<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri | Page 37 | Il Forum di Quattroruote

Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri

Personalmente non mi arrovellerei sul chi scrive libri del genere di Cornwell o Cussler, sono mero intrattenimento che non ha nessuna pretesa di avere un valore culturale.
 
Personalmente non mi arrovellerei sul chi scrive libri del genere di Cornwell o Cussler, sono mero intrattenimento che non ha nessuna pretesa di avere un valore culturale.

La lettura perche deve necessariamente avere un valore culturale? Ma poi a 16 anni ad esempio uno che dovrebbe leggere? Io ho iniziato con Cussler e forse anche grazie a lui mi sono appassionato di storia, certo poi sono passato anche a libri più impegnati ma comunque Cussler fa parte della mia formazione
 
Anche quella può essere cultura. Se non altro, leggendo molto si impara a scrivere....

Sì. questo è vero. Diciamo però che la lettura può essere (non deve) un mezzo per ampliare la mente con nuove idee, concetti, realtà esperienze.

Questo genere di libri non lo fa. Questo non vuol dire che non si debbano leggere, e anche io ne leggo (non questi autori in particolare, ma simili).
 
La lettura perche deve necessariamente avere un valore culturale? Ma poi a 16 anni ad esempio uno che dovrebbe leggere? Io ho iniziato con Cussler e forse anche grazie a lui mi sono appassionato di storia, certo poi sono passato anche a libri più impegnati ma comunque Cussler fa parte della mia formazione

Ma infatti ci mancherebbe, può essere solo intrattenimento.
La mia osservazione riguardava la ricerca del vero autore: se li scrivesse un'IA sarebbe lo stesso, perchè è insito in questa tipologia che non ci siano elementi di rilievo oltre alla mera trama.
 
Ma infatti ci mancherebbe, può essere solo intrattenimento.
La mia osservazione riguardava la ricerca del vero autore: se li scrivesse un'IA sarebbe lo stesso, perchè è insito in questa tipologia che non ci siano elementi di rilievo oltre alla mera trama.

Dipende, almeno dal mio punto di vista fino a fine anni 90 è primi 2000 i suoi romanzi erano ben fatti, con una discreta ricerca storica, parliamo sempre di una lettura non impegnata però piacevole. Poi andando avanti secondo me sono diventati più romanzi d'avventura con un poco meno di ricerca dietro, quindi un poco più banali
 
Non sono d'accordo.
Anche libri "generalisti" possono aprire la mente.
Anche solo le descrizioni di eventi storici o riferimenti geografici o delle speldide descrizioni di terre e popoli lontani.
Che non siano dei libri di testo e siano rivolti più a intrattenere è vero ma comunque preferisco di gran lunga leggere un romanzo gradevole che non ha pretese di insegnare o imporre la visione dell'autore su una tematica piuttosto che un mattone autoreferenziale di un filosofo dei giorni nostri.
 
Per me come spesso avviene gli autori si romanzi "popolari" vengono ampiamente sottovalutati.
Scrivere un libro richiede una marea di lavoro e competenze, soprattutto farlo in modo che il risultato sia godibile per il lettore.
Poi ovviamente non tutti i libri sono ben scritti e non tutti gli autori hanno qualcosa di interessante da dire.
Ma in quei casi difficilmente vendono milioni di copie nel mondo.
Dire che non ci sarebbe differenza tra un romanzo scritto da un autore che magari ha alle spalle 30 anni di esperienza e uno sfornato da chatgpt imho è come dire che ascoltare un concerto dal vivo o stare seduti vicino a una cassa collegata a un lettore mp3 è la stessa cosa.
 
Non credo che il paragone sia calzante.
Un romanzo che vende milioni di copie deve comunque essere ben scritto perché il pubblico dei lettori è più esigente. Leggere un libro richiede molto più tempo e impegno rispetto a guardare un film.
Puoi riempire le sale puntando solo su gag pernacchie e tettone.
Non convincere milioni di persone a leggere i tuoi libri facendo altrettanto.
Per me i cinepanettoni sono paragonabili a quei libricini si massimo 200 pagine a caratteri grandi che in copertina hanno il faccione di un personaggio noto ma in realtà vengono scritti da altri e sono composti da una serie di aneddoti e poco più.
Ma non vendono milioni di copie perché li comprano solo i fan e gli hater del personaggio.
Sono di fatto merchandise su carta.
 
purtroppo c'è quella specie di maledizione (in particolare italica) che se non è "un mattone" non è cultura.

Perché sembra che non si possa parlare di cose serie col sorriso sulle labbra o raccontando altro.

Che sia musica, pittura, scultura o cinema.

Poi chiaro, certi temi molto scottanti, portati avanti dagli autori Marvel già nel secolo scorso, magari molti non li hanno colti, nemmeno nei recenti kolossal cinematografici.
Ma è anche vero che, finito di pescare dal passato, ... adesso non san più cosa dire. Forse non è un caso.
 
Il mercato rispecchia i consumatori, sia nel cinema che nei libri.
Se un romanza vende milioni di copie è perchè milioni di persone lo comprano. Questa informazione nulla ci dice sullo spirito critico di questi lettori.

Rigirando la questione si potrebbe anche dire che si vendono solo questi perchè i libri meno venduti sono troppo complessi per il pubblico, proprio perchè leggere un libro è più impegnativo che guardare un film, ma a seconda del libro può essere poco più impegnativo o molto.

Comunque io sto a ripetere: non sto dicendo che non vadano letti, io stesso leggo gialli, thriller ecc. proprio quando cerco una lettura più leggera. Ma non sostengo che sia come leggere Rigoni Stern, nè Calvino, nè Steinbeck.

Sarebbe come paragonare il Tavarnello a un vino pregiato. io stesso bevo il tavernello se devo farmi uno spritz, ma non gli attribuisco valore che non ha
 
purtroppo c'è quella specie di maledizione (in particolare italica) che se non è "un mattone" non è cultura.

Perché sembra che non si possa parlare di cose serie col sorriso sulle labbra o raccontando altro.

Che sia musica, pittura, scultura o cinema.

Poi chiaro, certi temi molto scottanti, portati avanti dagli autori Marvel già nel secolo scorso, magari molti non li hanno colti, nemmeno nei recenti kolossal cinematografici.
Ma è anche vero che, finito di pescare dal passato, ... adesso non san più cosa dire. Forse non è un caso.

Io non parlo ovviamente della lunghezza del libro ma dei suoi contenuti e della sua complessità in senso lato.
 
Insomma il pubblico di massa è limitato e quindi non all'altezza della vera cultura.
Non lo so, non mi convince.
Io ho attraversato fasi diverse nella mia vita.
Ero uno studente decisamente pigro eppure sono diventato un lettore avido.
Alla fine si tratta sempre di leggere eppure se mi veniva imposto di leggere non volevo farlo, di testa mia mi piaceva tantissimo.
Non mi è mai capitato di tenere in mano un libro e pensare che era troppo difficile o pesante.
Mi è capitato di non trovare un libro avvincente o di considerarlo inutilmente prolisso.
Alcuni dei libri che ho amato di più sono praticamente sconosciuti, altri enormemente popolari invece non mi hanno mai attratto.
Concordo sul fatto che il successo legato ai numeri del pubblico non sia per forza sinonimo di qualità.
Ma non deve nemmeno essere letto in senso contrario.
Se non vale la regola se vende bene allora vuol dire che è bravo non vale nemmeno la regola se vende tanto vuol dire che vale poco.
 

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