<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Aggiornamento sui problemi 1.2 puretech benzina | Page 23 | Il Forum di Quattroruote

Aggiornamento sui problemi 1.2 puretech benzina

Io rimango della mia idea cioè che è un ottimo motore pluripremiato nel gotha dei migliori motori e pietra miliare nel suo segmento che ha avuto varie vicissitudini ma volendo, oggi, nella sua ultima evoluzione ciclo Miller dia soddisfazioni anche dal punto di vista della affidabilità e longevità.

A meno che....
 
Da qualche parte in questo forum si dovrebbe trovare anche un mio post che accennava di una qualche criticità anche alla variante a catena e nel caso la motivazione di fondo pareva trovare le sue basi nel fatto (?) che gli spazi fossero alquanto ridotti e di conseguenza la catena nel suo alloggio... risultato; catena sottodimensionata...

Si spera altresì che quanto sopra possa risultare perlopiù infondato o quantomeno un caso piuttosto isolato...
 
Io rimango della mia idea cioè che è un ottimo motore pluripremiato nel gotha dei migliori motori e pietra miliare nel suo segmento che ha avuto varie vicissitudini ma volendo, oggi, nella sua ultima evoluzione ciclo Miller dia soddisfazioni anche dal punto di vista della affidabilità e longevità.

A meno che....
Guido ti assicuro che il ciclo Miller questo motore lo adotta dall'inizio, tantè che la detonazione dei primi due anni poi risolta era proprio causata dal ciclo Miller , la chiusura ritardata delle valvole di aspirazione ( Lo sputo ) causava depositi di polimeri intorno alla sede valvole , e durante una accelerazione sostenuta questi polimeri si staccavano e creavano auto accensione con quel buco che era causato dal sensore di detonazione che tagliava l'alimentazione, devo dire che i motori moderni ad iniezione diretta adottano tutti il ciclo miller ed il problema di polimeri sulla aspirazione esiste un po su tutti, purtroppo il carburante con la iniezione diretta non passa più dal condotto ed essendo anche un buon detergente non pulisce più il condotto e intorno alla sede valvola e non raffredda la valvola.
 
Ci sono tuttavia due eccezioni: la DS3 e la Opel Mokka, che vengono offerte con un solo PureTech (senza ibridazione) e un cambio manuale, ma hanno comunque diritto alla catena di distribuzione. Lo stesso vale per la nuova C3, che beneficia della catena di distribuzione su tutti i suoi motori, a combustione o ibridi. Nel caso della DS3 e della Mokka, ciò è dovuto al fatto che questi due modelli sono stati utilizzati per lanciare la terza versione del motore PureTech.

Secondo le nostre informazioni, la DS3 non ibrida e la Opel Mokka PureTech hanno permesso a Stellantis di testare e accompagnare lo sviluppo finale del blocco PureTech con catena, che ora è stato democratizzato sotto il cofano delle ibride Stellantis.

Quindi, per qualche tempo ancora, ci saranno due versioni del PureTech sul mercato: la vecchia generazione con una trasmissione a cinghia migliorata e la nuova versione con trasmissione a catena solo sulle ibride e sul cambio meccanico DS3 e Mokka PureTech. Se avete dei dubbi e volete controllare il vostro sistema di distribuzione, aprite semplicemente il foro di riempimento dell'olio: la cinghia di distribuzione è direttamente visibile.

Fiabilité du moteur 1.2 PureTech : Stellantis a corrigé le tir, mais certains modèles gardent la fameuse courroie (automobile-magazine.fr)
 
Da qualche parte in questo forum si dovrebbe trovare anche un mio post che accennava di una qualche criticità anche alla variante a catena e nel caso la motivazione di fondo pareva trovare le sue basi nel fatto (?) che gli spazi fossero alquanto ridotti e di conseguenza la catena nel suo alloggio... risultato; catena sottodimensionata...

Si spera altresì che quanto sopra possa risultare perlopiù infondato o quantomeno un caso piuttosto isolato...
Pare brutto limitarsi ai fatti? Il 1.2 Puretech a catena è appena stato commercializzato, non è il caso di risparmiarsi ipotesi basate sul nulla più assoluto?
 
Ultima modifica:
Guido ti assicuro che il ciclo Miller questo motore lo adotta dall'inizio, tantè che la detonazione dei primi due anni poi risolta era proprio causata dal ciclo Miller , la chiusura ritardata delle valvole di aspirazione ( Lo sputo ) causava depositi di polimeri intorno alla sede valvole , e durante una accelerazione sostenuta questi polimeri si staccavano e creavano auto accensione con quel buco che era causato dal sensore di detonazione che tagliava l'alimentazione, devo dire che i motori moderni ad iniezione diretta adottano tutti il ciclo miller ed il problema di polimeri sulla aspirazione esiste un po su tutti, purtroppo il carburante con la iniezione diretta non passa più dal condotto ed essendo anche un buon detergente non pulisce più il condotto e intorno alla sede valvola e non raffredda la valvola.
Polimeri...
Sono depositi carboniosi, non a caso la problematica si chiama carbon buildup: in massima parte si tratta di vapori d'olio provenienti dal ricircolo del blow-by ed inviati in camera di combustione per essere bruciati, osservando l'interno dei condotti d'aspirazione dei motori si nota molto spesso questa untuosità. Il problema sorge in prossimità dei punti caldi come sedi e valvole d'aspirazione in alcuni motori ad iniezione diretta, perchè quelli ad iniezione indiretta si ritrovano quei punti ripuliti e raffreddati dai getti degli iniettori di benzina. I motori ad iniezione diretta usano proprio il ciclo miller per ridurre ed evitare questo problema perchè il ritorno di parte della miscela dovuto al LIVC (Late Intake Valve Closure) fa sì che rientri anche della benzina vaporizzata che aiuta a tener puliti quei punti, quindi la LIVC è una strategia voluta. Vero che i depositi che si staccano creano problemi di autoaccensione, senza contare difficoltà di chiusura delle valvole e la riduzione della sezione di passaggio dell'aria nei casi più critici. Alcuni motori usano sistemi a doppia iniezione, diretta ed indiretta, ed uno dei motivi è proprio di risparmiarsi il problema del carbon buildup.
 
Pare brutto limitarsi ai fatti? Il 1.2 Puretech a catena è appena stato commercializzato, non è il caso di risparmiarsi ipotesi basate sul nulla più assoluto?

Ci sono delle versioni puretech a catena che girano già da un pò su Mokka se non erro e altre....sulla cui base è poi "evoluto" l'attuale Miller
 
Ho chiesto qua appunto perchè in rete circola tutto e di più senza fonti certe.
Mi risulta, ma magari mi sbaglio, che il primo puretech passato alla catena non abbia più di un anno, è cosa molto recente tanto che diversi modelli continuano ad esser consegnati con la cinghia umida. E' l'Ecoboost 1.0 Ford che è passato alla catena già da un pò in coincidenza della presentazione della Puma, con l'estensione della modifica anche a modelli già in produzione come la Focus.
 
Mi risulta, ma magari mi sbaglio, che il primo puretech passato alla catena non abbia più di un anno, è cosa molto recente tanto che diversi modelli continuano ad esser consegnati con la cinghia umida. E' l'Ecoboost 1.0 Ford che è passato alla catena già da un pò in coincidenza della presentazione della Puma, con l'estensione della modifica anche a modelli già in produzione come la Focus.

Proprio perchè ci sono alcune segnalazioni chiedo, e sopratutto vorrei sapere da fonti "certe" non da haters.
 
Pare brutto limitarsi ai fatti? Il 1.2 Puretech a catena è appena stato commercializzato, non è il caso di risparmiarsi ipotesi basate sul nulla più assoluto?
Con tutta la buona volontà non è che io abbia tutta questa voglia di "ipotizzare" sul powertrain di turno e nella fattispecie per questo PureTech ed anche perché non ne ho nessun tipo di "rapporto"...

Ad ogni modo, giusto nel post successo al mio, troverai riportato riguardo a DS3 e Mokka munite proprio della versione del powertrain in questione, ossia quello dotato di catena di distribuzione (che fosse MHEV o meno) nonché specificando che questi modelli fossero utilizzati per un collaudo / test di durata e ad ogni modo si parla già di esemplari con all'attivo un chilometraggio nell'ordine dei 40/50.000 km...

Poi se non dai credito a ciò che dopo aver appreso in rete (e non propriamente inventato, ma per carità!) altro non faccio che agevolare "mettendoci anche la faccia" proprio ai fini di condividere con altri non saprei cosa dirti ed amen.
 
Sakurambo "(benzina. I motori ad iniezione diretta usano proprio il ciclo miller per ridurre ed evitare questo problema perchè il ritorno di parte della miscela dovuto al LIVC (Late Intake Valve Closure) fa sì")

Sono d'accordo tranne questa citazione sopra ,la funzione principale del
Ciclo Miller non è fatto per pulire , altrimenti bastava iniezione indiretta, il ciclo Miller è un ciclo Atkinson simulato dal ritardo chiusura valvole per ridurre la corsa di compressione e sfruttare meglio la corsa di espansione , essendo impossibile e complicato col numero di giri motore odierni usare il vero ciclo Atkinson riducendo meccanicamente la corsa in compressione. Ma sicuramente lo sai la mia è solo una precisazione.
 
Estratto dalla brochure della Nuova Citroen C3.

motore.jpg


R.I.P. Cinghia a bagno d'olio, per quella nuova, per quella vecchia, fino a fine 2024.
 
Sakurambo "(benzina. I motori ad iniezione diretta usano proprio il ciclo miller per ridurre ed evitare questo problema perchè il ritorno di parte della miscela dovuto al LIVC (Late Intake Valve Closure) fa sì")

Sono d'accordo tranne questa citazione sopra ,la funzione principale del
Ciclo Miller non è fatto per pulire , altrimenti bastava iniezione indiretta, il ciclo Miller è un ciclo Atkinson simulato dal ritardo chiusura valvole per ridurre la corsa di compressione e sfruttare meglio la corsa di espansione , essendo impossibile e complicato col numero di giri motore odierni usare il vero ciclo Atkinson riducendo meccanicamente la corsa in compressione. Ma sicuramente lo sai la mia è solo una precisazione.
Il ciclo Miller non è stato pensato primariamente per ripulire le valvole ma per la più nobile funzione che hai descritto, tuttavia viene buono nel caso dei GDI proprio per il motivo sopra citato. Variatori di fase continui in aspirazione e la stessa DI che consente di iniettare benzina in esatti momenti della corsa del pistone danno la possibilità di contare con precisione la quantità di benzina destinata "al lavaggio". I GDI esistono da anni, senza queste strategie avremmo morie di propulsori schiantati dal carbon buildup che è un problema noto per i costruttori, In tempi recenti s'è aggiunta la complicazione dei turbocompressori in quei motori, in quanto è più complicato aver esatta contezza dei flussi d'aria nei transitori, quando il turbo accelera o rallenta.
 

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