Milano ha la Ztl più grande d'Italia: è l'Area B, entrata in vigore il 25 febbraio 2019 e da allora fonte di polemiche per i divieti imposti alle varie categorie di auto, soprattutto diesel. Si è partiti con le Euro 0, 1, 2 e 3, oltre che con svariate precisazioni: Fap di serie o aftermarket, campo V.5 del libretto di circolazione con o senza valore di riferimento e via discorrendo. Poi, sono state introdotte progressive limitazioni per le Euro 4 e 5, quindi anche per le Euro 6. Ed è in questa classe che si sono prodotte le maggiori incertezze a causa delle distinzioni tra Euro 6 "a", "b" e "c" e tra acquisto entro o dopo il 31 dicembre 2018 (per questi ultimi, paradossalmente, il divieto scattava prima che per gli altri): in sostanza, un ginepraio normativo e, di riflesso, una disparità tra automobilisti che, pur avendo comprato una diesel con la stessa classe di emissioni, si trovavano soggetti a stop in date diverse. In maggio, ecco la modifica: il divieto d'ingresso nell'Area B (e anche nella più centrale Area C) per le diesel Euro 6 "a", "b" e "c" slitta dal 1° ottobre 2024 al 30 settembre 2028, quando varrà per le auto acquistate sia entro sia dopo il 31 dicembre 2018. Insomma, una parziale retromarcia. Che un po' stupisce, visto che due anni fa erano state respinte con fermezza le richieste di rinviare la stretta per tenere conto della difficile congiuntura. Oggi il dietrofront viene giustificato proprio con «il Milano posticipa di quattro anni i divieti di accesso all'Area B (e C) per le diesel Euro 6 "a", "b" e "c", sanando una sperequazione basata sulla data d'acquisto. In barba agli automobilisti che nel frattempo sono stati spinti a cambiare macchina... PRIMA IL DANNO POI LA BEFFA mutato contesto economico», «la crescita dei prezzi» delle auto, «il costo sociale per i cittadini», i «progressi nell'innovazione tecnologica sotto le attese» e i ritardi dell'Euro 7. Tutte cose note da tempo, ma soltanto ora divenute fattori da tenere in considerazione. Perché? Che il Comune abbia capito che sarebbe stato sommerso di ricorsi contro una misura discriminatoria? Intanto, per gli automobilisti che si erano affrettati a cambiare l'auto, la beffa è servita. (Q.R..)