<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 24 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

qui si potrebbe aprire una discussione in merito ai rapporti tra gli organo Europei e quelli nazionali , ma andremmo troppo fuori tema, io però francamente non credo che il processo legislativo sia granitico, se nel corso del tempo si palesano delle migliorie, come può essere anche quella di allungare i tempi di transizione o fare degli adeguamenti non ci trovo nulla di sbagliato.

Si ma... peccato che fino adesso sono andati in giro a "terrorizzare" consumatori e soprattutto imprenditori i quali molti hanno già tirato fuori soldi a palate per affrontare questa transizione palesemente dichiarata imminente e poi salti fuori e gli dici : "scherzone !!!!" Era una finta allunghiamo di 5-10 anni. Quindi questi si ritrovano ad avere tecnologie e risorse per affrontare il futuro e questo non arriva perchè i consumatori avendo più tempo ste bev non le comprano ?
Questa storia è come l'indeciso che ad uno stop avanza di 30 cm. alla volta : esco o non esco ? si esco, no non esco, si esco e poi si blocca. E poi ? Quello dietro ti viene nel cxxo. Ecco quello che succederà.
Se una cosa Diess ha ragione : o la fai in tempi brevi o non la fai.
Il cincischio porta solo morti e dispersi...
 
Ultima modifica:
son cose che qui si dicono dal primo giorno.
i politicanti si fanno prendere la mano, gli dici che devi abbassare la co2, e da domani, tutti a pile.
poi salta fuori che le pile costano, le utilitarie si vendono a prezzi da premium, le colonnine son quello che sono, la corrente la fanno col gas, e cacciare i soldi per gli incentivi, non e' servito a nulla.
prima o poi, ci dovevano arrivare anche loro.
il risultato di tutto questo marasma, e' che chi deve cambiare auto, se puo' aspetta, e le vendite crollano
 
qui si potrebbe aprire una discussione in merito ai rapporti tra gli organo Europei e quelli nazionali , ma andremmo troppo fuori tema, io però francamente non credo che il processo legislativo sia granitico, se nel corso del tempo si palesano delle migliorie, come può essere anche quella di allungare i tempi di transizione o fare degli adeguamenti non ci trovo nulla di sbagliato.
Miglioramenti, correttivi e ottimizzazioni sono sempre giusti e sacrosanti.

Qui però il dubbio viene, forte, perché non si tratta di "miglioriamo, allunghiamo, perfezioniamo" ma di un cambio totale di paradigma.

I componenti del parlamento europeo li mandiamo noi, inteso ogni singolo paese/stato membro, e l'altro ieri (non 10 anni fa) ci han detto, belli tronfi, che dal 2035 kaputt, zero, niet, nada.

E ora si svegliano tutti contrari al punto da parlare non di migliorie al processo ma, sostanzialmente, di RIPENSARE.

Personalmente, senza entrare in tematiche politiche, penso si siano accorti SUBITO che era una strada senza uscita e, per divincolarsene, abbiano sfruttato, strumentalizzandola senza remora alcuna, la guerra in Ucraina.

Ora tutti stanno parlando di inversione a U, compatti.
 
però scusate, secondo me il problema resta sempre quello di comunicazione, la commessione Europea fa proposte , ora se loro hanno proposto dal 2035 il divieto di vendita di vetture termiche non vuol dire che questo poi sia necessariamente 'legge' , deve avere un iter legislativo che non credo ci fosse ancora stato, quindi allo stato attuale è normale che ci siano ripensamenti e cambiamenti . Il problema per me sta più che altro però nell'arrivare ad avere una legge perchè è sicuro che l'incertezza crea immobilismo che non fa bene a nessuno
 
però scusate, secondo me il problema resta sempre quello di comunicazione, la commessione Europea fa proposte , ora se loro hanno proposto dal 2035 il divieto di vendita di vetture termiche non vuol dire che questo poi sia necessariamente 'legge' , deve avere un iter legislativo che non credo ci fosse ancora stato, quindi allo stato attuale è normale che ci siano ripensamenti e cambiamenti . Il problema per me sta più che altro però nell'arrivare ad avere una legge perchè è sicuro che l'incertezza crea immobilismo che non fa bene a nessuno
Non sono d'accordo.

Non lo ritengo affatto un problema di comunicazione ma un problema di metodo, di processo, che è ben diverso.

Se fosse un problema di comunicazione staremmo davvero parlando di dilettanti allo sbaraglio, anzi peggio, di dilettanti PERICOLOSI allo sbaraglio.

Queste notizie, consultazioni, "proposte", hanno bloccato paesi, vendite, decisioni, stanno costando posti di lavoro e programmazione per tutto l'automotive in Europa, non riesco a pensare che si tratti di un problema di comunicazione.
 
Non sono d'accordo.

Non lo ritengo affatto un problema di comunicazione ma un problema di metodo, di processo, che è ben diverso.

Se fosse un problema di comunicazione staremmo davvero parlando di dilettanti allo sbaraglio, anzi peggio, di dilettanti PERICOLOSI allo sbaraglio.

Queste notizie, consultazioni, "proposte", hanno bloccato paesi, vendite, decisioni, stanno costando posti di lavoro e programmazione per tutto l'automotive in Europa, non riesco a pensare che si tratti di un problema di comunicazione.

ho capito ma allora non ci può essere un processo legislativo, c'è un organo che alla stregua del nostro governo propone delle leggi che poi devono seguire un iter che prevede il passaggio per il parlamento, se questo organo non ha possibilità di fare proposte allora come si fa?
 
se questo organo non ha possibilità di fare proposte allora come si fa?
Il problema è che non sono le proposte di Bepi, Toni e Menego davanti a un bianchetto a bordo della pista da bocce del patronato di Borgo Valsugana. Questa gente deve fare proposte, ci mancherebbe, ma devono essere quanto meno sensate, non sparate senza avere la minima idea delle possibili conseguenze....
 
Imho il problema è che questi organi che fanno le proposte e forzano la mano ai governi nazionali sono eterogenei e troppo distanti dalla realtà.
Fare proposte è il minimo.
Fare proposte irrealizzabili fregandosene altamente se basta una dichiarazione per mandare nel panico i mercati è un'altra cosa.
Poi noi ci abbiamo messo del nostro selezionando accuratamente chi mandare in Europa,cioè chi in patria era diventato scomodo e creava imbarazzo in certi casi.
Aggiungiamoci che si tratta di persone che,di tasca propria,non comprano un litro di benzina da 30 anni e in certi casi non conoscono altro mondo al di fuori di quello della politica e si capisce come mai alcune proposte sembrano più delle barzellette.
 
ho capito ma allora non ci può essere un processo legislativo, c'è un organo che alla stregua del nostro governo propone delle leggi che poi devono seguire un iter che prevede il passaggio per il parlamento, se questo organo non ha possibilità di fare proposte allora come si fa?

Secondo Cingolani gli stati dovevano darsi una data indicativa per poi discutere, ed è saltato fuori il 2035. Un pò come gli arabi che amano contrattare, loro ti sparano un prezzo e poi te la giochi. Ma facendo così è un azzardo perchè è come giocare alla roulette russa. Se ti capita il proiettile a beh...
Non stiamo facendo una bella figura e gioco in europa, anche perchè alla fine non vinci o perdi le caramelle. Noi qui a decidere cosa fare e quale coniglio rincorrere e poi alla fine non ne beccheremo uno.
Bisogna prendere esempio dai predatori, individui un bersaglio e a costo di crepare lo segui.
 
Le case automobilistiche hanno già fatto molti investimenti sulla transizione quindi politici o no direi che possiamo stare tranquilli, la transizione la faranno in automatico loro quando non produrranno più motori endotermici.
 
Sicuramente tutta la questione europea della transizione "obbligatoria entro l'anno 20XX" è (stata) gestita in modo inqualificabile.
Secondo me però il problema viene affrontato (male) solo da un lato, ovvero quali motori si useranno e che fonte di energia avranno. Manca il resto, ovvero ripensare il sistema generale a livello di "necessità" di spostamenti. Nel senso che ormai è normale per la massa fare decine di chilometri in auto ogni giorno per andare al lavoro, al centro commerciale, in qualche ufficio a sbrigare delle pratiche, ecc. Riducendo le distanze da percorrere, in automatico si riducono consumi, emissioni, spese, traffico.
Banalmente è come per il riscaldamento delle case: serve a poco mettere la caldaia più efficiente sul mercato se la casa è in classe G con dispersione di calore elevata, all'atto pratico sarebbe meglio una casa in classe A di isolamento termico anche se con una caldaia meno efficiente, in quanto i consumi sarebbero comunque molto più bassi.
 
Le case automobilistiche hanno già fatto molti investimenti sulla transizione quindi politici o no direi che possiamo stare tranquilli, la transizione la faranno in automatico loro quando non produrranno più motori endotermici.
Che è un po' quello che, da consumatori, si può auspicare.

Ognuno scommette, senza barare (incentivi), proponendo al consumatore la propria offerta.

Ci sarà chi ci si butta subito, chi la terrà come nicchia e chi ci investirà quando riterrà giusto farlo.

Se una cosa "va bene", stiamo pure tutti tranquilli che prenderà piede indipendentemente dalla singola volontà di ciascuno di noi.

È il mettere un confine tout court, una data "per tutti" e dappertutto che non è parsa (alla prova dei fatti, visto quello che stiamo leggendo) un'idea vincente.
 
Che è un po' quello che, da consumatori, si può auspicare.

Ognuno scommette, senza barare (incentivi), proponendo al consumatore la propria offerta.

Ci sarà chi ci si butta subito, chi la terrà come nicchia e chi ci investirà quando riterrà giusto farlo.

Se una cosa "va bene", stiamo pure tutti tranquilli che prenderà piede indipendentemente dalla singola volontà di ciascuno di noi.

È il mettere un confine tout court, una data "per tutti" e dappertutto che non è parsa (alla prova dei fatti, visto quello che stiamo leggendo) un'idea vincente.
Io non sono mai stato a favore dell'obbligo, mai obbligare o forzare le scelte degli acquisti (e di tutto il resto).
Sicuramente se le case hanno indirizzato X investimenti per macchinari, ricerca e sviluppo, ecc per avere una gamma di sole elettriche entro un certo numero di anni non sarà certo il politico di turno che bloccherà la cosa, i soldi investiti (si parla di miliardi) pesano più delle parole di quasiasi politico penso, anche perchè alcune case (tipo VW) tornando indietro rischierebbero il fallimento.
 
tralasciando gli aspetti legislativi della UE che sarebbe probabilmente andare OT è indubbio che le case hanno necessità di programmazione , e secondo me come dice giustamente Aksis in realtà loro hanno gia indirizzato gli sviluppi verso quanto previsto dalla transazione, ora fare dietro front in toto per me sarebbe dare una mazzata definitiva alle case stesse, mentre probabilmente è necessario rivedere per quanto possibile le tempistiche e migliorare alcuni aspetti.
io poi ricordo sempre che la crisi delle case automobilistiche non è che nasce con la transizione, sono ormai credo almeno 2 decenni che le case stanno cercando in tutti i modi di aumentare i margini che sono andati via via sempre riducendosi, quindi siccome non credo che ai vertici delle case ci siano degli sprovveduti probabilmente hanno intuiti delle possibilità nella transizione, poi sta anche a noi come società agevolarla e secondo me qui siamo molto indietro e temo che se non ci attiviamo sul serio restiamo con il cerino in mano
 

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