<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri | Page 18 | Il Forum di Quattroruote

Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri

Potrebbe essere uno di queli libri da riprendere in mano ( saranno passati 10 anni dall'ultima volta che ciò provato).

effettivamente anche per me sono anni che non lo riprendo più in mano, ma forse è anche uno di quei romanzi per cui occorre un poco documentarsi prima di leggerlo, entrare nel pensiero dell'autore per capire cosa aveva messo in quello scritto.
 
Io credo che sia abbastanza facile distinguere i motivi per cui un libro non ci è piaciuto.
Se non mi piace perché mi annoia o perché non l'ho capito, potrebbe essere un problema mio, o forse no. Vale la pena approfondire.
Ma ci sono casi in cui uno legge un libro ed evidentemente è un libro pessimo, che non è di una qualità sufficiente per la preparazione che si ha. E questo caso è evidente. Ho letto certi libri che avevo voglia di andare dall'autore e dirgli: "Ciccio, ma impara a scrivere prima di pubblicare roba del genere, c'è da vergognarsi". E parlo anche di autori famosi.
Me ne è venuto in mente un altro libro che mi ha fatto leggere recentemente mia figlia di 12 anni. Purtroppo anche qui autrice italiana, libro con ambientazione fantasy con errori di grammatica, incapacità a descrivere le scene, confusionaria, eventi che vanno in contraddizione, personaggi spessi quanto un foglio di carta velina, scopiazzamenti vari da altri libri famosi.
Quando leggi un libro del genere, questo non fa per te perché troppo indietro.
Quando invece non lo capisci, allora è lui avanti a te. Anche se poi magari non ti piacerà mai.
 
Mentre che ci sei, digli che vuoi decidere tu la copertina.
A quanto ne so io, solamente Salinger finora ci è riuscito.

Che io sappia dipende, perché la copertina che ha realizzato mia figlia è passata dall'approvazione degli eredi dell'autore ed attuali proprietari dei diritti. Qualche modifica l'hanno richiesta.
 
Per me ci sono dei chiari indizi che possono far capire quanto sarà ben scritto un libro.
Il primo è il numero delle pagine confrontato con la dimensione del carattere.
Non voglio dire che più un libro è spesso più sarà scritto bene (la lunghezza dipende da tanti fattori,numero dei personaggi e degli avvenimenti che narra la storia in primis).
Però se un libro che non fa parte di una collana (e quindi deve introdurre i personaggi e contenere prologo,svolgimento e epilogo della storia) conta meno di 200 pagine ed è scritto con caratteri grandi...
Beh vorrà dire che o la storia è estremamente semplice e poco intricata,oppure che l'autore non ha perso tempo nel costruire la struttura del libro.
Avrà delineato in maniera frettolosa i personaggi (magari stereotipati).
Insomma se tutto va bene sarà una lettura piacevole di cui ti dimentichi 5 minuti dopo aver girato l'ultima pagina.
Altri autori esagerano in senso opposto (o magari semplicemente non hanno un editore che taglia dove serve) e propongono dei pipponi di 1000 pagine in cui si perdono fin troppo spesso e scrivono 5 pagine di fila per esprimere un concetto semplice.
Per me i libri migliori hanno una misura media,o fanno parte di collane comunque composte da libri che non rappresentano un'impresa perchè hanno 3-400 pagine l'uno circa.

Poi io non mi ritengo un esperto.
Ci saranno anche dei libri che non ho capito a fondo e ho giudicato mediocri mentre c'era di più sotto.
Ma continuo a pensare che ci sia un abisso tra gli Scrittori e quelli che magari nella loro carriera riescono ad avere qualche buona idea e svilupparla in maniera decente e a fine carriera pubblicheranno 10 libri di cui 2 acerbi,3 buoni,1 ottimo e 4 che se non li pubblicavano facevano più bella figura.
Scrivo questa critica avendo un esempio preciso in mente,uno di quei personaggi simpatici e bravi che fanno un po' di tutto ma che scrittori imho non sono.
 
eppure per tanti è uno di quei libri che restano nel cuore.
forse perche' indigesto? :D

a me e' restato sul "cuore" moby dick
assurdamente delirante ed illeggibile.
non son arrivato alla fine:(

ammirevole la disney, che ci ha tirato fuori un mito, da quel ... non so come definirlo :cool:
 
Per me ci sono dei chiari indizi che possono far capire quanto sarà ben scritto un libro.
Il primo è il numero delle pagine confrontato con la dimensione del carattere.
Non voglio dire che più un libro è spesso più sarà scritto bene (la lunghezza dipende da tanti fattori,numero dei personaggi e degli avvenimenti che narra la storia in primis).
Però se un libro che non fa parte di una collana (e quindi deve introdurre i personaggi e contenere prologo,svolgimento e epilogo della storia) conta meno di 200 pagine ed è scritto con caratteri grandi...
Beh vorrà dire che o la storia è estremamente semplice e poco intricata,oppure che l'autore non ha perso tempo nel costruire la struttura del libro.
Avrà delineato in maniera frettolosa i personaggi (magari stereotipati).
Insomma se tutto va bene sarà una lettura piacevole di cui ti dimentichi 5 minuti dopo aver girato l'ultima pagina.
Altri autori esagerano in senso opposto (o magari semplicemente non hanno un editore che taglia dove serve) e propongono dei pipponi di 1000 pagine in cui si perdono fin troppo spesso e scrivono 5 pagine di fila per esprimere un concetto semplice.
Per me i libri migliori hanno una misura media,o fanno parte di collane comunque composte da libri che non rappresentano un'impresa perchè hanno 3-400 pagine l'uno circa.

Poi io non mi ritengo un esperto.
Ci saranno anche dei libri che non ho capito a fondo e ho giudicato mediocri mentre c'era di più sotto.
Ma continuo a pensare che ci sia un abisso tra gli Scrittori e quelli che magari nella loro carriera riescono ad avere qualche buona idea e svilupparla in maniera decente e a fine carriera pubblicheranno 10 libri di cui 2 acerbi,3 buoni,1 ottimo e 4 che se non li pubblicavano facevano più bella figura.
Scrivo questa critica avendo un esempio preciso in mente,uno di quei personaggi simpatici e bravi che fanno un po' di tutto ma che scrittori imho non sono.


Sono trucchetti editoriali che si vedono di frequente: pagine spesse con caratteri grandi ti danno l'impressione che stai "divorando" il libro rapidamente. Perché il libro è bello e ti appassiona. Trucchetti del genere in effetti non sono un bel segnale. Ma a volte capita anche di trovare belle cose dentro scatole belle.
 
forse perche' indigesto? :D

a me e' restato sul "cuore" moby dick
assurdamente delirante ed illeggibile.
non son arrivato alla fine:(

ammirevole la disney, che ci ha tirato fuori un mito, da quel ... non so come definirlo :cool:

per esempio a me moby dick è piaciuto, sono riuscito ad immergermi nel romanzo, però non è un libro che consiglierei più di tanto
 
Cioè, per te quindi, "il gabbiano Jonathan Livingstone" sarebbe ... una perdita di tempo ... :rolleyes:

L'ho letto da poco.
Era in una scatola di libri che stavano per buttare via e ho recuperato.
Credo che rappresenti un'eccezione,dopo tutto i personaggi sono gabbiani non persone ed è un romanzo breve,una fiaba.
Credo che in un libro così breve con protagonisti umani sarebbe molto più difficile rappresentare i personaggi nella loro complessità.
 
In questi ultimi anni i libri che mi hanno preso di più sono stati i romanzi di Joel Dicker ("la verità sul caso Harry Quebert" e seguito "il libro dei Baltimore", "la scomparsa di Stephanie Mailer" e l'ultimo, "l'enigma della camera 622"); poi la quadrilogia de "il cimitero dei libri dimenticati" di Zafon. La sua prematura scomparsa mi ha lasciato un vuoto dentro, era uno scrittore che scriveva poco, ma ogni romanzo era un balsamo per l'animo. Chissà quanti altri capolavori avrebbe potuto scrivere.
Segnalo. per chi interessa il poliziesco, il norvegese Jo Nesbo, con la saga del commissario Harry Hole.
 
poi la quadrilogia de "il cimitero dei libri dimenticati" di Zafon. La sua prematura scomparsa mi ha lasciato un vuoto dentro, era uno scrittore che scriveva poco, ma ogni romanzo era un balsamo per l'animo. Chissà quanti altri capolavori avrebbe potuto scrivere.

Io ho letto Il gioco dell'angelo e non so dire se mi sia piaciuto.
L'abilità dello scrittore non si discute,ma il finale non spiegava nulla,anzi ingarbugliava ancora di più la storia.
Tutte quelle pagine per ritrovarsi senza risposte lasciano il lettore insoddisfatto secondo me.
 
In questi ultimi anni i libri che mi hanno preso di più sono stati i romanzi di Joel Dicker ("la verità sul caso Harry Quebert" e seguito "il libro dei Baltimore", "la scomparsa di Stephanie Mailer" e l'ultimo, "l'enigma della camera 622"); poi la quadrilogia de "il cimitero dei libri dimenticati" di Zafon. La sua prematura scomparsa mi ha lasciato un vuoto dentro, era uno scrittore che scriveva poco, ma ogni romanzo era un balsamo per l'animo. Chissà quanti altri capolavori avrebbe potuto scrivere.
Segnalo. per chi interessa il poliziesco, il norvegese Jo Nesbo, con la saga del commissario Harry Hole.

bello Dicker ma, porca miseria, se fossero la meta' delle pagine, sarebbero ancora migliori.
e' l'equivalente letterario del nostro zinz-al-bar :D
 
Io ho letto Il gioco dell'angelo e non so dire se mi sia piaciuto.
L'abilità dello scrittore non si discute,ma il finale non spiegava nulla,anzi ingarbugliava ancora di più la storia.
Tutte quelle pagine per ritrovarsi senza risposte lasciano il lettore insoddisfatto secondo me.

Ingarbuglia la storia perché è una quadrilogia. Bisogna partire da "l'ombra del vento" e andare in ordine cronologico, fino a chiudere con "il labirinto degli spiriti". Solo il primo si può leggere da solo, sennò si perdono i pezzi per strada. Soprattutto i due centrali. Invece poi il quarto tira le fila e chiude col botto
 

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