Detto ciò, è indubbio che, da quando FCA è entrata a far parte di Stellantis, si sono moltiplicate in maniera esponenziale le critiche sulla famiglia Agnelli, sull'industria italiana, su tutto ciò che ruota attorno all'automotive, anche a livello europeo (leggi transizione...).
Ma ci può stare, visto che persino il governo ha nel mirino la parte italiana di Stellantis, e l'intero gruppo in genere, e non ha tutti i torti, perchè l'obiettivo dichiarato è quello di mantenere i posti di lavoro italiani e tornare a costruire almeno 1.000.000 di autoveicoli in Italia, un risultato che era stato di fatto raggiunto nella (già vituperata nei social) gestione Marchionne, checchè se ne dica. Quanto meno di produrre un numero adeguato di vetture a Mirafiori, Cassino, Melfi.
quanto scrivi è tutto condivisibile, ma non è tutto
anzi, io credo che questa lucida descrizione degli "effetti"
necessiti di una premessa riguardo alle "cause"
che potremmo riassumere nella perdita irreversibile (temo) della nostra identità culturale di italiani e di europei e nella crisi della sovranità politico economica.
Il mondo dell'auto, riflette la realtà del nostro paese, le Lancia, le Alfa e le Fiat erano le auto degli italiani.
Non sono sparite solo le auto, siamo spariti noi come Paese.
Pensa, una volta si scriveva e si parlava ancora in italiano, ora nemmeno una Lingua ci è rimasta.
buon automotiv a tutti ....