<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 13 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

Non "spoileriamo" troppo, grazie, ci togli la sorpresa di questo

Shelby67 benvenuto nel thread.

Non ho spoilerato nulla. Nel post relativo alla gara "Hot Seat" di Indianpolis, c'era la promessa di un volante in America se il Maskinganna avesse portato il camioncino Dodge-Fiat almeno al quinto posto. E' arrivato quarto e mamma Fiat mantenne la promessa.
 
Inizio giugno 2011

Il padre di Tabby mi ha mostrato da vicino una Maserati MC 12 Stradale. Mi è piaciuta subito e dopo averla provata credo che sia la macchina che fa al caso mio per la transizione in classe A. Adesso è infatti tempo di puntare decisamente alla presidenza del Passiléstru.

Per arrivare a quel traguardo occorre battere il presidente in carica nel Giru de Sardinnia, gara che si tiene una volta ogni tre anni e rappresenta l’apice delle gare a 8. Tutti quelli che vogliono sfidare il presidente passano attraverso una serie di eliminatorie e poi ci si ritrova al Giru per la gara delle gare.

Questa prova, nonostante il nome ciclistico è una vera e propria gara di endurance. Si può correre con qualunque macchina, ma naturalmente non si porta una fionda ad un combattimento dove gli avversari hanno fucili d'assalto.

Il percorso parte da Cagliari e ritorna Cagliari dopo 1200 chilometri, tondi tondi di periplo in senso antiorario intorno all’isola. Si percorrono tutti i tipi di strade dalle più veloci alle statali e c’è anche qualche tratto di provinciale. Si evitano il più possibile gli abitati. La corsa comincia a mezzanotte e finisce quando finisce. Date le medie, normalmente in mattinata. I distacchi tra i più veloci si contano nell’ordine di minuti e di solito il presidente vince. Non c’è quota di iscrizione o premio gara. Questa corsa si disputa per il controllo del club che viene amministrato in tandem dal presidente ed il comitato degli alti dirigenti, che sono dal secondo al settimo dell'ultimo Giru. Nelle votazioni pari al consiglio amministrativo, il presidente è l’ago della bilancia ed in quelle con un voto di scarto pure, per decidere se la mozione passa a maggioranza o è respinta a pari voti tra favorevoli e contrari. Nelle votazioni del Passiléstru è vietato astenersi. Il Passiléstru non ha una costituzione scritta e tutto a livello direttivo è fatto in base alla sacra consuetudine del club.


L’attuale presidente dopo aver vinto nel 2003 scalzando il presidente che c’era prima, è ad oggi ancora in carica, ma ancora per poco. Io sarò quello che l’anno prossimo con tutta probabilità lo caccerà a calci in culo.

Il mio obiettivo prioritario quindi ora è quello di mettere insieme i soldi per comprare la classe A, e deve essere la classe A che dico io. Questa Maserati da Endurance che il padre di Tabby mi ha fatto vedere mi piace, ma ne sono state prodotte solo 50 e costano un occhio della testa. I proprietari non alzano nemmeno le orecchie per meno di un milione di euro. Oltre, si può cominciare a parlare. Quindi il piano è: tanto per cominciare affittare le macchine o farsele prestare dividendo le vincite con i proprietari, necessarie a partecipare alle prove specifiche per marca. Alcune di queste sono di livello top così come i loro premi vittoria, e quindi vanno fatte. Poi se necessario ripetere qualche prova di classe B e vedere a che punto sono con i soldi.

C'è anche una terza alternativa da praticare insieme alle altre: ho parlato con un tizio che corre in classe C che fa il finanziario o il banchiere non ho ben capito. E’ stracarico di soldi e colleziona tra l’altro auto di lusso. Nel Passiléstru si presenta con una Noble M12 perché è arrivato solo in classe C, ma di macchine ne ha veramente tante. Dice che è in grado di moltiplicare i soldi con la finanza. A vedere il suo stile di vita c’è da crederli (sic), ma io di sti bancari e banchieri consulenti e cose varie mi fido poco. Preferisco investire i miei soldi in qualcosa che so fare e che capisco. Comunque staremo a vedere.

Oltre tutto, se vado a correre l’intera stagione NASCAR in America devo pensare a cosa fare con Tabby e con la Delta17. L’idea sarebbe di trasferire entrambe negli Stati Uniti e anche Veronica se vuole continuare a lavorare con me. Sono sempre dell’idea di sviluppare l’impresa di trasporti. E’ l’unico campo dove ho esperienza e ci capisco; e se succede qualcosa che mi impedisce di correre, che può succedere in qualunque momento, vorrei avere qualcosa di solido su cui contare. Ho parlato con Hunt di salario di un pilota della Best Buy Cup, e mi ha detto che i migliori possono fare anche 150.000 dollari all’anno o più. Capirai, quei soldi in classe B li faccio in un mese se vinco con una certa consistenza.

L’idea se vado a correre in America davvero, è di trasferire la Delta 17 negli Stati Uniti e ricominciare da zero li (sic) a lavorare quando non sono impegnato con le corse. Tanto con la ditta sono quasi a zero anche qui e non ho niente da perdere a trasferire l'attività.

Se le cose si avverano, ho il piano di fare leva sul mio primo lavoro da pilota e cambiare il nome all’impresa in “Direct Connections; Le consegne urgenti datele a chi sa guidare”

La mia base dovrebbe essere Detroit. Devo imparare la lingua in maniera decente se penso di lavorare negli Stati Uniti. Comunque siamo ancora a giugno e non so nemmeno se il tutto si concretizzerà. Per adesso, carico di SUV da agganciare a Sassari e da portare a Parigi. C’era una consegna di macchine medicali a Barcellona che era pagata pure meglio, ma la Spagna per me è interdetta fino all’anno prossimo.


Mentre mi faccio questo viaggetto la mente mi torna ai grani; agli sghei come dice un mio amico italiano del club. Se devo comprarmi questa beneamata Maserati, devo mettere insieme i soldoni per pagarla, e non è che qua puoi fare le rate come per la Granturismo o la Civic. Vero che potrei comunque finanziarla in qualche modo, ma tutte le ultime macchine le ho comprate in contanti e vorrei fare così anche per la MC. Approfitto qui per dire ai posteri che mai leggeranno questo diario, quando chissà che accidenti di macchine esisteranno, che la MC è una molto bella macchina (sic) con un bel colore bianco ed un blu indefinibile. La chiamerò “Fata Turchina”, Va forte è il comportamento al limite è molto migliore di quello della Ferrari, proporzionalmente alla potenza erogata; o per lo meno io mi ci trovo meglio. L'ho provata al Nürburgring ed è un vero siluro.

Viaggiando verso Parigi, telefonata con Veronica che è appena arrivata a consegnare un rimorchio di trattori a Cipro. Dedotte le sue spese ed il suo compenso c’è un profitto secco di 900 e qualcosa euro per la delta; tutto grasso che cola. Per la mia consegna di SUV a Parigi l’incasso sarà di circa 7000 euro vista la consegna urgente e tassativa. Il profitto ancora non lo so, vedrà il commercialista a fine mese.

Il tempo di visitare Parigi non ce lo (sic) però mi fermo in un parcheggio a dormire e li (sic) mi sparo la seconda telefonata importante del giorno. Anzi videoconferenza Skype col padre di Tabby. Parliamo in codice di come portare il motore del camion al servizio di manutenzione, cioè di come far uscire i soldi in nero dei proventi del Passiléstru dalla cassetta di sicurezza e farli entrare in un circuito dove possano essere investiti. Ho parlato ad Alfredo (padre di Tabby) del mio colloquio col “finanziario” che corre in classe C, e anche lui mi ha consigliato di lasciar perdere. Mi ha comunque detto, sempre in codice, che se i soldi non li uso immediatamente per investimenti tipo macchine, miglioramenti alla Delta17 o magari un giorno comprarmi una casa, come spesso mi esorta a fare, allora non si possono lasciare in cassetta di sicurezza. Vanno ripuliti ed investiti in qualche altro modo, se no si rovinano. Rispondo che non vedo come si possano rovinare se sono ben chiusi in cassetta di sicurezza; forse che ci sono le tarme nelle cassette di sicurezza? Alfredo si fa una bella risata e mi spiega cosa intende dire con “rovinano”. Non ci capisco una mazza di quello di cui mi parla, ma di lui mi fido (deve fare anche gli interessi di sua figlia) e quindi quando mi parla di alcuni amici suoi che lavorano nella finanziaria della Fiat e sono specializzati in questo tipo di affari, gli dico che va bene e che mi faccia sapere quello che devo fare.

Domani mattina torno la (sic) dove ho consegnato i SUV e mi carico una rimorchiata di Dacia da portare a Pescara al concessionario Renault.
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luglio 2011 torrida estate

a luglio le cose si scaldano parecchio nel Passiléstru ed io avendo quasi finito le prove di classe B ed avendo bisogno di soldi ed in fretta, cerco di entrare in negoziazioni per disputare le cosiddette "Pariglie de marca", vale a dire prove che sono accessibili solo a macchine di un determinato costruttore. Si va dalle più plebee dedicate alle Fiat, fino alle più esclusive dedicate alle Pagani.


Qui le cose sono un po (sic) complicate e ci sono una serie di regole speciali:

una macchina può correre anche guidata da una persona diversa dal suo proprietario, cosa che nelle gare normali è concessa solo in particolari casi. Tanto in queste gare nell’albo d’oro ci va la vettura che ha partecipato e non il pilota.

In queste gare non ci sono quote di partecipazione. E’ il club che mette generosamente sul piatto i premi gara che sono scalati a seconda della classe della macchina partecipante e non solo della posizione di classifica a fine prova. E’ quindi teoricamente possibile che una macchina arrivi dietro ad un altra e prenda più soldi di premio gara di quella che gli è stata davanti se quella dietro era sufficientemente inferiore di classe. Come detto queste gare sono disputate con soldi in palio generalmente elargiti dal club, ovviamente come carota da inseguire e tengono molta gente nel club a fare anche le altre gare, il che nel lungo periodo è come al casinò; il banco vince sempre. A seconda degli anni, i costruttori di cui si disputano prove “monomarca” cambiano in base delle decisioni della dirigenza; normalmente dopo un analisi delle statistiche delle marche in possesso dei membri.

Per venire ad un esempio pratico che riguarda me, mi sono messo d’accordo con il fiero proprietario di una Mustang SVT Cobra; Maurizio per cominciare luglio con due delle prove dedicate alle Ford, Questo ragazzo che milita nella classe D con la sua Macchina, è appena stato promosso dalla classe E dove correva con un’altra Mustang; una Coupe GT base. Volendo vedere la sua Cobra partecipare con profitto alle due corse a 8 di marca Ford in programma per il 2011, si mette d’accordo con me perché glie la guidi io. Vuole ma al volante perché in queste due corse ci sono due troppo tosti per lui: David con una Mustang GT-R Concept (classe C) e Tony, ancora più tosto, abituato a dominare in lungo e in largo con la sua GT40 del 2005 (classe A). La storia che una volta ho bastonato un dirigente con una Pagani sul misto stretto in salita con la mia Granturismo ha fatto epoca nel Passiléstru e così il pivello mi chiede se gli posso bastonare la GT di Tony; ci dividiamo i premi 30 a lui e 70 a me ed in più vede la sua Cobra negli annali del club che gli interessa di più dei soldi.


Date le macchine iscritte se vinciamo i premi per le due gare saranno rispettivamente 70000 e 20000 euro per la prima posizione e poi decrescono brutalmente col calare delle posizioni.

Maurizio ed io andiamo qualche giorno prima a dare un’occhiata ai due tracciati; sono alla guida della sua Mustang e lui sul sedile del passeggero. Dopo aver fatto un paio di giri turistici dei due percorsi, gli dico subito che nella prova da 70000 sarà impossibile stare davanti alla GT, a meno che non sbatta. Tony lo conosco. Pilota normale ma macchina eccezionale. In questo tracciato ci sono troppi allunghi, troppe svolte a 90 e troppo spazio dritto tra le svolte. Nella seconda gara invece, che non a caso i volponi dell’organizzazione hanno messo ad un premio ben più basso, le cose potrebbero essere più equilibrate. Il percorso è più omogeneo, pochi allunghi in uscita ed un sacco di curve da raccordare, una in particolare difficilissima, perché si arriva veloci ancora sotto carico dalla precedente curva veloce in appoggio, e occorre staccare ed inserirsi in una lenta a destra da 70-80 orari con la macchina non dritta. Certamente anche sul secondo tracciato la GT è ovviamente e nettamente favorita, ma Tony dovrà essere molto preciso e palluto per stare davanti comodamente. Il Tizio con la Concept lo conosco pure lui. Non mi fa paura e la sua macchina non è nemmeno così nettamente superiore come la GT. Gli altri, a meno di sorprese, non li conosco; quindi non sono nessuno.

Maurizio mi chiede comunque di guidargli la Cobra in tutte e due le gare, anche perché in questo tipo di prova le griglie di partenza sorteggiate sono conosciute con anticipo dai partecipanti.


Il lotto dei partecipanti alle due gare è quantomeno interessante: oltre a noi, la Concept e la GT, c’è una Mustang degli anni 60, una RS 200 Stradale, vero e proprio gioiello e che partecipa anche alle prove per auto storiche, una Escort Consworth, classe F, un aggeggio indescrivibile da Parigi Dakar ma sempre Ford, ed infine una Focus SVT , anche questa di classe F, che se per assurdo vincesse la gara tosta incasserebbe 120000 euro mentre 150000 ne incasserebbe il tizio con la Mustang degli anni 60.

Anche il sorteggio delle griglie per noi è interessante. Nella gara dura noi e Tony siamo appaiati in quarta fila, mentre nella seconda gara la GT ci è direttamente davanti in seconda fila e noi sullo stesso lato in terza.

Nalla prima gara c’è poca storia: mi gioco tutto alla prima staccata per mettermi davanti e poi bloccare, ma non riesco a stare davanti alla GT alla prima curva perché Tony si divincola bene tra i concorrenti che ci precedono in partenza e si presenta per primo alla frenata per la prima sinistra a 90. Sul primo rettilineo dopo tale curva allunga e come avevo previsto anche quando riesco a recuperare qualcosa in frenata, lui esce a cannone e mi riprende tutto con gli interessi a ogni curva. Come mi ero accordato prima con Maurizio, bado adesso quindo solo a non sfasciare la macchina ed a tenere a bada gli altri. Finisco secondo a 15 secondi dalla GT e con la RS 200 terza che si è fumata la vantata Concept di David che ha fatto una figura pietosa.

Nella seconda gara invece le cose vanno diversamente. Di nuovo Tony parte meglio, anche perché è una fila davanti a me; però qui non riesce ad allungare per via della natura del percorso e perché in seconda posizione ci sono io e non la qualunque. Devo dire che allunghiamo entrambi sul gruppo ma lui non riesce ad allungare su di me. Qui c’è davvero da guidare. Semplicemente mettere giù il piede sconsideratamente tra una curva e l’altra qui non è possibile; come ho detto bisogna raccordare ed interpretare. Apro un inciso per dire che la Mustang Cobra di Maurizio è una buona classe D ma non certo un castigo di Dio. E’ gommosa, in curva rolla, ed il cambio se maltrattato è uno schifo; per arrivare negli inserimenti con la marcia giusta bisogna scalare con un mese di anticipo, se no si arriva lunghi o imballati. Insomma, così com’è di serie non è certo la tipica macchina da pista. Anche la mia Granturismo, della stessa classe, gli è di gran lunga superiore o almeno questa è la mia impressione, anche se la Mustang è più veloce sul dritto mi pare.

Aggiunta post data:
Vedremo più tardi quanto questa mia impressione fosse sbagliata e la mia sensibilità di pilota non certo alla Niki Lauda.


All’inizio del secondo dei quattro giri faccio capire al signor Tony che qua la legge non la detta, e gli busso a 160 orari sulla curva da quarta piena in appoggio a destra prima dell’inserimento difficile ancora a destra. Quello si scompone e si fa passare in staccata proprio all’inserimento. La Cobra scricchiola, si inarca e sbacchetta, ma riesco ad inserirla davanti alla famigerata GT. Quando dopo la destra lenta mi sparo un rettilineo che piega leggermente a sinistra in preparazione di una destra medio veloce che apre in uscita, mi passa per la testa che il Tony si sia intimorito e naturalmente mi sbaglio di brutto, perché quello sul detto rettilineo che piega a sinistra, mi affianca, mi da (sic) una signora sportellata come risposta alla bussata, e si riporta davanti con tanto di rombo del V8 da 560 cavalli che fa davvero paura. E ci sta pure, davanti per un po (sic): alla suddetta destra che apre, ed anche alla successiva staccata che da (sic) sul traguardo.

Il limite Tony però lo dimostra di nuovo nelle due curve veloci in appoggio a destra dove ci vanno veramente palle alla Walter Rohlr per tenere il piede giù specialmente con sta cassa da morto di Mustang senza offesa per Maurizio o per il costruttore americano. Di conseguenza riesco a stare attaccato, ed all’imbuto dove lo (sic) passato la prima volta, lo passo anche una seconda; e questa volta sto ben attento che non mi fotta di nuovo sul rampone veloce a sinistra ricorrendo anche a qualche sporco trucco da NASCAR. Sul traguardo del terzo giro sono ancora davanti ma di meno di un secondo e probabilmente non ce l’avrei fatta a vincere se non fosse arrivato provvidenziale il gioco dei doppiaggi che su un percorso così corto arrivano presto. Alla fine prevalgo di 3 secondi è 85 come pistolettato dal commissario al traguardo. Presumo che Tony abbia all’ultimo momento tirato i remi in barca per evitare eccessivi rischi, e dimostra poi poca classe nel protestare con la direzione gara per la bussata che gli ho dato nel secondo giro. Mi spartisco i 20000 con Maurizio e gli propongo anche parte della mia quota per aggiustare le ammaccature sulla portiera destra e sul frontale. Quello dopo avermi abbracciato e baciato dice che va bene così al settimo cielo perché la sua Mustang è la prima a stare davanti ad una GT in una gara a 8 Ford.
 
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Aggiunta di qualche giorno dopo

Maurizio mi chiede di comparare la sua Mustang con la mitica Granturismo che battè la Pagani in montagna ed io sono imbarazzatissimo nel non voler ripetere a lui quello che ho scritto nel diario a proposito della sia Ford. Quindi mi salvo in corner proponendo a Maurizio di andare a provarla sul tracciato di due cronometro cazzute. Prima di fare ciò, proviamo le prestazioni sul dritto in accelerazione.

Sulla breve distanza di 0-60 miglia orarie le due macchine si equivalgono: 4,72 la Maserati e 4,73 la Ford

Nella prova di rilevamento standard del Passiléstru, in cui non si misura il tempo ma la velocità di uscita prevale la Ford che registra 196,66 contro 195,78 della Maserati. Anche le velocità massime sono a favore del bolide americano.

Dati tutti questi contentini per indorare la prossima pillola amara a Maurizio, andiamo a provare le due cronometro. Ci andiamo ovviamente di notte con un commissario del Passiléstru che mi faccio prestare che prende il tempo al traguardo. Maurizio gli fa scattare il crono via radio alla partenza. La prima cronometro è un mio percorso “privato” sulle colline a nord di Caglliari; tracciato medio lento dove mi piace testare le prestazioni delle mie macchine sul guidato puro. C’è un rettilineo prima dell’ultima curva ma non si raggiungono velocità spropositate. Con la Maserati avevo fatto 2’25”82 e adesso lo miglioro con 2'25”63. Poi metto mano alla Ford che come ho detto è gommosa, rolla e il cambio fa schifo. Alla faccia del kaiser tedesco! La Mustang mi fa rimangiare tutto quello che ho detto staccando un 2’24”76. Maurizio gongola e io ammicco. Adesso però fine delle stronzate; andiamo a provare sulla cronometro di Ottana, massacrante cronometro ufficiale del Passiléstru medio veloce e veloce di brutto in alcuni tratti dove con la Maserati ho fatto un tempo molto buono; 3’13”93, terzo tempo di sempre per una classe D. Ora vediamo di cosa è davvero capace questa americanata! E di nuovo la Mustang mi azzittisce di brutto e questa volta proprio di brutto brutto! Già mentre faccio la prova mi ritrovo più volte ad annuire tra me e me al comportamento inaspettatamente efficace della Cobra sul veloce, per non parlare di quando arrivo sul famigerato dosso della Ottana, dove con la Granturismo devo alzare il piede; con la Cobra lo faccio praticamente di quarta piena. Quando arrivo al traguardo ed il commissario mi fa vedere il tempo, sbianco: 3’09”73, rifilando più di quattro secondi alla Granturismo, a circa 16 secondi dal record assoluto fatto da una Aston Martin DBS taroccata da endurance. Certo la prova è lunga, ma 4 secondi !!


Mi pareva una schifezza questa Ford, probabilmente perché facevo un sacco di fatica contro la GT. Dati alla mano, le mie scuse al colosso americano ed alle sue Mustang.

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luglio 2011 continuano le americanate.

Se uno vuole correre tranquillo in tutte le classi del Passiléstru e vuole spendere poco, ci pensa mamma Chevy. Il supercolosso GM produce ancora la più popolare di tutte le sportive americane a prezzi accessibili e ben meno dolorosi delle supercar europee. Si va dalla Camaro SS 35° anniversario in classe E alla Corvette C6 ZR1 in classe A. Comprandole al mercato parallelo e trovando un modo per omologarle (che si trova!) si va da 38000 per l’anniversario a 110000 euro per la ZR1. Col cacchio che si trova un’altra classe A a 110000 euro o comunque a me non risulta. Certo la ZR1 non è una Bugatti o una Sesto Elemento, però se il pilota c’è, con la ZR1 si difende contro chiunque.

Quest’anno il Passiléstru ha previsto due gare di marca Chevrolet: una cronometro ed una gara a 8. Mi attraggono queste prove Chevy perché se si sceglie la macchina giusta si fanno un sacco di soldi, che servono a me per la Fata Turchina.

Per regolamento si può partecipare a più gare di una singola marca solamente con la stessa macchina, e fare la scelta giusta per chi come me non è proprietario della macchina, è fondamentale. Occorre trovare il giusto compromesso tra potenziali contendenti e possibilità di vittoria con la macchina più inferiore possibile per massimizzare i guadagni, ma non così inferiore da azzerare le possibilità di vittoria.

Il lotto dei contendenti nelle monomarca è si conosciuto prima della partenza, ma comunque viene reso noto solo nello stesso giorno e quindi occorre scegliere alla cieca il miglior compromesso. Il club lo sa che gli sciacalli in cerca di soldi facili sono in agguato nelle prove monomarca e quindi costringe a scelte tipo asta al ribasso; a chi offre di correre con la macchina meno performante, da (sic) l’illusione di lauti guadagni, ma ovviamente scarse possibilità di vedere quei guadagni davvero, minimizzando quindi le probabilità di grossi esborsi da parte del club e mantenendo la gente dentro i ranghi per le gare a pagamento.

All’aeroporto di Elmas c’è un’agenzia che ha alcune Corvette da affittare per quelli che vogliono fare gli americani per un weekend in Costa Smeralda. Io invece per il weekend ho altri piani: per 1250 euro mi affitto una Grand Sport classe C e vado a disputarmi la Cronochevy che quest’anno si tiene a San Priamo e la gara a 8 che si disputa a Poglina. Quando arrivo alla crono che si disputa il sabato mattina alle 3, gran delusione; ci sono solo tre macchine e tutte e tre di proprietari: una anniversario, una Camaro SS del 2010, bellissima tra l’altro, bianca e aggressivissima, ed una vecchia Grand Sport degli anni 90. La vittoria è quotata a 5000 euro con la mia Grand Sport del 2010. La prova si rivelavpure molto più ostica del previsto, perché sono si le tre di notte ma la sera prima era venerdì e di gente che torna o va in discoteca in giro ce ne (sic) molta. Ci teniamo tutti abbottonati ed io vinco con poco margine sulla Gran Sport più vecchia. Tutto secondo copione, poche emozioni e pochi soldi. Oltretutto con sto traffico occorre stare molto attenti. Se si tocca una macchina civile occorre spegnere le luci, oscurare la targa e sparire in fretta con bassa visibilità e le franchigie dell’assicurazione dell’agenzia di affitto auto sono alte.

Quando arrivo alla corsa di Poglina, invece ci trovo una piacevolissima sorpresa: Walter il polacco e la sua Corvette Z06 gialla che avevo incontrato nella “Corsa Proibita” e avevo lasciato vincere guidando la mia 430 Scuderia. Qui di lasciarlo vincere manco se ne parla. Se vinco io becco 100000 euro data la differenza di classe tra le due Corvette, e quindi sono deciso a vincere a tutti i costi. Unici due problemi: uno, Walter è un pilota vero e non uno di quelli iscritti al Passiléstru per la gloria e per spendere soldi; e due la sua macchina è nettamente più veloce della mia sul dritto ed in accelerazione. E qui di dritti ce ne sono due e la maggioranza delle curve sono delle 90 gradi, dove in uscita l’accelerazione conta di brutto. Tra gli altri 6 partecipanti, due Camaro SS una Corvette d’epoca color oro che è spettacolare a guardarla e due classi C come la mia; una coupe e una spyder. Prevedo che la gara sarà tra me e Walter e non mi sbaglio.

La corsa si svolge domenica notte in zona di campagna. Ampie vie di fuga a parte qualche muretto e cartello stradale piazzato nei posti sbagliati in uscita dalle varie 90 gradi. Ci sono molte 90 perché la gara è intorno ad una serie di fattorie piuttosto isolate. Tre giri a cannone e poi via tutti prima che arrivi la Zustissia allertata dai contadini incazzati. I commissari di percorso bloccano le poche laterali in caso qualcuno rientri a casa tardi o vada a lavorare presto il lunedì mattina. Ma durante la corsa di traffico non ne troviamo.

Si parte su un lungo rettilineo, inserimento su un ponticello dove non si passa in più di due, poi allungo su pezzo veloce con imbuto finale a destra di seconda. Dopo l’imbuto ancora rettilineo, ma più breve del primo e poi cominciano le 90; una serie infinita inframezzate da due rampe destrorse dove occorre fare attenzione. L’ultima 90 gradi a destra da (sic) sul rettilineo finale.


Alla partenza tutte le Corvette competitive partono a cannone inclusa la mia. Walter ovviamente guida il gruppo con i suoi 503 cavalli contro i 430 delle Grand Sport e si presenta per primo al ponticello. A questo punto inizia la battaglia campale tra me e lui, mentre gli altri come era prevedibile a poco a poco perdono terreno.

All’imbuto Walter sta davanti e guadagna ovviamente sul secondo rettilineo. Le mie speranze si basano tutte sulla panoplia di 90 gradi, dove ogni volta che le faccio precise guadagno qualcosa. E’ su queste curve che si decideranno i miei 100000.

Il primo giro me lo faccio tutto dietro, pur recuperando terreno nelle 90 gradi. Voglio vedere dove il fulmine di Ponzan va forte e dove si può invece recuperare qualcosa. Solo alla penultima curva prima di quella finale che immette sul rettilineo azzardo l’affondo; per provare le trasmissioni per l’ultimo giro. Passo e mi presento primo sul rettilineo. Inutile dire che si tratta di una vittoria di Pirro. Se voglio vincere, devo passarlo prima, nella zona delle 90, e prendere un bel vantaggio li (sic), perché se no accadrà quello che accade al secondo giro: prima della linea di arrivo, Walter mi svernicia di motore e non solo la varca per primo, ma si ripresenta ovviamente per primo anche al ponticello. A partire da li, (sic) mi metto a sudare sette camicie per tenerlo nel mirino prima delle 90 gradi, ma comunque nel rettilineo di ritorno me le suona di santa ragione più che nel primo giro dove almeno avevo potuto sfruttare la scia nel primo tratto. Scoraggiato comincio ad avere pensieri rinunciatari di secondi posti. Poi alla staccata della prima 90 a destra vedo terra che si alza. E’ Walter che ha messo due ruote nei campi e mi riavvicino. Ancora in una staccata lo passo e allungo io nel resto delle 90. Qui non si deve guidare aggressivo, specialmente con questa macchina, ma molto molto preciso in frenata ed in inserimento. Con questo sistema riesco a guadagnare abbastanza prima del secondo passaggio sul rettilineo del traguardo. Con grande gaudio mio questa volta il terrore di Ponzan non riesce a passarmi prima della linea di arrivo, ma lo fa comunque prima del ponticello, dove con una staccata da paura mi fa capire che nel terzo giro si pone termine alle cazzate. L’ultimo giro tra l’imbuto e l’ultima 90 è da paura. Ci passiamo e ripassiamo almeno tre volte e molte volte usciamo appaiati da qualche 90. Nelle ultime tre curve chiudo gli occhi e prego ma quando al cartello di dare la precedenza sull’ultima 90 a destra li riapro ho un po (sic) di vantaggio. Adesso sul rettilineo finale, la cui linea di arrivo è piazzata molto meno che a metà strada mi devo giocare tutto e con ogni mezzo. Esco dalla 90 di terza molto incazzata, dominando a stento il sovrasterzo. Lui esce anche forte e si fa sotto. A questo punto decido che i 100000 sono in questo momento più importanti della dignità, ma anche lui ha molto in gioco perché la Corvette gialla adesso è sua, l’ha comprata e deve recuperare più soldi possibile.

Mi metto a bloccare sui 400 metri di dritto tipo NASCAR e anche al limite della legalità. Ma non c’è altro da fare per tenerlo dietro. Terza quarta quinta. La sesta è inutile in quanto troppo lunga per questo genere di faccende. Nel mio zigzagare se mi intraverso è finita, ma il culo mi aiuta ancora una volta e taglio il traguardo con poco più di mezza macchina di vantaggio.

Walter è un signore e non fa reclamo. Io gli faccio le mie scuse e gli rivelo che sto puntando alla presidenza.
 
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Prima di riconsegnare la Corvette, vado a provarla sul “Circuito Maskinganna” e cioè le stesse prove a cui ho sottoposto la Cobra di Maurizio per vedere un po (sic) come si comporta questa Corvette classe C. Avverto l’agenzia che mi tengo la macchina un paio di giorni in più, tanto con i 100000 vinti sto in carrozza e non è un problema pagare il supplemento. I risultati sono i seguenti: 0-60 4,30, la velocità di uscita nella prova lunga 209, 83 e poi il martedì provo le cronometro sempre con un paio di commissari in prestito che pago profumatamente per il disturbo.

Nella mia collinare parto senza pregiudizi. Non mi azzardo più a dare valutazioni affrettate su queste Americane; faccio parlare il cronometro che fermo sul 2’18”38. L’unico riferimento che ho su questo tracciato con una classe C è il tempo che feci qui con la Modena di 2’17’65. Quindi merito alla Corvette, che pur non essendo una specialista delle crono si difende molto ma molto bene confronto ad una Ferrari di pari categoria che è costruita per questo tipo di percorsi.


Il Verdetto finale lo do sulla Ottana. Anche se riferimenti di classe C qui non ne ho posso sempre comparare con la Granturismo e con la Cobra.

Ebbene qui la Corvette di serie si guida come un camion della monnezza, ed occorre state attenti a non mettersela per cravatta in qualche staccata violenta o curva in appoggio da palle quadre, ma il tempo alla fine è rispettabilissimo: 3’04”90, dando quasi cinque secondi alla Cobra e prendendone più o meno altrettanti dalla mia vecchia Nissan GP che però era una macchina da corsa e non una sport da fighetto texano, ammesso che ai Texani piacciano le Corvette.

In conclusione un’altra buona prova per le sportive americane cosiddette "da dritto". Poi per carità, se uno vuole la Sport Prototipi targata yankee per andare a Le Mans, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si prende una ZR1 oppure violenta il portafogli e si compra una Chrysler ME 12 Cilindri, convincendo l’azienda a mettere su strada uno dei prototipi, una Viper SRT-10 ACR, la Classica Ford GT di serie o tarocched oppure le Shelby o le Saleen. Poi se uno vuole proprio esagerare, mette mano ad una Henessey Venom super recente e si toglie ogni dubbio. Per ora c’è solo il prototipo, ma l’anno prossimo…
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Iniziamo l'anno con altri due bei racconti del Maskiganna...auguri!
È interessante vedere come lui viva una sorta di dualismo interno, quasi odio/amore, tra le sportive di scuola italiana e americana.
E si nota come un po in tutte le classi ci sia una quasi assenza di Porsche, forse per il rapporto prezzo/prestazioni decisamente non vantaggioso...troppo costose per le classi minori, troppo poco efficaci per le classi regine?
 
Metà luglio 2011 Dodge e Carlo Felice

La monomarca Dodge completa la serie americana ed è una cronometro difficilissima sulla Carlo Felice a traffico udite udite...aperto non all’ora di punta ma comunque…! E il tempo da rispettare è basso. Qui non possono prendere rischi né con le auto civili, né con la scelta della macchina. Quindi, come si diceva in tempi antichi, la parola d'ordine è una sola: Viper,
La prova si svolge i pieno giorno alle 10 di mattina. Questa roba non ha nulla a che vedere con una corsa. Se la si prende male è una pericolosissima rulette (sic) russa per se (sic) e per gli altri. Per compensare al tempo che si perde nel traffico, qui occorrono cavalli. L’agenzia dell’aeroporto dove ho preso la Corvette di Viper da affittare ne ha due: una base GTS ed una "cattiva" SRT-10. La prima con 380 cavalli e l’altra con 500, entrambe V-10 bellissime tutte e due. decido che mi arrischio a fare la prova con la Base. Se sto sotto il tempo con questa, sono 50000 euro. Quanto a dire che con la GTS sotto il tempo non ci si può stare secondo gli esperti scienziati del Passiléstru. Vedremo; tanto ho da perdere solo la franchigia dell’assicurazione, la vita o la salute e quella di un certo numero di civili in giro sulla Carlo Felice al momento della mia prova.


Inizio con poco traffico e quindi botta di culo esagerata. Sulla prova in se (sic) c’è poco da dire. Il segreto qui è fare le traettorie (sic) precise il più possibile, compatibilmente con i gonzi che stanno andando a lavorare o sono in gita di piacere. Quando comincio a trovarmeli davanti e passo tra loro ed i rail, si attaccano isterici al clackson. Naturalmente la Carlo Felice e un insieme di curve veloci e molto veloci da fare con estrema attenzione, specialmente con una macchina come la Viper che è buona ma di nuovo rimane una semplice sportiva. La domanda è se avrà abbastanza motore per stare sotto il tempo. Cura ed attenzione sono cose da utilizzare qui e nonostante ciò, la fiancata sinistra la ricamo sul rail di mezzeria in un inserimento impreciso. Alla fine ancora una volta riesco a fare fesso il club staccando con la Viper base 1’59”91 contro i 2’00”00 massimo consentito per la grana; una discreta beffa che costa al Passiléstru 50000 euro. In una prova a caso come questa la fortuna deve aver giocato un gran ruolo, e comunque 50000 a me da mettere da parte per la MC. Tra banca e cassa sono a più o meno un terzo di quello che mi hanno chiesto per comprarla.

Metà luglio 2011 banche


Ho parlato al telefono con due guru di FCA Investments. Questi tizi, con una manovra al limite del funambolico che non ho ancora capito come è avvenuta, dopo che ho materialmente consegnato loro una borsa con 450000 euro in contanti, li hanno fatti apparire due giorni lavorativi dopo su conto offshore chiamato WRS, sul quale solo io ho accesso e posso volta per volta dare l’accesso al mio referente, tale Renzo, quando deve fare operazioni su di esso. Sto Renzo è un uomo di fiducia del padre di Tabby in FCA Investments, che non ho capito bene cos’è ma sembrerebbe una banca che invece che prestare soldi, li fa fruttare per te. Vedremo.

Fine luglio 2011 Jaguar e rischi

All’inizio dell’anno un membro del Passiléstru mi fece provare la sua nuovissima Jaguar XFR. E’ uscita l’anno scorso e lui, amante della roba britannica, non ha aspettato un secondo a comprarla. Il concetto di berlinona cattiva a me non è mai piaciuto. Le ritengo macchine costose ma inutili. Non confortevoli da guidare come le loro pari modello normali, e materiale per chi di macchine non capisce niente. Però questa Jaguar mi impressionò. Il V8 5000 da 510 cavalli rimane abbastanza silenzioso, morbido nell’erogazione e non entra di prepotenza nell’abitacolo come mi dicono succedere per le BMW M, che di quelle non ne ho mai provata una e non credo che accadrà mai. Macchine per panzoni pieni di birra in ciabatte e calzini bianchi. La classe delle britanniche se la sognano di notte. Io le ciabatte non le metto nemmeno sulla spiaggia o per guidare l’IVECO. Sarò camionista con la terza media ma non è detto che debba essere per forza uno tzorbu (sardo per cafone).

Quest’anno per la prima volta in assoluto il Passiléstru organizza una monomarca Jaguar., ovviamente dopo aver notato che ce ne sono un certo numero di ste Inglesi nel club. Io e il tizio della XFR stiamo pensando di partecipare con la berlinazza, che il club sottovaluta classificandola in classe D.
Ambrosu, il proprietario della XFR ed io, andiamo a provarla sul percorso di gara e ne rimango abbastanza soddisfatto, perché la macchina sul dritto cammina e cammina forte, e come vedremo, quasi tutta dritta è la prova in questione.


Per far esordire la monomarca Jaguar il Passiléstru ha scelto un percorso pericolosissimo intorno a Carbonia, la mia città natale: due lunghi rettilinei inframezzati da due curve di ritorno lente, con la XFR rispettivamente da terza e da seconda, ed un certo numero di rotonde. Lascio immaginare a che velocità si arrivi a tali curve e rotonde e aggiungo che la gara si svolge in pieno giorno. Tutti ingredienti buoni per ammazzarsi o ammazzare qualcuno. Io ho votato contro come membro provvisorio aggiunto al consiglio, ma la maggioranza…A parziale mitigazione dell’alto rischio; la corsa è a sei e non a otto.

continua nel prossimo post
 
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Ora per dimostrare la mia “coerenza con la mia scelta di voto”, ho deciso di partecipare alla gara, perché il premio gara massimo è potenzialmente di 200000 euro, roba mai vista nel Passiléstru. Mettiamo che alla gara partecipi anche solo una delle XJ220 del club; vincendo con la XFR in un simile scenario si spillano i 200000 alla dirigenza incauta. Vista la coerenza? Voto contro perché è troppo pericolosa anche per gli standard delinquenziali del club, ma se il premio vittoria è alto abbastanza…e poi è la mia città natale!

La scelta di partecipare è basata ovviamente anche su considerazioni tecniche. Primo c’è poco guidato e se la gente si presenta con le Jaguar da corsa il loro vantaggio è limitato di prima botta. Di seconda botta anche sul dritto se arrivano siluri di classe superiore e tutte le Jaguar tranne le XK base 4.2 sono superiori o pari alla XFR, il loro vantaggio è comunque limitato dal traffico.

La faccia brutta della medaglia? Il livello fuori scala di rischio. Ambrosu naturalmente col cacchio che ci si siede lui sul sedile della sua XFR per farne la prima macchina nell’albo d’oro del monomarca Jaguar. E visto che non rischio la vita mia o quella degli altri gratis, in caso di vittoria chiedo l’80% del premio, se no fifty fifty. Ambrosu accetta.

Il giorno della gara, marca bene da un lato e male dall’altro. Bene perche la XJ220 c’è, male perché sono in due le 220, e a peggiorare le cose, solo una è stradale; l’altra è tappata da endurance e nonostante tutto quello che ho detto prima, starle davanti sarà un problema. La dirigenza gongola: se vince la XJ taroccata prende quasi nulla, e gli altri, non arrivando primi, prendono poco pure loro. Esattamente il tipo si situazione che il club vuole vedere in una monomarca. Non posso nemmeno bestemmiare contro i tizi che arrivano qua con ste macchina da Le Mans. Sono quelli che aumentano il premio gara se gli succede qualche sfiga. Quindi a me non resta che sperare che la rogna attacchi le XJ, perché se non attacca me penso che a fumarmi la XK cabrio e la XKR presenti in griglia non dovrei avere troppo problemi. Voglio anche sottolineare la presenza di una bellissima e distinta signora britannica, Margareth, che tutti in griglia complimentano per la sua stupenda Type-E di colore bordò con cui partecipa alle gare storiche del club. Qui ovviamente è venuta a passeggiare con le auto civili, ma comunque c’è, e tanto di cappello, perché in una pazzia come questa si rischia pure a passeggiare.

Si parte a lupara con la XJ Endurance che scompare dal tiro ottico come un proiettile, mentre quella stradale a metà rettilineo scarta di brutto per un malinteso con un’auto civile non lesta abbastanza nell’alzare i tacchi e levarsi dalle palle. Con il che io passo la XJ più lenta e mi porto in seconda posizione ma alla prima curva lenta a sinistra la XJ tarocched ancora non la vedo. O è arrivata davvero con tanto vantaggio o la curva l’ha fatta forte. Esco di terza con la macchina che vuole scodare, ma la tengo parzializzando. Non mi azzardo a chiudere se no mi controsbacchetta e mi spiaccico contro qualche vettura civile. Allungo per curva media a destra; la faccio di quarta e la XJ ancora non la vedo. Entro nel secondo rettilineo ed in mezzo al traffico che c’è ma per fortuna non è fitto, arrivo alla zona delle rotonde: ce ne (sic) quattro in successione e le faccio tutte molto bene; così bene che arrivo adesso a vedere la XJ viola e gialla davanti a me che si destreggia anche lei nel traffico. Adesso arriva il momento della verità: rettilineo non lungo e staccata "su Marte" per il rampino di ritorno di seconda a 60 allora (sic). Me la gioco qua. La XJ stacca, io stacco molto dopo, guadagno ed entro in curva forte. In percorrenza lui è più veloce nonostante tutto il mio impegno. Di frustrazione apro troppo presto e mi metto di traverso. Quando riesco a recuperare la scodata mi arriva un pullman in senso opposto con il clackson a mille. No problema; se suonano significa che hanno margine di sicurezza. Il margine che se ne va però è quello che avevo guadagnato sulla Jaguar Le Mans, perché dopo il rampino mancano 400 metri alla linea di arrivo ed io esco male lento e tutto d’un pezzo per miracolo. Tra l’altro il pullman l’ho toccato e ci sono danni, che per fortuna sono a carico di Ambrosu. Fa parte del pacchetto “io rischio tu paghi”.

La beffa oltre al danno è che anche l’altra XJ mi passa nell’ultimo tratto e concludo in terza posizione, primo delle Jaguar “pseudo normali”. Evacuazione immediata che il mio contatto con il pullman non è stato il solo della giornata. Per fortuna nessun ferito. Soldi pochi, 2500 euro, ed il giorno dopo, pacca sulla spalla di un dirigente del consiglio tutto sorrisi per il successo della gara
 
Fine luglio 2011 servizi caccia libera e Wall Street

Con la fine del mese riesco fortunatamente ad arrotondare qualche euro di consolazione dopo la disfatta con la Jaguar. Tre servizi di trasporto vetture tra cui quella di un illustre visitatore asiatico del Midnight Club che ha sbarcato la sua Veyron Super Sport a Fiumicino e mi ci mandano a prenderla appunto in aereo con ritorno in traghetto da Napoli. Percorro le stesse strade che faccio spesso con l’IVECO e non molto più veloce a dire la verità. Sta cosa costa due milioni e se gli (sic) faccio un graffio mi appendono come un porcheddu. Avevo portato una Veyron “normale” prima d’ora (sic) e a queste andature non noto differenze tra le due astronavi. Comunque posso dire che la macchina si può guidare benissimo a 120 allora (sic) in quinta a 1200 giri senza colpo ferire, anzi è pure comoda e silenziosa. La sesta e la settima occorre lasciarle da parte. Le velocità che si raggiungono senza nemmeno accorgersene al solo sfiorare l’acceleratore con qualsiasi marcia, sono di un altro pianeta e le si raggiungono in breve, brevissimo tempo. Un attimo non fai attenzione e sei a 170 allora (sic) quando un momento prima eri a 80. Pazzesco! Mi piacerebbe un giorno provare un mostro del genere sulla Ottana per vedere davvero se è un mostro o se abbaia solo sul dritto.

Dopo poco a Porto Torres sbarca una Carrera GT di un Tedesco che viene in vacanza a Porto Cervo. H imbarcato la macchina a Kiel e vado a prendere pure questa. Non mi intendo molto di Porsche, ma se non vado errato questa è attualmente il top di gamma in quanto a cattiveria. Nelle tabelle del Passiléstru non c’è perché nessuno ne ha una ma con 600 e qualcosa cavalli, se ci fosse penso sarebbe una classe A. La porto da Sassari a Porto Cervo, sempre con le dovute cautele. Bella macchina; ad andatura turistica si guida facile con il suo bel cambio manuale sul tunnel. Se si tira dicono che sia una macchina molto pericolosa. Io non ho modo di appurarlo.

L’ultimo trasporto del mese me lo faccio dare in sostituzione. Lo avevano dato ad un membro di classe E ed invece io chiedo ed ottengo che venga dato a me. Si tratta di portare a fare un taglianfo la Toyota Levin della moglie di un alto membro del Passiléstru e ho voluto guidarla io questa leggenda giapponese. La versione che porto io è assolutamente di serie e tutta originale. Macchina degli anni 80 che mantiene inalterato tutto il suo fascino. Versioni elaborate del tipo giapponese, la Sprinter Trueno, ancora corrono per le strade nei vari Kanjozoku e Togue in giro per il paese del sol levante e non solo. Quella che ho guidato io non è la leggendaria Sprinter Trueno, ma la sua cugina per il mercato europeo; appunto la Levin; la versione pepata 1240 chili e 128 cavalli. Ottima, ottima impressione di guida. Diretta, intuitiva ed efficace. Se ne trovo una me la compro, ma mi piacerebbe la versione giapponese originale, magari con qualche tarocco ufficiale Toyota.

I pezzi forti dell’arrotondamento di fine mese arrivano però con due sfide sulle collinari intorno a Cagliari. Se si bazzica sulle statali 125, 130 o 293, qualcosa si trova sempre. Certo per me sono sempre meno; man mano che li batto però finché ce ne...

nota finanziaria; operazioni WSR luglio


15-17 luglio riassumo quel poco ho capito dalle spiegazioni del Renzo che cerca di spiegare la materia a un bambino di sei anni. Ed è proprio poco quello che ho capito, ma l’importante sono i dinari.

Vendita allo scoperto (cioè senza averlo materialmente) dello 0,2% del pacchetto azionario della farmaceutica Galaxo-Smithkline a seguito di test su un nuovo farmaco bocciato dalla FDA , che ne impedisce l’accesso al mercato USA. WRS investe 91.000 euro, guadagndone 9000 in due giorni. Quando le azioni GSK hanno cominciato a recuperare, Renzo ha chiuso per tempo la posizione di scoperto come si dice in gergo, che significa che ha alla fine comprato le azioni ad un prezzo più basso di quello al quale le aveva vendute prima di averle, passandole immediatamente al proprietario che le aveva comprate. Il profitto di 9000 euro finisce sul conto WRS. Avremmo potuto guadagnare di più perché dopo pochi giorni di ripresa l'azione è ricaduta,

Renzo mi dice che queste sono noccioline. I soldi veri e veloci si fanno, o si perdono con dei cosi chiamati contratti derivati. Il nerd ex Goldman Sachs cerca di spiegarmene qualcuno, ma dopo poco capisce che è una causa persa perché la questione è assai complicata. L’obiettivo che ho dato a Renzo invece è semplice: triplicare il capitale in qualche mese perché devo comprarmi la Maserati. Lui dice che è possibile ma ci sono ovviamente dei rischi e sono pure alti. Apprezzo l’onestà e gli dico di procedere. Le sue “fees” sono pure molto alte. 22% su tutti i profitti dopo le tasse, che su un conto “fuori porta” sono bassine ma ci sono. Una signora tassa in se (sic) il compenso del bravo Renzo. Il padre di Tabby mi dice che è un mago e che vale la spesa. Ci va qualcuno che sappia mitigare i rischi al massimo e Renzo è il numero uno. I suoi compensi vanno liquidati ogni trimestre.


20-30 luglio

Assaggio di contratto derivato di opzione. Vendiamo il diritto di vendere azioni di China Mobile - 30 milioni di certificati azionari - ad una catena di librerie americane che vuole speculare sul fatto che il prezzo di China Mobile salirà. Renzo pensa invece che scenderà e così vende ai librai yankee il diritto di vendere a noi, se vuole, i 30 milioni ad azioni di China Mobile entro il 15 di agosto. Per acquistare tale diritto Border’s intanto ci versa subito 73000 euro sul contro WRS, con l’idea di spillarcene molti di più quando eserciterà l’opzione di vendita ad un prezzo maggiorato. Alla fine del mese però il prezzo di China Mobile è decaduto da 57 a 48 dollari, e se le cose finiscono così a metà agosto noi ci teniamo tutti i 73000 versati, perché ovviamente Border’s non avrà nessun interesse ad esercitare il suo diritto di opzione di vendita essendo l’azione caduta invece che salita. Quindi se le cose rimangono così abbiamo guadagnato 73000 euro in meno di mezzo mese. Questi contratti chiamati “di opzione” sono solo uno dei molti tipi di derivati con cui si possono fare molti soldi. Rovescio della medaglia, se il prezzo si muove dalla parte sbagliata, le perdite sono potenzialmente illimitate in un lasso di tempo che può essere anche minore a quello della durata del contratto. Va da se (sic) che sono prodotti finanziari pericolosissimi; tipo una Formula 1, che è pericolosa anche nelle mani di un professionista. Per adesso però, il conto WRS, partito con 450000 euro all’inizio di luglio alla fine del mese ha 534000 euro. Con il Passiléstru ho fatto 206000 euro in 31 giorni e se avessi vinto la monomarca Jaguar avrei fatto un nuovo record di vincite mensili per un dirigente di classe B. Sarà per il prossimo mese.

Renzo dice che il prossimo mese facciamo la gara a chi fa più soldi; io con la Ferrari o lui con la batteria di monitor che ha in ufficio.

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