<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

Nell’ultima settimana di maggio voglio concentrarmi sulle corse e la prima a cui partecipo è una gara notturna classica a 8 per macchine di classe E. Un bel circuito di tre giri tra S.Gavino e Sardara. Non ho mai guidato peggio di così e mi faccio una vera e propria figura da schifo. C’è un certo Jimmy con una Lancer Rosso fuoco che fa un gran parlare di come il percorso sia particolarmente adatto alla sua macchina. C’è una Mazda e due SUV super preparati che per potenti che siano, su questo bel misto collinare partono bene ma poi vengono risucchiati dal gruppo. Il nostro Jimmy invece parte male. Io nel primo tratto veloce mi fumo tre quarti del gruppo ed a metà del misto sono in testa e li (sic) rimango fino a quando inizia il secondo giro. A partire da quel momento però più nulla va per il verso giusto, specialmente quando guardando nel retrovisore vedo apparire proprio Jimmy e la sua Lancer che ha recuperato la brutta partenza e adesso si fa sotto. La cosa mi innervosisce alquanto e comincio a sbagliare tutte le curve, specialmente quella dove il la Mitsu mi infila all’interno e se ne va come se nulla fosse. Cerco di recuperare e per un po (sic) riesco a ribattere al suo attacco. Ad un certo punto gli aggancio anche la parte posteriore della fiancata e minaccio di farlo girare in una curva a sinistra, ma quello resiste ed alla fine comincia a staccarmi. A cose fatte mi becco 6 secondi e mezzo in due giri (secondo i rilevamenti del commissario al traguardo e mi ritiro a casa scornato e mazziato per la prima volta battuto da un tizio non dotato di una macchina nettamente superiore. Può darsi che in effetti la Lancer sia meglio della mia Nismo su questo percorso, ma 6 secondi !!

La seconda prova di maggio è di un tipo nuovo: percorso prestabilito, commissari di gara con una pistola laser che misurano la velocità in precisi punti del percorso e calcolo della velocità media che deve essere pari ad un certo valore. Queste prove sono tutte svolte di notte ed a traffico limitato da macchine del club che sbarrano le trasversali nel momento del passaggio dei concorrenti. Parte una macchina ogni tot tempo in maniera da non creare troppi disagi a quelle poche macchine civili in giro a quell’ora. Normalmente il percorso scelto è lontano da zone abitate in maniera da non disturbare con il rumore delle prove speciali. In questa particolare prova la media da tenere è di 186 chilometri orari, che su strada aperta sono un bell’andare.

Il primo punto di controllo è facile, viene misurato alla fine del lancio iniziale subito prima di un cavalcavia. Mi pistolano a 147 chilometri orari e sono in quarta piena. Svallo dal cavalcavia nel cambio quinta sesta e i due successivi controlli della velocità sono alla fine di due velocissime S collegate tra di loro dove non si può sbagliare la tratettoria (sic) o a quella velocità vai dentro le case a lato strada. Faccio registrare 216 e 220 kmh rispettivamente. Adesso posso tirare un attimo il fiato dato che la terza pistola è lontana ed è in un punto lento, Precisamente all’apice di una curva medio veloce a sinistra che va presa tutta all’interno o in uscita vai contro l’argine di un ponticello molto minaccioso. La prendo con una certa prudenza e fermo il laser a 154 allora (sic). Svolta a destra da prendere allegra per il lancio verso l’ultimo rilevamento che è quasi sul dritto e quindi ci si arriva di sesta piena ma bisogna essersi lanciati bene sin dalla svolta dopo il ponticello. Qui fermo gli strumenti a 226 orari per una media finale di 192,4 chilometri orari, più che sufficiente per un primo posto ed il premio di 1000 euro come consolazione della gara del giorno prima dove ho fatto la figura dell’incapace.

Gara successiva altro secondo posto, altra delusione: è una cronometro tra Olia Speciosa e S. Priamo in pieno giorno ed ovviamente in mezzo al traffico e con un tempo limite molto stringente. Sono in ritardo di tre secondi dietro ad una Subaru di classico colore azzurro che invece sta nel tempo minimo per intascarsi i 1000 euro. A me ne vanno 500.

Dopo un altro servizio di taxi veloce per il club arrivo alla fine del mese con un magro bottino di 3000 euro di premi dal Passiléstru e fortunatamente mi chiamano per un ultimo viaggio mensile per la Transmed, che mi porta di nuovo in Spagna, questa volta a Leon dove arrivo con un carico di 16 tonnellate di prosciutto di Parma, e riparto con 20 tonnellate di pacchi da riciclre per Olbia per un totale di quasi 3000 euro di compenso.

La trasferta in Spagna è lunga e riesco a tornare a Olbia solo nella seconda settimana di Giugno ed a questo punto è il momento di concentrarsi sul club.

Partecipi a due gare di seguito una di giorno e una di notte in circuito con traffico inibito. La prima non è niente di eccezionale; gara aperta alle classi F ed E che vinco senza particolari difficoltà. La seconda invece è una gran sudata di 5 giri contro una Aston Martin e la Maserati Gran Turismo di Marvin, con le quali lotto dal primo all’ultimo giro. Sono entrambe classe D e nettamente più potenti della mia Nismo.

Marvin scatta in testa ed io ci metto qualche curva a sbarazzarmi dell’Aston. Brevemente partecipa alla contesa anche una Impreza gialla il cui pilota però non deve essere all’altezza perché su quel tracciato medio veloce e lento in alcuni punti la Subaru dovrebbe avere argomenti da vendere. C’è anche una NSX verde pisello classe D ma non entra mai in gara ed è relegata subito nelle ultime posizioni. La lotta con Marvin è epica. Guidando da formula riesco a prendergli qualche decimo in molte curve, ma sugli allunghi e sui tratti veloci per me non ce ne (sic). Non lo perdo mai di vista, il distacco non essendo mai superiore a1 150 metri e noto che su una 90 gradi a destra a fine circuito, dove c’è un muretto che sporge ha particolari difficoltà. Alla fine del penultimo giro, proprio in quella curva riesco ad arrivare abbastanza sotto da sfruttare la sua ennesima indecisione in quel punto e con un paio di sportellate passo davanti. Marvin non si da (sic) certo per vinto e cerca ad ogni costo di ripassare. Per fortuna immediatamente dopo l’area dove ho sorpassato c’è il pezzo più guidato del circuito ed è li (sic) che decimo dopo decimo metto insieme un capitale che stimo nel suo punto massimo essere stato di un paio di centinaia di metri. Verso la fine dell’ultimo giro riguadagna, ma è troppo tardi specialmente perché nell’ultimo tratto prima del traguardo non ho debolezze. Con un risicatissimo margine faccio mia la vittoria ed i 5000 euro del premio per il vincitore. Mister Marvin deve accontentarsi del secondo posto, come già gli era capitato nell’altra gara in cui entrambi avevamo partecipato in passato.

L’ultima gara del mese di giugno è un’altra gara capestro per classi E. Arriva nei primi tre o sei fuori dal club. Questi eventi sono stati introdotti da quando il numero degli iscritti è salito esponenzialmente. E pensare che all’inizio il club era solo una normale compagnia di giovani in cerca di emozioni forti. Questa è una corsa ancora a traffico aperto e resa ancor più pericolosa dal tracciato breve ma velocissimo.

Fortunatamente per me la concorrenza non è particolarmente agguerrita in questa particolare gara. Non ci sono troppi nuovi classe E in questo periodo e per fare lo schieramento di otto macchine vengono chiamati a servizio due classi F, che sono una Toyota MR2 GT e una BMW M3 prima serie bianca. Le E sono una Dodge Charger, una Mazda RX qualcosa, io, Due Subaru Impreza ed una Renalult Megane RS Cup grigio opaco che è una bellezza. Le classi F non sono in gara per la permanenza nel club ma solo per fare numero.

Si parte a palla, la Dodge parte male e rimane indietro. Bene le Subaru, la Renault ed io subito dietro. Primo curvone a sinistra alzo appena il piede dalla sesta piena potrò quindi fare 180, 190 allora (sic) e mi bevo entrambe le Subaru senza ghiaccio. Il traffico c’è ma grazie e dio non è molto denso. Nonostante l’ora pomeridiana. Sul secondo curvone a destra la Renault passa a sinistra di un paio di macchine civili, io a destra e mi raschio la fiancata contro una recinzione di legno a bordo strada; ciò non di meno tengo giù il piede, perché le Subaru rinvengono forte e se mi passano addio patria. La Francese deve essere proprio di serie perché la affianco sul dritto e la sopravanzo. Alla fine non mi resta che gestire gli ultimi due curvoni da pieno e la S tecnica al fondo del tracciato che si affaccia direttamente sul traguardo. Arrivo ai curvoni a 235 allora (sic) ho guardato il tachimetro. In una frazione di secondo guardo nel retrovisore vedo il nemico a 200, 250 metri ed alzo il piede per la S, dandoci anche un po (sic) di freno in entrata. Non ha senso prendere nessun rischio essendo la prima posizione fuori pericolo.

Solita evacuazione rapida dell’aera di gara e ci ritroviamo in una delle safe houses del club vicino al castello di Quirra. Io il pilota della Renault ed uno dei due Subaru riceviamo l’attestato (verbale) con tanto di bevuta propiziatoria come sopravvissuti nel club. Il pilota della seconda Subaru, quello della Mazda e quello della Dogre avranno meno da festeggiare. Nel cortile della tenuta siamo tutti a volto coperto e le vetture sono state imboscate nell’enorme garage del proprietario della tenuta. C’è un giornalista di un importante quotidiano locale a cui è stata concessa un intervista con il vicepresidente del Passiléstru. Il giornalista chiede cosa motiva l’esistenza del club.

Lo sa cosa costa una stagione anche solo nei Kart in un campionato decente?”

No”

Quanto una Porsche, ma è solo il primo passo per poter un giorno sperare di poter guadagnare con le corse. Nel club invece ti compri una Porsche e se sei bravo a guidare rientri dell’investimento in meno di un anno e poi cominci a guadagnare un sacco di soldi”

Ah”
 
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Fine giugno 2009
Un certo numero di cose interessanti da raccontare tra cui la migliore di tutte è una sfida con un super ricco del Passiléstru che gira per le strade della Sardegna con una Alfa Romeo Giulia TZ d’epoca che vale un sacco di soldi; e visto che sto tizio i soldi li ha da buttare, lo sfido incontrandolo per strada al ritorno dalla concessionaria Toyota dove ero andato a vedere una Celica che mi poteva interessare per completare le competizioni di classe F. Sto fenomeno me lo ritrovo tra Tempio Pausania e Oschiri che fa il figo con la sua Alfa antica che fa un rumore della madonna. La sfanalata di sfida (tradizione copiata dal Midnight Club giapponese) è d’obbligo, ma visto che si tratta di una stupenda macchina vintage, è più per ridere che sul serio. Invece il proprietario dell’Alfa non ride affatto. Accende le frecce d’emergenza in segno di risposta (alternativamente la destra e la sinistra perché l’hazard su quel modello d’epoca non c’è) e si ferma a lato strada. Siamo su una statale a due carreggiate e quindi abbiamo due corsie per la sfida. Il pazzo mette sul piatto 10.000 euro probabilmente per intimorirmi. Non so se ha capito che la mia Nissan è preparata, ma non sta certo a me dare informazioni non richieste. L’etichetta del club esige la massima trasparenza tra gli sfidanti sui dati tecnici delle macchine e sulle loro prestazioni quando richiesto, così come il pronto pagamento in contanti ed entro 24 ore lavorative di tutte le scommesse. Pena anche per una sola infrazione a queste regole: l’espulsione immediata e DEFINITIVA dal Passiléstru. La sfida non ha storia, già dalla partenza mi metto in testa e la tengo per tutti i 4 chilometri del tracciato stabilito in precedenza tramite ricognizione da parte dei contendenti. Traffico scarso e come al solito molto infastidito dalle macchine del club che sfilano a velocità elevate sulle placide statali sarde.


Di ritorno da Castelsardo dove la Toyota non mi ha pienamente soddisfatto, mi fermo ad Oristano dove un meccanico ha in vendita una Honda Civic R EK9 del 2000. Magnifica vettura, bianco standard Honda Racing, 12.000 chilometri; una bellezza. La macchina è ovviamente una classe F. 185 cavalli erogati da un 1.6 aspirato a 8200 giri!! Coppia, ZERO ma cavalleria in alto un'intera stalla; una vera e propria garanzia se hai bisogno di andare forte in classe F. Non è un caso se sportivi di tutto il mondo si affidano a questa belvetta quando è il momento di fare sul serio. Alla fine decido anch’io di andare sul sicuro e quando si parla di missili di piccola taglia, il marchio Honda non può essere ignorato. I 25.000 euro richiesti dall’unico proprietario che la vende sono ben spesi. Il tempo di fare la voltura e mi dedicherò con questa macchina alla cronometro di Sarramanna ed a rifare la seconda gara a cui ho partecipato (mi pare che fosse), dove con la Nissan di serie non sono andato oltre il secondo posto.

Sul fronte camiù,Transmed mi assegna un viaggio lungo fino in Portogallo presso la città di Faro e ritorno su Messina. Da lì prederò il primo carico per la Sardegna e tornerò a casa. Tempo previsto di trasferta, due settimane; compenso stimato 4000 euro scarsi.

Sto cominciando a pensare con le mie specializzazioni di guida di mezzi pesanti, quando riesco a mettere insieme almeno centomila euro, di aprirmi la mia impresa di trasporti. Solo un pensiero per il momento ma se voglio ingrandire i miei orizzonti questa potrebbe essere una soluzione. Ho anche deciso che da luglio comincerò a contribuire 1000 euro al mese ai miei genitori per il fatto di vivere ancora in casa. Loro si oppongono ma a me sembra giusto e doveroso. Ad un certo punto, passata una certa massa critica nell'entità delle scommesse su strata, potrei anche fare del Passiléstru la mia sola attività, ma non voglio che la mia unica fonte di sostentamento sia illegale; devo pur mantenere una parvenza di normalità nella mia vita e nei miei rapporti con lo stato degli Italiani, il cui codice stradale calpesto almeno 5 o 6 volte mese. Dico cinque o sei volta perché se mi trovo in macchina per qualunque altra ragione che le competizioni, rispetto scrupolosamente tutte le regole del codice stradale. Si tratta di una regola molto rispettata all’interno del club, giacché se dovesse trapelare che un affiliato è un abituale trasgressore (il club ispeziona le patenti a campione e periodicamente) le conseguenze giungono fino all’espulsione definitiva dall’organizzazione. Per cui durante il normale uso della vettura, limiti di velocità e stretta osservanza delle regole pure di più di quando lavoro coi mezzi pesanti.
 
luglio 2009

Mi presento con la mia Honda Civic ad una gara per classi F dove con la Nissan ero arrivato secondo. Concorrenti, io, una Golf GTI III serie verde, una Fiat Coupe gialla un’Alfa 155 e qualcos’altro che non ricordo perché tanto in questa gara nessuno è stato un fattore importante. Mi aspettavo almeno un po (sic) di resistenza dalla Fiat e dalla Golf, la prima sul dritto e la seconda sullo storto. Ma invece alla partenza per una volta tengo egregiamente testa anche all’accelerazione della Coupe nonostante il suo turbo e le sue 20 valvole. Certo mi precede sui primi 400 metri ma non di molto; alla prima staccata mi sono già fumato sia lei che la Golf. Degli altri, nessuna traccia.

A partire da questo momento mamma Honda sale in cattedra e capisco come mai la Civic R è una macchina così venerata. Piantata per terra come una tavola (si noti che la macchina è di serie) frenata da paura e cambiate a 9000 giri fanno si (sic) che non ci sia nessun confronto con la concorrenza. Prendo e me ne vado. Certo magari i piloti avversari non sono castighi di dio, alcuni sono pure esordienti, ma comunque! Accumulo talmente tanto vantaggio che alla fine, su una rampa autostradale esagero con la confidenza e sbatto di sottosterzo, fortunatamente a velocità non elevata. Si trattava di un rampino di collegamento che percorrevo in seconda. Ci metto un po (sic) a fare retromarcia ed a rimettermi in carreggiata e degli avversari ancora nessuna traccia. Si consideri che nonostante l’incidente ho concluso la prova con 9 secondi in meno rispetto a quando la disputai con la Nissan. Un abisso e comunque un tempo non indicativo delle reali potenzialità della macchina. Non vedo l’ora di provarla sulla cronometro di Sarramanna, la prova individuale regina per le classi F. Credo che con questa macchina il tempo minimo di 3 primi e 05 secondi sia battibile.

I miei entusiasmi ai primi approcci con questa prova cronometrata si raffreddano un po (sic) ho a disposizione tre tentativi; non si può inibire il traffico in zona per più di un certo tempo, nonostante l’ora notturna. Devo rendermi conto che la Civic sull’ultraveloce necessita di un approccio particolare super preciso oppure si scompone ed oltre alla perdita di tempo si rischia anche di sbattere malamente e io devo ancora portarla in officina per i danni rimediati nella gara precedente, che pur non pregiudicando la funzionalità della macchina vanno riparati. Sicché nel primo tentativo mi giro in una curva medio veloce a sinistra e devo rinunciare, nella seconda vado di 6 decimi sopra al tempo minimo stabilito per il primo posto e solo nel terzo tentativo, una volta capito come trattare la vettura su quel particolare percorso, stampo il definitivo 2’02”33 che mette la parola fine al dubbio se la Civic sia a buon livello tra le classi F.



Prima della fine del mese ho ancora la scelta di una competizione a cui partecipare e quindi cambio macchine e rimetto le mani sulla Nismo. Decido di ripercorrere la 3 giri di S.Gavino. A farmi il mazzo l’ultima volta era stata la Mitsu Lancer del Signor Jimmy. In questo secondo tentativo miglioro il tempo di 12 secondi in tre giri e 12 chilometri di gara, ma trovo un altro fenomeno a passarmi in staccata all’ultima curva e a soffiarmi la vittoria: il signor Homer, un tizio israeliano con una Subaru ultimissimo modello, quella a due volumi; velocissima stabilissima e modernissima. All’inizio nella contesa c’era anche una NSX ben guidata ma già alla fine del primo giro la questione si era ristretta a me e alla Subaru, che all'inizio aveva preso il largo mentre io lottavo con la Honda. Gli alti concorrenti tra cui una Crysler 400 ben taroccata non sono mai entrati in gara. All’inizio del secondo giro sul pezzo velocissimo iniziale mi rendo contro che posso riprendere Homer per la foga (errore) mi faccio addirittura una destra medio veloce tutta di traverso, cosa che non è mia abitudine, considerando migliore una guida da formula. La lotta nel secondo giro è serrata con me che riesco ad avvicinarmi abbastanza per poter cominciare con ottimismo l’ultimo giro. Infatti sempre nel pezzo veloce iniziale riesco a passare la Subaru anche grazie all’aiuto di un doppiato – una seconda Honda NSX – che lo rallenta un tantino. Poi mantengo la testa per tutto il terzo ed ultimo giro, fino a quando non commetto un paio di imprecisioni da pressione e quello si rifà sotto per passarmi all’ultima staccata che immette su una strettissima curva di ritorno a destra. Come se non bastasse, per la rabbia mi intraverso in uscita e la Subaru mi precede al traguardo di quasi un secondo. La differenza tra un pagliaccio (io) ed un pilota vero è proprio questa: la gestione della pressione dell’avversario.

Essendo il bottino mensile nel Passiléstru per il mese di luglio piuttosto magro e le figure rimediate ancor più magre, non mi resta che rilassarmi con qualche viaggio a placida velocità camionistica. Il programma lavorativo della seconda metà di luglio mi porta a Taranto, poi a Roma e poi di ritorno a Messina e poi indietro in patria a Olbia. Compenso stimato 5999 euro che verranno messi da parte, detratti 1000 per le spese e 483 per l’ottava rata della Nissan, in vista del mio possibile progetto aziendale: comprare un mezzo mio e cominciare l’attività in proprio.
 
Sia pure con tutte le riserve del caso, visto che si tratta di pura fantasia ed anche abbastanza sfrenata e di realismo molto limitato, io personalmente ci capisco poco e niente nella "classificazione" delle auto : sia perché una Honda con un 1600 aspirato, sia pure cattivo a piacere, non dovrebbe appartenere alla classe F - che mi par di capire essere la massima - sia perché avrei più di qualche dubbio che, su percorsi più veloci che lenti quali sono quelli prospettati dall'autore (vedi media immaginata di 190 km/h su strada, media che richiede davvero tanta tanta tanta fantasia per immaginarla, quando le F.1 - ripeto le F.1, neppure lontanamente paragonabili alle auto stradali per quanto sportive possano essere - sui circuiti medi / guidati girano intorno ai 200 di media.... in pista, non sulle strade !) una Honda NSX (280 cv circa, telaistica e comportamento eccellenti) possa così facilmente essere superata dalla 1600 da 185 cv.
E' un esempio e basta.... ma anche alla fantasia sfrenata un po' di realismo serve sempre. A mio parere.
 
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La F è la classe minima, quella a cui apparteneva anche la Nissan prima di essere "Nismoata"
le medie orarie nelle prove con telecamera non sono medie tenute lungo tutto il percorso, ma solo quelle calcolate dalle velocità in punti di passaggio precisi dove c'è la telecamera. Si calcolano solo le velocità spot in quel punto.
In quanto alla tua ultima obiezione non so cosa ci fai tu con la tua NSX (che tra l'altro è la mia auto preferita in assoluto, dico la type 0) ma ai tempi miei c'era un tizio con una fiat uno diesel base che sulle strade collinari intorno a Moncalieri (TO) stava davanti ad una Renault 5 turbo e ad una escort RS turbo (quella da 130 cavalli) specialmente se il percorso era in discesa.
quando poi questo tizio si comprò una golf GTI III serie 1.8 115 cavalli non ce ne fu più per nessuno, manco per le delta integrali dei bulli da bar che facevano le sgommate e credevano che per il solo fatto di avere 200 cavalli invece che 100 potessero stare davanti.
Ciò detto, certamente questo è un racconto parecchio drammatizzato ma molte cose che racconto qui le ho viste succedere davvero. Da ultimo ti ringrazio dei tuoi commenti e ti devo purtroppo (per me) esprimere tutta la mia invidia per la tua vettura. Mi piacerebbe tanto poter guidare una NSX con 280 cavalli anche solo per un giorno.
 
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agosto 2009

Nella opprimente calura estiva è il momento di provare la famigerata cronometro per classi E a traffico aperto da Salmagi a Terra Mala. Tempo limite per il primo posto 2 primi e venti. Nonostante la mia fortuna di incontrare traffico scarso, complice qualche indecisione e forse anche la potenza non completamene adeguata della Nismo per questa prova, vado un secondo e 89 sopra al tempo minimo, che pur essendo una prestazione decente non mi può soddisfare. Incasso i 500 euro generosamente elargiti dal club per aver rischiato la pelle in mezzo al traffico e mi ripropongo di riprovarci il mese prossimo. A sorte una volta ogni tot la prova si svolge di notte dove ovviamente ci sono più probabilità di stare nei tempi. Tra l’altro in questa prova ho il mio primo incontro con la stradale, che mi trovo davanti subito dopo una curva a destra. Ci manca poco che gli rifaccio (sic) la fiancata sinistra alla Zustissia, e quando quelli mi vedono sfrecciare a quasi 200 sulla statale, inseriscono le sirene e mi prendono dietro, quindi prima cosa oscurare la targa e seconda continuare la prova che dovrebbe bastare a seminare i seccatori. Prendo subito un consistente distacco tale per cui dopo un po (sic) li perdo di vista. Quando arrivo al traguardo, imbosco la macchina nel garage del commissario di percorso che ha preso il tempo all’arrivo. Normalmente i traguardi sono vicini a safe house per ovvie ragioni. Come detto il tempo non è sufficientemente basso per l’eccellenza ma solo per la sufficienza.

La seconda prova di questo mese è un’altra competizione a telecamere per il rilevamento della velocità. Si fa sullo stesso percorso della cronometro bolu de ànzelu ma nel senso inverso. Inoltre è molto più corto e grazie a dio, di notte e con quasi niente traffico. Media da tenere sommando le velocità registrate alle telecamere e dividendo per le 5 telecamere 186 kmh

Mentre compio il trasferimento per giungere al percorso ricevo una sfanalata di sfida da una Dodge Charger di un Cinese che accetto per una somma di 10000 euro (della serie tutti ricchi sti cinesi). É un’ottima occasione. Il percorso si snoda di giorno su uno stradone veloce dopo essersi immessi tramite una svolta a destra dopo un ponte. Parto bene limitando i danni dell’accelerazione consistente dell’avversario. Sulla svolta a destra rimane intruppato dietro ad una macchina civile con una vecchietta a bordo e per non speronarla deve frenare di brutto. Quindi passo davanti e imbocco lo stradone sgranando in rapida successione dalla seconda alla sesta piena e tocco punte di 240 orari nei tratti senza traffico. Accumulo più o meno 500 metri di vantaggio, con conseguente disperazione dell’ennesimo gonzo che ha messo 10000 euro in palio con me con una macchina tutto sommato non troppo superiore alla mia. Sto già pregustandomi il nuovo volume del mio materasso di contanti a casa, quando su una sinistra veloce prendo un avvallamento e mi perdo il retrotreno a 130 orari. Per miracolo non sbatto ma mi giro un paio di volte andandomi a fermare nella zona erbosa tra le due carreggiate. In fretta e furia riparto ma la Dodge passa. La tengo nel mirino e guadagno lentamente ma non c’è più “pista” davanti a noi sufficiente per poter recuperare. Taglia il traguardo con un 200 metri di vantaggio e colpo micidiale al mio portafogli che mi riporta indietro di mesi. Mi rimangono solo una ventina di migliaia di euro in banca.


La prova con le telecamere è di scarsa consolazione alla tragedia avvenuta nella sfida con la Dodge, dal momento che anche andando ben al di sopra della media velocistica richiesta il premio è di soli 1000 euro, un decimo di quello che ho perso con la mia disattenzione.

La vera occasione per rifarmi arriva però insperata a fine mese. Un riccastro del Dubai mette in gara la sua Mercedes S 65 AMG, preparata apposta per lui ad una cifra che mi vergogno anche a menzionare. alla tradizionale gara tra stelle a tre punte che si tiene una volta all’anno in località diverse. Quest’anno la località è Villacidro. In queste competizioni i proprietari di vetture che non sono proprio convinti di saperle guidare bene, specialmente su strade aperte, affidano i loro bolidi a piloti “in affitto”; a loro interessa dimostrare che la loro macchina è la migliore. Nel caso mio un pezzo grosso del club ha fatto il mio nome a questo ricco ed anonimo fenomeno di uno degli Emirati Uniti e la sua specialissima AMG è arrivata in aereo direttamente dal Golfo Persico come fosse quella di un normale nabbabbo in vacanza in Costa Smeralda. Si tratta di una Serie S pesantemente preparata, ma pur sempre una Serie S; non proprio un prototipo da gara. Il riccastro in questione vuole vedere la sua macchina vincere dimostrando a tutti che anche la sua berlinona può andare forte su un percorso misto e misto veloce come è il tracciato della prova in programma.


Il problema è che tra le varie altre Mercedes preparate e non, SLS, SLR e che più ne ha più ne metta, si presenta anche un tizio con una spettacolare CLK GTR stradale, praticamente la mostruosità più performante che la casa tedesca abbia mai messo su strada.

Il tracciato si snoda su un primo tratto lento fatto di rampe autostradali, seguito da un tratto velocissimo dove con la S 65 ho raggiunto i 260 orari sui 300 che potrebbe fare ; roba da far drizzare i capelli in testa. Riesco ad infilarmi tra una SLR rossa e la GTR nei rampini iniziali ed in qualche modo li tengo dietro sul misto veloce, che si conclude con una curva da 50 allora (sic) a destra. Lascio immaginare a chi mai dovesse leggere questo diario la frenata da compiere per starci dentro. Una volta che sono sopravvissuto a questo mi rendo contro che i freni della S 65 sono belli che andati. Si è comunque trattato di frenare 2500 chili di roba da 250 a 50 in uno spazio ed un tempo limitati. Mi accingo quindi ad affrontare la seconda parte del percorso, ancora miracolosamente in testa ma con la concorrenza attaccata al sedere e dovendo gestire una situazione freni delicata. Fortuna vuole che di grosse staccate non ce ne siano più. La S sottosterza da paura nonostante sia una trazione posteriore, probabilmente per via della distribuzione dei pesi e nonostante l’enorme lavoro di preparazione fatto dalla AMG sulla rigidità del telaio, questa rimane sostanzialmente una berlina di lusso che io devo condurre alla vittoria se no l’Emiro mi fa lapidare sulla via di Gedda.

Entrato nel misto veloce faccio due cose: anticipo di brutto l’entrata in curva per limitare gli effetti del sottosterzo, entrando in rilascio e al contempo mi preoccupo di tenere traettorie (sic) che impediscano al paio di avversari inferociti, tra cui la GTR, di passarmi. Con queste premesse affronto il misto medio ed alla fine del percorso le ultime due curve strette con questo sistema per portare a casa il risultato. Mi va bene probabilmente anche per l’incapacità dei miei avversari di sfruttare le loro macchine al massimo. L’emiro vince quindi la gara con la sua AMG S 65 ed a me vanno i 10000 euro di compenso. Con questo mi rifaccio delle perdite mensili ma non posso di fare a meno di pensare dove potrei essere se non avessi perso la sfida con la Dodge.
 
La F è la classe minima, quella a cui apparteneva anche la Nissan prima di essere "Nismoata"
le medie orarie nelle prove con telecamera non sono medie tenute lungo tutto il percorso, ma solo quelle calcolate dalle velocità in punti di passaggio precisi dove c'è la telecamera. Si calcolano solo le velocità spot in quel punto.
In quanto alla tua ultima obiezione non so cosa ci fai tu con la tua NSX (che tra l'altro è la mia auto preferita in assoluto, dico la type 0) ma ai tempi miei c'era un tizio con una fiat uno diesel base che sulle strade collinari intorno a Moncalieri (TO) stava davanti ad una Renault 5 turbo e ad una escort RS turbo (quella da 130 cavalli) specialmente se il percorso era in discesa.
quando poi questo tizio si comprò una golf GTI III serie 1.8 115 cavalli non ce ne fu più per nessuno, manco per le delta integrali dei bulli da bar che facevano le sgommate e credevano che per il solo fatto di avere 200 cavalli invece che 100 potessero stare davanti.
Ciò detto, certamente questo è un racconto parecchio drammatizzato ma molte cose che racconto qui le ho viste succedere davvero. Da ultimo ti ringrazio dei tuoi commenti e ti devo purtroppo (per me) esprimere tutta la mia invidia per la tua vettura. Mi piacerebbe tanto poter guidare una NSX con 280 cavalli anche solo per un giorno.
Ok.
Non so però dove tu abbia capito che io abbia una Honda NSX... mai avuta, né mi pare di averlo mai detto, l'avevo citata perché era nella narrazione.
 
Accidenti, ho letto male io. Quando hai scritto "una Honda NSX" io ho letto "ho una Honda NSX". Devo essere dislessico. Comunque pur sempre, gran bella e soprattutto efficace vettura!
 
Sul fronte lavoro ho uno yacht a vela da portare da Olbia dove è stato costruito ad Haifa per un riccone committente israeliano. Il viaggio impegnativo mi porterà da Olbia a Cagliari, a Napoli, Bari, Joannina, Tessalinika. Ashdod ed Haifa. E’ già programmato il viaggio di ritorno per la stessa rotta sino a Cagliari con un carico di 16 Tonnellate di Spezie e Sale da Israele. Compenso stimato 4600 euro e un paio di settimane di trasferta. Nel mentre presso il mio meccanico, manutenzione ordinaria e controlli vari alla Nismo. Si verifica poi che il carico di Spezie viene dirottato in Corsica e che dalla Corsica per tornare in Sardegna devo fare il giro lungo Marsiglia – Roma – Cagliari con sosta a Livorno per abboffarmi in una bella trattoria e spendere una volta tanto una notte in albergo. A conti fatti inizio settmbre 2009 con 26000 euro sul conto e 10500 in contanti dedotte le spese e la rata della Nissan; e devo stare attento a come me li gestisco questi soldi perché l’obiettivo rimane per il momento quello di comprare un mezzo e cominciare un’impresa di trasporti mia.

sul fronte Passiléstru Il mese di settembre è piuttosto positivo, soprattutto dal momento che incontro sulla strada per Santa Barbara, dove mi recavo a disputare una prova di “velocità da raggungere”, il Signor Cinese che mi aveva soffiato 10000 euro in una sfida il mese passato, che fa slalom gigante fra il traffico in senso opposto. Occasione ghiottissima per riscattare una brutta figura e riprendermi i miei 10000 euro, sperando che il signorino accetti la sfida. Quindi freno a mano e mi immetto sulla carreggiata opposta dove accelero a tutta forza per andare a riprendere la Dodge Cino Americana che va comunque a velocità sostenuta. Colpo di fari e immediate quattro frecce da parte della Challenger grigia che mi appresto a sfidare. Ci fermiamo a lato strada e decidiamo per 5 chilometri di percorso lungo la SS 125 in direzione di Cagliari. La Dodge accelera forte, più forte della mia Nismo, ma non appena arrivano le prime curve a velocità sostenuta, si manifestano anche le prime indecisioni del mio avversario, specialmente quando insieme alle curve si presenta qualche macchina da superare. Così in una curva a destra abbastanza veloce, sui 150 orari, metto il muso davanti ed aumento il distacco sino al traguardo. Questa gara non è mai stata un problema e mi permette non solo di ristabilire le giuste gerarchie ma anche di rimettermi in tasca un po (sic) di soldi.

Prima della fine del mese l’attività del Passiléstru è abbastanza intensa per noi classi E. Si comincia con la cronometro di Tertenia, che va da questa località alla spiaggia di Foxi Manna. Prova molto tecnica ed impegnativa, ma fortunatamente notturna. Tempo limite 3 primi e 25 secondo e riesco a concluderla in 3 e 22. Bellissimo tracciato da formula che rifarei ogni giorno.

La prova dove mi stavo recando quando ho incontrato il mio avversario orientale è una specialità per me nuova: partendo da fermo, occorre raggiungere una data velocità in qualunque punto del tracciato che varia a seconda dell’ora in cui si disputa la prova e della classe delle vetture coinvolte. In questo caso la velocità è di 226 orari, misurata con un commissario a bordo munito di GPS e crocifisso a cui raccomandarsi. Sono fortunato in quanto nel tratto di lancio il traffico à scarso ed in un pezzo rettilineo dopo una secca curva a sinistra, riesco a distendere la sesta e a raggiungere la velocità prescritta. Per la cronaca, la velocità della mia Nismo turbocompressa è di 237-38 orari.

Un buon mese che mi mette in tasca 14000 euro di gare e 6161 di viaggi in camiù incluso quello molto ben remunerato che non ho menzionato da Cagliari a Londra, con ritorno su Berna e poi di nuovo in Sardegna. I miei risparmi totali ammontano adesso 55725 euro e verrà presto il momento di decidere se mettere in piedi un’impresa di trasporti o comprare una classe D molto competitiva. Le prove di classe E prevedono un premio gara per il vincitore che si aggira sempre intorno ai 1000 euro, in classe D la media si alza a 5000. Però se aprissi un’impresa di trasporti su strada mia, all’inizio anche solo con me come autista, con l’esperienza che ho maturato e con la mia conoscenza di di possibili clienti soddisfatti, potrei avviare qualcosa di più stabile, più redditizio e magari diminuire il numero di volta che rischio la vita su strada.
 
Arriva l’autunno e mi ritrovo ancora sulle strade spagnole. Viaggio a Valencia con un carico di Fiat per la Spagna e ritorno in Corsica con pallets vuoti da consegnare al centro logistico Carefour di Bastia. Poi finalmente indietro a Cagliari. La cosa dura 3 settimane ma metto insieme 4300 euro. Dopo questo mesetto di lavoro, è tempo di tornare a guardare i Passiléstru bulletin per le competizioni di ottobre.

Mentre guido verso un appuntamento a Careddu, dove devo prelevare una personalità del club per portarla d’urgenza a Cala Liberotto, mi imbatto improvvisamente nel presidente del Passiléstru in persona che mi sorpassa con la sua Ferrari F-50 a scarichi liberi e si dice appositamente preparata al reparto corse della casa di Maranello. Naturalmente l’identità di questa persona è sconosciuta a chiunque, la sua Ferrari ha 4 o 5 targhe diverse e raramente la si vede scorrazzare per le strade dell’isola se non in occasione delle competizioni ufficiali; naturalmente le più dure riservate alle macchine di classe A. L’incontro con la macchina presidenziale è impressionante. Mi sorpassa sgranando due o tre marce a regime medio basso e nonostante la mancanza di fretta da parte sua scompare all’interno di una S prima di un ponticello. Quando esco anch’io dalla S la Ferrari è già scomparsa.

Durante lo stesso trasferimento mi arriva dietro indovinate un po (sic) chi? Ancora il Signor Chong Cha con la sua Dodge grigia. Mi rimane dietro per un po (sic) ma senza sfanalare. Quando alla fine si decide a passare, data la mia andatura della domenica, la sfida glie la lancio io. Questa volta il Signor Cha preferisce declinare l’invito. Nessuno ha mai detto che i Cinesi sono scemi.

La Seconda prova del mese di ottobre, mi sono scelto apposta quelle concentrate nella terza settimana, è la Bono – Pattada, riservata solo a macchina di classe E. La mia Nismo è particolarmente adatta a questa prova. Ben attaccata a terra sul veloce, a meno che di commettere qualche cappella nel qual caso non c’è perdono. Con una bella guida da formula affronto questo percorso che va coperto in un tempo massimo di 4 primi e 45 se si vuole rientrare dei soldi messi in palio e guadagnarci qualcosa. La strada è veloce ma la visibilità è ottima. La prova è percorsa a notte fonda e si vedono chiaramente le due corsie, quindi si può sfruttare tutta la carreggiata per le traettorie (sic). Unico punto a sfavore di questa bella prova sono i dossi, di cui due in un tratto non rettilineo, per cui a velocità elevata se non si fa attenzione ci si ammazza. Il resto delle asperità non costituiscono un pericolo per la vita, ma un problema per gli ammortizzatori ed il portafogli. Il guadagno di questa prova lo devo parzialmente spendere per sostituire un ammortizzatore irrimediabilmente rovinato e per la revisione degli altri tre e della scocca in generale. Meno male che dopo le ultime asperità c’è un lungo rettilineo finale e che l’ammortizzatore andato non mi ha provocato troppi problemi durante la prova.

Due giorni dopo, mentre mi reco in trasferimento alla cronometro Alà dei Sardi – Monti, mi ferma la Zustissia che ha predisposto un posto di blocco subito dopo il paesino di Buddusò. Pateeenta, Documeeeeenta e contestazione dello scarico della mia Nismo, che in effetti proprio silenzioso non è. Mi viene anche contestata l’ala posteriore da DTM che certamente è molto vistosa ma che sopra i 160 sul veloce serve. L’ibirru italiano mi accusa anche di essere uno di quei pazzi che girano a duecento allora (sic) per l’isola, cosa che io nego con la massima decisione. Come osa il questurino anche solo pensare una cosa del genere. Comunque cerco di essere il più possibile gentile, dicendo che per far parte di quel gruppo di pazzi bisogna davvero essere dei piloti capaci, certo non dei vorrei ma non posso come me. Confesso infatti che a me piacerebbe molto poter appartenere a quell’elite e che però mi devo accontentare di avere uno scarico un po (aperto) e l’illusione di farne parte. Fortunatamente l’ibirru si commuove e si convince del mio piagnisteo e mi lascia andare senza ulteriori problemi. Avessi fatto il figo, rischiavo pure il sequestro della macchina per la revisione, dalla quale certo non sarebbe passata liscia, data la lunga lista di differenze tra i parametri del libretto di circolazione e la macchina così com’è adesso.

La cronometro di Alà dei Sardi è una prova simile alla Bono – Pattada, ma più tecnica, senza dossi, leggermente più veloce e lunga e riservata a qualunque classe di vetture. Tempo limite 6 primi. Anche se la corsa è fattibile con qualunque macchina, quasi sempre i concorrenti sono di classe F, E o al più D, per via dello scarso premio gara, ed i grossi calibri non ne sono affatto attratti. Molti trovano questa prova difficile, ma io personalmente non ci ho trovato nessuna particolare difficoltà. A parte una cambiata terza quarta sbagliata e una mezza intraversata dopo l’unico dosso brutto del percorso, per il resto il tracciato è piacevole e su un lungo tratto rettilineo in discesa ho pure visto entrare ripetutamente il limitatore in sesta a 245 chilometro orari. Solo un’altra volta mi era entrato il limitatore in sesta; in scia ad una vettura di classe D in una gara veloce.

Alla fine di questa prova, il commissario di gara mi chiede di andare a prendere una vettura di un membro elevato del club a di portarla in un’officina di Cagliari. Questi sono incarichi che non si possono rifiutare, ma in questo caso viene con un bonus. Durante il tragitto di trasferimento per andare a prendere la misteriosa vettura, incontro un tale che mi sfida all’interno di un centro urbano di cui non dirò il nome. Il tale sfoggia una Nissan Skyline grigio chiara che è una bellezza e non può fare a meno di sfidare una macchina della stessa marca e della stessa classe. Accetto senza meno la sfida del Signor Jim, così si fa chiamare, e deve essere ricco anche lui perché mette sul piatto 10000 euro. Non c’è gara perché il mio avversario ha un colpo di sfiga. Rimane intruppato nel traffico all’inizio della sfida. Non recupererà più; ho vinto un bel sacco di soldi, ma che sia meglio di lui non l’ho dimostrato. Garantisco che ci vuole una certa dose di coraggio a mettere in palio una tale somma contro un avversario sconosciuto con una macchina equivalente.

La misteriosa vettura da portare in officina alla fine si rileva una Dodge Viper GTS R praticamente tappata da NASCAR. Una classe A o B non ricordo bene, ma più probabilmente A, su cui c’è da spendere solo una parola: impressionante. Motore da donare all’aviazione, telaio non male, buon assetto, questo mostro in gara, ammesso che si abbiano le palle per portarlo come si deve, dovrebbe fare sfracelli anche quando messo in competizione con le sue parigrado. Comunque io, comune mortale che una macchina così posso ancora solo sognarla, faccio la massima attenzione a portarla con giudizio e a farla arrivare a destinazione tutta d’un pezzo, anche se su certi tratti misti, la tentazione è forte, il frastuono dell’8 cilindri sinfonico e la libidine immensa.

Verso la fine del mese, recandomi sulla costa est verso Olbia per la terza prova di Ottobre, ti vado ad incontrare un tizio che si destreggia sulla statale con una Ferrari 250 GTO. Santo dio! Un pezzo da collezione del valore di svariati milioni di euro. Non so quante ne siano rimaste circolanti nel mondo, ma una è qui, appartenente ad un riccone Americano di nome Christopher che accetta addirittura una sfida, che io avevo lanciato più per gioco che per altro sulla mitica SS 125. Lo yankee si dimostra morigerato proponendo una posta di 1000 euro. La mia interpretazione è che non voglia spingere troppo la sua Ferrari da 10 milioni ed accetto credendo che con la mia scafata e soprattutto moderna Nissan preparata gli starò facilmente davanti, soprattutto nel traffico. Invece quello parte a razzo e nel traffico si destreggia come un’anguilla. Non mi riesce di riprenderlo nei 6 chilometri di strada che abbiamo selezionato per la sfida. Mille euro persi ed ennesima figura da pagliaccio, per di più contro una macchina d’epoca.

La famosa terza prova di ottobre è la cronometro da Lula a Onani. Questa prova è così tecnica e bella, che spesso i commissari cronometrano dall’interno della vettura per godersi la prova in prima o dovrei dire in seconda persona. Il fatto che nel tracciato non si raggiungono mai velocità troppo elevate e che parte della prova sia un gran bel misto stretto contribuisce a questo fenomeno oltre al fatto che la prova si svolge alle tre di mattina su una strada secondaria solitamente deserta a quell’ora. La Nismo non è perfettissima su questo percorso, trovandosi più a suo agio sul misto veloce; ma dopo un sol turno di prova per conoscere la strada, riesco a battere il tempo minimo di due secondi e mezzo. Come dicevo, bellissimo il misto iniziale mentre la parte conclusiva della gara mette a dura prova meccanica e stabilità perché ci sono una serie di dossi pericolosi in vista dell’arrivo seguiti da una veloce curva a sinistra che immette sull’ultimo rampino prima del traguardo, dove si rischia di arrivare già di traverso per via dei suddetti dossi. Nulla comunque che non si possa affrontare decentemente dopo un’accurata ricognizione.
 
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