<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Perchè tanto "odio" verso le nuove auto Italiane? | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Perchè tanto "odio" verso le nuove auto Italiane?

Io sono convinto che se domani Fiat tornasse ad essere tutta italiana.
Se progettasse e producesse in Italia.
Se proponesse tutto quello che oggi tanti lamentano che non produce.
Etc etc.
La gente non comprerebbe comunque più auto del gruppo.
(...)
Potrebbero fare la segmento B più figa del mondo e tanti direbbero che comunque non la comprano perchè negli anni 90 avevano la Punto e il tergilunotto non funzionava...
Quotone, è esattamente così. Come il mio amico che diceva che non avrebbe mai comprato Fiat perchè il padre con la Panda 30 aveva problemi, cioè 40 anni fa. Poco importa che la sua Opel Corsa avesse la ventola e il condizionatore rotti, ci si passa tranquillamente sopra essendo non italiana.
Questo modo di ragionare, di pretendere la luna solo dalla nostra industria nazionale, è frutto di un profondo complesso di inferiorità degli italiani ed è quello che ha portato la Fiat con gli anni ad essere ceduta ad altri.
Sono sempre stato indulgente con la Fiat, anche quando produceva all'estero e spostava la sede legale in Olanda, ma oggi mi unisco al coro di "odiatori", parola e atteggiamento che detesto, ma ora non posso farne a meno. Provo a spiegare il motivo, dalla fusione sono uscite tre auto e tutte e tre sono in tutto e per tutto delle Peugeot. Non c'è traccia del lavoro italiano, in nulla. La Fiat Tipo per me era un'auto italiana assemblata all'estero, le varie 600, Milano, Avenger sono auto pensate, progettate, deliberate 100% fuori dai nostri confini e non portano alcun valore aggiunto al nostro paese. Questo è nato tutto come dicevo dall'atteggiamento italiota del "meglio gli altri perchè tanto noi facciamo schifo" che ha radici storiche lontane, stesso ragionamento che ha portato poi la proprietà a disinvestire nell'auto e ad andarsene proprio fisicamente (gli Elkann non sono neanche nati in Italia e non vivono qui). Oggi le auto con marchio italiano escono su piattaforme e motori made in France, questo fa veramente incazzare chi come me ci ha creduto fino all'ultimo. Quale sarebbe il contributo di Fiat all'industria Peugeout/Citroen visto che in teoria si tratta di fusione? Non è dato saperlo, anzi si sa benissimo: nessuno.
 
Come il mio amico che diceva che non avrebbe mai comprato Fiat perchè il padre con la Panda 30 aveva problemi, cioè 40 anni fa.

Estremizzando lo stesso ragionamento io non solo non dovrei mai comprare una Citroen (cosa che probabilmente non farò non per principio ma perchè non mi piacciono soprattutto a livello stilistico) ma dovrei mettere in guardia gli altri incatenandomi davanti a un concessionario...
 
Però non è che stiamo parlando di un acquisto quotidiano, qui parliamo di un acquisto importante che si fa uno volta ogni tot anni, se con quella scelta hai una serie di problemi poi è anche naturale che la volta successiva non ti rivolgi più a quel marchio.
Altrimenti arriviamo a dire che l'italiano non compra più italiano per esterofilia, io come ho scritto ho comprato una sola volta italiano non per esterofilia ma per il semplice fatto che per quello che cercavo io la concorrenza estera produceva del meglio, quindi almeno per me non sono io che devo cambiare idea ma è il produttore che deve convincermi con il prodotto a farmi cambiare idea. Ma questo ormai è anche un dato del passato perchè la produzione nostrana nasce da sinergie con altre case e con progetti che sono a più ampio respiro.
Poi per il discorso occupazionale si entra in altri ragionamenti, che poco c'entrano a che fare con il prodotto in se, ma con scelte che sono state a livello aziendale e a livello nazionale , scelte probabilmente non lungimiranti
 
Se uno va a vedere tutti i prodotti che ci sono sul mercato,esteri e non,e poi fa la sua scelta imho nessuno lo può biasimare.
Ma l'auto non è un prodotto come gli altri.
Si dovrebbe in teoria proprio perchè è una spesa molto grossa e si tratta di un acquisto che si fa una volta ogni tot anni valutare bene senza scartare alcuna opzione.
Invece tante persone una Fiat non la vorrebbero a prescindere.
E non dico quelli che si comprano Mercedes o Audi ma chi va in giro su una Citroen che comunque è un marchio generalista di pari livello.
Imho si è innescato un meccanismo che definirei da fidanzata incazzosa.
Lei ce l'ha con te,a volte non si sa nemmeno per quale motivo,ma comunque sta a te convincerla a darti una seconda possibilità.
Ma se non ti sta nemmeno a sentire come fai?
Stessa cosa per le auto italiane.
Possono fare sconti,promozioni,lanciare modelli simpatici.
Ma se non vai nemmeno a sentire in concessionaria cos'hanno da offrire...
 
Se uno va a vedere tutti i prodotti che ci sono sul mercato,esteri e non,e poi fa la sua scelta imho nessuno lo può biasimare.
Ma l'auto non è un prodotto come gli altri.
Si dovrebbe in teoria proprio perchè è una spesa molto grossa e si tratta di un acquisto che si fa una volta ogni tot anni valutare bene senza scartare alcuna opzione.
Invece tante persone una Fiat non la vorrebbero a prescindere.
E non dico quelli che si comprano Mercedes o Audi ma chi va in giro su una Citroen che comunque è un marchio generalista di pari livello.
Imho si è innescato un meccanismo che definirei da fidanzata incazzosa.
Lei ce l'ha con te,a volte non si sa nemmeno per quale motivo,ma comunque sta a te convincerla a darti una seconda possibilità.
Ma se non ti sta nemmeno a sentire come fai?
Stessa cosa per le auto italiane.
Possono fare sconti,promozioni,lanciare modelli simpatici.
Ma se non vai nemmeno a sentire in concessionaria cos'hanno da offrire...


giusto come dici tu, non ci deve essere preclusione, io le volte che dovevo comprare ho fatto preventivi anche di auto italiane, non è che mi sono precluso per partito preso una scelta nostrana, come neanche me la sono imposta. Una volta ho comprato un Alfa perchè mi aveva convinto, altre 4 volte ho preso straniero perchè invece mi avevano convinto di più.
 
Mio padre era di Torino, nato a Torino, tifoso del Torino (dopo Superga però passò alla Juve), e fan sfegatato della Fiat.
Ereditò da mio nonno una 1.100 B, mitica vettura con la quale abbiamo girato anche ben oltre l’Italia, e poi sempre Fiat (robustissime e performanti) per decenni: 1.100 D, 1.500, 125, 124 sport (poi parentesi Ford Fiesta). Quando andò in pensione varie Uno, Punto e 600 (quella dei primi anni 2000).

Quindi anch’io ho avuto quasi sempre auto italiane (riuscitemi benissimo): ho iniziato con le Fiat, poi sono passato alle Alfa, poi a una Maserati, anche insieme a un’Alfa, poi di nuovo Alfa, e oggi l’Abarth 595.
Nel mezzo solo due straniere: Simca rally2 nel 1977-78, Talbot Sunbeam nel 1981-82.

E’ vero, oggi di italiano c’è molto poco anche nelle vetture costruite (o non costruite) in Italia. Rimangono ancora la stessa Abarth 595, la Panda, la Giulia (e lo Stelvio), una paio di Maserati e le Ferrari. Ma io non odio nessuno, non ne sono capace.

Premesso che, data la mia età, al massimo comprerò una-due macchine ancora (forse, diciamo a Dio piacendo), penso intanto un’altra Abarth 585, poi si vedrà, se avessi per dire 40 anni, ormai sarei rassegnato a comprare solo ciò che oggi mi piace (poco, pochissimo direi).

Come è stato detto, la passione per i singoli marchi e in disuso, è forse destinata a morire, non è più un must, una priorità. Salvo se si compra un’auto storica.

Posso tracciare un identikit della vettura che comprerei a 40 anni (*) se avessi il budget che avevo a quel tempo. Comprerei una vettura a 4 posti, sportiva o minimo sportiveggiante, probabilmente segmento B, categoria minimo “generalista”, non low cost, europea. Sceglierei quella che mi piace di più, con la dotazione più interessante per me, e la comprerei.

Probabilmente (anche oggi dico) sarei sempre influenzato dal “marchio” italiano, per una questione atavica di affezione, di abitudine, di riflesso condizionato, non saprei cosa, ma penso che sarebbe così. Sono pur sempre figlio di un torinese (e di una siciliana ovviamente), Torino per almeno 100 anni è stata la culla dell’auto italiana e io ho 70 anni.

(*) Ovviamente se quando avevo 40 anni ci fosse stata una situazione simile a quella di oggi, situazione che non c’era.
 
Ultima modifica:
Mio padre era di Torino, nato a Torino, tifoso del Torino (dopo Superga però passò alla Juve), e fan sfegatato della Fiat.

Hai fatto bene a citare le due cose insieme perchè la scelta del marchio è a tutti gli effetti quasi una fede calcistica.
O almeno lo era in passato,oggi forse meno.
Comprare un modello di un'altra "squadra" non si poteva fare,magari gli riconoscevi dei pregi ma nel tuo garage non entrava.
 
Giustamente ognuno ha le sue storie personali, le sue esperienze personali, che lo portano a fare delle scelte , legittime. Io per esempio non ho mai avuto un marchio del cuore, ma da uno cresciuto negli anni 90 ho sempre avuto il mito delle auto Giapponesi, anche perchè comincia a seguire la F1 da fine anni '80 dove l'Honda era icona. Questo almeno per me spiega perchè non ho questo grande attaccamento all'Alfa, ma perchè non ne ho un ricordo vivido di grande marchio, mentre ho un altro approccio con marchi Giapponesi che sono la formazione della mia cultura automobilistica.
Importante è che non si voglia far diventare una storia personale universale.
 
Però non è che stiamo parlando di un acquisto quotidiano, qui parliamo di un acquisto importante che si fa uno volta ogni tot anni, se con quella scelta hai una serie di problemi poi è anche naturale che la volta successiva non ti rivolgi più a quel marchio.
Altrimenti arriviamo a dire che l'italiano non compra più italiano per esterofilia, io come ho scritto ho comprato una sola volta italiano non per esterofilia ma per il semplice fatto che per quello che cercavo io la concorrenza estera produceva del meglio, quindi almeno per me non sono io che devo cambiare idea ma è il produttore che deve convincermi con il prodotto a farmi cambiare idea. Ma questo ormai è anche un dato del passato perchè la produzione nostrana nasce da sinergie con altre case e con progetti che sono a più ampio respiro.
Poi per il discorso occupazionale si entra in altri ragionamenti, che poco c'entrano a che fare con il prodotto in se, ma con scelte che sono state a livello aziendale e a livello nazionale , scelte probabilmente non lungimiranti
tutto vero, ma se uno i problemi la ha avuti con le fiat, e poi ha preso una w e ha problemi paragonabili la w la ricompra, la fiat no
 
tutto vero, ma se uno i problemi la ha avuti con le fiat, e poi ha preso una w e ha problemi paragonabili la w la ricompra, la fiat no


ma la colpa di chi è? Nel senso che io che lavoro presso il cliente posso prendermela con il cliente quanto voglio, ma alla fine se ho interesse ad averlo devo anche far qualcosa per cui lui si senta apprezzato.
Non credo che la bassa considerazione di alcune fasce di prodotto nostrano nascono da una passione per l'estero, un fondo di verità ce l'hanno che non nasce solo dal prodotto ma nasce anche da tutto l'insieme, anche per come lo vendi quel prodotto. Non vorrei essere disfattista ma io ho ancora i ricordi di quando entravo in un concessionario di una casa nostrana e quando entravi in case più quotate, era un altra aria e un altro approccio verso il cliente, quello anche crea l'immagine che poi ci si porta dietro.
 
tutto vero, ma se uno i problemi la ha avuti con le fiat, e poi ha preso una w e ha problemi paragonabili la w la ricompra, la fiat no

Però è un ragionamento legittimo ma allo stesso tempo illogico.
Io compro la Panda numero 1573498 di 5000000 di esemplari prodotti.
E mi da problemi.
Da questo deduco che tutte la Panda o addirittura tutte le Fiat danno problemi.
Poi compro la Clio numero 2498576 di 5000000 di esemplari prodotti e mi trovo bene.
Da qui deduco che tutte le Clio o tutte le Renault sono buone.
Io mi ricordo che la Panda seconda serie aveva 9 come voto di affidabilità nel libretto blu di quattroruote.
Perchè sui grandi numeri si è rivelata una macchina affidabile.
Ma ci saranno sicuramente persone che ne hanno avuta una e ne hanno un cattivo ricordo che avranno una propria statistica particolare suffragata da numeri minuscoli o addirittura un solo esemplare e terranno per buona quella.
Ma detto tra noi la statistica su cui fare affidamento è quella di Qr,il resto è c...ehm fortuna.
 
Quotone, è esattamente così. Come il mio amico che diceva che non avrebbe mai comprato Fiat perchè il padre con la Panda 30 aveva problemi, cioè 40 anni fa. Poco importa che la sua Opel Corsa avesse la ventola e il condizionatore rotti, ci si passa tranquillamente sopra essendo non italiana.
Questo modo di ragionare, di pretendere la luna solo dalla nostra industria nazionale, è frutto di un profondo complesso di inferiorità degli italiani ed è quello che ha portato la Fiat con gli anni ad essere ceduta ad altri.
Sono sempre stato indulgente con la Fiat, anche quando produceva all'estero e spostava la sede legale in Olanda, ma oggi mi unisco al coro di "odiatori", parola e atteggiamento che detesto, ma ora non posso farne a meno. Provo a spiegare il motivo, dalla fusione sono uscite tre auto e tutte e tre sono in tutto e per tutto delle Peugeot. Non c'è traccia del lavoro italiano, in nulla. La Fiat Tipo per me era un'auto italiana assemblata all'estero, le varie 600, Milano, Avenger sono auto pensate, progettate, deliberate 100% fuori dai nostri confini e non portano alcun valore aggiunto al nostro paese. Questo è nato tutto come dicevo dall'atteggiamento italiota del "meglio gli altri perchè tanto noi facciamo schifo" che ha radici storiche lontane, stesso ragionamento che ha portato poi la proprietà a disinvestire nell'auto e ad andarsene proprio fisicamente (gli Elkann non sono neanche nati in Italia e non vivono qui). Oggi le auto con marchio italiano escono su piattaforme e motori made in France, questo fa veramente incazzare chi come me ci ha creduto fino all'ultimo. Quale sarebbe il contributo di Fiat all'industria Peugeout/Citroen visto che in teoria si tratta di fusione? Non è dato saperlo, anzi si sa benissimo: nessuno.
purtroppo devo darti ragione, in altri tempi avrebbero montato dei motori specifici per ogni marchio, la Fiat avrebbe mantenuto il 1.0 3 cilindri, il 1.3 e il 1.5 turbo ibrido, l'Alfa avrebbe mantenuto qualche motore presente su Giulia e Stelvio, Lancia non ha nessuna specificità tecnica.......ritornando al presente c'è ancora la Maserati che ha appena presentato la gamma completa Folgore e fino adesso è specifica solo per il marchio del tridente
 
ma la colpa di chi è? Nel senso che io che lavoro presso il cliente posso prendermela con il cliente quanto voglio, ma alla fine se ho interesse ad averlo devo anche far qualcosa per cui lui si senta apprezzato.
Non credo che la bassa considerazione di alcune fasce di prodotto nostrano nascono da una passione per l'estero, un fondo di verità ce l'hanno che non nasce solo dal prodotto ma nasce anche da tutto l'insieme, anche per come lo vendi quel prodotto. Non vorrei essere disfattista ma io ho ancora i ricordi di quando entravo in un concessionario di una casa nostrana e quando entravi in case più quotate, era un altra aria e un altro approccio verso il cliente, quello anche crea l'immagine che poi ci si porta dietro.

Anche li però potresti incappare in un titolare di autosalone o addirittura in un venditore sgarbato e dedurre che quella casa non tiene ai propri clienti.
E invece avere fortuna e trovare un concessionario serio,magari con un capo officina altrettanto serio in grado di gestire bene eventuali problemi,e dedurre invece che in casa pinco pallino i clienti vengono portati in palmo di mano.
Ci sono certamente delle politiche aziendali,soprattutto quando si tratta di richiami per problemi che non riguardano il singolo esemplare ma interi lotti di auto,che fanno capire al cliente quanto la casa ci tiene a fidelizzarlo e a non perderlo.
Ma che sia la Fiat a dover andare casa per casa a far ricredere chi ha deciso per ragioni proprie (che potrebbero essere riconducibili al tergilunotto difettoso della Panda degli anni 80) di non comprare mai più una Fiat mi pare eccessivo.
Un'azienda può solo mettere sul mercato dei prodotti che pensa possano soddisfare i clienti ma se quelli decidono di non provarli nemmeno ci può fare ben poco.
Io personalmente credo ancora che un piccolo occhio di riguardo per le produzioni nostrane bisognerebbe averlo,che non significa dire che tutto quello che viene fatto qui sia meglio.
Perchè bene o male se un modello vende anche solo 300 unità in più magari lo stabilimento fa 1 giorno in meno all'anno di cassa integrazione che è a carico della collettività.
Ho visto alcuni scivoloni commessi da altre case che se li avesse commessi la Fiat apriti cielo,invece per qualche motivo si tende a essere più tolleranti con altri marchi e a preferirli anche quando non sono poi il non plus ultra.
Si creano purtroppo degli stereotipi che magari hanno anche una base di verità ma poi si trascinano per decenni e stroncano anche dei buoni prodotti.
E contro quelli imho si può fare poco.
 
Ma che sia la Fiat a dover andare casa per casa a far ricredere chi ha deciso per ragioni proprie (che potrebbero essere riconducibili al tergilunotto difettoso della Panda degli anni 80) di non comprare mai più una Fiat mi pare eccessivo.

ma sono quelli che decidono alla fine, se non vengono da te non è che puoi dire che sono degli stolti , prova in qualche modo a riconquistarli, ma non è un solo fatto di assistenza o di affidabilità, è proprio almeno per quello che ricordo io di atmosfera che si viveva con tante case e che non si viveva quando ti approcciavi alle case nazionali, e temo che dipendesse proprio dalla consuetudine di avere gli automobilisti che tanto compravano da te e quindi ti interessava poco di conquistarli.
Questo ultimo approccio andava bene fino a quando c'era la generazione che era vissuta nell'epoca in cui era il marchio nazionale a farla da padrona, anche io avevo uno zio , che aveva fatto la seconda guerra mondiale, che comprava solo fiat , mio padre che era nato gli anni dopo già aveva un poco perso quel concetto, io che sono nato a metà degli anni 70 non l'avevo proprio più, ma non credo che sia un discorso di esterofilia, è essere abituato ad avere un mercato che ti offre diverse soluzioni e tu opti per quella che più ti convince.
 

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