<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mestre, pullman precipita sulla sede ferroviaria | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Mestre, pullman precipita sulla sede ferroviaria

a tutto quel peso sul tetto.
Oltretutto in un mezzo elettrico a pianale ribassato, quindi senza il solito blocco motore diesel/cambio ad altezza asse posteriore.
Lo Yutong in questione monta 9 batterie nel pianale e 7 sul tetto, è sbilanciato quanto un autobus a metano.

Su forum tecnici (Ferrovie.it che si occupa anche di TPL) è emersa ormai la dinamica pressoché certa: dopo una strisciata di alcuni metri sul guard-rail (che pur vecchio e arrugginito, ha tenuto il mezzo in carreggiata), ha "imbucato" un tratto dove il rail era interrotto, ha scavalcato quindi il tratto di guard-rail successivo, spostandosi verso l'incolpevole ringhiera pedonale che ovviamente non ha retto il mezzo.

https://maps.app.goo.gl/g267oFFiCUtwZVnUA

Il fatto che con due ruote nel vuoto e a mezzo ormai fermo, un autobus a gasolio col baricentro più basso non fosse precipitato sul fianco è tutto da dimostrare, anche se è ragionevolmente possibile...
 
Su forum tecnici (Ferrovie.it che si occupa anche di TPL) è emersa ormai la dinamica pressoché certa: dopo una strisciata di alcuni metri sul guard-rail (che pur vecchio e arrugginito, ha tenuto il mezzo in carreggiata), ha "imbucato" un tratto dove il rail era interrotto, ha scavalcato quindi il tratto di guard-rail successivo, spostandosi verso l'incolpevole ringhiera pedonale che ovviamente non ha retto il mezzo.

https://maps.app.goo.gl/g267oFFiCUtwZVnUA
in effetti il rail (se si ruota la visione) era spianato già prima del varco e pure dopo da diversi anni ... basta quello per fare da rampa ad un mezzo pesante. Da street si nota anche che il varco era stato ridotto,
in origine era molto più ampio.
 
Il proprietario dell'agenzia di noleggio dei bus ha detto che i mezzi sono tutti monitorati da remoto e hanno a bordo 12 estintori automatici in caso di principio di incendio. Resto dell'idea che se avesse preso fuoco "sul serio", i pompieri sarebbero ancora là e i sopravvissuti, per quanto pochi, non sarebbero tali.


Esatto....
Almeno da quello che dicevano tecnici in TV
hanno preso fuoco gli apparati a bassa tensione, ma gli estintori automatici hanno fatto bene la loro parte.

Come da post 65
 
Il pullman accartocciato sotto il cavalcavia di Mestre solleva una domanda chiave: l'alimentazione elettrica ha giocato un ruolo nell'incendio sviluppatosi con l'urto? Giovanni Franceschini, docente di Ingegneria all'Università di Modena e Reggio Emilia, è molto cauto ma sembra propendere per un no: «Le immagini del mezzo mostrano tracce d'incendio minime».
L'attenzione degli inquirenti sono concentrate proprio sulle batterie del bus, che saranno analizzate con video e consulenze. In realtà l'assenza di gas e l'azione dei liquidi di raffreddamento dovrebbero dare margini sufficienti di sicurezza, tanto più che solo parte della carrozzeria è annerita. Le fiamme sarebbero scaturite invece da «un impianto elettrico a bassa tensione».
Anche la procura esclude che si possa parlare di incendio, ma il faro degli inquirenti su batterie e motore resta acceso. Quello del rischio roghi per le batterie elettriche è un tema che emerge prepotentemente non solo per l'incidente dell'altra sera, ma anche rispetto alla diffusione crescente di questi mezzi.
La presenza di queste macchine sulle nostre strade è tanto massiccia che i Vigili del fuoco hanno elaborato linee guida di intervento per i casi più diffusi di auto in fiamme: urti meccanici da incidenti - «il pericolo di gran lunga più grande» -, problemi elettrici come cortocircuiti, eccesso o mancanza di carica e inconvenienti termici a cominciare dall'eccessivo riscaldamento che può raggiungere, a particolari condizioni, i mille gradi.
Al centro del meccanismo e delle sue possibili défaillance c'è la batteria, ovviamente elettrica. Va sfatata la vulgata per cui sarebbero mezzi più esposti a rischi incendi: «Secondo le statistiche un'auto tradizionale (a benzina o gasolio, ndr) prende fuoco ottanta volte di più - spiega Giovanni Franceschini, docente del dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" all'Università di Modena e Reggio Emilia -. Le probabilità che si incendi un veicolo con motore a scoppio o a nafta sono dello 0,1%, probabilità che scendono allo 0,0012% nelle auto elettriche».
Tutto tranquillo dunque? Mica tanto, perché i rischi da auto tradizionali e di nuova concezione elettrica si combinano e aumentano quando abbiamo a che fare con le ibride, dove le due tecnologie sono compresenti: «L'auto ibrida ha maggiori probabilità di prendere fuoco delle altre - avverte Franceschini -. Negli Stati Uniti, su 100 mila veicoli elettrici ci sono 25 casi di incendio, ma fra gli ibridi siamo intorno ai 3.300». L'auto a benzina o nafta sta in mezzo alle altre due, a quota 1.500.
[…] Vale la pena soffermarsi anche sulle condizioni più frequenti in cui un veicolo elettrico prende fuoco: solo nel 25% degli episodi ciò avviene con l'auto in marcia, per il resto il rischio più alto riguarda, a mezzo fermo, la fase di ricarica, «quando la batteria viene stressata di più». La casistica annovera, sul 75% citato, una metà di roghi scoppiati su auto parcheggiate.
Quanto ai pericoli connessi agli incendi sulle macchine in moto, c'è la presunta, maggiore vulnerabilità delle batterie elettriche a un urto: «Ma la batteria in questi casi si stacca, e poi le moderne batterie non prendono fuoco neanche se perforate, hanno fatto test infilando un coltello nell'impianto...», dice il docente.
Neanche lo spegnimento dell'incendio presenterebbe inconvenienti gravi: «È vero però che una batteria brucia in modo diverso e che serve una preparazione apposita per i soccorritori». I Vigili del fuoco avvertono comunque che «l'intervento in emergenza su una vettura elettrica presenta per i soccorritori maggiori complicazioni».
Non tanto per i pericoli da incendio o esplosione, perché «su molti modelli non è presente alcun serbatoio di combustibili», quanto per «l'accurata formazione preventiva» necessaria. Studi internazionali mettono in guardia contro il surriscaldamento repentino, possibile «in circostanze eccezionali», delle batterie agli ioni di litio. Una reazione a catena che porta alla distruzione di batterie e macchina.


(La Stampa)
 
mi sembra doveroso che in un incidente cosi grave dove è stato coinvolto un mezzo EV ci sia una verifica approfondita anche e proprio rispetto a questo, non vanno bene le condanne a priori o qualsiasi ricostruzione dietrologica che non ha nessun fondamento
 
non vanno bene le condanne a priori o qualsiasi ricostruzione dietrologica che non ha nessun fondamento


Specie se arrivano dalla politica e non faccio nomi, ma cito soltanto...:emoji_innocent:

«Non è un problema di guard rail». A Mestre le indagini sull'incidente sono appena iniziate, eppure il ministro Pinco Pallino, il guard rail lo ha già assolto. Ha trovato persino un colpevole: «Qualcuno mi dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione». Poi, lancia il vero messaggio politico: «In un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico, uno spunto di riflessione è il caso di farlo».
 
Possibile che nessuno faccia cenno ai sistemi di sicurezza di cui il veicolo dovrebbe essere dotato e che dovrebbero garantire il mantenimento di corsia, la frenata di emergenza e il controllo delle mani sul volante ?
 
Specie se arrivano dalla politica e non faccio nomi, ma cito soltanto...:emoji_innocent:

«Non è un problema di guard rail». A Mestre le indagini sull'incidente sono appena iniziate, eppure il ministro Pinco Pallino, il guard rail lo ha già assolto. Ha trovato persino un colpevole: «Qualcuno mi dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione». Poi, lancia il vero messaggio politico: «In un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico, uno spunto di riflessione è il caso di farlo».
..... e pensare che quella persona si dovrebbe occupare anche della sicurezza dei trasporti !!
..... alias ... i guard rail in Italia sono tutti a norma !!
 
La beffa è che un pullman elettrico è caduto su una strada sottostante, che costeggia il sedime ferroviario, chiamata "via Elettricità". Scherzi del destino...
 
Vado in parte OT, ma fino ad un certo punto.
Perché io con patente C devo andare a 80 km/h, con limitatore a 90 km/h, sia che abbia un piccolo 56 quintali che un bilico da 44 tonnellate, mentre un autobus, che pesa svariate tonnellate pure lui può andare a più di 100 km/h?
 
per me il principale sistema di sicurezza comunque è mettere i pesi più basso possibile, siano batterie, bombole di metano etc, ma ho idea che le batterie pesino di più...
le batterie sono in basso.
e' che non bastano, quindi le mettono anche sul tetto.
in pratica ci sono batterie ovunque, per raggiungere un'autonomia decente
 
le batterie sono in basso.
e' che non bastano, quindi le mettono anche sul tetto.
in pratica ci sono batterie ovunque, per raggiungere un'autonomia decente
a questo punto bisognerebbe capire se la distrib. dei pesi basso/alto, non pregiudica un baricentro basso, dato che sotto, tra motori, elettronica, vano bagagli e varie non so quante ce ne stanno...
 

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