A dicembre per la fine dell’anno mi si presenta l’occasione di visitare un luogo che avrei sempre voluto visitare e cioè la città olandese di Arnhem. Essendo io un appassionato e autodidatta di seconda guerra mondiale, ho sempre avuto il desiderio di visitare la cittadina olandese e soprattutto il suo famoso ponte teatro della altrettanto famosa battaglia per “Quell’Ultimo Ponte” (film colossal basato sul libro di Cornelius Ryan) durante l’operazione Market Garden, che vide come protagonista la prima divisione paracadutisti britannica. A Montecassino già mi sono fermato durante un viaggio a Roma a visitare un altro celebre sito bellico.
L’occasione è costituita da un nuovo viaggio a Nizza, che prevede lo scarico di generi alimentari nostrani per il locale Carrefour ed il carico sul posto di 17 tonnellate di carne di pollo da portare a Eindhoven, altra cittadina olandese teatro dell’operazione Market Garden. Da li (sic), dopo aver scaricato il pollo è previsto un carico di 21 tonnellate di noci di cocco da portare a Brema in Germania.
Viaggetto quindi piuttosto lungo anche se in più tappe che però prevede nel tratto Eindhoven Brema di passare proprio per il famoso ponte di Arnhem. Tutto contento mi metto in viaggio con la prospettiva di fare una pausa turistica in quel luogo, ma tanto per cambiare ci si mette di mezzo la sfiga. Un guasto al camiù Scania che sto conducendo, non solo implica che arrivi ad Arnhem a notte fonda, ma pure con pioggia mista a neve, e nebbia da tagliare con il coltello, il che rovina completamente il mio piano. Non mi resta che proseguire per Brema il più velocemente possibile per recuperare il tempo perduto e di vedere il ponte di Arnhem non se ne parla nemmeno. Arrivato a Brema, tento in tutti i modi di aspettare un viaggio utile che mi faccia tornare per la stessa strada in direzione sud, ma mi tocca invece una tratta per Valencienne in Francia con un carico di carne bovina a poi rientro a Barcellona per attendere un traghetto per la Sardegna.
Tutto questo tran tran mi porta via le prime due settimane di dicembre; una gran rottura di palle di guida in nord Europa con maltempo, strade innevate e meno 14 gradi centigradi in Germania. Roba da staccare le orecchie dal capo e da far gelare il respiro nel naso.
Ritornato a Cagliari è tempo di dare un’occhiata al programma del Passiléstru.
Innanzi tutto tiro fuori dal garage la Honda Civic per andare a visitare il concessionario Fiat di Cagliari. Sono entrato in “confidenza” con la figlia del socio di maggioranza del concessionario, la ragazza a cui diedi un passaggio qualche mese fa, Tabby, il cui vero nome non menzionerò qui. Il padre mi ha preso in simpatia e ha anche un interesse di vendermi una Maserati Gran Sport Coupé di classe D. La vettura è rossa, targata a nome del concessionario sterro, ma con pochissimi chilometri. E' messa a punto dall’officina specializzata e il papavero della concessionaria mi offre uno sconto di 15000 euro sul prezzo di 90.000 a patto che nelle competizioni del Passiléstru la usi sponsorizzata da loro. Ci mettiamo d'accordo per 36 rate da 2100 euro senza interessi ed anticipo zero, altrimenti la Maserati se la può tenere; e così mi porto a casa una classe D più che decente e mi riservo la possibilità di usare il capitale accumulato sin ora per acquistare anche un Camion mio per il lavoro.
Che dire di questa Maserati. Tanto per cominciare, due giorni dopo averla ritirata, me la guido fino ad Oristano dove dovrò impiegarla nella prima gara che disputo a dicembre. Gara a otto macchine sulle colline a nord est della città tra Solarussa e la zona industriale "Sa Zarra". E qui non si scherza per niente. Il percorso sale veloce da Solarussa. Ci va motore qua perché la strada sale decisa tipo cronoscalata. La carreggiata è larga abbastanza da battagliare e di notte con buona visibilità si battaglierà. La parte più pericolosa arriva allo scollinamento che segna l’inizio della discesa per Tramatza. Qui un errore, anche uno solo e sei morto. Ci sono bei curvoni da 5 piena e pure da sesta, che con la Gransport significa da 190 a 220 allora (sic) che per altro con l’8 cilindri si raggiungono abbastanza in fretta.
Già nei primi test e nel trasferimento verso Oristano mi accorgo che la macchina è davvero una gran macchina; compatta, stabile, neutra e veloce nei cambi di direzione. Assecondata da un cambio fantastico e ravvicinato si guida all’apparenza con molta facilità, ma solo all’apparenza come mi accorgo quando la provo sul percorso di gara prima dell’inizio della competizione. Si tratta infatti di una vera e propria formula; ben piantata a terra pare avere possibilità illimitate, ma occorre fare attenzione, perché toccando il limite diventa repentina e poco perdonatrice di imprecisioni.
Nella gara di stanotte c’è di tutto. La prova a 8 di Oristano e territorio di caccia per qualunque tipo di vettura e qualche volta i grossi calibri ci partecipano se vedono che c’è da mordere qualcosa. Il premio vittoria è solo 1000 euro ma è comunque una gara assai considerata nel club.
Infatti nella gara di stanotte ci sono molte classi D ed almeno una classe C, una Mercedes AMG superveloce, guidata da una signora di nome Melissa. C’è un' Aston Martin di modello che non so, ma forse classe C anche lei, una Chrysler 400 tappata da NASCAR, un SUV Audi, una Skyline ed una BMW Z qualcosa. Insomma, una bella insalata di roba che va forte. Di tutti questi quelli più duri si rivelano l’Aston di un colore giallo marcio appartenete ad un tizio asiatico e l’AMG della signorina Melissa, che parte davanti e sta davanti per tutta la gara. Io me la devo vedere con l’Aston che dopo la prima S veloce infilo in una curva a sinistra da quarta dove comunque c’è da staccare perché si arriva forte. La Mercedes è la (sic) davanti, guidata magistralmente e se ne sta li (sic) davanti un 150 metri e per tutta la prova non ne cede uno. Anche il Giapponese con l’Aston non riesco a scrollarmelo di dosso sino a quando non inizia la discesa che è molto, molto selettiva si parla di punte di oltre 200 con curve lunghe in appoggio vicine a tale velocità. Qui la Maserati va da dio, ma l’AMG non è da meno; una vera e propria DTM e con una pilotessa adeguata alla situazione. Sull’Aston prendo un leggero vantaggio come ho detto nel tratto finale ed il mio tempo a fine corsa è un record per la gara fino al giorno prima. Unico problema la Melissa batte il mio tempo di un secondo e 44 ed il record vero lo fa lei. Comunque sono super soddisfatto della Gransport, che in questa prova si è comportata davvero bene. In certi specifici punti guadagnavo anche qualcosa sulla diabolica Mercedes, ma fare di più avrebbe voluto dire assumere rischi troppo grandi. Incasso i 500 euro e mi preparo ad altre prove.
Sfortunatamente la prova successiva, la famigerata cronometro di Oristano, è talmente tecnica e stringente nel tempo massimo consentito che mi ritrovo terzo con un migliaio di euro di premio che compensa la quota di iscrizione ma nulla di più. Per quanto possa sembrare incredibile infatti, i 395 cavalli della Maserati non bastano per avvicinarsi al record di 3 primi e zero cinque stabilito due anni fa da un tizio con una Ferrari Challenge di non so che modello tappata da pista per clienti facoltosi. Che io sappia, nessuna classe A con proprietari seri si è mai cimentata in questa prova, se no il tempo da battere sarebbe ancora più basso. Il mio miglior tempo di 3'12"48 è il record per la classe D ma lontano dai 3 e zero cinque. Comunque complimenti ancora alla mia Maserati.
A salvarmi dalle magre prestazioni di dicembre con la mia nuova classe D arriva una prova assolutamente caratteristica nel catalogo del Passiléstru: la cronometro intorno al S.Elia, che si svolge di notte a traffico totalmente inibito dalle vetture civetta del club, intorno allo stadio di Cagliari. Occorre percorrere tre giri intorno all’impianto in meno di 1 primo e 35. Prova assolutamente pazza e a suo modo anche tecnica. Il tracciato è una specie di ovale irregolare da percorrere in senso orario intorno allo stadio ed il raggio è così corto che al termine della prova la forza centrifuga ti fa perdere l’equilibrio quando scendi dalla macchina. Normalmente si riesce a far correre solo una vettura prima che la Zustissia intervenga a guastare le feste. Questa notte tocca a me e l’agilità della Maserati mi permette di arrivare sotto il tempo massimo ed incassare il primo premio di 5000 euro: un primo 34 e 17.