<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Page 19 | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

c'è un video su youtube dove hakkinem e rosberg provano la McLaren del finlandese sul circuito di mores. Se ci gira una McLaren top di gamma...

Comunque di posti dove portare a pranzo la fata ce ne sono a iosa. Il Maskinganna prediligeva Vallelunga, ma a mettere mano al portafogli se ci si vuole divertire in pista con la MC, di posti ce ne sono molti, specialmente con l'impianto frenante da corsa che Maneddu ci ha fatto montare.
Come accennato nel diario, rimangono le gare celebrative e le eventuali sfide con club rivali in Sardegna o fuori, se qualcuno si presenta ad insidiare l'onore del Passiléstru con hypercars.
Per qualche ragione mai veramente sviscerata a fondo, il Maskinganna credeva che la MC fosse la migliore hypercar della sua generazione, mentre il Presidente sosteneva che la Enzo fosse meglio e che c'erano macchine superiori ad entrambe nel primo decennio degli anni 2000.
Noi tendiamo a fidarci delle parole di chi queste macchine le ha portate al limite. Hanno buone possibilità di sapere bene di quello di cui parlano al di là delle prove dei giornalisti o delle "preferenze mitologiche" degli appassionati.
 
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Maggio prima settimana

Spesa ad organizzare la nuova casa. I fondi cominciano a scarseggiare ed occorre qualche altro bel piazzamento o meglio una vittoria in NASCAR e/o un volo in Italia per fare qualche gara col Passiléstru. Il problema qui è che le gare di classe C hanno un montepremi ben inferiore a quelle di classe A. Alla fine mi occorrerà partecipare a più gare per ottenere somme paragonabili con quelle di prima. Meno rischi in gara, ma più gare; non so di quanto il rischio globale sia diminuito, specialmente per i dirigenti poveri in canna come me che necessitano di correre molto per mettere insieme denaro. Del resto alla vita del morto di fame non ci voglio tornare ed il denaro non farà la felicità ma sicuramente fa un bel sacco di comodità e di libertà. Il problema è che con le finanze ridotte a 70000 dollari/euro scarsi, la prospettiva di tornare a fare il morto di fame si avvicina rapidamente, però la casa è quasi a posto e non ho più rate da pagare.

Tra la prima e la seconda settimana del mese mi dedico alla preparazione per la m&ms 200 sullo Speedway dello Iowa ed alla familiarizzazione con il mio nuovo quartiere di Butleer Ridge. Qua in America, quando si arriva in posto nuovo, i vicini di casa vengono a farti visita di cortesia. Specialmente in queste aree suburbane la coesione sociale è molto alta e c’è molta collaborazione tra le persone. Non è inusuale che una volta guadagnata la fiducia della gente questi ti lascino anche i figli da guardare quando escono la sera. Inoltre nei quartieri di classe medio alta come questo il fenomeno del celebre razzismo americano, che è ben diverso dal nostro, e dei pregiudizi nei confronti degli stranieri à molto meno avvertibile.
Io poi ho già una discreta popolarità qua a Detroit, specialmente tra i fans delle corse e non appena completato il trasloco i vicini fioccano ad incontrare il "driver" italiano - sardo dico io - del Dodge 33 della Best Buy Cup. Faccio così la conoscenza di un simpatico ragazzo di colore di nome Darren, molto appassionato di gare automobilistiche e di due belle gnocche di nome Brandi e Nina, appassionate del mio accento straniero e speriamo non solo di quello. Faccio anche la conoscenza ufficiale della signora Tiffany, presidentessa del social club del complesso residenziale dove ho affittato la casa. Tutte queste persone mi aiutano con le ultime fasi della sistemazione della casa e mi fanno sentire a appunto a casa sin dal primo giorno. In cambio io do (sic) un gran bel party con quello che ho a disposizione che non è un gran che: musica, panini e bibite. Passiamo tutti una bella serata a parlare, ballare e mangiare. Per i cibi più sofisticati ci pensa la signora Tiffany che mi insegna a cucinare veloce un piatto tipico americano; maccheroni al formaggio, che ricordano molto la pasta in bianco nostra, ma in America è più arancione che bianca, viene in confezioni pre fatte, e non c’è Americano a cui non piaccia.

Nella seconda settimana di maggio c’è la gara in Iowa. La preparazione è dura: giorni e giorni passati a girare sullo Speedway di Flatrock qui a Detroit che è il circuito dove mamma Fiat testa i veicoli da corsa della divisione NASCAR. Ore di messa a punto, regolazioni, tentativi e ri tentativi per far andare decentemente i camioncini nostri. Ci avviciniamo quasi alla metà stagione ed è ora di cominciare a camminare per bene. Frustrazione inframezzata da rari momenti di giubilo.


Nel weekend di gara, durante le prove libere, anche dopo tutto questo lavoro, il camioncino fa schifo. E’ un bell’addio alle speranze di rimanere competitivi di cui ho parlato precedentemente, e la frustrazione per le occasioni mancate nelle gare scorse dove invece si viaggiava, monta. Il circuito è una specie di aborto (per noi; per altri è una pacchia) con le sue due curve lente che fanno si che il nostro Dodge non essendo all’altezza dei migliori come curva di utilizzo della cavalleria, abbia serie difficoltà ad uscire forte. I rettilinei sono corti essendo il circuito un chilometro e quattro totali e classificabile quindi come uno short track.

Accorciamo i rapporti il più possibile ma sempre usciamo lenti dalle curve e mi devo giocare tutto in entrata, calcolando millimetricamente quando alzare il piede e prendere la corda. Inutile dire che non ci riesco sempre, mica sono Shumacher; e quando non ci riesco perdo ulteriori decimi preziosi. Insomma credo proprio che sarà una gara lunga e difficile per noi.
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Il primo morto di fame che possiede una Maserati MC12 da oltre un milione, e che per di più a quanto pare non è più utile per le gare clandestine.....

Il mio ex dentista (caro amico) che è morto qualche anno fa per un malore, guadagnava in media 300.000 all'anno, era evasore totale, ed aveva un bel po' di belle macchine, tra cui una lambo diablo nera come la notte. Il che non gli impediva di essere inseguito dagli strozzini di mezzo piemonte.
 
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Le qualifiche in Iowa confermano i brutti presentimenti delle prove libere. Mi qualifico 22mo, con 25”105 mentre Lemicheck è 28mo con 25”728. Poco da stare allegri. La Pole la fa il solito John Nesmett con 23”915 seguito dall’altrettanto solito Brendon Ossin che gli gira alle calcagna a sei millesimi di secondo. Naturalmente la gara non promette nulla di buono. Camioncini che vanno più forte di noi ce ne sono a iosa.

La partenza comunque è molto buona. Nel primo giro mi fumo ben 5 camioncini e mi porto in 16ma posizione. Come ho fatto...non ne ho idea. Penso ci sia stato un ingorgo che ha rallentato il paccone di concorrenti.

Al secondo giro coltellate con il solito Chavez che non è in vena di concessioni e quindi bisogna strappargliele con le cattive. Per i successivi 5 giri è lotta dura nel traffico. Fluttuo tra la 16ma e la 19ma posizione spesso in lotta con l’88 giallo di Cross.

Poi al 24mo giro il miracolo: mentre sono fermo ai box, una bandiera gialla per un tafferuglio tra i primi. Esco dai box in prima, dico prima posizione deciso a difendermi al coltello. C’è da fare ancora un pit prima della fine della gara e sono fiducioso. Certo il camioncino continua ad essere non molto veloce su questo tracciato e devo pesantemente metterci del mio per difendermi con le unghie e con i denti. Due posizioni le perdo immediatamente dopo che viene data la bandiera verde. Mi passano a destra e a sinistra come se non ci fossi sia Hates che Jimmy Hack; scatenati, incazzati tra loro e con veicoli che camminano forte.

La mia strenua difesa dura sino al 31mo giro quando riesce a passarmi anche il numero 16 Ossin. Sono a corto di gomme, di idee e di pazienza. In compenso la frustrazione sale oltre gli argini e mi devo sforzare di rimanere lucido e calmo. Con Ossin ci battaglio per un po’ non rassegnandomi alla perdita della posizione quando peraltro alla guerra per la quarta piazza ci partecipa un buon drappello: Cross, Salt (leader della classifica), il 98 Edliner che tutto ad un tratto si è messo a camminare, ed Henry Crafton con il suo Chevy 51 che non vuole mollare il l’osso.

Al 36mo giro il momento decisivo della gara: proprio Crafton e Cross vengono pesantemente alle mani e di nuovo bandiera gialla che manda tutti i leader ai box per l’ultimo rifornimento e cambio gomme. Quello che avevo guadagnato nel primo stop lo perdo insesorabilmente nel secondo, ed esco 13mo, che comunque è sempre meglio della mia posizione di partenza. La lotta dura ancora per 16 giri dove riesco a conquistare una ulteriore posizione e a terminare 12mo. Risultato agrodolce: dolce considerando le prestazioni del Dodge qui in Iowa, ma amaro perché mi sono ritrovato ad un certo punto nelle primissime posizioni e non ho potuto difenderle.

La corsa la vince Alan Hates.Salt, leader della classifica è solo 13mo una posizione dietro a me. Lemicheck conclude 24mo ad un giro e ha poco di cui stare allegro.
Gran gara di Hates che fa il giro più veloce in un incredibile 24”300 e conduce ben 24 giri dopo essere partito 19mo. Complimenti a lui.


Per Alan Hates seconda vittoria e praticamente si blinda ai playoff. Salt mantiene la testa della classifica con 3 vittorie e 264 punti. Gli altri piloti con vittoria sono Cross, John Nesmett e Peter Villman. Il resto dei pretendenti alla post season sono tutti ai punti e a me ne mancano adesso 19 per entrare in questa lista di privilegiati. Al momento in classifica occupo l’11mo posto con 218 punti. Purtroppo se il camioncino non migliora, le mie speranze di arrivare a questo risultato sono scarse.

Prossima gara a fine mese, al Gatway Motorsport Park per il decimo appuntamento della stagione. Dobbiamo senza dubbio lavorare duro per migliorare il camioncino, perché quello è un circuito estremamente lento e sul lento noi andiamo male.

Terza settimana di maggio
Sono andato a vedere la 500 miglia di Indianapolis. Posso tranquillamente affermare che quelli che corrono in questa serie sono veramente spostati di testa; altro che Passiléstru! Adesso mi rendo conto del perché molti piloti di F1 a correre nella Indy non ci verrebbero per nessun motivo. Questa roba è davvero da matti, specialmente quando a ben più di 300 orari sti pazzi si toccano quasi, con il rischio di ammazzarsi a ogni curva e pure sul dritto. I tifosi della NASCAR non hanno una grande opinione delle ruote scoperte; ne (sic) di quelle made in Europe e nemmeno di quelle made in USA, ma io dico che si sbagliano; si sbagliano di grosso. In questa serie qua si combatte al coltello in una maniera che in Formula 1 non esiste, e non c’è gara che non ci siano plurimi concorrenti fuori per incidenti e toccate dure. Si corre su un misto di ovali e circuiti stradali e cittadini e lo spettacolo è assicurato. Devo dire che sono affascinato da questa serie. A buon titolo la 500 Miglia di Indianapolis è considerata al pari di Le Mans e Monaco nella triade delle più prestigiose gare automobilistiche al mondo.


Questo mese ho cominciato un rigoroso regime di alimentazione ed allenamento fisico. Mi sono accorto che i 40-50 giri col camioncino, a differenza delle bravate di breve durata (con eccezioni) col Passiléstru, si sentono tutti e mi è già capitato di arrivare a fine gara mezzo spompato. Al di la (sic) di questo, poco tempo libero e mese concentrato sulla gara di Gateway Park. Abbiamo svolto una sessione di test anche con i prototipi per la Home Depot Cup dell’anno prossimo, ed i risultati non sono esaltanti. Abbiamo perso il treno della competitività un paio di gare fa e adesso è di nuovo tutto in salita. Comunque chi si arrende è morto e noi non ci arrendiamo.
 
Terza settimana di maggio

Prima della gara di Gateway, la FIAT ha organizzato un evento promozionale nella città di Detroit per spingere il marchio Alfa Romeo, che in America fa fatica a decollare nonostante gli sforzi della casa.


Si tratta di una esibizione che parte dalla tangenziale sud della metropoli per terminare in centro città dove si assiepa il pubblico domenicale in giro per la città. Partecipano Alfa Romeo di tutte le epoche guidate da piloti collaudatori e si tratta ovviamente di una gara celebrativa ed amichevole.

Per l’occasione vengo chiamato in causa anch’io quale moderata local celebrity e mi rimettono in mano la GT che ho guidato per qualche tempo prima che mi dessero la Challenger. La GT è una gran bella macchina, a parte lo sterzo. Nel Passiléstru farebbe un’ottima classe F borderline con la classe E e ci sono un paio di persone che la usano.

Ai nastri di partenza c'è un mix di vecchie glorie e macchine moderne. Ci sono due 8C competizione, una coupe ed una spyder, una 159 super potente da 260 cavalli, una magnifica Giulia TZ del 65, una ancor più magnifica 33 Stradale del 67, una Montreal, una 155 ed io con la GT 3.2 24V.

Il percorso è interessante; rigorosamente transennato e sorvegliato da pattuglie della polizia metropolitana ad ogni svincolo. Qua i vigili urbani sono un vero e proprio corpo di polizia con stradale, elicotteri e forze speciali SWAT; non proprio semplici vigili. L’organizzazione è impeccabile e questa bella domenica mattina di maggio la città di Detroit risuona con i rumori dei bolidi di Arese ( di Arese si fa per dire).

La prima parte è ovviamente molto veloce; si tratta della tangenziale deserta e le 8C prendono tutte e due il largo con a ruota la 33 in vena di fare la vecchia signora scorbutica, e la 159 a traino, che è partita molto forte. Io sono praticamente in pieno, col tachimetro che segna i 230 orari, in quinta posizione; dietro di me la 155 e poi le altre macchine d’epoca, che si risparmiano in attesa di fare la loro passerella al traguardo. In barba al carattere scanzonato della gara, qua si va forte e mi sa che devo cambiare atteggiamento per non fare la figura del pirla.

Sulla rampa che esce dalla tangenziale per entrare nella zona suburbana sud della città, mi fumo con fatica la 33, il cui pilota a 200 allora (sic) fa ben attenzione a non raschiare il gioiello contro il muretto di sinistra della rampa. Approfitto della sua prudenza e mi infilo preciso tra detto muretto e lui. Si comincia a ragionare.

Nel tratto misto veloce suburbano (veloce in quanto deserto) ingaggio battaglia con la 159 che riesco a passare in una staccata a destra ma che mi ripassa senza difficoltà su dritto.

Per impormi definitivamente su questa macchina devo aspettare la serie di 90 gradi nel centro abitato vero e proprio, dove ingaggio battaglia anche con le due 8C. Una, la coupe me la faccio all’esterno in una curva veloce a destra in un viale alberato. Il suo pilota non si rassegna e mi passa di nuovo sul successivo allungo; motore ne ha da vendere e mi devo arrabbattare. Sull’ultima stringa di 90 gradi passo anche la Spyder che si rivela coriacea e mi da da fare prima di soccombere. Questi collaudatori sono bravini e non alzano il piede facilmente.

L’ultimo tratto è di nuovo velocissimo sul lungo viale centrale che porta al traguardo. Essendo deserto e semi dritto, lo facciamo in pieno per dare un assaggio agli spettatori assiepati alle finestre e lungo il percorso della potenza delle Alfa. Dopo le ultime 90 gradi ho accumulato un vantaggetto (sic) di un 300 metri circa che sul tratto finale si assottiglia visibilmente nei confronti delle 8C e della 159 che recuperano. Nonostante ciò riesco a tagliare il traguardo con circa 100 metri di vantaggio residuo e a godermi i festeggiamenti con abbuffata commemorativa al ristorante “Andiamo”. Avendo vinto io la gara il pranzo me lo offre la proprietà del ristorante. Per gli altri, paga mamma FIAT. Tra gli invitati, una selezione di locali che hanno partecipato ad una lotteria per ottenere il posto a sedere tra piloti, macchine sportive e dirigenti sportivi della Fiat-Crysler.

Tutto sommato una piacevole giornata che mi ha distolto dalla faticosa routine di preparazione del camioncino per la gara di Gateway. Un po’ di svago ci vuole ogni tanto e questa giornata è stato un piacevole stacco dalle dense domeniche di lavoro al Flat Rock Speedway.

All’inizio di giugno Tabby ha un altro combattimento a Pescara questa volta contro un’avversaria che è giudicata un vero e proprio test; Marina Monti Si tratta di una pugile con caratteristiche simili alle sue ma sulla carta meno talentuosa; buona tecnica a buona grinta. L’incontro si preannuncia ostico e mio me lo guardo via Skype con un assistente di Clivio che fa le riprese.

Tabby comincia molto bene con una combinazione che sorprende l’avversaria. Vedendo la difficoltà, Tabby insiste, apre un taglio sotto l’occhio sinistro dell’avversaria con un Jab teso. Sul finire del primo round la Monti tenta di reagire ma rimane neutralizzata da Tabby che finisce anzi il round ancora all’attacco.

Nella seconda ripresa l’avversaria comincia con più prudenza; le mazzate rimediate nel primo round l’hanno resa guardinga; comunque coraggiosamente viene avanti. Tabby subisce un po’ in questo round ma di nuovo termina all’attacco. Secondo me il secondo era un round pari.

Il terzo round è anche molto equilibrato con le pugili che rallentano un po’ il ritmo per riprendere fiato in vista dell’ultimo round.

Nell’ultimo round Clivio istruisce Tabby di andare decisamente all’attacco e di combattere più vicina all’avversaria, non sia mai che i giudici ignoranti diano incontro pari. Ma nonostante questo il round non decolla ed il pubblico ad un certo punto esprime il suo disappunto.

Nonostante le mie incertezze, il verdetto è unanime a favore di Tabby e pure con buon margine: 40-36, 40-36, 30-37. Io l’avevo valutato molto più equilibrato. Quindi ancora una vittoria per mia moglie e avanti con la prossima avversaria.

Qua a Detroit continuiamo la preparazione della gara di Gateway.
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Quarta settimana di maggio weekend di gara

Sul circuito di Gateway facciamo il 20mo tempo in qualifica; niente di eccezionale ma poteva andare peggio. Il tempo fatto registrare nelle libere ci avrebbe dato il 14mo posto ma aimè (sic) il regolamento è cambiato ancora una volta in favore della qualifica con un giro secco, quindi con le gomme non in temperatura è difficile registrare i tempi minimi delle libere, e comunque la cosa vale per tutti. Lemicheck ha girato un secondo e mezzo più lento di me e parte 28mo. La pole la fa Crafton con Rodney secondo e l’inaffondabile John Nesmett terzo.


La gara è un corpo a corpo dal primo all’ultimo giro, con annesse bestemmie sotto il casco di chi con un veicolo da ventesimo posto vuole vincere la gara. Mio padre mi raccontava sempre di un pilota che si chiamava Gilles Villeneuve e che voleva sempre vincere con qualunque veicolo stesse guidando. Inferiore o superiore non faceva differenza per lui, e si arrabbiava molto quando non riusciva a vincere.

Io parto bene, nel senso che non perdo posizioni. A partire già dal secondo giro mi invento la seguente tecnica per avanzare: giacché questa è una pista dove si rallenta parecchio in entrata di curva e si scala pure dalla quarta alla terza, comincio ad entrare forte per passare un avversario, scalare in terza ed uscire a limitatore appoggiato ad un veicolo all’ esterno che mi tiene in strada con la sua massa nonostante l’entrata un po’ sopra al limite. Non appena giudico che aprendo non mi spiaccico contro il muro di uscita, butto dentro la quarta ed esco a palla di fucile. Con questo trucchetto riesco a passare quattro camioncini ed al quinto giro sono 15mo. Naturalmente la tecnica funziona solo nel traffico denso e solo fino a quando gli avversari non la capiscono ed iniziano a prendere le loro contromisure.

Al nono giro sono tredicesimo e la vedo buona, nonostante la lotta al coltello che durerà quasi tutta la gara con il numero 20 Tim Morson ed il suo Toyota bianco azzurro.

Al giro undicesimo arrivo addirittura sino all’8va posizione favorito anche da una bandiera gialla che mi permette di lottare di nuovo con i primi che si erano un po’ staccati.

Al primo cambio gomme e rifornimento, tanto per cambiare, perdo un po’ di posizioni e sono di nuovo quindicesimo, ma non mi perdo d’animo. Il camioncino non fa totalmente schifo ed ho una possibilità di riprendere a risalire posizioni.

Al 19giro altra bandiera gialla. Alcuni si fermano ai box per il secondo rifornimento. Io rimango fuori guadagnando quattro posizioni in virtù di questa scelta.

Pochi giri dopo lotto per entrare nei primi dieci. Mio acerrimo avversario in questa fase è il numero 13 Mark Staple, che alla fine faccio girare in curva tre con nuova conseguente bandiera gialla, dopo che lui mi ha fatto a sua volta girare (le palle) per qualche giro con la sua tecnica ostruzionistica. A questo punto decido di entrare ai box anch’io e di prendermi il rischio di cambiare solo due gomme per risalire posizioni ai box, visto che in pista è dura. Fare questo è sempre rischioso perché a fine gara il camioncino si terrà insieme con lo spago ed occorrerà fare i salti mortali per stare in pista. Grazie al tempo risparmiato ai box esco sesto e col coltello tra i denti, ma già al giro 24 mi accorgo che non basta il coltello, ci andrebbe un fucile mitragliatore, perché il camioncino da segni di spossatezza sia per le botte rimediate in gara che per le due gomme consumate a sinistra, quelle che non ho cambiato. La crisi sorprende anche i tecnici ai box che non se l’aspettavano così presto. Comunque comincio a perdere posizioni e a bestemmiare in Sardo stretto; al 25 giro sono 10mo ma non domo. Ancora lotta durissima con Morson che mi ritrovo di nuovo tra le palle intorno alla fine gara mentre gravito ancora tra la 10ma e la 6sta posizione.

Al 26mo giro si mette ti traverso proprio Morson e nuova bandiera gialla. Alla ripartenza sono settimo, in contatto con i primi e deciso a tutto. Il problema è che anche gli altri sono decisi a tutto e che il camioncino non ce la fa più; questa volta non per colpa sua o dei signori ingegneri, ma perché io l’ho trattato da schifo per tutta la gara e gli ho cambiato solo due gomme. Il trucco di entrare forte e mantenere in qualche modo la traettoria (sic) non funziona più perché ogni volta che guadagno una posizione con questo stratagemma, ne perdo due in uscita non avendo nessuno a cui appoggiarmi in percorrenza; e credo che anche se lo avessi, a questo punto il camioncino sottosterza troppo comunque.

A fine gara posso già dirmi fortunato se concludo ancora una volta 12mo. Fosse durata ancora avrei fatto bancarotta.

Così la gara la vince l’outsider Clay Voughlon con Ossin terzo, Nesmett quarto e Crafton secondo. Lemicheck conclude ancora una volta indietro; 25mo ma a pieni giri distanziato di 22 secondi. Morson in mio rivale principale, partito 20mo ha concluso 7mo, prevalendo alla fine su di me.

Questa stagione con i camioncini sta cominciando a frustrarmi, anche se tutto il team mi dice che devo essere contento delle mie prestazioni che sono superiori alle possibilità del mezzo. Ma io voglio vincere! Come si fa a considerare il 12mo posto un risultato positivo!

Con questa vittoria Voughlon si aggiunge a quelli che hanno meno punti di me ma un posto nei playoff. Infatti dopo la questa gara lui ha 239 punti in 12ma posizione mentre io sono in 11ma con 243 punti ma nessuna vittoria. Peter Villman è 16mo con 205 punti, una vittoria anche lui ed un posto nei playoff. Questo sistema di punteggio mi piace sempre meno. I playoff sono per il basket non per le corse motoristiche, ma la NASCAR ha adottato questo sistema ed io me lo devo sorbire. Al momento l’ultimo pilota ammesso ai punti ai playoff è Sander Flobbing con 265 punti. Io a 243 sono 23 punti in ritardo. Non credo di avere ancora menzionato che nella Best Buy Cup i piloti ammessi ai playoff sono 8 e si giocheranno il titolo nelle ultime sette gare. Alla fine della regular season mancano adesso ancora sei gare. Le ultime dove ho la possibilità di giocarmi una vittoria che mi ammetterebbe probabilmente tra gli otto privilegiati, visto che a punti non sono messo male.

continua nel prossimo post...
 
Ad inizio giugno decido di togliere 50.000 euro dai miei fondi neri che prevedo di non usare a breve e comprarmi dei titoli di stato. Dopo l’ultima grande sventura con i guru finanziari di Fiat Banking, ho deciso per un prudente fai da te. Guadagni irrisori ma minori rischi. Mi compro 49000 euro di titoli di stato e li parcheggio li (sic). Almeno c’è un interesse del 6,75% e qualunque cosa riesca a fare per perdere i miei soldi almeno l’avrò fatto da me.

Seconda mossa di inizio mese, torno in Italia sia per aprire un contro titoli di persona presso la Banca di Roma che per approfittare della trasferta per fare qualche gara di inizio estate con il Passiléstru per rimpinguare un minimo le finanze. 3000 euro di biglietto in business e vediamo cosa succede di questo investimento. Con i 4500 dollari vinti a Gateway non ci copro nemmeno tutte le spese mensili e devo fare qualcosa.

A Cagliari notte di nozze da paura con mia moglie e poi tolgo il telone alla 360 Modena in uno dei garage di Alfredo, che con le nuove regole è la mia macchina di punta.

La prima prova è una cronometro non difficile ma a traffico aperto alla periferia sud di Cagliari. Prova impegnativa non tanto per il tempo limite concesso ma per il fatto che occorre più districarsi fra il traffico che sfruttare bene il percorso. Qui sono ammesse solo Ferrari e quindi nessuno si presenta con meno di una 360 F1, che con le nuove regole è la Ferrari di classe più elevata tra quelle ammissibili alle competizioni del Passiléstru. Siamo in quattro tutti paghiamo i 10000 euro di entrata, ma solo in due stiamo nel tempo minimo per vincere i 10000. Così io ed un altro ragazzo di Milano ci portiamo via i soldi portati dagli altri due ed il Passiléstru non ci rimette un euro. Ma questa era la parte facile della trasferta di giugno in Italia.

La seconda gara è ben più impegnativa: una eliminatoria a 8 macchine tutte di classe C. Per questa gara trasferimento in provincia di Sassari. Gara notturna a traffico chiuso dai funzionari del club per il quarto d’ora necessario al completamento della prova. Poi tutti nelle safe house della zona per non farsi beccare dalla Zustissia.

La Modena a differenza della 430 Scuderia è una macchina che si guida tranquillamente su strada, con la radio accesa ed in accettabile comfort, specialmente se si guida piano come tutti i membri del Passiléstru sono tenuti a fare durante i trasferimenti. Ci sono state in passato espulsioni dal club di elementi che facevano gli idioti in situazione non competitiva, e questo nel Passiléstru non è ammesso. Quindi il viaggetto da Cagliari a Sassari me lo faccio con la Ferrari stessa ed in piena surplasse (sic)

In questa eliminatoria perdo quello che avevo guadagnato nella cronometro: le macchine al via sono una Porsche 900 e qualcosa, che non le so davvero riconoscere l’una dall’altra, una BMW M5 di quelle moderne, un’Audi RS 6 quattro, una Lamborghini Gallardo ben assettata, una bellissima Aston Martin Vantage V12 e per finire, la macchina che vincerà la gara incassando i 10000 di profitto, una Noble GTO nera, guidata da un tizio che non conosco solo di nome; "Alessandro de Roma", che dice che la sportiva inglese in classe C è imbattibile.

La gara devo dire che per me è molto sfortunata in quanto all’inizio rimango intruppato nel traffico per più tempo di quanto vorrei ed il borgataro con la Noble riesce a mantener fede alle sue sparate di imbattibilità. Il duello iniziale con la Lamborghini e con la Aston Martin mi penalizzano perché Alessandro riesce ad andare via pulito ad inizio gara e ad avere tracciato sgombro per l’intera prova. Una volta che mi sono liberato dei miei avversari vicini, il distacco dalla Noble è di circa 7 secondi come segnalato via radio dai commissari di percorso.

In effetti il virgulto, nuovo aspirante boss del Passiléstru che io essendo in America non conoscevo, cammina a cammina ad un passo decente. Per un motivo o per l’altro non gli recupero nulla per i successivi 3 giri, anzi in certi rilevamenti è lui a guadagnare. Il percorso è molto tecnico e bello con uno o due punti veramente pericolosi dove c’è un’unica traettoria (sic) o si centra un condominio. Solamente nei due ultimi giri mi do una svegliata ed inizio a guadagnare, prendendomi peraltro più di un rischio; se non che quando giungo a portata visiva del mio sgusciante avversario non ho abbastanza pista per finalizzare la rimonta. Per la verità arrivo a contatto prima dell’ultima sinistra a quasi 90 gradi sul traguardo ma quello piazza una staccata più che decente e mi chiude la porta.

In questa gara il primo vince e gli altri non sono nessuno, quindi Alessandro incassa 10000 euro di profitto ed il resto delle quote se le incassa il Club. Per me, tutto da rifare in questa trasferta estiva.
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Arriva provvidenziale a salvarmi dalla bancarotta Samuel, un Teteeeesco di CCCermania armato di Mercedes classe C da DTM; calzini bianchi, ricco sfondato e trippa prorompente; un altro sedicente pretendente alla presidenza. Oramai con le classi B e A bandite, alla presidenza aspirano anche le vecchiette che vanno a fare la spesa con la 600, ma tra aspirare e camminare forte c’è per fortuna ancora una bella differenza. Il nostro amico germanico mi sfanala sulla provinciale 90 mentre sono in rotta per la terza gara della settimana dopo aver pernottato in albergo a Castelsardo. Quando ci fermiano e vede chi sono, mi pare abbia un piccolo ripensamento ma oramai non può perdere la faccia. Propone mille io contro propongo 10.000. Vorrebbe rifiutare, ma è ricco e non può perdere la faccia. Adesso che le classi A non ci sono più, è molto più difficile discernere con chi hai a che fare. Nel club di Maserati MC 12 ce n'era una sola, di Ferrari Modena, almeno cinque o sei.

Ci accordiamo dunque per vedercela proprio sulla provinciale che porta a Badesi, punto di partenza della prossima gara che disputerò, di tipo collinare. Il signor Samuel ci sta andando anche lui e adesso di gioca i10000 di quota di iscrizione prima del tempo.


La sua Mercedes è una macchina obiettivamente migliore della mia vecchia 360, più recente, più veloce e forse anche migliore sul guidato. Ed infatti ad inizio sfida si mette davanti sul veloce tendente al dritto dove l’unica cosa da fare è stare attenti al traffico. I problemi per lui iniziano con la svolta a destra che da (sic) inizio al tratto guidato in salita. Qua, essendo riuscito a mantenere il contatto nel tratto precedente, per cominciare me lo bevo in frenata alla 90 a destra, dove lui rimane pure ostacolato da un SUV civile; e poi in secondo luogo mantengo la distanza sul guidato, dove solo una volta la mia Ferrari va in crisi per un mio errore col gas, che provoca un repentino e violento sovrasterzo. Risultato, Herr Samuel la gara non la farà perché ha dato a me la quota di iscrizione ed io invece mi giocherò la sua quota invece della mia nella successiva gara. Sarà pure ricco ma di sfogare 20000 euro in poche ore non va a genio nemmeno a lui.

Il mio tragitto per la gara di Badesi incontro un altro signore che si dirige la (sic) e sfanalo per chiedere se si viole giocare anche lui la quota di iscrizione in anticipo; non si sa mai. Il signore in questione è un Israeliano di Tel Aviv con una Subaru Rally ben tappata da gara che in termini di Passiléstru è classificata C.

Devo dire che In primis il club sta diventando davvero famoso se abbiamo anche vacanzieri israeliani che ci si iscrivono, ed in secondo luogo, se continuo così, quando arrivo alla corsa di Badesi alla partenza non ci sarà più nessuno. Per questo secondo confronto scelgo di rimanere invece sulla strada principale ed il mio avversario mi asseconda fidando nella superiorità della sua modernissima vettura, una SRX STI GV nuova di pacca e preparata. Tale superiorità penso sul guidato interno sarebbe troppo marcata. Rimanendo sulla provinciale spero di minimizzare tale suo vantaggio. Poi confido sempre sul fatto che sono uno dei migliori piloti del mondo.


L’Israelita, a differenza del Tedesco non fa neppure in tempo a mettersi in testa, in quando parte male e sento il motore della Subaru bestemmiare per una marcia che non entra. La sfida si dipana sul dritto e su poche curve veloci in mezzo al traffico civile e a me non resta che da controllare con dovizia che Mister Sam si tenga a debita distanza, mettendo più macchine possibile tra me e lui. Alla fine di questa seconda tenzone porto a casa la mia quota vincite a 20000 euro, nonostante la mia Modena sia un'anziana signora comparata con la sua Rally car.

Le delusioni arrivano invece dalla gara, l’ultima disponibile prima della mia finestra di rientro negli Stati Uniti. Gara velocissima diurna e con impossibilità di inibire il traffico. Alla partenza, prevalenza di vetture italiane. Siamo io, una Maserati Quattroporte ed una terribile Ferrari 575 Maranello V12 azzurro metallizzato che PARE una berlina da scampagnata domenicale, ed invece si rivelerà un missile di guerra, guidata da un abile pilota di nome Daniel; statunitense. A parte il fatto che è la più bella macchina mai costruita dal punto di vista dell’estetica e della classe, si è anche rivelata anche molto, ma molto efficace sul velocissimo percorso della gara in questione. Le altre macchine sono una Honda NSX non proprio stock, l’immancabile Aston Martin classe C ed un’Audi RS.

Per inciso ho ricevuto un messaggio dalla dirigenza che si appresta a discutere il declassamento di tutti i precedenti membri di classe C alla classe E, in maniera da sfoltire i ranghi superiori del club. Si sta anche parlando di trasformare la corsa alla presidenza in una specie di campionato riservato ai dirigenti di classe C; ma prevedo che su questo la discussione sarà feroce. Tra l’altro occorre segnalare che il presidente ha convertito la sua F-50 in una 512 TR riveduta e corretta che è riuscito a far approvare come classe C nonostante le correzioni, con la scusa che sono tutte relative alla sicurezza. Rimane un soggetto temibile e poco raccomandabile come avversario.

Tornando alla gara, partiamo a cannone io e l’altra Ferrari e la gara la facciamo noi per la semplice ragione che all’inizio non rimaniamo rallentati dal traffico, che in gare come queste fa da spartiacque tra i concorrenti, nel senso che se rimani dietro a qualche macchina civile per più di uno o due secondi, mentre gli altri hanno strada libera, addio gara.

Superate io e la 575 le prime difficoltà di traffico, ho buona fiducia di imporre il mio ritmo e sogghigno sotto al casco del resto una berlina pura non può competere contro la mia berlinetta sportiva giusto?

Sbagliato!!
il signor Daniel mi spegne il ghigno sul nascere, quando con sgomento mi accorgo che sul velocissimo guidato della prima metà gara quello allunga come un maledetto, incurante del traffico, attraverso cui sguscia come un’anguilla. Alla faccia della tranquilla berlina da famiglia! La sensazione di sconforto nel vedere la Ferrari azzurrina farsi sempre più piccola davanti a me non la dimenticherò facilmente e prendo la comoda scorciatoia psicologica di attribuire il fatto al suo potente V12 che sul veloce va meglio del mio modesto V8.


Quando inizia il tratto finale sempre veloce ma più guidato, inizio a recuperare, ma aimé (sic) non abbastanza. La gara la vince Daniel ed io a stento recupero la mia quota di iscrizione.

A giugno Tabby combatte contro una pugile dura ma non molto tecnica. La sua avversaria molto giovane si è fatta buona fama di combattente nei suoi primi incontri ed è imbattuta. In una rapida telefonata con Clivio egli mi dice che Tabby sta prendendo l’incontro un po’ sottogamba e lui di questo non è molto soddisfatto. Ma Tabby che ha visto i video dell’avversaria, è molto tranquilla.

In effetti mia moglie domina le prime tre riprese a va in crisi nella quarta al punto che con un furioso attacco negli ultimi 30 secondi mette a rischio la vittoria di Tabby.

I giudici decretano comunque la vittoria di Tabby per decisione di maggioranza, avendo uno di loro giudicato il match pari. Si è presa un rischio Tabby e le è andata bene.

Adesso mi preparo al ritorno negli Stati Uniti dove con il mio magro utile di poco più di 10000 euro, dove mi attende la gara di Chicagoland, ovale super veloce pur non essendo un super ovale tipo Talladega o Daytona. I tecnici mi dicono che qua il camioncino va, e potrebbe essere l'occasione buona per provare a vincere e ad assicurarsi un posto nei playoff.

La 575 azzurrina di Daniel.
La Maranello, che debuttando nelle gare di Badesi e San Gregorio si dimostrerà un'arma temibile e sorprendente, con un paio di modifiche all'assetto ed all'impianto frenante, trasformerà le competizioni dirigenziali quasi in un monomarca.
Daniel.jpg
 
Subito prima di rientrare negli USA mi si presenta un’ultima occasione di riscattare questa scarsa trasferta di giugno in terra sarda. Una gara sprint a 6 sulle colline intorno a Cagliari, Località S.Gregorio a notte fonda.

Quando arrivo sul posto, gran clamore: partecipa il Presidente, che si è fatto prestare una 575 Maranello rossa, impressionato dalle prestazioni di questa macchina. Vuole vedere se va meglio la 512 TR o la Maranello come classe C. Dopo la gara di Badesi, la 575 ha acquistato credito sulla 360 Modena nel panorama Ferrari classe C, contro le aspettative di tutti. La 360 dovrebbe essere una macchina migliore sul guidato, anche se in generale meno potente. La prestazione dell’Americano Daniel contro di me ha però messo nettamente in dubbio questo fatto e adesso Mister President si vuole accertare di persona delle qualità di questa Maranello, prima magari di acquistarne una per lui e sostituirla alla 512 TR.

La corsa di S.Gregorio è super selettiva. Percorso veloce tra una serie di tratti lenti e molto tecnici. Su ognuno dei tratti lenti si arriva tramite staccate violentissime e occorre ogni volta gestire bene la transizione.

Oltre a me ed al Presidente ci sono una Crysler SRT8 nuova di pacca e tappata da NASCAR, una Porsche e l’immancabile Aston Martin, che dovrebbe essere un costruttore di punta nel prossimo molto eventuale campionato dirigenziale.

Il Presidente parte a palla infilando le prime due curve veloci come una saetta. Io gli tengo dietro a fatica e qua per metterlo in difficoltà mi tocca fare un colpo drammatico. Infatti in una staccata violenta in un punto di transizione tra veloce e lento, lo infilo di prepotenza cercando di farli capire che lui sarà anche presidente, ma non per molto; e che se non sono riuscito a fregarlo la prima volta, ci riuscirò sicuramente nel 2014, ammesso che non si decida di cambiare il regolamento e di disputare un campionato ogni anno con 6 gare e punti in palio.

Comunque Mister President, per nulla intimorito dal mio atteggiamento deciso, mi sta attaccato al deretano come un francobollo.
In un punto particolarmente ostico forzo e lo stacco un po’; un secondo e mezzo. Presto però lui recupera e su una mia imprecisione in un rampino a sinistra mi ripassa e rimane davanti sino alla fine.


Sono delusissimo. Seconda gara contro il Presidente e seconda sconfitta di misura. Se fosse facile però, lui non sarebbe il presidente e io scagnozzo.

Alla fine, incuriosito anch’io da questa Maranello e dal fatto che mi abbia battuto due volte, contatto Mister America Daniel e gli chiedo se me la fa provare. E andiamo a provarla proprio sul percorso della gara S.Gragorio. Qui mi accorgo subito conto che accidenti di macchina sia questa 575. Adesso non ho tempo di descriverla che sto preparandomi per andare all’aeroporto. Ma quando torno a Detroit descriverò per filo e per segno questa sorprendente, poco conosciuta e efficacissima Ferrari. Unico problema; un buon esemplare va dai 260.000 ai 300.000 euro e io non li ho, e non ho intenzione di vendermi la MC 12 per reperire i soldi. Ma se potessi comprarla adesso al posto della 360 lo farei subito.

Volo di ritorno a Detroit: comodo e sonnecchioso.

Nota aggiuntiva al diario:
La 575 Maranello, insospettabile berlina da granturismo; come descriverla.


L’ammiraglia da crociera di casa Ferrari, si rivelerà un’arma terribile per le faccende del Passilestru. Motoraccio da 510 cavalli che riprende come un toro già da mille giri, neutra in curva, accenna a sovrasterzare solo se messa alla frusta in uscita e a sottosterzare solo se si entra veramente da selvaggi. Quella azzurrina di Daniel ha l’assetto leggermente rivisto e l’impianto frenante potenziato e carboceramizzato.
Signori; è un’accetta come la chiama Danel: “a Tomahawk”. Il Presidente come ho detto ne ha pure portata in gara una; questa nel classico rosso Ferrari, pur non essendo molto adatto alla reale presenza di questa vettura non ne diminuisce di una virgola le incredibili prestazioni come classe C.

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Seconda settimana di giugno 2012
Joliet Illinois, sobborgo sud ovest di Chicago,


Che il camioncino qua camminasse me lo avevano già detto gli ingeneri al telefono prima che tornassi in America. Tutti i test preliminari sul circuito di Flat Rock indicavano che saremmo stati competitivi su questa pista e durante le prove libere quando mi sono trovato a girare insieme a Matthew Cross e a guadagnare metri su Ossin ne ho avuto la conferma. Senza dubbio il camioncino era da primi dieci qua a Chicago.

Purtroppo durante il giro per la qualifica in griglia non brillo e faccio il 15mo tempo. Questa volta è Lamicheck a bagnarmi il naso, a girare due decimi più veloce di me, a qualificarsi 11mo e a ridere per una volta sotto i baffi a mio discapito.

Comunque per la gara sono fiducioso. Sminchiare questa prova a Chicagoland o trasformarla nella migliore gara dell’anno sta solo a me. Al di la (sic) del risultato mediocre delle qualifiche, sento che questa volta il camioncino può arrivare ovunque. Sono super concentrato e staremo a vedere. La pole la fa Sander Flobbing in 32 e zero 98, seguito da vicino da Jeremia Salt in 32 e duecento.

In gara parto come un forsennato. Il camioncino va forte sul dritto, va forte in percorrenza e sta solo a me gestirlo al meglio. Al sesto giro sono in testa; sorpassi puliti e graduali senza strafare; non ne ho bisgogno. Semplicemente il mio Dodge ne ha un pelo di più degli altri oggi. Mi metto dietro per ultimi Gary Edliner e l’autore della pole Flobbing. Mantengo la testa dopo il primo cambio gomme. Sempre Edliner secondo e sempre Flobbing terzo. Quarto e quinto sono Rudy e Cross, che non so come all’ultimo cambio gomme diventano (sic) primo e secondo. Io perdo anche la terza posizione all’ultimo pit stop nonostante abbia cambiato solo due gomme. Evidentemente non devo essere stato l’unico a fare ciò. Alla fine mi devo accontentare della quarta posizione. Avevo detto che ero l'unico che potevo sminchiare la gara ma mi sbagliavo. Se il team non è in grado di tenermi davanti durante i cambi gomme e rifornimenti non so proprio cosa farci. Non ho nemmeno più voglia di arrabbiarmi. Posso solo dire che se non abbiamo vinto oggi, in queste condizioni ottimali e con il camioncino che andava così forte, non vinciamo più ed a questo punto non me ne frega più un beneamato cazzo. Io in prima posizione ci sono arrivato e ci sono rimasto.

La gara l’ha vinta Bill Rudy, con il suo Ford 41 bianco verde, secondo Cross, e terzo Cody Voughon. E' evidente che i loro box funzionano meglio dei nostri visto che eravamo davanti a tutti questi prima dell’ultima sosta. Devo anche dire che la fregatura l’hanno presa anche il leader della classifica Salt e l’ottimo Edliner che conclude sesto. Lemicheck finisce nono a conferma che il camioncino andava. Tanto per confermare pure che ero superiore a tutti, faccio il giro veloce in 32 e quattro e conduco la gara per il più grande numero di giri; 26. Il resto al diavolo!

Adesso c’è solo più un pilota senza vittorie nei playoff. Jimmy Hack con 23 punti più di me. Di tutti quelli che hanno una vittoria e sono quindi al momento nei playoff, ben la metà (4) hanno meno punti di me. Non commento.

In classifica per quello che può valere sono adesso nono con 276 punti mentre Lamicheck siede in 25ma posizione con 181 punti.
 
Ci andiamo a preparare immediatamente per la gara di per il successivo speedway da un miglio a mezzo; quello di Sparta in Kentuky. 230 anime abitano la città, ma quando arriva la NASCAR si popola l’intera contea di più di centomila persone. Questo è un circuito tecnico con due curve da pieno e due da gestire. Dopo la gran delusione in Illinois, prego che il camioncino sia competitivo pure qua.

Alla viglia della gara, evento promozionale con le stock car (e dico stock cars nel vero senso della parola; così come escono dal concessionario) su un circuito stradale ricavato dalle strade pubbliche, organizzato da Toyota e Fiat. Un certo numero di macchine di serie si scontreranno in una crono intorno alla cittadina. Ford e Chevrolet declinano l’invito. Una delle Dodge la guido io; una Charger SRT 8, versione moderna del Generale Lee del celebre show the duke of Hazard. L’altra Dodge dell’evento, una Viper SRT-10 Coupe la guida Donald Russo, pilota della Home Depot Cup.

Le due Toyota sono una Lexus IS F ed una Lexus LFA guidate al prma da Tim Morson, pilota di camioncino e la seconda da Scott Burnley pilota di Home Depot Cars.

I due costruttori extra USA aderiscono volentieri a questa iniziativa promozionale che intenderebbero estendere a tutti gli eventi NASCAR per colorire anche di più di quanto già non siano colorati gli eventi del motorsport più seguito in America. Si tratta ora di convincere i duri e puri Americani di Ford e General Motors a partecipare.

Nella prova riservata alle “Baby” IS F e Challenger, la Toyota prevale di un secondo e tre sulla Dodge guidata da me, mentre La Viper prevale di 4 decimi sulla fenomenale LFA, che è senza dubbio una gran bella macchina da formula che farebbe i suoi porci risultati nel Passiléstru. Ma mi sa che sia la Viper SRT-10 che la LFA sarebbero superiori alla classe C come fascia di prestazioni.

Per quanto riguarda invece la gara dei camioncini, nelle prove libere ho di nuovo una buona confidenza nelle nostre possibilità, anche se non così buona come quella della gara precedente. Qua infatti fatico a stare coi più veloci soprattutto a causa delle curve tre e quattro dove il mio Dodge sottosterza e c’è poco da fare se non alzare il piede per quella frazione di secondo che ti mette a metà del gruppo come prestazioni.

In qualifica ottengo infatti il 18mo tempo in 33”411 contro la pole di Salt di 32”185. Pure Lemicheck fa di nuovo meglio di me qualificandosi 15mo con un 33”079, che io non sono riuscito a fare nemmeno durante le libere con molti giri a disposizione. Vedremo dunque in gara.

Alla partenza mantengo più o meno la mia posizione. Ho finalmente imparato da qualche gara a gestire le partenze lanciate e nel primo giro lotto con i miei vicini di casa; pure troppo, visto che in curva 4 Tex Worster mi chiude la porta di brutto e lo faccio girare in mezzo al traffico. Bandiera gialla e nessun ferito.

Al quarto giro di peripezie, sono 13mo. Il camioncino fino ad un certo punto permette, ed intendo sfruttare tutto fino a qual punto. Arrivo sino alla 10ma posizione prima di trovare gli ossi veramente duri che mi fanno penare.

Intorno al 15mo giro prima sosta ai box. Io decido di stare fuori ancora un paio di giri e mi ritrovo nel frattempo 6sto.

Quando mi fermo anch’io e rientro ho perso le canoniche tre o quattro posizioni. Ricomincio dalla 14ma posizione dunque e ben deciso a giocarmela fino in fondo. C’è ancora una sosta, vediamo cosa riesco a fare fino a quella.

Accanto a me c’è il signor Ossin a cui frego la 13ma posizione al 19mo giro; sorpasso pulito e chirurgico all’interno di curva due. Ma mentre guadagno questa posizione il numero 20 Morson sorpassa me e mi ritrovo di nuovo 14mo. Si affaccia anche alle mie spalle Worster che dopo il testa coda di inizio gara ha recuperato e s’avanza per avere la sua vendetta. Al 23mo mi libero di Morson e mi dirigo verso l’ 11ma posizione di Ken Garemont. La tenzone viene interrotta dalla seconda sosta ai box, che io ancora una volta ritardo per un po’ avendo ancora carburante per fare un altro paio di giri. Con la gente che si ferma mi ritrovo temporaneamente 8vo, subito prima che anche Garemont si fermi dietro di me ai box.

Al 28mo giro sosta mia; arriviamo a saetta nella corsia di decelerazione io ed Ossin allo stesso tempo e si accende la lotta persino per la staccata di entrata in pit lane, dove il limite è 45 miglia orarie. Ci sportelliamo di brutto ma alla fine di un pelo entra prima lui, che però ha il box ad inizio corsia mentre io ce l’ho alla fine.

Al rientro sono 15mo. Ho perso solo una posizione proprio su Ossin, ma sempre deciso a battagliare. In sostegno a questa mia grinta arriva una provvidenziale bandiera gialla al 35mo giro, dovuta ad un incidente nelle posizioni precedenti alla mia, che ricompatta il gruppo. Sono 11mo nella ripartenza e ringraziante Dio per l’opportunità. Ho pure la corsia interna, per cui mi armo di anticarro tra i denti e mi preparo a giocarmi all’arma bianca e pure a quella nera gli ultimi giri della gara.

Ripartenza dunque a cannone e superati Morson e Clay Voughlon sono nono con davanti ancora una volta il dannato Ossin col suo Ford numero 16. Passo non solo lui ma pure Edliner che in queste ultime gare ha trovato pianta stabile nelle zone nobili del gruppo. Mi approprio della sesta posizione quando davanti a me Villman si affloscia contro il muro, probabilmente per una foratura. Dovrei quindi essere quinto ma è proprio Edliner ad affiancarmi all’esterno alla curva 4 e a precedermi sulla linea d’arrivo per la quinta posizione.

Concludo quindi la gara in 6ta posizione che considerando la partenza in 18ma non è da buttare via. Le prestazioni per puntare ad una vittoria oggi non c’erano, quindi sono abbastanza soddisfatto del risultato.

La gara la vince ancora una volta Salt, che è dunque alla sua quarta vittoria con dominio assoluto sul campionato. Secondo Jimmy Hack e terzo John Nesmett. Lemicheck conlude 20mo e Ossin settimo dietro di me.

Salt fa pure il giro più veloce in 32 e otto, oltre a condurre la gara per il maggior numero di giri; 36.

In classifica sono adesso 8vo con 307 punti mentre il leader Salt ne ha 324 ma con ben quattro vittorie. Jimmy Hack è sempre l’ultimo pilota al momento nei playoff con zero vittorie ma con 334 punti. Per prendere il suo posto devo vincere o fare 28 punti più di lui nelle rimanenti quattro gare della Regular Season e sempre che nessuno di quelli che mi stanno davanti come punti senza vittorie, non ne conseguano una. Stiamo parlando di Flobbing, Edliner ed il numero 13 Mark Staple. In più, chiunque stia dopo di me in classifica, vincendo una di queste ultime gare potrebbe rubare l’8vo posto ai playoff a Jimmy Hack. Staremo a vedere. Io ho deciso che con il mezzo che ho e con il team che ho, sto facendo più che bene e non ho intenzione di continuare a rovinarmi il fegato piangendo risultati che obiettivamente non posso ottenere.

Dal punto di vista finanze, tra i 16000 guadagnati con la NASCAR per i miei quarto e sesto posto ed i 20000 guadagnati in Italia, non mi posso lamentare, anche se non siamo più ai livelli di quando c’erano le classi A, dove se facevi bene il materasso a casa ti si gonfiava a vista d’occhio.

Attendiamo fiduciosi di vedere cosa ci porterà luglio.
 
Ci andiamo a preparare immediatamente per la gara di per il successivo speedway da un miglio a mezzo; quello di Sparta in Kentuky. 230 anime abitano la città, ma quando arriva la NASCAR si popola l’intera contea di più di centomila persone. Questo è un circuito tecnico con due curve da pieno e due da gestire. Dopo la gran delusione in Illinois, prego che il camioncino sia competitivo pure qua.

Alla viglia della gara, evento promozionale con le stock car (e dico stock cars nel vero senso della parola; così come escono dal concessionario) su un circuito stradale ricavato dalle strade pubbliche, organizzato da Toyota e Fiat. Un certo numero di macchine di serie si scontreranno in una crono intorno alla cittadina. Ford e Chevrolet declinano l’invito. Una delle Dodge la guido io; una Charger SRT 8, versione moderna del Generale Lee del celebre show the duke of Hazard. L’altra Dodge dell’evento, una Viper SRT-10 Coupe la guida Donald Russo, pilota della Home Depot Cup.

Le due Toyota sono una Lexus IS F ed una Lexus LFA guidate al prma da Tim Morson, pilota di camioncino e la seconda da Scott Burnley pilota di Home Depot Cars.

I due costruttori extra USA aderiscono volentieri a questa iniziativa promozionale che intenderebbero estendere a tutti gli eventi NASCAR per colorire anche di più di quanto già non siano colorati gli eventi del motorsport più seguito in America. Si tratta ora di convincere i duri e puri Americani di Ford e General Motors a partecipare.

Nella prova riservata alle “Baby” IS F e Challenger, la Toyota prevale di un secondo e tre sulla Dodge guidata da me, mentre La Viper prevale di 4 decimi sulla fenomenale LFA, che è senza dubbio una gran bella macchina da formula che farebbe i suoi porci risultati nel Passiléstru. Ma mi sa che sia la Viper SRT-10 che la LFA sarebbero superiori alla classe C come fascia di prestazioni.

Per quanto riguarda invece la gara dei camioncini, nelle prove libere ho di nuovo una buona confidenza nelle nostre possibilità, anche se non così buona come quella della gara precedente. Qua infatti fatico a stare coi più veloci soprattutto a causa delle curve tre e quattro dove il mio Dodge sottosterza e c’è poco da fare se non alzare il piede per quella frazione di secondo che ti mette a metà del gruppo come prestazioni.

In qualifica ottengo infatti il 18mo tempo in 33”411 contro la pole di Salt di 32”185. Pure Lemicheck fa di nuovo meglio di me qualificandosi 15mo con un 33”079, che io non sono riuscito a fare nemmeno durante le libere con molti giri a disposizione. Vedremo dunque in gara.

Alla partenza mantengo più o meno la mia posizione. Ho finalmente imparato da qualche gara a gestire le partenze lanciate e nel primo giro lotto con i miei vicini di casa; pure troppo, visto che in curva 4 Tex Worster mi chiude la porta di brutto e lo faccio girare in mezzo al traffico. Bandiera gialla e nessun ferito.

Al quarto giro di peripezie, sono 13mo. Il camioncino fino ad un certo punto permette, ed intendo sfruttare tutto fino a qual punto. Arrivo sino alla 10ma posizione prima di trovare gli ossi veramente duri che mi fanno penare.

Intorno al 15mo giro prima sosta ai box. Io decido di stare fuori ancora un paio di giri e mi ritrovo nel frattempo 6sto.

Quando mi fermo anch’io e rientro ho perso le canoniche tre o quattro posizioni. Ricomincio dalla 14ma posizione dunque e ben deciso a giocarmela fino in fondo. C’è ancora una sosta, vediamo cosa riesco a fare fino a quella.

Accanto a me c’è il signor Ossin a cui frego la 13ma posizione al 19mo giro; sorpasso pulito e chirurgico all’interno di curva due. Ma mentre guadagno questa posizione il numero 20 Morson sorpassa me e mi ritrovo di nuovo 14mo. Si affaccia anche alle mie spalle Worster che dopo il testa coda di inizio gara ha recuperato e s’avanza per avere la sua vendetta. Al 23mo mi libero di Morson e mi dirigo verso l’ 11ma posizione di Ken Garemont. La tenzone viene interrotta dalla seconda sosta ai box, che io ancora una volta ritardo per un po’ avendo ancora carburante per fare un altro paio di giri. Con la gente che si ferma mi ritrovo temporaneamente 8vo, subito prima che anche Garemont si fermi dietro di me ai box.

Al 28mo giro sosta mia; arriviamo a saetta nella corsia di decelerazione io ed Ossin allo stesso tempo e si accende la lotta persino per la staccata di entrata in pit lane, dove il limite è 45 miglia orarie. Ci sportelliamo di brutto ma alla fine di un pelo entra prima lui, che però ha il box ad inizio corsia mentre io ce l’ho alla fine.

Al rientro sono 15mo. Ho perso solo una posizione proprio su Ossin, ma sempre deciso a battagliare. In sostegno a questa mia grinta arriva una provvidenziale bandiera gialla al 35mo giro, dovuta ad un incidente nelle posizioni precedenti alla mia, che ricompatta il gruppo. Sono 11mo nella ripartenza e ringraziante Dio per l’opportunità. Ho pure la corsia interna, per cui mi armo di anticarro tra i denti e mi preparo a giocarmi all’arma bianca e pure a quella nera gli ultimi giri della gara.

Ripartenza dunque a cannone e superati Morson e Clay Voughlon sono nono con davanti ancora una volta il dannato Ossin col suo Ford numero 16. Passo non solo lui ma pure Edliner che in queste ultime gare ha trovato pianta stabile nelle zone nobili del gruppo. Mi approprio della sesta posizione quando davanti a me Villman si affloscia contro il muro, probabilmente per una foratura. Dovrei quindi essere quinto ma è proprio Edliner ad affiancarmi all’esterno alla curva 4 e a precedermi sulla linea d’arrivo per la quinta posizione.

Concludo quindi la gara in 6ta posizione che considerando la partenza in 18ma non è da buttare via. Le prestazioni per puntare ad una vittoria oggi non c’erano, quindi sono abbastanza soddisfatto del risultato.

La gara la vince ancora una volta Salt, che è dunque alla sua quarta vittoria con dominio assoluto sul campionato. Secondo Jimmy Hack e terzo John Nesmett. Lemicheck conlude 20mo e Ossin settimo dietro di me.

Salt fa pure il giro più veloce in 32 e otto, oltre a condurre la gara per il maggior numero di giri; 36.

In classifica sono adesso 8vo con 307 punti mentre il leader Salt ne ha 324 ma con ben quattro vittorie. Jimmy Hack è sempre l’ultimo pilota al momento nei playoff con zero vittorie ma con 334 punti. Per prendere il suo posto devo vincere o fare 28 punti più di lui nelle rimanenti quattro gare della Regular Season e sempre che nessuno di quelli che mi stanno davanti come punti senza vittorie, non ne conseguano una. Stiamo parlando di Flobbing, Edliner ed il numero 13 Mark Staple. In più, chiunque stia dopo di me in classifica, vincendo una di queste ultime gare potrebbe rubare l’8vo posto ai playoff a Jimmy Hack. Staremo a vedere. Io ho deciso che con il mezzo che ho e con il team che ho, sto facendo più che bene e non ho intenzione di continuare a rovinarmi il fegato piangendo risultati che obiettivamente non posso ottenere.

Dal punto di vista finanze, tra i 16000 guadagnati con la NASCAR per i miei quarto e sesto posto ed i 20000 guadagnati in Italia, non mi posso lamentare, anche se non siamo più ai livelli di quando c’erano le classi A, dove se facevi bene il materasso a casa ti si gonfiava a vista d’occhio.

Attendiamo fiduciosi di vedere cosa ci porterà luglio.

Mi sa che c'è un refuso in classifica, se il leader ha 324 punti cone fa l'ultimo pilota in zona pllayoff ad averne 334?
 

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