<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cinema, che passione | Page 101 | Il Forum di Quattroruote

Cinema, che passione

Per caso ho letto che corre il ventennale di un film... Se mi lasci ti cancello.... mi si dirà..embe? Questo film è secondo me emblematico di come spesso l'arte in generale, ma anche il cinema viva su un poco di luoghi comuni e di come piccoli errori possano non far conoscere un opera che invece meritava di più. Film per me molto bello, non entro in discorso tecnici di cui non ho neanche competenza, ma toccava temi interessanti e per certi aspetti è stato precursore di discussioni avvenute anni dopo. L'errore principale è stato quello di non usare il titolo originale del film, Eternal Sunshine of the Spotless Mind ovvero tradotto in italiano viene tipo l'Eterno riflesso di una mente pura, ma un titolo che lo ha derubricato ad una commediola e probabilmente ha spinto tanti a non vederlo.
Aggiungo che a parte Kate Winslett di cui si conosco le capacità interpretative, qui Jim Carrey mostro grandi capacità, ma come al solito fu snobbato .
Insomma, io consiglierei di vederlo a chi non lo ha visto.
 
Ultima modifica:
Stupendo "Se mi lasci ti cancello", confesso che anch'io dal titolo italiano (sul quale condivido il giudizio) mi aspettavo una cosa diversa, invece è un film originale ed emozionante, molto ben diretto e interpretato, però non mi pare sia stato un insuccesso.
 
Leggo dello scarso
( al momento ) successo di spettatori....

Che il " personaggio " Ferrari non abbia mai avuto,
oltre la comprensione per la tragedia di Dino,
" larga stima " da parte del grande pubblico
( quello che va al botteghino )
e' noto....

Lo scarso successo nelle sale cinematografiche (parliamo del film "Ferrari") è ormai un dato di fatto (uscì a dicembre 2023), salvo futuri passaggi magari la prossima estate nei cinema all'aperto.

Penso però che la parte ancora non coperta del budget (con gli eventuali mutui o prestiti da rimborsare) sarà stata e sarà coperta da sponsor, DVD, Blu-Ray, passaggi sulle varie TV del mondo, ecc.. Alla fine dovrebbe esserci un utile.

Il personaggio Ferrari viene sempre descritto come burbero, severo, ma in realtà aveva un cuore d'oro, era molto generoso e aveva un enorme carisma.
Quando è morto (nel 1988) avevo già 34 anni, quindi ho visto personalmente molte interviste, sia concesse da lui, sia fatte al figlio Piero Lardi-Ferrari (anche di recente, soprattutto), sia a piloti come i compianti Villeneuve e Alboreto, ai quali era molto affezionato e che gli hanno voluto bene come un padre.

Io credo che la stima del grande pubblico l'avesse eccome, forse invece ebbe invidia da una parte dei giornalisti, e un'altra quota di giornalisti, magari non avvezzi alle vicende automobilistiche e "digiuni" di corse, lo accusò spesso di mettere i piloti su delle bare viaggianti. Cosa che lo costrinse a un certo punto a dover rinunciare del tutto ai piloti italiani (fino a quando assunse Alboreto).

La verità era che, negli anni che vanno dagli albori delle corse fino al decennio 1980-1990, i morti in gara erano numerosissimi (e purtroppo si moriva anche tra il pubblico), ma mica solo con le Ferrari, con tutte le auto da corsa, solo che le Ferrari erano di gran lunga le più famose, quindi quasi tutti avevano nel mirino principalmente il "Drake".

Quindi il commendator Ferrari era e rimarrà per sempre un mito, una leggenda inimitabile ed è stata, mediamente, una persona voluta molto bene.

Il fatto che il film non abbia avuto un gran successo nelle sale (ma oltre 42 milioni di dollari non sono così pochi), deriva a mio parere dal tema "automobilistico", che ne fa nella percezione comune un film comunque di nicchia, non destinato a grandi platee.
Salvo poi vederlo e rendersi conto che c'è anche altro, non ci sono solo macchine rombanti, c'è anche introspezione umana, c'è storia, c'è ambientazione.
Tanto che è piaciuto persino alla mia compagna che non sa un Kaiser di automobili, salvo oggi qualcosa grazie alla mia compagnìa...
Inizialmente glielo proposi e disse "No, non mi interessa". Poi gli dissi "Vediamo l'inizio insieme e se ti piace continui". Beh, iniziò e lo vide fino alla fine...
 
Ultima modifica:
Stupendo "Se mi lasci ti cancello", confesso che anch'io dal titolo italiano (sul quale condivido il giudizio) mi aspettavo una cosa diversa, invece è un film originale ed emozionante, molto ben diretto e interpretato, però non mi pare sia stato un insuccesso.

Stessa cosa io, quando uscì probabilmente non lo calcolai proprio per il titolo, mentre poi vedendolo successivamente lo trovai un gran bel film, per certi versi anche fuori dai classici schemi.
Credo che il film non sia stato un insuccesso, probabilmente per Carrey invece fu un altro caso in cui fu un poco snobbato come interprete.
 
A volte i titoli sono decisamente fuorvianti, e infatti di solito prima di decidere se vedere un film o no vedo chi è il regista, chi sono gli attori, chi lo produce e qual'è il genere.
 
Finalmente ho colmato una delle mie lacune più grandi: ho visto "C'era una volta in America", di Sergio Leone.
Era l'ultimo film che mi mancava per completare la visione dei film di Leone.
So che è un titolo praticamente intoccabile, una pietra miliare del cinema mondiale ed è considerato uno dei migliori film di tutti i tempi.
Ecco..
se posso dire la mia umile opinione, trovo che la regia sia ottima, recitazione stellare, fotografia ottima (per i tempi), scenografie bellissime, musiche non ne parliamo...
però, cavolo, Leone è un casinista. Fa delle opere eccezionali, ma alcune cose sono grezze da morire. E questo vale in tutte le sue produzioni: quando gira si inventa cose sul momento, cambia idea, improvvisa... spesso gli va bene, ma a volte pasticcia.
In particolare, in questo film ci sono ricorrenti salti temporali e fin qui tutto bene. Il fatto che la storia si dipani su tre periodi differenti rende un po' difficile seguire il filo, ma ci starebbe anche, se non fosse che tutti gli attori, tra il 1933 e il 1968, sono gli stessi e sono identici, praticamente indistinguibili da un periodo all'altro. I passaggi da un periodo temporale a un altro spesso sono molto sfumati e non si capisce quando sta cambiando registro. Quando te ne accorgi sono passati minuti e non riesci più a collocare quello che hai visto nel corretto periodo temporale.
Per capire cosa è realmente successo ho dovuto stoppare il film molte volte e andare avanti e indietro. Cosa che ho potuto fare perché l'ho visto su Netflix; se andava in TV col cavolo che ci capivo qualcosa.
Poi, le scene tagliate, che per fortuna sono state ripristinate nella director's cut, sono fondamentali! Eppure nella versione andata in tv e al cinema ne sono prive, ma così si tolgono informazioni importanti: chi è la bionda? lo si scopre solo nelle scene tagliate, altrimenti si vede Noodles che la saluta, lei lo conosce ma nessuno sa perché e chi è. La scena al cimitero dà informazioni che fanno capire che qualcuno che Noodles conosceva aveva realizzato il nuovo mausoleo, infine, nel finale che non spoilero, manca tutto un dialogo con una persona importante che praticamente introduce il finale.
Altre domande invece sono senza risposta: il personaggio interpretato da Joe Pesci sembra un boss, uno importante, poi succede quello che succede, lui non si vede più tranne in una scena dove guarda Noodles con un'occhiataccia e scompare. Ma come? Dopo quello che è successo non capita niente? boh.
Non sto a raccontare tutto, ma ci sono troppe cose che sono arraffazzonate e non sono accettabili per un film che dovrebbe essere da 10. Le accetto per un "ottimo film", non per un film "leggendario" come si dice che sia.
Comunque alla fine mi è piaciuto molto. Averne di film del genere. Purtroppo oggi abbiamo film realizzati con tecniche eccezionali, per cui difficilmente si trova una pessima fotografia o una pessima recitazione (parliamo di film decenti), ma la regia è quella che manca di più: tornare a dare importanza alle riprese. Nei film moderni è una concezione quasi sparita e tocca tornare a vedere film come Leone, Tarantino o Scorsese per ricordarsi dove un regista fa la differenza.
 
Lo scarso successo nelle sale cinematografiche (parliamo del film "Ferrari") è ormai un dato di fatto (uscì a dicembre 2023), salvo futuri passaggi magari la prossima estate nei cinema all'aperto.

Penso però che la parte ancora non coperta del budget (con gli eventuali mutui o prestiti da rimborsare) sarà stata e sarà coperta da sponsor, DVD, Blu-Ray, passaggi sulle varie TV del mondo, ecc.. Alla fine dovrebbe esserci un utile.

Il personaggio Ferrari viene sempre descritto come burbero, severo, ma in realtà aveva un cuore d'oro, era molto generoso e aveva un enorme carisma.
Quando è morto (nel 1988) avevo già 34 anni, quindi ho visto personalmente molte interviste, sia concesse da lui, sia fatte al figlio Piero Lardi-Ferrari (anche di recente, soprattutto), sia a piloti come i compianti Villeneuve e Alboreto, ai quali era molto affezionato e che gli hanno voluto bene come un padre.

Io credo che la stima del grande pubblico l'avesse eccome, forse invece ebbe invidia da una parte dei giornalisti, e un'altra quota di giornalisti, magari non avvezzi alle vicende automobilistiche e "digiuni" di corse, lo accusò spesso di mettere i piloti su delle bare viaggianti. Cosa che lo costrinse a un certo punto a dover rinunciare del tutto ai piloti italiani (fino a quando assunse Alboreto).

La verità era che, negli anni che vanno dagli albori delle corse fino al decennio 1980-1990, i morti in gara erano numerosissimi (e purtroppo si moriva anche tra il pubblico), ma mica solo con le Ferrari, con tutte le auto da corsa, solo che le Ferrari erano di gran lunga le più famose, quindi quasi tutti avevano nel mirino principalmente il "Drake".

Quindi il commendator Ferrari era e rimarrà per sempre un mito, una leggenda inimitabile ed è stata, mediamente, una persona voluta molto bene.

Il fatto che il film non abbia avuto un gran successo nelle sale (ma oltre 42 milioni di dollari non sono così pochi), deriva a mio parere dal tema "automobilistico", che ne fa nella percezione comune un film comunque di nicchia, non destinato a grandi platee.
Salvo poi vederlo e rendersi conto che c'è anche altro, non ci sono solo macchine rombanti, c'è anche introspezione umana, c'è storia, c'è ambientazione.
Tanto che è piaciuto persino alla mia compagna che non sa un Kaiser di automobili, salvo oggi qualcosa grazie alla mia compagnìa...
Inizialmente glielo proposi e disse "No, non mi interessa". Poi gli dissi "Vediamo l'inizio insieme e se ti piace continui". Beh, iniziò e lo vide fino alla fine...


Il mio RIFERIMENTO alla poca stima nei suoi confronti, non era quello della sua supposta responsabilita' in molti incidenti....Quotatissima comunque a quei tempi....
Ma era RELATIVO alla sua vita matrimoniale....
Scoperta, molti anni dopo, dai piu'.
( Sceneggiato in 2 puntate con Sergio Castellitto nel ruolo di Ferrari ).

 
Ultima modifica:
Finalmente ho colmato una delle mie lacune più grandi: ho visto "C'era una volta in America", di Sergio Leone.
Era l'ultimo film che mi mancava per completare la visione dei film di Leone.
So che è un titolo praticamente intoccabile, una pietra miliare del cinema mondiale ed è considerato uno dei migliori film di tutti i tempi.
Ecco..
se posso dire la mia umile opinione, trovo che la regia sia ottima, recitazione stellare, fotografia ottima (per i tempi), scenografie bellissime, musiche non ne parliamo...
però, cavolo, Leone è un casinista. Fa delle opere eccezionali, ma alcune cose sono grezze da morire. E questo vale in tutte le sue produzioni: quando gira si inventa cose sul momento, cambia idea, improvvisa... spesso gli va bene, ma a volte pasticcia.
In particolare, in questo film ci sono ricorrenti salti temporali e fin qui tutto bene. Il fatto che la storia si dipani su tre periodi differenti rende un po' difficile seguire il filo, ma ci starebbe anche, se non fosse che tutti gli attori, tra il 1933 e il 1968, sono gli stessi e sono identici, praticamente indistinguibili da un periodo all'altro. I passaggi da un periodo temporale a un altro spesso sono molto sfumati e non si capisce quando sta cambiando registro. Quando te ne accorgi sono passati minuti e non riesci più a collocare quello che hai visto nel corretto periodo temporale.
Per capire cosa è realmente successo ho dovuto stoppare il film molte volte e andare avanti e indietro. Cosa che ho potuto fare perché l'ho visto su Netflix; se andava in TV col cavolo che ci capivo qualcosa.
Poi, le scene tagliate, che per fortuna sono state ripristinate nella director's cut, sono fondamentali! Eppure nella versione andata in tv e al cinema ne sono prive, ma così si tolgono informazioni importanti: chi è la bionda? lo si scopre solo nelle scene tagliate, altrimenti si vede Noodles che la saluta, lei lo conosce ma nessuno sa perché e chi è. La scena al cimitero dà informazioni che fanno capire che qualcuno che Noodles conosceva aveva realizzato il nuovo mausoleo, infine, nel finale che non spoilero, manca tutto un dialogo con una persona importante che praticamente introduce il finale.
Altre domande invece sono senza risposta: il personaggio interpretato da Joe Pesci sembra un boss, uno importante, poi succede quello che succede, lui non si vede più tranne in una scena dove guarda Noodles con un'occhiataccia e scompare. Ma come? Dopo quello che è successo non capita niente? boh.
Non sto a raccontare tutto, ma ci sono troppe cose che sono arraffazzonate e non sono accettabili per un film che dovrebbe essere da 10. Le accetto per un "ottimo film", non per un film "leggendario" come si dice che sia.
Comunque alla fine mi è piaciuto molto. Averne di film del genere. Purtroppo oggi abbiamo film realizzati con tecniche eccezionali, per cui difficilmente si trova una pessima fotografia o una pessima recitazione (parliamo di film decenti), ma la regia è quella che manca di più: tornare a dare importanza alle riprese. Nei film moderni è una concezione quasi sparita e tocca tornare a vedere film come Leone, Tarantino o Scorsese per ricordarsi dove un regista fa la differenza.

È un capolavoro assoluto in quanto costumi, sceneggiatura e regia, ma risulta sicuramente molto complesso specialmente ad una prima visione, finanche pesante. Di certo non scorre come l'acqua, a causa dei particolari che hai fatto notare
 
Finalmente ho colmato una delle mie lacune più grandi: ho visto "C'era una volta in America", di Sergio Leone.
Era l'ultimo film che mi mancava per completare la visione dei film di Leone.
So che è un titolo praticamente intoccabile, una pietra miliare del cinema mondiale ed è considerato uno dei migliori film di tutti i tempi.
Ecco..
se posso dire la mia umile opinione, trovo che la regia sia ottima, recitazione stellare, fotografia ottima (per i tempi), scenografie bellissime, musiche non ne parliamo...
però, cavolo, Leone è un casinista. Fa delle opere eccezionali, ma alcune cose sono grezze da morire. E questo vale in tutte le sue produzioni: quando gira si inventa cose sul momento, cambia idea, improvvisa... spesso gli va bene, ma a volte pasticcia.
In particolare, in questo film ci sono ricorrenti salti temporali e fin qui tutto bene. Il fatto che la storia si dipani su tre periodi differenti rende un po' difficile seguire il filo, ma ci starebbe anche, se non fosse che tutti gli attori, tra il 1933 e il 1968, sono gli stessi e sono identici, praticamente indistinguibili da un periodo all'altro. I passaggi da un periodo temporale a un altro spesso sono molto sfumati e non si capisce quando sta cambiando registro. Quando te ne accorgi sono passati minuti e non riesci più a collocare quello che hai visto nel corretto periodo temporale.
Per capire cosa è realmente successo ho dovuto stoppare il film molte volte e andare avanti e indietro. Cosa che ho potuto fare perché l'ho visto su Netflix; se andava in TV col cavolo che ci capivo qualcosa.
Poi, le scene tagliate, che per fortuna sono state ripristinate nella director's cut, sono fondamentali! Eppure nella versione andata in tv e al cinema ne sono prive, ma così si tolgono informazioni importanti: chi è la bionda? lo si scopre solo nelle scene tagliate, altrimenti si vede Noodles che la saluta, lei lo conosce ma nessuno sa perché e chi è. La scena al cimitero dà informazioni che fanno capire che qualcuno che Noodles conosceva aveva realizzato il nuovo mausoleo, infine, nel finale che non spoilero, manca tutto un dialogo con una persona importante che praticamente introduce il finale.
Altre domande invece sono senza risposta: il personaggio interpretato da Joe Pesci sembra un boss, uno importante, poi succede quello che succede, lui non si vede più tranne in una scena dove guarda Noodles con un'occhiataccia e scompare. Ma come? Dopo quello che è successo non capita niente? boh.
Non sto a raccontare tutto, ma ci sono troppe cose che sono arraffazzonate e non sono accettabili per un film che dovrebbe essere da 10. Le accetto per un "ottimo film", non per un film "leggendario" come si dice che sia.
Comunque alla fine mi è piaciuto molto. Averne di film del genere. Purtroppo oggi abbiamo film realizzati con tecniche eccezionali, per cui difficilmente si trova una pessima fotografia o una pessima recitazione (parliamo di film decenti), ma la regia è quella che manca di più: tornare a dare importanza alle riprese. Nei film moderni è una concezione quasi sparita e tocca tornare a vedere film come Leone, Tarantino o Scorsese per ricordarsi dove un regista fa la differenza.


Beh....

Leone lo
" scherzo di mescolare nei tempi "
le sequenze poi proposte al pubblico,
lo aveva gia' fatto abbondantemente in
" C' era una volta il West "
Con gli amici abbiamo dovuto fare un " sit in "
per rivedere tutte le tempistiche corrette riguardo i trascorsi
di Armonica Bronson
 
Il mio riferimento non era quello della sua supposta responsabilita' di molti incidenti....Quotatissima a quei tempi....
Ma quella relativa alla sua vita matrimoniale....
Scoperta, molti anni dopo, dai piu'.
( Sceneggiato in 2 puntate con Sergio Castellitto nel ruolo di Ferrari ).


Il film TV con Castellitto (mi pare in due puntate) lo vidi a suo tempo e lo registrai in due videocassette, che ho ancora.
Non mi ricordo quasi nulla, ma mi ricordo che l'interpretazione di Castellitto non mi piacque molto, perchè appunto poneva troppo l'accento sul lato burbero e anche la recitazione non mi parve molto buona.

Fu anche (se ricordo bene) uno sceneggiato girato in economia, senza tutta la spettacolarità di questo ultimo (tipicamente USA), e con diversi errori di regia e di storia.

Sulla (doppia) vita sentimentale del Drake hai ragione, ci fu sempre molto riserbo, molto mistero. Piero per anni, se non per decenni, nelle cronache è stato chiamato sempre "Lardi" e non "Lardi Ferrari". Solo anni dopo la morte di Enzo Ferrari e fino ai nostri giorni è stato regolarmente chiamato, addirittura, solo Piero Ferrari.

Il fatto è che tanti anni fa questi erano scandali, fatti che venivano sottaciuti perchè ritenuti molto vergognosi dall'opinione pubblica, anche se in realtà erano molto frequenti anche allora, e tu ne sai quanto me dato che siamo vicini come età.

Anche mia nonna era separata, e viveva con noi, mentre mio nonno abitava con un'altra donna (ogni tanto veniva a trovarci) che a sua volta aveva un figlio. Oggi lo posso dire, ma allora parlare di queste cose era un tabù assoluto.
 
Il film TV con Castellitto (mi pare in due puntate) lo vidi a suo tempo e lo registrai in due videocassette, che ho ancora.
Non mi ricordo quasi nulla, ma mi ricordo che l'interpretazione di Castellitto non mi piacque molto, perchè appunto poneva troppo l'accento sul lato burbero e anche la recitazione non mi parve molto buona.

Fu anche (se ricordo bene) uno sceneggiato girato in economia, senza tutta la spettacolarità di questo ultimo (tipicamente USA), e con diversi errori di regia e di storia.

Sulla (doppia) vita sentimentale del Drake hai ragione, ci fu sempre molto riserbo, molto mistero. Piero per anni, se non per decenni, è stato chiamato sempre "Lardi" e non "Lardi Ferrari". Solo dopo la morte di Enzo Ferrari e fino ai nostri giorni è stato regolarmente chiamato, addirittura, solo Piero Ferrari.

Il fatto è che tanti anni fa questi erano scandali, fatti che venivano sottaciuti perchè ritenuti molto vergognosi dall'opinione pubblica, anche se in realtà erano molto frequenti anche allora, e tu ne sai quanto me dato che siamo vicini come età.

Anche mia nonna era separata, e viveva con noi, mentre mio nonno abitava con un'altra donna (ogni tanto veniva a trovarci) che a sua volta aveva un figlio. Oggi lo posso dire, ma allora parlare di queste cose era un tabù assoluto.

E questo e' quanto
( la condotta morale ).
Come anche tu ricordi con la tua consueta pacatezza
 
Ultima modifica:
[....] Sulla (doppia) vita sentimentale del Drake hai ragione, ci fu sempre molto riserbo, molto mistero. Piero per anni, se non per decenni, nelle cronache è stato chiamato sempre "Lardi" e non "Lardi Ferrari". Solo anni dopo la morte di Enzo Ferrari e fino ai nostri giorni è stato regolarmente chiamato, addirittura, solo Piero Ferrari.

Il fatto è che tanti anni fa questi erano scandali, fatti che venivano sottaciuti perchè ritenuti molto vergognosi dall'opinione pubblica, anche se in realtà erano molto frequenti anche allora, e tu ne sai quanto me dato che siamo vicini come età.

Anche mia nonna era separata, e viveva con noi, mentre mio nonno abitava con un'altra donna (ogni tanto veniva a trovarci) che a sua volta aveva un figlio. Oggi lo posso dire, ma allora parlare di queste cose era un tabù assoluto.
Vero, chi oggi è giovane farebbe fatica a capire come certi argomenti, ancora quando eravamo ragazzi noi, fossero dei semi-tabù : le convivenze extra matrimoniali erano tra questi (ho un cugino, oggi 83enne, che verso il '70 diede scandalo in famiglia - in realtà non tutti i parenti erano così scandalizzati, i miei ad es. non molto, ma i suoi genitori, un po' ignorantotti, ed i nonni lo erano - perché conviveva con una giovane vedova che aveva già 2 figli) ed un altro, ancora peggio, era l'omosessualità, ufficialmente taciuta ma poi spesso dileggiata anche pesantemente nel privato..... altro che fare coming-out !

Per quanto riguarda il figlio di Enzo Ferrari, i giornalisti lo hanno chiamato con cognomi diversi perché così era : all'epoca le leggi sul diritto di famiglia non erano elastiche come oggi ed un uomo ancora sposato, qual era il Drake, non poteva riconoscere e dare il suo cognome ad un figlio nato fuori dal matrimonio, per cui lui da ragazzo si chiamava solo Piero Lardi ; poi, quando fu possibile, assunse il doppio cognome Lardi Ferrari ed infine fece cambiare in tribunale il cognome nel solo Ferrari.
 
Finalmente ho colmato una delle mie lacune più grandi: ho visto "C'era una volta in America", di Sergio Leone.
Era l'ultimo film che mi mancava per completare la visione dei film di Leone.
So che è un titolo praticamente intoccabile, una pietra miliare del cinema mondiale ed è considerato uno dei migliori film di tutti i tempi.
Ecco..
se posso dire la mia umile opinione, trovo che la regia sia ottima, recitazione stellare, fotografia ottima (per i tempi), scenografie bellissime, musiche non ne parliamo...
però, cavolo, Leone è un casinista. Fa delle opere eccezionali, ma alcune cose sono grezze da morire. E questo vale in tutte le sue produzioni: quando gira si inventa cose sul momento, cambia idea, improvvisa... spesso gli va bene, ma a volte pasticcia.
In particolare, in questo film ci sono ricorrenti salti temporali e fin qui tutto bene. Il fatto che la storia si dipani su tre periodi differenti rende un po' difficile seguire il filo, ma ci starebbe anche, se non fosse che tutti gli attori, tra il 1933 e il 1968, sono gli stessi e sono identici, praticamente indistinguibili da un periodo all'altro. I passaggi da un periodo temporale a un altro spesso sono molto sfumati e non si capisce quando sta cambiando registro. Quando te ne accorgi sono passati minuti e non riesci più a collocare quello che hai visto nel corretto periodo temporale.
Per capire cosa è realmente successo ho dovuto stoppare il film molte volte e andare avanti e indietro. Cosa che ho potuto fare perché l'ho visto su Netflix; se andava in TV col cavolo che ci capivo qualcosa.
Poi, le scene tagliate, che per fortuna sono state ripristinate nella director's cut, sono fondamentali! Eppure nella versione andata in tv e al cinema ne sono prive, ma così si tolgono informazioni importanti: chi è la bionda? lo si scopre solo nelle scene tagliate, altrimenti si vede Noodles che la saluta, lei lo conosce ma nessuno sa perché e chi è. La scena al cimitero dà informazioni che fanno capire che qualcuno che Noodles conosceva aveva realizzato il nuovo mausoleo, infine, nel finale che non spoilero, manca tutto un dialogo con una persona importante che praticamente introduce il finale.
Altre domande invece sono senza risposta: il personaggio interpretato da Joe Pesci sembra un boss, uno importante, poi succede quello che succede, lui non si vede più tranne in una scena dove guarda Noodles con un'occhiataccia e scompare. Ma come? Dopo quello che è successo non capita niente? boh.
Non sto a raccontare tutto, ma ci sono troppe cose che sono arraffazzonate e non sono accettabili per un film che dovrebbe essere da 10. Le accetto per un "ottimo film", non per un film "leggendario" come si dice che sia.
Comunque alla fine mi è piaciuto molto. Averne di film del genere. Purtroppo oggi abbiamo film realizzati con tecniche eccezionali, per cui difficilmente si trova una pessima fotografia o una pessima recitazione (parliamo di film decenti), ma la regia è quella che manca di più: tornare a dare importanza alle riprese. Nei film moderni è una concezione quasi sparita e tocca tornare a vedere film come Leone, Tarantino o Scorsese per ricordarsi dove un regista fa la differenza.
E' vero, non è sempre facilissimo, la prima volta che lo si vede, seguire gli avvenimenti di "C'era una volta in America", specialmente se si è vista la prima versione, sottoposta a tagli importanti, probabilmente perché la versione intera dura oltre 4 h ed evidentemente qualcuno temeva che ciò potesse tener lontano il pubblico.

Io lo vidi quando uscì, nel 1984, e poi l'ho rivisto, sempre al cinema, in anni recenti (2012) quando fu riproposto ma in versione integrale da oltre 4 ore, passate comunque in un lampo senza mai avvertire noia, nonostante tutto ; alcune cose, come la bionda da te accennata che immagino sia il personaggio di Eve, donna del protagonista Noodles negli anni '30, in effetti si fatica ad inquadrarle se si vede solo la prima versione tagliata, perché vengono trattate come un po' marginali, anche se Eve si vede bene quando Noodles e Max vanno al mare in Florida con le loro bionde.

Meno difficile è però inquadrare il personaggio interpretato da Joe Pesci : si tratta di un malavitoso come loro, forse più un piccolo boss, che li propone ad un altro malavitoso suo conoscente per una rapina in un'altra città, per la quale la malavita locale vuole gente di fuori, ma in cui loro poi a rapina avvenuta (diamanti) tradiscono senza scrupoli (tranne lo stesso Noodles, che non lo sapeva ed infatti si arrabbia e fa fare a tutti.... un bagno) il committente, uccidendolo e tenendosi denaro e refurtiva, presumibilmente a seguito di accordi sporchi presi da Max col personaggio di Joe Pesci.

E' l'inizio delle incomprensioni tra Noodles, uomo che nonostante tutto ha degli scrupoli, e Max, divorato da un'ambizione spietata non solo di denaro ma anche e soprattutto di potere e che di scrupoli ne ha ben pochi ; il potere di Max sul gruppo e le progressive divergenze con Noodles sono un po' il tema portante del film.
Che comunque, pur con qualche piccolo difetto, rimane un capolavoro assoluto, un indimenticabile affresco di uomini ed epoche diverse.
 
Ultima modifica:
Per caso ho letto che corre il ventennale di un film... Se mi lasci ti cancello.... mi si dirà..embe? Questo film è secondo me emblematico di come spesso l'arte in generale, ma anche il cinema viva su un poco di luoghi comuni e di come piccoli errori possano non far conoscere un opera che invece meritava di più. Film per me molto bello, non entro in discorso tecnici di cui non ho neanche competenza, ma toccava temi interessanti e per certi aspetti è stato precursore di discussioni avvenute anni dopo. L'errore principale è stato quello di non usare il titolo originale del film, Eternal Sunshine of the Spotless Mind ovvero tradotto in italiano viene tipo l'Eterno riflesso di una mente pura, ma un titolo che lo ha derubricato ad una commediola e probabilmente ha spinto tanti a non vederlo.
Aggiungo che a parte Kate Winslett di cui si conosco le capacità interpretative, qui Jim Carrey mostro grandi capacità, ma come al solito fu snobbato .
Insomma, io consiglierei di vederlo a chi non lo ha visto.

Stupendo "Se mi lasci ti cancello", confesso che anch'io dal titolo italiano (sul quale condivido il giudizio) mi aspettavo una cosa diversa, invece è un film originale ed emozionante, molto ben diretto e interpretato, però non mi pare sia stato un insuccesso.

Mi associo.
Ci ho messo parecchio a trovarlo in dvd proprio perchè è un film che non conosce quasi nessuno e quindi ne circolavano poche copie.
Il cast era di tutto rispetto (oltre ai due protagonisti ci sono Mark Ruffalo,Kirsten Dunst e Elijah Wood,tutti attori già molto famosi o destinati a diventare molto famosi).
A me poi piacciono i film in cui la trama non è facile da decifrare (magari non ci ero arrivato io ma all'inizio non avevo capito che alcune scene raccontavano il primo incontro dei protagonisti e altre invece il secondo primo incontro).
Jim Carrey imho ha faticato parecchio a scrollarsi di dosso l'immagine di eterno giullare e anche dopo che alcuni suoi film seri sono stati molto apprezzati sembra che parte del pubblico non gli riconosca comunque la capacità di andare oltre la comicità.
Un altro film intricato che ha interpretato è Number 23 solo che è più ansiogeno secondo me e mi è piaciuto di meno.
 
Mi associo.
Ci ho messo parecchio a trovarlo in dvd proprio perchè è un film che non conosce quasi nessuno e quindi ne circolavano poche copie.
Il cast era di tutto rispetto (oltre ai due protagonisti ci sono Mark Ruffalo,Kirsten Dunst e Elijah Wood,tutti attori già molto famosi o destinati a diventare molto famosi).
A me poi piacciono i film in cui la trama non è facile da decifrare (magari non ci ero arrivato io ma all'inizio non avevo capito che alcune scene raccontavano il primo incontro dei protagonisti e altre invece il secondo primo incontro).
Jim Carrey imho ha faticato parecchio a scrollarsi di dosso l'immagine di eterno giullare e anche dopo che alcuni suoi film seri sono stati molto apprezzati sembra che parte del pubblico non gli riconosca comunque la capacità di andare oltre la comicità.
Un altro film intricato che ha interpretato è Number 23 solo che è più ansiogeno secondo me e mi è piaciuto di meno.

hai ragione, tutto il cast era di tutto rispetto , concordo anche in merito a Carrey, purtroppo anche nel cinema almeno per come la vedo io si va molto su luoghi comuni, l'attore consacrato lo resta a prescindere dai film o dai ruoli che interpreta, meglio quelli meno consacrati fanno fatica spesso ad avere il giusto riconoscimento anche quando hanno dei risultati importanti.
 

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