<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 26 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

Ed ecco que il risultato di puntare per questa transizione solo sulla trazione elettrica a batteria. Questo bel pachiderma che vedete qui sotto per fare 480 km (reali) lo doteranno di una batteria da ben 738 kwh dal peso "pulito" di ben 3 tonnellate, poi cè da aggiungere tutto l'armamentario contenimento, raffreddamento e ricarica. Senza contare le tensioni di riscarica necessarie per non metterci giorni per ricaricarla.
Quando basterebbe meno di una tonnellata per dotarlo di un sistema fuel cell, serbatoi e idrogeno compreso, per far lo stesso percorso, oltre al fatto di ricaricarlo in circa 40 minuti. Mah... dove andremo a finire.
Vedi l'allegato 22106Vedi l'allegato 22107

Wow.
Non pensavo che fosse possibile rendere meno allettante un viaggio in autobus ma ci sono riusciti...
 
Uno studio rileva che le case automobilistiche danno la priorità all'autonomia e al costo dei veicoli elettrici rispetto all'impronta di carbonio che esse sviluppano.
Una ricerca indipendente sullo sviluppo di veicoli elettrici (EV) ha rilevato che la maggior parte delle aziende automobilistiche è più concentrata sul miglioramento dell'autonomia delle auto elettriche e sulla riduzione dei costi piuttosto che sul miglioramento dell'impronta di carbonio dei veicoli, nonostante il crescente controllo dei loro impatti ambientali nascosti.
La ricerca è stata pubblicata dalla divisione Manufacturing Intelligence della società tecnologica globale Hexagon, la cui tecnologia tocca il 95% di tutte le auto prodotte ogni anno.
Sebbene i veicoli elettrici eliminino le emissioni dal tubo di scappamento, dall’altra producono anche un lungo e indiretto tubo di scappamento dovuto all'aumento della domanda di elettricità generata da combustibili fossili e alla dipendenza da materiali e processi ad alta intensità energetica per costruire veicoli e batterie monouso.
Un recente rapporto di Volvo lo conferma, annunciando che i veicoli elettrici sono molto più "sporchi fuori dai cancelli della fabbrica”, poiché l'estrazione di risorse per una auto elettrica è così ad alta intensità di carbonio al punto che i veicoli elettrici che devono percorrere quasi il doppio delle miglia rispetto alle auto a benzina per andare in pareggio.
Nonostante questo controllo crescente delle emissioni solo il 38% delle case automobilistiche sta attualmente aumentando i propri investimenti in una progettazione più sostenibile dei veicoli elettrici, che risulta a questo punto una priorità molto inferiore rispetto agli attributi che devono avere le auto per attirerare i consumatori nelle concessionarie.
La ricerca ha inoltre rilevato che il 62% rimanente di chi l’impronta del carbonio la lascia in un secondo piano è così composto :
L’ 84% sta aumentando gli investimenti per migliorare l'autonomia dei veicoli elettrici
Il 60% sta aumentando gli investimenti nel design di progetto che consentirà di ridurre i costi di produzione e vendita al dettaglio
Il 58% sta aumentando gli investimenti per migliorare le prestazioni dei veicoli elettrici

Spiega Ignazio Dentici VP Global eMobility Industry per la divisione Manufacturing Intelligence di Hexagon :
“Tutti questi fattori migliorano l'impronta ambientale di un veicolo elettrico rispetto a un'auto a benzina, ma la ricerca ha rilevato che le aziende stanno incontrando altri ostacoli per raggiungere la piena promessa ecologica dei veicoli. Alla domanda sulle loro sfide nel raggiungimento di veicoli elettrici più ecologici, la maggior parte delle case automobilistiche (56%) identifica la mancanza di alternative ai metalli delle terre rare per le batterie come il principale ostacolo. La metà (49%) è anche preoccupata per la mancanza di materiali per batterie riciclabili, seguita da vicino dalla mancanza di programmi di riciclaggio e infrastrutture (47%).

La ricerca mette in luce quanto sforzo la sostenibilità implica per l’industria automobilistica oltre della semplice riduzione delle emissioni stradali, rivelando una comprensione della produzione dell'intero ciclo di vita e dell'impatto materiale dei veicoli. Tuttavia, mostra anche che nonostante questa conoscenza, le case automobilistiche sentono più pressioni per competere per le vendite ai consumatori piuttosto che per garantire che i veicoli elettrici siano in grado di soddisfare il loro scopo principale di ridurre l'impatto ambientale del trasporto su strada.
L'industria deve muoversi a una velocità senza precedenti per innovare alla ricerca di miglioramenti in termini di gamma, costi di produzione e sostenibilità, in un ambiente sempre più competitivo e affrontando sfide significative della catena di approvvigionamento. Per realizzare prima la promessa di un'industria automobilistica netta zero, bilanciando le richieste dei consumatori, è necessario adottare approcci di produzione intelligenti basati sui dati che supportino lo sviluppo di soluzioni sostenibili per ogni parte, oltre a creare auto riciclabili. Solo progettando per un'economia circolare, dalla fabbrica, al consumatore e oltre, possiamo ridurre la domanda di energia e materiali nei prossimi anni.”
Gli intervistati che adottano approcci di sviluppo e produzione più intelligenti riferiscono di ridurre i tempi di immissione sul mercato del 25%, con i metodi che producono materiali più leggeri, più riciclabili e una produzione più autonoma per aiutare a risolvere la tensione tra la domanda dei consumatori e l'impatto sul pianeta, riducendo progressivamente i costi e tempi di sviluppo per progetti più ecologici. Inoltre, è stato dimostrato che la sincronizzazione di progettazione, test e ingegneria riduce i test fisici e i prodotti non riusciti, offrendo agli ingegneri l'opportunità di affrontare l'efficienza e la sostenibilità in fase di progettazione.
Le vulnerabilità della catena di approvvigionamento, come esemplificato dalla carenza di chip in corso, sono identificate come uno dei maggiori ostacoli all'espansione della produzione di veicoli elettrici, con il 73% che cita sfide per l'approvvigionamento dei volumi di materiali richiesti.
 
Ed ecco que il risultato di puntare per questa transizione solo sulla trazione elettrica a batteria. Questo bel pachiderma che vedete qui sotto per fare 480 km (reali) lo doteranno di una batteria da ben 738 kwh dal peso "pulito" di ben 3 tonnellate
E pensare che più o meno un secolo fa i nostri antenati avevano inventato i filobus che viaggiavano in elettrico ma senza bisogno di batterie. Poi nei decenni scorsi c'era stata la corsa a smantellare la rete di alimentazione per passare agli autobus diesel che sembravano il futuro e adesso...
 
Eh l'unica "auto" ecologica è questa in foto....

.... a pedali.

auto-a-pedali-734601.610x431.jpg
 
E oggi "salta" un altro altarino legato a questa transizione, gli incentivi statali.
Alla apertura stamattina dei concessionari si sono aggiornate le quote restanti per l'acquisto di nuove auto :
Per auto da 65-135 gr. Co2 ovvero termiche e ibride sono rimaste il 15% delle risorse.
Per auto da 20-65 gr. Co2 ovvero le Plug-in sono rimaste il 95% delle risorse.
Per auto da 0-20 gr. Co2 ovvero le elettriche pure sono rimaste il 90% delle risorse.
Considerando che per le termiche/ibride fino ad ora si sono bruciati 16 milioni di euro al giorno i 27 rimanenti nel giro di qualche giorno termineranno.

Diciamo che la situazione è molto chiara per tirare delle conclusioni:
Come da molti preventivato, accontentata la nicchia di clientela che per varie ragioni voleva soddisfare la loro voglia di auto elettrica pura e plug-in, quando questo prodotto doveva "contagiare" anche la massa la risposta è stata chiara e netta : flop.
 
I privati hanno già finito di comprare elettrico.

Beh, mi sarei stupito del contrario. Già uno fa fatica a comprare un'auto "normale" con la quale portare la famiglia in agriturismo nel weekend, cosa che ormai è già un lusso. E non sto né scherzando, né prendendo in giro chi riesce tra mille difficoltà a far quadrare i conti e a concedersi qualche piccolo svago per la propria famiglia....
 
E oggi "salta" un altro altarino legato a questa transizione, gli incentivi statali.
Alla apertura stamattina dei concessionari si sono aggiornate le quote restanti per l'acquisto di nuove auto :
Per auto da 65-135 gr. Co2 ovvero termiche e ibride sono rimaste il 15% delle risorse.
Per auto da 20-65 gr. Co2 ovvero le Plug-in sono rimaste il 95% delle risorse.
Per auto da 0-20 gr. Co2 ovvero le elettriche pure sono rimaste il 90% delle risorse.
Considerando che per le termiche/ibride fino ad ora si sono bruciati 16 milioni di euro al giorno i 27 rimanenti nel giro di qualche giorno termineranno.

Diciamo che la situazione è molto chiara per tirare delle conclusioni:
Come da molti preventivato, accontentata la nicchia di clientela che per varie ragioni voleva soddisfare la loro voglia di auto elettrica pura e plug-in, quando questo prodotto doveva "contagiare" anche la massa la risposta è stata chiara e netta : flop.

E' pur vero che siamo in una fase che segue due anni di covid (con tutto il disastro che ha portato a livello approvvigionamenti e materiali) e che attualmente vede enormi tensioni globali (e ulteriori problemi economici) relativi alla guerra Russia-Ucraina, però sono d'accordo con te sul termine FLOP.

Perchè nemmeno io trovo un altro termine adatto a descrivere una situazione in cui, a parità di tempo e di "congiunture" di mercato, sono rimasti ancora non richiesti il 90% e il 95% dei fondi destinati rispettivamente a BEV e PHEV che dovrebbero rappresentare la proposta più spinta dal punto di vista politico, mediatico ed emotivo.

Se a questo uniamo il fatto che invece per auto termiche-MHEV-HEV la richiesta di fondi incentivati è diametralmente opposta (85% richiesto!) il tutto fa capire chiaramente che, alle cifre richieste per auto PHEV e BEV, non ci arrivano più in tanti.

Chi doveva prenderle le ha già prese, al di là del capitolo incentivi che, soprattutto nelle prime "ondate", ha regalato un sacco di soldi a chi, comunque, non ne avrebbe avuto bisogno in quella fase.

C'era da aspettarselo comunque, esattamente come il fatto che sul mercato dell'usato le auto a gasolio siano arrivate a rappresentare il 50% (la metà!) delle auto vendute, altro segnale che si cerca chiaramente di economizzare il costo del carburante (per quanto, di questi tempi, sia comunque drammatico!).
 
Il mio punto di vista ( e sottolineo mio ) è che la transizione alzerà enormemente i prezzi delle auto che diventeranno cosi care che potranno permettersele sempre meno persone ;)
Anche io comincio a pensare che la situazione evolverà in questa maniera.

Maniera che però ci creerà un sacco di problemi di sussistenza e continuità di posti di lavoro diretti e dell'indotto.

Che dire, speriamo di sbagliarci.
 
E' pur vero che siamo in una fase che segue due anni di covid (con tutto il disastro che ha portato a livello approvvigionamenti e materiali) e che attualmente vede enormi tensioni globali (e ulteriori problemi economici) relativi alla guerra Russia-Ucraina, però sono d'accordo con te sul termine FLOP.

Perchè nemmeno io trovo un altro termine adatto a descrivere una situazione in cui, a parità di tempo e di "congiunture" di mercato, sono rimasti ancora non richiesti il 90% e il 95% dei fondi destinati rispettivamente a BEV e PHEV che dovrebbero rappresentare la proposta più spinta dal punto di vista politico, mediatico ed emotivo.

Se a questo uniamo il fatto che invece per auto termiche-MHEV-HEV la richiesta di fondi incentivati è diametralmente opposta (85% richiesto!) il tutto fa capire chiaramente che, alle cifre richieste per auto PHEV e BEV, non ci arrivano più in tanti.

Chi doveva prenderle le ha già prese, al di là del capitolo incentivi che, soprattutto nelle prime "ondate", ha regalato un sacco di soldi a chi, comunque, non ne avrebbe avuto bisogno in quella fase.

C'era da aspettarselo comunque, esattamente come il fatto che sul mercato dell'usato le auto a gasolio siano arrivate a rappresentare il 50% (la metà!) delle auto vendute, altro segnale che si cerca chiaramente di economizzare il costo del carburante (per quanto, di questi tempi, sia comunque drammatico!).

non e' detto "che non ci arrivino", magari, non le vogliono.
il senior ha, contro ogni opinione mia e di mia sorella, ordinato una ibrida.
non ne ha bisogno, che se ne fa di due macchine?
quando gli ho detto di prenderla a pile, mi ha semplicemente detto "prendila tu" :D
ed e' il classico utente di auto a pile, gira poco, ha la casa tutta elettrica col posto auto a tiro di prolunga, e l'ufficio, quando non e' al mare :cool:, l'ha ad un tiro di sputo, e in piu' ha una seconda auto, che non e' piccola, con cui poteva benissimo andare al mare senza fermarsi.
bhe, nulla da fare, la voleva a benzina e alta.
 
Ford, un futuro elettrico senza dealer e senza pubblicità. Ceo Jim Farley: «Vendita solo on line con prezzi non negoziabili»

all'ortofrutta, sul banco dei cetrioli...
:(

ci sarebbe tutto l'articolo del Messaggero, ma non so se linkarlo o no...
 
Vendita solo on line con prezzi non negoziabili

In pratica un calcio agli ultimi 100 anni di storia in cui non ci sono state due persone che hanno pagato lo stesso prezzo per la stessa macchina.

Ma se la gente rifiutasse,anche a fronte dell'uso del bastone e della carota (limitazioni alla circolazione e incentivi),di comprare le elettriche preferendo addirittura rinunciare all'auto in certi casi come la mettiamo?

Per me un danno enorme al mercato delle elettriche l'ha fatto l'attuale incertezza sui costi dell'energia.
Oddio non è che se oggi ti compri un benzina sai quanto costerà il carburante da qui a un anno.
Però almeno quella è una situazione che hai sotto gli occhi tutti i giorni.
Oggi imho spendere di più per un'elettrica senza sapere esattamente quale impatto avrà sulle bollette è roba da braveheart.
Io non lo farei.
 
Ford, un futuro elettrico senza dealer e senza pubblicità. Ceo Jim Farley: «Vendita solo on line con prezzi non negoziabili»

all'ortofrutta, sul banco dei cetrioli...
:(

ci sarebbe tutto l'articolo del Messaggero, ma non so se linkarlo o no...
E' sempre un "costo" in termini di persone, indotto, ecc...

Però è un'idea diversa dal solito per abbattere magari anche pesantemente i costi accessori che gravano su un'auto.

Di per sè non è negativo l'azzeramento di scontistiche a se i listini sono "giusti e affrontabili", o almeno così vi vien da pensare.
 

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