<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 26 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

Al 7mo giro primo grosso incidente; inutile che dica quanto sono probabili gli incidenti su questa pista; a questa velocità, senza mai alzare il piede e con questo livello di traffico oserei dire che sono inevitabili. Coinvolti per questa volta sono Jones, Dillon e Rayan Newmann. Bandiera gialla e tutti ai box. Riparto 25mo e sempre con il coltello tra i denti. Qui, come ho detto prima, occorre tenere la scia di qualcuno veloce e spingerlo nelle curve. Ho detto proprio così: spingerlo. Si appoggia l’avantreno a suo deretano e si ricambia la cortesia della scia prestata sul dritto con un bel calcio in culo in curva. Inutile che dica che tipo di cura ci vuole a spingere il deretano di una macchina a più di trecento orari in curva senza farla girare. Guardare il filmato per credere. E questo che in un primo tempo mi accingo a fare con Chris Buesher che è la vettura che mi precede. Ma qui il segreto per chi non ha una gran velocità massima è quello di saltare di scia in scia come un parassita senza mai sbagliare cavallo su cui puntare o manovra. Ogni errore di valutazione o di esecuzione lo si paga carissimo. Se invece la fionda la si azzecca si guadagnano posizioni.

Al 23mo giro seconda sosta ai box. Questa volta non su una bandiera gialla. Solo che la bandiera gialla interviene durante la sosta perché Kennington si intraversa toccando il fondo pista e rientra brutalmente in mezzo di traverso e prende in pieno Mcdowell che distrugge la sua Ford cappottandola più volte. Bandierone giallo e ambulanza e quando esco dai box mi accodo in 12ma posizione. Tutto ciò frutto di una mia guida prudente e delle sventure degli altri. Grazie al solito dio protettore dei pazzi, McDowell è illeso.

La giostra ricomincia e quando il resto dei sopravvissuti si accomodano a loro volta ai box e mi ritrovo per magia a lottare per le prime posizioni con Harvick, Bowman che conduce la gara e Truex Jr, Almirola e Kyle Bush. Dai box suona il “citofono”: Bowyer è 24mo, coinvolto in un leggero incidente, ancora una volta con Menard. La roulette russa di Talladega! La cosa però è illusoria perché nessuno si era accorto che il nostro bravo Bowyer aveva già fatto una sosta ai box più di noi. Quando ci fermiamo noi per l’ultima sosta, me lo ritrovo a fianco con la sua maledetta Dodge tutta ammaccata, ma ancora funzionante numero 14. E si comincia a lottare; e non solo tra di noi.

A sette giri dalla fine nuovo incidente e nuova bandiera gialla a rimescolare le carte. Siamo l’estemporaneo Kasey Kahne, Kyle Bush, Jones, io Harvick, Truex Jr e Bowyer nelle rispettive prime posizioni a giocarci la gara e la classifica. A due giri dalla fine arriva come un indemoniato da dietro Hamlin che si unisce alla tenzone. Siamo dunque adesso in lotta Hamlin, Bush, Truex, io, Almorola, Harvick, e Kaselowsky, Bowyer è caduto momentaneamente in 10ma posizione. Forse dopotutto risente dei danni subiti dalla sua vettura. Sembrerebbe finita qui ma in un ultimo colpo di scena, all’ultimo giro, Kyle Bush grippa tutto e sbatte contro il muro. Io parzialmente lo evito e parzialmente lo prendo. Grazie a dio non faccio grandi danni ed è bandiera gialla che prolunga la gara di due giri.

Alla ripartenza faccio forse un errore. La mia posizione è secondo e decido di sfruttare l’accelerazione del Ferrari per portarmi in testa, ben sapendo che non ho la velocità massima per tenerla la testa qua a Talladega.

Decido comunque di rischiare,contro l’indicazione del crew chief che mi dice di stare in scia e di arpionare nelle ultime curve. Ma nell’abitacolo ci sono io ed ho valutato che la mia tattica era la meglio. Ed invece aveva ragione il crew chief, che ha un decennio di esperienza a guidare i piloti attraverso la giungla delle gare NASCAR; ed un minchione rookie come me avrebbe dovuto ascoltarlo


Parto forte ma nemmeno un giro dopo i marpioni Hamlin e Kaselowsky mi prendono la scia e mi fulminano in uscita dalla curva due, uno a destra e l’altro a sinistra e vanno a giocarsela tra di loro. Al coltello si infila nell’ultimissimo giro anche AJ Amendinger, che una posizione così può sognarsela solo a Talladega, ma la buona notizia e che con bombe a mano e lanciafiamme riesco a tenere dietro Harvick, Truex e Bowyer.

La gara la vince Hamlin con mezza macchina di vantaggio su Brad Kaselowsky. Terzo Amendinger, quarto io, ed è il mio secondo quarto posto consecutivo, quinto Harvick, Sesto Truex e ottavo Bowyer.

Grandissima, grandissima gara! Degna di Talladega dove tutto può succedere, ed infatti tutto è successo.

La classifica dice che il finale di stagione sarà rovente, perché anche se Clint Bowyer rimane primo con 554 punti, Truex Jr. avanza di più e sia avvicina a quota 546 ed io con il mio secondo quarto posto di fila mi porto a 542. In quarta posizione ed ancora in lotta per il titolo ci metto anche Harvick con 530 punti ed anche Blaney con 504. Kyle Larson a 477 ed in sesta posizione lo darei fuori dai giochi. Il Campione uscente Brad Kaslowsky a quota 431 ha recuperato sino alla 11ma posizione ma è troppo poco e troppo tardi.

Il prossimo mese rush finale che si concluderà prima del periodo delle festività natalizie e primo appuntamento a Kansas City sul miglio e mezzo del Kansas Speedway.

 
[....] ...e spingerlo nelle curve. Ho detto proprio così: spingerlo. Si appoggia l’avantreno a suo deretano e si ricambia la cortesia della scia prestata sul dritto con un bel calcio in culo in curva. Inutile che dica che tipo di cura ci vuole a spingere il deretano di una macchina a più di trecento orari in curva senza farla girare.
Tutto ciò racconta essenzialmente una cosa : rozzezza aerodinamica (a parte naturalmente altre considerazioni generali sulle gare Nascar, chiaramente mirate ad un pubblico - come ben detto anche dal protagonista - interessato molto più a lotte appunto da gladiatori, con incidenti ecc., che alle finezze di guida) perché altrimenti una vettura dall'aerodinamica fine e soggetta a notevole deportanza perderebbe gran parte del suo carico aerodinamico a stare così appiccicata a quella davanti, uscendo di pista alla prima curva.
 
Prima settimana di dicembre Kansas International Speedway.

Si capisce subito dalle prove libere che questo non è il nostro weekend. La macchina in percorrenza ed in uscita non va. Là dove i team competitivi sono incollati a terra, noi rischiamo di sbattere contro il muro esterno ad ogni uscita che tentiamo di tenere il passo con loro. Non sono affatto contento dall’andamento delle cose.

In conferenza stampa, dopo la sessione di prove libere, interviene direttamente il direttore sportivo FIAT negli Stati Uniti Alex Carante, italo-americano di seconda generazione e spigliatissimo nelle PR. Non altrettanto spigliato pare nel darmi una macchina con cui si possa fare qualcosa di utile nelle fasi decisive del campionato. Meglio quando correvo con i camioncini di Roush che almeno mi aveva tenuto il “Dodgettino” competitivo fino all’ultima gara.

Stiamo correndo ai ripari il più in fretta possibile per mettere la macchina in grado di competere ai massimi livelli per le due gare finali, ma per questo weekend qui a Kansas City, ci affideremo alla maestria ed alla perizia del nostro pilota e del pit team per portare a casa un risultato accettabile.”

Complimenti Carante, scarica il barile !

Le qualifiche non smentiscono nessuno dei nostri timori: siamo 31mi ad un secondo e sette dalla pole che è di Brad Kaselowsky. Larson secondo, Harvick terzo, e l’unica buona notizia è il 20 posto di Bowyer, anche lui evidentemente in difficoltà su questo circuito. Truex Jr. per completare il quadro negativo per noi è nono. La nostra strategia è semplice: contenere i danni e finire il più avanti possibile. Occorrerà una guida paziente ed accorta perché la macchina, accettabile con gomme fresche, diventa pressoché immondizia quando queste iniziano a consumarsi. Anche la strategia box andrà quindi concertata in conseguenza di ciò.

Di questa gara caro diario cosa vuoi che ti dica. Che per due terzi abbiamo lottato intorno alla trentesima posizione con nomi sconosciuti? Oppure che nell’ultimo terzo di gara la macchina ha cominciato a camminare meglio ed abbiamo provato ad avanzare sino alla 22ma posizione. Che sul finire un paio di bandiere gialle favorevoli ci hanno portato sino in 18ma posizione e che nell’ultimo giro abbiamo perso due posizioni per finire ventesimi. Una gara tutto sommato da dimenticare. E la cosa peggiore è che Harvick la vince seguito dai due fratelli Bush e quarto è Hamlin, quinto è Blaney e sesto Bowyer. Insomma per quanto riguarda la classifica un vero e proprio disastro a due gare dalla fine della stagione. Rischiamo di fare la fine dell’anno scorso coi camioncini e di finire quarti o paggio, dato che adesso Bowyer conduce con 585 punti seguito da Truex Jr. con 753 e da Harvick con 570. solo dopo arriviamo noi con 559 e direi che chiude la lista dei pretendenti più seri al titolo Blaney con 536. Realisticamente però a giocarsi il titolo saranno Bowyer, Truex Jr. e Harvick, semplicemente perché hanno trovato la giusta competitività al momento giusto della stagione, mentre non credo che noi ci riprenderemo dalla fossa delle Marianne in cui è finita l’Alfa. Nell’ultima gara davvero per un lungo tratto non siamo nemmeno stati vicini a tenere il passo non dico con i migliori, ma con chiunque; dopo di che lo scorcio di gara durante il quale la macchina si è massa ad andare un po’ è stato troppo breve per poter fare la differenza. Siamo arrivati 20mi ma non credo che la vettura valesse il 20mo posto.
 
Tutto ciò racconta essenzialmente una cosa : rozzezza aerodinamica
certo anche a guardarla una NASCAR proprio questo cuneo non è, tanto più che il regolamento proibisce qualunque tipo di ala o di altro device per deportare. Gli skills necessari per essere competitivi in NASCAR sono decisamente diversi da quelli necessari in Indy o in F1. Quando vivevo ad Indianapolis, andavo si a vedere la Brickyard 400 perché mi ci portava mio suocero, ma la NASCAR non è mai stata la mia serie preferita. Seguivo il campionato Indycar che ho sempre trovato più interessante. E poi ovviamente c'è la 500 miglia. Uno degli spettacoli che almeno una volta qualunque appassionato di corse dovrebbe andare a vedere dal vivo.
 
certo anche a guardarla una NASCAR proprio questo cuneo non è, tanto più che il regolamento proibisce qualunque tipo di ala o di altro device per deportare. Gli skills necessari per essere competitivi in NASCAR sono decisamente diversi da quelli necessari in Indy o in F1. Quando vivevo ad Indianapolis, andavo si a vedere la Brickyard 400 perché mi ci portava mio suocero, ma la NASCAR non è mai stata la mia serie preferita. Seguivo il campionato Indycar che ho sempre trovato più interessante. E poi ovviamente c'è la 500 miglia. Uno degli spettacoli che almeno una volta qualunque appassionato di corse dovrebbe andare a vedere dal vivo.
Non sapevo che avessi vissuto addirittura ad Indianapolis.
Anche a me piace molto di più, d'istinto direi, vedere correre le auto di formula, a ruote scoperte, ciò che consiglia una guida più pulita e precisa, evitando i contatti, a maggior ragione alle velocità cui si gira sugli ovali !! anche quando, per un paio d'anni molti anni fa, ho avuto la licenza e fatto qualche gara di kart (poche) detestavo la bagarre e mi piaceva invece girare da solo o anche dietro ad uno più veloce di me - ma uno solo o pochi, niente mischie - per studiarne e possibilmente imitarne le traiettorie e la guida in genere, specialmente se guidava pulito.
Le spinte ed i contatti in genere non sono roba per me e li ho sempre considerati roba di serie B, nelle corse.
 
certo anche a guardarla una NASCAR proprio questo cuneo non è, tanto più che il regolamento proibisce qualunque tipo di ala o di altro device per deportare.
Che le norme vietino ali e simili mi pare anche giusto, ma un'auto può anche essere concepita per avere buona deportanza anche senza queste, basti vedere le tante supersportive attuali che fanno tranquillamente a meno di alettoni ecc. ; anche se però c'è allora di solito uno studio accurato anche del fondo e dell'estrattore, che immagino manchi (e magari è vietato anche quello) sulle Nascar, che in tal caso non potrebbero più correre attaccate una all'altra, con peggioramento dello "spettacolo" per i gusti più grossolani.
 
Seconda settimana di dicembre 2013

Ci avviciniamo alla fine di questo incredibile anno e prima di affrontare le ultime due corse dell’anno nel campionato NASCAR devo superare lo scoglio di guardare Tabby combattere nella prima difesa obbligatoria del suo titolo regionale contro la Tiziana Abreu che ha ottenuto il diritto ad una rivincita per la sua precedente sconfitta. Una volta tanto Tabby è abbastanza perentoria. Clivio mi ha mandato un pdf di un’intervista rilasciata da Tabby ad un quotidiano locale dove afferma che l’incontro sarà breve e tale da togliere la voglia alla Abreu di riprovarci una seconda volta. “Un’atleta dovrebbe sapere quando è il momento di smettere. Io certamente lo saprei” ha dichiarato Tabby nella suddetta intervista. Le ultime parole famose!

L’incontro si disputa nella stesso luogo dove si era disputato il primo, al palazzetto dello Sport di Cagliari. In apparenza potrebbe sembrare un incontro di routine per Tabby, ma in realtà si tratta di un match di estrema importanza. Il rischio è molto elevato perché in caso di sconfitta a così breve termine dalla conquista del titolo la legittimità di Tabby nel circuito nazionale verrebbe seriamente compromessa. Ma Clivio dice che la possibilità di una sconfitta è remota in quanto Tabby si è preparata fanaticamente per questo ultimo incontro del 2013 ed è caricatissima e pronta a distruggere definitivamente le ambizioni dell’avversaria.


Nel circuito del pugilato sardo l’incontro è seguito col massimo interesse ed il palazzetto dello sport è gremito sino al tetto. Ci sono anche quasi tutte le testate giornalistiche locali ed un paio di televisioni. L’ultimo devastante KO che Tabby ha inflitto a Marianna Scani, la promettente campionessa lombarda, ha anche attirato qui un certo numero di osservatori della federazione per vedere chi è davvero questa piccola furia sarda, che magari potrebbe in futuro dare qualche soddisfazione a livello internazionale.

Il primo round è già pressoché a senso unico. La Abreu comincia in maniera molto convinta cercando di venire avanti decisa per accorciare la distanza ed annullare quella che pare essere una marcata superiorità tecnica di Tabby. Ma la ex campionessa Sarda viene bersagliata da una serie di combinazioni che Tabby riesce a mettere a segno anche quando indietreggia. Alla fine della ripresa la Abreu già sanguina dal naso ed appare demotivata.

La seconda ripresa comincia più lentamente con le due avversarie che sembrano volersi prendere una pausa. I primi contatti terminano con amichevoli clinch, poi la Abreu parte con un jab doppiato da un gancio sinistro. Tabby incassa e risponde con un sinistro al già malandato naso dell’avversaria, portato con diabolica mira. Poi Tabby va a vuoto con un incrocio ma il successivo montante centra l’avversaria provocandole un bollo all’occhio sinistro. Forse sarebbe bene penso io che l’arbitro cominciasse a preoccuparsi della salute della Abreu che è senza dubbi molto coraggiosa ma potrebbe farsi male seriamente in questo incontro. Un’ultima efficace combinazione di Tabby mette fine alla ripresa in netto suo favore.

Nella terza ripresa, la Abreu mai doma viene ancora avanti baldanzosa. Già sa che l’incontro è compromesso e che deve attaccare a fondo se vuole coltivare speranze. Ma Tabby agisce di incontro e di anticipo e non permette all’avversaria di prendere il sopravvento. La terza ripresa è più interlocutoria, ma secondo me ancora fermamente a favore di Tabby.

Nella quarta la Abreu tenta il tutto per tutto, stile ora o mai più. Però ha speso molto ed i suoi attacchi disordinati sono preda dei contrattacchi di Tabby che con cattiveria continua a colpire la canappia dell’avversaria già parecchio malandata. L’aveva detto Tabby che avrebbe fatto in modo di togliere la voglia alla Abreu di riprovarci una seconda volta ed è esattamente quello che sta facendo. All oscadere del minuto della quarta ripresa, una testata accidentale peggiora ancora la situazione del volto della Abreu che sta cominciando a diventare preoccupante, anche perché Tabby continua la sua metodica opera di demolizione. Ogni tanto anche la Abreu riesce a mettere a segno qualche colpo ma è poca cosa nell’economia generale dell’incontro.

Alla quinta ripresa il il fulmine a ciel sereno.

Non so se Tabby si sia rilassata o cosa sia successo, ma dopo un avvio che non presupponeva nessun tema nuovo nel match, con Tabby che colpiva di incontro e di iniziativa, prima un gancio sinistro approssimativo della Abreu stoppa l’attacco di Tabby e poi un tonante uppercut mette mia moglie al tappeto per la prima volta nella sua carriera. E con una sequenza di eventi la più inaspettata, Tabby non riesce a rialzarsi, perdendo l’incontro al minuto e 33 della quinta ripresa per KO dopo aver dominato tutto l’incontro in lungo e in largo.

Non so per quanto tempo sono rimasto davanti al monitor del computer senza parole e senza essere in grado di muovermi. Semplicemente non credevo che quello che era successo fosse realmente successo. Smetto qui questa pagina in quanto non sono in grado di scrivere altro...
 
Le mie prestazioni il successivo weekend sul circuito di Avondale in Arizona non sono molto migliori di quelle di Tabby sul ring. Un dato su tutti; Martin Truex Jr. nelle prove libere ci doppia. Va bene che il circuito è solo un miglio ma comunque siamo lenti; troppo lenti. Tutto bene sul dritto ed in entrata di curva, ma in uscita abbiamo enormi difficoltà a non sbattere contro il muro. Proviamo tutte le possibili regolazioni, ma semplicemente l’Alfa non ne vuole sapere di uscire forte da nessuna delle curve del tri ovale miniaturizzato di Phoenix. Sono demotivatissimo e conscio che non potremo giocarcela per il campionato, anche perché se gli ingegneri non riescono a trovale la quadra, non saremo neanche competitivi per l’ultima gara di Miami.

Le qualifiche non dico che ci ridanno speranze, ma almeno ci risollevano un po’ il morale. Siamo 18mi a tre decimi da Bowyer che è 12mo e quindi su questa pista non brilla nemmeno lui. Le cattive notizie vengono dal fatto che Truex Jr. fa la pole, e come ho già detto già nelle libere aveva dimostrato di essere velocissimo. Harvick e terzo e ha girato mezzo secondo meglio di me e quindi vedremo. Potrebbe darsi che in gara riusciamo a salvare il salvabile, ma occorrerà tanta perizia e tanta fortuna.

Nella gara di fortuna non ne abbiamo né tanta né poca perché la corsa su questo short track si rivela subito un demolition derby. Tutti all’attacco, tutti al coltello e certamente io per primo. Obiettivo mio limitare i danni, per arrivare all’ultima gara con qualche speranza.

La corsa non è descrivibile in quanto veramente caotica e disordinata. Alla fine limito i danni per modo di dire, dato che tutti i miei diretti rivali tranne Blaney e Truex Jr. mi finiscono davanti. Io comunque finisco ottavo e meglio di così davvero con questa macchina non si poteva fare. Corpo a corpo continui un incidente al 44mo giro che mi costa una sacco di tempo ai box per le riparazioni. Insomma un vero caos. Comunque la macchina come prestazioni era da metà gruppo. Io l’ho portata in ottava posizione. Non credo che il management sportivo Fiat in America posa ancora avere dei dubbi sulle mie qualità di pilota e sulla mia volontà di prendermi grossi rischi per far ben figurare i marchi della casa madre.

Non credo che abbiamo più speranze per il titolo giacché oggi Bowyer ci ha messo sopra una pesante ipoteca arrivando secondo e figurando adesso a 620 punti. Persino Harvick, il secondo in classifica non ha grandi speranze essendo a quota 602. Truex Jr. è terzo a 599 ed io quarto a 588. Rayan Blaney segue a 563.

L’ultima gara al Miami Homestead Speedway non dovrebbe quindi portare grosse novità, e se tutto va da copione dovrebbe consacrare Clint Bowyer come campione NASCAR 2013. Però non si sa mai, in NASCAR spesso le cose non vanno come da copione.

E manco a dirlo le cose in quest’ultima gara della stagione non vanno affatto come previsto, per lo meno non per alcuni. Per me si; concludo 18mo con una macchina che fa schifo, che continua ad andare bene solo nei primi 5 o sei giri a gomme fresche e poi muore progressivamente diventando una macchina da trentesima posizione.

Nella nostra delusione per l’andamento negativo della nostra stagione nella parte finale di essa, non ci rendiamo conto, e secondo me dovremmo, che abbiamo comunque concluso la nostra stagione di esordio in quarta posizione generale davanti a team veterani e navigati di questa serie, come i fratelli Bush, Danny Hamlin, il campione in carica Kaselowsky che ha avuto una stagione molto deludente con una sola vittoria, e pure davanti al team che all’inizio stagione era quello più quotato, quello di Jimmy Johnson. Inoltre abbiamo vinto quattro gare, che per un team rookie non è per niente male.

Per quanto cocente possa essere la nostra delusione, non sarà mai come quella di Clint Bowyer che perde il campionato all’ultima gara finendo 30mo ad un giro a causa degli ultimi 3 giri percorsi a 6 cilindri. La gara e pure il campionato li vince Truex Junior, con la sua Toyota numero 78 che sarà l’uomo da battere l’anno prossimo. Clint Bowyer deve accontentarsi del secondo posto, che qua in America non significa nulla in gara, figurarsi in classifica finale. In queste corse americane mi piace tantissimo il fatto che non esiste (sic) il podio. Chi cazzo si ricorda mai del secondo o del terzo. Qua c’è solo la “Victory Lane”; il podio è concetto sconosciuto.

Mi sarebbe piaciuto fare un racconto molto più altisonante di questa corsa di Miami, ma davvero non c’è davvero niente di altisonante da raccontare. Adesso esploreremo gli umori e le intenzioni della dirigenza della FIAT per la stagione prossima. È praticamente sicuro che l’Alfa Romeo correrà in NASCAR anche nel 2014, ancora non si sa se solo come factory team o anche come macchina da affidare a team privati. Rimane da vedere chi guiderà le Alfa dell’anno prossimo.

Adesso intanto io mi preparo ad andare a trascorrere le vacanze di natale e capodanno in Sardegna e a curare un po’ di miei affari, tra cui vedere la situazione di Tabby, e mamma FIAT faccia un po’ quello che viole.

E’ stato per entrambi noi una devastante fine anno 2013. Ma nessun successo è stato mai costruito senza l’amarezza della sconfitta.

All’anno prossimo dunque, in cui cosa succederà è tutto da scoprire. Avrò un altro volante pagato o tornerò a fare il lavoratore a cottimo ed il delinquente da strada? E Tabby. S riprenderà dall’inaspettata mazzata della sconfitta per KO? Clivio mi dice che sta bene fisicamente e psicologicamente ed all’apparenza l’incidente non ne ha scosso minimamente la determinazione. Staremo a vedere.

L'homestead di Miami pieno come un uovo alla partenza dell'ultima gara dell'anno
miami.jpg
 
A unire beffa a danno in questa disgraziata fine 2013 ci si mette pure la crisi dell’auto in Europa che risente più di altri mercati della crescita del prezzo del petrolio con un netto calo delle vendite di automobili. Inutile dire quali siano gli effetti di questo trend sul titolo FIAT e sul valore delle opzioni da me detenute su questo titolo. In meno di tre mesi il valore del mio investimento passa da 150.000 euro a 43.000 con buone possibilità che fino ad aprile quando il mio contratto di opzione scade, tale valore diminuisca ancora. Davvero devo cominciare a fare buon uso dei risparmi che mi sono rimasti, prima di tutto perché non so cosa succederà l’anno prossimo e secondo perché in qualche modo devo acquistare questa benedetta Ferrari GT se voglio partecipare alle gare dirigenziali del Passiléstru, e mi sa che tra i dirigenti sono uno di quelli più squattrinati.

Il viaggio in business class per l’Italia ancora riesco a permetterlo. Non sarà proprio prima classe come l’ultima volta, ma almeno non sono stipato come a Daytona in mezzo alla folla nel “comparto plebe” dell’aereo.

In Sardegna trovo già il Passiléstru configurato con le nuove regole. Un sacco di piloti in gamba sono confluiti nella entry class del club, e tutti con macchine al limite della omologabilità in classe F. La Zustissia è stata momentaneamente spiazzata in quanto gli eventi si mimetizzano bene adesso che non circolano più macchine sofisticate ma solo macchine di tutti i giorni. Si assembrano a sorpresa per un evento e poi scompaiono alla stessa velocità con la quale sono apparse.

Una cosa che la dirigenza temeva è però puntualmente avvenuta dopo la transizione massiccia alla classe F per gli eventi clandestini su strada; e cioè la progressiva eliminazione degli eventi a cronometro e con telecamere. La pressione degli ibirri è troppo forte e questi eventi vanno preparati ed organizzati, dando traccia delle tempistiche e dei luoghi degli eventi stessi. Per cui in maniera naturale le prove su strada tendono adesso a concentrarsi su gare multi vettura normalmente a 6 ed alle volte anche a 8 macchine; eventi appunto organizzabili in breve tempo e con quasi nessun preavviso. Questo nuovo modello organizzativo ha per il momento completamente spiazzato la Zustissia e pure i suoi infiltrati e quantunque si riesca a craccare un evento, la flessibilità organizzativa con le classi F per il momento permette di mantenere la maggioranza di questi davvero nascosta.

Tabby dice che Clivio sta organizzando il “rubber match” con la Mereu per marzo dell’anno prossimo. La sconfitta che ha subito contro la campionessa sarda è inspiegabile.

Mi ha preso con un colpo inaspettato e non ho visto più nulla” mi racconta Tabby, dicendo che deve aver colpito qualcosa di delicato. Sa benissimo di essere superiore in ogni ambito all’avversaria e che quella della Mereu è stata solo fortuna. La trattativa per organizzare l’atto finale della trilogia è in corso.

Nel frattempo visto che sono in vacanza, ed in attesa che Alfredo capisca che intenzioni ha la FIAT per l’anno prossimo, decido di partecipare ad un paio di gare di classe F nel Passiléstru tanto per vedere la foggia di questi nuovi fenomeni militanti nel club. Quando mi reco alla riunione della dirigenza però mi attende una grossa sorpresa: il presidente si è avvalso dei suoi poteri speciali per deliberare un provvedimento senza consultare il consiglio dei dirigenti. Tali atti vanno approvati dal consiglio entro due settimane o decadono automaticamente ed il provvedimento varato dal presidente è niente popò di meno che l’anticipazione della corsa per il titolo presidenziale 2014 al dicembre 2013, cioè fra due giorni. Non solo; il presidente ha deliberato anche che la gara si correrà secondo il vecchio stile con la massacrante prova di endurance intorno all’intera Sardegna con le vecchie classi A. Quasi nessuno dei dirigenti che hanno titolo a partecipare alla corsa si sono in effetti sbarazzati delle loro vecchie classi A, anzi alcuni ne hanno acquistate di nuove perché hanno il portafoglio capiente. Pare quindi che avrò l’occasione di togliere il telone alla Maserati MC 12 ed andare finalmente a vincere la corsa per la presidenza che mi sfuggì per qualche minuto nel 2011.

Vale la pena di ricordare il regolamento della gara regina del Passiléstru che assegna la carica più alta del club, l’unica che dà diritto ad uno stipendio percepito senza correre, di ben 5000 euro al mese, che nelle mie condizioni attuali non è per niente male.

Funzionario del club a bordo per controllare che il percorso di gara sia fedelmente seguito, questa gara è una Targa Florio Sarda. Si parte da Cagliari alle 2300 e si gira in senso antiorario intorno all’isola fino a raggiungere all’alba di nuovo Cagliari dal lato della Carlo Felice, che si imbocca a Santa Giusta nella parte conclusiva della gara. Punti di rifornimento sono distribuiti lungo il percorso ognuno dei quali attrezzato anche con una officina mobile per riparazioni urgenti.

Nell’ultima e unica gara che ho disputato per la presidenza nel 2011, fallii se non ricordo male per 4 minuti e qualcosa di ritardo contro la F-50 taroccata del presidente. Quest’anno il gran capo si presenta equipaggiato con una Enzo rigorosamente di serie, che credo rappresenti comunque un miglioramento. Io mi ripresento con la Fata Turchina e ci sono due Lamborghini Aventador, due Koenigsseg, una Porsche 911 bardata da Le Mans, una Pagani Huayra nuova di pacca, ed infine una Nissan Skyline praticamente da corsa.

Di questa gente che si presenta con sti prototipi non ho molta stima. Sta roba senza targa attira la Zustissia come le mosche sulla merda ed in più al primo tombino preso male, i rispettivi piloti se le mettono per cappello codeste auto da corsa. In altre parole costoro non impressionano nessuno. Le auto da pista si usano appunto in pista, non so quanto valore aggiunto possano dare in una prova come questa. In una gara corta magari, ma il periplo dell’isola! Sono molto più preoccupato dalla Pagani e dalla la Enzo Del Presidente. Le Revanton non sono pilotate da fenomeni e quindi non dovrebbero influire troppo.

La corsa dura come sempre tutta la notte. Quasi sette ore, e tutte e sette ad andatura molto, decisamente sostenuta. Traffico naturalmente molto rado e strade libere illuminate dai set supplementari di fari speciali delle vetture in gara. Tutti i paesi e le cittadine intorno alla magnifica Sardegna vengono brevemente svegliati da varie tonalità di rumore prodotte dai diversi motori dei bolidi in gara.

Prendo la testa su una delle due Koenigssegg e sulla Ferrari nei pressi di San Priamo e questa volta non la mollo più. Avevo preso quasi cinque minuti dal signor presidente nella scorsa gara, tra l’altro dopo averne condotto una parte. Questa volta ne rifilo 13 al secondo classificato con la Koenigsegg e 16 al signor presidente che arriva terzo. In due anni di gare professionali qualcosa avrò pure imparato e tra queste cose, ho imparato a tenere un passo molto efficace con poca tensione. Questa è la chiave della vittoria in una gara devastante come questa. La guida di questa Maserati è veramente rilassante anche ad andature elevate ed è ideale per una gara del genere. La pastosità di comportamento sia del telaio che del 12 cilindri Farrari sono una vera garanzia per andature forti su strada. La Enzo presumo abbia caratteristiche molto simili ma questa volta ha prevalso il pilota migliore. Macchine come Pagani, le robe da corsa e forse anche le Lamborghini tendono secondo me a stancare il pilota in una gara di endurance su strada come questa. Ricordo una volta di aver provato una Lamborghini, mi pare fosse una Murciélago SV o qualcosa del genere e la trovai una macchina ben più impegnativa della Maserati. Molto ruvida e che richiede costante attenzione a quello che si fa. Non che la Fata non la richieda; dico solo che è meno esigente e perdona qualcosa in più e comunque va davvero forte. Unico problema, l’impianto frenante non sempre all’altezza. Ma il regolamento del Passiléstru consente la sostituzione dell’impianto frenante, cosa che io ho fatto subito dopo aver acquistato la macchina.

Il presidente abdica con grazia alla sua carica consegnandomi in una cerimonia ufficiale tutti gli atti ed i documenti del club ed il passaggio di consegna avviene con una bella abbuffata e bevuta a capodanno. Naturalmente poi tutti noi provetti piloti vaniamo portati a casa da mogli e fidanzate, visto il tasso alcolico accumulato durante i bagordi. Io torno a casa con Tabby alla guida della 500.

Dunque almeno un obiettivo per l’anno 2014 l’ho centrato. Ascendo alla presidenza del Passiléstru. Mi spetta adesso l’appanaggio presidenziale di 5000 euro al mese, che nell’incertezza di cosa succederà negli Stati Uniti, è benvenuto. Questo era quello a cui miravo sin da quando ancora imberbe ischente appresi che il club aveva un presidente.

Buon 2014 a tutti.
 
Inizio gennaio 2014

gennaio 2014 è un mese bello carico di novità. Ieri ho ricevuto una telefonata dalla Germania. È il direttore del reparto corse Daimler Benz Franz Wilheim. Grazie a dio ho perfezionato un po’ di Inglese negli USA e riesco a gestirmi questa telefonata in proprio.

Gli spioni della Daimler hanno saputo prima di me che la FIAT non mi riconfermerà alla guida della Alfa Romeo nella Target NASCAR Cup, e di conseguenza il patron del settore sportivo della casa di Stoccarda mi contatta personalmente per chiedermi se sono disposto a recarmi ad Hockenheim a fine mese per dei test su una nuova macchina che il reparto corse sta mettendo a punto.

Una chiamata del genere certo non si può ignorare e se un tale personaggio chiama direttamente invece che fissare un appuntamento tramite la sua segreteria, beh allora deve bollire in pentola qualcosa di serio.

Per quanto riguarda FIAT, che vadano al diavolo. Ingrati ed incompetenti! Gli ho portato la macchina al limite delle sue possibilità per un’intera stagione; come rookie gli ho dato quattro vittorie stagionali ed il quarto posto assoluto in campionato. Abbiamo fatto bella figura, promosso l’immagine del marchio per tutto il territorio americano e questo è il ringraziamento: scaricato.

In realtà dopo aver parlato con Alfredo, vengo a sapere che la prossima stagione la casa non correrà più con una macchina factory ma affiderà 4 vetture ad altrettanti team NASCAR, semplicemente imponendo loro il cambio di marchio da Dodge ad Alfa Romeo se vogliono continuare ad avere il supporto della casa madre. Arroganti bastardi; se fossi io nella situazione di questi team, rifiuterei e mi rivolgerei a Chevy, Ford o Toyota, Pare anche che l’anno prossimo l’esperimento del motore Ferrari in NASCAR terminerà e la macchina diventerà semplicemente una Dodge con gli adesivi raffiguranti i fari della 159 ed il marchio del Biscione. Insomma mi sa tanto di solito pastrocchio all’Italiana in stile Romiti. Con il passaggio degli affari sportivi ai team privati, questi evidentemente non avevano posto per me, in quanto ho hanno già i loro piloti ed i loro programmi.

Da tutto questo casino ne esco quindi senza un macchina da guidare per il 2014 e FIAT poteva ben fare secondo me lo sforzo di riconoscermi qualche merito affidandomi un volante da qualche altra parte.

Naturalmente non hanno avuto nemmeno la creanza o le palle - siamo al 5 di gennaio - di comunicarmi che sono stato lasciato libero e devo venirlo a sapere dalla Mercedes

Io sti cazzari non li chiamo. Alfredo fa lo sforzo di mettersi in contatto con le alte sfere della casa dalla quale ottiene la notizia semiufficiale. Lettera burocratica seguirà a conferma del mancato rinnovo del contratto.

L’altra novità del mese è sul fronte presidenziale del Passiléstru. Come uno dei miei primi atti, faccio approvare in consiglio un provvedimento che conferma la cadenza triennale della gara per la presidenza invece che la messa in palio annuale del titolo attraverso il nuovo campionato dirigenziale. Ciò in omaggio ai desideri del presidente uscente e dopo aver sottoposto la cosa alla delibera del consiglio. Dopo ampie discussioni in consiglio che in questa particolare circostanza presiedo senza diritto di voto in quanto parte diretta in causa nell’argomento in discussione, si decide e si approva che:

uno: il ciclo dell’assegnazione del titolo presidenziale rimarrà triennale, in maniera che il Presidente abbia la possibilità ed il tempo di dare la sua personale impronta allo sviluppo del club, cosa che evidentemente non riuscirebbe a fare se dovesse malauguratamente cambiare ogni anno.

Due: l’evento che deciderà l’assegnazione del titolo di presidente rimarrà, come da tradizione consolidata, la corsa notturna su strada aperta con percorso Cagliari-Cagliari. Una prova prestigiosa e massacrante degna di assegnare il titolo di primo membro del club.
La corsa continuerà a disputarsi con le Hyper cars della vecchia classe A, che verranno usate solo in questa occasione o in gare commemorative.


Tre: parteciperanno alla competizione oltre al Presidente in carica come concorrente di diritto, i primi sette dirigenti risultanti dalla media dei piazzamenti finali in classifica del campionato dirigenziale nei tre precedenti anni, e cioè quello corso a partire da quest’anno con le 360 GT. Il Presidente si riserva il privilegio di fare comunque apparizioni promozionali sia in classe F, che nel campionato Expert con le Alfa Romeo 156 che in quello dirigenziale con le Ferrari. I suoi risultati in queste prove non verranno conteggiati, ma i premi in denaro gli verranno regolarmente assegnati in caso di risultato, anche se limitatamente alle gare con le GT del campionato dirigenziale.

Questo significa che per il 2014-15 e 16 io non ho bisogno di partecipare al campionato con le GT. Mi riserverò comunque la possibilità di correre eventi promozionali in classe F perché voglio essere un presidente attivo che corre, fa attività e si mette sullo stesso piano degli ischenti appena arrivati, e comunque non appena posso finanziariamente, magari me la compro questa Modena da corsa per fare qualche apparizione nel campionato dirigenziale. Vedremo.

Il 17 ricevo la comunicazione ufficiale dalla FIAT che il mio contratto in NASCAR non è stato rinnovato e mi reco quindi negli Stati Uniti a mettere a posto le mie cose, salutare tutti gli amici e a chiudere casa restituendola all’impresa che me l’ha affittata in questi piacevolissimi anni passati in America.

Con questo di prepariamo a nuove avventure. Mia madre mi ha addirittura suggerito di riaprire l’impresa di trasporti ma non sono molto dell’idea Lei è ovviamente è preoccupata dell’instabilità della mia posizione. Ma le mie avventure con la Delta Line non le definirei esattamente stabili. Ci ho perso dei soldi. Ora come ora mi dovrei rimettere a guidare per altri e poi mi dicono che gli stipendi dei camionisti non sono saliti per niente in questi ultimi anni.

Quando torno a casa a Cagliari da mia moglie è già tempo di preparare le cose per il viaggio in Germania e naturalmente non sto nella pelle.
 
Inizio Febbraio 2014

sono tornato a casa in Sardegna. Devo dire che non sono ancora riuscito a ristabilire una relazione con Tabby tale per cui sia facile tornare a vivere sotto lo stesso tetto. Quindi momentaneamente mi sono spostato di nuovo a casa di mia madre, con suo grande disappunto. Lei non ha mai avuto grandi rapporti con Tabby e con suo padre, e non vede di buon occhio questa situazione. Io ho ancora fiducia di risolverla, Tabby ha solo bisogno di un po’ di adattamento. Dopo tutto sono due anni che manco da casa. Poi sono sicuro che tutto andrà bene.

Intanto la mia visita in Germania è stata posposta di qualche giorno dal momento che il Signor Patron Dott. Ing. Wilheim ha avuto un contrattempo. Quando alla fine arrivo nel suo confortevole ufficio, le notizie non sono notizie; sono notizione!

La FIA ha deciso di staccare una costola dal Campionato Mondiale Endurance per creare una nuova competizione; hai letto bene caro diario; ho detto MONDIALE! Tale competizione è stata denominata ufficialmente WESC, “World Endurance Stock Championship”.

Whilheim mi chiarisce subito che la fiche di omologazione delle vetture partecipanti è praticamente la stessa delle GT3, quindi macchine meno spinte delle GTE che corrono nell’Endurance, ma i modelli di vetture rappresentati sono più vicini a quelli normali che si vedono in circolazione. Il WESC è stato dunque studiato come formula sperimentale per rievocare in chiave moderna il vecchio Mondiale Turismo confezionandolo come una manifestazione dove competono vetture che gli spettatori vedono circolare tutti i giorni o addirittura guidano per andare a lavorare. Le altre novità sono di questa innovativa serie sono:

in questo campionato...solo team ufficiali delle case costruttrici. Non sono ammessi i privati.

Le potenze sono intorno ai 500 cavalli, ma in ogni caso il peso potenza per regolamento tecnico non può scendere al di sotto dei 2,56 chili per cavallo erogato. Le macchine che sforano questo limite saranno convenientemente zavorrate.

Ampia rappresentanza dei principali costruttori mondiali.

Messa al bando dei modelli più lussuosi lasciati alle classi Endurance GTE e ai campionati Velocità Touring già esistenti; quindi niente Lamborghini, Porsche, Ferrari eccetera. Nel WESC ci sarà l’esclusiva partecipazione di vetture con cui il grande pubblico può identificarsi perché come detto magari le possiede o le vede girare per le strade tutti i giorni.

Il formato di gara è una nuova formula sperimentale; una via di mezzo tra velocità ed endurance che dovrebbe far godere lo spettatore del meglio di entrambe le formule: 500 chilometri per gara, due piloti, 250 chilometri a testa, un cambio gomme ed un rifornimento. Una media di 6 ore per gara,

Una sola Macchina ufficiale per ogni factory team e c’è già l’accordo per la partecipazione delle seguenti case che Wilheim mi dice hanno già pronti i modelli da omologare per questa competizione:
Alfa Romeo 8C
Audi RS4
BMW M3
Chevrolet Cruze
Ford Focus
Honda Civic
Lotus Evora
Mercedes C Klass
Nissan GT-R
Renault Megane
Toyota Supra
Peugeot 407
Subaru Impreza
Volvo C30

Quindi direi che a questo campionato non manca nessuno dei costruttori importanti. Io credo già che sarà un grandissimo successo; immaginative le battaglie in pista al sabato e le discussioni al bar il lunedì tra i possessori delle suddette auto o comunque di auto appartenenti ai suddetti costruttori!.


Le corse si disputeranno negli stessi weekend e sugli sterri circuiti del Campionato Mondiale Endurance ma le macchine del WESC saranno in pista in una competizione riservata solamente a loro. Quindi non solo avremo i modelli di macchie per andare in ufficio, ma questi correranno pure su mitici tracciati in tutto il mondo: Silverstone, SPA, Le Mans, Circuit of the Americas, Fuji, Shangai, Barhein, Sao Paulo. La novità assoluta è lo spostamento delle prove ufficiali dell’Endurance per dare modo alle gare del WESC di essere disputate al sabato, in modo da favorire l’affluenza di paganti nei circuiti.

Adssso; cosa centro (sic) io in tutto questo? Centro (sic), perché Whileim mi offre ufficialmente il volante della C 200 Klasse in equipaggio con il pilota tedesco ufficiale Mercedes Koos Larsen. Contratto di 180.000 per la stagione 20214 da dividere tra i due piloti a seconda dei risultati, con sottrazione di 10.000 euro per ogni posizione finale inferiore alla prima in campionato. Bel sistema di disincentivi tedesco, invece che quello a cui ero abituato io di incentivi americano. Le spese di alloggio e trasferta sui vari circuiti sono pagati dalla Mercedes per tutti e due i piloti.

"La casa di Stoccarda" mi dice Wilheim con estrema convinzione, "è iscritta al WESC per vincere a null'altro. Quindi può stare sicuro che il supporto della Daimler Benz su questo progetto è totale ed incondizionato. Abbiamo piani anche per ritornare in Endurance in maniera ufficiale negli anni prossimi"

Musica per le orecchie di un pilota per due motivi; il volante di un team completamente pronto ad investire quello che c'è da investire, ed in secondo luogo sentire che parte di questo investimento nel meglio del meglio comprende anche te. ti fa sentire bene sulle tue qualità di pilota. I tedeschi hanno visto quello che FIAT non ha visto. Robe da matti! Ma del resto in Italia persino Enrico Fermi ha dovuto espatriare per lavorare. La Mercedes alla Fiat gli ha già fottuto il Common Rail, può benissimo fottergli anche il miglior pilota del mondo!


Il contratto proposto da Wilheim mi sembra da subito una proposta onesta ed interessante adeguata al blasone di un campionato di livello. Inoltre lo schema di divisione del montepremi stagionale in base ai risultati mi piace molto. Chiedo al gran capo del reparto corse Mercedes un attimo per esaminare la proposta nei dettagli e mi impegno a dare una risposta entro 3 giorni lavorativi. Wilheim ritiene la mia richiesta accettabile e quindi me ne torno a casa con un solido e prestigioso potenziale contratto per la stagione 2014, ancora più incazzato di quanto ero prima. Infatti FIAT ovviamente sapeva della gestazione di questo WESC iniziata addirittura a maggio 2013, visto che evidentemente ha cominciato da allora ad approntare la 8C da corsa. E non mi ha considerato nemmeno di striscio codesto volante, nonostante guidassi già un Alfa Romeo in America. Nello stesso momento in cui mi mandava sulla Shadow Road con Kaselowsky a difendere il marchio Dodge/Alfa, non mi considerava per un possibile volante l’anno successivo. Ha preferito affidarlo alla coppia Riccardo Agostini, che comunque non è un nessuno; ha vinto il campionato Italiano F3 nel 2012, in tandem con lo sconosciuto pilota belga Jean Luc Messner. Cosa ci voleva a fare una bella accoppiata italiana nel Team WESC dell'Alfa Corse!

Molto bene, vorrà dire che distruggerò FIAT in pista con una macchina della concorrenza germanica. Non sono mai stato un grande fan dei costruttori tedeschi, ma di fronte alle circostanze mi sa che diventerò un estimatore della stella a tre punte, un marchio a cui fino a ieri non ho mai dato né importanza né preferenza.

continua nel prossimo post...
 
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Il secondo motivo per cui sono in Germania è ovviamente quello di prendere il primo contatto con la C200 GT con la quale se tutto va bene disputerò il WESC 2014.

Come detto il circuito di test è l’Hockenheimring, versione corta che non ho naturalmente mai visto né provato.

La macchina ha un V8 affidato alla cura ricostituente AMG da 520 cavalli, un coppione di 529 Newtonmetri e pesa solo 1125 chili. Il motore ha un’erogazione pulita e lineare che non da (sic) veramente l’impressione della potenza disponibile. Occorre però stare attenti perché non è difficile mettersi la macchina per cravatta, soprattutto se le gomme non sono perfettamente in temperatura. Il timbro sonoro fa sorridere; è quello di un taglia erba che rutta; molto lontano dagli affascinanti ed urlanti V8 nostrani targati Maranello e pure dagli terronissimi V8 americani. Comunque la vettura cammina e cammina forte nonostante la zavorra aggiunta ai suoi 1125 kg per metterla a norma con il regolamento WESC. Non ci metto moltissimo a impressionare ingegneri e meccanici. Sveglia alle 0500, colazione tedesca che non vi dico che schifo alle 0600, briefing alle 0700, inizio dei test alle 0800, ed alle 0932, dopo vari tentativi e qualche escursione turistica nella ghiaia, stampo un perentorio 1’09”32 che ammutolisce tutti, visto che nessun pilota ufficiale ha mai girato su questi tempi con questa vettura. Il record precedente era di Walter Stumme, che lo aveva stabilito con il modello precedente in 1’09’54. Wilheim prende nota e ride sotto i baffi. Ci ha visto giusto!

Nel pomeriggio, dopo pranzo, questa volta molto buono, test congiunto col muletto pilotato dal mio compagno di equipaggio Koos Larsen.


In pista non riusciamo a ripetere i tempi della mattinata ma ci diamo grande battaglia, facendo comunque attenzione a non distruggere nulla il primo giorno di test. Si tratta per me della prima volta in pista con macchine da corsa non NASCAR e soprattutto Larsen si rivela un avversario ostico e duro, degno dei migliori Suarez, Bowyer e compagnia. Mi sa che daremo molto filo da torcere alla concorrenza nel WESC 2014, sempre che la macchina sia competitiva, cosa che scopriremo solo a Silverstone a marzo. Wilheim dice che se non lo è subito, lo sarà presto. Mi piace la sicurezza di questo signore; è proprio un boss tedesco.

Io comunque me ne torno a casa completamente soddisfatto del “weekend germanico”. Ci sarà solo da abituarsi a lavorare in un ambiente culturalmente nuovo e sconosciuto e da insegnare ai crucchi a cucinare qualcosa di decente. Gli Americani lavorano in maniera efficiente e molto dedicata sia individualmente che in organizzazione e hanno un sacco di iniziativa dalle alte sfere. Al primo approccio con i tedeschi mi sono accorto che a questi dell’individualità interessa poco. C’è il team, l’organizzazione e la fede totale nel capo che tale organizzazione ha messo in piedi e dirige. Soprattutto c’è il risultato da raggiungere e la venerazione fanatica per la casa e per la causa. Non me n’ero mai accorto non essendomi mai interessato di costruttori tedeschi, ma Mercedes, BMW e Wolkswagen in Germania sono come il padre il figlio e lo spirito santo da noi.

Tornato a Cagliari, Alfredo, anche lui abbastanza indignato del comportamento che la FIAT ha tenuto nei miei confronti, mi mette in contatto con un vecchio pilota che ha lavorato moltissimo con i Tedeschi, Roberto Ravaglia, che saprà sicuramente darmi qualche utile consiglio. Insieme ad Alfredo e ad un avvocato tedesco leggiamo attentamente tutti i dettagli ed i cavilli del contratto proposto dalla Daimler Benz, e ci troviamo pochi cavilli e parecchia sostanza. Tre giorni dopo mando per e-mail la mia accettazione formale alla proposta. Per il 2014 sarò pilota ufficiale Mercedes.
benz c WESC.jpg
 
Nota a margine di chi scrive:
qualche giorno fa mi è capitato sott'occhio un video youtube dove Davide Cironi intervista Miki Biasion. Vengo a sapere che il due volte iridato mondiale, ha mosso i primi passi in gare clandestine nel Triveneto: dice Biasion:

"con le forze dell'ordine che chiudevano un occhio, perché alcuni autisti delle volanti partecipavano alle gare".

Della serie quando la realtà supera il racconto di fantasia !
 
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Nota a margine di chi scrive:
qualche giorno fa mi è capitato sott'occhio un video youtube dove Davide Cironi intervista Miki Biasion. Vengo a sapere che il due volte iridato mondiale, ha mosso i primi passi in gare clandestine nel Triveneto: dice Biasion:

"con le forze dell'ordine che chiudevano un occhio, perché alcuni autisti delle volanti partecipavano alle gare".

Della serie quando la realtà supera il racconto di fantasia !
E di parecchio, anche......
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C'è da chiedersi cosa sarebbe successo se un poliziotto avesse causato un grave incidente durante una gara clandestina.....
siamo oltre l'incredibile !
 
Marzo 2014

A gettare benzina sul fuoco che brucia le mie finanze in questo periodo disgraziato dal punto di vista economico arriva ad inizio mese, oltre all’andamento non brillante del settore auto in generale anche un mini crash di Wall Street che si riverbera su tutte le borse mondiali. Il titolo FIAT crolla a 35 euro ed il mio investimento si vaporizza. 30.000 euro buttati nel cesso; né penso che l’opzione abbia nessuna possibilità di recupero dato che alla sua scadenza mancano solo due settimane ed anche il valore intrinseco del derivato è al momento zero.

Il 24 con la Mercedes andiamo a Silverstone per la prima prova del WESC; ho appena ricevuto tutto l’abbigliamento e l’accesoristica ufficiale Mercedes e degli sponsor, da indossare e sfoggiare durante la stagione e mi sento come un pilota di Formula 1. Questo weekend invece c’è il combattimento di Tabby contro la Mereu, che incontra per la terza volta nel match definitivo che dovrebbe chiarire il risultato e le gerarchie tra di loro. A noi non va bene nemmeno un risultato di parità. Tabby deve distruggere questa Mereu se no si troverà di nuovo in un momento molto pericoloso per la sua carriera. Questa settimana si stabilirà se Tabby diventerà una tomato can gate keeper al campionato regionale o se continuerà la sua avventura in ambito nazionale e potenzialmente anche continentale.

Questa volta l’incontro si svolge al palazzetto dello sport si Nuoro, che non è così gremito come in occasione del secondo incontro, ma comunque ha attirato un certo numero di spettatori. Assenti anche alcuni media che c’erano per il precedente incontro, ma giornali e televisione locale ci sono. Io questa volta sono ovviamente in prima fila a godermi questo incontro dove sono sicuro che Tabby prevarrà in maniera convincente come fece nel primo incontro. Le due pugili ricordo si sono reciprocamente messe KO nei due incontri precedenti e questo dunque è l’incontro sardo dell’anno. Tabby si è preparata meticolosamente ed è in condizioni fisiche eccellenti. Non l’ho mai vista così tirata ed asciutta e si che è sempre stata una gran pezzo di... Ha fatto una fatica disperata a mantenere il peso dati gli allenamenti massacranti a cui si è sottoposta in questi mesi, e secondo me è pronta a tritare un camion.

A centro ring le due atlete si guardano in cagnesco, e in Tabby non vedo un singolo accenno di paura o preoccupazione; bene.

Al suono del primo gong tutte e due le atlete non perdono tempo portandosi subito alla corta distanza, è però la Mereu a prendere l’iniziativa. Centra Tabby con un paio di colpi ben assestati che le provocano subito una leggera tumefazione all’occhio sinistro. Colpisce sempre duro questa Mereu. A metà ripresa Tabby comincia a reagire; schiva una montante e risponde con un diretto che ferma i bollenti spiriti dell’avversaria, chiudendo il round in attacco. Secondo me round per Tabby.

Nella seconda ripresa, la Mereu ripete la tattica del secondo match, portandosi decisamente all’attacco ed incalzando Tabby. Anticipa alla seconda quello che nel precedente match aveva fatto alla quinta. Apre forte la campionessa con un doppio gancio alla figura, che mette in combinazione con un diretto al volto. Ancora una volta Tabby è sorpresa ed io preoccupato. Poi Tabby schiva un gancio e risponde, come aveva fatto nel primo round. Però anche Tabby va a vuoto sull’abile difesa dell’avversaria. La ripresa si trasforma in una fase di studio che però vede la Mereu concludere in vantaggio. Sul mio cartellino uno a uno. Sognavo che Tabby mettesse al tappeto questa dannata Mereu una volta per tutte, ma pare che per il momento si debba soffrire.

All’angolo Clivio fa i necessari aggiustamenti e comanda a Tabby di passare alla boxe tecnica dalla distanza. L’avversaria esce invece dall’angolo ancora in stile rullo compressore. La Mereu ha l’iniziativa ancora una volta all’inizio del round, mettendo a segno un colpo pulito al volto. Tabby risponde tenendo l’avversaria a distanza con il jab ma il match ancora non decolla. Le due pugili si scambiano colpi con Tabby che mantiene il centro ring, ma secondo me la ripresa è della Mereu.

Nel quarto round Tabby cambia di nuovo registro portandosi sotto. Mancano tre riprese e anche Clivio sospetta evidentemente che la campionessa sia in vantaggio. Tabby deve forzare. Ad inizio round però la Mereu non è affatto intimorita. Le pugili si scambiano solidi colpi. Poi Tabby si mette a lavorare al corpo dell’avversaria. Due solide combinazioni “sotto” alla corta distanza fanno piegare in due la Mereu. che indietreggia sotto la pressione. A fine ripresa la campionessa cerca di rubare il round con una combinazione alla campana. Round molto incerto.

Alla quinta ripresa siamo oramai alla resa dei conti. Clivio ordina il tutto per tutto. L’incontro è troppo in bilico. Tabby parte in quarta due montanti bassi ed un gancio destro alla mascella tolgono per un attimo l’orientamento alla Mereu. Poi è ancora un furioso scambio di colpi. Il pubblico adesso è in piedi. La Mereu si spazientisce e l’arbitro deve separare le atlete richiamando la campionessa per un colpo alla nuca. Evidentemente entrambe le contendenti sono abbastanza nervose. Il quinto round finisce ancora in maniera incerta e l’esito dell’incontro è dunque affidato all’ultima ripresa.

Le due pugili si toccano i guantoni e riprendono la battaglia. Secondo me chi vince questo round vince l’incontro. La Mereu però è stanca. Ha speso tutto nelle precedenti riprese. Tabby invece ha ancora un’aria molto battagliera e determinata. Merito della fanatica preparazione fisica a cui Clivio l’ha sottoposta a partire da dicembre dell’anno scorso. Tabby sempre alla distanza breve parte con istinto donnicida. Combinazione basso verso alto a segno, doppiata da un tonante uppercut. Anche sulla faccia della Mereu cominciano a vedersi i segni delle mazzate. L’avversaria tenta di ritagliarsi un momento di respiro rifugiandosi in clinch, poi si becca anche una testata che le apre il naso. L’arbitro richiama pesantemente mia moglie. Tabby è una pugile corretta; secondo me è stata una testata accidentale. La Mereu si arrabbia, evita un diretto e risponde con un colpo di incontro che stoppa Tabby negli scarpini. Tabby reagisce con un gran gancio che stordisce la Mereu. L’incontro sta diventando memorabile, con gli spettatori nuovamente in piedi. La Mereu è sfinita ma da (sic) prova di essere una vera campionessa. Poi arriva la campana finale e tutto va nelle mani dei giudici. Non buono. Tabby ha finito bene, ma il sesto round non è stato l’unico del match.

La tensione nell’attesa del verdetto sale sempre più fino a quando l’arbitro non ricompare sul ring con i cartellini dei tre giudici.

Il primo giudice assegna il match a Tabby per un punto 59-58. Con misurata calma l’arbitro legge il secondo cartellino. 58-58 match pari. MERDA!

Vorrei salire sul ring ed ammazzare l’arbitro per il tempo che si concede prima di dare il responso del terzo cartellino…

Il terzo giudice Maddalena Barlani assegna l’incontro alla vincitrice...E NUOVA campionessa regionale…

Il resto non lo ascolto nemmeno perché sono troppo impegnato a gridare ed esultare. ABBIAMO VINTO!! La giudice milanese ha assegnato il match a Tabby 59 a 56, quindi pure con largo margine. Siamo di nuovo campioni regionali di Sardegna e Tabby ritorna l’unica in famiglia a detenere un titolo sportivo, visto che io in due anni non sono riuscito ancora a vincerne uno.

Siamo tutti al settimo cielo. Tabby non l’ho mai vista così felice in vita mia! Andiamo a festeggiare in un locale e poi a casa; e dopo tanto tempo, non prima di averle sgonfiato l’occhio sinistro con generose dosi di pomata e ghiaccio, trasformando poi la cosa in un gioco stile “9 settimane e mezzo”, quella notte faccio di nuovo e dopo molto tempo, l’amore con mia moglie.

Adesso avanti per l’Inghilterra. Silverstone attende.
 

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