<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri | Page 11 | Il Forum di Quattroruote

Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri

complimenti, deve essere una soddisfazione arrivare a concludere un opera come questa. Dai speriamo che prima o poi lo potremo acquistare e leggerlo :)

Ora sto cominciando a provare una grande soddisfazione perché ne vedo finalmente la fine, ma ti posso assicurare che fino a poco tempo fa avevo una certa ansia di non poterlo finire in tempi accettabili!
Mi è capitato in passato di iniziare a scrivere romanzi che scaturivano da belle idee, cominciavo con entusiasmo e poi, dopo sei o sette capitoli, mi arenavo perché l'idea non mi stimolava più tanto...

Un romanzo del genere richiede un costante impegno mentale; sempre, non solo quando sei al computer a scriverlo. Devi essere sempre immerso nella storia. In questi (quasi) 2 anni e mezzo ci sono stati diversi mesi che l'avevo abbandonato, e avevo perso il "contatto" con la storia, tanto che credevo fosse l'ennesimo romanzo arenato miseramente. Riprendere ogni volta è stata abbastanza dura, un po' come riprendere a fare uno sport dopo tanto tempo che non lo pratichi. Bisogna rientrare con la testa nella storia e nei personaggi (che sono diversi), immergercisi pienamente come se la vivessi direttamente (o al limite, se la vedessi come un film). Richiede impegno, molto impegno... ma creare storie dal nulla è bellissimo!!

Acquistare? Vedremo, un passo alla volta. Prima devo avere un riscontro dal maggior numero possibile di "beta reader" per verificare se piace veramente o no. Non voglio pubblicare qualcosa che non è convincente al 100%, e che magari piace solo a me e a mia moglie.
 
Ora sto cominciando a provare una grande soddisfazione perché ne vedo finalmente la fine, ma ti posso assicurare che fino a poco tempo fa avevo una certa ansia di non poterlo finire in tempi accettabili!
Mi è capitato in passato di iniziare a scrivere romanzi che scaturivano da belle idee, cominciavo con entusiasmo e poi, dopo sei o sette capitoli, mi arenavo perché l'idea non mi stimolava più tanto...

Un romanzo del genere richiede un costante impegno mentale; sempre, non solo quando sei al computer a scriverlo. Devi essere sempre immerso nella storia. In questi (quasi) 2 anni e mezzo ci sono stati diversi mesi che l'avevo abbandonato, e avevo perso il "contatto" con la storia, tanto che credevo fosse l'ennesimo romanzo arenato miseramente. Riprendere ogni volta è stata abbastanza dura, un po' come riprendere a fare uno sport dopo tanto tempo che non lo pratichi. Bisogna rientrare con la testa nella storia e nei personaggi (che sono diversi), immergercisi pienamente come se la vivessi direttamente (o al limite, se la vedessi come un film). Richiede impegno, molto impegno... ma creare storie dal nulla è bellissimo!!

Acquistare? Vedremo, un passo alla volta. Prima devo avere un riscontro dal maggior numero possibile di "beta reader" per verificare se piace veramente o no. Non voglio pubblicare qualcosa che non è convincente al 100%, e che magari piace solo a me e a mia moglie.

anche se non ho mai provato a buttare giù qualcosa, anche perchè ho scarse capacità nello scrivere, immagino che sia un attività complessa che richiede molto impegno.
Sicuramente è gia una soddisfazione portarlo a termine e farlo leggere a qualcuno , se diventa anche un attività lavorativa extra credo sarebbe ancora meglio
 
Aggiungo una cosa:
una delle cose più difficili nello scrivere un romanzo è il finale. Ed è importantissimo, perché anche un bel romanzo con un finale deludente sarà nel suo complesso deludente. Il finale è l'ultima cosa che resta impressa nel lettore.
Quando si inizia a scrivere una storia, di solito non si sa mai come andrà a finire. Anzi, di questa mia storia all'inizio avevo in mente solo un'idea centrale, l'idea dominante, e le prime due o tre scene. Punto; il resto doveva venire da sé. All'inizio non so mai se la storia andrà avanti o si fermerà per mancanza di idee.

E il finale? Non si deve cercare a tutti i costi fin dall'inizio, probabile che verrà da sé mentre magari non ci stai pensando. È come un'illuminazione improvvisa e inaspettata.
Per me funziona così: se l'idea per il finale mi fa venire le lacrime agli occhi, i brividi alla schiena e addirittura mi fa piangere (non perché sia triste, ma perché lo trovo bello) allora è probabile che sia un bel finale.
 
anche se non ho mai provato a buttare giù qualcosa, anche perchè ho scarse capacità nello scrivere, immagino che sia un attività complessa che richiede molto impegno.
Sicuramente è gia una soddisfazione portarlo a termine e farlo leggere a qualcuno , se diventa anche un attività lavorativa extra credo sarebbe ancora meglio

Sì, ma farlo per hobby e semplice passione è un conto, farlo come vera attività lavorativa è un altro discorso.
Non sempre si è ispirati, non sempre si ha un'idea centrale forte da cui far partire e sviluppare la storia. Senza quella, è difficile restare sempre "a contatto" con una storia, crederci veramente. Perché, se non ci credi tu, a maggior ragione non ci crederanno neanche gli altri, ovvero i lettori.

In ogni caso, comunque andrà a finire, per me è stato molto bello e penso che mi abbia fatto pure molto bene.
 
P.s. dimenticavo... quando mi alzo alle 5 o alle 6 del mattino (qualche volta persino alle 4), è perché mi sveglio con delle idee in testa e comincio a "smaniare" nel letto... e siccome così mia moglie non riesce a dormire, l'unica è alzarmi e andare nel salone per mettermi a scrivere con il tablet! E allora sì che mia moglie si fa certi sonni...! :emoji_blush:
 
Dimenticavo n. 2
Scrivere vuol dire anche fare tanto lavoro di documentazione, non solo far volare la fantasia e inventare storie.
Bisogna conoscere abbastanza bene ciò di cui si scrive, anche se non se ne è mai avuta esperienza diretta. Quindi serve un grande lavoro di ricerca (oggi facilitato dal fatto di avere Internet a casa... non so come facesse Salgari ai suoi tempi!)... è uno "sporco" lavoro che ha ben poco di artistico, ma si deve fare... è necessario per rendere la storia realistica e credibile fino in fondo!
 
Oggi 1° dicembre 2020 ho ufficialmente completato la stesura del mio primo romanzo!
Ce l'ho fatta! Mi sembra di aver scalato l'Everest!
Ora però comincia un lungo lavoro di rilettura, controllo e revisione. Spero di finire entro Natale... e che rileggendolo mi convinca ancora ciò che ho scritto! :emoji_grinning:
 
io invece dopo un poco di saggi ora sono tornato su di un 'classico' per me ,Cussler . In pratica dopo qualche lettura impegnativa mi serve un romanzo d'evasione e con Cussler non sbaglio mai, certo ci sono sue produzioni ottime ed altre un tantino meno però per i miei gusti resta sempre una piacevole lettura.

Sto leggendo il suo ultimo, L'isola dei pirati... peccato che sia scomparso, era il mio autore del genere preferito.
 
Sto leggendo il suo ultimo, L'isola dei pirati... peccato che sia scomparso, era il mio autore del genere preferito.

però per fortuna ha pubblicato molto, io proprio l'altro giorno mi sono andato a vedere tutti i suoi romanzi e pur avendone letti diversi ne ho ancora tanti da leggere.
 
Io da quando c'è questa maledetta pandemia ho rallentato molto il ritmo della lettura.
Prima praticamente ogni domenica mi portavo a casa un libro,magari qualche domenica no ma quella successiva ne trovavo 3 che mi interessavano.
L'unico lato positivo è che ho recuperato 2 scatole di libri che probabilmente non avrei mai comprato di mia iniziativa e essendo quasi obbligato a leggerli li ho apprezzati.
Stavo pensando che visti i fondatissimi timori per le prossime festività in una situazione di emergenza non sarebbe male se la gente decidesse di regalare più libri.
Per comprarli non serve affollare i negozi,non occorre misurarli prima di acquistarli e sono regali utili,che non passano di moda,non si guastano...
 
Oggi 1° dicembre 2020 ho ufficialmente completato la stesura del mio primo romanzo!
Ce l'ho fatta! Mi sembra di aver scalato l'Everest!
Ora però comincia un lungo lavoro di rilettura, controllo e revisione. Spero di finire entro Natale... e che rileggendolo mi convinca ancora ciò che ho scritto! :emoji_grinning:

Complimenti hai la mia ammirazione.
Dicono,e io penso che sia vero,che per scrivere un libro ci vogliono i muscoli e che si tratta di un lavoro lungo e pesante.

Io vorrei scriverne alcuni,ne avrei in mente 5,ma ultimamente ho quasi abbandonato il progetto.
Mentre in passato scrivevo di getto,a volte anche sul lavoro prendevo appunti perchè ero sicuro che altrimenti mi sarei dimenticato uno spunto o un dettaglio e sicuramente qualche collega mi avrà preso per matto.
Penso di aver 400 pagine mal contate di appunti,la stesura dovrebbe essere relativamente rapida (non ho mai amato fare la brutta copia e poi la bella),ma mi preoccupa più che altro la rilettura.
Avevo anche letto qualcosa sul self publishing perchè penso che in questi tempi sia difficile trovare editori disposti a pubblicare senza un generoso contributo alle spese di stampa.
 
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Complimenti hai la mia ammirazione.
Dicono,e io penso che sia vero,che per scrivere un libro ci vogliono i muscoli e che si tratta di un lavoro lungo e pesante.

Grazie!! :emoji_smiley:
Sì, è un lavoro sicuramente lungo: ci devi veramente credere.
E, soprattutto, deve essere una passione. Lo devi fare perché ti piace veramente farlo (in certi momenti, pensando alle scene da scrivere, ero tanto immerso che mi sembrava di vivere una vita parallela) e non pensando di vendere il tuo libro.
La storia deve appassionare in primis chi la scrive.

Ho sempre avuto un po' questo pallino: da bambino scrivevo racconti e disegnavo fumetti, poi da adulto sono stato molto incostante e, a parte 4 racconti pubblicati, non sono mai riuscito a portare a termine nessun progetto e ho un po' di racconti e romanzi iniziati e poi abbandonati.
Una faticaccia, tanto tempo impiegato, ma ora - comunque vada - mi sento molto soddisfatto di essere riuscito a portare a termine l'opera.
Il problema è che, ogni volta che rileggo qualcosa di mio, sento il bisogno di modificarlo e migliorarlo... difficile che sono soddisfatto al 100%!

P.s. per me la cosa più divertente da scrivere sono i dialoghi: mi piace un mondo immedesimarmi nei diversi personaggi e farli parlare e rispondere! È un po' come recitare, ma il copione lo scrivi tu.

Avevo anche letto qualcosa sul self publishing perchè penso che in questi tempi sia difficile trovare editori disposti a pubblicare senza un generoso contributo alle spese di stampa.

Per quello, mi riservo di pensare con calma cosa fare, ammesso che il romanzo piaccia ai miei "beta rider".
Ho avuto una pessima esperienza con una piccola casa editrice, con la quale spesi un sacco di soldi per pubblicare il mio libro di racconti e poi lo abbandonò a se stesso (tra l'altro, casa editrice successivamente fallita).
Finita la faticaccia della revisione, e se il romanzo avrà un riscontro positivo tra quelli ai quali lo farò leggere, spenderò un po' del mio tempo per informarmi sulle varie possibilità. Interessante il self publishing, ma poi la distribuzione e la promozione? Chi si accorgerebbe mai del mio libro, a parte parenti e amici?
Comunque ho visto che ci sono varie possibilità per chi vuole pubblicare qualcosa di suo, non solo quelle tradizionali. Per esempio, si può provare a pubblicarlo tramite Amazon come e-book, a costi irrisori, ma devo informarmi meglio se ne vale la pena e se non ci sono clausole di esclusiva che impediscono di provare con possibilità alternative.
Intanto conto, entro Natale, di metterlo dentro il Kindle di mia moglie!
(non lo voglio stampare, mi ci vorrebbe troppa carta e troppe cartucce!)
 
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Interessante il self publishing, ma poi la distribuzione e la promozione? Chi si accorgerebbe mai del mio libro, a parte parenti e amici?
Un'altra possibilità sarebbe provarlo a farlo diffondere tramite Amazon come e-book, a costi irrisori, ma devo informarmi meglio se vale la pena.

Penso che nel 99% dei casi per self publishing si intenda proprio pubblicarlo da soli inizialmente solo in formato digitale e poi se ottiene un buon riscontro trovare una casa editrice disposta a farlo diventare un libro di carta a sue spese.
Però non ci ho capito molto devo essere sincero.

Sai qual è la fase che mi preoccuperebbe di più?
Quella dei beta reader.
Avrei delle remore a far leggere il libro ad amici e parenti.
Innanzitutto perchè molti di loro non sono appassionati di lettura (quindi potrebbero non gradire un libro di per se piacevole,oppure non notare carenze o imperfezioni per le quali ci vuole un occhio critico allenato) e poi perchè avrei timore che il loro giudizio possa non essere imparziale.
Preferirei vedermela con un redattore spietato che magari mi consiglia di buttare tutto nel cestino ma sa quello che dice.

Ah dimenticavo una cosa userei sicuramente uno pseudonimo e non il mio vero nome.
 
Penso che nel 99% dei casi per self publishing si intenda proprio pubblicarlo da soli inizialmente solo in formato digitale e poi se ottiene un buon riscontro trovare una casa editrice disposta a farlo diventare un libro di carta a sue spese.
Però non ci ho capito molto devo essere sincero.

Guarda, sulle varie possibilità c'è un mondo da scoprire, e io stesso so ancora poco e dovrò informarmi meglio. Per fortuna ci sono diversi siti per chi è appassionato di scrittura in cui trovare consigli.

Per quanto riguarda il self-publishing, si può fare anche come vero e proprio libro di carta, però a basso costo. Ci sono persino delle tipografie che lo fanno: gli dai il materiale originale (io ho pure già "disegnato" una copertina molto semplice), loro lo impaginano e lo stampano.
Certo, senza tutti i servizi che ti può dare una casa editrice (correzione bozze, revisione, registrazione SIAE, distribuzione ecc.)
Penso che ne usufruirò per farlo leggere ai "beta rider", anche perché non tutti hanno il Kindle o hanno voglia di stamparsi un pdf di svariate centinaia di pagine.

Sai qual è la fase che mi preoccuperebbe di più?
Quella dei beta reader.
Avrei delle remore a far leggere il libro ad amici e parenti.
Innanzitutto perchè molti di loro non sono appassionati di lettura (quindi potrebbero non gradire un libro di per se piacevole,oppure non notare carenze o imperfezioni per le quali ci vuole un occhio critico allenato) e poi perchè avrei timore che il loro giudizio possa non essere imparziale.
Preferirei vedermela con un redattore spietato che magari mi consiglia di buttare tutto nel cestino ma sa quello che dice.

Ah dimenticavo una cosa userei sicuramente uno pseudonimo e non il mio vero nome.

Non bisogna avere remore con parenti e amici, ma non bisogna farci affidamento come "tester" obiettivi ed esperti. Mia moglie legge molto, e ho una sorella insegnante di Letteratura e grande lettrice, ma ovviamente non bastano.
C'è gente che fa il beta rider di professione e si fa pure pagare, ma non so se affidarmi a loro...

Per quanto riguarda lo pseudonimo... pure io all'inizio ci avevo pensato (un po' come Elena Ferrante) e ne avevo pure scelto uno, poi mi sono detto: ma perché? Dopo tanta fatica neanche il mio nome?
Alla fine quello pseudonimo l'ho affibbiato al protagonista del mio romanzo! :emoji_grin:
 
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Certo, senza tutti i servizi che ti può dare una casa editrice (correzione bozze, revisione, distribuzione ecc.)

Mi sa che far da soli è roba per scrittori veterani che oltre ad avere una grossa esperienza hanno anche contatti nell'ambiente dell'editoria.
Forse per promuovere un libro sconosciuto potrebbe essere utile un piccolo stand a una fiera del libro,ovviamente non nel momento attuale.

Non bisogna avere remore con parenti e amici, ma non bisogna farci affidamento come "tester" obiettivi ed esperti. Mia moglie legge molto, e ho una sorella insegnante di Letteratura e grande lettrice, ma ovviamente non bastano.

Io dovrei interpellare la mia ex.
Lei leggeva molto,imho non era proprio un'intenditrice perchè spesso si faceva attirare dal libro più popolare o da quello che trattava l'argomento che tirava di più (di solito storie d'amore meglio se tra vampiri).
Però rappresentava il target di riferimento per chi vuole vendere molte copie quindi poteva essere utile.

Per quanto riguarda lo pseudonimo... pure io all'inizio ci avevo pensato (un po' come Elena Ferrante) e ne avevo pure scelto uno, poi mi sono detto: ma perché? Dopo tanta fatica neanche il mio nome?

Io cambierei nome per tre ragioni.
Prima di tutto per vergogna,non mi va che tutti quelli che conosco sappiano che ho scritto un libro.
Sarebbe molto personale e quindi preferirei che lo leggessero solo le persone che o non mi conoscono affatto oppure con cui ho un rapporto di amicizia o stima consolidato.
Poi perchè prenderei molti spunti dalla vita reale (alla faccia della frase ogni riferimento a fatti o persone realmente accaduti è puramente casuale) quindi avrei paura che qualcuno possa risentirsi se ho attribuito alcune sue caratteristiche a un personaggio negativo.
E infine perchè secondo me il fatto che dell'autore si sappia pochissimo è un'idea di marketing geniale,anche se non credo che possa funzionare ancora a lungo visto che ci sono già stati diversi scrittori che hanno sfruttato il mistero sulla loro identità per vendere di più.
 

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