Ci andiamo a preparare immediatamente per la gara di per il successivo speedway da un miglio a mezzo; quello di Sparta in Kentuky. 230 anime abitano la città, ma quando arriva la NASCAR si popola l’intera contea di più di centomila persone. Questo è un circuito tecnico con due curve da pieno e due da gestire. Dopo la gran delusione in Illinois, prego che il camioncino sia competitivo pure qua.
Alla viglia della gara, evento promozionale con le stock car (e dico stock cars nel vero senso della parola; così come escono dal concessionario) su un circuito stradale ricavato dalle strade pubbliche, organizzato da Toyota e Fiat. Un certo numero di macchine di serie si scontreranno in una crono intorno alla cittadina. Ford e Chevrolet declinano l’invito. Una delle Dodge la guido io; una Charger SRT 8, versione moderna del Generale Lee del celebre show the duke of Hazard. L’altra Dodge dell’evento, una Viper SRT-10 Coupe la guida Donald Russo, pilota della Home Depot Cup.
Le due Toyota sono una Lexus IS F ed una Lexus LFA guidate al prma da Tim Morson, pilota di camioncino e la seconda da Scott Burnley pilota di Home Depot Cars.
I due costruttori extra USA aderiscono volentieri a questa iniziativa promozionale che intenderebbero estendere a tutti gli eventi NASCAR per colorire anche di più di quanto già non siano colorati gli eventi del motorsport più seguito in America. Si tratta ora di convincere i duri e puri Americani di Ford e General Motors a partecipare.
Nella prova riservata alle “Baby” IS F e Challenger, la Toyota prevale di un secondo e tre sulla Dodge guidata da me, mentre La Viper prevale di 4 decimi sulla fenomenale LFA, che è senza dubbio una gran bella macchina da formula che farebbe i suoi porci risultati nel Passiléstru. Ma mi sa che sia la Viper SRT-10 che la LFA sarebbero superiori alla classe C come fascia di prestazioni.
Per quanto riguarda invece la gara dei camioncini, nelle prove libere ho di nuovo una buona confidenza nelle nostre possibilità, anche se non così buona come quella della gara precedente. Qua infatti fatico a stare coi più veloci soprattutto a causa delle curve tre e quattro dove il mio Dodge sottosterza e c’è poco da fare se non alzare il piede per quella frazione di secondo che ti mette a metà del gruppo come prestazioni.
In qualifica ottengo infatti il 18mo tempo in 33”411 contro la pole di Salt di 32”185. Pure Lemicheck fa di nuovo meglio di me qualificandosi 15mo con un 33”079, che io non sono riuscito a fare nemmeno durante le libere con molti giri a disposizione. Vedremo dunque in gara.
Alla partenza mantengo più o meno la mia posizione. Ho finalmente imparato da qualche gara a gestire le partenze lanciate e nel primo giro lotto con i miei vicini di casa; pure troppo, visto che in curva 4 Tex Worster mi chiude la porta di brutto e lo faccio girare in mezzo al traffico. Bandiera gialla e nessun ferito.
Al quarto giro di peripezie, sono 13mo. Il camioncino fino ad un certo punto permette, ed intendo sfruttare tutto fino a qual punto. Arrivo sino alla 10ma posizione prima di trovare gli ossi veramente duri che mi fanno penare.
Intorno al 15mo giro prima sosta ai box. Io decido di stare fuori ancora un paio di giri e mi ritrovo nel frattempo 6sto.
Quando mi fermo anch’io e rientro ho perso le canoniche tre o quattro posizioni. Ricomincio dalla 14ma posizione dunque e ben deciso a giocarmela fino in fondo. C’è ancora una sosta, vediamo cosa riesco a fare fino a quella.
Accanto a me c’è il signor Ossin a cui frego la 13ma posizione al 19mo giro; sorpasso pulito e chirurgico all’interno di curva due. Ma mentre guadagno questa posizione il numero 20 Morson sorpassa me e mi ritrovo di nuovo 14mo. Si affaccia anche alle mie spalle Worster che dopo il testa coda di inizio gara ha recuperato e s’avanza per avere la sua vendetta. Al 23mo mi libero di Morson e mi dirigo verso l’ 11ma posizione di Ken Garemont. La tenzone viene interrotta dalla seconda sosta ai box, che io ancora una volta ritardo per un po’ avendo ancora carburante per fare un altro paio di giri. Con la gente che si ferma mi ritrovo temporaneamente 8vo, subito prima che anche Garemont si fermi dietro di me ai box.
Al 28mo giro sosta mia; arriviamo a saetta nella corsia di decelerazione io ed Ossin allo stesso tempo e si accende la lotta persino per la staccata di entrata in pit lane, dove il limite è 45 miglia orarie. Ci sportelliamo di brutto ma alla fine di un pelo entra prima lui, che però ha il box ad inizio corsia mentre io ce l’ho alla fine.
Al rientro sono 15mo. Ho perso solo una posizione proprio su Ossin, ma sempre deciso a battagliare. In sostegno a questa mia grinta arriva una provvidenziale bandiera gialla al 35mo giro, dovuta ad un incidente nelle posizioni precedenti alla mia, che ricompatta il gruppo. Sono 11mo nella ripartenza e ringraziante Dio per l’opportunità. Ho pure la corsia interna, per cui mi armo di anticarro tra i denti e mi preparo a giocarmi all’arma bianca e pure a quella nera gli ultimi giri della gara.
Ripartenza dunque a cannone e superati Morson e Clay Voughlon sono nono con davanti ancora una volta il dannato Ossin col suo Ford numero 16. Passo non solo lui ma pure Edliner che in queste ultime gare ha trovato pianta stabile nelle zone nobili del gruppo. Mi approprio della sesta posizione quando davanti a me Villman si affloscia contro il muro, probabilmente per una foratura. Dovrei quindi essere quinto ma è proprio Edliner ad affiancarmi all’esterno alla curva 4 e a precedermi sulla linea d’arrivo per la quinta posizione.
Concludo quindi la gara in 6ta posizione che considerando la partenza in 18ma non è da buttare via. Le prestazioni per puntare ad una vittoria oggi non c’erano, quindi sono abbastanza soddisfatto del risultato.
La gara la vince ancora una volta Salt, che è dunque alla sua quarta vittoria con dominio assoluto sul campionato. Secondo Jimmy Hack e terzo John Nesmett. Lemicheck conlude 20mo e Ossin settimo dietro di me.
Salt fa pure il giro più veloce in 32 e otto, oltre a condurre la gara per il maggior numero di giri; 36.
In classifica sono adesso 8vo con 307 punti mentre il leader Salt ne ha 324 ma con ben quattro vittorie. Jimmy Hack è sempre l’ultimo pilota al momento nei playoff con zero vittorie ma con 334 punti. Per prendere il suo posto devo vincere o fare 28 punti più di lui nelle rimanenti quattro gare della Regular Season e sempre che nessuno di quelli che mi stanno davanti come punti senza vittorie, non ne conseguano una. Stiamo parlando di Flobbing, Edliner ed il numero 13 Mark Staple. In più, chiunque stia dopo di me in classifica, vincendo una di queste ultime gare potrebbe rubare l’8vo posto ai playoff a Jimmy Hack. Staremo a vedere. Io ho deciso che con il mezzo che ho e con il team che ho, sto facendo più che bene e non ho intenzione di continuare a rovinarmi il fegato piangendo risultati che obiettivamente non posso ottenere.
Dal punto di vista finanze, tra i 16000 guadagnati con la NASCAR per i miei quarto e sesto posto ed i 20000 guadagnati in Italia, non mi posso lamentare, anche se non siamo più ai livelli di quando c’erano le classi A, dove se facevi bene il materasso a casa ti si gonfiava a vista d’occhio.
Attendiamo fiduciosi di vedere cosa ci porterà luglio.