Ammetto, da non possessore di auto Toyota, che la cosa mi ha in qualche modo interessato come situazione molto particolare e, se vogliamo, caso limite.
Mi sono quindi divertito a leggere un po' sia qui in forum sia sulle pagine facebook che raccolgono una gran quantità di casi simili proprio per capire come si svolge la cosa.
Ebbene mi è parso di capire che tutti più o meno addebitano alla clientela, o meglio alle stazioni di rifornimento scelte, la causa scatenante di queste problematiche.
Nessuno ha avuto visione di analisi o verifiche sul carburante, in tutti i casi la risposta (a chi ha ha voluto andare oltre e non accontentarsi delle prime frasi di circostanza ricevute dall'assistenza) è stata quella che si "desume" la presenza di cloro dagli effetti osservati sulla parte.
Che però non viene mai certificata (non che non ci sia, per carità!) nel carburante, nemmeno in un caso (che a questo punto gioverebbe più a Toyota che al cliente): questo mi pare decisamente curioso.
Perchè Toyota, che sta subendo un ovvio danno di immagine, non si premura di fare un test scrupoloso, valido e validato, nel quale dimostrare ALMENO IN UN CASO che la % di cloro nel carburante di un dato veicolo oggetto di problematica sia superiore al limite consentito? Mi sembrerebbe tanto ovvio il volerlo dimostrare che non servirebbe aggiungere altro...
Quanto a noi ci capitò con la prima casa di avere grossi problemi di scambiatore di calore per l'impianto di riscaldamento condominiale. Le due centrali termiche avevano una batteria di bruciatori ciascuna e nel giro di pochi anni tutti questi bruciatori hanno avuto problemi di corrosione degli scambiatori di calore della caldaia.
Il produttore delle caldaie richiese due diverse perizie che confermarono la non adozione di opportune misure preventive RICHIESTE dal produttore dei bruciatori che ribaltarono la responsabilità sull'impresa costruttrice che non aveva dotato gli impianti di opportune misure per addolcire e trattare l'acqua in ingresso.
Con quelle perizie ottenemmo (da parte del costruttore, non del produttore):
- l'installazione di due addolcitori correttamente dimensionati (in luogo di quelli assolutamente inservibili e sottodimensionati che avevano messo alla "carlona")
- la sostituzione di tutti gli scambiatori già degradati
- il rimborso integrale (quale fondo/accantonamento futuro) di quelli che erano stati appena sostituiti o che ancora non avevano manifestato problemi
Mi domando perchè Toyota non faccia esattamente come fece il produttore delle nostre caldaie.
