<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mestre, pullman precipita sulla sede ferroviaria | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Mestre, pullman precipita sulla sede ferroviaria

Sulla stampa locale sono uscite le perizie disposte dalla Procura, riporto


https://ilpiccolo.gelocal.it/nordes...s_guasto_tecnico-14411346/?ref=PICC-M11-S2-T1

Accertata la rottura di un giunto del bus che collegava il sistema del volante alle ruote, provocando così l’ingovernabilità del mezzo che poi sarebbe andato a sbattere contro un guardrail inadeguato. Sono stati comunicati venerdì 21 giugno i primi risultati delle perizie disposte dalla Procura di Venezia sull’incidente del 3 ottobre scorso capitato al bus della Linea sul cavalcavia superiore di Marghera, provocando la morte di 22 persone.

In conferenza stampa, il procuratore capo Bruno Cherchi ha dato conto del lavoro compiuto negli ultimi mesi dal super consulente Placido Migliorino. In base alle prime indicazioni, è stato accertata la rottura di un giunto che collega il sistema del volante alle ruote.

La rottura non sembrerebbe derivare dall’urto con il guardrail ma sarebbe precedente e sarebbe stata provocata dalla rottura di un perno che connetta vari sistemi del mezzo. Ora l’attività dei consulenti si concentrerà sulla ricerca delle cause della rottura del perno. Tale rottura, comunque, avrebbe reso il mezzo ingovernabile provocandone lo sbandamento verso destra.

L’altra consulenza di cui ha dato conto il procuratore è quella relativa al guardrail, rimosso proprio in questi giorni. In base alle prime indicazioni del consulente incaricato dalla Procura, là barriere non sarebbe stata in grado di reggere l’urto a causa della “sua vetustà e della mancata manutenzione”.

Al momento, comunque, il quadro degli indagati resta quello degli ultimi mesi. Sotto indagine restano i tre dirigenti del Comune e l’amministratore delegato di La Linea.

I primi risarcimenti
I primi risarcimenti sono arrivati ai primi di marzo.

Allianz, assicurazione della società La Linea, ha avviato una serie di trattative con alcuni dei rappresentanti legali delle persone offese che si costituiranno parti civili al processo - i feriti e i familiari delle vittime - e, in almeno un caso, avrebbe trovato l’accordo per un acconto volontario di circa 200-300 mila euro nei confronti di una famiglia coinvolta nell’incidente.

Per altri familiari delle vittime e altri feriti le trattative sono in corso.

Allianz avrebbe deciso di iniziare a trattare e a versare i primi risarcimenti nella formula dell’acconto volontario per dare un segnale di vicinanza alle persone coinvolte, pur tuttavia non ritenendosi responsabile. Tant’è vero che, contemporaneamente alle lettere di offerta partiranno equivalenti richieste di rivalsa al Comune di Venezia - almeno una sarebbe già arrivata a Ca’ Farsetti - ritenuto dalla società assicurativa, in questa fase, responsabile dell’incidente per lo stato del guardrail del cavalcavia superiore, dal quale l’autobus è precipitato.

Lettere di rivalsa che, una volta depositate le consulenze disposte dal pubblico ministero Laura Cameli, titolare dell’indagine, oltre che sul guardrail anche sullo sterzo e le telecamere interne al bus, potrebbero avere anche altri destinatari. La partita dei risarcimenti è molto delicata per Allianz anche per l’immagine della società.

Anche perché sono coinvolte parti lese di numerosi Paesi europei (ad esempio Ucraina, Francia, Germania, Spagna, Croazia, Portogallo e Romania) e del Sudafrica.

I risarcimenti nel loro complesso, visto il numero di persone coinvolte, ammonteranno a decine di milioni di euro.

I turisti a bordo del bus viaggiavano - come si dice tecnicamente - a titolo oneroso e questo stabilisce il diritto di chi era su quel bus o dei suoi famigliari a essere risarciti.

Le trattative in corso riguardano anche un paio di società specializzate nel risarcimento danni, gli studi 3A di Mestre e Giesse di Belluno, che sono entrati nella partita dopo aver ricevuto l’incarico di rappresentare alcune delle persone coinvolte.

Escluso il malore dell’autista del bus
Non era stato un malore dell’autista Alberto Rizzotto a provocare la tragedia del bus di La Linea, precipitato il 3 ottobre dal cavalcavia di Marghera-Mestre, con la morte di 21 persone e il ferimento grave di altre 15.

A uccidere Rizzotto è stato il gravissimo trauma cranico provocato dall’impatto del mezzo a terra.

Questa la conclusione della relazione depositata dal medico legale Guido Viel, consulente della Procura della Repubblica di Venezia.

L’autopsia ha escluso quindi anche eventuali complicazioni cardiache da “morte bianca”.

Così ha scritto il medico legale nelle conclusioni dell’autopsia: «La causa del decesso del signor Alberto Rizzotto è identificata in uno sfacelo cranio encefalico e asfissia meccanica. Trattasi di morte rapida, ma non immediata, con breve sopravvivenza».
 
https://corrieredelveneto.corriere....-b511-4960-991d-b0ffeaaa4xlk.shtml?refresh_ce

Un perno rotto prima della tragedia che ha causato la rottura del giunto dell’autobus elettrico della società La Linea che il 3 ottobre è precipitato dal cavalcavia di Marghera, provocando la morte di ventidue persone e quattordici feriti. Quel guardrail, poi, con un buco nella barriera era «vetusto» e carente di manutenzioni. Di contro il conducente, Alberto Rizzotto, non si è mai distratto mentre guidava il bus e nemmeno ha avuto un malore tra il Tronchetto e il cavalcavia superiore. I consulenti della procura di Venezia hanno depositato tutte le perizie, fondamentali per capire cosa ha provocato lo sbandamento e l caduta del veicolo che faceva servizio di navetta tra un campeggio di Marghera e Venezia. Lo stesso tragitto percorso il 3 ottobre rientrando con a bordo turisti che avevano trascorso una giornata tra calli e campi.

La rottura di un perno
«Le consulenze permettono di dare un primo quadro e sono ora a disposizione delle difese - premette il procuratore di Venezia Bruno Cherchi -. Sono stati accertati tutti i sistemi di bordo per capire cosa era avvenuto prima dell’impatto». E dalla scatola nera è emerso un video drammatico, degli istanti che hanno anticipato la tragedia. Quindi, la rottura del giunto: «Sembrerebbe non derivata a urti a barriere o altri mezzi - sottolinea Cherchi - ma sarebbe dovuta alla rottura di un perno». Che però per materiali è risultato «adeguato». Era cioè «costruito a regola d’arte». Un guasto, precisano gli esperti, che in rettilineo non inficia nella governabilità del mezzo, altra cosa in caso di frenata.

Nel mirino le barriere «inadeguate»
Nel mirino, poi, le barriere. «Non in grado di sopportare l’urto, erano vetuste e mancavano di manutenzione, riferisce il perito», dice il procuratore. Ora i dati tecnici saranno consegnati alle difese mentre le indagini della procura proseguono al fine di «valutare gli elementi giuridici» e «mettere tutto a sistema». Non sono per ora state iscritte nel registro degli indagate nuove persone (restano i tre dipendenti del Comune di Venezia e l’ad de La Linea Massimo Fiorese).
 
Non capisco pero' perche' l'autista, dopo il guasto allo sterzo, non sia riuscito a frenare il mezzo.
Forse la rottura del perno dello sterzo ha causato anche una rottura all'impianto dei freni ?
... nella perizia non ce menzione.
 
Non capisco pero' perche' l'autista, dopo il guasto allo sterzo, non sia riuscito a frenare il mezzo.
Forse la rottura del perno dello sterzo ha causato anche una rottura all'impianto dei freni ?
... nella perizia non ce menzione.
certi esperti, mi fanno sentire ignorante.
"Un guasto, precisano gli esperti, che in rettilineo non inficia nella governabilità del mezzo, altra cosa in caso di frenata."
qualcuno me la traduce? :D
 
Non mi sembra un virgolettato quello, quindi è un interpretazione di chi ha scritto l'articolo, su altre fonti invece sempre non tra il virgolettato viene riportato questo : Il cedimento del perno avrebbe, quindi, causato l'ingovernabilità e l'impossibilità di frenata del mezzo che è 'scivolato' che ha altro significato
 
certi esperti, mi fanno sentire ignorante.
"Un guasto, precisano gli esperti, che in rettilineo non inficia nella governabilità del mezzo, altra cosa in caso di frenata."
qualcuno me la traduce? :D

E' il perno... il problema è il perno... che ha rotto un giunto...

"Che però per materiali è risultato «adeguato». Era cioè «costruito a regola d’arte»"

C'è nulla da capire... penso non lo sappiano neanche loro :emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:

 
Fra l'altro ci si rivolge anche a queste produzioni cinesi che in tutta probabilità non avranno una significativa esperienza...
Poi nel caso con anche l'aggiunta di un altro fattore come quel (altrettanto) maledetto guardrail (o come si scrive)!

Povera gente, la cui "colpa" è stata solo quella di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato... R.I.P.!
 
certi esperti, mi fanno sentire ignorante.
"Un guasto, precisano gli esperti, che in rettilineo non inficia nella governabilità del mezzo, altra cosa in caso di frenata."
qualcuno me la traduce? :D

Qui è l'italiano a mancare : " un guasto , precisano gli esperti, che in rettilineo non dovrebbe pregiudicare la governabilità del mezzo , compromessa invece in fase di frenata " così un giornalista dovrebbe esprimersi.
Restano ovviamente i dubbi sulla perizia e soprattutto sul perchè un guasto allo sterzo avrebbe impedito qualsiasi frenatura del mezzo , forse per il venir meno improvviso dell'assistenza o addirittura , essendo il sistema pneumatico ,per totale mancanza di pressione nell'impianto. Ma i circuiti non dovrebbero sempre essere doppi ?
 
A prescindere

DOMANDA....

Ma davvero un " Gardreil " * anche in perfetta forma,
puo' trattenere un pullman di 13 tonnellate

??
Senza se e senza ma

??

* di un viadotto....IMO, in una strada puoi arrivare a inserirli ben piu' a fondo
 
Ultima modifica:
Quelli li' elastici....*
Conosco...
Ma chi paga....
Se non li hanno mai sostituiti con altri simili se non altro nuovi

??

* E comunque sono in terra....
Non " per aria "
A terra o inseriti nella struttura del viadotto non cambia come risultato.
Chi paga? Il proprietario e/o gestore del tratto in questione sarà chiamato in regresso dalle compagnie assicurative nonché probabilmente dagli stessi danneggiati (o eredi delle vittime) ove il massimale fosse insufficiente, e il conto sarà salatissimo (con quei soldi avrebbero messo a posto una valanga di tratti pericolosi (parliamo di decine di milioni di euro di risarcimenti contro 200/300 mila euro a km di guardrail)
 
-A terra o inseriti nella struttura del viadotto non cambia come risultato.

-Chi paga? Il proprietario e/o gestore del tratto in questione sarà chiamato in regresso dalle compagnie assicurative nonché probabilmente dagli stessi danneggiati (o eredi delle vittime) ove il massimale fosse insufficiente, e il conto sarà salatissimo (con quei soldi avrebbero messo a posto una valanga di tratti pericolosi (parliamo di decine di milioni di euro di risarcimenti contro 200/300 mila euro a km di guardrail)

-Dimostrato o a sensazione
-Certo*....Ma se, come da Stampa, il GR aveva 70 anni...
Ovvero era l' originale....Come umanamente si puo' pensare che si possano trovare i soldi per trapiantare questi " elastici "
??

* " chi paga " si riferisce alle MANCATE migliaia di sostituzioni
 
Ultima modifica:

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