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Poi mi sono svegliato...

[...] Perchè tutti quelli che non hanno vissuto gli anni '60 perchè non ancora nati o troppo piccoli rimpiangono gli ottanta?
Perché negli anni '80 si dissolse quel clima culturale, piuttosto "plumbeo", che aveva caratterizzato gli anni '70, in cui le contestazioni sociali (nelle scuole, nelle fabbriche...) erano degenerate con eccessi di ogni genere, poco graditi alla maggior parte della gente : basti pensare al terrorismo, la peggiore delle degenerazioni ma non l'unica.
Non vado oltre con esempi e/o considerazioni perché si scivolerebbe subito nella politica.
Negli anni '80, con la fine del terrorismo ed il dissolvimento del clima di "pesantezza" precedente, ci fu una certa ondata di ottimismo (non come nei '60 di certo, ma insomma) insieme ad un buon momento per l'economia, ed ecco il perché dei rimpianti.

Anche se, anche più di prima, tante cose erano distorte - in particolare, l' "allegra" gestione del denaro pubblico - ed avrebbero posto le basi di gravi problemi con cui facciamo pesantemente i conti adesso.
 
Anche per quello,
ALLORA
IMO
le moto Giapponesi ebbero vita facile rispetto le nostre
Verissimo. Una volta all'epoca mi fecero provare brevemente una Suzuki GS550 : rimasi estasiato, prestazioni a parte, dalla dolcezza e perfezione di tutti i comandi, assenza di vibrazioni, facilità del motore nel girare rotondo al minimo come al massimo, e tutto un contesto di perfetta funzionalità che piaceva.
 
Sono stati gli anni economicamente più floridi, interessi degli investimenti a doppia cifra, stipendi in crescita costante, se cinti la svalutescion degli anni 70 e la recessione anni 90, sono stati i più edonistici e goderecci.

Mediamente (almeno nelle mie zone del Veneto nord giudicate "depresse" ma tutto sommato tra le più vivibili d'Italia) i giovani vivono molto meglio oggi di quelli degli anni 70/80/90...
 
Non ne sono convinto
Troverai sempre quello che
CONVINTO
ti dira' che
gli spaghetti al burro
sono piu' buoni
delle lasagne al forno

" Ogni scaraffone e' bell' a mamma soja "
FACILE
" Ogni mangaz al troa al so' badilaz "
Ogni manicaccio trova il suo badilaccio

Che ti piaccia o no, i tuoi esempi sono prettamente soggettivi.
Un'opera d'arte eseguita magistralmente seguendo i canoni di estetica e tecnica sarà oggettivamente bella... Soggettivamente può piacere oppure no...
Una diga ben costruita sarà oggettivamente bella per progettazione, tecnica ed esecuzione... Per alcuni soggettivamente sarà uno scempio...
 
In parte sono d'accordo ma non totalmente.
Esiste il soggettivamente bello/brutto e l'oggettivamente bello/brutto.
La bellezza è oggettiva, il coinvolgimento soggettivo...
Qualcosa di oggettivo, in senso generale, esiste, ma il condizionamento culturale è pesantissimo, forse prevalente.
Esempio, sulla bellezza delle donne : le figure che oggi chiameremmo "curvy", rotondette, sono state le preferite per lungo tempo, probabilmente perché evocavano la buona nutrizione in tempi in cui avere da mangiare non era affatto così scontato come oggi, e la magrezza evocava le ristrettezze alimentari.
Allo stesso modo la pelle abbronzata, che oggi vediamo come elegante e desiderabile perché evoca le vacanze, in passato era considerata popolare ed inadatta alla gente raffinata, poiché evocava il lavoro nei campi, mentre gli aristocratici dovevano essere candidi.
 
Che ti piaccia o no, i tuoi esempi sono prettamente soggettivi.
Un'opera d'arte eseguita magistralmente seguendo i canoni di estetica e tecnica sarà oggettivamente bella... Soggettivamente può piacere oppure no...
Una diga ben costruita sarà oggettivamente bella per progettazione, tecnica ed esecuzione... Per alcuni soggettivamente sarà uno scempio...



Parliamo di
bellezza
o
tecnica/tecnologia

??
 
Perché negli anni '80 si dissolse quel clima culturale, piuttosto "plumbeo", che aveva caratterizzato gli anni '70, in cui le contestazioni sociali (nelle scuole, nelle fabbriche...) erano degenerate con eccessi di ogni genere, poco graditi alla maggior parte della gente : basti pensare al terrorismo, la peggiore delle degenerazioni ma non l'unica.
Non vado oltre con esempi e/o considerazioni perché si scivolerebbe subito nella politica.
Negli anni '80, con la fine del terrorismo ed il dissolvimento del clima di "pesantezza" precedente, ci fu una certa ondata di ottimismo (non come nei '60 di certo, ma insomma) insieme ad un buon momento per l'economia, ed ecco il perché dei rimpianti.

Anche se, anche più di prima, tante cose erano distorte - in particolare, l' "allegra" gestione del denaro pubblico - ed avrebbero posto le basi di gravi problemi con cui facciamo pesantemente i conti adesso.

Però io i settanta, troppo piccolo per ricordarmeli bene, non li butterei. Grande aggregazione, grande fermento culturale e sociale ancora tanta tanta fiducia nel futuro...

E degli ottanta un pò vanesi ricordo solo tante belle hits come nei sessanta, una al mese o più....pensare la musica non musica di oggi...e nel settanta la musica era anche meglio, pietre miliari....
Verissimo. Una volta all'epoca mi fecero provare brevemente una Suzuki GS550 : rimasi estasiato, prestazioni a parte, dalla dolcezza e perfezione di tutti i comandi, assenza di vibrazioni, facilità del motore nel girare rotondo al minimo come al massimo, e tutto un contesto di perfetta funzionalità che piaceva.

In effetti la nostra industria, che dalla dipartita dell'industria Inglese, fu sia poco innovativa che lungimirante. Vivette insomma di rendita....piccole industrie, non colossi come allora già erano i giapponesi, moltissimi assemblatori spesso produttori di biciclette che attaccarono un motore, industrie familiari autoreferenziali.

Se non fosse stato per la politica che impose un protezionismo sarebbe stata ben presto spazzolata via la nostra industria motociclistica ma....si salvò....si salvò anche grazie a due mode quella del cross prima, quella delle enduro africane e delle sportive poi...

E si riprese proprio a cavallo tra settanta ed ottanta per esplodere a cavallo della metà degli ottanta sfiorando nella prima metà la produzione giapponese.Fuoco che durò un lustro o poco più e vide un turnover di aziende che da floride sparirono e che da assemblatori divennero aziende....

E nessuno si ricorda quell'enduro, invero ancora abbastanza diffuso, capostipite del filone 350?
 
Però io i settanta, troppo piccolo per ricordarmeli bene, non li butterei. Grande aggregazione, grande fermento culturale e sociale ancora tanta tanta fiducia nel futuro...
Non si butta niente, ma io ricordo molte difficoltà. Clima pesante e timori nel futuro. Gli 80 invece ottimismo e spensieratezza, forse immotivata, anzi, senza forse...
 
Mi sembrava si parlasse di oggettivo/soggettivo.
Di cui nemmeno la tecnica/tecnologia si sottrae.
Anche una semplice saldatura può essere bella oppure brutta essendo comunque efficace.
Comunque ho riportato anche un esempio di opera d'arte...


Si',
ma in base al bello e al buono

lo scarrafone
gli spaghetti al burro

Mio post 135
 
Non si butta niente, ma io ricordo molte difficoltà. Clima pesante e timori nel futuro. Gli 80 invece ottimismo e spensieratezza, forse immotivata, anzi, senza forse...
Concordo dal 1985 al 1992 il clima fu quello, appena appena perturbato dalla Guerra del golfo e scalfito ma non più che tanto dal crollo del muro.

Da ricordare la musica, le grandi compagnie in moto, i vestiti....

Poi con Tangentopoli tutto questo clima forse artefatto sparì per sempre....
 
Troverai sempre quello che
CONVINTO
ti dira' che
gli spaghetti al burro
sono piu' buoni
delle lasagne al forno

...così come troverai sempre quello che, CONVINTO, ti dirà che la musica trap è sublime.... secondo me, quello che non si può misurare con un metro, una bilancia, un termometro, un voltmetro, un qualcosometro in generale è difficile da categorizzare in "bello" e "brutto". E se il criterio di giudizio è soggettivo, anche gli spaghetti al burro alla fine hanno il loro perchè (soprattutto se le lasagne sono cucinate alla valachevabene... :p )
 

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