<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La salvezza dell'auto costruita in Italia poteva essere trovata nello stile? | Il Forum di Quattroruote

La salvezza dell'auto costruita in Italia poteva essere trovata nello stile?

Se negli anni sessanta l'Italia era il Leader europeo per tecnica e stile, nei settanta lo era per stile, cosa continuata sino alla seconda metà degli ottanta con alti e bassi e .... e poi.....

Diciamo che Coupè e Barchetta con Multipla sono state belle e buone auto, avevano stile ma....non "bucarono" come di recente la Giulia non ha "bucato" almeno secondo i marketing manager dell'automotive.

Più che vedere ricarrozzamenti oggi....e fabbriche che ahimè saranno destinate a cosa non si sa...

Ma se noi come industria avessimo scelto la via del design (centri design ne abbiamo) anzichè della confezione industriale su quattro ruota (proprio con la a finale...ahimè....) oggi saremmo messi meglio o peggio?

In parole povere se con la nostra tecnologia, i nostri operai, oggi costruissimo auto dal forte richiamo tecnico/estetico all'italianità avremmo i piazzali pieni di Km zero oppure qualcosa che si esporta perchè apprezzato come Italiano e non miscibile con l'ottima ma anonima utilitaria cinese di turno al di là del prezzo?
 
nell'era della globalizzazione e di 4 gruppi che controllano tutto l'automotive direi che lo stile potrebbe essere davvero l'unico plus che può dare l'Italia.
Una volta i marchi erano autonomi e anche abbastanza giovani, innovazione continua, stile, semplicità costruttiva e semplicità normativa, era tutto più facile a 360°
oggi è tutto diverso
 
E' diverso perchè le auto non sono migliorate sotto molti punti di vista, sicurezza e consumi sono i soli due miglioramenti oggettivi, ma un'auto sicura e ecologica perchè deve essere brutta? A ben guardare i vecchi film alcuni ciffoni di trenta quaranta anni fa avevano più design....
 
Se negli anni sessanta l'Italia era il Leader europeo per tecnica e stile, nei settanta lo era per stile, cosa continuata sino alla seconda metà degli ottanta con alti e bassi e .... e poi.....

Diciamo che Coupè e Barchetta con Multipla sono state belle e buone auto, avevano stile ma....non "bucarono" come di recente la Giulia non ha "bucato" almeno secondo i marketing manager dell'automotive.

Più che vedere ricarrozzamenti oggi....e fabbriche che ahimè saranno destinate a cosa non si sa...

Ma se noi come industria avessimo scelto la via del design (centri design ne abbiamo) anzichè della confezione industriale su quattro ruota (proprio con la a finale...ahimè....) oggi saremmo messi meglio o peggio?

In parole povere se con la nostra tecnologia, i nostri operai, oggi costruissimo auto dal forte richiamo tecnico/estetico all'italianità avremmo i piazzali pieni di Km zero oppure qualcosa che si esporta perchè apprezzato come Italiano e non miscibile con l'ottima ma anonima utilitaria cinese di turno al di là del prezzo?

Ottima domanda.
Io credo di sì, ossia che se l'Italia avesse continuato ad essere pioniera del design, forse e dico, forse, oggi avremmo una maggiore credibilità nel mondo dell'automotive. Ma saremmo dovuti essere un' Italia diversa da oggi, davvero figlia del grande rinascimento culturale post bellico.

Bisogna essere chiari, non si vive di sola Ferrari, che di per sé è il simbolo dell'auto sportiva estrema e destinata a pochissimi acquirenti.

È crudo dirlo, ma chi crede che esista ancora oggi il cosiddetto "design italiano" é vittima del pregiudizio, di una retorica che oggi non ha più sostanza.
Il Design, come tante altre arti, rappresenta il termometro culturale di un paese e oggi, l'Italia ha un grado culturale di massa molto basso, tra i più bassi al mondo ed è inevitabile che l'architettura e il design siano deficitarie.
Basta pensare all'edilizia residenziale, cubi "concretizzati" in CAD, intonacati e ricoperti di plastica (EPS, XPS, Polistirene e similari), tinteggiati con una fantasia asfittica in varie tonalità di grigio, dalla variante glaciale al tortora. La possiamo chiamare architettura?

Ecco, anche nel recente rapporto del Censis, il popolo italiano è stato definito "affetto da sonnambulismo", ossia di incapacità di vedere la realtà e vivere su pregiudizi e virtuali realtà stigmatizzate.

Perdonate l'apparente divagazione.
Ma in realtà il tema sottinteso è comune.
Il nostro Paese ha finito di vivere di rendita, che quell'epoca d'oro compresa tra gli anni '50 e la fine degli anni '70 che ha caratterizzato la cultura italiana, ci ha fornito per i successivi 40 anni.
Pensate solo che, agli inizi degli anni '70 nelle trasmissioni televisive di dibattito, partecipavano personaggi come Pasolini, Montale (ripeto, Montale), Carmelo Bene, Moravia, Sciascia...
Il cinema di Cinecittà dava filo torcere a Hollywood, con registi come Antonioni, Germi, Fellini, Rosi, Monicelli, Rossellini, Leone, Risi, Bertolucci, Olmi e tantissimi altri.
Quel cinema era design, teatro, musica, pittura, poesia, fotografia ed esprimeva la nostra cultura secolarizzata che oggi abbiamo barattato con il disimpegno culturale.
Se oggi vogliamo vedere Design di avanguardia, dobbiamo vedere fuori dall'Italia e questo lo dico dopo aver lavorato per 16 anni per una multinazionale con la quale abbiamo progettato e realizzato i Buildings più famosi e iconici del mondo, di cui nessuno di questi in Italia (a parte qualche accenno con City Life e la torre Garibaldi a Milano).
Ci illudiamo, in questo nostro sonnambulismo che pervicacemente vogliamo negare a noi stessi, che questo nostro Paese sia quel Bel Paese fatto di Made in Italy, Moda, Design; la realtà è diversa, siamo diventati la Cina di Europa, ossia lavoratori sottopagati (ecco perché come fornitori siamo ancora appetibili per le grandi aziende estere), qualità del lavoro alta rispetto alle retribuzioni e aziende spesso gestite da imprenditori avidi e di scarso livello culturale, oltre che affetti da miopia sugli orizzonti di sviluppo da perseguire.
Non è pessimismo, é questa la linea mediana che fa titolo, non le sporadiche eccellenze.
Discorso diverso per l'economia alimentare, dove per ora e non sappiamo fino a quanto, siamo davvero una eccellenza incontrastata.

Ma sul design.....no purtroppo.
In una vecchia intervista (credo degli anni 90), Giugiaro disse al giornalista :"sa, il pubblico compra qualsiasi cosa", quasi a dire che il Designer non riuscirà ad educare alla bellezza se il pubblico a cui si rivolge non la sa cogliere.
 
Ultima modifica:
Lo stile è importante, non ritrovo più quel "glam" degli anni ottanta su molte vetture.

Un esempio, la Y10 la prendevi per la linea, la Golf e la uno per la praticità e l'affidabilità (già mai dimenticarci che primeggiavamo anche in questo) le sportive facevano battere il cuore allora vai di 205 rallye o Delta 1,6 turbo....

Insomma oggi mia moglie si è "accontentata" di quella che costava meno perchè anche a spendere di più non c'era nulla che le facesse battere il cuore e francamente talune macchine avevano un listino ....
 
non c'è una visione sul futuro, si vive alla giornata, si naviga a vista, se oggi piace il tetto nero si fa il tetto nero, se oggi piacciono i cerchi diamantati da 20" si mettono i diamantati da 20" ovunque, se piace il plasticone nero fra un faro e l'altro si mette il plasticone nero fra un faro e l'altro, 4 finiture nero lucido visto che il parlamento europeo ha ritenuto importantissimo e di primaria importanza bandire le cromature (che però sulle auto cinesi sono ammesse). Al momento qualcosa che parli di Stile lo sto vedendo solo da Lancia e BMW, solo loro hanno presentato dei concept che anticipano lo stile delle auto del futuro, il resto naviga a vista.
P.S. il bicolore "vero" era quello della Ypsilon 03-11 quando si abbinava il grigio metallizzato col blu metallizzato, lo champagne col marrone metallizzato, il grigio metallizzato col grigio topo opaco, il rosso metallizzato col beige pastello.......oggi è bianco con tetto nero, nero con tetto bianco, blu con tetto bianco, rosso con tetto nero....wow che fantasia!!!! ah! e interni nero su nero con inserti neri, forse qualche cromatura.....qualche finto legno nero, un pò di finta pelle nera con cuciture nere (al massimo rosse o bianche) e poi mi dite come faccio a cambiare auto? Abituato al blu vivace con inserti grigio metallizzato e parte alta degli interni chiari dentro ogni macchina moderna mi sento soffocareeeeeee Voglio gli interni chiari! Voglio aria, voglio il beige della Fiesta anni 90
 
Quando ero al Liceo, ahimè diversissimi lustri fa, un insegnante di disegno ci fece disegnare un oggetto che tutti (o quasi) noi avevamo.

Sembrava semplicissimo poi nel disegnarlo....eccolo il design un qualcosa di semplice che non lo è ed è sempiterno, in quel caso la Bic....

Oggi spero tu ottovalvole non ritenga la nuova Upsilon degna dell'essere acclamata come auto di Design....

Anche io faccio fatica nella "globalità" a vedere qualcosa di semplice ed armonico, al di là dei gusti, e se sfogliassi un listino completo con le figure, tra le auto non destinate solo agli emiri e facoltosi non so se riempirei una mano (vabbè ne ho due....)
 
Se negli anni sessanta l'Italia era il Leader europeo per tecnica e stile, nei settanta lo era per stile, cosa continuata sino alla seconda metà degli ottanta con alti e bassi e .... e poi.....

Diciamo che Coupè e Barchetta con Multipla sono state belle e buone auto, avevano stile ma....non "bucarono" come di recente la Giulia non ha "bucato" almeno secondo i marketing manager dell'automotive.

Più che vedere ricarrozzamenti oggi....e fabbriche che ahimè saranno destinate a cosa non si sa...

Ma se noi come industria avessimo scelto la via del design (centri design ne abbiamo) anzichè della confezione industriale su quattro ruota (proprio con la a finale...ahimè....) oggi saremmo messi meglio o peggio?

In parole povere se con la nostra tecnologia, i nostri operai, oggi costruissimo auto dal forte richiamo tecnico/estetico all'italianità avremmo i piazzali pieni di Km zero oppure qualcosa che si esporta perchè apprezzato come Italiano e non miscibile con l'ottima ma anonima utilitaria cinese di turno al di là del prezzo?


Senza grandi auto come hanno i Tedeschi
( che fanno da traino alle " Medio piccole " )....
Non si va da nessuna parte,
come dimostrato anche dai Francesi del resto
( che stanno, quelli di Renault di contro, a galla con Sandero & C )
 
Ultima modifica:
Il Design è un concetto astratto, ma che possiamo percepire esteticamente in modo dicotomico.
Il modo soggettivo : dipende da noi, dal nostro gusto, dal nostro filtro visivo e non si appoggia a regole auree sulla disciplina del disegnare. È come il nostro Io interagisce con l'oggetto.
Il modo oggettivato : non oggettivo che per il solo fatto che interagisce con noi perde di oggettività. Questo modo ha le regole auree della rappresentazione, del disegno.
Tra le regole auree ci sono quelle dettate dalla Natura, le proporzioni auree appunto, che i greci ben conoscevano e poi tutta l'arte rappresentativa (la sezione aurea, la sequenza di Fibonacci, la rappresentazione del metafisico con il cerchio, il triangolo e il quadrato, etc).
La simmetria, l'asimmetria, l'armonia e il dialogo con i vari linguaggi. Il design è cosa complessa che posta al servizio del prodotto trova anche un significato ancor più complesso.

La caffettiera Bialetti: è bella o brutta?
Non è né bella né brutta, è funzionale e attraverso l'uso quotidiano nelle nostre famiglie è diventato un oggetto che è parte di noi, perché ci rimanda alle emozioni che associamo tra i tempi passati e il gorgoglío profumato che in varie situazioni e in compagnia delle persone a noi care, abbiamo vissuto.
Però è un oggetto iconico, perché non ha tempo. È li, ogni giorno e rappresenta la "sacralità" del bere il caffè (in Italia).
Chi l'ha disegnata è stato fortunato da un lato e abile nel aver pensato forme al servizio dell'utilizzo.

Cosa diversa la Bellezza che basta a se stessa, autocelebrativa.
Il Design in tal caso diventa poesia, continuo dialogo con le leggi di natura.

Il mondo dell'auto, come quello dell'architettura abitativa, abbracciano tutti i punti di vista e per questo sono i principali deputati a misurare la cultura di una società.
 
Il Design è un concetto astratto, ma che possiamo percepire esteticamente in modo dicotomico.
Il modo soggettivo : dipende da noi, dal nostro gusto, dal nostro filtro visivo e non si appoggia a regole auree sulla disciplina del disegnare. È come il nostro Io interagisce con l'oggetto.
Il modo oggettivato : non oggettivo che per il solo fatto che interagisce con noi perde di oggettività. Questo modo ha le regole auree della rappresentazione, del disegno.
Tra le regole auree ci sono quelle dettate dalla Natura, le proporzioni auree appunto, che i greci ben conoscevano e poi tutta l'arte rappresentativa (la sezione aurea, la sequenza di Fibonacci, la rappresentazione del metafisico con il cerchio, il triangolo e il quadrato, etc).
La simmetria, l'asimmetria, l'armonia e il dialogo con i vari linguaggi. Il design è cosa complessa che posta al servizio del prodotto trova anche un significato ancor più complesso.

La caffettiera Bialetti: è bella o brutta?
Non è né bella né brutta, è funzionale e attraverso l'uso quotidiano nelle nostre famiglie è diventato un oggetto che è parte di noi, perché ci rimanda alle emozioni che associamo tra i tempi passati e il gorgoglío profumato che in varie situazioni e in compagnia delle persone a noi care, abbiamo vissuto.
Però è un oggetto iconico, perché non ha tempo. È li, ogni giorno e rappresenta la "sacralità" del bere il caffè (in Italia).
Chi l'ha disegnata è stato fortunato da un lato e abile nel aver pensato forme al servizio dell'utilizzo.

Cosa diversa la Bellezza che basta a se stessa, autocelebrativa.
Il Design in tal caso diventa poesia, continuo dialogo con le leggi di natura.

Il mondo dell'auto, come quello dell'architettura abitativa, abbracciano tutti i punti di vista e per questo sono i principali deputati a misurare la cultura di una società.

Beh così si può anche chiudere il topic....
 
Oggi spero tu ottovalvole non ritenga la nuova Upsilon degna dell'essere acclamata come auto di Design
no, è un auto normalissima che però ha degli elementi di design ripresi dai 2 concept Pu+Ra e Pu+Ra HPE (la saponetta e quella che ricorda la Stratos), la Y che ho io disegnata da Fumia è un oggetto di design come lo è la Ypsilon 03-11 che riprende stilemi della Granturismo Stilnovo e della Nea, come all'epoca Walter DeSilva presentò il concept Nuvola e da lì furono ripresi gli stilemi per disegnare la 156 (capolavoro) la 166 e la 147 e la GT. Per me l'ultimo vero "design" fatto su un auto è la Panda attuale con quell'elemento quadrato stondato ripetuto continuamente dentro e fuori. Adesso anche la BMW pa presentato qualche concept e spero seguano quegli stilemi e quela pulizia (soprattutto quella pulizia) perchè quelle attuali non si possono guardare!
BMW-Neue-Klasse-Concept-Car-1-Gear.jpg

mobile.jpg
Screenshot-2024-02-27-120130.jpg

Concept%201%20Apertura-U205806934rMF--1020x533@IlSole24Ore-Web.jpg

JDP_2024%20Mercedes-Benz%20Concept%20CLA-Class%20Red%20Front%20Quarter%20View.jpg

per-news_2.jpg
 
Per me oggi gli unici che fanno modelli originali dal punto di vista el design, piacciano o no sono Sukuki, le Coreane, Bmw, la galassia Stellantis latita un pò, ossia "accrocchia" un pò con risultati anche carini ma che stufano un pò presto perchè sono un già visto e rivisto....

VW non pervenuto....
 
Senza grandi auto come hanno i Tedeschi
( che fanno da traino alle " Medio piccole " )....
Non si va da nessuna parte,
come dimostrato anche dai Francesi del resto
( che stanno, quelli di Renault di contro, a galla con Sandero & C )
a me sembra che la fiat è sempre stata forte con la macchine piccole e medie, quando ha tentato di fare ammiraglie (vedi la 130, ultima mega auto) non è proprio andata bene, anche per le francesi mi sembra un pò la stessa cosa...
 
a me sembra che la fiat è sempre stata forte con la macchine piccole e medie, quando ha tentato di fare ammiraglie (vedi la 130, ultima mega auto) non è proprio andata bene, anche per le francesi mi sembra un pò la stessa cosa...


Perche' non essendo piu' abituati da anni a produrle, quando ci hanno riprovato a farle, han fatto attrezzi troppo barocchi
come la supercromata e americaneggiante 130,
o esagerati nella ricerca di linee supermoderne tipo la C6 Francese.
E stendo un velo pietoso sulle loro motorizzazioni
 

Guide

  • Dossier Auto Usate

    I programmi ufficiali delle case - Come smacherare i trucchi - Che cosa controllare ...
  • Problemi con l'auto

    Avviamento - Climatizzazione - Freni - Frizione - Interni - Luce - Rumori auto - ...
  • Revisione

    La revisione periodica - Costi e sanzioni
  • Patenti Speciali

    Il centro protesi INAIL - Guida - Acquisto - Traposto - Domande frequenti
Back
Alto