Estimatore58 ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Estimatore58 ha scritto:
hai ragione....la condivisione di parti comuni fa ormai parte del sistema attuale di costruzione delle auto...è un problema di costi....va accettato perchè non c'è alternativa....certamente però alcune informazioni tecniche andrebbero gestite diversamente perchè certe tematiche urtano la suscettibilità di appassionati e clienti.....pare che in Fiat abbiano capito l'errore iniziale e qualcosa sembra si stia muovendo nella direzione giusta.....speriamo....
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Scusa, ma non ti capisco.
Non solo dobbiamo berci la solita scusa dei costi, ma auspichi pure che le case "c'e la facciano sotto il naso", omettendo certe informazoni perchè controproducenti?
Ma è diabolico! E' contro ogni etica del consumo e del mercato.
Soprattutto, è un atteggiamento da costruttore di frigoriferi, e non da produttore di auto di lusso d 6 cifre...
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non è bello ma oggi le automobili sono elettrodomestici sofisticatissimi, ma pur sempre elettrodomestici, devono essere vendute e creare denaro....il passato, purtroppo o per fortuna, rimane solo passato....
il tuo post è un cinico inno al pragmatismo, caro Estimatore.
Industrialmente ineccepibile.
Se fossi Marchionne o qualche capitano d'industria, potrei anche convenirne (per mio comodo). Ma da amante dell'auto NO!
Non a caso rimangono dei distinguo, delle zone d'ombra. Non a caso, il recente passato è pieno di flop commerciali (jaguar, Lambo) perchè, per taluni marchi, la percentuale di clientela competente ed esigente è ben più significativa di quanto si voglia far credere.
Per non parlare dei casi in cui la stessa mission ed i dogmi delle case vengono stravolti e rivoltati come un calzino (Alfa, Lancia), per adattarli all' imprescindibile omologazione di scala. Con i risultati infelici che ben constatiamo.
E non a caso, Ferrari vive e prolifera grazie alla bonta di prodotto ed alla sua totale indipendenza tecnica e progettuale.
Il pensiero di veicoli "tutte uguali", da Alfista ed amante dell'auto, mi scandalizza ed avvilisce.
Non è quello il concetto che si deve seguire per certi marchi. Altrimenti, tanto vale ridurre il mondo ai soliti 4 o 5 marchi generalisti.
Se l'auto deve essere solo un elettrodomestico per spostarsi da casa, allora finisce tutto. Compreso l'amore e la passione per le 4 ruote. E finiscono anche i brand che vivono di quei valori, distinguendosi dalla massa