<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 30 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

Luglio 2015 Sardegna

Sole, mare e Passiléstru sono le parole d’ordine di questo luglio, con Michael che alterna spiaggia, bagni passeggiate con Rania e giri sul circuito di Mores con una minimoto che gli ho affittato per l’estate. Mi tocca mettere mano alla Cherokee quasi ogni giorno, caricarci la motoretta e spararmi da Portisco dove risiediamo in un bel residence, fino a Mores in provincia di Sassari dove c’è l’autodromo.

Devo dire che per fortuna pare che Rania piaccia molto a Michel e cosa altrettanto importante, Elisabeth e Rania vanno anche d’accordo o almeno così danno a vedere, cosa che tra donne nella loro posizione non è sempre scontato. Mio padre, a vedere tutte ste cose; figlio con una, relazione con l’altra. figlio in casa con uno pseudo padre acquisito oltre a me ecc. Dicevo a vedere tutte ste cose mio padre si starà rivoltando nella tomba e se fosse ancora vivo mi avrebbe già dato un sacco di legnate.


Pe quanto riguarda invece il club, sono qui anche per quello, i campionati previsti su pista del Passiléstru, quest’anno non si disputano. L’anno scorso quello delle Ferrari 360 ha avuto parzialmente luogo ma non è stato completato. Quello delle Alfa Romeo invece non è nemmeno cominciato. Si è tornati quindi alle gare tradizionali con due sole classi di vetture. Le F e le E.

Questo mese per equità nel dividere la mia attenzioni tra le due classi, partecipo ad una cronometro per classi F con la mia Honda Civic R EK9 che è una macchina datata ma sempre efficace, soprattutto quando si considera che le piccole sportive moderne, quelle poche che ci sono, fanno veramente schifo.

Oltre al blasone presidenziale, questa gara comprende altre quattro classi F tra quelle più cattive. Se partecipa il Presidente bisogna fargli necessariamente barba e capelli, specialmente adesso che è fuori allenamento e sta diventando vecchio. Ho sempre in animo di iniziare un programma serio di allenamento in pista con la MC-12, ma continuo a rimandare. Quando arriverà il momento di dover guidare la Fata nel giro di Sardegna, rischio di essere totalmente surclassato dai giovani, facoltosi ed affamtati dirigenti che arriveranno con le loro Bugatti, Pagani ed altri bolidi simili. Devo assolutamente trovare il modo di farmi almeno un paio di sessioni al mese con la Maserati in pista; a costo di trasportarla negli Stati Uniti.

Per adesso tra le prove del club di questo mese, è stato riabilitato il percorso della cronometro Nuraghe di Guardia Manna; quello che fu prescelto tempo fa per la gara amichevole con Loreen Jackerman, la pilotessa ufficiale Ford nel WESC di due anni fa. La gara non si correva più da anni, in quanto la curva di raccordo col rettilineo della provinciale costiera era considerata troppo pericolosa e c’era il rischio di finire in mare. Ma con le F la si giudica fattibile e quindi essendo un percorso bello e selettivo, la prova viene rispolverata per questa occasione.

Si presentano al via due ischenti seri ed ambiziosi, un dirigente che si è comprato una classe F da battaglia apposta per farmi lo scalpo, ed infine un ospite (non membro del Passiléstru) straniero. Montepremi 2000 euro, di cui 1300 al vincitore, che per una prova di classe F è buono. Vinci due o tre gare così al mese e hai messo insieme un bello stipendio. Tra l’altro le nuove regole della classe E non prevedono più un tetto al montepremi, sino a quando i partecipanti si mettono d’accordo sulle quote e non chiedono il contributo del club. Alle volte questa normativa è estesa anche alle classi F. Tutto ciò nel tentativo di riportare in alto la fama di alti guadagni che il Passiléstru aveva anni fa e che poi si era andata affievolendo con i cambi di regolamenti.

Le vetture in gara sono dunque una fiammante Audi TT Mk 3 azzurra nuova di pacca comprata apposta da un ricco dirigente che si fa chiamare Sax, con il precipuo scopo di battere me; “Il Pilota” come mi chiama lui. Non c’è più rispetto per i presidenti del Passiléstru!

Poi c’è un ischente appena arrivato che si presenta con una Punto EVO abbastanza preparata ma non così tanto da andare in classe E.

Come terza vettura abbiamo un membro del Midnight Club in vacanza qui da noi che è venuto dal Giappone con la sua Honda CR-Z Mugen. Infine il quarto partecipante è un Francese al suo secondo anno di iscrizione di nome Henrì e la sua Peugeot 308 GTI.

Il tracciato è da ripetere due volte e ricordo brevemente la sua conformazione molto bella e selettiva. Partenza a razzo, accenno a destra che nel secondo giro va pelato o esci, ma in partenza può essere fatto in piena accelerazione. Staccatona per rampa sinistrorsa da fare in seconda. Accelerazione con lunga sinistra fino a staccata su incrocio con semaforo, secca destra a 90 gradi in contropendenza da non sbagliare o vai in una cunetta. Ancora allungo con invito deciso a sinistra che immette sul “serpente”, una serie di due S tutte da raccordare. Qui si fa o si disfa il tempo. I rail incombono minacciosi ed occorre essere precisi. Si esce fortissimo dal serpente (150-160 orari con una F competitiva) e si stacca per il raccordo con la costiera SP 18, il punto più critico e pericoloso del tracciato. Poi rettilineo per dare sfogo di tutti i cavalli e tutte le marce, fino a staccatona finale con secca 90 a sinistra che reimmette sul traguardo.

L’atmosfera estiva e calma nella zona poco frequentata e per nulla abitata dei nuraghe si anima di colpo quando la carovana del Passiléstru ci arriva una classica domenica notte. Macchine civetta all’entrata ed all’uscita del tracciato, e soprattutto all’inizio ed alla fine del tratto di provinciale interessato dal percorso. Il programma prevede il via di tutti i concorrenti a 20 secondi l’uno dall’altro così non interferiscono tra di loro e soprattutto si gira in fretta e poi tutti via al bar per la colazione. Chi vince paga. Le immagini delle camera car si analizzano al bar. L’ordine di partenza è Peugeot, Audi, Fiat, CR-Z e per ultimo io.

Mentre guido la mia Civic nella parte sud orientale della mia magnifica isola per raggiungere il luogo della gara, constato una volta di più quanto sia bello guidare. Cambiate secche a 4000 giri anche se il V-Tec non da (sic) particolari sensazioni a regime tanto bassi. Il suono del 1.6 nipponico, le evoluzioni tra il rado traffico civile sulla costiera, i sorpassi pennellati. Le traettorie (sic) accennate rimanendo comunque nella corsia di destra. Deve essere bruttissimo quando muori, non poter fare più queste cose.


Dop o la gara, ci osserviamo con calma le immagini delle camera car.

continua nel prossimo post...
 
La Peugeot che parte davanti a tutti presenta il suo biglietto da visita: 2’36”51. Henrì la guida bene. L’avantremo è ben piantato, il cambio perfetto e parte un paio di sbavature, non commette nessun errore rilavante. La macchina è ben più moderna della mia Civic e mi rifila questi tre decimi e mezzo rispetto al tempo che feci in passato per sfizio mio. Ricordo che venni qui a provare la 500 di Tabby e la mia Civic e feci esattamente lo stesso tempo con tutte e due: 2’36”66.

Dietro alla Pugeot, parte l’Audi. Questa non è moderna...è super moderna! Una delle poche sportive di oggi che possa secondo me definirsi di razza. Alla guida Mister Giorgio vediamo cosa combina. Il tempo mi sorprende: 2’36”62. A vedere la camera car sembrava molto, molto più veloce. Non ho la più pallida idea di dove abbia pagato gli 11 centesimi alla Peugeot. Non sarà mica che il galletto Francese supponente ci mette tutti in riga? Considerata la guida di Giorgio; pulita precisa e ben vicina al limite, anzi diciamo pur al limite, trovo difficile notare dove si possa migliorare.

Comunque il mio problema personale è che tutti questi figuri hanno girato non solo sotto i miei tempi con la Civic, ma pure sotto il mio tempo con la integrale. A questo punto il 2’36”66 della 500 Abarth stock, fa della micro Fiat una gran sportiva di razza, anche se devo dire che il tipo di tracciato favorisce la piccola e potente FIAT. A proposito di Fiat, la terza a partire è la Punto EVO taroccata a Torino.

Sfortunatamente la Punto non impressiona. La 500 andava meglio. Il problema principale penso sia il motore perché come assetto la macchina andrebbe pure bene a vedere le immagini della camera car. Il millequattro sovralimentato non è sufficiente per la massa della macchina che andrebbe consistentemente alleggerita. Tempo 2’37”01.

Dietro la Punto è il turno dell’incognita orientale. La Honda Mugen il suo proprietario, un ragazzetto giapponese striminzito e gentilissimo, non smette di ammirare la mia EK9, secondo lui una delle migliori macchina mai costruite. Sulle strade dell’Osaka Loop a notte fonda durante i locali Kanjiozoku la sua Mugen va più forte delle Civic. È curioso di vedere se potrà andare più forte anche qui sulle strade di campagna. Fa i complimenti a tutti con il suo tatto e gentilezza orientale per l’eccellente percorso scelto per la prova ed anche per il mare di quella che definisce una stupenda isola, degna delle migliori bellezze del pacifico. Poi con la stessa grazia con la quale ha posto i suoi rispetti, si infila il casco Arai, i guanti e si imbuca dentro al sedile da corsa con le sei punti. La sua Mugen ha solo i due sedili anteriori, in quanto tutto il resto nell’abitacolo è stato rimosso e sostituito con un estintore. Abbassa la rete di gomma nera che copra il finestrino e si prepara a partire. Non so nemmeno come glie l’abbiano fatta entrare sta macchina con le sue semislick e tutto il resto qua in Italia. Il rombo è portentoso, tipico V-TEC Honda, brutto cattivo ed efficace. Al segnale del commissario, parte a razzo a razzo anche lui davanti a me.

Alla fine della prova, direi che noialtri saremmo potuti andare anche tutti a casa e far gareggiare solo lui. L’incognita orientale ha spaccato tutto con un 2’31”48. che è quasi un tempo da classe E. Ed infatti questa Mugen è un vero missile! Nonostante i suoi soli 167 cavalli ha stampato un tempo da paura. E vogliamo parlare del suo pilota?. Questo corre! Corre in qualche campionato. Guida alla Shumacher senza un’imprecisione che sia una se eccettuiamo una piccola indecisione nell’inserimento dell’ultima curva prima della fine.

Dietro la Cr-Z parto io con la Civic, Io non lo so ancora, ma il giovane Samurai ha già in tasca i 1300 euro, che poi può spendersi per godersi la vacanza in Sardegna. Io classi F così come questa Mugen nel Passiléstru non ne ho mai viste. Mi piacerebbe mettere a confronto questa cosa con una Integra DC 5 e vedere cosa succede. Ma per il momento la metto a confronto con la mia Civic, che attenzione, ha più cavalli della Mugen ma che non avrebbe mai potuto sperare di fare 2 e trentuno.

Comunque io per non saper leggere né scrivere e visto il calibro della concorrenza, mi metto a guidare come meglio posso. Non credo di aver mai tirato il collo così alla Civic e non credo di essermi preso mai dei rischi del genere con una macchina stradale, nemmeno con la Fata. L'ho fatto per orgoglio. Chiuso nell'abitacolo aspettando il mio turno già mi era giunta notizia per radio degli intermedi dei miei avversari e ho visto subito che marcava male. Chi volesse avere un idea di come ho guidato oggi, può andare su Youtube e digitare "Riccardo Patrese Honda Civic".

Essendo Patrese totalmente pazzo, me lo diceva sempre il mio babbino che lo guardava correre in Formula 1, lui questo numero se lo fa con la moglie a bordo. Io invece l’ho fatto da solo, e credo sia l’unica volta in vita mia che mi sia preso dei rischi consistenti con una piccola stradale. Unica attenuante per Patrese per aver fatto rizzare capelli e capezzoli alla moglie (guardare il video per credere), è che almeno era in pista e non tra rail e alberi come me.

Per quanto riguarda la mia prova, a volte ho fatto fatica a controllare il retrotreno e penso di aver sfondato la sospensione anteriore sinistra nel serpente in un’insaccata. Ma il tempo è un rispettabile 2’33”33, che lascia tutti a bocca aperta, incluso me. Secondo posto e 500 euro a me e questa volta me li tengo perché me li sono meritati. La colazione la paga il Kamikaze. I duecento “euri” del terzo posto vanno al Francesino e tutti a casa per un altro lunedì di mare e di sole e di divertimento visto che siamo ancora vivi. Domani Michael non gira a Mores. Si è prenotato una gita a Porto Cervo con Rania che gli compra i giocattoli che vuole e così se l’è arruffianato.

Faccio anche visita prima di fine vacanza ad Alfredo. Tabby ha smesso l’attività agonistica ed ha aperto una palestra. Al momento è in vacanza in Spagna. Alfredo continua ad essere deluso dalla politica della FIAT. “Ci sono piani per trasformarla in un’industria di acqua minerale” mi dice sarcasticamente Alfredo alludendo alla politica di diversificazione perseguita dalla famiglia Agnelli-Elkann. “Cosa rimarrà dei nostri marchi, non lo so!” si lamenta Alfredo. “La Lancia... finita, l’Alfa Romeo...quasi finita. Cosa stanno facendo questi...proprio non lo so”

A fine mese ci prepariamo al rientro negli Stati Uniti. La seconda settimana di agosto c’è la terza prova della Minicup e Michael si deve preparare. È Stata una magnifica vacanza. Do appuntamento a Rania al mio prossimo rientro in Europa per questioni Passiléstru. Sto avendo una buona relazione con questa ragazza e sto pure perfezionando il Tedesco di cui avevo appreso i rudimenti nei miei due anni con Mercedes. Il fatto che non sia più un pilota ufficiale e che sia anzi addirittura disoccupato non ha cambiato una virgola del bello e fresco rapporto che ho con Rania. Buon segno.

La CR-Z Mugen di Satoru in un garage del Passiléstru
crz.jpg

 
Palmetto Florida Agosto 2016

Nell’asfissiante caldo (30 gradi) ed umidità mille per cento della Florida in estate, siamo nel camper Dodge con l’aria condizionata a palla a goderci la cena portata “a domicilio” da Papa Jones che è una delle catene di pizzerie che preferisco. Questo weekend di gara siamo solo io, Muichael e Apperbale. Siamo all’interno dell’Anderson Race Park, che è esattamente questo; un bellissimo parco le cui tortuose strade un paio di volte all’anno diventano teatro di corse di Motoamerica. A guardare dai finestrini del camper questa sera, Anderson sembra solo un bello e suggestivo posto tipo Orso Yoghi e Bubu, ma domani sarà un rumorosissimo e pure pericoloso posto. Noi corriamo sulla versione ultracorta del circuito e ci sono due cose che non mi piacciono di questo tracciato: primo è troppo veloce per queste motorette; ci va la potenza qui. Secondo, ci sono solo punti dove il pilota può dire la sua: la prima rampa a salire dopo il traguardo e la lunga e pericolosissima curva in discesa a sinistra che riporta, percorse un altro paio di S veloci ed irrilevanti, sul traguardo. Questo percorso va su e giù per una collina in mezzo a panchine, alberi e recinzioni. Da padre, non mi piace per niente; lo trovo molto pericoloso per dei bambini. Preferivo di gran lunga le piste stile kartodromo, con gli spazi di fuga e le curve lente. Ma siamo qua per correre e mi tocca contare sul fatto che Michael sia solido e prudente come sempre. Non l’ho ancora visto commettere un grave errore e le due volte che ha visto l’asfalto fino ad ora sono c’è sempre stato lo zampino degli errori di qualcun altro. Qui tali altri ed i loro errori vanno assolutamente evitati, perché qua se di cade si cade forte e non vogliamo che ciò accada. Quindi a pranzo del giorno della gara, lungo briefing con Apperbale e Michael sulla tattica di gara e sui segni convenzionali che metteremo sui cartelli indicatori dal muretto box.


Durante le qualifiche tutti i nostri timori si concretizzano. Non abbiamo abbastanza motore, specialmente sulla salita. Tuttavia in un giro fortunato Michael riesce a imbroccare bene il primo rampino, quello più selettivo, e al termina le qualifiche è in quarta posizione, dietro a tutti quelli che hanno i motoracci, vale a dire Adrian Garron che fa la Pole in 1’30”934, Hajek che è secondo a 12 centesimi e Anderson che è terzo a 14. Il nostro tempo è tre decimi più lento della pole ed è siamo riusciti a fare un tempo simile solo una volta. Dietro di noi ci sono altri piloti con motoracci, ma quelli che li tenutiabbiamo dietro grazie appunto al quarto giro fortunato. Michael non è riuscito a capire perché in quel giro è riuscito a fare quel tempo, in quanto in tutti quelli che ha fatto prima e dopo è stato sempre dai tre decimi al mezzo secondo più lento. Quindi in generale il nostro passo è decisamente inferiore.

Istruzioni di Apperbale per quanto riguarda la gara, con le quali io sono completamente d’accordo: John glie le spiattella subito prima di avviarci sulla griglia. Le cosiddette istruzioni dell’ultimo minuto:

Cerca di metterti il più davanti possibile alla partenza e poi chiudi tutto quello che puoi chiudere per quanto più tempo puoi, MA NON RISCHIARE. Se cadi qua ti fai male. Se vedi che che se ne vanno non ti innervosire. Non sono meglio di te. Dobbiamo solo aspettare l’anno prossimo di avere la moto migliore.”

Michael fa cenno che ha capito e lo accompagniamo in griglia dopo l’usuale cinque di buon augurio. Confesso che sono leggermente preoccupato, Prima finisce questa giornata e meglio è.

Bella novità di questa gara, ogni pilota ha una bella bambina vicino che tiene l’ombrellino in griglia di partenza come riparo dal sole cocente “Floridese” del primo pomeriggio. Una graziosa aggiunta per i nostri gran premi miniaturizzati.

continua nel prossimo post...
 

La gara parte con Garron, Hajek, Andrson che vanno via a razzo di motore e Michael lotta con Bouwer per mantenere almeno la quarta posizione conquistata in griglia. Al primo accenno a sinistra Bouwer però se lo fuma e poi si butta in traettoria (sic) per andare a prendere anche gli altri tre prima che si allontanino troppo. In entrata del rampino in salita Michael tiene aperto, si butta all’interno contro il rail e passa anche Anderson. Poi in percorrenza e costretto ad allargare, ovviamente perché è entrato troppo forte, ma non prima di essersi assicurato che Hajek sia ancora più esterno di lui. Con una manovra al limite della correttezza, anzi per essere onesti secondo me anche al di la (sic) di tale limite, Michael stringe Hajek all’esterno per tenerlo fuori traettoria (sic) ed uscirgli davanti fuori dal rampino. La manovra riesce e speriamo che la direzione gara non l’abbia vista. In ogni caso Michael va oltre il bordo della carreggiata e sembra che se ne avvantaggino Anderson e Bouwer che sono rimasti all’interno. Ma con un colpo di reni in uscita di curva, Michael si mette in linea con Anderson e a spallate e sportellate se lo mette dietro. Qui Michael mi racconterà quando avrò finito di sgridarlo a fine gara, che ha dovuto davvero giocare sporco e stringere Anderson contro il rail interno per riuscire a spuntarla e a prendere la seconda posizione. Tutto quello che sto dicendo naturalmente non l’ho visto; è il racconto di Michael a fine gara. Mi ha raccontato che è stato spalla a spalla con Anderson per tutta la discesa e che quello è riuscito a mettersi davanti nell’ultima velocissima curva prima della lunga rampa a sinistra in discesa che fa la selezione nel secondo settore del tracciato. Proprio in tale rampa davvero paurosa, ribadisco, Michael sfrutta la sua superiorità di manico e passa avanti nella parte mediana della percorrenza. Migliore traettoria (sic), migliore tecnica e diciamocelo senza mezzi termini, migliori cohones. Non ho altro da aggiungere alle immagini della telecamera presente in quel punto. Fatto sta che con questa manovra Michael si mette in seconda posizione, qualcosa di insperato prima dell’inizio della corsa, sebbene abbia violato tutte le raccomandazioni di Apperbale nel pre-gara.


Non solo: a questo punto deve anche inventarsi un modo di tenere dietro Anderson, Bouwer e Hajek che hanno più motore di lui e che incombono da dietro. E per fare ciò si inventa cosa da paura per tutti i sette giri! Linee al limite del cimitero, rasette ai rail ed alle recinzioni di legno per spremere fino all’ultimo kmh ovunque possa. Paradossalmente gli unici momenti di respiro li ha nelle due rampe selettive, dove può far valere la sua superiorità tecnica, che a questo punto è visibile a chiunque voglia vederla. Io e Apperbale ci guardiamo perplessi e preoccupati. Non abbiamo predisposto nessun cartello dei box che ingiunga a Michael di rallentare. Non avevamo previsto che ce ne sarebbe mai servito uno. Ne abbiamo uno con una lepre disegnata che significa accelera, ma a quello con la tartaruga non abbiamo pensato. Non c’è modo di comunicare a Michael di prendersi meno rischi! E lui continua quindi a suo insindacabile giudizio.

Garron se ne va gradatamente ma inesorabilmente giro dopo giro grazie al dragster che guida. Gli altri tre, con numeri da funambolo e rischi considerevoli, Michael riesce a tenerli dietro sino al penultimo giro. Evidentemente Anderson, Bouwer e Hajek hanno studiato il comportamento di Michael per tutti i sei giri fino a quel momento percorsi e le sue strane e rischiose linee. Già in un paio di occasioni Anderson aveva sfruttato tutto lo sfruttabile per arrivare abbastanza vicino a Michael alla rampa in discesa per poterlo attaccare. E nel sesto giro infine piazza la sua zampata, complice anche il fatto che Michael per tenerlo dietro in entrata è costretto a fare una traettoria (sic) di ingresso strana che lo penalizza alle volte in percorrenza. Fatto sta che al 6to giro sulla rampa Anderson passa e con lui passa anche Bouwer a traino, e tutto il lavoro fatto da Michael fino a quel momento viene vanificato. Unica consolazione, riesce a tenere dietro almeno Hajek che non fa in tempo a ficcarsi nel pertugio.

Per tutto il 7mo giro Michael cerca disperatamente di riprendere la posizione o almeno una delle due che ha perso, in special modo ci prova al rampino in salita. Ma Anderson e Bouwer resistono e Michael conclude la gara quarto. È arrabbiatissimo e noi lo siamo ancora di più. Non per il risultato, ma per il suo comportamento in gara. Apperbale gli fa una tirata che devo intervenire io a calmare il confronto.

In breve Apperbale gli ricorda che non ha affatto seguito le direttive, che ha rischiato di ammazzarsi e che alla fine è finito quarto lo stesso. Il piccolo Michael, ricordo che solo tre anni, risponde che se non avesse corso forte sarebbe finito ultimo. Alla fine a tu per tu con Michael gli ingiungo perentoriamente che la prossima volta che non segue le direttive che noi gli diamo per la gara non lo faccio più correre.

Se tua madre avesse visto la gara, tu avresti già smesso di correre oggi, signorino” gli dico senza mezzi termini, “Perché ammazzerebbe prima me e poi te”. “Guarda che le gare le ho fatte anch’io! C’è differenza tra competere e cercarsi guai. Le manovre che hai fatto all’inizio sono scorrette e se ti beccassi una squalifica non mi stupirei né protesterei. Per il resto della gara hai rischiato il collo per sette giri. Non ne valeva la pena in una corsa dove eri tanto inferiore col mezzo. Ti è andata bene oggi. Ma un comportamento del genere non è ammissibile.” Michael cala le orecchie e se ne va nel suo lettino in coda al camper. Non mi pare però molto convinto. È un dannato testardo e sono sicuro che lui creda di aver fatto quello che doveva fare e che io ed Apperbale siamo dei palle mosce.

Mentre sbaracchiamo per tornarcene a Detroit, mi rendo conto che non tutti condividono le opinioni negative mie e di Apperbale sulla gara di Michael. In serata si presentano al camper due gentili signori giapponesi che dicono di essere funzionari della Suzuki Motors Corporation. Si complimentano per la corsa di Michael e mi chiedono quanto anni ha, da quanti anni corre e quali sono i suoi programmi. Quando dico loro che il bambino ha tre anni compiuti a maggio, e che questa è la sua stagione di esordio, non ci credono e glie lo devo dimostrare documenti alla mano.

Ultima novità del mese, il ricorso del padre di Hajek viene respinto e la squalifica del figlio nella gara di Detroit rimane. Quindi attualmente, dopo tre gare delle cinque in programma Garron va in prima posizione con 58 punti. Anderson è secondo con 52 e staccati a 37 Michael e Bouwer a pari merito, ma con Michael che risulterebbe terzo se fosse finito adesso il campionato in quanto ha una vittoria e Bouwer no. Solamente quinto il campione in carica con 36 punti. Sia Garron che Anderson sono veterani con 3 e quattro anni di corse in minimoto ed un campionato per loro è tempo di vincerlo.
 
Settembre 2016 Kershaw Carolina del Sud

La penultima prova del Minicup 2016 si corre al Carolina Motorsports Park in un sicurissimo e modernissimo impianto dove ci corre di tutto; dalla Motoamerica alle formule introduttive dell’automobilismo. Naturalmente le minimoto corrono sul circuito piccolo, il che non ne diminuisce affatto la tecnicità e la bellezza. Si tratta di una pista ideale per le caratteristiche di Michael; lunghi curvoni di vario raggio ma mettere in sistema gli uni con gli altri ed una spettacolare e tecnicissima S con una ed una sola traettoria (sic). Qui al contrario che il circuito precedente si può forzare a volontà: gli spazi di fuga sono infiniti e comunque le velocità raggiunte non proibitive per dei bambini. Ci sono solo due difficoltà in questo weekend: anche su questa pista occorrono cavalli, perché è si tecnica ma gli allunghi tra una serie di curve e la successiva sono impegnativi. Seconda difficoltà, piove di brutto.

Michael inizia girare e si vede subito che è curiosissimo di imparare questa pista e anche che non ci mette molto a farlo. Acqua o non acqua verso il quinto sesto giro ha già capito come funziona e si mette a spingere. Qui come detto non ci sono freni. La pista e sicura e si può anche scivolare senza particolari patemi. L'importante è evitare "impuntate", o come si dice oggi perché fa fico, "highside"; per cui Michael nel suo settimo giro forza di brutto. Linee perfette allo stile suo ed entrate senza patemi. Quando arriva sul traguardo stacca il "non raggiungibile due volte" tempo di 2’06”290, mezzo secondo più lento della pole delle 110 cc. Non gli riuscirà di nuovo durante il corso delle prove, ma quel giro gli vale ovviamente la strapole position nella 50 cc con un secondo e sei di vantaggio sul secondo che è Anderson. Malissimo Hajek che ha un crollo e gira sul piede del due e zero nove.

Per la gara non dovrebbero esserci preoccupazioni. “Ordini di scuderia” semplicissimi. Ci si porta in testa e ci si rimane. Tanto più che subito prima della gara smette di piovere e ci si può davvero scatenare.
Il piccolo problema che non abbiamo considerato è che sull’asciutto si sarebbero scatenati anche gli altri e soprattutto che l’asciutto avrebbe rimesso subito in evidenza le nostre manchevolezze di motore, che anche su questa pista ha la sua porca importanza.
Ne viene fuori che alla partenza sono in tanti quelli che scattano più veloci di Michael. In particolare Anderson, Garron e la piccola dolce Caren Jones. Tutti alla prima sinistra sono davanti a Michael. Tutti questi se li fuma in percorrenza di tale sinistra, ma in uscita Garron e Anderson se ne vanno di nuovo di motore mentre Caren incalza da dietro, molto vicina. Nelle successive due curve una a destra e l’altra a sinistra con una traettoria (sic) funambolica che va ad incrociare un paio di volte e a ginocchio decisamente a terra, Michael va in testa e lotta con Garron per rimanerci. Intanto in terza posizione di questo plotoncino di tesa si è inserito il Canadese Finch, mentre quarta rimane la Jones, e dietro di lei un pelo staccati Anderson, Bouwer e Hajek. Nel rimanente del primo giro, Michael liquida la pratica inseguitori con un ritmo da spavento ed arriva ad accumulare un massimo di 4 secondi di vantaggio sul gruppo nel proseguo della corsa. A metà gara si mette pure in testa che deve fare il tempone e si mette a forzare oltre misura, con il risultato che si becca una paio di penalità per violazione dei limiti del tracciato, per un totale di un secondo e mezzo. Il tempone comunque lo fa in 2’05 e due e conclude in testa con un secondo e quattro di vantaggio sul secondo.


A questo punto Michael supera in classifica Anderson e si porta in seconda posizione a 6 punti da Garron. Nell’ultima gara tutto può dunque succedere. Anderson rimane in lizza con 60 punti. Bouwer con 45 punti è fuori dai giochi per questo 2016.
Il circuito di Pittsburgh deciderà la tenzone all’ultima gara tra Anderson, Garron e Michael, che comunque finisca questa sua prima stagione ha comunque impressionato tutti gli addetti ai lavori come il pilota più veloce del lotto. Se l’anno prossimo riusciamo a dargli una moto competitiva saranno dolori atroci per tutti.


La gara di Pittsburgh è il gran finale e si svolge il giorno del ringraziamento. Quindi data la zona e il mese, aspettiamoci vento freddo e pioggia se non neve.
 
Dal punto di vista dell'immaginazione, non posso che farti i complimenti.
Da quello del realismo, però, mi pare che esageri un po' nell'attribuire ad un bimbo di 3 anni pensieri e tattiche un po' troppo da adulto... un bimbo di quell'età, che neppure sa leggere e cui si deve comunicare coi disegni tipo lepre o tartaruga, potrà anche imparare d'istinto ad andare in moto, ma difficilmente penserà ad elaborate strategie di gara come invece fanno gli adulti.
 
Mastertanto,
Piacere risentirti!
Strategie certamente no, ma capire quando si può spingere e quando è meglio stare calmi si, anche in funzione della situazione della pista e delle potenzialità del mezzo che certamente anche un bambino quando ce l'ha sotto al sedere, soprattutto con allenamento incessante, può comprendere molto bene.
In Inghilterra i bimbi iniziano a correre in Kart anche a quattro anni (Michael ne ha quasi quattro) e fanno anche delle belle gare.
In alcuni stati degli Stati Uniti alcuni bambini anche iniziano a correre a quattro anni in gare di cross, enduro o minimoto non sanzionate dall'AMA (età minima reale 6)
Per Michael mi sono ispirato a due grandi campioni di motociclismo Mark Marquez e Freddie "The Fast" Spencer. Entrambi non avevano ancora 4 anni quando cominciarono a partecipare alle loro prime gare.
Fenomeni rari, destinati a diventare campioni.
 
Mastertanto,
Piacere risentirti!
Strategie certamente no, ma capire quando si può spingere e quando è meglio stare calmi si, anche in funzione della situazione della pista e delle potenzialità del mezzo che certamente anche un bambino quando ce l'ha sotto al sedere, soprattutto con allenamento incessante, può comprendere molto bene.
In Inghilterra i bimbi iniziano a correre in Kart anche a quattro anni (Michael ne ha quasi quattro) e fanno anche delle belle gare.
In alcuni stati degli Stati Uniti alcuni bambini anche iniziano a correre a quattro anni in gare di cross, enduro o minimoto non sanzionate dall'AMA (età minima reale 6)
Per Michael mi sono ispirato a due grandi campioni di motociclismo Mark Marquez e Freddie "The Fast" Spencer. Entrambi non avevano ancora 4 anni quando cominciarono a partecipare alle loro prime gare.
Fenomeni rari, destinati a diventare campioni.
Ma infatti io non contesto nulla di tutto questo, tantomeno il fatto che possano già guidare, quindi anche gareggiare, da molto piccoli : la mia obiezione riguarda esclusivamente l'atteggiamento mentale dei bambini piccoli, la cui genuina ingenuità mi fa concepire come fuori luogo, per loro, certe malizie da adulti, tutto qui.
 
Si vede che non hai figli piccoli e/o non hai a che fare con quelli degli altri...un bimbo di 3/4 anni oggi è sgamato come un 12/14enne della mia classe (81)
E non scherzo
Sembra che le generazioni maturino con il quadrato del passare degli anni....
 
Si vede che non hai figli piccoli e/o non hai a che fare con quelli degli altri...un bimbo di 3/4 anni oggi è sgamato come un 12/14enne della mia classe (81)
E non scherzo
Sembra che le generazioni maturino con il quadrato del passare degli anni....
Ellamadonna <cit. Pozzetto>!!!

Dai, non esageriamo, sono sicuramente più svegli di com'eravamo noi, perché sono più stimolati, già a partire da scuola o dalle famiglie, ma un bimbo di 3/4 anni resta pur sempre un bimbo di 3/4 anni, hanno le stesse meravigliose ingenuità e gli stessi bisogni da colmare (e ne ho visti a centinaia negli ultimi 11 anni). ;)

È come se arrivassero un anno o due prima alle cose a cui arrivavamo noi, ma non certo 10 anni!
 
Si vede che non hai figli piccoli e/o non hai a che fare con quelli degli altri...un bimbo di 3/4 anni oggi è sgamato come un 12/14enne della mia classe (81)
E non scherzo
Sembra che le generazioni maturino con il quadrato del passare degli anni....
Non ho avuto figli, ma con quelli degli altri ci ho avuto a che fare abbastanza : tra l'altro a mia mamma, che non aveva nipoti suoi, più di una vicina di casa ed amica di famiglia all'epoca lasciava spesso i figli quando usciva, uno in particolare ha praticamente contribuito a crescerlo, dalla nascita a 7 anni.
Ed anche se è indubbio che i bambini d'oggi siano più informati di una volta - anche troppo, non è tanto bello tagliare subito la sana ingenuità dell'infanzia - non per questo a 3÷4 anni si può ragionare come un'adolescente, vediamo di non esagerare.
 
Ellamadonna <cit. Pozzetto>!!!

Dai, non esageriamo, sono sicuramente più svegli di com'eravamo noi, perché sono più stimolati, già a partire da scuola o dalle famiglie, ma un bimbo di 3/4 anni resta pur sempre un bimbo di 3/4 anni, hanno le stesse meravigliose ingenuità e gli stessi bisogni da colmare (e ne ho visti a centinaia negli ultimi 11 anni). ;)

È come se arrivassero un anno o due prima alle cose a cui arrivavamo noi, ma non certo 10 anni!
Esattamente.
 
Vi farei conoscere mia figlia, i miei nipoti, e la cricca dei loro amici :emoji_laughing:

Ragazzini bravissimi ed educati, intendiamoci, ma in confronto a loro la mia generazione, che già veniva giudicata anche troppo sveglia, era una banda di addormentati in piedi....
 
Vi farei conoscere mia figlia, i miei nipoti, e la cricca dei loro amici :emoji_laughing:

Ragazzini bravissimi ed educati, intendiamoci, ma in confronto a loro la mia generazione, che già veniva giudicata anche troppo sveglia, era una banda di addormentati in piedi....
Sono svegli col telefono, ma in altri ambiti fanno cadere le b....raccia....
 
Novembre 2016 ultima gara dell’anno nella Minicup AMA.

Per questo finale di stagione siamo a Wampum 60 km a nord di Pittsburg all’International Race Complex. Qui si svolge l’ultima prova della AMA Motoamerica series in generale. Corrono tutte le categorie. Il tempo è sorprendentemente bello e la temperatura mite, contro ogni aspettativa e previsione. Qui oggi Michael si gioca il campionato con Garron e Anderson. Ha deluso quest’anno il campione in carica Jack Hajek che era candidato a passare di categoria per la prossima stagione, passando alle 110 cc. A questo punto la cosa è incerta. Per il momento è quinto allo spareggio con Bouwer a causa della sua squalifica nella prima gara che lo penalizza.

Il circuito di oggi è ancora più veloce di quello della gara a Kershaw e quindi ci va ancora più motore. Un motore che noi non abbiamo ed i nostri concorrenti diretti invece si. Quindi si dovrà lottare con le unghie e con i denti ancora di più che nell’ultima gara. Le qualifiche daranno già un buon responso su cosa aspettarsi in gara e su quali sono i valori in campo; e questa volta non interverrà nemmeno la pioggia a mitigare le nostre difficoltà.

Al quinto minuto di prove libere siamo sesti e per di più in un contatto fortuito con Caren, Michael cade. Fortunatamente non ci sono conseguenze fisiche di nessun tipo. Il tempo di tornare ai box e sistemare la moto e si riparte. Apperbale la mette a posto a tempo di record, e abbiamo ancora tempo per migliorare il nostro passo. Ma il circuito richiede potenza e noi non ne abbiamo.

Non è il caso di agitarsi”, ricordo a Michael prima che esca di nuovo. “Ricordati che questa è la tua prima stagione e di tempo per vincere il campionato del mondo Moto GP ne hai tanto. Non voglio che tu forzi a rischiare troppo. La prossima stagione di sicuro ci ripresenteremo con una moto più competitiva.”

Ma Micahel non vuole aspettare l’anno prossimo. Vuole vincere adesso. In un giro a vita persa, ancora contro le mie raccomandazioni, fa la pole position anche sull’asciutto par un capello (56 millesimi) su Caren che è sorprendente seconda. Il Canadese Finch è terzo e i diretti concorrenti Anderson e Garron si sono persi per la strada essendo rispettivamente 6to e ottavo in griglia. Promette bene per il campionato. Bisogna vedere se il passo gara dei due primi in classifica generale sarà migliore rispetto a quello delle prove dove magari potrebbero avere avuto dei problemi.

Adesso che questa gara è finita, come la posso descrivere: le lacrime bagnano la tastiera del mio laptop. Quello che non è riuscito a me, vincere un campionato al mio esordio nelle competizioni, è riuscito a mio figlio. Veni, Vidi, Vici. Lo ribattezzerò Cesare. Cesare Augusto!

A fine gara la nostra gioia è incontenibile. Il primo bimbo nella storia a vincere un campionato a tre anni (quasi quattro).

È Stata, dura, durissima contro avversari tosti che qua non hanno concesso nulla e hanno dovuto essere piegati con la forza bruta.

In partenza ovviamente in 6 si mettono davanti a Michael. Questo non è mica il Thunderdome. Qua la pista è larga e se hai motore non hai difficoltà in partenza a farlo valere. Alla prima sinistra davanti a Michael nell’ordine passano Hajek, quest’oggi indemoniato per tutta la giornata, Caren Jones, Bouwer, Andrerson e pure Garron. Quindi tutti gli avversari diretti per il titolo sono davanti. Poi sulla veloce sinistra passa anche il Canadese Finch. Michael è adesso settimo.

Davanti a lui è gran bagarre, cosa che non consente agli avversari di allungare. Quindi il gruppetto dei primi 8 rimane li (sic) a contatto con continue aperture a ventaglio nelle frenate e lotta totalitaria. Sulle prime Michael si accomoda in tribuna ad osservare. In effetti anche a voler provare a passare, non si può; la pista è tutta occupata da 4 e anche 5 concorrenti a rastrello Poi primo colpo di scena annunciato, data la situazione: in una tripla sinistra lenta da raccordare parte dei battaglianti si ostacolano tra di loro e vanno larghi. Michael guadagna tre posizioni mantenendo la linea ideale ed è quinto sempre in contatto con i primi quattro che a questo punto sono Hajiek lo scatenato che non molla un metro, Garron secondo e virtualmente campione, e poi Anderson e Caren. Di nuovo Michael si mette in vigile osservazione. Ecco perché dico che questa gara di Michael è stato un capolavoro. Ha fatto tutte le cose giuste al momento giusto, il mio Niki Lauda in miniatura con le palle di Villeneuve!

Fine del primo giro. Non avendo ancora imparato la lezione, i quattro battistrada si aprono a ventaglio nella stretta e lunga sinistra che precede il rettilineo del traguardo. Michael osserva, lascia fare e si preoccupa solo di rimanere ben attaccato al quartetto.

Prima sinistra tecnica dopo il traguardo. Michael si fuma Anderson che era rimasto leggermente staccato dal gruppo. Vittima isolata, vittima passata. Michael va fortissimo in quella curva e se c’è spazio non c’è dubbio che passa. Poche curve dopo, Anderson impiccato riesce a ripassare avanti, ma è davvero al limite, infatti va largo alla successiva sinistra e viene di nuovo ripassato da Michael. Anzi ci è mancato poco che Anderson si sdraiasse lungo e disteso nella curva dove Michael lo ha ripassato.

Inizio del terzo giro. Michael ha perso un po’ di terreno nei confronti dei primi tre ma inizia a piovere. Hic Sunt Leones! Adesso vedremo cosa ve ne fate del motore!.

Parte veloce del terzo giro, Michael si avvicina guidando sulla pista che si bagna rapidamente, come se fosse asciutto Pare Senna! Sulla successiva sinistra a scorrere, Garron viene fumato pure lui, ma ripassa immediatamente su una indecisione di Michael, che rischia e procura a me un arresto cardiaco. Ma è solo questione di tempo.

Michael comincia con l’ingaggiare una lotta spalla a spalla con l’avversario per non dargli respiro. Apperbale non può fare altro che osservare questo spettacolo a bocca aperta. Oramai tutte le tattiche e tutte le strategie sono saltate. È “uomo contro uomo”.

continua nel prossimo post...
 
Ultima modifica:

Guide

  • Dossier Auto Usate

    I programmi ufficiali delle case - Come smacherare i trucchi - Che cosa controllare ...
  • Problemi con l'auto

    Avviamento - Climatizzazione - Freni - Frizione - Interni - Luce - Rumori auto - ...
  • Revisione

    La revisione periodica - Costi e sanzioni
  • Patenti Speciali

    Il centro protesi INAIL - Guida - Acquisto - Traposto - Domande frequenti
Back
Alto