'isola di Oahu è un altro mondo. La vita qua costa carissima e io ci vengo ospite dello Shadow con tutti i lussi. Le strade sono larghe e ci sono quasi ovunque ampi spazi di fuga e le cose sono molto differenti dalla Sardegna. Al posto della Carlo Felice ci sono ampie autostrade a tre o quattro corsie dove si possono raggiungere le velocità massime, ed anche sulle statali si raggiungono velocità molto più elevate che a casa. Tutto ciò nonostante l’isola americana su cui mi trovo sia cinque volta più piccola della Sardegna. Tutto ciò la dice lunga sulla differenza tra le due amministrazioni regionali.

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La prima settimana la passo a scorrazzare in giro (sic) una serie di personalità del club americano per fargli vedere come si guida una Ferrari sul veloce con o senza traffico. Alcuni si divertono molto altri se la fanno per lo più addosso. Altri membri dello Shadow mi fanno provare le loro macchine, e che macchine: una Ferrari 250 Gto con i colori della Targa Florio ed una appena uscita Lamborghini Sesto Elemento che il cliente si è andato personalmente a ritirare a Sant' Agata qualche mese fa. Nel campo dei rocchi tarocchi, mi fanno anche provare una Nissan Skiline (sic) appunto taroccata al massimo grado che va fortissimo.

Infine i gentili dirigenti dello Shadow, sottopongono al mio gradimento un paio di prove cronometrate da paura tanto per farmi provare le bellezze dell'isola. Il club fa due principali tipi di cose: le gare sul dritto (drag), e qui credetemi di dritto per velocità spaziali ce ne (sic) davvero tanto e le gare di guida vere e proprie.
La prima speciale che mi fanno provare si chiama The Dixie Loop ed è una prova velocissima e tecnicissima per macchine super tappate. Lo Shadow non ha categorie prefissate come il Passiléstru ma mi assicurano che questa prova è per gente con le palle dotata di macchine serie; ed hanno perfettamente ragione. Ci metto un bel po (sic) nelle miti notti di febbraio hawaiano a familiarizzarmi col tracciato. Si parte a manetta per un primo lancio dove raggiungo i 317 che sbocca su una repentina e cieca 90 gradi a destra. Lascio immaginare la staccata. Poi ci si rilancia dopo un allungo ed una curva tecnica a destra da quarta. Ci si inserisce sul tratto più veloce, dove in totale assenza di traffico la 458 mi tocca i 330 orari a limitatore. Il pezzo misto finale è il più tecnico di tutti, il che fa si che qua il record appartiene (sic) ad una Honda NSX Rocket Bunny super tarocched; 2’01”91. Io ce la metto tutta, ma la Ferrari è pur sempre un mezzo di serie. Fermo il cronometro su 2.02”42; distante dal record ma che fa comunque alzare le orecchie ai commissari dello Shadow che supervisionano la prova.


La seconda cronometro che mi fanno assaggiare si corre vicino all’aeroporto in una località chiamata Puuloa o qualcosa del genere. Questa speciale mi dicono i miei anfitrioni è una delle più difficili esistenti sull’isola ed è chiamata Ferrari Fest, perché normalmente sono ammessi a partecipare solo i bolidi del gruppo Fiat. Qui il record è di una FXX con 2’08”14. Anche qui mi devo accontentare e registro un 2’11”84. Questo tempo fa davvero impressione agli Americani, in quanto realizzato con una vettura stradale, e qui le Ferrari stradali stanno ben sopra ai due e 12. Al termine della prova alcuni meccanici di due dei tre concessionari Ferrari dell’isola vogliono esaminare la 458 del Passiléstru da vicino per vedere se è davvero di serie perché non credono che una normale 458 Italia possa fare un tempo del genere. Naturalmente lascio fare e si appura che a parte la messa a punto dell’officina non c’è trucco e non c’è inganno. Nel mio Inglese maccheronico scherzo che la mia Ferrari va di più delle loro 458 perché è italiana. Si ride e si beve birra americana che pare piscio di gallina. Sorrido e dico che è buonissima. In questa prova la macchina ha toccato una velocità di punta di 323 chilometri orari, ma qui il motore, una volta che ne hai una certa dose, non è più molto rilevante per il risultato finale. Se si hanno almeno cinque o seicento cavalli, la differenza la fa il guidato, anche se gli Americani mi dicono comunque che qui la FXX evo che ha il record ha toccato punte di 220 miglia orarie, che non so quanto è ma è veloce.

C’è un lancio da paura dove si arriva alla velocità massima in settima; dopo il secondo rilevamento c’è una S che alcuni dicono di fare in pieno a 300 allora (sic), manco fosse SPA. Io ci provo ma vado per margherite un paio di volte e non mi ammazzo solo perché gli spazi di fuga su queste strade sono infiniti e siamo a notte fonda senza traffico. La polizia qua è impotente e ha quasi rinunciato a limitare il fenomeno delle corse clandestine notturne, limitandosi a cercare di bloccare completamente quelle diurne.

Metto la testa a partito e nella prima S alzo il piede. La macchina ballonzola, ma sta in strada. La 458 portata al limite è meno stabile della Nissan GP ma perdona qualcosa di più in caso di errore; è insomma più gentile nel disarcionarti. Si tratta pur sempre di un mostro da quasi 600 cavalli e va trattata con rispetto. Dopo la S c’è una morbida curva a destra che si fa ancora di settima col piede giù e poi occorre staccare prima ancora di aver finito la curva per una secca sinistra da terza impiccata. Ed impiccati si arriva sul serio a tale curva, specialmente perché si stacca con la macchina ancora in compressione sul lato sinistro ed al minimo errore ci si gira come un uovo in padella. Sta curva di terza è molto traditrice e non si sa mai quando aprire, comunque se la si fa bene ci si immette nel famoso tratto guidato con curve alternate da fare in quinta rilassata perché di quarta la macchina è troppo in tiro e si rischia di mettersela per cravatta al minimo errore con il gas. Di quinta in uscita manca un po (sic) di brio ma almeno si sta in traettoria (sic). L’ultimo tratto, dopo un’ennesima curva sinistrorsa da quinta per lanciarsi, questa volta di quinta piena, è ancora un dritto da super pieno dove di nuovo vado a limitatore di settima in due punti. 2’11”84, con i complimenti dello Shadow.
 
Fotografie nessuna, ma ci sono un paio di stampe di ritratti di Maneddu e di sua moglie che sono tratti dal diario; ritratti che il Maskinganna commissionò da presidente del Passiléstru.
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la Seconda settimana di febbraio la mia visita in America volge al termine e la prova di commiato è un tracciato da crono scalata lento e tecnico dove non importa tanto la macchina quanto il manico. Anzi qua troppa potenza è controproducente ma comunque i partecipanti sono tutti i grossi calibri dello Shadow, che il percorso lo conoscono da dio. Il tracciato è stato scelto apposta per darmi una possibilità di competere con i massimi calibri del club americano che si presentano sul posto con ogni ben di Dio. E’ il loro turno di mostrare a noi che spaccimme di organizzazione hanno messo in piedi. C’è la FXX nera come la notte che ha il record sul tracciato del Ferrari Fest, un paio di Bugatti preparate da Le Mans una mezza camionata di Regera o come diavolo si chiamano loro, una Chrysler prototipo, una Lamborghini Murcielago SV, una McLaren F1 Rossa preparata ed una Porsche Barchetta dall’aria minacciosa di cui non riconosco il modello; forse una Boxter ma fortemente modificata.

Mi preparo ad affrontare tutta questa roba di notte, a strada chiusa ai due imbocchi. La corsa è chiamata “Mountain Pike” perché è esattamente questo. Una scalata da vertigini, seguita da una discesa a rotta di collo, il tutto su un misto molto stretto intervallato a pezzi veloci e due o tre curve in appoggio in discesa da quinta.

La gara è inutile che la descriva; mi difendo, ma nulla di più. Nonostante il 90 per cento sia guidato, riesco solo a mettermi dietro i piloti non proprio piloti. Tutti gli altri, a partire dalla FXX, la Chrysler e la McLaren mi stanno ben davanti, anzi li vedo andare via sempre un po (sic) di più sino a quando scompaiono dietro alle curve. Un dignitoso sesto posto senza rischiare il collo segna la fine della mia visita di cortesia in America. Sulla via del ritorno sosta per provare uno dei camion Dodge da corsa all’International Michigan Speedway e rendermi conto di quanto siano veramente spostati di mente questi Americani. Sul mezzo di per se (sic) non c’è molto da dire; una specie di cassone dell’immondizia con 650 cavalli ottimizzato per girare sempre a sinistra. Quello su cui c’è da dire è lo stile di gara di queste serie americane. Può succedere di tutto in qualunque momento e qualunque critica si voglia fare a tali gare nessuno può dire che siano noiose. Mi faccio un centinaio di giri di pratica con il Dodge ufficiale di mamma Fiat che hanno allestito per la presente stagione cominciata il mese scorso. Trenta li faccio in duello con il pilota ufficiale del team Fiat che mi fa vedere tutte le sottigliezze delle tecniche USA nel condurre questi mezzi. Esperienza interessante.
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