E' anche bello confrontarsi in felice disaccordo.
Secondo me i 2 secondi che oggi separano il top driver da quello mediocre sono i 4 di qualche anno fa e così bisogna interpretarli , ovvero che seppur diminuti sono un gap che il pilota più scarso mai colmera. Faccio un esempio , ricordate quando Rossi provo la Ferrari di Raikkonen? Alla fine si prese soo 1 secondo, tutti giustamente rimarcarono questo risultato , il problema è che quel secondo lui lo sapeva bene che non lo avrebbe mai colmato perché con quella vettura era il tempo che divideva il campione dal discreto pilota.
Certamente, ho scritto "felice" disaccordo proprio per quello, sapete che apprezzo il clima amichevole e aperto che si vive in sezione motorsport che tutti noi continuiamo a tener vivo!
Continuo il mio correre su un binario parallelo: ho messo assieme, volutamente, pilota migliore su auto migliore e pilota "scarso" su auto peggiore.
In condizioni normali non ci sono più di 6/7 decimi tra i migliori piloti e i peggiori piloti di questa griglia, il che significa che le auto, tutte, sono molto vicine, massimo un secondo e mezzo tra la migliore e la peggiore.
Il che, di nuovo, mi porta a concludere che queste auto siano molto impegnative per sforzo fisico ma che siano estremamente "facili" da guidare e interpretare e questo, per me, è dato da peso, dimensioni e larghezza gomme (+ effetto suolo).
Ritengo non sia affatto un caso che quando piove o, peggio, in condizioni miste su gomma (fredda) da asciutto, si amplifichino SIA le differenze tra auto/progetti SIA quelle tra piloti.
Sul discorso Valentino Rossi (o buonissimi piloti e talenti) invece sono completamente d'accordo, ma vale anche per un Sainz o un Perez rispetto ai capi squadra: in proporzione è molto semplice avvicinarsi, molto, ai tempi di un fenomeno, con due note, chiaramente a pari auto e a pari condizioni:
- il fenomeno ci mette un decimo dei tentativi per arrivare al SUO tempo limite
- ci si può avvicinare a qualche decimo ai tempi del fenomeno, ma limare quei decimi diventa sempre più impossibile man mano che si migliora
Idem per Schumacher che girava in moto a due o tre secondi dai tempi di Biaggi, all'epoca, ha migliorato molto arrivando fin lì ma andare oltre avrebbe richiesto tempi esponenzialmente maggiori e cmq i tempi del "fenomeno" non li avrebbe mai e poi mai raggiunti.