se i costruttori aumentano i listini, ci si lamenta.
Se li abbassano, ci si lamenta lo stesso.
Come ha osservato Davz, Tesla adopera le logiche delle tech company. I personal computer negli anni Novanta costavano come uno scooter, poi il prezzo è calato:
magari anche perchè si cominciò a produrre PC e laptop, oltre che singoli componenti, più in Cina (e Taiwan) che in USA, anche per ottenere quei risparmi.
Idem sta facendo Tesla, che ha già una fabbrica a pieno regime anche in in Cina e una in Germania, che ormai dovrebbe aver superato la fase di "avvio impianti".
Quindi T può giocare un po' anche sui cambi valutari e la logistica e consegnarti le auto che più le conviene produrre a seconda di molti parametri meramente economici. Poi, immagino, comincierà ad avere un "peso psicologico" verso i propri fornitori, dato dai numeri di vendita, quindi economie di scala che generano altre economie di scala.
Poi il prodotto Tesla è "americano" e seppur "di lusso" presenta dei limiti (voluti) che da un "lusso tedesco" o "inglese" non si accetterebbero, ma che permettono di "semplificare" l'auto e di evitarsi certi costi, che ricadebrebbero ovviamente sui clienti.
E poi il brand Tesla è anche fotovoltaico, batterie/motori/centraline per le conversioni da termico a eletttrico, ecc, cioè altri canali di business probabilemente più redditizi dell'auto in sè e che permettono di portare utili in azienda da girare sul settore "di bandiera" per mantenerlo al centro dell'attenzione, quasi come "specchietto per le allodole".
Ma se sbaglio, correggetemi.