<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 14 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

Nota degli autori

Per quelli che sono dell'opinione che ragazzi e ragazze del Passiléstru siano pazzi, presentiamo un video girato dai fanatici di uno dei club americani che fu gemellato dal 2014 al 2016 con il club sardo: Il Nohesi club, basato sulla costa est ma con affiliati in tutto il paese.

Il video ritrae una recente monomarca chiamata "German Duel" a 6 a traffico aperto e d'inverno. Corsa aperta a tutte le macchine tedesche.

Il Nohesi a differenza del Passiléstru è ancora attivo.

 
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Nota degli autori

Per quelli che sono dell'opinione che ragazzi e ragazze del Passiléstru siano pazzi, presentiamo un video girato dai fanatici di uno dei club americani che fu gemellato dal 2014 al 2016 con il club sardo: Il Nohesi club, basato sulla costa est ma con affiliati in tutto il paese.

Il video ritrae una recente monomarca chiamata "German Duel" a 6 a traffico aperto e d'inverno. Corsa aperta a tutte le macchine tedesche.

Il Nohesi a differenza del Passiléstru è ancora attivo.


Non hanno ancora trovato lo sceriffo con il Ram SRT con bullbar rinforzato che li manda dove dovrebbero stare, ossia in un penitenziario col pigiama arancione?
 
Questi sono davvero matti. Una gara con traffico così fitto, a leggere i diari del Maskinganna, la dirigenza non l'avrebbe mai approvata. Già sulla monomarca Jaguar il consiglio si divise.
 

Passato il traguardo della metà dell'anno 2011, devo Ribadire in questa pagina del diario che il Passiléstru e questa nuova cosa finanziaria sono attività molto rischiose che possono esplodere da un momento all’altro come bombe. Discuto in una videoconferenza con il padre di Tabby e Renzo se sia il caso o no di continuare l’attività “camionistica” con la Delta 17 o chiudere l’impresa, la cui cura mi costa comunque tempo e lavoro. Renzo vuole sapere quali sono i profitti mensili a fronte degli investimenti sostenuti, perché c’è caso che convenga di più investire in un’impresa di trasporti di altri, smettere di fare l’autista e comunque guadagnare uguale o anche di più. Come è bella l’ “arte” di questi banchieri. Non fanno niente dal mattino alla sera altro che stare davanti ad un computer per qualche ora al giorno a guardare e a guadagnare sugli altri che si spaccano la schiena a lavorare. Mi chiedo se sono troppo furbi loro o troppo scemi noi.


Comunque mi faccio dare i bilancino provvisorio dal commercialista da cui con orrore apprendo che nei primi sei mesi del 2011, grazie alle disavventure spagnole, l’utile dell’impresa è stato di 967!! euro. Cioè poco più di mezzo affitto di casa per un mese. Per di più 838 euro di questi profitti sono stati generati da Veronica e solo 129 da me. Allegria!
Decido di andare avanti sino alla fine dell’anno e vedere se le cose migliorano, e se no nuova strategia a partire dal 2012. Il fatto che andare in giro con l’IVECO a vedere posti nuovi sia un bel diversivo rilassante dallo stress della guida veloce su strade pubbliche, non significa che tale lavoro debba farlo gratis o peggio pagare per farlo.


Intanto per chi dovesse mai leggere questo diario, spiego come fa un idiota a fare zero profitto pendendo come esempio una delle mie ultime consegna facili facili da Milano a Roma.

Dunque per prima cosa detto idiota si mette a sorpassare un collega subito prima del tratto alpino tra Milano e Livorno, pensando di stare al Passiléstru, Per seconda cosa sbaglia puntualmente lo svincolo Livorno-Genova, prendendo quello per Genova non perché non sapesse che doveva tenersi sullo svincolol Livorno, quanto perché ha appena finito il sorpasso e non può tagliare la strada al collega sorpassato. Prosegue dunque sino alla periferia di Genova, per poi tornare indietro con enorme spreco di tempo, carburante e bestemmie. Si immette finalmente sull’autostrada giusta, tira 5 chilometri orari sopra al limite di velocità consentito, e quando l’autostrada a nord di Roma diventa per un tratto superstrada e stringe, si becca una multa di 200 euro per eccesso di velocità in quanto non rallenta in tempo. Adesso il camionista idiota è comunque dovrebbe fermarsi per dormire ma ciò nullificherebbe il sacrificio di multa fatto finora, perché questo lo metterebbe in tale ritardo per la consegna che non glie la pagherebbero una scarpa vecchia. Così prosegue, non solo prendendo un totale di 320 euro di sanzioni amministrative per eccesso di tempo di guida, cosa comunque meno peggio che beccarsi la devastante penale per la consegna in ritardo, ma rischia pure di ammazzarsi perché sul raccordo anulare gli si chiudono gli occhi. Il culo assiste l’idiota ed arriva in tempo e tutto d’un pezzo, ma detratte tutte le multe ed il Diesel rimane poco di profitto.

Ecco svelato perché l’idiota deve cambiare mestiere, anche se nonostante i fiaschi della Delta 17 le sue finanze continuano a crescere. Tra investimenti corse e viaggi in camion, guardando gli estratti conto ed il contenuto della cassetta di sicurezza, dovrei disporre più o meno di 785000 euro in totale; per il momento nemmeno la metà do quello che mi è stato chiesto per la MC. Se uno ci vuole arrivare “lavorando” a comprarsi una macchina del genere, rischia di dover lavorare a lungo.

Inizio agosto 2011

E’ ufficiale, Tabby passa dai dilettanti, dove ha disputato 42 incontri, al pugilato professionistico. Ha deciso che questa è la sua carriera. Se fosse ancora viva la madre, da come lei e suo padre me l’hanno descritta, questa cosa non s'avrebbe da fare. Ma papi Alfredo appoggia la scelta della figlia che tanto anche se non la appoggiasse sarebbe lo stesso.

L’allenatore e manager di Tabby, Maurizio Clivio dice che è pronta. Un ex campione mondiale dei pesi leggeri lui stesso, pur essendo riuscito a difendere il suo titolo solo per una volta, rimane sempre un campione del mondo degli anni 80, quando il pugilato era ancora pugilato. A me questo sport e sempre piaciuto e da adolescente mentre lavoravo in salumeria sono pure andato in palestra per un po (sic). Ero piccolo quando negli anni 90 con mio padre guardavamo gli incontri di boxe dei mitici campioni di quegli anni, gli ultimi campioni veri, per lo meno nelle categorie superiori. Non nego che il fatto che Tabby praticasse il pugilato è stata una delle cose che mi è piaciuta subito di lei. Ma che decidesse di fare proprio sul serio non me l’aspettavo. E che debba cominciare a combattere senza il casco protettivo mi preoccupa non poco.
 
Come è bella l’ “arte” di questi banchieri. Non fanno niente dal mattino alla sera altro che stare davanti ad un computer per qualche ora al giorno a guardare e a guadagnare sugli altri che si spaccano la schiena a lavorare. Mi chiedo se sono troppo furbi loro o troppo scemi noi.

Fosse facile, lo farebbero tutti :emoji_grin:
 
Come è bella l’ “arte” di questi banchieri. Non fanno niente dal mattino alla sera altro che stare davanti ad un computer per qualche ora al giorno a guardare e a guadagnare sugli altri che si spaccano la schiena a lavorare. Mi chiedo se sono troppo furbi loro o troppo scemi noi.

Fosse facile, lo farebbero tutti :emoji_grin:
 
Sul fronte corse, quando si arriva sul punto di accedere alla Classe A ed alla dirigenza definitiva, te ne accorgi, perché le ultime prove di classe B sono tutte da malati di mente e le differenze tra i piloti molto più visibili che nelle classi minori, sia per la difficoltà di portare a velocità sostenute le classi B, sia per la selettività dei percorsi che comincia a diventare proibitiva. Tutto ciò è fatto apposta per evitare che mezze seghe arrivino in classe A, e comunque qualcuna ci arriva lo stesso. La gara a otto da Calangianus a La Maciona è fatta apposta per fare selezione. Pezzo iniziale velocissimo in pianura, poi si inizia a salire e la strada stringe e si va su come spie tra tornanti curve e controcurve...e traffico. Poi alla fine negli ultimi tre o quattro chilometri, ancora lungo pezzo veloce che termina all’arrivo.

Il parco concorrenti è assortito: due Noble una normale ed una cattiva, una Porsche 911 taroccata, una Lamborghini Huracan Spider, due Corvette di cui una gialla e lascio indovinare chi la guida, un’altra Corvette non identificata ed una Ferrari nera Challenge, ed infine ci sono io che smonto la Scuderia dal traino della Jeep e mi preparo alle danze.

Su un percorso come questo la grande battaglia campale la si ha all’inizio dove sulla spianata del primo tratto si può sfrecciare fra il traffico ai due lati della carreggiata; e qui si seleziona il pelo spesso da quello deboluccio. Quando inizia la salita, il pelo passa in secondo piano e sale in cattedra il manico puro, perché occorre coordinare misto stretto e traffico con macchine che comunque hanno tutte almeno 500 cavalli e non proprio le erogazioni più dolci del mondo, specialmente se come faccio io si disattivano tutte le menate elettroniche.

Come detto all’inizio sul dritto più o meno tutti fanno gli spaccimme, ma poi la lotta si restringe ai veramente capaci e quindi a me, Walter, la Challenge nera e la Noble cattiva. Tutti gli altri, inclusa la 911 che tappata com’era poteva forse anche appartenere ad un pilota vero, rimangono indietro ed è già tanto se non si spiaccicano contro qualche civile.

La battaglia si accende dunque tra due Ferrari, una Noble e la famigerata Corvette Gialla che comincia ad acquisire una certa fama nel Passiléstru, e devo dire che alla fine dei conti è proprio la Corvette a rivelarsi l’avversario più ostico. Non che le altre son siano li (sic). Sono subito dietro, ma in mezzo al traffico che va a godersi il panorama sulla strada di montagna, ci vanno molto cauti prima di fare una mossa azzardata. Invece il Walter non ci va affatto cauto e approfittando proprio del traffico mi sta incollato al sedere per tutta la salita, ma proprio incollato. Il suo unico problema è che oggi non corro con una Corvette inferiore alla sua, ma con la mia 430 Scuderia e non sono in vena di favori o sentimentalismi. Per cui, dopo aver sudato un paio di camice a tenermelo dietro sul guidato in salita, me lo perdo alquanto sull’ultimo tratto veloce in cima. Oddio, me lo perdo è forse un’ esagerazione, però si può dire che guadagno, mentre lui al suo bel da fare nel tenere dietro La Challenge e una delle due Noble.

I 50000 che metto in tasca con la corsa di classe B, vado li restituisco tutti e con gli interessi al proprietario di una mitica Lancia 037 che chiedo ed ottengo di andare a prendere a Torino per portarla giù per un asta a Cagliari.

Imbarco a Genova Sull’autostrada per Genova, sul tratto alpino mi prendono le tentazioni ma resisto. Sbarco a Porto Torres; vengo giù per la Carlo Felice e continuo a resistere. Quando arrivo in zona Saniuri, svoltando a destra per Samassi c’è il percorso di una mitica cronometro di classe E; la Samassi – Serramanna, che non è bella; è bellissima.
Mi vede qualcuno? No, Se ne accorge qualcuno? No. Posso andare a provarla con la mitica Lancia da corsa – PIANO?! Si! Ok; la provo PIANO. Come un bambino mi immagino di essere alla partenza di una speciale dei mitici rally degli anni 80,e a Villasanta svolto a destra per Samassi. Arrivato là imbocco l’inizio della speciale. Traffico poco e strada da paura. Dicono che l’uomo deve sempre dominare le sue pulsioni, ma se questo può valere nei confronti del sesso opposto, non vale per gli oggetti, e dunque questa 037 che non sto nemmeno a descrivere che libidine è guidarla su un misto, la posso chiaramente classificare tra gli oggetti irresistibili. Quella che guido io è una assoluta stradale, la numero 144 delle 260 prodotte. 200 cavalli e tanto, tanto carattere. Mentre godo come uno scorpione africano al sole nella successione delle curve di questa bella speciale, arrivo su una destra dove non ricordavo ci fosse un dosso, e per sfiga massima allo stesso tempo sulla corsia opposta arriva una signora con una Renault. L’andatura è un po (sic) troppo allegra, prendo in pieno il dosso e la macchina rimbalza scartando all’esterno. Non riesco ad evitare la Renault, anche se limito i danni con una manovra all’ultimo. Comunque la Renault la prendo e devasto fanaleria e passaruota sinistro anteriore della Lancia. La Renault ha danni alla fiancata sinistra. Stop, constatazione amichevole grazie al fatto che la guidatrice della Renault ha dei moduli in macchina, scuse alla signora che è molto spaventata ed agitata e preparazione del discorso giustificatorio da fare per aver bombato una macchina da più di 200000 euro. Infatti l’asta più consistente per questa macchina è stata di 235000 euro, e questa se non l’avessi ammaccata prometteva pure meglio. Ad un esame in officina risulta che non c’è nulla di storto, solo cosmesi ma comunque si tratta sempre di una macchina incidentata. Mi metto d’accordo col proprietario se no è ovviamente trubunale: 80.000 euro di risarcimento danni perché la vendita all’asta è saltata e a titolo di compensazione per l’aumento del premio assicurativo; e l’avvocato dice che mi è andata pure bene. Giuro che mai più farò il gallo con un auto non mia.
lancia-037-rally-stradale.jpg
 
Nota degli autori

Per quelli che sono dell'opinione che ragazzi e ragazze del Passiléstru siano pazzi, presentiamo un video girato dai fanatici di uno dei club americani che fu gemellato dal 2014 al 2016 con il club sardo: Il Nohesi club, basato sulla costa est ma con affiliati in tutto il paese.

Il video ritrae una recente monomarca chiamata "German Duel" a 6 a traffico aperto e d'inverno. Corsa aperta a tutte le macchine tedesche.

Il Nohesi a differenza del Passiléstru è ancora attivo.
Ma perché, il Passilestru esisteva davvero..... ? :emoji_astonished: avevi scritto che "questo è un racconto di fantasia" !!! (esordio del topic).

Quelli ripresi nel video possono essere definiti solo criminali, nulla di meno : che un gravissimo incidente si verifichi con un simile modo di guidare è nulla più che una questione di tempo / probabilità.
Togliere la patente a vita a questa gente sarebbe assolutamente troppo poco.
 
Ma i club di corse clandestine esistono in tutto il mondo da che esistono i mezzi a motore. Vedessi i numeri che tirano in certe città giapponesi...della serie fast&furious levati...
 
Mastertanto 2

No. Il Passilerstu non esisteva davvero. Si tratta di un racconto di fantasia. Però narra di vicende che accadono realmente, in tutte le parti del mondo, di similari organizzazioni che ovviamente perseguono scopi illegali, con e meno spesso anche senza scopo di lucro.

Quando leggi all'inizio del post "nota degli autori" ciò si riferisce a commenti degli editori dei diari del Maskinganna.
Così come nei romanzi storici, spesso i personaggi e le organizzazioni fittizie si collegano a personaggi ed organizzazioni realmente esistite, anche questo racconto fa la stessa cosa.

Ribadisco però che il Passiléstru ed il Maskinganna sono ispirati a fatti passati che sono reali (naturalmente la storia è drammatizzata). In particolare il personaggio del Maskinganna è ispirato ad un mio caro amico che con una Golf GTI terza serie 115 cavalli girava a Vallelunga sul piede dei 2 e zero quattro. Con una macchina di serie con buone gomme e basta. Roba da matti !! Posso assicurarti che se fosse stato ricco, sarebbe arrivato in F1

Il filmato dei tizi del Nohesi, che è un club reale e non romanzato, l'ho messo come collegamento alla storia per far capire che le prodezze dei nostri "criminali fittizi" non sono poi così sulla luna come si potrebbe credere.
 
Metà agosto 2011

Mi reco a disputare le ultime prove di classe B per l’anno 2011, il che significa che per quest’anno o cerco di raschiare il barile con qualche altra prova di classe diversa fino a dicembre oppure gli introiti col Passiléstru per quest’anno sono finiti. L’altra soluzione che è quella che probabilmente adotterò è quella di approfittare di questi sei mesi per sviluppare seriamente la Delta 17; stabilizzare i fattori di produzione come li chiama il commercialista, allargare il giro di clienti ed il raggio delle consegna, con l’idea di espandere l’impresa. Nel sito logistico che ho acquistato quest’anno ci starebbe un altro mezzo e sarebbe interessante riuscire a comprare un terzo camion ed assumere un secondo autista, magari finanziando l’investimento con qualche soldo preso dai proventi dal Passiléstru di questo mese, tanto Alfredo gli IVECO me li fa comprare in contanti. Poi c’è il fronte WSR dove vedremo cosa accadrà fino a fine anno. Per il momento l’obiettivo strategico è quello di acquistare la MC 12 l’anno prossimo o possibilmente quest’anno.

Ho anche da valutare la soluzione di finanziarla la macchina. Renzo mi ha presentato un tizio di FCA bank che si occupa di queste operazioni. "Non sarebbe proprio super ortodosso" dice questo tizio ma lui sarebbe in grado di finanziarmi la macchina, a patto che sia in un anno, perché un’operazione più lunga darebbe nell’occhio ai piani alti. Ciò significherebbe, volendo anche a partire da settembre, 12 rate da 142.000 euro l’una.
Inutile dire che il tasso di interesse è da strozzini e che per sostenere una cosa del genere dovrei generare almeno quella cifra ogni mese con le prove di classe A che potrei correre con la Maserati. Il lato negativo è che sono prove pericolosissime, contro piloti competenti e ogni danno ad una macchina del genere comporta spese enormi. E’ senza dubbio un grosso rischio, considerato che la mia unica altra fonte di reddito a quei livelli sarebbe il WSR, che è altrettanto a rischio, non essendo per nessun motivo la Delta17 ancora in grado di generare quel volume di utili.


Ci devo pensare.

Tra l’altro agosto si sta rivelando il mese della sfiga. Mentre viaggio in direzione nord per andare a disputare un trittico di prove di classe B, sulla SS 200 tocco una macchina della Zustissia in un attimo di disattenzione con il Grand Cherokee con a traino la 430. Niente di grave; si andava piano, ma devo pagare i danni di tutte e due le macchine ed i carrozzieri non si sa mai cosa sparano. Mi dispiace comunque di aver ammaccato la Cherookee. Si sta rivelando un’utilissimo cavallo da soma. La più grossa rottura di palle però è stata l’interminabile interrogatorio degli ibirri. Perché sto trainando una macchina su un carrello? Faccio per caso parte del gruppo di delinquenti che corrono per le strade aperte? Che lavoro faccio per permettermi simili macchine? E così via.

Il trittico di prove di cui parlavo è costituito da due sprint e dal rifacimento della “Gara Proibita” sulla SS133, quella dove l'ultima volta ho lasciato vincere Walter e la sua Corvette.

Delle due sprint, quelle col commissario a bordo col GPS, una è fattibile con la Scuderia anche se con grandi rischi, l’altra no; o meglio non è vincibile. Posso sperare di raggiungere la seconda migliore velocità di 280 orari. Le prove sono su due diversi tratti rettilinei della Carlo Felice. Nella prima occorre raggiungere 290 orari di velocità di punta GPSizzata e nella seconda 306. Non che la Scuderia non sia in grado di raggiungere i 306. Solo che nel tratto prescelto per la prova, non c’è abbastanza strada. Ci vorrebbe una classe A un po (sic) cattiva. S può però puntare ai 280, e guadagnare 20000 invece che 75000. Sotto i 280 si perde la quota di iscrizione di 20000 euro. La prova più accessibile invece prevede velocità di fuga a 290 e c’è più strada e più tempo.

Queste prove sono da fare più che altro perché non farle è cattiva reputazione e rinuncia ad un bel po (sic) di dinari, ma sono prove per pazzi da manicomio; essenzialmente per il pericolo con il traffico civile. Nelle prove di questo tipo su superstrada la tecnica più redditizia è sempre la stessa. Primo: si attende un momento che (sic) il traffico sia scarso e normalmente il commissario di gara da (sic) il via quando i colleghi lungo il tracciato prescelto indicano una certa viabilità. Secondo passare a destra o a sinistra del traffico tra il rail ed i civili o tra essi ed il limite destro della carreggiata. Ogni altro tipo di approccio aumenta solo i rischi. Terzo: si prega Padre Pio che tutto vada bene.

Nella prova dove occorre raggiungere i 306, stacco il gas a 284,32. Nella seconda fallisco il primo lancio in quanto finisco il tratto rettilineo prima di aver toccato i 290, ma c’è per regolamento la possibilità di uscire ed imboccare UNA VOLTA la superstrada in senso opposto, cosa che faccio e mi dice bene. Sul rettilineo di ritorno il traffico è più rado ed il commissario tocca il parabrezza (Segnale di reached speed nelle macchine troppo rumorose come la Scuderia) a 291,34. Gran sospiro di sollievo per non aver lasciato 20000 euro al club ed averne invece guadagnati 70000 tra le due prove.

L’ultima prova di classe B che mi rimane da disputare è il rifacimento della gara Palau – Ciabattu dove avevo lasciato il primo posto al Polacco che se l’era meritato. In questa edizione la lotta strenua è invece con una Aston Vantage V12, per ironia della sorta anche lei gialla, che fa davvero paura, guidata da un rude ed emergente caporione che viene a correre qua da Reggio Emilia.

La corsa è assolutamente affascinante e ricorda le prove di endurance degli anni d’oro dell’automobilismo quando si correva su strade normali a velocità considerevoli e bisognava stare attenti al minimo sassolino sulla carreggiata. Sapore di Targa Florio questa corsa ma con macchine moderne.

Al via siamo io, una Lamborghini Gallardo Rossa spider, la Terribile Aston, una specie di Dodge taroccata degli anni 90, tipo una Challenger di quelle cattivissime, una Ferrari Fiorano grigia con bande nere molto in tema con l’atmosfera della corsa, una Modena preparata da corsa una specie di Porsche che non è una Porsche – forse una RUF di qualche tipo ed infine una Lotus Exige S che non ha nessuna speranza qui, ma le hanno concesso di partecipare ugualmente come classe C sotto quota. Del resto finché paga per entrare e non rappresenta un pericolo…


Le sotto quota, tassativamente proibite nelle gare in “circuito” ,sono ammesse invece a discrezione della direzione gara nelle corse a percorso da A a B, perché quando vengono staccate non rappresentano un pericolo in quanto rimangono dietro a tutti. Nelle gare in circuito invece potrebbero rappresentare un pericolo per le macchine più veloci. La regola non ha molto senso in quanto spesso nelle gare in circuito anche le macchine di pari classe possono essere pericolose chicane mobili, ma comunque…

Questa corsa prevede un primo tratto veloce ma inframezzato da curve strette, ed da una immissione a 45 gradi su un’altra strada con diritto di precedenza alle altre vetture. Pe noi In gara tale immissione è solo un appoggio medio veloce a destra con preghiera che non venga nessuno da sinistra. Segue un tratto lungo e veloce davvero da Mille Miglia, impressione che è rafforzata dal fatto che la gara si svolge a notte fonda. Occorre fare attenzione qui perché tutte le curve veloci, se si vuole essere competitivi devono essere affrontate con precisione. Le vie di fuga ci sono ma non ovunque e si raggiungono facilmente punte di 260 allora (sic) e più in alcuni tratti. A fine percorso una coppiola di S, una lenta e l'altra media prima dell’ultimo allungo sul traguardo, provvedono a fare l’ultima selezione ammesso che ce ne sia ancora bisogno dopo 35 chilometri corsa al limite delle possibilità su una strada aperta.

Alla partenza mi tengo cauto. La gara è lunga e l’ultima cosa che voglio è rimanere intruppato nella battaglia tra curve lente iniziali. Mi curo solo di rimanere in contatto col gruppo e di farmi un po (sic) di affaracci miei. Nell’ultima staccata prima dell’immissione senza precedenza di cui ho parlato sopra, affondo il colpo e mi porto in quarta posizione dietro alla Dodge che inaspettatamente conduce con autorità, seguita dalla Fiorano e dall’Aston Martin.

Quando inizia il pezzo guidato veloce, le cose si fanno di colpo serie: l’Americana è un siluro ma deve pagare dazio negli inserimenti da quinta. Uno per uno ci avviciniamo e passiamo la Dodge verde pisello, che comunque si è difesa molto bene per essere un dragster. Rimaniamo io la Fiorano e l’Albionica. La Modena era anche li (sic) ma si è progressivamente staccata anche lei, forse per mancanza di cavalleria. Gli altri, finito il guidato, scompaiono nei retrovisori. Ancora una volta delude la Porsche/Ruf taroccched.

continua nel post seguente...
 
Adesso iniziano i volatili amari con il pilota dell’Aston che sa davvero il fatto suo e quello dalla Ferrari che si tiene guardingo, ma si tiene li (sic). La Fiorano con tutta la fanaleria accesa dietro di me fa davvero paura. Do (sic) un pugno al retrovisore per togliermi l’effetto abbagliante e mi concentro sull’Aston. L’effetto è da fascino di Hollywood (sic). Aston gialla, e le Ferrari una rossa e l'altra grigio nera che inseguono Sua Mestà Britannica su strada aperta. Vera e propria sfida di altri tempi. Il rombo dei purosangue di due tra i supremi costruttori mondiali starà svegliando probabilmente la gente sino a Civitavecchia.

Man mano che la gara si avvicina alla fine del tratto super veloce, anche la Fiorano comincia a dare segni di indecisione anche se rimane in contatto. A giudicare dalla distanza dei fari nella notte, direi che a meno di colpi di scena, si dovrà rassegnare alla terza posizione che le consentirà comunque di riprendere la quota di iscrizione.

L’Aston di fronte a me va come una furia. Mi avvicino si in tutti gli inserimenti, ma di affondare un attacco non se ne parla proprio; la macchina britannica è troppo veloce in percorrenza.

Rapido calcolo mentale, richiamando alla memoria il percorso analizzato in ricognizione. Le due ultime S sono l’ultima speranza di vittoria. Ma occorrerà rischiare. Si tratta di decidere adesso e di porre cervello e membra pronti alla parte finale; visualizzare nella mente come, dove e da quale parte si tenterà l’attacco, richiamando l’immagine fotografica immagazzinata in testa della conformazione delle due ultime chicane prima del traguardo.


Arriviamo dunque come due indemoniati all'appoggio velocissimo a sinistra, rettilineo prima della staccata marziana per la prima chicane.

Sesta, quinta, quarta, terza, risucchio da ficcarsi gli alberi a bordo strada negli scarichi, ed attacco deciso a sinistra sull’Aston, che stacca forte anche lei prevedendo la mia mossa. I carboceramici ululano in abitacolo tutto il loro dolore al terribile maltrattamento.

Appaiato dunque all’Aston sulla corsia di sinistraaaaaaa e…

niente!! All’ultimo mi sta davanti. Merda!! Facciamo la prima S praticamente alla stessa velocità e prima della seconda S c’è un allungo. Il V12 avversario, che ha qualche cavallo più del mio V8, non ha difficoltà a tenere nell’uscita. Adesso occorre rischiare tutto o rinunciare. Ma io non sono uno che rinuncia.

Con la forza della disperazione, quasi sfondando il pedale dell’acceleratore riesco a stare incollato all’Aston nell’allungo. Terza quarta piene. Se guarda nel retrovisore non credo che veda nemmeno le luci. Terza, quarta, quinta 230 orari. Il V12 frastuona cupo anche al di sopra del casino mio in abitacolo; Anche lui è impiccato. La struttura della 430 vibra e sbatacchia in accelerazione.

All’appropinquarsi della seconda chicane prendo la traettoria (sic) interna. Quinta-quarta lui blocca. Freno, scarto a sinistra con finta e reimmissione a destra di nuovo all’interno. I suoi stop vicinissimi mi accecano quasi. Terza, affianco a destra, sportellata, pietrata sul gas e all’uscita ho mezza macchina davanti. Il successivo appoggio a destra lo faccio di terza quarta piena ed entro fortissimo nell’ultima sinistra prima del rettilineo finale di soli 400 metri. Quinta, sesta chiudo gli occhi...e vinco di nemmeno venti metri a sentire il commissario a bordo strada a cose fatte.


Grandissima battaglia e grandissimi complimenti dal e al pilota dell’Aston il cui accento emiliano rende il suo sardo divertentissimo. Non serba rancore l’amico. E’ stata un gran gara e avrei potuto perderla con la stessa facilità con cui l’ho vinta. Altri 50000 euro vanno a completare la soddisfazione che mista all’adrenalina non ancora dissipata costituisce il puro carburante che ci permette di continuare a correre per il Passiléstru e a rischiare la pelle. I soldi lo assicuro, almeno per me, vengono dopo.
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Ultima settimana di agosto 2011

Nell’ambito della decisione di incrementare gli incassi della Delta 17 accetto un contratto di lunghissima distanza con consegna urgente e tassativa, che significa zero dinari anche per una sola ora di ritardo da Olbia a Narva in Estonia; il viaggio più lungo che abbia mai fatto. A due chilometri dalla destinazione, su di una statale, un furgone non si ferma allo stop. Lo distruggo completamente ma anche il mio IVECO è da buttare via. Finisco il mese di agosto in ospedale a Narva. Trauma cranico, compressione toracica ed un paio di emorragie interne che per fortuna i medici estoni trattano in tempo. Gamba sinistra con frattura composta e due costole rotte. L’ambulanza che mi è venuta a prendere mi ha tenuto vivo fino a che non sono entrato in sala operatoria d’urgenza.


Tutto ciò riporto sentito da altri perché io ero incosciente e lo sono stato sino al risveglio nella stanza d’ospedale. Alfedo e Tabby sono corsi a tutta birra qui a Narva ad assistermi.

Piango nella mia stanza di ospedale, nonostante mi vergogni profondamente a farlo. Non piango da quando avevo otto anni, ma incredibilmente non riesco a controllarmi. Un anno e mezzo di Passiléstru e nemmeno un graffio. Ci voleva un bastardo di padroncino estone per spedirmi in ospedale per direttissima e per poco al cimitero. A settembre dovevo sposarmi per dio! Ed invece adesso sono qua impacchettato come una lattina di birra.

Le uniche buone cose oltre alla presenza costante di Tabby al mio letto, arrivano da Renzo e dal WRS. Non avendo nulla da fare, mi consulto giornalmente i rapporti che Renzo mi invia dettagliatamente per e-mail. Comincio anche a capirci qualcosa!

L’11 agosto acquisto allo scoperto 2 milioni di azioni di Toronto Dominion Bank che Renzo vede male nel breve periodo. Esborso 237.000 euro.

Il 20 l’azione è precipitata da 120 dollari a 59. Il guadagno lordo del WRS è 102.000 euro; il 43%. Sulla scia di questo successo, Renzo aggiunge una seconda vendita allo scoperto, usando in maggioranza capitale non di rischio, cioè appena ricavato dalle plusvalenze. Questa volta vende 10 milioni di azioni di una società americana di Materiale da costruzione, controllata dal colosso SEARS che versa in cattive acque anche se non sembra ancora. Ma Renzo ha scavato dati e segnali che la danno in prossima crisi. Campanello di allarme una causa intentata da una serie di clienti a cui è stato consegnato materiale difettoso. Dalle dimensioni economiche dei clienti, Renzo scommette che l’impatto negativo sulla Boise Cascade Group sarà rilevante. Investe altri 188.000 euro, al che verso la fine del mese ci sono due operazioni in corso.

Il 25 il titolo Boise dà segni di risveglio e Renzo lo compra a 23.000 euro in meno di quanto lo aveva venduto allo scoperto. I 23.000 rappresentano l’utile dell’operazione. Questo Renzo è il pilota di Piazza Affari, e tiene anche sotto costante sorveglianza tutti i mercati. Quando dorme non ho idea.

Al 5 settembre, mentre sono ancora qui ingessato come un barattolo di fagioli, l’azione della banca canadese è caduta ad un nuovo minimo di 46 dollari. L’utile per WRS sull’operazione è ora di 144.000 euro, quasi il 61%! Le due operazioni di agosto portano il WRS ad un incremento totale di 166.510 euro in quindici giorni. Siamo già pari ai livelli migliori dei guadagni dal Passiléstru in un paragonabile arco di tempo e senza rischiare la pelle su un’auto o peggio su un camion.

Quando il 7 Renzo chiude l’operazione, l’azione della Toronto Dominion è risalita a 53 dollari ma il guadagno è pur sempre di 126.000 euro; il 53% in meno di un mese.

Adesso devo solo rimettermi in fretta, tornare in Italia, non appena posso muovermi da questo trista paese, al cui sistema sanitario devo essere però molto riconoscente, e riprendere le mie cose. Veronica, che mi ha telefonato tutta preoccupata per la sorte del suo principale, fa la spola tra Cagliari, il Vicino Oriente e Cipro e ha già messo per agosto 800 euro di profitti per la ditta. Molto meglio delle devastanti perdite causate da me.

Se voglio continuare sta cosa di trasporti l’impresa andrà ricapitalizzata dopo la perdita del camion e sarà da studiare come riciclare soldi per finanziarla. I soldi ci sono. Bisogna solo trovare un modo per farli entrare puliti, e poi occorrerà comprare uno o due nuovi camion. Perchè come sempre, io non sono uno che rinuncia.

Nota degli autori

Abbiamo riportato fedelmente la pagina del diario del Maskinganna circa le sue disavventure estoni, perché nessuna indicazione in contrario c’era nel manoscritto.
Anche da questa disavventura il Maskinganna si riprenderà e ne uscirà più forte e più saggio.



 

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