Fine luglio 2013
New Hampshire è un ovale di un miglio abbondante (1703 metri) molto molto tecnico. Le sue quattro curve di raccordo sono molto tecniche e lente ed impongono una guida molto precisa in entrata ed in uscita. Essendo le curve molto lente permettono un certo margine di discrezione su come usare il gas in uscita ed anche un’ampia scelta di strategie in entrata per attaccare le altre vetture. Come contropartita il consumo delle gomme è superiore alla media ed occorre gestirle molto bene o finiscono molto prima del carburante.
Nelle libere veniamo a contatto con vetture di secondo piano (bello poter dire che la nostra Alfa non è più di secondo piano) e chiaramente siamo più veloci di queste. Sul finire del turno veniamo a girare con Danny Hamlin e Kyle Bush che ci ritroviamo in uscita dalla pit lane. Con questi è più dura anche perché li incontriamo a gomme finite e non c’è verso di tenerli. Quindi non riusciamo a raccogliere informazioni attendibili, anche perché i team non comunicano i loro tempi nelle libere. Dovremo dunque attendere le qualifiche per capire meglio qual è il nostro passo.
In settimana sono andato al consolato italiano per una pratica relativa all’ AIRE ed ho scoperto che il console è un mio grande tifoso. Mi ha personalmente invitato nel suo ufficio per l’espletamento della pratica e ha voluto sapere tutto a proposito della mia carriera in NASCAR, da quando correvo con i camioncini. Ha anche voluto sapere come ho iniziato a fare il pilota, ma su questo ho diplomaticamente aggirato la domanda con un misto di balle e savuar fare (sic). Gli ho detto che ho cominciato guidando i camion, il che non è totalmente una balla. Il console dice che io ed i marchi automobilistici italiani rappresentiamo una risorsa per l’immagine dell’Italia negli Stati Uniti in forza dell’enorme popolarità della specialità NASCAR in Nord America e che devo fare di tutto per vincere la stagione come primo italiano e primo rookie nella storia a vincere un campionato, per di più con una macchina italiana. Ora dico io, la macchina non è proprio italiana perché è disegnata ed assemblata in America da Americani, però il marchio ed il motore sono in effetti italiani anche se gli ingegneri che lo installano sulla vettura non lo sono. Naturalmente vincere il campionato rimane ad oggi molto più facile a dirsi che a farsi, ma se la macchina regge fino alla fine della stagione come competitività non è nemmeno un sogno proibito ho risposto al console.
Nelle qualifiche della gara di New Hampshire magari la vettura avrebbe anche potuto fare bene ma è il pilota che non ha funzionato. Concludiamo 21mi quando nelle libere avevamo girato su tempi che ci avrebbero messo tra i primi 10. Vorrà dire che tanto per cambiare dovremo gestire la gara La pole la Fa Bowyer, seguiti da Harvick e poi Chase Elliot.
In gara parto bene e riesco prima del primo cambio gomme a portarmi tra i primi 10.
Nel secondo terzo di gara si innesca una furibonda lotta con Suarez. Sorpassi, controsorpassi, sportellate ed invettive. Questa è la NASCAR! Siamo i due più veloci in pista e prendiamo vantaggio sul resto del gruppo. Alla fine il giro veloce lo farà lui. Alla seconda sosta ai box, mi suicido violando di nuovo la velocità massima ai box. Mi sono dimenticato la distanza tra l’inizio della corsia di decelerazione e la linea di entrata ai box. 15 secondi di penalità, che su un circuito così corto significa gara finita. Esco penultimo e doppiato e concludo 25 e sempre doppiato. Unica consolazione, Harvick rompe e finisce 30mo e lo stesso accade a Kurt Bush. La gara la vince dunque Truex Jr. Seguito da Larson, Blaney e Jimmy Jonhson.
La invereconda botta di culo che ha fermato i miei avversari diretti evitandomi la punizione per la mia stupidità, mi lascia dunque in prima posizione in classifica a 341 punti con Harvick sempre
secondo a 338. Si avvicina ovviamente Truex Jr. a 325 e quarto è Larson a 313. Con questa gara il sorprendente Blaney si porta in quinta posizione assoluta a quota 299 mentre Logano segue a 287 insieme a Bowyer. Fuori dai giochi se non avviene qualche cambiamento eclatante nella seconda metà della stagione è il campione in carica Kaselowsky a 253 punti, mentre Jimmy Johnson a quota 285 potrebbe ancora dire la sua. Giuro che fino a fine stagione non farò più un errore in entrata alla pit lane a costo di provocarle io le perdite di posizioni durante le soste!!
Prossima gara signori; Brickiard (sic) 400 ad Indianapolis, una delle gare iconiche della serie, insieme a Daytona e poche altre.
Sulla Shadow Road questa settimana si esibiscono di nuovo gli Americani nel tentativo di levare lo scettro ai Crauti, con Saleen, Shelby e tutta la brigata di pazzi ad otto cilindri. Saleen si presenta con un modello di Mustang chiamato Extreme Coupè. La vettura è assolutamente disponibile nel listino del preparatore americano come vettura stradale e rifila 2 secondi e mezzo al concorrente Roush che ha anche lui in listino la Mustang. Il tempo della Saleen. Che i giornalisti definiscono una delle migliori e più piacevoli vetture da guidare sia a spasso che al limite, è di 2’51”14. Nessuna Americana ha fatto meglio nemmeno la Corvette GS che si è attestata sul 51”85. Il tempo però non è stato omologato essendo la Saleen accreditata di un peso potenza al di sotto dei tre cavalli per chilo, vicinissimo peraltro a quello della Porsche GT3 che è solo di 122 grammi superiore per cavallo. Comunque la Porsche, vero fenomeno da circo, ha girato ricordiamo 1 secondo e 23 più veloce della Nissan e 5 secondi più veloce della Saleen. Stiamo parlando di un pianeta a sé.
Come detto, si presenta anche Shelby con una Mustang GT 500, ma nonostante il motoraccio da quasi 600 cavalli, il sottosterzo, i freni ed i 200 chili in più rispetto alla Saleen non permettono alla Shelby di fare un tempo di rilievo. Complimenti comunque per averci provato.
L’ultimo assalto alla predominanza della casa del cavallino germanico lo da la Wolkswagen, che tenta, la (sic) dove non è riuscita col marchio Audi, di arrivare all’obiettivo col prototipo WW Syncro 12. che si fregia del marchio plebeo (si fa per dire) che le ha impedito si dice una seria uscita sul mercato per quello che a mio modesto parere sarebbe stato un successone. La Syncro è un vero e proprio fulmine di guerra sulla Shadow Road. Si guida proprio come un prototipo da Le Mans e va fortissimo. I giornalisti di Cars and Tracks la descrivono come una fredda, precisa ed efficiente sportiva teutonica, “quasi spaziale”. Deve pagare però l’eccessiva dose di camomilla data al V12 di casa Wolksvagen nella versione stradale; 414 cavalli. La vettura fa registrare comunque un tempo strepitoso. 2’47”57 che è il terzo tempo assoluto, a 7 decimi e otto dalla Nissan.
La prova della Volkswagen chiude il ciclo delle supercar da minimo 3 chili per cavallo di peso potenza sulla Shadow Road anche se vedremo ci sarà a fine mese una sorpresa; e lo chiude con il predominio delle macchine tedesche e giapponesi, con la piacevole sorpresa di Jaguar in 5ta posizione e unica vettura classificata come classe C dal Passiléstru nelle prime sette. Poi vengono la Saleen Mustang e la Corvette GS che sono anche classi C e vanno forte. Queste due americane hanno girato mediamente un secondo meglio della Maranello che perde quota nei confronti delle concorrenti anglo americane tra i VIP del Passiléstru ed in primo luogo per la corsa alla presidenza dell’anno prossimo. Il mio acquisto della Ferrari è quindi nettamente messo in discussione, soprattutto adesso che in Italia si affacciano una serie di regole nuove per disciplinare il “campionato dirigenti” di classe C. Ad agosto tornerò in Italia non solo per un paio di gare che mi tengano qualificato nelle liste del club, ma anche per discutere di questo aspetto. La proposta avanzata è di abolire in classe C qualunque gara che non sia di domenica notte quando il traffico è quasi inesistente allo scopo di togliere la limitazione del massimo di quattro concorrenti in classe C. Altra grande novità sarebbe ipoteticamente quella di organizzare ogni anno il campionato dirigenti al posto della corsa alla presidenza una volta ogni tre anni. Prevedo discussioni accesissime in consiglio. Tale campionato dovrebbe svilupparsi durante l’anno con un numero di prove da decidere tra cronometro e corse. Vedremo!
Alla fine del mese Cars and Tracks a sorpresa omologa il tempo di una Ferrari 430 Berlinetta F1, che con il suo peso potenza di 3,002 chilogrammi per cavallo entra per un pelo nella categoria da 3 a 3 e cinque. Il mensile titola “The Last Italian Hope” Le speranze sono infatti tutte riposte nella berlinetta di Maranello, ma pur facendo un ottimo tempo 2’47’46, paga un secondo e nove alla Porsche e 67 centesimi alla Nissan. Le due capoliste sono però come tecnologia e filosofia costruttiva contemporanee della 458 e non della 430 anche se la 458 sfora il peso potenza di categoria supercar essendo a 2,6 e qualcosa.
Il mese prossimo viaggio in Italia. Vado a trovare Tabby nuova campionessa sarda di pugilato, mio suocero e la dirigenza del Passiléstru, nella quale data la mia prolungata assenza, sto perdendo sempre più influenza nonostante le mie prestazioni di rilievo in gare ufficiali. I membri del Passiléstru tendono a considerare i piloti ufficiali come dei mollaccioni che non durerebbero due minuti in una gara del club. Naturalmente ciò non è corretto. Un pilota officiale da Rally, o pista farebbe carne tritata del dirigente medio del Passiléstru in qualunque gara su strada. Ma questo ai miei colleghi dirigenti non lo dico anche se lo so per aver militato in tutti e due i campi.
New Hampshire è un ovale di un miglio abbondante (1703 metri) molto molto tecnico. Le sue quattro curve di raccordo sono molto tecniche e lente ed impongono una guida molto precisa in entrata ed in uscita. Essendo le curve molto lente permettono un certo margine di discrezione su come usare il gas in uscita ed anche un’ampia scelta di strategie in entrata per attaccare le altre vetture. Come contropartita il consumo delle gomme è superiore alla media ed occorre gestirle molto bene o finiscono molto prima del carburante.
Nelle libere veniamo a contatto con vetture di secondo piano (bello poter dire che la nostra Alfa non è più di secondo piano) e chiaramente siamo più veloci di queste. Sul finire del turno veniamo a girare con Danny Hamlin e Kyle Bush che ci ritroviamo in uscita dalla pit lane. Con questi è più dura anche perché li incontriamo a gomme finite e non c’è verso di tenerli. Quindi non riusciamo a raccogliere informazioni attendibili, anche perché i team non comunicano i loro tempi nelle libere. Dovremo dunque attendere le qualifiche per capire meglio qual è il nostro passo.
In settimana sono andato al consolato italiano per una pratica relativa all’ AIRE ed ho scoperto che il console è un mio grande tifoso. Mi ha personalmente invitato nel suo ufficio per l’espletamento della pratica e ha voluto sapere tutto a proposito della mia carriera in NASCAR, da quando correvo con i camioncini. Ha anche voluto sapere come ho iniziato a fare il pilota, ma su questo ho diplomaticamente aggirato la domanda con un misto di balle e savuar fare (sic). Gli ho detto che ho cominciato guidando i camion, il che non è totalmente una balla. Il console dice che io ed i marchi automobilistici italiani rappresentiamo una risorsa per l’immagine dell’Italia negli Stati Uniti in forza dell’enorme popolarità della specialità NASCAR in Nord America e che devo fare di tutto per vincere la stagione come primo italiano e primo rookie nella storia a vincere un campionato, per di più con una macchina italiana. Ora dico io, la macchina non è proprio italiana perché è disegnata ed assemblata in America da Americani, però il marchio ed il motore sono in effetti italiani anche se gli ingegneri che lo installano sulla vettura non lo sono. Naturalmente vincere il campionato rimane ad oggi molto più facile a dirsi che a farsi, ma se la macchina regge fino alla fine della stagione come competitività non è nemmeno un sogno proibito ho risposto al console.
Nelle qualifiche della gara di New Hampshire magari la vettura avrebbe anche potuto fare bene ma è il pilota che non ha funzionato. Concludiamo 21mi quando nelle libere avevamo girato su tempi che ci avrebbero messo tra i primi 10. Vorrà dire che tanto per cambiare dovremo gestire la gara La pole la Fa Bowyer, seguiti da Harvick e poi Chase Elliot.
In gara parto bene e riesco prima del primo cambio gomme a portarmi tra i primi 10.
Nel secondo terzo di gara si innesca una furibonda lotta con Suarez. Sorpassi, controsorpassi, sportellate ed invettive. Questa è la NASCAR! Siamo i due più veloci in pista e prendiamo vantaggio sul resto del gruppo. Alla fine il giro veloce lo farà lui. Alla seconda sosta ai box, mi suicido violando di nuovo la velocità massima ai box. Mi sono dimenticato la distanza tra l’inizio della corsia di decelerazione e la linea di entrata ai box. 15 secondi di penalità, che su un circuito così corto significa gara finita. Esco penultimo e doppiato e concludo 25 e sempre doppiato. Unica consolazione, Harvick rompe e finisce 30mo e lo stesso accade a Kurt Bush. La gara la vince dunque Truex Jr. Seguito da Larson, Blaney e Jimmy Jonhson.
La invereconda botta di culo che ha fermato i miei avversari diretti evitandomi la punizione per la mia stupidità, mi lascia dunque in prima posizione in classifica a 341 punti con Harvick sempre
secondo a 338. Si avvicina ovviamente Truex Jr. a 325 e quarto è Larson a 313. Con questa gara il sorprendente Blaney si porta in quinta posizione assoluta a quota 299 mentre Logano segue a 287 insieme a Bowyer. Fuori dai giochi se non avviene qualche cambiamento eclatante nella seconda metà della stagione è il campione in carica Kaselowsky a 253 punti, mentre Jimmy Johnson a quota 285 potrebbe ancora dire la sua. Giuro che fino a fine stagione non farò più un errore in entrata alla pit lane a costo di provocarle io le perdite di posizioni durante le soste!!
Prossima gara signori; Brickiard (sic) 400 ad Indianapolis, una delle gare iconiche della serie, insieme a Daytona e poche altre.
Sulla Shadow Road questa settimana si esibiscono di nuovo gli Americani nel tentativo di levare lo scettro ai Crauti, con Saleen, Shelby e tutta la brigata di pazzi ad otto cilindri. Saleen si presenta con un modello di Mustang chiamato Extreme Coupè. La vettura è assolutamente disponibile nel listino del preparatore americano come vettura stradale e rifila 2 secondi e mezzo al concorrente Roush che ha anche lui in listino la Mustang. Il tempo della Saleen. Che i giornalisti definiscono una delle migliori e più piacevoli vetture da guidare sia a spasso che al limite, è di 2’51”14. Nessuna Americana ha fatto meglio nemmeno la Corvette GS che si è attestata sul 51”85. Il tempo però non è stato omologato essendo la Saleen accreditata di un peso potenza al di sotto dei tre cavalli per chilo, vicinissimo peraltro a quello della Porsche GT3 che è solo di 122 grammi superiore per cavallo. Comunque la Porsche, vero fenomeno da circo, ha girato ricordiamo 1 secondo e 23 più veloce della Nissan e 5 secondi più veloce della Saleen. Stiamo parlando di un pianeta a sé.
Come detto, si presenta anche Shelby con una Mustang GT 500, ma nonostante il motoraccio da quasi 600 cavalli, il sottosterzo, i freni ed i 200 chili in più rispetto alla Saleen non permettono alla Shelby di fare un tempo di rilievo. Complimenti comunque per averci provato.
L’ultimo assalto alla predominanza della casa del cavallino germanico lo da la Wolkswagen, che tenta, la (sic) dove non è riuscita col marchio Audi, di arrivare all’obiettivo col prototipo WW Syncro 12. che si fregia del marchio plebeo (si fa per dire) che le ha impedito si dice una seria uscita sul mercato per quello che a mio modesto parere sarebbe stato un successone. La Syncro è un vero e proprio fulmine di guerra sulla Shadow Road. Si guida proprio come un prototipo da Le Mans e va fortissimo. I giornalisti di Cars and Tracks la descrivono come una fredda, precisa ed efficiente sportiva teutonica, “quasi spaziale”. Deve pagare però l’eccessiva dose di camomilla data al V12 di casa Wolksvagen nella versione stradale; 414 cavalli. La vettura fa registrare comunque un tempo strepitoso. 2’47”57 che è il terzo tempo assoluto, a 7 decimi e otto dalla Nissan.
La prova della Volkswagen chiude il ciclo delle supercar da minimo 3 chili per cavallo di peso potenza sulla Shadow Road anche se vedremo ci sarà a fine mese una sorpresa; e lo chiude con il predominio delle macchine tedesche e giapponesi, con la piacevole sorpresa di Jaguar in 5ta posizione e unica vettura classificata come classe C dal Passiléstru nelle prime sette. Poi vengono la Saleen Mustang e la Corvette GS che sono anche classi C e vanno forte. Queste due americane hanno girato mediamente un secondo meglio della Maranello che perde quota nei confronti delle concorrenti anglo americane tra i VIP del Passiléstru ed in primo luogo per la corsa alla presidenza dell’anno prossimo. Il mio acquisto della Ferrari è quindi nettamente messo in discussione, soprattutto adesso che in Italia si affacciano una serie di regole nuove per disciplinare il “campionato dirigenti” di classe C. Ad agosto tornerò in Italia non solo per un paio di gare che mi tengano qualificato nelle liste del club, ma anche per discutere di questo aspetto. La proposta avanzata è di abolire in classe C qualunque gara che non sia di domenica notte quando il traffico è quasi inesistente allo scopo di togliere la limitazione del massimo di quattro concorrenti in classe C. Altra grande novità sarebbe ipoteticamente quella di organizzare ogni anno il campionato dirigenti al posto della corsa alla presidenza una volta ogni tre anni. Prevedo discussioni accesissime in consiglio. Tale campionato dovrebbe svilupparsi durante l’anno con un numero di prove da decidere tra cronometro e corse. Vedremo!
Alla fine del mese Cars and Tracks a sorpresa omologa il tempo di una Ferrari 430 Berlinetta F1, che con il suo peso potenza di 3,002 chilogrammi per cavallo entra per un pelo nella categoria da 3 a 3 e cinque. Il mensile titola “The Last Italian Hope” Le speranze sono infatti tutte riposte nella berlinetta di Maranello, ma pur facendo un ottimo tempo 2’47’46, paga un secondo e nove alla Porsche e 67 centesimi alla Nissan. Le due capoliste sono però come tecnologia e filosofia costruttiva contemporanee della 458 e non della 430 anche se la 458 sfora il peso potenza di categoria supercar essendo a 2,6 e qualcosa.
Il mese prossimo viaggio in Italia. Vado a trovare Tabby nuova campionessa sarda di pugilato, mio suocero e la dirigenza del Passiléstru, nella quale data la mia prolungata assenza, sto perdendo sempre più influenza nonostante le mie prestazioni di rilievo in gare ufficiali. I membri del Passiléstru tendono a considerare i piloti ufficiali come dei mollaccioni che non durerebbero due minuti in una gara del club. Naturalmente ciò non è corretto. Un pilota officiale da Rally, o pista farebbe carne tritata del dirigente medio del Passiléstru in qualunque gara su strada. Ma questo ai miei colleghi dirigenti non lo dico anche se lo so per aver militato in tutti e due i campi.