<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa defunta? | Page 16 | Il Forum di Quattroruote

Alfa defunta?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Italiani popolo di eterni incompiuti quindi, partono bene ma poi....
Causa il loro "carattere nazionale" i cui tratti salienti e più caratteristici sono facili da individuarsi per confronto con quelli di altre popolazioni europee, e sempre con valenza negativa: i tedeschi sono precisi e meticolosi, ligi al dovere, gli italiani no, i popoli nordici sono ordinati, gli italiani no, gli inglesi sono pragmatici e dotati di self control, gli italiani no, e via confrontando.
Alberto Sordi ha portato sul grande schermo con grande bravura interpretativa un campionario (meglio bestiario in senso buono) di personaggi con tutti i loro vizi, i pregi, miserie e nobiltà, mettendo a nudo con la satira, la caricatura e l'ironia quello che potrebbe essere definito appunto come "carattere nazionale".
La questione di quale sia, di cosa sia composto il carattere nazionale degli italiani apre subito una seconda questione: quanto il loro carattere si rifletta sulla conduzione del paese, e sul suo livello di modernità raggiunto (specie se confrontato con quello dei popoli benchmark europei).
Una cosa è certa, secondo me, il livello di modernità di un popolo non può prescindere dal livello qualitativo della sua cultura civile.
Perchè questo è il nocciolo della questione, ma nessuno in Italia vuole affrontarlo seriamente: questo è il vero male italiano, il non agire dando per assodato (per rassegnazione o per interesse) e fattore immutabile l'eterno carattere degli italiani, addossandogli colpe e responsabilità.


Un bell' esamino di coscienza....

....Controllando classifiche
-Universita'
-Nobel vinti
-Corruzione
-Debito pubblico
-Stipendi medi e loro tendenza
-Occupazione ( specie donne e giovanile )
-Risalita oltre 200 dello spread

Chi sta bene, fa fatica ad accettare che il Paese nel complesso stia male, molto male....
E con tendenza al peggio

Saluti....
 
Mi inserisco (proveniendo anche dall'altro TH - di cui ho letto ogni pagina! - che oramai ha preso una deriva assolutista e focalizzata su una sola persona) per dire che effettivamente il 1986 fu un anno pesantissimo per AR: Henry Ford avviò le trattative per l'acquisizione, in fasi successive, sia delle strutture e sia anche del Marchio del biscione. Tutta sta storia venne seguita, ovviamente, da IRI e Finmeccanica, quindi Prodi, i socialisti e tutto l'ambaradan di quell'epoca che definirei "piuttosto confusa" per molti fatti, ammanchi di bilancio, iniezioni di contante come fossero bruscolini (NB. avevamo possibilità di stampare moneta, cioè una cosa che molti dimenticano spesso quando si vanno a fare riferimenti col periodo attuale e alle strategie aziendali) e fu così che AlfaRomeo, la gloriosa ultra storica e oramai mitica Scuderia conosciuta dall'intero Mondo, dopo un det. periodo di mosse e finti ammiccamenti, venne praticamente regalata ... alla FIAT. Di preciso, cosa avvenne? Semplice: si buttò letteralmente via il bambino assieme all'acqua sporca.
Iniziò questa lenta e costante agonia del Marchio che durò per decenni e, nel tempo, portò il Marchio storico ad uno svilimento tale che, ora come ora (e anche in questa stessa Room) le persone sono assuefatte o cmq. abituate a riferirsi ad AR al pari di Skoda, Toyota o Seat, tanto per dirne tre che mi vengono in mente.

AlfaRomeo, se avesse seguito la SUA strada di eccellenza e di primati incredibili, ora come ora dovrebbe essere arroccata in una cittadella vicino a Milano, con centro studi, simulatore, banco rulli e pista prove ... insomma, dovrebbe competere con Ferrari!
Sì, certo, adesso salterete tutti in piedi a dirmi che sono un sognatore, che non vivo nella realtà ... nessuno lo può evitare.
Però che Alfa e poi AlfaRomeo non sia sempre sempre sempre stata osteggiata dalla straripante Fiat, ecco, questo credo sia innegabile.

Ma che roba potrà mai essere, una Alfa costruita su un pianale jeep ? ... un surrogato, una brutta copia,

un Frankenstein con lo stemmone?
 
No, semplicemente un prodotto che risponde alle logiche attuali del mercato, visto che pianali dedicati e meccanica al top non bastano e non pagano; una macchina piacevole da guidare, più di diverse concorrenti, con un'estetica accattivante e un buon compromesso ibrido.
Nel corso delle leggi e delle tendenze odierne,con l'aspirazione di vendere....
Giusto, sbagliato??
Forse, ma inevitabile
Ciao
 
No, semplicemente un prodotto che risponde alle logiche attuali del mercato, visto che pianali dedicati e meccanica al top non bastano e non pagano; una macchina piacevole da guidare, più di diverse concorrenti, con un'estetica accattivante e un buon compromesso ibrido.
Nel corso delle leggi e delle tendenze odierne,con l'aspirazione di vendere....
Giusto, sbagliato??
Forse, ma inevitabile
Ciao
Inevitabile solo per Stellantis, conscia che un ricarrozzo marchiato DS, con dietro il nulla, ha molte meno probabilità di successo dello stesso ma con sopra il logo Alfa Romeo, conosciuto (nel bene e nel male) praticamente in tutto il mondo.
È una pura operazione commerciale, con l'intento di vendere spremendo quanto possibile, fingendo di reinterpretare in chiave moderna il fu spirito innovativo e all' avanguardia del biscione, mentre in realtà di nuovo sotto il sole c'è ben poco, giusto quanto dettato dal marketing.
Chissenefrega di tutto il resto.
Sai cosa diceva Orazio Satta Puliga, ingegnere Alfa Romeo progettista di 1900, Giulietta, Giulia e Alfetta nel 1969?
" L'Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. E' una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. E' un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni. I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica."
Se non sbaglio sei alla seconda Giulia vero? Quindi dovresti sapere di cosa stiamo parlando.
Ricreare quello spirito, reinterprerarlo non solo tecnologicamente ma pure come life style se non filosofia di vita con l'auto oggi forse poteva riuscire in un binomio Alfa-Maserati, ma Stellantis please... come voler suonare una fuga di Bach con capacità esecutorie da pianola Bontempi per bambini (per chi se le ricorda)....
 
Ultima modifica:
Arridaje... gli appassionati del marchio critici nei confronti del "nuovo corso" Alfa Romeo by Stellantis subito invitati in modo subliminare a mettersi una mano sul cuore, ed accettarlo giosamente "turandosi il naso", pensando ai posti di lavoro negli stabilimenti italiani minacciati dalle loro considerazioni "integraliste" sulla purezza dello spirito Alfa compromessa.
Ovviamente si ritengono esenti da essere chiamati a compiere il proprio dovere di "salvatori della patria" e preferire un' Alfa tutti coloro che acquistano o hanno acquistato auto straniere.
Sarebbe chiesto un gesto per loro enorme, sacrificare il proprio ego per difendere dei lavoratori.
Saluti.
 
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Pilota, mi costringi a fare gli straordinari. Se dobbiamo parlare di bilanci facciamolo per bene. Questo grafico riassume gli ultimi 15 anni di vere Alfa
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Non c'è molto da discutere: in quindici anni ha bruciato 705 miliardi di lire, compresi 44 miliardi di svalutazione dell'Alfasud messi a bilancio nel 1978, a testimoinianza che quello di Pomoigliano era un sito che serviva a "creare lavoro al sud", non ad un progetto industriale.
Ovvio che nella debacle molto incida la crisi petrolifera del 73 ma questa ha toccato tutti ed Alfa è morta, le altre ne sono riuscite rafforzate perché hanno messo in campo i loro (dolorosi) progetti di sviluppo, non pensato solo alla pax sindacale e alla distribuzione di clientele.

Nota si costi dell'Alfetta; si trovano dappertutto, se non ricordo male anche su Ruoteclassiche. E nota per i pasdaran della meccanica bella che si sentono attaccati nelle cose più care: i costi non sono una mera faccenda di tecncia, sui di essi si scaricano tutti i costi di una struttura e se questa è inefficiente risulterà proibitiva pure la meccanica di un triciclo. Alfetta costava caras un po' perché era raffinata e un pò perché Alfa era un carrozzone statale.

Infine: l'Italia è il Bel Paese, certo, ma non significa che sia un Buon Paese. Sempre ultimi per produttività, crescita, salari medi, natalità, giustizia, attrattività per gli investimenti e primi per debito, indici di corruzione, invecchiamento, tassazione. Queste cose rendono la vita difficile alle persone e alle imprese; andiamo a vedere quanti ragazzi scelgono di andarsene all'estero, quante aziende in Italia non ci vogliono venire o se ne vanno. Non faccio il piagnisteo ma cantare O sole mio non è la cura.

Ultima nota sul Bel Paese: certo, quello consegnatoci dalle generazioni antiche lo è, ma facciamoci un giro a Roma e giudicamo la città eterna costruita dal dopoguerra: neanche Bagdad...
 
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Inevitabile solo per Stellantis, conscia che un ricarrozzo marchiato DS, con dietro il nulla, ha molte meno probabilità di successo dello stesso ma con sopra il logo Alfa Romeo, conosciuto (nel bene e nel male) praticamente in tutto il mondo.
È una pura operazione commerciale, con l'intento di vendere spremendo quanto possibile, fingendo di reinterpretare in chiave moderna il fu spirito innovativo e all' avanguardia del biscione, mentre in realtà di nuovo sotto il sole c'è ben poco, giusto quanto dettato dal marketing.
Chissenefrega di tutto il resto.
Sai cosa diceva Orazio Satta Puliga, ingegnere Alfa Romeo progettista di 1900, Giulietta, Giulia e Alfetta nel 1969?
" L'Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. E' una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. E' un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni. I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica."
Se non sbaglio sei alla seconda Giulia vero? Quindi dovresti sapere di cosa stiamo parlando.
Ricreare quello spirito, reinterprerarlo non solo tecnologicamente ma pure come life style se non filosofia di vita con l'auto oggi forse poteva riuscire in un binomio Alfa-Maserati, ma Stellantis please... come voler suonare una fuga di Bach con capacità esecutorie da pianola Bontempi per bambini (per chi se le ricorda)....
Tonale è ultimo prodotto fca non primo stellantis... Cmq sarebbe cambiato poco da base compass a base 3008.
Dicono base compass ma in realtà è base fiat, ma per immagine meglio dire jeep... Anzi il successo di tonale dipenderà proprio per lo più da quanti preferiranno un'alfa alla jeep.
Tutto su base sull'immagine e quella di alfa è peggiorata non da fiat ma da quando hanno fatto alfasud e i tedeschi erano usciti con la golf...
 
Anni fa girava il detto che Fiat avesse 2 progetti ... Ritmo e Golf e uno doveva/poteva essere venduto e si scelse la Golf.
Con Fiat è sempre stato così, scelte al ribasso, assurde e con ulteriori complicazioni assurde pure quelle, ma soprattutto i costi!!!
Perché mai avrebbe dovuto trattare AR con i guanti bianchi?

E allora, un'altra domanda: perché te la sei accollata? Forse per non far beneficiare altrui maestranze, Ford in primis?
Un vero incubo.
 
Iniziò questa lenta e costante agonia del Marchio che durò per decenni e, nel tempo, portò il Marchio storico ad uno svilimento tale che, ora come ora (e anche in questa stessa Room) le persone sono assuefatte o cmq. abituate a riferirsi ad AR al pari di Skoda, Toyota o Seat, tanto per dirne tre che mi vengono in mente.

AlfaRomeo, se avesse seguito la SUA strada di eccellenza e di primati incredibili, ora come ora dovrebbe essere arroccata in una cittadella vicino a Milano, con centro studi, simulatore, banco rulli e pista prove ... insomma, dovrebbe competere con Ferrari!

mi sento un poco amichevolmente tirato in ballo perchè sono stato uno di quelli che ha preso ad esempio prima Honda e poi Toyota. Premettendo che se uno immagina un Alfa che si posiziona a livelli Ferrari ovviamente parliamo di altro, francamente a me non è uno scenario che interesserebbe perchè non è che si vive solo di super car, ma è una mia personale considerazione, io parlavo dei marchi Giapponesi proprio perchè secondo me nel momento in cui si è andata a perdere l'essenza Alfa loro invece sono assorti con prodotti innovativi tecnologicamente , che toccavano le corde degli appassionati, ed in più hanno avuto anche importanti ritorni dal motorsport quindi non vedo come un affronto un parallelo tra queste case ed il marchio Alfa, anzi vi vedo un poco una linea di continuità in cui probabilmente il marchi Italiano puà essere considerato in parte anche il padre putativo a cui aspirarsi.
 
E' vero, Honda, Suzuki, Toyota e Subaru (dimentico qualcuno?) in un e per un determinato periodo hanno sfornato piccoli-grandi mostri, con anche propulsori raffinati e tanti tanti cavalli.
Effettivamente, il tutto ha coinciso con "l'assenza" di AlfaRomeo.
Poi sono arrivate le coreane e imho per questo motivo si è verificato un notevole livellamento di questi Marchi (e ricordo sempre la genialata dell'Euro ...) se non il quasi abbandono del mercato europeo, non considerato più molto determinante.
 
E' vero, Honda, Suzuki, Toyota e Subaru (dimentico qualcuno?) in un e per un determinato periodo hanno sfornato piccoli-grandi mostri, con anche propulsori raffinati e tanti tanti cavalli.
Effettivamente, il tutto ha coinciso con "l'assenza" di AlfaRomeo.
Poi sono arrivate le coreane e imho per questo motivo si è verificato un notevole livellamento di questi Marchi (e ricordo sempre la genialata dell'Euro ...) se non il quasi abbandono del mercato europeo, non considerato più molto determinante.
Grave dimenticanza non citare Nissan.
 
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