<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I diari di Su Maskinganna | Il Forum di Quattroruote

I diari di Su Maskinganna

Questo è un racconto di fantasia. Ogni riferimento a persone realmente esistenti o esistite è puramente casuale.

Quanto segue è la pubblicazione delle memorie di Alberto Maneddu, un camionista di Carbonia che passò dal più totale anonimato alla presidenza del famoso club di corse automobilistiche illegali passato alla storia come “Su Passiléstru”, che per ben dodici anni, dal 2006 al 2018, terrorizzò la placida atmosfera della rete stradale della Sardegna con ogni genere di follia.

Il club cominciò la sua famigerata attività appunto nel 2006 con corse illegali su strada nella zona del cagliaritano. Tali eventi avevano luogo di notte e consistevano in sfide estreme tra locali che correvano per soldi sulle statali della zona con scommesse che potevano arrivare anche a a 1000 euro di montepremi per gara e con 500 euro di premio gara al vincitore. La quota di entrata variava ovviamente a seconda del numero dei partecipanti. Con il passare del tempo e l'allargamento delle operazioni del club queste cifre vennero ampiamente superate.

Inutile sottolineare la pericolosità di tali manifestazioni che pur avvenendo a notte inoltrata non potevano certamente svolgersi in totale assenza di traffico, e che anche se avessero potuto, sarebbero state lo stesso estremamente rischiose per i partecipanti e per le strutture ai bordi delle strade (edifici ecc.) dato che si svolgevano su strade prive di qualunque protezione ed a velocità sempre più sostenute con il passare del tempo, man mano che la fama del Passiléstru cresceva e con essa il “rango” dei partecipanti e le potenze dei loro mezzi. Infatti se all’inizio il club era costituito essenzialmente da locali in cerca di soldi facili e di adrenalina, man mano che le gesta del sodalizio si espandevano, la base degli affiliati cresceva di pari passo, coinvolgendo individui sempre più facoltosi, che non solo partecipavano direttamente alle competizioni ma che affidavano anche i loro veicoli a guidatori esperti ma non ancora così abbienti da potersi permettere tali mezzi.

Così gli orizzonti geografici del club si allargarono e cominciarono a fare la loro apparizione sulla scena per esempio ricchi proprietari di strutture turistiche sulla Costa Smeralda italiani e stranieri, ed il giro di affari e scommesse divenne internazionale, con capitali sempre crescenti provenienti in prevalenza dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti, dalla Germani e dell’Inghilterra. Si cominciò quindi nel 2006 con le macchine sportiveggianti dei giovinastri locali e si arrivò man mano ai veicoli più veloci e potenti esistenti in produzione, spesso ulteriormente ed illegalmente potenziati e preparati.

In una seconda fase si aggiunsero al club anche membri provenienti dal continente asiatico, e naturalmente in particolare dal Giappone dove addirittura elementi del prestigioso “Midnight Club”, che all’inizio aveva indubbiamente fornito l’ispirazione al Passiléstru, cominciarono ad essere attratti dall’ambiente esotico ed esclusivo di una delle più belle isole del mondo. I bolidi giapponesi super preparati cominciarono a fare la loro apparizione sull’isola, all’interno dalla quale oramai le competizioni illegali si erano estese a tutto il territorio e non solo all’area meridionale. Nissan, Mazda e Honda diventarono così avversarie abituali dei bolidi europei ed americani, mentre il Passiléstru si andava strutturando in classi di veicoli differenziati per prestazioni ed a ogni classe venivano assegnate specifiche competizioni che andavano superate dai cosiddetti “Ischènti” e cioè i nuovi affiliati che dovevano farsi le ossa nei bassi ranghi prima di poter aspirare a competere per le grosse cifre con i grossi calibri del club. Indipendentemente dalle loro possibilità economiche, questi nuovi arrivi dovevano prima dotarsi di veicoli di bassa classe e competere nelle categorie minori; e solo dopo aver dimostrato la loro perizia alla guida, potevano gradatamente presentarsi a competizioni superiori con bolidi che magari avevano tenuto in garage per mesi in attesa di poterli utilizzare. Si trattava di una questione di sicurezza in primo luogo e di "giustizia sociale" in secondo luogo. Non si poteva permettere ad un guidatore inesperto di accrescere il livello di pericolosità degli eventi solo perché era ricco abbastanza da iscriversi al club con una fuoriserie. Inoltre chiunque doveva seguire lo stesso processo di selezione indipendentemente dallo spessore del suo portafogli.

Nel giro di pochi anni in Sardegna si potevano ammirare Americani, Tedeschi e Giapponesi che avevano imparato i rudimenti della lingua sarda, che era la lingua ufficiale del club. I nuovi arrivati, italiani e stranieri all’inizio si facevano rappresentare nelle trattative dai locali fino a quando piano piano non imparavano la lingua e potevano cominciare ad essere autonomi. Questa cosa contribuì molto al fascino del club, che agli occhi dei ricconi stranieri lo faceva apparire come una compagine assolutamente esclusiva e secretiva. Assolutamente spassoso vedere assi del volante giapponesi e ricconi californiani e texani masticare il sardo dopo qualche mese di permanenza nei meandri del club.

Naturalmente con la crescita dell’associazione e con l’allargamento delle sue attività, divenne sempre più pressante l’azione della polizia stradale (i Carabinieri non furono mai coinvolti con il Passiléstru) che ben presto si trovò alle strette per insufficienza di mezzi nell’arginare un fenomeno illegale che si stava estendendo rapidamente sull’intero territorio dell’isola. Nel 2010 la questione era diventata di una tale gravità che arrivò addirittura in parlamento e d’urgenza fu varato un decreto legge che aggiungeva qualche articolo al codice penale, introducendo il reato di “competizioni motoristiche su strada aperta al pubblico”, con la previsione di fino a cinque anni di reclusione e la confisca dei veicoli in via preventiva fino a celebrazione del processo e definitiva in caso di condanna passata in giudicato.

Anche con queste misure draconiane e nonostante un sostanziale rinforzo alle forze della polizia stradale locale, che alla fine del 2017 contava tra i suoi veicoli ben 12 Lamborghini di vari modelli e 5 Ferrari preparate appositamente per gli inseguimenti (tutte coadiuvate da mezzi blindati per la predisposizione di blocchi stradali), ci volle ancora un anno per stroncare definitamente il fenomeno che comunque aveva in 12 anni di attività profondamente mutato la cultura automobilistica in Italia e non solo, senza contare il fatto che aveva sensibilmente migliorato l'economia dell'isola dato l'ingente afflusso di capitali stranieri sia pure per un'attività illegale.

Più o meno nel mezzo della vita del club, intorno al 2009 apparve sulla scena il protagonista della nostra storia; Alberto Maneddu; un modesto camionista che passerà come una tempesta attraverso i ranghi dell’organizzazione fino a diventarne il presidente e che farà impazzire per anni le forze dell’ordine, tanto da essere soprannominato dal questore di Cagliari “Su Maskinganna”; il demone ingannatore di sarda cultura. Con questo nome sarà conosciuto e riverito sino alla sua morte nel gennaio del 2017 a seguito di un incidente a bordo della sua Maserati MC 12 durante una competizione tra Arzachena e Palau. La scomparsa di Su Maskinganna contribuì e non poco alla dismissione del Passiléstru.

Quello che segue è la storia, attraverso i suoi diari, di questo straordinario personaggio, che da umile camionista diventò un leggenda, e la cui fama si espanse ben al di fuori della Sardegna. Fu attivamente ricercato da parecchie case automobilistiche che volevano ingaggiarlo per utilizzarlo come pilota in competizioni automobilistiche ufficiali.
Alcuni di questi contatti si tradussero in contratti, altri no.
 
Ultima modifica:
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Divertente e agile da leggere.
Qualche piccola fumosità su dettagli ma ci può stare visto lo stile di scrittura, classica ma sempre godibile la scelta del diario ritrovato con cappello iniziale.
Sai scrivere, ma credo tu lo sappia già, e ora resta da capire come gestirai il cambio di stile passando al diario vero e proprio.
Piacerà?
:emoji_grin: Dura è la vita dello scrittore
 
Settembre – Ottobre 2008

Il nostro dopo anni di ricerca aveva deciso in quell’anno di investire tutto su una possibile carriera in cui avrebbe potuto fare quello che gli piaceva; e cioè guidare. Come la madre del Maskinganna, Signora Sara ci ha riferito, i posti da pilota da Rally erano limitati come Alberto amava dire scherzando, e quindi egli puntò tutto sulla patente C+E per cercare lavoro come camionista. Giurò, ci dice sempre la mamma che i giorni dei giri “ad cacchium” per cercare lavoro dovevano finire e decise di concentrarsi su un ed un solo settore. La mossa pagherà e la notizia dell’assunzione presso la Transmed s.r.l. filiale della CNF Transportation Incorporated con una delle sue sedi italiane a Cagliari, provocherà un tale giubilo nel nostro eroe che sarà proprio l’evento iniziatore del famoso diario del Maskinganna. Come si evince vagamente dal diario, la Transmed era un’impresa che a quell’epoca assumeva i suoi autisti con contratti di lavoro a chiamata, anche detti intermittenti ed incorporava l’indennità di chiamata all’interno della paga oraria di prestazione di lavoro, sotto forma di bonus extra. L’impresa, molto seria, usava integralmente tutto quello che la legislazione italiana offriva in termini di flessibilità del mercato del lavoro sia per massimizzare i suoi profitti che per premiare i suoi lavoratori più produttivi.

Per quanto attiene invece al diario vero e proprio, i lettori tengano conto che si tratta degli scritti di un ragazzo di 22 anni con la terza media e che noi nel pubblicare il manoscritto lo abbiamo lasciato tal qual’era errori compresi. E’ stato già un gran lavoro discernere nella grafia frettolosa del ragazzo e non abbiamo ritenuto di nulla aggiungere o togliere all’opera, ché di opera si tratta per lo meno sotto il profilo dei contenuti. Ci siamo limitati a correggere la punteggiatura per comodità e sanità mentale del lettore.

13 settembre 2008
Questa data è da segnare sul calendario e mi da (sic) la voglia di cominciare un diario. HO TROVATO LAVORO. Dicevano che era impossibile ma io lo (sic) trovato. E’ la Transmed s.r.l.
azienda americana con sedi in Europa. Ci sono voluti quattro colloqui nella filiale di Cagliari ma ce lo (sic) fatta. Comincio il mese prossimo. Un autista va in pensione proprio all’inizio di ottobre. I soldi spesi per le patenti C e E non sono stati uno spreco.


5 ottobre 2008
Il mio primo carico. 10 tonnellate di posta aerea in un bilico trainato da un IVECO rosso della serie Stralis; un 560. Parto dalla sede ed arrivo all’aeroporto di Cagliari dopo quasi due ore. Nessun intoppo il camion è bello e nuovo. Tragitto breve ma posso lo stesso apprezzare la comodità del mezzo. La Transmed non lavora come le imprese italiane. Paga a chilometro e a seconda del tipo di carico e del tipo di trasporto; e paga molto bene. Dalla sede all’aeroporto 67 euro. E’ una delle imprese lider (sic) nel mondo e si vede. Sono stato molto fortunato a trovare lavoro con loro e devo tenermelo stretto. Usano la formula del contratto quando gli servi quindi mi hanno detto che farò in media un viaggio a settimana ma di non preoccuparmi perché la paga è molto adeguata.


6 ottobre 2008
Serata al Disisperadu. Incontro Antonino Nocco che mi parla ancora della Nissan 240 in vendita da Sa Pimpinera ad Oristano. Occasione mai vista, macchina del 1996 con 62.000 chilometri. Ce la aveva un architetto ed è tenuta da dio oltre ad avere pochi chilometri. Adesso che ho il lavoro potrei comprarla, ma sono malfidato (sic) a fare le rate. La concessionaria vuole 19.000 euro che sono molti ma la Nissan nera è bella. Con quella potrei andare a su Passiléstru e cominciare a guadagnare qualche soldo facendo le corse di notte, ammesso che ne sia capace. Se no mi tengo la Nissan e ci vado in giro la domenica con le fémine.


14 ottobre 2008
Secondo viaggio per la Transmed. 19 tonnellate di Grano in un silo che viene messo su un rimorchio di uno Scania aziendale. Paga: 202 euro netti per portare il silo ad Olbia e tornare indietro con la motrice ed il rimorchio scarico. Sulla superstrada mi sorpassa una magnifica Mustang Scappttata (sic) arancione con striscie (sic) competition nere e targa americana; una bellezza. Sul paraurti a destra lo stemma della X nera del Passiléstru. Di sicuro uno dei riccastri americani che va in Costa Smeralda a godersi gli ultimi giorni di mare e magari si prepara al circuito di Arzachena per la notte. La (sic) ci sono parecchie corse di classe E categoria a cui la Mustang appartiene.
Mentre guido e penso alla Mustang decido che mi pagherò a rate la Nissan. Mi hanno proposto 60 rate da 480 euro. La pago 29000 invece che 19000 ma la posso avere subito. Finché vivo con mama e babbu la rata la posso pagare se continuo a lavorare bene coi càmiu e poi c’è sempre il caso di qualche promozione. Ho ricevuto un e-mail dal manager della sede di Cagliari che dice che vorrebbero farmi fare l’abilitazione al trasporto di esplosivi. Nell’isola e dall’Isola vengono trasportati molti carichi di materiale militare americano e la Transmed è una delle imprese appaltatrici di questo servizio. Significherebbe viaggi in continente e indennità di trasferta e di carico.


20 ottobre 2008
Lo (sic) fatto. Ho comprato la Nissan. E’ nera è forte e cattiva. 135 cavalli duecento allora (sic). Lo (sic) fatta liberare allo scarico e messa a punto al monoalbero. Secondo me adesso di cavalli ne fa dieci in più e lo (sic) anche fatta assettare un poco. La userò per le corse. Domani stesso vado da Antonino per farmi introdurre al club.


21 ottobre 2008
L’iscrizione al club è come noto gratuita. I dinari si spendono per iscriversi alle prove e se si vince entra ben più di quanto speso. Per il 25 c’è un evento per ischènti sulla statale tra San Sperate e Monastir ed è a quello che Antonino mi aiuta a preparare me e la Nissan.


25 ottobre 2008
Ho fatto la mia prima corsa San Sperate - Monastir e siamo ancora al bar con Antonino a fare colazione alle 6 di mattina. Tra un’ora comincio a lavorare e mi aspettano con un carico di batterie per treni da portare in Calabria. Il mio primo viaggio in continente. Segno di fiducia e stima da parte dell’azienda.
La corsa è un evento per esordienti con quattro macchine. Mi ritrovo sulla statale per Monastir contro una 500 abart (sic) una Mitsubishi eclips (sic) ed un Audi A3 assettata come non mai. Molto cattiva l’Audi. Sono le 3 del mattino, traffico non ce ne (sic). Oggi non ho lavorato, ho dormito tutto il giorno ed ho fatto una cena leggera. Sono pronto e riposato. Ricognizione veloce del percorso. La strada si snoda con le curve più impegnative a destra e qualche curva a sinistra all’inizio all’uscita di San Sperate. Il Passiléstru piazza macchine civetta a tutte le trasversali sul circuito per evitare disastri durante la prova.
Alla partenza l’adrenalina sale come una fontana. Giri a mille. Il commissario di gara cala la bandiera e si parte. Rimango basito dall’accelerazione dei miei avversari. La 500 e la Mitsu sono già di serie più veloci di me, ma l’Audi scompare addirittura con un frastuono assordante. Sarà preparata da gara ben benino.
Un salto dopo le prime curve a sinistra ed una esse. La Nissan atterra bene, siamo già a più di 120 allora (sic) fuori dal primo tratto. Riesco a riprendere e a sorpassare la fiat e la mitsu mentre si ostacolano tra di loro fuori dalla terza curva a destra abbastanza secca ma sempre veloce; da 130 orari in quarta piena. Gli abbaglianti illuminano la strada a giorno, ma come ho detto di traffico non se ne vede e possiamo usare tutte e due le corsie per le traettorie (sic). Adesso devo riprendere l’Audi che però sul dritto allunga. Devo sperare nelle successive curve prima del traguardo, se no addio dinari. Nell’ultima esse del tracciato il tedesco (?) perde tutto il suo vantaggio in frenata ma al momento buono mi chiude la porta e mi lascia dietro. Unico problema; nonostante la sua staccata povera, nel tentativo di chiudermi va lungo e si rifà la fiancata contro il guardrail di sinistra. Deve rallentare e passo io. Fuori dalla esse sono a quasi 160, perché quando lui ha chiuso, ho stretto la traettoria (sic) ma non ho alzato il piede. Così mi ritrovo primo mentre lui con l’Audi deve ancora riprendere velocità oltre che pagare per il rifacimento della fiancata sinistra.
Nel rettilineo finale vado a vincere. Uno degli ischènti doveva pur vincere e ho vinto io.
Al bar con Antonino mi conto i miei 400 euro, di cui 300 di profitto e pago volentieri la colazione. Mattinata proficua che mi frutterà più o meno la stessa cifra che il mio viaggio a Catanzaro ma in molto meno tempo.
 
26 ottobre 2008
Sono stato troppo pessimista sulla retribuzione del viaggio a Catanzaro. Il compenso è stato di 641 euro. Mi ero dimenticato dell’indennità di linea nazionale. Viaggio interessante con un bel Mercedes Verde trasportando contenitori IBC pieni di concime agricolo per un totale di 22 tonnellate di roba. Il Mercedes tira come un mulo e quasi non mi accorgo del peso dietro. Due traghetti, uno a Cagliari e l’altro a Messina mi portano a Villa San Giovanni, da dove proseguo dritto dritto per la Margo Trans Logistica di Catanzaro per la consegna. La costa nord della Sicilia, percorrendo la A20 è a dir poco bellissima e questo viaggetto oltre che a fruttarmi bene, mi è anche piaciuto molto. Ora devo recarmi con la motrice presso la AC, lasciarla li (sic) e prendere un bel Renault piccolino da 380 cavalli per trainare indietro a Cagliari una dozzina di tonnellate di posta ordinaria via terra. Mi è stato già detto che questo è l’ultimo carico per questo mese e che sarà pagato qualcosa di più del precedente vista l’urgenza. Quindi nottata in nella cabina del Mercedes prima di andare a lasciarlo alla AC e prendere il Renault ed il rimorchio.
Nel tempo morto prima della fine del mese ho già programmato la manutenzione della Nissan e l’iscrizione alla prossima gara. In media Su Passiléstru organizza un paio di eventi per i principianti ogni mese ed intendo sfruttarli tutti per mettere da parte dinari.


30 ottobre 2008
Mi sono fatto i conti e ho appurato che il mio stipendio per il primo mese di lavoro è stato di 1644 euro, più i 400 della mia prima gara fanno duemila e più. Devo mettere da parte per la manutenzione della Nissan, sperando che possa diventare la mia fonte di reddito principale, e tenendo il lavoro come riserva anche se non meno importante. Ho sentito dire che gli eventi di classe E nel Passiléstru arrivano anche a 1000 euro di premio per una vittoria e già sto adocchiando i kit di elaborazione per la Nissan che la porterebbero in quella categoria. Ce ne sono un certo numero. Naturalmente prima devo superare le selezioni e le gare di classe F. A partire dal prossimo mese comincerò ad investigare con Antonino quali sono le corse a cui iscrivere la Nissan.


3 novembre 2008
Il secondo evento del Passiléstru a cui partecipo è una gara lunga, da Villasimius a Solanas. Quota di iscrizione 100 euro. Una quota bassa perché ci sono otto macchine partecipanti. Antonino mi informa che in questa sfida c’è un veterano della classe F. Tale Danny (tutti i membri del club hanno soprannomi) che guida un Alfa Romeo GTV 3.2 ed è fortissimo. C’è poi una ragazza di nome Angelina che guida una Honda Civic SI 1600 vtec che dicono che sia anche molto brava. Gli altri cinque sono totali sconosciuti. Tra di loro una Mazda Miata che pare non proprio di serie, una Toyota G86 ben assettata ed un altra Honda Civic di modello più recente. Tra le piccole sportive nel Passiléstru la fanno spesso da padrone le Giapponesi con qualche eccezione come l’Alfa del famigerato Danny. I premi gara sono 500 euro al primo, 200 al secondo e 100 al terzo, che va a pari con la sua quota di iscrizione. Dopo il terzo posto si perdono tutti i soldi. Quindi lotta al coltello. Antonino mi dice anche che il pilota dell’Alfa è stato informato che io ho vinto la gara per gli esordienti a Monastir e che mi terrà particolarmente d’occhio.
Come di consueto i concorrenti non si degnano di uno sguardo prima della partenza ed io non ho nessuna difficoltà ad adeguarmi a questo comportamento. Il traffico dovrebbe ancora una volta essere limitato data l’ora ma questa volta le auto civetta a sterilizzare il percorso non ci sono; il tracciato è troppo lungo.
Partenza a razzo di tutti meno che di me; la Nissan è la meno potente del lotto anche in questa corsa con l’eccezione forse della Honda di Angelina che però parte molto meglio di me e si porta subito in seconda posizione. In prima ben davanti naturalmente l’Alfa Romeo.
Il percorso è veloce con secche curve a novanta gradi che tagliano i rettilinei alternate a curve più convenzionali. Alla prima staccata a destra guadagno due posizioni, fumandomi la Mazda e la Honda recente. Per un po (Sic) lotto con l’altra Honda di Angelina della quale riesco a disfarmi definitivamente dopo la metà gara. Di riprendere l’Alfa Romeo non se ne parla nemmeno. Sul veloce guadagna e sul guidato non perde un centimetro, con il risultato finale che finisco secondo in una ultima parte di gara corsa in solitario e con le distanze tra le varie posizioni ben definite. Guadagno netto da questa corsa 100 euro, meglio che niente ma un’occasione perduta per fare un bel bottino. Nelle gare dove ci sono i veterani con macchine più potenti c’è comunque poco da fare. Devo anzi ritenermi fortunato di non essermi girato in una 90 gradi a sinistra dove la Nissan si è messa di traverso di brutto e come il suo solito senza alcun avvertimento. A fine gara ho ammaccature e parti di carrozzeria raschiate da contatti minori durante la gara con le altre macchine, ma nulla al di fuori dell’ordinaria amministrazione. Sono anche salito su un paio di marciapiedi nel tentativo inutile di guadagnare qualcosa sull’Alfa; quindi in settimana macchina dal gommista per metterla sul ponte e controllare braccetti e convergenza.


5 novembre 2008
Le alte gerarchie del Passiléstru hanno l’abitudine di assegnare ai membri delle gerarchie inferiori dei compiti specifici da svolgere e che bisogna svolgere per mantenere la propria appartenenza al club. Queste prestazioni non vengono però richieste gratuitamente. Ci sono delle cifre simboliche che vengono riconosciute. Durante una di queste “missioni” ho avuto oggi un incidente. Stavo trasportando un familiare di un pezzo grosso del club. Quando il Passiléstru si rivolge ad un membro per una di queste cose normalmente il passeggero ha una fretta del diavolo, perché altrimenti avrebbe preso un taxi e bisogna sbrigarsi. Mi sono sbrigato un po (sic) troppo e ho rifatto l’angolo destro dell’anteriore contro una serie di paletti di cemento a bordo strada a Cagliari. Quindi oltre che dal gommista, la Nissan vedrà anche il carrozziere. Preventivo 2000 euro e macchina ferma per tre settimane. Non un buon inizio mese.


20 novembre 2008
Prima tratta internazionale coi càmiu. Ne ho bisogno dal punto di vista dei dinari. Dopo una consegna a Sassari, il prossimo viaggio non ritorno a Cagliari ma prendo un carico di legname per portarlo in Francia a Montpellier. Prenderò il traghetto a Porto Torres che visito per la prima volta. Dalla stessa azienda agricola francese dove ho portato il legname partirò subito dopo come ultimo viaggio di novembre alla volta di Olbia con un gigantesco carico di basilico per 24 Tonnellate. Scambi commerciali tra Italia e Francia.


4 dicembre 2008
Inizio mese con il botto, questa volta nel senso buono. Il mese di novembre, incluso il viaggio in Francia mi ha dato uno stipendio di 2366 euro, cosa della quale non posso assolutamente lamentarmi nemmeno quando ci ho tolto la rata di 483 euro della Nissan; ma la cosa migliore che mi capita è una corsa a otto tra Senorbi e Ballao. Antonino mi fa una soffiata: c’è un incapace con una Ferrari 355 che compete e che mette un sacco di soldi di montepremi. Come questo qui sia arrivato in classe D per Antonino è un mistero, ma quando lui si iscrive ad una corsa c’è l’arrembaggio di molti tizi delle categorie minori in cerca di soldi facili. Quindi decido che sarò tra questi tizi. Naturalmente non sono il solo, specialmente quando si sparge la notizia tra i partecipanti ci sarà anche un altro incapace che guida una Honda NSX. Corsa lunga percorso tortuoso. Ci si mette di mezzo la Polizia che riesce a beccare i ritardatari ma non quelli che lottano per le posizioni che contano. Siamo io una Honda Integra molto veloce ed un pazzo con un pick up Ford tappato da NASCAR e targa americana. Lotta serrata, ci sverniciamo sia con la Integra R bianca che con la Ferrari che comunque ci mettiamo un po (sic) a seminare. A tre quarti di percorso anche la Honda perde contatto, ma il pazzo con il Pick up non riesco a scrollarmelo di dosso. Il vincitore qui becca 5000 euro, gentile versamento in gran parte dei due ricconi con la Ferrari e con la NSX. All’ultima frenata mi fumo il Pick up al quale ero riuscito a rimanere in scia nel rettilineo precedente. Ma in uscita quello recupera e sul rettilineo finale mi passa 500 metri prima dell’arrivo, nonostante i miei disperati tentativi di tenerlo dietro con le cattive. 2500 euro sono un bel bottino per una nottata di guida ma 5000 sarebbero stati meglio.
Ho controllato sotto il materasso ed il conto in banca: 3017 euro sotto il letto e 4103 al S.Paolo. Un bel passo avanti da quando ero disoccupato. Se continuo bene così stavo pensando di affittarmi casa mia.
Inizio dicembre con ottimismo.
 
Mai come in questo caso si può dire che la fantasia è al potere.
Complimenti comunque per la sintesi efficace della narrazione ; mi ricorda tanto la voce narrante dei film "Sin City".
 
Mastertanto2 e Temugin73 grazie dei vostri commenti.
Il racconto di fantasia è ispirato alle mie avventure giovanili sulla strada panoramica della basilica di superga e delle corse notturne sulle provinciali intorno a Torino nei primissimi anni 90. Naturalmente il tutto è debitamente drammatizzato ed allargato a bolidi che noi non potevamo nemmeno sognare di possedere. Le macchine del nostro minuscolo club in quei magnifici anni e che erano alla nostra portata erano la mia Rover 220 Turbo 16, una Delta Integrale, una Renault 5 Turbo, una Escort Turbo e ricordo il più veloce di noi aveva una Golf GTI 1.8 III serie che era meno prestante ma il pilota era molto prestante.
 
Periodo fine 2008 inizio 2009
Non comincia bene il 2009 per il nostro Maskinganna, né sul lavoro e né nel club. Lasciamo a lui il racconto dei primi due mesi del 2009 che lo vedono protagonista sfortunato ma che come dimostrerà anche in futuro è sempre pronto a rialzarsi dopo un insuccesso.

18 dicembre 2008
A partire dalla seconda gara di dicembre vengo a sapere che si comincia a parlare dell’ischénte che batte le classe E nelle corse aperte. L’ultimo evento a cui partecipo infatti nel 2008 è una corsa sulla costa sud in un circuito di due giri. Le auto civetta chiudono il traffico sperando che non arrivi la Zustissia
(Sbirri) chiamata da qualche automobilista notturno che torna a casa. Corsa non lunga ma tracciato molto selettivo con un misto di curve veloci con cambi di carico repentini alternate a rampini d’abbordaggio da prendere con le molle perché si arriva veloci. Il lotto dei partecipanti è ancora di 8 vetture, alcune delle quali di classe E. Si tratta di corse dove sono ammessi sia gli ischènti che i duri della classe E ed in questa corsa di duri ce ne sono; in particolare ADAM, un Texano con una Dodge Charger verde fosforescente giusto per non farsi notare nella notte. Le altre classi E sono una Mitsu Lancer Evo mi pare di serie ed una Ford Mustang grigia anche questa apparentemente stok (sic). Non riusciranno ad incidere sulla gara, al contrario della Dodge di Adam che mi darà filo da torcere fino all’ultimo. Le altre classi F oltre alla mia Nissan sono una BMW M3 primissima serie, una vettura bellissima e molto efficace, una Civic, una Integra seconda serie, bellissima anche questa e la stessa Audi A3 che mi aveva dato fastidio nella gara di esordio.
Parte alla grande la BMW mentre io lotto dopo la prima staccata con curva a destra contro la Mustang e la Integra. L’Audi tanto per cambiare si mette fuori gioco da sola uscendo di strada, apprenderò poi senza danni troppo gravi al veicolo. Sul secondo rettilineo, la Dodge è già in testa con la BMW attaccata dietro e poi io che me la vedo contro la Lancer che mi stacca di brutto sul dritto come prevedibile. La Mitsubishi che mi pare sia pilotata da una donna va lunga alla frenata successiva, che è leggerina, infatti io che arrivo più lento tocco appena il pedale. Con l’errore della donzella in Lancer, vado in terza posizione dietro alla coppia ADAM fosforescente – BMW. La M3 e (sic) di un bel colore arancione acceso ed è perfettamente visibile anche perché sul tratto guidato veloce, guadagno per infilare la tedesca in un inserimento veloce a destra a 170 allora (sic). Da brividi! Davanti a me rimane la Dodge e comincio a guidare da formula con traettorie (sic) precise e pulite per riprenderla. Arriviamo ad una S che si fa praticamente in pieno a 195 allora (sic) e l’Americano (?) si sposta all’interno chiudendomi la strada. Sono costretto a frenargli dietro per non tamponarlo e meno male che la macchina era dritta dopo l’avvallamento dopo la S se no mi ammazzavo. Passo da 190 a 100 in poco spazio e ringrazio i freni della mia Nissan che funzionano da dio. In quanto al nostro ADAM, me lo fumo in staccata nel successivo rampino a sinistra, tanto per farli capire chi comanda. Dopo di che devo solo aumentare il vantaggio sul guidato e non perderlo tutto sul dritto. Avere una macchina di classe E non significa automaticamente battere la mia Nissan.
Antonino mi dice che i papaveri delle classi E e D cominciano a parlare di me come un prossimo loro pari. Vedremo. Intanto mi aspetta una mesata di viaggi in càmiu, che comunque mi divertono e tengono allenata la sensibilità di guida.


gennaio 2009
Il nuovo anno non porta bene. Con i càmiu della Transmed continuo a vagare tra la Sardegna e L’Italia meridionale. Stipendio basso 1303 euro. Considerato che a metà mese ho girato uno dei Ranault della ditta e me lo sono messo per cappello, posso ritenermi fortunato se non mi hanno licenziato. In un attimo di disattenzione ho agganciato un guardrail all’entrata della superstrada Cagliari – Sassari e addio patria. Sono arrivati i carri gru da Cagliari per recuperare il relitto. L’azienda ovviamente è assicurata, ma l’aumento del premio lo ammortizzano con il mio compenso per quello sfortunatissimo viaggio. Fortunatamente trasportavo roba solida che non è andata distrutta, se no c’era da risarcire anche il mittente.


Fine gennaio 2009
A febbraio il Passiléstru ha l’evento clu (sic) per gli Ischènti della classe F: la corsa nell’abitato di Cagliari; in pieno giorno. La corsa è da folli e da codice penale grave. Viene fatta ogni anno in un giorno diverso per non dare tracce fisse alla Zustissia ed è riservata solo alle vetture degli esordienti. Si tratta dell’evento che conferma e consacra l’appartenenza alla confraternita. Per me la corsa non va bene. Ci partecipa un fenomeno dal nic name (sic) di Jason a bordo di una Audi TT giallo canarino. Io e lui siamo i favoriti per la vittoria. Questa è una corsa eliminatoria. Otto vetture; i primi tre rimangono nel Passiléstru, gli altri via, a guidare gli autoscontri o in ufficio ogni mattina e ritorno. Il montepremi è standard per una gara di classe F: 500 euro al primo, 250 al secondo e 100 al terzo.
Le macchine si trasferiscono nella calma e nell’anonimato nella zona di partenza nel Viale S.Benedetto. Una lunga e continua curva a sinistra immette sul rettilineo del viale e poi la corsa si snoda attraverso il viale stesso a tutta velocità tra il traffico per immettersi poi in Via Guglielmo Marconi e terminare la gimcana tra gli isolati di Quartu S.Elena, dove i concorrenti sono attesi da un ultimo tratto di gara impegnativo, stretto ma veloce con il solito traffico da evitare. Una vera e propria rulette russa (sic) ma se non si arriva almeno terzi addio gloria.
Questa volta parto abbastanza bene; non ho nemmeno il tempo di rendermi contro cosa succede dietro di me perché devo stare concentratissimo sul traffico e sulle due o tre macchine che mi precedono che fanno le pazze in mezzo ai civili e da un momento all’altro possono rimbalzare in mezzo alla strada fuori controllo; loro o gli innocenti automobilisti.
La velocità è elevatissima alla fine di Viale S. Benedetto faccio 200 allora (sic) con Jason davanti che fa pure di più. Un vero e proprio tostau questo Jason. Alla fine del viale svolta a destra Violenta in Via Marconi. Passiamo in mezzo a due o tre macchine civili; quelli si attaccano al clacson mentre cercano di riprendersi dallo spavento. Svolta a destra; e sulla successiva sinistra il signor Jason commette una cappella e lo infilo all’interno. Poi sfilo tra due macchine civili e lui rimane indietro. C’è adesso il tratto veloce di Via Marconi con poco traffico e mantengo in qualche modo i duecento metri che ho sul nemico. Alla Basilica di S.Elena altra S medio veloce e poi mi infilo a tutta birra di nuovo in Via Marconi all’altezza di Via Sicilia. Qui c’è l’ultima parte dei 7 chilometri del tracciato; la più difficile. L’Audi la vedo ingrandire nello specchietto retrovisore. Io devo districarmi tra il traffico nei due sensi e la sfiga arriva quando mi si para davanti un pullman in senso contrario mentre ne superavo un altro nel mio senso di marcia. Adrenalina ai capelli. Il Bus in senso contrario si butta sul marciapiede ed evito la morte per un pelo, ma Jason ne approfitta e mi passa all’esterno sul marciapiede opposto passando alla destra del pullman che stavo superando io. Ciò fatto scompare con un terza quarta da paura che mi fa capire che la TT non è esattamente stok (sic), e va a vincere. I commissari di percorso confusi tra i pedoni, registrano la vittoria dell’Audi ma naturalmente nessuno si ferma a festeggiare. Occorre tagliare la corda in fretta e ci infiliamo in due o tre condomini di proprietà di affiliati al club per far sparire le macchine il più presto possibile. Verremo a recuperarle con calma nei prossimi giorni. Non ho vinto ma sono ancora nel club.


febbraio 2009 inizio mese
Seconda tratta internazionale per la Transmed: consegna di una macchina escavatrice in Algeria a Constantine. La macchina vado a ritirarla a Palermo. Un altro camionista la portata dalla Germania per l’imbarco. Arrivo a Tunisi di notte e quindi non posso godermi il panorama africano. In più piove; nel deserto! Quando arrivo al confine con l’Algeria sta appena facendo giorno e comincio a trovarmi meglio; non è particolarmente bello guidare in un posto sconosciuto con un semi articolato di notte e con il maltempo. L’Algeria ha lunghe e sinuose strade che si snodano alternativamente tra zone aride e coperte da una bella vegetazione mediterranea. Arrivo alla meta senza particolari fastidi eccettuato un quasi incidente con un camionista locale non molto attento. Le macchine in circolazione sono prevalentemente francesi ma ho visto anche un’Alfa Romeo Giulietta. Ci sono anche un certo numero di vecchie carrette che non ho potuto ben identificare. Non manca qualche vecchia macchina giapponese, molto apprezzate qui per la loro robustezza. Il viaggetto mi frutta 830 euro e le spese di permanenza in attesa del prossimo carico da portare in Italia sono veramente basse, inclusi gli “intrattenimenti”.
Al ritorno devo portare a Cagliari un enorme trasformatore industriale da riparare in Italia. Il viaggio era già previsto; in azienda non erano sicuri ancora di quando. Lo porto con una potentissima motrice Volvo da 700 cavalli. Il carico è uno di quelli seri: 50 tonnellate.
 
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Metà febbraio 2009
Febbraio nelle zone basse del Passiléstru è spesso periodo di gare contro il tempo. Una di questa è organizzata nel centro di una città a caso, a seconda di dove la Zustissia non se la aspetta, di notte a traffico controllato da auto del club che bloccano le vie trasversali al percorso. Il tracciato consiste in un trapezio con le due basi che sono i rettilinei e i lati che sono più corti. Ai vertici ci sono le quattro curve di più o meno di 90 gradi. Tracciato semplice e bisogna stare sotto un certo tempo a seconda della classe del veicolo e del tipo di percorso. Il tempo limite per la prova che faccio io come mia prima gara contro il tempo, è 2 primi e 45 secondi, che valutando il percorso è un tempo più che fattibile.


Questo tipo di prova, detta appunto trapezio, è solitamente assai poco selettiva per lo meno all’inizio. Poi quando si sale di categoria, mi informa Antonino, vengono le prove serie. In questa particolare gara, che per l’occasione si svolge ad Oristano alle tre di mattina, stacco un tempo di 2’22” netti, che è rispettabile. Avrei potuto fare di meglio con la mia Nissan ma arrivo lungo in un paio di frenate ipnotizzato dall’osservare che velocità massima riesco a raggiungere lungo le basi del trapezio: 173 in quella corta e 180 in quella lunga. Queste prove non hanno una quota di iscrizione; sono una specie di transito al via del monopoli, ammesso che si riesca a stare nel tempo assegnato ed un modo del Passiléstru per dimostrare la sua generosità nei confronti degli affiliati. C’è comunque sempre il rischio di andare a sbattere e di spendere molto di più di quello che si vince. Nel mio caso questa volta mi va bene: 500 euro portati a casa con poca fatica.
 
Se ci sono sardi che leggono questo thread mi piacerebbe che correggessero qualunque uso improprio che faccio della loro bellissima lingua. La storia è ambientata in Sardegna perché è la più bella terra del mondo a cui la sua magnifica popolazione fa onore.
 
Terza settimana di febbraio 2009
Siamo alla cosiddetta crono tecnica di Orosei. Questa cronometro la puoi provare con qualunque vettura ma il tempo minimo è abbastanza stringente e secondo le informazioni dei veterani abbordabile solo alle classe F più veloci e la Nissan non è tra queste. Gli esperti dicono che per stare sotto ai 3 minuti e 20 richiesti ci vuole una Honda Integra che nella cultura del Passiléstru è la più competitiva tra le classe F. Si dice che un tizio particolarmente dotato anni fa ce l’abbia fatta con una Fiat Coupé Turbo 20 valvole, grazie al gran motore che la trainava forte fuori dalle impegnativissime (sic) curve del tracciato. Io che sono uno sbattipalle ci provo lo stesso. Naturalmente guido da formula, con poche sbavature. Non forzo proprio al limite perché le speranze di battere i 3 e 20 sono poche anche forzando al massimo, mentre aumentano alla grande le probabilità si sbattere e far danni. 3’26”33 è il mio tempo che è ancora buono per 100 “euri” che sono meglio che niente.


Fine febbraio
La Mesata di càmiu è media 2228 euro netti, completando un ultimo trasporto da Cagliari a Bari. Dal Club riesco ad estrarre 1600 euro scontata la rata di febbraio della Nissan adesso dispongo di un totale di 15600 euro tra contanti e conto in banca. Le gare per ischènti cominciano a scarseggiare e se voglio vincerle e vincere anche quelle che non ho vinto nel primo giro, devo mettere le mani su qualcosa di più prestante della Nissan. Il problema è che non ho ancora abbastanza soldi per una classe F più performante e per adesso devo incrementare al massimo le mie guide di càmiu e riprovare quegli eventi che non ho vinto per raggranellare i soldi che mi servono per una classe F che mi permetta di vincere tutto quello che c’è da vincere nella categoria.
Inoltre la Nissan vorrei tenerla perché ho adocchiato un kit di elaborazione che la fa passare in classe E aumentandone di brutto le prestazioni. Costa 15000 euro e se lo compro prosciuga tutte le mie finanze. Mi consulto con Antonino. Il suo consiglio è di farlo l’investimento. Parteciperei con la Nissan bolidizzata alle sfide di classe E che hanno una media di 1000 euro per il vincitore ma sono anche molto più rischiose. Se sbatto con le casse a zero non potrò aggiustare la macchina; quindi se faccio questa scelta, le prime gare me le dovrò giocare con prudenza. Potrò anche partecipare ad eventi aperti che con la Nissan di serie non sono riuscito a vincere.
Ci penserò attentamente. Mi rimangono ancora un paio di eventi di classe F da affrontare con profitto per arrivare ad essere invitato alla classe superiore e certo non spendo i soldi necessari se non ho prima gli inviti in tasca.


2 marzo 2009
Antonino mi informa delle competizioni ancora da fare in classe F. Non sono molte. Alla fine di tutte il presidente del Passiléstru e il consiglio decidono se un ischènte ha fatto bene abbastanza per passare in classe E. Questo valrà (Sic) anche per me. Nelle classi E e D si cominciano a vedere i soldi veri e io ci devo arrivare.


Per il momento gara a 8 a Sassari. Si corre di notte alla periferia nord della città. Le macchine sono tutte di classe F. Traffico quasi inesistente, quindi possiamo terrorizzare lampioni e gente per bene che dorme con due giri al cannone del circuito stabilito. C’è una vecchia conoscenza: Jason e la sua Audi TT giallo canarino. Dure occhiate tra me e lui. Mi ha fregato nel traffico; qui non mi fregherà. Degli altri non mi curo. Il tracciato prevede un misto abbastanza veloce all’inizio e poi serie interminabile di curve a 90 tipiche di un circuito urbano, che sbocca alla fine su una medio veloce a sinistra, ultimo rettilineo e arrivo alla fine di una sinistra da quinta piena.

Come ho detto, degli altri non mi curo anche perché alla prima S che stacca sulla prima 90 a destra sono già secondo dietro manco a dirlo a Jason, l’unico che veramente va forte su questo tracciato. E’ una faticaccia d’inferno tenerlo perché ad ogni allungo mi prende 100 metri e dove l’allungo e lungo anche 200. La sua TT va forte anche nelle curve urbane; gli unici punti dove riesco a guadagnare sono sulle curve veloci e velocissime, dove la mia Nissan è un siluro. Durante il secondo giro in mezzo alla città riesco comunque a mettere il muso davanti ma per poco. Jason lotta come un leone e ci sportelliamo più volte. Certo nel misto stretto non vuole cedere un centimetro, mi ripassa a tre quarti di percorso nel secondo giro in staccata su una 90 a destra. Sono impressionato; non c’è molta gente che possa passarmi in frenata. Qui decido che rischierò il tutto e per tutto nelle due ultime curve a sinistra prima del traguardo. Prendendomi una bella dose di rischi nelle ultime svolte secche in mezzo agli isolati deserti, riesco a stare abbastanza vicino da avere il contatto nell’ultimo tratto veloce. L’ultima curva prima del rettilineo che da (sic) sul traguardo prima dell’ ultima curva da 190 allora (sic) la sbrodolo e la Nissan sottosterza mettendomi in condizione di svantaggio. Butto dentro la terza per rimanere in strada e do tutto gas in uscita per tenere la macchina in tiro; se sbatto, sbatto! Non gli sono più al culo incollato ma ho ancora speranze. Mi devo giocare la tratettoria (sic) del curvone sul traguardo. La turbina dell’Audi sibila davanti a me sull’accenno a sinistra prima del curvone, ed io a mia volta scarico terza quarta e quinta. Adesso è il momento di metterci le palle; quinta piena 170-180-190, poi devo staccare gli occhi dagli strumenti. Gli stop dell’Audi si accendono per una frazione di secondo; io entro in pieno nella curva a sinistra. La Nissan si mantiene neutra all’inizio poi inizia a dare cenni di sottosterzo. Con questo carico se mollo mi giro e sfascio tutto contro i palazzi a destra, quindi tengo giù. Passo in un pertugio tra l’Audi e la forza centrifuga che mi butta fuori, ma passo! Dopo di noi il vuoto per centinaia di metri. Vado a vincere e come sempre le macchine del Passiléstru si dileguano nella notte. Domani riceverò il corriere con i 600 euro della vincita e dito medio alzato per il signor Jason che comunque è un gran combattente.
 
5 marzo 2009
Colloquio con il mio capo presso la sede Trasmed di Cagliari su Slype. Uno degli autisti che faceva le tratte internazionali si è messo in proprio e ha lasciato l’azienda. Mi rendo disponibilissimo alle trasferte lunghe che dovrò comunque conciliare con il calendario del Passiléstru. Non voglio certamente che il mio lavoro con i càmiu interferisca con la mia attività con il club quindi mi dovrò barcamenare. Mi viene tanto per cominciare assegnato un viaggio in Corsica per un migliaio di euro. Trasferta di due giorni. Mi sparo in un unico tiro da Bari al porto di Napoli; traghetto sbarco a Cagliari e tutta una tirata fino a Porto Torres. Traghetto e sbarco ad Ajaccio, dove consegno 3 tonnellate di prodotti per cartolerie. Tempo di vedere la Corsica non ne ho, ma pare bellina anche se non tanto quanto la mia Sardinnia.
L’altra notiziona, questa volta tramite Antonino Nocco e che il consiglio del Passiléstru mi ha approvato per le competizioni in classe E. Quindi preparo i dinari per la preparazione corsa della Nissan. Il preparatore, che mi monterà un kit Nismo proveniente direttamente dal Giappone, vuole una settimana di tempo. Costo 15390 euro. La spesa mi lascerà a secco ma mi aprirà la strada ad eventi ben più redditizi di quelli che ho disputato sinora. Il piano è di comprare in futuro anche una classe F più performante per completare quelle poche prove che mi restano da disputare in quella categoria e magari ripresentarmi a quelle dove non sono riuscito a vincere con una macchina diversa.

10 marzo 2009

La prima impresa che intraprendo con la Nismo Nissan è un secondo tentativo nella Sernobi-Ballao, la gara dove c’erano i due incapaci con la 355 e con la NSX. In questa seconda corsa incapaci non ce ne sono. C’è un tizio agguerrito di nome Danny con una Maserati Granturismo Gialla tappata da corsa, per lo meno come assetto. Poi c’è un damerino che pare 007 con una Lotus Espirit (sic). Gli altri sono classi F eccettuato per una Jaguar coupé guidata da un anonimo, che non ha nemmeno un nic name (sic). Danny mi dice Antonino è uno dei soci ricchi del concessionario Ferrari di Cagliari ed è amico dell’incapace con la 355 che oggi non gareggia. Si vede che ne ha avuto abbastanza dei calci nelle gengive che a (sic) preso dalle classi F nella ultima corsa.
I 15000 per l’elaborazione della Nissan sono stati ben spesi. Da 135 a 258 cavalli, assetto, ammortizzatori da corsa, rollbar, sedili e volante Sparco, telaio quasi completamente rifatto per dare rigidità. Cerchi e pneumatici Yokohama pista. L’ho provata nelle rampe autostradali tanto per vedere come va sul veloce e con questo mezzo sono pronto ad affrontare chiunque, immaginarsi una Maserati Granturismo. Nel fare queste considerazioni mi sono ovviamente dimenticato che la Granturismo è una classe D con 396 cavalli quindi qualcuno più della mia Nismo e comunque non mi fa paura. Il tracciato della corsa è variegato e la potenza non è tutto qui, anche se ci sono un paio di rettilinei lunghi, specialmente l’ultimo che da (sic) sul traguardo e dove il pick up tappato da NASCAR mi ha fulminato nella precedente corsa sull’ultimo rettilineo.
In questa gara le cose vanno diversamente. La Lotus scatta in testa e all’inizio la Maserati non è un fattore. Il percorso all’inizio è molto guidato e nella seconda metà è veloce. Se riesco ad accumulare abbastanza vantaggio nel primo, nel secondo settore dovrei vivere tranquillo. Il problema è che non riesco ad accumulare praticamente nessun vantaggio nel primo settore. Ci metto un po (sic) di tempo a sbarazzarmi della Lotus; praticamente quando il tratto misto medio sta quasi per finire. La Jaguar che è l’altra classe E non entra mai in competizione e se la vede con le classi F nel gruppo degli inseguitori. Quando riesco a passare la Lotus, questa comincia a perdere gradatamente terreno, ma ben presto mi ritrovo la Maserati addosso dopo che ha recuperato da una non felice partenza. Non mi riesce di guidare pulitissimo. La Nismo Nissan è molto nervosa con il suo assetto racing e mi devo abituare, senza contare il fatto che in uscita con la potenza che ha tende a scomporsi e a sovrasterzare se non si fanno le cose proprio per bene. Tengo Danny e la sua Granturismo dietro per un po (sic) ma non per sempre. In un inserimento a sinistra dopo essersi incollato al mio deretano sull’allungo precedente, mi sorpassa in frenata. Del resto è una classe D con 400 cavalli. Come sempre non mi perdo d’animo. Se lo facessi o lo avessi fatto in passato, molte gare non le avrei vinte o non sarei arrivato nei primi tre. Arriviamo dunque ad una curva medio veloce a destra dopo un ponte, dove si svalla e si completa con un altro invito sempre a destra in un rettilineo di media lunghezza. Qui riesco a ripassare la Maserati e nella successiva curva veloce a sinistra incremento un minimo il vantaggio. Rettilineo medio e frenatona prima dell’ultima 90 gradi a sinistra che immette sul lungo rettilineo di arrivo. Qui nella precedente corsa avevo passato in frenata il Pik up (sic) Ford il quale non ero poi riuscito a tenere dietro sul rettifilo finale. Invece in questa seconda corsa, alla staccata arrivo già davanti. Mi affido ai santi protettori e stacco tardissimo, fidando nell’impianto frenante della Nismo e nell’alleggerimento generale causato dal kit di elaborazione. La Maserati si fa un po (sic) più piccola nel retrovisore, ma è li (sic). Vado dalla sesta alla terza con fiamamte visibili nel retrovisore dallo scappamento maggiorato e mi infilo nella curva a sinistra come un indemoniato. Esco forte di terza piena e sgrano tutte le marce di nuovo a salire. Come temevo Danny è già li (sic) attaccato alla coda della mia macchina. Non mi resta che fare lo scorretto, ci sono giudici di gara qui. Ogni volta che si sposta per sorpassarmi di pura potenza gli chiudo la porta sperando che non perda la pazienza e mi speroni. Quando taglio il traguardo in testa faccio quasi 260 allora (sic) segno tangibile del miglioramento delle prestazioni della macchina. Sono 5000 euro per 3 mimuti, 11 secondi e 20 centesimi di lavoro; mezzo minuto in meno di quando la Nissan era di serie. In una sola corsa ho recuperato un terzo delle spese di preparazione della macchina e sono al settimo cielo.
 
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12 marzo 2009 fino a fine mese
Continua la rivisitazione delle prove nelle quali non sono stato brillante con la Nissan di serie; naturalmente solo quelle prove aperte a qualunque macchina. Ripetizione dunque della prova a cronometro di Orosei. Sempre tecnica e sempre difficile, ma con la Nismo tolgo 15 secondi al tempo fatto registrare con la macchina si serie. Inutile dire che batto il tempo minimo ed incasso i relativi 500 euro di una prova individuale di livello ischènte.


Un paio di trasporti celeri per il club (non dico di cosa), mi fruttano un altro migliaio per un totale record per il mese di 6500 euro. Mai riuscito prima a fare niente del genere.

In càmiu anche qui un mese record con la lunga trasferta in Francia da Ajaccio a Tolosa, da Tolosa indietro a Porto Vecchio e finalmente da Portovecchio a Cagliari, trasportando di tutto. Dalla posta a due trattori agricoli montati su un enorme rimorchio, fino ad un carico di cerchioni. Totale di stipendio da Tansmed 3661 euro. Ad inizio mese avevo contanti per 300 euro e zero soldi in banca. Adesso ho un totale di 10000 euro. Ancora qualche mese così e mi compro un’altra classe F per completare le prove di categoria.

Aprile si comincia a ballare
Le competizioni si fanno sempre più selettive. Iscrizione alla Tertenia – Bari Sardo, una corsa clandestina di quelle veramente toste a 8, per classi E con ammissione di due fuori quota classe D in cerca di prede facili. Gara difficilissima su un tracciato di 20 chilometri non in circuito. Si può dire che il percorso sia ultra veloce e quindi non si adatta (sic) bene alla Nismo Nissan che è rapportata corta per gare guidate e per sfruttare al massimo il compressore di grosse dimensioni. Risultato; quarto, 1000 euro buttati via e colpo alla mia reputazione di pilota pericoloso. Una giornata no.


I concorrenti cominciano ad essere gente veramente tosta. Innanzi tutto i due fuori quota classe D; una Maserati Gran Turismo questa volta rossa guidata da un tizio di nome Marvin ed una Ford Mustang non base, ma di un modello più veloce tipo “Boss” guidata da un tizio dall’emblematico nome di Ayrton. Altri concorrenti forti sono un SUV Audi che sul dritto è un razzo ed il vincitore della gara che non ho fatto nemmeno in tempo a vedere che macchina aveva in quanto già dalla partenza si è preso quei trecento metri che non ha mai più mollato e per meglio dire, che io non sono più riuscito a recuperare.

Al via passo da ottavo a sesto, perché riesco a sopravanzare in accelerazione una Lotus Elise ed una Subaru. Approfitto per spiegare come funziona la griglia di partenza nel Passiléstru. Certamente non ci possono essere prove e qualificazioni come nelle gare vere. Per ovvi motivi sulle strade occorre apparire e scomparire il più velocemente possibile. Quindi se si partecipa alla gara per la prima volta si parte ultimi in griglia e se ci sono più partecipanti esordienti in quella particolare prova il posto in griglia ce lo si gioca all’asta a chi offre di più della quota di iscrizione base. Se nessuno fa un’offerta allora si estrae a sorte.

La prima parte del percorso è accelerazioni e frenate per curve relativamente lente o a 90 gradi. Qui pur non brillando nella guida riesco a guadagnare un’altra posizione. Adesso davanti a me ho il SUV Audi che nelle accelerazioni da curva a curva va come un’astronave di Star Trek. Davanti ci sono la Ford Mustang pro, la Maserati di Marvin e l’innominato, che si è già preso 300 metri su di me ed un centinaio sulla Maserati. Dall’ultima secca svolta a destra di 90 gradi entriamo in un misto veloce che da (sic) su un avvallamento e poi su una S da sesta quasi piena che immette su un ponte. Faccio quasi tutto a 190 allora (sic) e sul ponte riesco a fumarmi il SUV all’interno che nei cambi di carico è in difficoltà. Si scende dal ponte in pieno ed inizia il tratto non dico veloce ma velocissimo. Sono una dozzina di chilometri di statale a fondo scala a 240 con il limitatore che entra ed esce in continuazione. Sulle velocissime curve che si fanno in pieno mi svernicio un paio di volta con la Ford e devo stare attento all’Audi che tra curvone e curvone recupera, ma in appoggio perde. Il tizio con la Mustang fa onore al suo soprannome e non cede di un centimetro. Ci affianchiamo un paio di volte e nell’ultima di queste volte entriamo in contatto a 240 orari. La Nismo si scompone e rischio di ammazzarmi e lo stesso succede a lui; ma tiene il piede giù ed alla fine è davanti. Complimenti alle palle quadre. Io sono un bagno di sudore e di adrenalina. La Maserati e l’innominato sono avanti e le vedo piccole piccole. Alla fine del tratto a velocità pled si entra in un misto più denso ma sempre quasi da sesta piena e questo è pericolosissimo perché ci sono quattro o cinque S di seguito da più di 200 allora (sic) tutte raccordate e se sbagli la minima traettoria (sic) a quella velocità sbatti direttamente prima di esserti accorto che hai sbagliato. Mi sono fatto tre giorni di ricognizione di questo tratto, ma in sesta piena appare tutto diverso.

Ed infatti qui ho la mia prima indecisione, proprio mentre stavo recuperando sul gruppo davanti. Metto mezza ruota fuori e la Nismo prende a ballonzolare pericolosamente. Sono costretto ad alzare il piede ed i nemici si allontanano.

Non perdo le speranze perché l’ultimo tratto, dopo un avvallamento, che a 200 è un trampolino di lancio, c’è un tratto super tecnico con repentine decelerazioni e curve abbastanza secche seguito da un tratto con curve più veloci e da fare super precise. Quindi confido nella mia superiorità tecnica. E confido male perché in primo luogo in una curva decisa a sinistra mi metto di traverso dopo una staccatona nella quale vado oltre il limite per la foga di recuperare (tipico errore che distingue il dilettante dal pilota di razza), ed in secondo luogo l’innominato, la Maserati ed il signor Ayrton su questo tratto tecnico non sono da meno di me e non cedono un metro. Aveva ragione Antonino. In categorie E le cose si fanno dure e non sono più il fenomeno che pensavo di essere.
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Metà aprile 2009
Tra una gara e l’altra col Passiléstru, trovo il tempo di farmi un bel andata e ritorno dalla Sardegna alla Francia e la mia fama di autista internazionale si consolida. Vado da Cagliari a Tolosa con un carico di motociclette e poi ritorno a Sassari avendo prelevato in Francia dei generatori industriali da riportare in Sardegna. Paga buona alla media di 1000 euro a viaggio.


Appena tornato a casa mi attende una prova difficilissima con il Passiléstru. Questa è una prova capestro di quelle obbligatorie per rimanere nel club. Chiunqe arrivi in classe E deve superare questa prova nel tempo massimo di 3 minuti per riprendere la propria quota di iscrizione, ed in 2 minuti e 45 secondi per guadagnare 1000 euro. Ci metti più di 3 minuti e addio club, quindi è una cronometro che va preparata con estrema cura anche perché è una prova molto particolare. Per 9 decimi del percorso non c’è nemmeno una curva, ma solo una serie di svalli che sono divertenti ad andatura domenicale ma che a farli in 2 e 45 per 8 chilometri di tracciato, alla media necessaria di 200 orari sono altrettanti decolli ed atterraggi che oltre a distruggere le sospensioni ed il telaio sono anche pericolosissimi perché questa crono si svolge in pieno giorno e con traffico.

La prova è chiamata non per caso bolu de ànzelu perché se sbagli vai a finire direttamente tra gli angeli e magari ti porti con te qualche auto civile.
Messa a punto della Nismo Nissan. Scarico massimo delle sospensioni ed alleggerita anche la pressione delle gomme. Mi serve una macchina che in atterraggio sia neutra e non cominci a scodare da tutte le parti o la prova sarà molto breve e si concluderà probabilmente con una fuga a bordo di un veicolo di un commissario per evitare di essere preso con i rottami dalla Zustissia, ammesso che se ne esca vivi.


Dunque come detto la prova è un lungo rettilineo a balzi e trampolini che si snoda dalla dalla zona industriale di Prato Sardo al ponte Marreri dove la prova si conclude, il tutto in provincia di Nuoro.
Prima seconda terza e su fino alla sesta nell’accelerazione iniaizale; 210-220 orari di media. Sette chilometri di salti in zona trafficata, velocità di punta probabilmente a 230 dato il suono del mio sovralimentato Nissan ma non ho mai il tempo di guardare la strumentazione, attento come devo stare ad atterrare con la macchina dritta. Quindi in realtà qui si gioca tutto di acceleratore e bilanciamento in atterraggio. Occorre mollare subito prima di un salto in maniera da atterrare con meno energia possibile e mantenere una certa stabilità laterale quando si tocca terra. Dopo un breve tratto dove cerco di zigzagare tra le macchine civili, mi rendo ben presto conto che è meglio stare tutto a destra al limite della carreggiata e passare il traffico a destra a 200 allora (sic) con conseguenti sincopi dei civili. Certo occorre misurare bene lo spazio tra il rail e il traffico ma almeno non c’è bisogno di sterzare troppo e compromettere l’assetto della macchina nelle delicate fasi di presa di terra dopo un salto. Massima attenzione con il gas e rallentare nei momenti opportuni. E comunque ci sarà da spendere dei soldi per controllare sospensioni e telaio a fine prova. In qualche modo riesco a terminare la parte dei dossi senza atterrare mai su nessuna macchina civile e poi devo giocarmi l’ultimo chilometro e mezzo di curve e controcurve prima di arrivare al ponte Marreri. Anche qui c’è traffico e delle traettorie (sic) ideali mi devo dimenticare. Taglio il traguardo ed il commissario del club nascosto in un furgone registra il tempo di 2 primi 43 secondi e 61 centesimi che mi laurea a pieni voti membro di classe E del Passilestru e mi consente l’accesso a tre gare al mese invece di due.


Per rilassarmi mi sparo un viaggetto a velocità codice a Sassari dove vado a prendere una motrice MAN che è una bellezza di comodità e silenziosità a cui è attaccato un gigantesco rimorchio che porta una macchina trivellatrice per scavi e prospetti. Devo portarla in Spagna in una città chiamata Ciudad Real. Viaggio tranquillissimo. Traghetto a Porto Torres e placida crociera da Barcellona alla meta. La tratta spagnola è per metà di sera ed arrivo a destinazione alle 2230. Non mi resta che attendere una tratta di ritorno in Sardegna. Devo aspettare qualche giorno per trovare qualcosa ed alla fine quel qualcosa, e cioè uno yacht! Non va in Sardegna ma a Calvì in Corsica. Da lì dovrò attendere che ci siano merci da trasferire in Sardegna per tornare a casa. Ho paura che questo mi impedirà di correre la terza prova di aprile per il Passiléstru ma non posso certo rifiutare un incarico dalla Transmed, anche perché di fare le tratte internazionali l’ho scelto io per avere una paga migliore. Il viaggio in Spagna mi è stato per esempio pagato 1400 euro, che non è proprio da buttare via.

L’attesa imprevista a Calvi mi costa una gara alla quale non posso partecipare, ma la mesata di guida di càmiu tra la Francia e L’Italia mi frutta 5834 euro. Un nuovo record; più duemila euro dal club non posso lamentarmi. Non tornerò immediatamente in Italia. C’è un carico ancora non specificato di cosa, che devo portare a Bastia. Poi vedremo.

Alla fine tra una peripezia e l’altra ci metto due settimane a rientrare in Sardegna con un carico di semi di Soia da Milano. Da Bastia sono andato a Milano con sul rimorchio un impianto refrigerante industriale, da Milano a Taranto con plastica da riciclare ed infine da Taranto a Sassari con i semi di soia.
Quando ritorno a casa è la terza settimana di Maggio e e nella cassetta della posta trovo il consueto volantino mensile delle gare del Passiléstru che posso correre in quel mese. Il giorno dopo il mio rientro, mentre sto facendo colazione al bar mi arriva la notifica di trasporto urgente all’aeroporto di una personalità del club. Mollo cornetti e cappuccino e mi catapulto in macchina. Non è bene dire di no a queste notifiche improvvise. Quelle inviata ai possessori di Licenza E e superiori sono normalmente notifiche della massima importanza e della massima urgenza.

Volo all’indirizzo indicato e mi ritrovo ad attendermi una bellezza mozzafiato che dice di chiamarsi Tabby. Si tratta della figlia di un grosso rivenditore di auto di lusso e super sportive affiliato al Passiléstru di cui non farò il nome che va in vacanza è ci ha messo troppo tempo per prepararsi e truccarsi. Adesso è in ritardo e papi pur essendo facoltoso non ha un elicottero per sbarcarla in tempo al terminal partenze di Elmas.
Devo fare in fretta ma anche attenzione a non rovinare questa grazia di dio. Non sia mai sbattiamo da qualche parte e si fa male. Quindi guida svelta con ignoranza delle regole della strada che rallentano di più, tipo semafori e precedenze, ma ancora prudente abbastanza per arrivare al Mameli tutti di un pezzo. Durissimo guidare senza farsi distrarre dalle grazie della ragazza, dato che il suo abbigliamento nello stretto sedile Sparco da corsa, si solleva ad ogni movimento suo o della forza centrifuga. Comunque arriviamo in tempo e Tabby mi saluta con un bacio sulla guancia destra. Non ha valige ma solo il bagaglio a mano, un piccolo trolley che abbiamo sistemato sugli stretti sedili posteriori. Mentre guido per tornarmene al bar, un’altra notifica sul cellulare; questa volta contenete il numero di telefono di Tabby. Discreta mattinata di lavoro. Metto Vasco Rossi ad alto volume e vado ad allenarmi sulla panoramica collinare da Maidana ai Nuraghe Sa Domu.
 
[...] Dopo un breve tratto dove cerco di zigzagare tra le macchine civili, mi rendo ben presto conto che è meglio stare tutto a destra al limite della carreggiata e passare il traffico a destra a 200 allora (sic) con conseguenti sincopi dei civili. Certo occorre misurare bene lo spazio tra il rail e il traffico ma almeno non c’è bisogno di sterzare troppo e compromettere l’assetto della macchina nelle delicate fasi di presa di terra dopo un salto.
La fantasia è al potere, e va bene.... ma forse stavolta ha volato un po' troppo alto.
 

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