A metà novembre, nonostante i 42.000 euro di tasse pagate al governo svizzero, il WSR non ha cambiato la sua consistenza; 842.490 euro. Il servizio di contabilità della UBS AG stima che 39.000 ulteriori euro se ne andranno in tasse a dicembre.
Tabby combatte di nuovo a novembre. Clivio ha portato nuovo equipaggiamento per allenarla meglio sulla potenza e Tabby va a questo incontro molto ma molto ben preparata. L’avversaria non sembra di quelle pericolose: Denise Vandroni, una buona pugile a livello regionale, ma Clivio pensa che Tabby sia meglio, che possa arrivare a traguardi importanti. Ciò nonostante, un questo incontro Tabby non va oltre un pari all’unanimità 38-38 per tutti e tre i giudici a bordo ring. Risultato deludente, ma onore all’avversaria che si è difesa bene e ha vinto due round su quattro anche se di misura.
A dicembre la storica decisione è presa. Prelevo 800.000 euro dal WRS, ci aggiungo mezzo milione in contanti, e per 1.300.000 con l’intercessione di Alfredo, acquisto la Maserati MC 12 Stradale che saraà la mia macchina in classe A. La macchina finale.
La MC 12 non può essere definita come la più potente delle classi A; nemmeno lontanamente. E’ una macchina vecchiotta e molte pari categoria più giovani sono ben più prestanti. Però a mio modo di vedere è una delle meglio equilibrate che ci siano in circolazione. Io ne ho provate poche di classi A e tutte mi hanno molto impressionato. Ma la MC è quella che mi ha dato più sicurezza e confidenza nella guida, e le selettive prove di classe A, che a mio modo di vedere hanno bisogno più di omogeneità di conduzione del mezzo che di prestazioni pure, che a questi livelli, su strade aperte, lasciano un po (sic) il tempo che trovano. La mia MC è strettamente di serie che ce ne già da vendere e da appendere con un unica eccezione: l’impianto frenante che ho fatto rivedere con un moderno set di dischi carbo ceramici e relative pinze e condotti. Con questa modifica secondo me la MC è assolutamente perfetta. E aggiungo che si guida da dio anche in mezzo al traffico, tanto e vero che se esco con la MC non ho più bisogno di usare il carrello con il Grand Cherokee. Anche ad andatura bassa si guida molto meglio della 430 scuderia, così come era con la Granturismo. Ci ho fatto installare persino l’autoradio per godermi i lunghi viaggi di trasferimento alle prove. Poi se voglio ascoltare il rombo del V12, la radio la spengo. Queste caratteristiche fanno a questo punto della Maserati il mio costruttore di macchine preferito.
Le prime due prove a cui mi reco con la MC però non danno ragione a tutti questi elogi. Sono entrambe due prove a telecamere. Nella prima mi piazzo secondo guadagnando 30000 invece che 100000 e nella seconda perdo addirittura la quota di iscrizione, che per un dirigente è un’onta da lavare col sangue. La MC non è abbastanza potente con i suoi 620 cavalli per spingere la macchina alle velocità di rilevamento richieste nel breve spazio disponibile, né io voglio rischiare più di tanto. E’ una macchina da un milione e mezzo di euro e se la sbatto da qualche parte il capitale per aggiustarla è astronomico. Io al momento dispongo solo di 57000 euro e non posso permettermi idiozie.
Dei dirigenti che mi ridono dietro però mi rifaccio in fretta in una corsa a 8 dove molti alti papaveri del club partecipano. La gara è aperta solo a classi A, e a parte il presidente con la sua F-50 preparata da F1 a Maranello, ci sono quasi tutti i papaveri più importanti. McLaren, Lamborghini, Pagani, una Corvette classe A, la Mercedes GTR Stradale del Vicepresidente Claudio, che di stradale ha solo più il nome e per il resto ci puoi andare a Le Mans. Anche se non c’è il presidente, infine c'è Mantovano, il suo fido scudiero con una 458 Italia nuova di pacca.
Tutti questi marpioni non hanno fatto i conti con due cose: primo alla guida della MC 12 ci sono io e non si sono ancora rassegnati che sono il meglio pilota di tutto il Passiléstru e secondo ed ancora più importante, il tracciato; uno dei più lunghi di tutte le prove del club, si adatta molto meglio alla mia Maserati che ai loro bolidi esagerati. Si tratta infatti di un percorso in circuito da compiere per 10 volte, costituito da due pezzi più o meno ovali sinistrorsi (grosse aree di parcheggio di centri commerciali), collegati tra di loro da due 90 gradi a sinistra lente. Percorso dunque breve e sinuoso. Qua la loro cavalleria, in media cento cavalli più di me, gli serve a poco e nei raccordi a sinistra la mia Maserati è più agile delle altre macchine. L’unica che mi da davvero paura è la Pagani, ma è la stessa che ho sconfitto nella sfida sul misto medio lento l’anno scorso.
Come volevasi dimostrare, se escludiamo il primo giro in cui sono molto guardingo e lascio che siano gli altri a sportellarsi tra di loro facendo decine di migliaia di euro di danni, nello spazio di tre giri sono davanti. Mi scelgo accuratamente i pezzi dove attaccare; normalmente nei raccordi dove la precisissima frenata della Maserati si rivela vincente e negli imbocchi degli ovali, dove in entrata la macchina è molto precisa e consente di osare. Le velocità sono basse; mai più di 160 orari, il che smorza la superiorità dei motori dei miei avversari. Alla fine vinco con buon margine rifacendomi delle perdite finanziarie della seconda prova disputata a dicembre e smorzando le risatine di scherno di questi fenomeni tra cui solamente pochi sono veramente forti, inclusi alcuni che stanno anche loro risalendo dalla classe B come Walter, che però a questa gara non c'è.
La successiva gara è a 6. Questo tracciato collinare è bellissimo con tutti i tipi di misto; dal veloce al guidato e con le classi A il segreto è non impiccarle, perché su una strada così le reazioni potrebbero essere assai scomposte. Si aggiungono alla difficoltà una lunga serie di curve cieche ed occorre esercitare la massima prudenza, perché con questi cavalli, al minimo errore sei nel rail.
Sulla strada per il luogo in cui si tiene la prova, mi sorpassa una vecchia conoscenza: Tony con la sua Ford Le Mans GT. Dicono che sia diventato un vero e proprio castigo di dio in odore di presidenza. Tutti attendono il prossimo giro di Sardegna per vedere all’opera me e lui. Alla gara però fa solo da spettatore per questa volta. Quindi mi ritrovo in corsa con una Porsche Carrera GT, una Viper cattivissima, di nuovo la 458 Italia nuova di pacca di Mantovano, una Aston Martin 77 ed una Koenigsegg CCX che a me pare totalmente inadatta per questo tracciato.
Come al solito quando do (sic) una mia opinione su una vettura, questa si rivela immediatamente sbagliata. E’ proprio la CCX che scatta in testa con uno spunto a cui le altre macchine non riescono nemmeno ad avvicinarsi, men che meno la mia. Il primo tratto di gara è molto impegnativo con curve e controcurve medie e lente che non permettono di sfruttare facilmente le macchine; inoltre qua di mezze tacche non ce ne sono e siamo tutti li (sic) più che altro attenti a non sportellarsi che con queste vetture, come detto, le decine di migliaia di euro di danni si fanno molto facilmente. Nel primo tratto dunque è una bella filetta indiana con me in quarta posizione e dietro di me vedo L’Aston. Chi c’è in ultima posizione non lo so, ma davanti a me ci sono la Ferrari e la Carrera. Quindi in prima e seconda posizione devono esserci la Dodge e la Koenig.
Si va avanti così per un po (sic) fino a quando ad un paio di staccate violente ma con spazio, mi fumo La Ferrari prima e la Porsche dopo.
Inizia la parte intermedia che è più veloce. Qui accade il fattaccio. Ho nel mirino già da un po (sic) la Viper blu che si dice sia di uno degli aspiranti alla presidenza, quando questo aggancia un rail, si gira e termina la gara fortunatamente in uno dei pochi spazi di fuga disponibili su questo tracciato. Adesso devo raggiungere la Koenig. Di perdere i soldi, se non succede nulla di eclatante non dovrebbe parlarsene, ma i 100000 del primo posto mi fanno gola, che i miei conti dopo l’acquisto della Fata Turchina sono pressoché prosciugati. La guida è da formula. Comincia il secondo tratto lento e qua il mio V12 dolce e disponibile a digerire bassi regimi (3-4000 giri) senza lamentarsi mi danno un vantaggio. Guadagno poco a poco sulla Koenig, che la vedo molto nervosa la (sic) davanti ogni volta che il pilota tocca l’acceleratore. Riesco a passare subito prima che inizi l’ultimo tratto veloce, in corrispondenza dell'ultimo rampino destrorso da 70 allora (sic). Poi l’unica cosa che devo fare è tenerlo dietro sull’ultimo tratto iperveloce. Siamo pur sempre su strada aperta e la mia Maserati, pur non essendo prestante come la Koenig, ne ha comunque abbastanza per gestire la posizione. Vinco con 5 secondi di vantaggio, e gli altri stanno tutti nello spazio di altri 10. Gara tesa, la cui qualità oramai si avvicina molto a quella di una corsa GT di professionisti.
continua nel prossimo post...