<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vendite Alfa Romeo in Italia (e non solo) dal 1967 a oggi | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Vendite Alfa Romeo in Italia (e non solo) dal 1967 a oggi

gentle-man ha scritto:
... aggiungo anche il grafico con il confronto Alfa Romeo - Audi - BMW.

No comment... :evil:
Il grafico potrebbe rappresentare benissimo l'andamento delle economie della Germania e dell'Italia. Basta togliere i marchi e metterci le bandiere del nostro paese e di quella tedesca. :shock:
Forse il problema dovrebbe essere ricercato altrove.
Forse come sistema Italia non funzioniamo bene da un po' di decenni?
Forse non sappiamo fare squadra?
Forse siamo sempre gli uni contro gli altri a prenderci a sassate per poi aspettare l'arrivo dello straniero di turno che ci prende a sassate tutti?.
Forse tutte queste cose insieme più tante altre .......................
 
Leggo il grafico dell'opener e lo trovo molto interessante.
Ci leggo che l'abbandono delle radici non ha pagato.
Vedete la fascia immediatamente successiva al 1992, quando sono finite le trazioni posteriori e ve ne renderete conto.
Solo chi ha un grande passato ha un grande futuro.
Cos' oggi inizia lo spot di Giulietta, ma in Alfa il grande passato è finito quando il duetto è andato in cantina e la dirigenza ha voluto dimenticarselo come fa oggi quando ristilizza il marchio.
Glia appassionati del marchio sono rimasti fedeli, ma non tutti, perché alcuni che vogliono sentirsi spinti dalla vettura e non tirati hanno comprato tedesco, mercedes bmw, che quella soluzione meccanica offrivano.
Certo mi chiedo cosa possa trovare un'alfista in una bmw?
Io la ho guidata la 318 e 46 aveva percorso 70000 km ed a pieno carico 5 a bordo per sorpassare una Panda multijet ho dovuto scalare dalla V alla IV, quali doti dinamiche ci trovino non riesco a spiegarmelo!

C'è una legge in natura che dice che il vuoto deve essere sempre riempito e lo spazio vuoto lasciato da Alfa Romeo è stato riempito dai tedeschi.
Finalmente il management se ne è accorto!
Caspita dopo quasi trenta anni hanno riscoperto la tradizione, la chiamano rinascimento italiano o meccanica delle emozioni e anche qui devono imparare ancora molto dai tedeschi.
Vi ricordate lo slogan Italia land of quattro?
Quello si che è subliminale, ma la meccanica delle emozioni speriamo che sia smentita dalla macchina che così pubblicizzano, ossia che la macchina sappia emozionare anche da ferma e ci permetta di dire che il cuore ha sempre ragione e quello alfa è sportivo e fatto di giuda creativa.
Poi se il rinascimento italiano fosse fatto con il marchio storico un po' di giustizia al marchio sarebbe resa dopo averlo paludato negli anni della trazione anteriore, non è il marchio che deve pagare pegno, ma vanno riconosciute le scelte infelici anche di comunicazione.
Mi chiedo come si siano sentiti i possessori di Brera, Spider e 159 nel sentire l'a.d. del gruppo affermare che non le avrebbe mai fatte costruire se avesse saputo che le piattaforme erano pesanti, come se non sapesse che le importava dalla joint venture Powertrain con Gm.
Avete mai sentito voi un manager Gm affermare che non avrebbe mai montato i motori uni e multijet fiat, che loro per Opel e Suzuki chiamano cdi?

Speriamo che Alfa Romeo risorga dal torpore e dal coma in cui è stata portata con Mito e Giulietta, perché è bene ricordarlo con Alfa Romeo si sta seguendo la stessa strada che con Lancia,
Restyling del marchio e poi per Lancia limitazione della produzione ad un solo modello la Y.
Ma Delta non è brutta, tuttavia di lancia stanno per fare l'Autobianchi di quando eravamo bambini marchio a prodotto unico prossimo alla scomparsa.

Viva le Alfa Romeo a trazione posteriore, transaxle con sospensioni a quadrilatero e perché non con il marchio che noi Alfisti eravamo abituati a vederci davanti con i suoi colori di fondo bianco e celeste che insieme al rosso della croce milanese ed al verde del biscione visconteo ricordavano anche la bandiera italiana ed isieme alla boratura ora i successi di una scuderia dalla quale è nata la Ferrari se è vero che Enzo era un pilota Alfa Romeo e che dalla modifica delle alfa Nacque la storia del cavallino rampante.

Chiedete poi in giro a qualcuno se ricorda la 75 e chiedete se ricorda la 155, via accorgerete che l'abbandono delle tradizioni ha seccato i rami della pianta.
Googlate con chiave di ricerca 75 e 155 e vedrete la netta differenza.

Non si possono scegliere scorciatoie come ricarrozzare le fiat e pensare che gli alfisti ti seguano tutti.

Le porte della 155 erano quelle della tipo ed allora perché si sarebbe dovuta comprare 155 per avere una tipo?

Questi i motivi della diminuita penetrazione del brand in uno ad una vanità tutta italiana che vede nell'auto tedesca uno status simbol.

Tuttavia riflettete su una ultima cosa se per strada passa una alfa storica non si ha mai l'impressione di un rottame che ti attraversa la strada ma una bmw d'epoca una volta passata di moda, una volta finito ciò per cui la si compra ossia l'ostentarla non se la fila più nessuno.

Ricordo ancora una officina Alfa di Padova dove dovemmo sotare per un controllo dove quando il ragazzo che era agli inzi di quella esperienza faceva salire di giri il bialbero 2.0 carburatori alfa ad ogni accelerata diceva con gli occhi che gli brillavano "che Rombo , che Rombo".

Quindi in conclusione forza Alfa e Forza Al suo Storico marchio il cui restyling potrà essere dettato dal marketing ma noi alfisti parere personale preferivamo che si potesse dire giudo una Giulia con ilBiscione che conscevamo fino al 24 giugno e che sulla 4c ha firmato il record al nurburbring

Attached files /attachments/1978824=45856-marchialfa.jpg
 
Pierrelli ha scritto:
Leggo il grafico dell'opener e lo trovo molto interessante.
Ci leggo che l'abbandono delle radici non ha pagato.
Vedete la fascia immediatamente successiva al 1992, quando sono finite le trazioni posteriori e ve ne renderete conto.
Solo chi ha un grande passato ha un grande futuro.
Cos' oggi inizia lo spot di Giulietta, ma in Alfa il grande passato è finito quando il duetto è andato in cantina e la dirigenza ha voluto dimenticarselo come fa oggi quando ristilizza il marchio.
Glia appassionati del marchio sono rimasti fedeli, ma non tutti, perché alcuni che vogliono sentirsi spinti dalla vettura e non tirati hanno comprato tedesco, mercedes bmw, che quella soluzione meccanica offrivano.
Certo mi chiedo cosa possa trovare un'alfista in una bmw?
Io la ho guidata la 318 e 46 aveva percorso 70000 km ed a pieno carico 5 a bordo per sorpassare una Panda multijet ho dovuto scalare dalla V alla IV, quali doti dinamiche ci trovino non riesco a spiegarmelo!

C'è una legge in natura che dice che il vuoto deve essere sempre riempito e lo spazio vuoto lasciato da Alfa Romeo è stato riempito dai tedeschi.
Finalmente il management se ne è accorto!
Caspita dopo quasi trenta anni hanno riscoperto la tradizione, la chiamano rinascimento italiano o meccanica delle emozioni e anche qui devono imparare ancora molto dai tedeschi.
Vi ricordate lo slogan Italia land of quattro?
Quello si che è subliminale, ma la meccanica delle emozioni speriamo che sia smentita dalla macchina che così pubblicizzano, ossia che la macchina sappia emozionare anche da ferma e ci permetta di dire che il cuore ha sempre ragione e quello alfa è sportivo e fatto di giuda creativa.
Poi se il rinascimento italiano fosse fatto con il marchio storico un po' di giustizia al marchio sarebbe resa dopo averlo paludato negli anni della trazione anteriore, non è il marchio che deve pagare pegno, ma vanno riconosciute le scelte infelici anche di comunicazione.
Mi chiedo come si siano sentiti i possessori di Brera, Spider e 159 nel sentire l'a.d. del gruppo affermare che non le avrebbe mai fatte costruire se avesse saputo che le piattaforme erano pesanti, come se non sapesse che le importava dalla joint venture Powertrain con Gm.
Avete mai sentito voi un manager Gm affermare che non avrebbe mai montato i motori uni e multijet fiat, che loro per Opel e Suzuki chiamano cdi?

Speriamo che Alfa Romeo risorga dal torpore e dal coma in cui è stata portata con Mito e Giulietta, perché è bene ricordarlo con Alfa Romeo si sta seguendo la stessa strada che con Lancia,
Restyling del marchio e poi per Lancia limitazione della produzione ad un solo modello la Y.
Ma Delta non è brutta, tuttavia di lancia stanno per fare l'Autobianchi di quando eravamo bambini marchio a prodotto unico prossimo alla scomparsa.

Viva le Alfa Romeo a trazione posteriore, transaxle con sospensioni a quadrilatero e perché non con il marchio che noi Alfisti eravamo abituati a vederci davanti con i suoi colori di fondo bianco e celeste che insieme al rosso della croce milanese ed al verde del biscione visconteo ricordavano anche la bandiera italiana ed isieme alla boratura ora i successi di una scuderia dalla quale è nata la Ferrari se è vero che Enzo era un pilota Alfa Romeo e che dalla modifica delle alfa Nacque la storia del cavallino rampante.

Chiedete poi in giro a qualcuno se ricorda la 75 e chiedete se ricorda la 155, via accorgerete che l'abbandono delle tradizioni ha seccato i rami della pianta.
Googlate con chiave di ricerca 75 e 155 e vedrete la netta differenza.

Non si possono scegliere scorciatoie come ricarrozzare le fiat e pensare che gli alfisti ti seguano tutti.

Le porte della 155 erano quelle della tipo ed allora perché si sarebbe dovuta comprare 155 per avere una tipo?

Questi i motivi della diminuita penetrazione del brand in uno ad una vanità tutta italiana che vede nell'auto tedesca uno status simbol.

Tuttavia riflettete su una ultima cosa se per strada passa una alfa storica non si ha mai l'impressione di un rottame che ti attraversa la strada ma una bmw d'epoca una volta passata di moda, una volta finito ciò per cui la si compra ossia l'ostentarla non se la fila più nessuno.

Ricordo ancora una officina Alfa di Padova dove dovemmo sotare per un controllo dove quando il ragazzo che era agli inzi di quella esperienza faceva salire di giri il bialbero 2.0 carburatori alfa ad ogni accelerata diceva con gli occhi che gli brillavano "che Rombo , che Rombo".

Quindi in conclusione forza Alfa e Forza Al suo Storico marchio il cui restyling potrà essere dettato dal marketing ma noi alfisti parere personale preferivamo che si potesse dire giudo una Giulia con ilBiscione che conscevamo fino al 24 giugno e che sulla 4c ha firmato il record al nurburbring

Ti è già stato spiegato di evitare spamming ripronendo gli stessi argomenti, in questo caso la tua avversione al nuovo logo, in più topic differenti.
Abbiamo capito che non ti piace, e non sei il solo, ma in questo topic si parla delle vendite di Alfa, non del logo.
 
L'intervento non era incentrato sul logo, ma sull'abbandono della trazione posteriore e della meccanica classica delle Alfa. Il logo era tema complementare e non principale, che serviva solo a confermare l'abbandono della tradizione.
La foto del logo era postata non per spam ma per evidenziare la tradizione. Comunque mi scuso
 
Come ha detto il collega, qui si può parlare SOLO delle vendite Alfa Romeo dal 1967 ad oggi, e a tal proposito Vi segnalo che nel primo post del topic ci sono tutte le annate, sempre aggiornate, ad oggi fino al 2014 compreso. ;)
 
Il grafico potrebbe rappresentare benissimo l'andamento delle economie della Germania e dell'Italia. Basta togliere i marchi e metterci le bandiere del nostro paese e di quella tedesca. :shock:
Forse il problema dovrebbe essere ricercato altrove.
Forse come sistema Italia non funzioniamo bene da un po' di decenni?
Il problema non va cercato altrove.
Semmai bisogna espandere al livello nazionale il problema Fiat per capire cosa è successo.

Tra fine anni 80 ed inizo 90 parte la globalizzazione e cadono anche alcune barriere protezionistiche.
E allora s'imporrebe di aumentare gli investimenti sul core business, per reggere il passo di una concorrenza aumentata e più agguerrita.

Invece Fiat, come altri imprenditori italiani, si disimpegna, investendo poco o niente all'interno del paese.
Ed è emblematico che le Alfa di quel periodo non siano altro che Fiat ricarrozzate, perchè la volontà di investire e lottare sul mercato non c'è.

Si voleva guadagnare col minimo sforzo possibile, forti della quota di mercato "bulgara" che il gruppo Fiat deteneva all'epoca in Italia e dell'assenza di concorrenza interna.
E magari c'era già da allora l'idea di vendere, perchè il business auto veniva considerato poco remunerativo rispetto ad altri.
(Poi, ufficialmente, si dava la colpa ai sindacati, per mascherare la propria incapacità manageriale. E molti se la sono bevuta)

In Germania, invece, con grossi investimenti, hanno fatto dell'auto la base su cui poggia una fetta consistente dell'economia nazionale.
 
Ciao a tutti.

Ho aggiunto i dati 2015.

Come al solito la fonte è Quattroruote di Febbraio (pagina 212).

Per la prima volta (nei quarant'anni da me considerati) AR scende sotto il 2% di quota sul mercato Italiano!

Il commento è lo stesso dell'anno scorso: è una statistica che mette molta tristezza...

:cry:
 
... aggiungo anche il solito grafico con il confronto Alfa Romeo - Audi - BMW.

Attached files /attachments/2062144=49500-Quote AR Audi BMW.jpg
 
... avendo solo due modelli vendibili a listino più una fuori serie non si può pretendere che i volumi di vendita siano elevati!
 
Ex Batri ha scritto:
... avendo solo due modelli vendibili a listino più una fuori serie non si può pretendere che i volumi di vendita siano elevati!
Come non darti ragione?

Per altro è esattamente la stessa riflessione che feci l'anno scorso alla pubblicazione dei dati 2014.

Il problema è che adesso si è scesi per la prima volta sotto il 2%.

la Mito è veramente vecchiotta e la Giulietta da sola può fare poco.

Vedremo se il trend si invertirà quando arriverà la Giulia sul mercato...

;)
 
gentle-man ha scritto:
Anche se vado OT (questo thread riguarda le vendite in Italia)...

...segnalo questo approfondimento sulle vendite mondiali 2015 di Alfa Romeo:

http://www.quattroruote.it/news/mer...li_in_calo_crescono_solo_in_nord_america.html

In attesa del rilancio, i numeri sono veramente striminziti... :cry:

Si, numeri da chiusura.
Fanno specie anche i numeri della 4c in USA che tra coupe e spider vende solo 663 unità quando il target iniziale era di 1000/1500
 
gentle-man ha scritto:
Ex Batri ha scritto:
... avendo solo due modelli vendibili a listino più una fuori serie non si può pretendere che i volumi di vendita siano elevati!
Come non darti ragione?

Per altro è esattamente la stessa riflessione che feci l'anno scorso alla pubblicazione dei dati 2014.

Il problema è che adesso si è scesi per la prima volta sotto il 2%.

la Mito è veramente vecchiotta e la Giulietta da sola può fare poco.

Vedremo se il trend si invertirà quando arriverà la Giulia sul mercato...

;)

Si, ora siamo al fondo, la china dovrebbe essere risalita a partire dall'inizio delle vendite delle versioni "umane" della Giulia, quindi direi verso metà/fine anno.

Come chiusura no, non credo che l'Alfa sia in chiusura, il pericolo reale di cessione si era manifestato nel 2010-2011, quando si ventilava la vendita a VW.
Oggi c'è un piano, che è partito con la 4C e sta proseguendo con la Giulia e la Suv. Penso che il vero "punto" della situazione della casa si potrà fare a metà 2017, ovvero tra 1 anno e mezzo, ora qualsiasi previsione mi sembra azzardata.
 
fpaol68 ha scritto:
gentle-man ha scritto:
Anche se vado OT (questo thread riguarda le vendite in Italia)...

...segnalo questo approfondimento sulle vendite mondiali 2015 di Alfa Romeo:

http://www.quattroruote.it/news/mer...li_in_calo_crescono_solo_in_nord_america.html

In attesa del rilancio, i numeri sono veramente striminziti... :cry:

Si, numeri da chiusura.
Fanno specie anche i numeri della 4c in USA che tra coupe e spider vende solo 663 unità quando il target iniziale era di 1000/1500

La 4c, a fronte degli iniziali suggerimenti di mettersi in coda ed aspettare, in realtà non ha incontrato i target da nessuna parte, nè in Europa né in Usa. Il che, per una vettura a "produzione limitata" è un fallimento doppio.

Viene in mente quel famoso cartello "vendesi" appicciccato sopra una vecchia Duna malridotta, con la postilla "rivolgersi Maurizio - ore pasti".

E sotto il commento di qualche burlone : "A Maurì... magna tranquillo".

E battutacce a parte, cio' la dice lunga sull'appetibilità del marchio ove associata a questa gestione.
 
Beh, mi sembra interessante il dato delle quasi 800 4C vendute nel 2015 tra Stati Uniti (primo mercato del mondo per la piccola "supercar") e Canada.
 

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