Mi riallaccio a quanto ho detto sopra citando un’osservazione dell’ing. Mazzola a “Race Anatomy”, il quale ha detto una cosa con la quale concordo al 100%: ha detto che le attuali monoposto a Monza (avendo quasi zero ala) riescono a restare vicine a quelle immediatamente davanti anche in curva, cioè non risentono delle turbolenze e dell’effetto scia, che di solito impediscono ai piloti che stanno dietro di mantenere una distanza minima in curva per poi attaccare in rettilineo.
Questo si notava bene in parabolica, dove, se uno riusciva ad essere molto vicino a chi lo precedeva, diciamo 2-3 decimi prima della parabolica, restava a 2-3 decimi anche dopo la parabolica. Ed è così che le Red Bull si sono portate in testa.
Ciò ovviamente è stato favorito, come ha detto anche Mazzola, dal fatto di essere al volante di una vettura diversa dalla Ferrari, e complessivamente superiore, quindi in grado di arrivare alla parabolica attaccati alle Ferrari. Infatti quando ci ha provato Leclerc con Sainz, avendo una vettura identica al compagno di squadra, non è riuscito in alcun modo a passare. Aggiungendo che a posizioni invertite sarebbe successa la stessa cosa.
Alla fine ha concluso che quasi quasi sarebbe auspicabile limitare l’incidenza dell’ala posteriore per ottenere più spettacolo…