<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 23 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

In gara ci rendiamo però subito conto che invece nel traffico la macchina cammina, per lo meno sino a quando le gomme reggono; poi il decadimento come al solito è più rapido di quello della concorrenza soprattutto negli ultimi giri della vita del treno. Qui ci sono 84 giri e sono previste dalle tre alle quattro soste. Partiamo benissimo ed è proprio nei primi giri che mi rendo conto che la macchina nel traffico va. Sul dritto andiamo in scia e sorpassiamo mentre in curva in mezzo al traffico non perdiamo, anzi riusciamo a fare anche qualche sorpasso, ben inteso fino a quando le gomme tengono. Recupero bene sino alla 11ma posizione dove al 10 giro ho uno scambio di idee con Truex Jr. Ci tocchiamo e va contro il muro. Bandiera gialla e riparto 14mo.

Dieci giri dopo stesso copione, questa volta con Stenhouse. A muro stavolta ci andiamo tutti e due. Bandiera gialla rientro ai box e le riparazioni prendono tempo. Esco 40mo. Tutto da rifare. A metà gara nuova bandiera gialla per detriti in pista. Nei 20 giri precedenti avevo recuperato sino alla 18ma posizione. Da questa bandiera gialla esco 11mo grazie ala gran lavoro dei meccanici ma subito alla partenza c’è Larson che fuma e rallenta. Altre macchine rallentano dietro a lui. Io ne approfitto ed alla ripartenza mi accaparro la 6ta posizione dietro a Kurt Bush. Al 45mo giro problema al radiatore e relative bestemmie sotto al casco. Devo fermarmi di nuovo. Esco 38mo ed incazzato nero. Recupero abbastanza velocemente, dato che ho cambiato anche le gomme nella sosta fuori programma. Al 50mo giro va a muro tutto da solo Kyle Bush e nuova bandiera gialla. Riparto 15mo e pieno di speranze ma la gara è ancora lunga e la macchina da (sic) segni di stanchezza. A 20 giri dalla fine sono ancora in lotta con Stenhouse per la 19ma posizione, ed è un osso duro.

Al 66mo giro ultima sosta ai box, rientro 32mo e di nuovo incazzato nero, Hanno dovuto di nuovo fissare il radiatore che minacciava di sbucciarsi come un carciofo. A 14 giri dalla fine Danica Patrick e Daniel Suarez vengono alle vie di fatto e vanno a muro tutti e due. Provvidenziale bandiera gialla per me perché io non mi devo fermare più ma molti altri si. Così vado di nuovo a pieni giri, 22mo, con il gruppo compatto e gomme ancora buone. Non potevo sperare in una situazione migliore per il finale di gara; tutti gli astri si sono allineati bene. Orta dipende solo da me e dai controcoglioni che riuscirò ad applicare a questi ultimi giri, al contempo risparmiando l’equipaggiamento per le ultimissime tornate.

Parto come un indemoniato e a sei giri dalla fine sono 11mo in lotta con Bowyer. La macchina cammina e se tutto va bene faccio un altro risultato insperato. Ciliegina sulla torta a 3 giri dalla fine proprio Bowyer cercando di tenermi dietro va di traverso e disintegra la macchina contro il muro esterno. Bandiera gialla dalla quale riparto nella stessa posizione per cui lottavo; 11mo. Gomme quasi alla fine, gruppo compatto, pieni giri e gran speranza che anche le gomme degli altri siano al mal partito.


Si riparte; pare che riesca a tenere botta. Davanti Jones, Blaney, Menard, McMurray, Almirola, Harvick, Johnson, Byron e io. Subito dietro di me Suarez e Kaselowsky. Tutti gli altri leader in classifica generale sono indietro per vicissitudini varie. Alla ripartenza la macchina non tiene il passo dei primi come temevo. Mi tocca dunque adesso concentrarmi sulla difesa della massima posizione che sono riuscito ad acquisire: la quarta. Dietro di me McMurray è imbestialito e non mi riesce di tenerlo dietro. In curva 3 nel penultimo giro, mi passa, manca poco che ci ammazziamo tutti e due. Avrò due paroline da dirgli a dine gara. Riesco però a tenere dietro Almirola e Byron ma solo grazie al fatto che la gara è finita. Un altro giro ed avrei perso un bel po’ di posizioni.

Alla fine dei conti si tratta di un altro risultato eccezionale per noi; quinti e la prossima settimana c’è subito Bristol, un circuito corto da coltello tra i denti. Credo che anche li potremo dire la nostra.

La gara la vince dunque Eric Jones, secondo Blaney, 3zo Menard, 4to McMurray 5to io. Kaselowsky è solo 13, Kyle Bush 31mo per incidente, Jimmy Johnson 9no e Hamlin 20mo. Questo è un gran colpo di culo per la mia classifica generale visto che mio ritrovo primo a 162 punti grazie al fatto che quelli che mi stavano davanti in questa gara hanno fatto tutti cilecca. La NASCAR alza le orecchie per l’affermazione del pilota italiano (ma io sono Sardo) su macchina italiana. Non c’è ancora timore, dato che la classifica è frutto di episodi ma si sente una certa apprensione nell’ambiente.

Kyle Bush fa il giro più veloce e vince anche la palma per il più alto numero di giri condotti in testa prima di finire contro il muro. In verità ha grippato il motore e ha perso il controllo della macchina. Non è nemmeno dunque stata colpa sua.

A noi non resta che goderci il momento di gloria sin tanto che dura.

I primi dieci in classifica adesso sono i seguenti: io con 162 punti, Harvick 159, Johnson e Jones 158, Bowyer 152, Truex Jr. 149, Logano 140. Poi c’è un bel gap fino ad Almirola che ha 128 punti, Larson 125 ed infine Byron a 124 in decima posizione. Hamlin è 14mo a 113 punti, Kaselowsky 16mo a 106 ed i fratelli Bush sono rispettivamente 19mo Kyle con 99 punti e 29 Kurt con 86. Se non cominciano a fare risultati presto, le loro "competitivissime" macchine non gli serviranno a nulla e loro faranno la figura dei gonzi. La NASCAR è questione di costanza di risultati. La velocità della macchina è solo uno degli aspetti che determinano il risultato di ogni gara.
 
Per "catalogare" le prestazioni sulla Shadow mi baso un po' su quello che leggo in giro per internet; e della M6 si parla un gran bene soprattutto sul veloce.
Beh, sì, non è che non andasse bene, ci mancherebbe ; ma non era concepita per cercare i suoi limiti, per quel che ho già detto ed anche forse per un assetto di compromesso, un po' fuori luogo se si cercavano i limiti estremi.
Ho guidato altre sportive, molto più adatte a mantenersi composte anche avvicinandosi (relativamente....) ai limiti - che naturalmente non possono essere testati sulla strada ! - ad es. la Nissan GT-R, favolosa.
 
ad es. la Nissan GT-R, favolosa.
Mi fa piacere che tu abbia nominato la GT-R. perché se ti riferisci alla R-35, sul il diario del Maskinganna anno 2013 ne vedremo presto apparire uno dei primi esemplari usciti dalla catena di montaggio e che sulla Shadow Road farà devastazione e costituirà un degno esordio dei costruttori giapponesi nella sfida ai giganti europei ed americani.
 
A Bristol in qualifica ci difendiamo senza infamia e senza lode per una vettura che è ancora tutto sommato in sviluppo. 14mo tempo a quattro decimi dalla pole di Truex jr. Secondo Almirola e terzo Kyle Bush, otto centesimi più veloce di noi. Male Hamlin 22mo e McMurray 27mo.

Qua la qualifica conta ma relativamente. Normalmente nei 125 giri di questa gara può succedere davvero di tutto. Quindi chiappe strette, orecchie dritte e guida con massima perizia.

La corsa si rivela il solito circo di incidenti e bandiere gialle tipico di Bristol, che non si smentisce mai. Alla partenza mi fumo subito Chase Elliot e sono 13mo. Traffico bestiale e nessuno alza il piede sullo stretto mezzo miglio più veloce del mondo.

Al giro quattro iniziano le danze: Bowyer e Hamlin si sportellano ed il primo sfascia contro il muro. Bandiera gialla e sono di nuovo 14mo. Lotta acerrima con Truex jr. che cammina forte e non mi fa passare. Ad un terzo di gara, 8 bandiere gialle di fila per incidenti vari toccate e screzi che mandano plurime macchine ai box per riparazioni più o meno lunghe. In pista caos totale, ma io sono sempre più o meno li (sic) tra la 10ma e la 14ma posizione. Riesco pure a stare fuori dai guai, pur non permettendo a nessuno di mettermi i piedi in testa.

Al 44mo giro contatto con Johnson e Harvick mi tampona pure. Nulla di grave, ma gran spavento. Su questo circuito la dote principale che il pilota può dimostrare, sono i maroni.

Al 48mo giro tra una sportellata e un’altra arrivo ad occupare la 5ta posizione in lotta con Larson, Bowyer e Logano, ma è molto dura. Inoltre la macchina ha finito le gomme 17 giri prima che finisca il carburante. No bbbuooono. In testa Kyle Bush, Chase Elliot e Larson. La lotta continua. Nei primi 5 non c’è una sola macchina non sfasciata ed anche la mia ha discreti danni grazie a dio per lo più cosmetici.

Le bandiere gialle continuano. Alex Bowman va a muro dopo essersi scontrato con Harvick in 16 posizione e la saga delle ripartenze continua. A me va bene fin che riesco a stare fuori dai casini. Nelle ripartenze il mio V8 Ferrari mi fa guadagnare minimo una posizione per volta quando non di più e sono come la principessa sul pisello.

Al 56mo giro sosta. Esco 27mo in virtù anche dell’ennesima bandiera gialla proprio mentre entro ai box. Comunque esco a gomme fresche, macchina a posto e vado forte.

Al 61mo giro sono 19mo, al 63mo sono 13mo e poi man mano che la gente si ferma ai box risalgo altre posizioni con grande gaudio. Che si riesca a fare un altro colpaccio nel casino di Bristol?

Arrivo addirittura a condurre la gara dall’ottantesimo giro al 92mo quando nel frattempo tutti hanno fatto l’ultima sosta. Prevedo che se tutto va bene dovrei uscire nelle prime posizioni dalla mia di ultima sosta e poi di giocarmela di brutto nell'ultimo stint.. E invece no: per colpa della mia stupidità prendo una penalità di quindici secondi per “speeding” nella pit lane ed esco 32mo\ a due giri. Addio patria.

Meno male che le bandiere gialle non cessano. Al 100 giro tra gente che fa l’ultima sosta e battaglie in pista sono 23mo e riuscirò a risalire sino alla 12ma posizione ma doppiato di un giro.

Al 117mo giro ennesima bandiera gialla ancora per un contatto tra Harvick e Jones, ma oramai la mia posizione è cristallizzata. Le gomme non sono più in forma ed ho un giro dai primi 11. Alla fine la 12ma posizione devo pure mollarla a McMurray che si è fermato dopo e ha le gomme più fresche. 13mo dunque e pienamente meritato data la mia idiozia. Il fatto che su questo stretto circuito l’entrata ai box sia difficile, non costituisce una giustificazione.

La gara la vince Jimmy Johnson, seguito da Logano, Kyle Bush, Bowman e Stenhouse. Mi metto dietro comunque Kurt Bush, Harvick e Truex Jr. mentre Kaselowsky è addirittura 28mo a due giri, vittima di incidente. Insomma un gran casino da cui alcuni big riescono comunque ad uscire indenni.

Ricado dunque in terza posizione in classifica generale, ma certo non mi lamento. Jimmy Johnson conduce con 192 punti alla caccia del suo sesto titolo. Eric Jones è secondo con 187 e poi io con 186. Harvick è quarto con 182 e Bowyer quinto con 178 punti e fa pure il giro più veloce in questa gara. Paul Menard becca la palma del pilota più combattivo che qua a Bristol è particolarmente significativa. Partito 33mo è arrivato sesto. Il campione 2012 Kaselowsky affonda in 20ma posizione con 115 punti. Stagione da dimenticare fino adesso per lui, ma mancano molte gare e non si può ancora dire nulla di definitivo.

Prossima gara, Coca Cola 600 a Charlotte la prima settimana di maggio.

Il mese non finisce senza una notiziona improvvisa quanto inaspettata e di cui non si era avuta nessuna avvisaglia su nessun mezzo di comunicazione: Riporto sul diario l’articolo del Sole 24 Ore relativo:

General Motors acquista il 20% di FCA e ne assume il controllo mentre la famiglia Elkann dismette al pubblico il rimanente del pacchetto azionario del gruppo automobilistico uscendo definitivamente dal settore automotive. Si tratta di un vero e proprio terremoto finanziario. Con la crescita economica in continuo declino dall’inizio del 2011 e la crisi economica globale che non demorde, i grandi gruppi finanziari hanno cominciato a scricchiolare e a rimettere sul mercato le partecipazioni azionarie dei grandi gruppi industriali; azioni che per la maggior parte sono finite nelle mani del pubblico a prezzi molto elevati, il che ha determinato una generalizzata bolla azionaria sul mercato finanziario globale ed inasprito ancora di più la recessione.

Per quanto riguarda FIAT, come prima mossa la nuova gestione General Motors ha messo sul mercato tutte le azioni Chrysler e Daimler ha colto al volo l’occasione per ricomprarsele con un sostanzioso sconto. Come seconda mossa GM ha smantellato anche il gruppo FCA tramite uno spinoff e ripristinato la FIAT Società per Azioni con sede in Italia. Negli ultimi anni la crisi economica ha colpito duramente l’industria automobilistica e rimescolato di parecchio le quote di mercato. Con il riacquisto di Chrysler, Daimler diventa il primo gruppo automobilistico europeo, mentre la Fiat è il secondo. La grossa crisi del gruppo Wolkswagen ha relegato l’ex colosso tedesco al quarto posto come vendite superato anche da Renault, mentre Toyota Corporation si conferma la prima industria automobilistica mondiale con una capitalizzazione totale al 2012 di quasi mezzo trilione di dollari, che con la deflazione globale degli ultimi anni significa davvero una montagna di ricchezza, che fa di Toyota la terza compagnia sul pianeta dietro ai due giganti petroliferi Exxon-Mobil e Lukoil.

Dopo questo "terremoto di Mirafiori", come è stata chiamata l’uscita degli Elkann dal settore motoristico, il titolo FIAT è prima decollato fino ad arrivare a 42 dollari per azione, per poi riprendere il suo abituale trend pigro e scendere sino all’attuale quota di 36,83. Vedremo gli sviluppi nei prossimi mesi".

Per me questo terremoto significa una mezza catastrofe dal punto di vista personale. Le opzioni di acquisto FCA che comprai a suo tempo per 30.000 euro ne valgono adesso 2.000. Decisamente non sono fortunato con le mie operazioni finanziarie sia che me le facciano gli altri sia che siano fai da te. Non mi resta che tenerle nella speranza che il nuovo titolo FIAT spa risalga.

 
Maggio 2013
Tabby combatte contro Laura Sanna; lo spareggio per il titolo regionale. Si è preparata bene; per una volta Clivio è pienamente soddisfatto. L’avversaria è una di quelle che al campionato regionale ci potrebbe arrivare. Clivio mi manda il rapporto che ha compilato su di lei, dove si legge che è una focosa 19enne picchiatrice nata con l’istinto donnicida s le si lascia prendere il largo; è dotata anche di discreta tecnica ed ovviamente di ottima potenza. Punti deboli: Clivio non ritiene che possa mai essere una vera campionessa; le manca il carattere, la convinzione e se incassa duro le si attenuano sia i bollenti spiriti che l’iniziativa.


Il punto è che durante l’incontro Tabby raramente le lascia l’iniziativa. Solo nel terzo round, quando Tabby rifiata un pochino, l’avversaria riesce farsi intraprendente e un giudice su tre dà la ripresa pari. Ma le altre tre riprese sono tutte appannaggio di Tabby e con l'accordo unanime di tutti e tre i giudici. Forse il miglior incontro che Tabby abbia mai disputato, compresi quelli dove ha messo l’avversaria al tappeto.

Adesso Clivio comincia a negoziare per il campionato regionale a Luglio contro la campionessa in carica Tiziana Mereu al PalaPirastu di Cagliari.

Per quanto riguarda le mie competizioni, lo Speedway di Charlotte è un ovale veloce a metà tra un superspeedway ed un circuito normale. L'alfa non è a suo agio e nelle libere non stiamo con i più veloci. Sul giro perdiamo lentamente ma perdiamo. In verità siamo competitivi in uscita di tutte le curve e nella percorrenza della 1 e della 2. Ma quando arriviamo alla 3 e 4 ci mangiano in testa. Non tutti, ma molti. Nelle qualifiche giriamo pure tre decimi più lenti che nelle libere il che ci relega in 23ma posizione; sconforto e frustrazione!

La Pole la fa Danny Hamlin, secondo è Truex Junior e Terzo Larson. I gara ci sarà da combattere per galleggiare. Questa volta tutti i big ci stanno davanti il che vuol dire che anche in classifica dovremo ritornare con i piedi per terra. Non che mi aspettassi di continuare a stare con i primi sempre, ma nemmeno di finire 23mo in qualifica. Anche se avessimo girato sui tempi migliori delle libere, saremmo stati comunque non più che 19mi.


In gara mi accorgo subito che la mia unica speranza è stare attaccato al gruppo dei primi. Il motore come sempre mi tira fuori a cannone e se riesco a tenere in curva, sul dritto posso avvalermi delle scie. Ma come perdo in curva perché il gruppo si dirada ed il ritmo comincia ad aumentare, addio patria. Per qualche giro ci riesco a stare coi primi, ma poi inevitabilmene cominciano ad allungare. La mia posizione naturale in gara è tra la 11ma e la 15ma posizione. Con queste macchine posso stare. Per tenere le altre davanti invece occorrono le bandiere gialle che per mia fortuna in questa gara abbondano. Prima Harvick sfascia il motore ed inonda la pista di olio, poi un contatto tra Stenhouse e Partick ne decretano una seconda. La solfa va avanti praticamente sino al 60mo giro con me che gravito tra la 17 e la 10ma posizione.

Al 75mo giro è la volta di Kaselowsky a rimanere coinvolto in un incidente. Ennesima bandiera gialla e se ne fanno parecchi dietro alla pace car. Fortuna mia alla ripartenza mi trovo 18mo a pieni giri e con gomme fresche. I big hanno avuto problemi o sono stati coinvolti in incidenti. Fatto sta che adesso le macchine davanti a me non sono castighi di dio e io ne approfitto per risalire. All’89mo giro contatto con Almirola che era un po’ che mi spingeva. Ad un certo punto passa usando le brutte maniere ed io gli restituisco il favore alla curva successiva. Si gira, sbatte contro il muro interno e bandiera gialla.


Riparto 19mo con le gomme ancora fresche ed una scarsezza di fulmini di guerra di fronte a me.

Al 96mo giro sono in lotta con un gruppone di onesti sensali tra cui Kennington, Bayne, Ragan Hill, Blaney e McMurray che proprio un mediocre non è. Comunque si lotta per la 10ma posizione che al 98mo giro acquisisco e non ho nessuna intenzione di fermarmi.

A quattro giri dalla fine riesco ad arrampicarmi sino alla quarta posizione. Davanti a me Elliot, Byron, e Bayne. Vanno ma non sono irresistibili. Tutti i fenomeni sono particolarmente indietro o addirittura ritirati. Al 98mo giro mi fumo Bayne e sono terzo. Mi fumo è un eufemismo perché per passarlo devo sudare le sette proverbiali camice. All’ultima curva dell’ultimo giro sono abbastanza attaccato a William Byron ed alla sua Chevrolet da riuscire a passarlo prima del traguardo. Concludo la gara secondo in un altro rocambolesco colpo di culo stratosferico. Di nuovo i leader fuori gioco e di nuovo io riesco a sopravvivere.

La gara la vince Chase Elliot, secondo io, terzo Byron quarto Byne. Dei fenomeni Hamlin è 33mo, Logano 25mo. Keselowsky 39mo; pur avendo fatto il giro più veloce, ha fatto anche l’incidente più spettacolare. La palma di pilota più combattivo spetta a me, da 23mo a 2do. Kaseleowky ha pure condotto per 59 giri prima di uscire di scena. Sfiga a lui e fortuna a me che conduco di nuovo la classifica generale con 221 punti contro i 208 di Harvick che è secondo. Jimmy Johnson che ha fatto 34mo in questa gara è terzo a 200 punti. Seguono Jones e Logano a 188 e 187. Non è che magari posso cominciare a sognare?

Sul NASCAR MAGAZINE del lunedì appare il titolone: “Gladiator Stays Out of Trouble and Climbs to the Top of the Colosseum”. Cominciano anche ad entrare discreti dinari. Questo secondo posto mi ha fruttato 45.000 dollari ed il mio conto oscilla adesso sui 140.000, non sono ai grandi livelli dei tempi del Passilestru classe A ma comunque!

Sulla Shadow Road a Maggio arrivano una Ferrari Maranello 575 ed una Nissan GT-R (R35). Per esaltare i toni di sfida le due case forniscono due modelli di ugual colore: grigio metallizzato Da un po’di tempo cominciano ad arrivarmi e-mail di vari dirigenti del Passiléstru interessatissimi alle vicende delle disfide di Barletta in Michigan. La maggior parte delle vetture che si sfidano, per il regolamento del Passiléstru sono delle classi C e di conseguenza i dirigenti sono molto interessati.

A leggere l’articolo di Cars and Tracks sulla Maranello, la vettura conferma tutte le buone caratteristiche già mostrate nella pratica in Sardegna. Ma non batte il tempo della Corvette, pur andandogli vicino; 2’52”06 contro 2’51”85 dell’Americana. La rivista tributa lodi sperticate al 12 cilindri a V del cavallino ma lamenta un certo sottosterzo e gommosità di inserimento in curva che condizionano le prestazioni della vettura. Il tempo comunque parla chiaro; la macchina è buona pur essendo una berlina. Casa Ferrari ha problemi a mandare sulla Shadow una macchina competitiva. Tutti i grossi calibri di Maranello e la 458 in particolare hanno un peso potenza inferiore ai tre e quindi per il momento non incluse nel novero delle vetture papabili. Magari in futuro...

E poi arriva TERMINATOR: La Nissan. Fresca fresca fresca di catena di montaggio la nuova R-35 2013 Edition, si rivela una vera belva. “Una formula uno carrozzata” la definisce Cars and Tracks. Sulla Shadow road stabilisce 2’46”79, polverizzando il record precedentemente detenuto dalla Corvette. I commenti dei collaudatori della testata sono entusiastici. La macchina dotata di 540 cavalli (nella sua versione pre-production) e quindi la terza più potente tra quelle provate, dispone di un equilibrio generale ed di un comportamento da vera macchina da competizione e nonostante ciò adattissima all’uso stradale. La rivista americana la definisce un miracolo tecnologico, usabile dalla “Soccer mom” per portare i figli alla partita e allo stesso tempo per polverizzare i record sulla Shadow Road. La macchina va sulle rotaie. Il motore, un sovralimentato da 3800 cc, è una vera e propria bestia e la macchina in curva è un prodigio di neutralità e precisione. Il cambio poi è un vero capolavoro; sequenziale con i rapporti spaziati al punto giusto che danno alla vettura un’accelerazione prodigiosa, tanto che la macchina raggiunge velocità prodigiose molto in fretta. Sulla Shadow Road ha toccato punte di 281 chilometri orari che nessuna delle vetture provate sino a qual momento era mai riuscita a raggiungere. Si tenga conto che la velocità massima è solo di 10Kmh superiore.

I dirigenti del Passiléstru cominciano dunque a leccarsi i baffi, fino a quando non interviene una norma ammazza Nissan: la R35 viene classificata come classe B, in base alle sue prestazioni (0-60 Mph in meno di tre secondi) e rapporto preso potenza sulla soglia del 3,0. Doccia fredda per chi già pregustava di spendere i 135.000 dollari che la vettura costa. Ninente R35 per le gare del Passiléstru.
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A Dover Delaware, dire che facciamo ridere è un eufemismo. Ci qualifichiamo 33mi e delle prestazioni della macchina su questo circuito preferisco non parlare. Sarà una gara assolutamente difensiva. Del resto la vettura non ha titolo a stare nella posizione di classifica in cui si trova ed un ritorno alla realtà è tutto sommato anche salutare. La Pole Position la fa Kyle Bush seguito dal fratello Kurt e da Larson. Kaselowsky è 13mo.

L’ordine di arrivo mi vede 27mo dopo la gara che posso definire come la più noiosa dell’anno. Qualche colpo di scena c’è pure stato, sotto forma di una ripartenza difficoltosa con una macchina che rallenta tutti ed io che mi avvantaggio sino alla 17 posizione, ma si è trattato di un fuoco di paglia. La dura realtà è venuta alla luce presto ed alla fine ho concluso 27mo. Poco da stare allegri; ma su questo tracciato tecnico ed abrasivo la macchina proprio non andava.

La corsa la vince Larson nonostante sia stato coinvolto in un incidente a metà gara. I big, a parte Kurt Bush giunto sesto non è che abbiano brillato neanche in questa gara. Molti attardati da incidenti e guasti, molto comuni gli uni e gli altri a Dover, hanno dovuto anche loro accontentarsi di posizioni di rincalzo.

In conseguenza di ciò la classifica mi vede perdere solo una posizione nei confronti del nuovo leader Kevin Harvick che adesso conduce con 236 punti pur non avendo vinto nemmeno una gara. Io ho 231 punti, Johnson 216 e Logano 200. La prossima gara a Pocono, non dovrebbe essere così brutta per noi.

La Ford Motor Corporation mette in questo mese di maggio la sua impronta sulla Shadow Road, presentando un modello estremo di Mustang: la GT-R Concept. Praticamente una NASCAR camuffata da macchina stradale. Cars and Tracks la prova senza meno sull’ormai famoso tracciato del Michigan, e la macchina si rivela all’altezza delle aspettative registrando il secondo tempo assoluto dietro alla Nissan, comunque a quattro secondi dal bolide giapponese. Però subito dopo iniziano le proteste degli altri costruttori che affermano che il modello della Ford deriva in realtà da un kit di elaborazione, si omologato ma non presente nel listino ufficiale Ford USA come modello di vettura ufficiale. Dopo un lungo batti e ribatti durato quasi tre settimane, il tempo della Mustang Concept viene omologato ma nella classe 2,5-2.9 chili per cavallo come compromesso per non contrariare troppo il colosso di Dearborn. La prova parla di una vettura molto ben messa per la guida al limite con le uniche pecche costituite dal cambio non velocissimo e la frenata migliorabile. Non da ultimo la vettura finita ha il difetto di costare 400.000 dollari che non sono proprio noccioline per un Ford Mustang.

Per curiosità sono andato a vedere la macchina mentre la preparavano per il lancio sulla Shadow Road e ho scambiato due chiacchiere con il collaudatore che l’ha provata. È una macchina da corsa; non ha nulla a che vedere con un modello stradale e non avrebbe dovuto avere accesso alla prova. Stiamo parlando di una monoposto con rollbar e telaio completamente da corsa del peso di 1300 chili. La mia MC12 ne pesa 1513.

Per quanto riguarda le nostre corse, non ci rimane che sperare che giugno ci porti meglio. Appuntamento in Pennsylvania

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Il circuito di Pocono è molto bello e molto tecnico. È adatto a macchine molto veloci e con una buona velocità di uscita in curva. A partire da questa gara la NASCAR ha introdotto una nuova regola secondo la quale nelle prove libere si ha a disposizione un serbatoio ed un treno di gomme. Quella tra queste due cose che finisce prima decreta la fine del tuo turno di prove libere per ogni vettura. Questo in ossequio alle norme internazionali anti inquinamento che la NASCAR è in anticipo sul congresso americano (che non le ha ancora nemmeno ratificate) nel voler osservare.

Di conseguenza nel mio stint mi vengo a trovare a confronto con tre diverse vetture sulle quali misurare le mie prestazioni: Timmy Hill e la sua Toyota, Aric Almirola, un collega Dodge, e Dannica Patrik con la sua Chevy. In pista sono più veloce di tutti questi tre, trovando come osso duro solamente un quarto pilota; vale a dire la sempre competitiva Ford di Paul Menard, sulla quale comunque alla fine riesco pure a prevalere forse perché ha finito le gomme prima di me. Comunque il responso definitivo lo daranno ovviamente le prove ufficiali; con le macchine più prestanti che il mio team mi avverte dovrebbero girare un secondo e mezzo due più veloce di noi.

E Le prove ufficiali dicono 23mo. Ho qualche rimorso di coscienza sull’ultima curva, ma anche se avessi girato al massimo delle mie possibilità avrei guadagnato non più un paio di posizioni. Adesso il responso finale lo darà la competitività della macchina nel traffico e la mia abilità e quella del team nel gestire la gara. La pole la fa Kyle Bush, seguito dai soliti noti Larson, Kaselowsky ed il fratello Kurt.

Quasta gara la chiamo, caro diario, come la più eccitante e la migliore della mia vita, non soltanto perché si è conclusa con la mia seconda vittoria stagionale come rookie, ma anche perché è stata condotta in maniera perfetta da me e dal team nella pit lane. Guida, tattica, gestione del materiale e gestione della meccanica e delle gomme; tutto ha contribuito all’imposizione sul circuito di Pocono dell’Alfa Romeo su tutta l’agguerrita concorrenza.

In pista le cose che hanno determinato questa eccellente prestazione sono state: la velocità massima del nostro V8 Ferrari, la percorrenza di curva superiore alla concorrenza in curva uno ed il buon bilanciamento della macchina che ha permesso un lento ed omogeneo consumo delle gomme, cosa che mi ha concesso come vedremo una strategia aggressiva nell’ultimo pit stop.

Solo 40 giri di questo interessante circuito triovale di 2 miglia e mezzo. Parto 23mo ma grazie alle scie ed al Ferrari engine al secondo giro sono14mo. Già al secondo giro mi tocca difendermi dall’irruento Eric Jones che non mi vede di buon occhio in quelle posizioni. Tocchiamo Wallace che si mette di traverso e prima bandiera gialla. Naturalmente io la benedico, perché la ripartenza a gruppo compatto mi fa arrivare sino alla 6ta posizione. Davanti a me i marpioni Kyle Bush, Clint Bowyer, Brad Kaselowsky, Menard ed il super marpione Logano. Io sono in lotta con quest’ultimo a partire dal 4to giro. Al 6to mi sono messo dietro Logano, Kaselowsky e Menard. Sono terzo ed assetato di sangue. La macchina va. Se il gruppo non si sgrana troppo dovrei tenere il passo. La lotta col 22 e col 21 è serrata e ci scambiamo spesso la 4ta, 5ta e 6ta posizione. Davanti Bush e Bowyer paiono imprendibili ed infatti in pista non riuscirò mai a girare sul loro passo.

Al nono giro sono ancora in lotta con Logano e ci scambiamo più volte la 4ta posizione ed una certa serie di "convenevoli".

Prima sosta ai box. Rientro 23mo davanti a Larson che è un brutto cliente e infatti si impone. Al 25mo giro nuova bandiera gialla dopo che la posizione mia era stata ristabilita dopo la sosta di tutti in nona piazza. Ho perso quindi 5 posizioni ai box, ma il gruppo è di nuovo compatto e posso di nuovo dire la mia. Infatti lotto a partire dal 26mo giro con i primi, che nel frattempo complici le soste ai box sono parzialmente cambiati. Infatti nelle prime sei posizioni adesso siamo io, Menard, Jones, il leader della classifica Harvick , Blaney e Logano. Settimo Kaselowky. La fatica nel tenere il passo è notevole e mi davo installare tra la 4ta e la 5ta posizione in lotta con il solito numero 22 Logano, che gira più p meno al mio passo. In un secondo momento arriva ad inserirsi nella lotta anche Truex Jr. che vuole anche lui dire la sua.

Poi arriva la svolta della gara. Conscio del fatto che ho qualcosa in meno dei primi tre decido, per l’ultima sosta programmata a 4 giri dalla fine, di rabboccare proprio appena appena il minimo di sicurezza per finire la gara e di cambiare solo le due gomme di destra. Questa decisione è agevolata dal consumo di gomme della mia Alfa su questo circuito che è estremamente lineare su tutta la superficie del pneumatico. Di questo già ci eravamo accorti nelle libere e ne abbiamo tenuto conto nelle nostre decisioni per l’ultima sosta. Questa strategia interviene a farci vincere la gara, perché prima dell’ultima sosta eravamo quarti in lotta con Bowyer, Truex Jr. e Logano ma senza nessuna speranza di raggiungere i primi due Harvick e Jones, che nel frattempo si erano involati.

Dunque a quattro giri dalla fine gara, sosta ai box ed esco 17mo provvisorio, ma gli altri si devono ancora fermare. Insieme a me si fermano Bowyer, Harvick e Logano. Me li fumo tutti e tre nel cambio gomme mio velocissimo e riparto davanti a loro.

A due giri dalla fine colpazzo si scena e di culo: McMurray e Casey Kahne si toccano e bandierone giallo con due giri da percorrere.

GRUPPO COMPATTO, ripartenza e due giri da resistere.

Alla partenza siamo io, Larson, Bowman, Byron, Jones e Danica Patrick. I leader sono subito dietro sfavoriti dalla bandiera gialla mentre facevano la loro sosta. Comunque si parte a cannone ed il mio Ferrari parla e parla per ultimo. Vado in testa sulla ripartenza deciso a difendermi con un lanciafiamme se necessario. In curva uno Larson mi affianca e mi passa all’interno. Sul rettilineo prima di curva due però riesco a mantenere la scia La sua. La sua Chevy è veloce ma la mia Alfa-Ferrari sta lì con lei. Lo affianco e lo passo a mia volta prima della curva. Devo adesso difendermi per un giro e mezzo ed incredibilmente ce la faccio, forse anche perché Larson oggi non era competitivo come alcuni altri leader che dopo l’ultima sosta sono rimasti attardati.

La gara la vinco io. Secondo Larson terzo Blaney e quarto Jones. Seguono Truex Jr. ed Almirola. Vinco naturalmente anche la palma del pilota più coriaceo nonostante il giro più veloce lo faccia Bowyer e Jones sia il pilota che ha condotto più giri in testa: 15 su 40. In questa gara Kaselowsky arriva ottavo, Kyle Bush si ritira per problemi al cambio e Harvick conclude solo 17mo.

In ragione di tutto ciò la classifica mi sorride. Non avrei mai creduto di essere più competitivo con le macchine che coi camioncini ma tant’è. Certo è presto per cantare vittoria, ma la stagione da rookie mia e dell’Alfa Romeo rimarranno memorabili nella storia delle competizioni americane.

Sono primo a 271 punti e due vittorie. Io e Truex Jr. siamo gli unici con due vittorie. Secondo in classifica rimane Harvick con 256 punti, terzo Larson a 235 e quarto Jimmy Johnson a 230. Seguono Jones, Bowyer e Logano, l’ultimo dei quali a quota 221. Kaselowsky è 15mo a 176 punti ed i fratelli Bush sono rispettivamente 21mo e 25mo. Stagione sino ad ora deludente per loro che non riescono a trovare continuità di risultati. Prossima gara la 350 miglia di Sonoma, Road Track come lo chiamano qua in America. Si tratta di un normale circuito automobilistico e non di un ovale. Quindi se la macchina mi assiste un attimo, dirò sicuramente la mia.
 
Il circuito di Pocono è molto bello e molto tecnico. È adatto a macchine molto veloci e con una buona velocità di uscita in curva. A partire da questa gara la NASCAR ha introdotto una nuova regola secondo la quale nelle prove libere si ha a disposizione un serbatoio ed un treno di gomme. Quella tra queste due cose che finisce prima decreta la fine del tuo turno di prove libere per ogni vettura. Questo in ossequio alle norme internazionali anti inquinamento che la NASCAR è in anticipo sul congresso americano (che non le ha ancora nemmeno ratificate) nel voler osservare.

Di conseguenza nel mio stint mi vengo a trovare a confronto con tre diverse vetture sulle quali misurare le mie prestazioni: Timmy Hill e la sua Toyota, Aric Almirola, un collega Dodge, e Dannica Patrik con la sua Chevy. In pista sono più veloce di tutti questi tre, trovando come osso duro solamente un quarto pilota; vale a dire la sempre competitiva Ford di Paul Menard, sulla quale comunque alla fine riesco pure a prevalere forse perché ha finito le gomme prima di me. Comunque il responso definitivo lo daranno ovviamente le prove ufficiali; con le macchine più prestanti che il mio team mi avverte dovrebbero girare un secondo e mezzo due più veloce di noi.

E Le prove ufficiali dicono 23mo. Ho qualche rimorso di coscienza sull’ultima curva, ma anche se avessi girato al massimo delle mie possibilità avrei guadagnato non più un paio di posizioni. Adesso il responso finale lo darà la competitività della macchina nel traffico e la mia abilità e quella del team nel gestire la gara. La pole la fa Kyle Bush, seguito dai soliti noti Larson, Kaselowsky ed il fratello Kurt.

Quasta gara la chiamo, caro diario, come la più eccitante e la migliore della mia vita, non soltanto perché si è conclusa con la mia seconda vittoria stagionale come rookie, ma anche perché è stata condotta in maniera perfetta da me e dal team nella pit lane. Guida, tattica, gestione del materiale e gestione della meccanica e delle gomme; tutto ha contribuito all’imposizione sul circuito di Pocono dell’Alfa Romeo su tutta l’agguerrita concorrenza.

In pista le cose che hanno determinato questa eccellente prestazione sono state: la velocità massima del nostro V8 Ferrari, la percorrenza di curva superiore alla concorrenza in curva uno ed il buon bilanciamento della macchina che ha permesso un lento ed omogeneo consumo delle gomme, cosa che mi ha concesso come vedremo una strategia aggressiva nell’ultimo pit stop.

Solo 40 giri di questo interessante circuito triovale di 2 miglia e mezzo. Parto 23mo ma grazie alle scie ed al Ferrari engine al secondo giro sono14mo. Già al secondo giro mi tocca difendermi dall’irruento Eric Jones che non mi vede di buon occhio in quelle posizioni. Tocchiamo Wallace che si mette di traverso e prima bandiera gialla. Naturalmente io la benedico, perché la ripartenza a gruppo compatto mi fa arrivare sino alla 6ta posizione. Davanti a me i marpioni Kyle Bush, Clint Bowyer, Brad Kaselowsky, Menard ed il super marpione Logano. Io sono in lotta con quest’ultimo a partire dal 4to giro. Al 6to mi sono messo dietro Logano, Kaselowsky e Menard. Sono terzo ed assetato di sangue. La macchina va. Se il gruppo non si sgrana troppo dovrei tenere il passo. La lotta col 22 e col 21 è serrata e ci scambiamo spesso la 4ta, 5ta e 6ta posizione. Davanti Bush e Bowyer paiono imprendibili ed infatti in pista non riuscirò mai a girare sul loro passo.

Al nono giro sono ancora in lotta con Logano e ci scambiamo più volte la 4ta posizione ed una certa serie di "convenevoli".

Prima sosta ai box. Rientro 23mo davanti a Larson che è un brutto cliente e infatti si impone. Al 25mo giro nuova bandiera gialla dopo che la posizione mia era stata ristabilita dopo la sosta di tutti in nona piazza. Ho perso quindi 5 posizioni ai box, ma il gruppo è di nuovo compatto e posso di nuovo dire la mia. Infatti lotto a partire dal 26mo giro con i primi, che nel frattempo complici le soste ai box sono parzialmente cambiati. Infatti nelle prime sei posizioni adesso siamo io, Menard, Jones, il leader della classifica Harvick , Blaney e Logano. Settimo Kaselowky. La fatica nel tenere il passo è notevole e mi davo installare tra la 4ta e la 5ta posizione in lotta con il solito numero 22 Logano, che gira più p meno al mio passo. In un secondo momento arriva ad inserirsi nella lotta anche Truex Jr. che vuole anche lui dire la sua.

Poi arriva la svolta della gara. Conscio del fatto che ho qualcosa in meno dei primi tre decido, per l’ultima sosta programmata a 4 giri dalla fine, di rabboccare proprio appena appena il minimo di sicurezza per finire la gara e di cambiare solo le due gomme di destra. Questa decisione è agevolata dal consumo di gomme della mia Alfa su questo circuito che è estremamente lineare su tutta la superficie del pneumatico. Di questo già ci eravamo accorti nelle libere e ne abbiamo tenuto conto nelle nostre decisioni per l’ultima sosta. Questa strategia interviene a farci vincere la gara, perché prima dell’ultima sosta eravamo quarti in lotta con Bowyer, Truex Jr. e Logano ma senza nessuna speranza di raggiungere i primi due Harvick e Jones, che nel frattempo si erano involati.

Dunque a quattro giri dalla fine gara, sosta ai box ed esco 17mo provvisorio, ma gli altri si devono ancora fermare. Insieme a me si fermano Bowyer, Harvick e Logano. Me li fumo tutti e tre nel cambio gomme mio velocissimo e riparto davanti a loro.

A due giri dalla fine colpazzo si scena e di culo: McMurray e Casey Kahne si toccano e bandierone giallo con due giri da percorrere.

GRUPPO COMPATTO, ripartenza e due giri da resistere.

Alla partenza siamo io, Larson, Bowman, Byron, Jones e Danica Patrick. I leader sono subito dietro sfavoriti dalla bandiera gialla mentre facevano la loro sosta. Comunque si parte a cannone ed il mio Ferrari parla e parla per ultimo. Vado in testa sulla ripartenza deciso a difendermi con un lanciafiamme se necessario. In curva uno Larson mi affianca e mi passa all’interno. Sul rettilineo prima di curva due però riesco a mantenere la scia La sua. La sua Chevy è veloce ma la mia Alfa-Ferrari sta lì con lei. Lo affianco e lo passo a mia volta prima della curva. Devo adesso difendermi per un giro e mezzo ed incredibilmente ce la faccio, forse anche perché Larson oggi non era competitivo come alcuni altri leader che dopo l’ultima sosta sono rimasti attardati.

La gara la vinco io. Secondo Larson terzo Blaney e quarto Jones. Seguono Truex Jr. ed Almirola. Vinco naturalmente anche la palma del pilota più coriaceo nonostante il giro più veloce lo faccia Bowyer e Jones sia il pilota che ha condotto più giri in testa: 15 su 40. In questa gara Kaselowsky arriva ottavo, Kyle Bush si ritira per problemi al cambio e Harvick conclude solo 17mo.

In ragione di tutto ciò la classifica mi sorride. Non avrei mai creduto di essere più competitivo con le macchine che coi camioncini ma tant’è. Certo è presto per cantare vittoria, ma la stagione da rookie mia e dell’Alfa Romeo rimarranno memorabili nella storia delle competizioni americane.

Sono primo a 271 punti e due vittorie. Io e Truex Jr. siamo gli unici con due vittorie. Secondo in classifica rimane Harvick con 256 punti, terzo Larson a 235 e quarto Jimmy Johnson a 230. Seguono Jones, Bowyer e Logano, l’ultimo dei quali a quota 221. Kaselowsky è 15mo a 176 punti ed i fratelli Bush sono rispettivamente 21mo e 25mo. Stagione sino ad ora deludente per loro che non riescono a trovare continuità di risultati. Prossima gara la 350 miglia di Sonoma, Road Track come lo chiamano qua in America. Si tratta di un normale circuito automobilistico e non di un ovale. Quindi se la macchina mi assiste un attimo, dirò sicuramente la mia.
Nella realtà Nascar, quanto tempo si perde per un cambio gomme ? perché, se fosse come in F.1, cambiare solo le destre non darebbe vantaggi.....
 
Nella realtà i meccanici prima cambiano le gomme di destra, poi si portano dalla parte opposta della vettura e cambiano quelle di sinistra. Tempo medio per cambiare tutte e quattro le gomme e rifornire, circa 12 secondi. Pensa che usano ancora il crick per sollevare la macchina come quello del gommista.
 
Nella realtà i meccanici prima cambiano le gomme di destra, poi si portano dalla parte opposta della vettura e cambiano quelle di sinistra. Tempo medio per cambiare tutte e quattro le gomme e rifornire, circa 12 secondi. Pensa che usano ancora il crick per sollevare la macchina come quello del gommista.
Beh, se in 12" riescono a cambiare le gomme un lato per volta, e per di più senza neppure avere l'attacco monodado ma con 5 bulloni (come nel filmato), sono dei fulmini.

I serbatoi invece hanno una capienza max molto bassa, tale da rendere necessarie soste così frequenti ? perché immagino che sugli ovali, a velocità medie da paura (su Wikipedia vedo che il triovale di Pocono, lungo 2,5 miglia come Indianapolis, ha un record sul giro per le Nascar di 295 km/h medi in prova, che per le Indy Car sono invece nientemeno che 360 km/h sul giro, sempre di media) il consumo sarà altissimo, dell'ordine forse di 1,5÷2 km/litro.
 
Tanto per mantenere le misure americane, una Nascar Cup Car a Daytona fa circa 2 miglia (3,2 km) con un gallone di benzina (3.7 litri) ed il suo serbatoio per regolamento è di 68 galloni.
 
Tanto per mantenere le misure americane, una Nascar Cup Car a Daytona fa circa 2 miglia (3,2 km) con un gallone di benzina (3.7 litri) ed il suo serbatoio per regolamento è di 68 galloni.
Certo che è pazzesco leggere questi dati rispetto a, per dire, una F1 che con un centinaio di litri percorre circa 300 km, quindi parlimo di oltre il triplo della percorrenza con prestazioni motoristiche ancora superiori (e di molto).
 
Certo che è pazzesco leggere questi dati rispetto a, per dire, una F1 che con un centinaio di litri percorre circa 300 km, quindi parlimo di oltre il triplo della percorrenza con prestazioni motoristiche ancora superiori (e di molto).
Non mi intendo molto di F1. Sono spinte da motori Ibridi?
Che cilindrata hanno?
 
Non mi intendo molto di F1. Sono spinte da motori Ibridi?
Che cilindrata hanno?
La cilindrata è da citycar o poco più (1.600cc), v6 con singolo turbo, limite rotazione 15.000rpm e limite flusso benzina a 100 kg/h.

Chiaramente aiutato da parte ibrida, capaci di picchi max, in assetto qualifica, tra 1.020 cv e 1.040 cv (anche se i cv di per sé stessi contano "meno" del numero su carta ma conta la curva di erogazione e la capacità di ottimizzare l'ibrido).
 

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