Anche queste osservazioni mi sembrano interessanti.
A distanza di qualche ora dal termine del Gran Premio del Giappone, che ha assegnato a Max Verstappen il secondo titolo iridato della carriera, restano molte le domande aperte nella testa di appassionati e addetti ai lavori. Se da un parte il pilota olandese della Red Bull ha infatti dimostrato, ancora una volta, talento, freddezza e grinta da vero campione, dall’altra il suo meritato successo è ancora una volta offuscato da un’interpretazione non trasparente dei fatti da parte della Federazione Internazionale.
Tra chi sta ancora cercando di capire se il regolamento sia stato applicato correttamente a Suzuka, ci sono anche diversi giornalisti del settore. Secondo quanto riportato da Federico Albano, penna di FormulaPassion.it, sul suo profilo Twitter, la FIA potrebbe aver tralasciato una regola fondamentale per la corretta applicazione delle normative.
L’articolo 5.4 del regolamento prevede infatti che la durata massima del tempo di gara possa essere di due ore, al termine delle quali viene lasciato completare il giro in corso, che risulta quindi valido per l’assegnazione dei punteggi finali. Questo è quello che è stato applicato oggi, includendo quindi il giro costato la penalità a Charles Leclerc.
Oltre a questo articolo, tuttavia, esiste un altro punto, il 59.2, in cui si parla di durata complessiva dell’evento, ovvero la somma del tempo di gara e del tempo di sospensione della stessa. La durata complessiva dell’evento non può superare le tre ore. In questo caso, se il segnale di fine corsa viene dato, per qualsiasi motivo, prima che vengano completati tutti i giri previsti o prima che sia scaduto il tempo delle due ore, la gara viene considerata finita quando la vettura di testa ha tagliato la linea di partenza l’ultima volta prima dello scattare delle tre ore. Secondo quanto riportato dalla firma di FormulaPassion.it, infatti, lo stesso articolo afferma che, in caso di ritardo nel dare il segnale di fine gara per il superamento delle tre ore, gli eventuali giri completati successivamente vanno annullati e non considerati ai fini della definizione dell’ordine di arrivo.
Secondo Albano, guardando i tempi con cui le varie vetture hanno concluso l’ultimo giro considerato valido a Suzuka, sono state superate le tre ore. Avendo superato il limite di durata complessiva, la gara avrebbe dovuto concludersi prima, senza aspettare la fine del giro in corso. L’ultimo giro non sarebbe quindi valido, pertanto anche la penalità applicata a Leclerc non sarebbe valida e l’ordine di arrivo vedrebbe il monegasco della Ferrari secondo, rimandando la vittoria del titolo di Verstappen ai prossimi appuntamenti.
Vedremo nelle prossime ore se questa obiezione avrà un seguito, nel frattempo, comunque, non può che esserci un velo di amarezza nel cuore di ciascun appassionato, che vede l’assegnazione di un titolo iridato ancora una volta legata ad un’interpretazione regolamentare da parte di un organo, la FIA, che non sembra stare al passo con le sue stesse normative.