Ma naturalmente sono d'accordissimo pure io sul fatto che ci voglia una maggiore educazione stradale, sin da piccoli: non solo da automobilisti, ma anche da moticiclisti, da scooteristi, da ciclisti e....da pedoni (ce ne sono che attraversano fuori dalle strisce senza nemmeno guardare, come se in strada non ci fosse nessuno, costringendo automobilisti e motociclisti ad inchiodare, rischiando il tamponamento....succede anche questo!!!!).
Sarebbe bello se la insegnassero a scuola, sin dalle elementari! Molto possono fare i genitori, dando il buon esempio ai piccoli: quante mamme chiamano al cellulare mentre guidano? Quanti papà fumano in auto? (e viceversa) Quanti ragazzini vanno sul motorino infischiandosene di cartelli, di precedenze, di STOP, di semafori? Rischiano la vita tutti i giorni: e questo sicuramente è il frutto di una pessima educazione in famiglia, anche di tipo stradale (e l'educazione si dà non solo con le urlate, ma soprattutto con il buon esempio). Certamente il potenziamento della sicurezza passiva non è la soluzione assoluta, e su questo sono d'accordo con Octane: è UNA delle soluzioni, va considerata anch'essa. Altre soluzioni complementari sono il potenziamento dei controlli, con gli agenti sul posto e con gli ausiii elettronici (ovviamente devono essere a norma di legge, a loro volta monitorati, sennò sono illegittimi: quante multe ingiuste sono state infatti annullate?), manti stradali in perfette condizioni (buche e voragini costringono gli utenti delle strade a slalom pericolosissimi), sanzioni severe a chi trasgredisce. Ma, soprattutto, l'italiano medio deve sentirsi parte della collettività e non solo pensare al suo egoismo, pensando di poter fare solo i comodi suoi, infischiandosene della sicurezza sua e di quella degli altri, "perchè ha fretta" "perchè, tanto, non c'è nessuno" "ma no, non seve il seggiolino, sono pochi chilometri" "a me piace la guida sportiva, ecchheppalle 'sti limiti di velocità, tanto non servono a niente" "non mi fermo allo STOP, non c'è nessuno e poi ho fretta" "adesso parcheggio qui, tanto gli handicappati non vanno in giro" "vo al bar a farmi il caffè e la mollo qua (in tripla fila): tanto è per pochi minuti" e via dicendo. E' proprio la sensibilità individuale che andrebbe cambiata.