A metà settima mentre mi sto recando a disputare una lunghissima cronometro notturna da Lanusei a Villagrande, ho l’occasione di rifarmi della sconfitta subita contro Mister Denn. Ma prima parliamo della prova.
Qui il percorso è troppo lungo per tenere a bada il traffico, ma la prova si svolge apposta a notte fonda per limitarlo in maniera naturale. Questa gara è riservata alle classi D e se si sta sotto i tre minuti e 30 si intascano 7500 euro di cui 2500 di iscrizione, che invece rimangono al club se si va sopra i quattro minuti. Se si sta entro i 3 e 45 ci si riprende la propria quota e si può riprovare la prossima volta che la prova viene disputata. Questo è uno dei sistemi con cui si trasferisce il denaro dagli incapaci ai capaci, soprattutto da quegli incapaci che provengono da successi nelle classi inferiori, con prove più facili (e pagate molto meno). Tali soggetti normalmente credono di essere capaci. Spesso si tratta di ricconi e spesso stranieri che si sono dovuti comprare macchine di classe F apposta per partecipare alle gare introduttive del club ma che non vedono l’ora di sfoggiare le loro fuoriserie da corsa. Naturalmente la fuoriserie da corsa non basta senza un pilota all’altezza, ma tali ricconi non si spaventano per l’esborso. A loro interessa sfoggiare la X nera del club su una macchina di classe elevata per far vedere quanto sono fighi. Per mantenerlo tale emblema occorre partecipare ad un minimo di prove all’anno e quindi la fama ed il prestigio del club sono la base dello schema piramidale del Passiléstru. Più aumenta la notorietà e più gente arriva.
Tornando al viaggio di trasferimento, intorno a località Loceri ti vado ad incontrare una compatta e minacciosa SLK bianca con ben in vista l’adesivo del Passiléstru sul paraurti posteriore. Affianco la vettura che è guidata da una bella donzella, che scoprirò risponde all’esotico nome di Charlotte. AMG bianca, con cerchi competizione neri, almeno da 18, mono bullone e assetto cattivo, mi fanno subito temere che questa sia un’altra fenomena (sic) dotata di tecnologia DTM, ma decido di rischiare lo stesso. Trattativa a bordo strada per 1000 euro; la ragazza è prudente e questo è un brutto segno per me. Ci facciamo la ricognizione del percorso con lei che decide il tracciato dopo il tradizionale lancio della moneta, e poi ritorniamo al punto di partenza. Ora pre notturna e traffico moderato e si parte in quarta. La SLK mi sopravanza in accelerazione pur essendo una classe D come la mia Maserati, ma non va molto lontano. Quando inizia ad allungare è invece perché sul tratto iniziale, moderatamente veloce, la signora si rivela precisa ed abile a tenermi dietro. Le incertezze nel traffico notturno scarso invece che averle lei le ho io, ipnotizzato dalle luci posteriori della Mercedes che ballonzolano da un lato all’altro della carreggiata. Devo stare molto ma molto attento; se sbatto non ho i soldi per riparare la macchina, senza considerare le altre conseguenze più gravi, e questo mi tiene a bada il piede destro. Nel secondo tratto più guidato riesco ad avvicinarmi sempre con prudenza, per quanto si possa parlare di prudenza in questi frangenti, ed in una S medio veloce riesco pure a passare quando Charlotte deve frenare improvvisamente dietro ad una macchina civile. Come aveva fatto Denn prima di lei, mi si incolla dietro come un francobollo con l’idea di ripassare davanti alla prima occasione, ma questa volta non mi faccio fregare. Nell’ultimo tratto misto pianto le traettorie (sic) in mezzo alla strada a costo di farmi speronare e vinco di misura, rientrando di mille euro. Ci prendiamo un caffè ad un bar che sta chiudendo io e Charlotte, che è il massimo dei contatti consentiti dalle consuetudini del Passiléstru e mi fa i complimenti per essere riuscito a rimanere davanti nel tratto critico. I mille in contanti me li da (sic) sul momento. Classe e stile da parte di una bella signorina dal piede pesantissimo e dalle palle d’acciaio.
Della cronometro non c’è moltissimo da dire. Prova bellissima con percorso variegato da veloce a lento pieno di curve di tutti i tipi, contropendenze dossi e tutti gli ingredienti della cucina sarda del Passilèstru. La scarsezza di traffico e l’ampia visibilità su gran parte del tracciato consentono una guida Shumacheriana di precisione e senza sbavature sfruttando tutta la carreggiata. Fermo il cronometro a 3,22,62, quinto miglior tempo di sempre. Qui il record ce l’ha un tizio che non fa più parte del Passiléstru che lo stabilì due anni fa con una Lotus Esprit Turbo; 3, 20 e qualcosa.
Io sono comunque soddisfatto di essere rimasto ben sotto i 3 e trenta e di portarmi a casa i 5000 gentilmente donati da quelli che hanno fallito la prova nelle varie edizioni precedenti.
Prima che possa tornarmene a Cagliari, mi intercetta un commissario del club dicendomi che posso consegnare a lui la Maserati perché c’è da andare a prendere una Supra RZ di un Ospite Giapponese del Midnight Club di Osaka e portarla dal concessionario per la manutenzione ordinaria. La Maserati a Cagliari me la porta il commissario che mi aprirà la strada lungo il tragitto.
La Toyota è una roba allucinante. Mai vista una cosa del genere. Cosa diavolo ci capirà una normale officina Toyota di questa macchina rimane per me un mistero. Meno male che la porto di notte perché è un pugno nell’occhio che verrebbe fermata ad ogni posto di blocco di quelli che stanno cominciando a proliferare per l’isola. Normalmente il proprietario se la trasporta dentro un rimorchio di un semiarticolato perché non è una macchina che possa circolare per la strada. In quest’occasione il camion per trasportarla non è immediatamente disponibile e c’è urgenza. Soluzione; l’autista del Passiléstru. Si tratta di compiti onorifici e poco compensati proprio perché onorifici. I corrieri, qualunque cosa trasportino, sono gente che il club considera esperta ed affidabile e il ruolo vale un secondo emblema di merito sul paraurti della propria vettura. Il simbolo del Road Runner della Looney Tunes (Beep Beep) con una borsa da postino intorno al collo. Ci andavo matto da piccolo con i cartoni del coyote e del road runner.
La Supra, di un colore arancione acceso con fiamme verdi sulle fiancate è una belva quasi impossibile da guidare normalmente su una strada aperta. Fondo scala a 9000 giri e 340 miglia (dico miglia) orarie, è piena di manometri e strumenti supplementari nell’abitacolo come nei film americani Fast and Furius (sic). Ala posteriore da Formula 1, ben più grande di quella della mia Nismo, guidare questa mostruosità mi riporta ai miei ricordi giapponesi. Secondo me dovrebbe essere registrata nel pubblico registro degli aeoromobili e non c'è nulla di paragonabile di questa Toyota alla mia misera Nissan SX 240 classe E.
Cambio con cautela a 3000-3500 giri, dove il risucchio della westgate è già pauroso a questo regime. Cosa succederà forzando non lo so e non lo voglio nemmeno sapere. La macchina a questa andatura è quasi inguidabile: sterzo pesantissimo, frizione non ne parliamo e agli stop la stallo più di una volta. Occorre andare piano; questo coso non ho idea di come si comporta (sic) ad alta andatura ma non mi da (sic) nessun affidamento. Poi la macchina non è mia e davanti ho la Maserati guidata dalla safety car (la mia Maserati) che fa andatura lenta per non dare nell’occhio in questo trasferimento notturno. Arriviamo a Cagliari che è quasi mattina e me ne vado a dormire. Ho pranzo fuori con Tabby e voglio essere riposato.