<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri | Page 17 | Il Forum di Quattroruote

Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri

Attenzione a non ricadere in quelle che vengono chiamate "vanity press", cioè quelle case editrici che pubblicano qualunque me..a purché l'autore paghi la pubblicazione. Ti dicono che "contribuisci", in realtà ti fanno pagare la stampa per intero. Ecco che quindi si trasforma in un servizio di stampa e non una vera e propria pubblicazione di un editore.
Molti autori in erba si fanno tentare, ci vogliono credere e cedono. E così possono dire ad amici e parenti di avere pubblicato un libro. Ma la verità è che chiunque può pubblicare qualunque cosa in quel modo. A quel punto è più conveniente affidarsi a uno dei tanti servizi di stampa che si trovano online.
Un mio collega e amico ci è caduto e ha pubblicato con fierezza il suo primo libro. Ho deciso di acquistare il libro, ero speranzoso, ma si è rivelato un disastro. Un libro veramente pessimo. Non mi sono mai osato dirglielo e come me probabilmente tutti gli altri, visto che ne ha pubblicato un altro. Ha speso migliaia di euro e ne saranno ritornati poche centinaia da acquisti di amici e parenti.
E' un'illusione che è bella finché dura, ma poi fa male.
Forse avrei fatto meglio a dirglielo subito di fermarsi. O forse no, non lo so.
 
Effettivamente contribuire (in parte o del tutto) alle spese per la pubblicazione può essere una scorciatoia per non sottoporre il proprio manoscritto al vaglio di un editore severo.
Ma credo che in qualche caso sia l'unico modo per vedere il proprio nome stampato su carta.
Senza contare poi che secondo me tutti gli aspiranti scrittori vedono nel proprio lavoro un potenziale best seller,anche quando è evidente che non è così.

Il problema è che il mercato spesso non premia i libri scritti meglio.
Tante volte un libro vende solo perchè fa scalpore o perchè a firmarlo è un nome noto (anche se magari a scriverlo è stato qualcun altro).
Io ho letto un libro che a suo tempo ha venduto 2 milioni di copie in 40 paesi.
Non sono un gran espero,sono solo un lettore abbastanza avido,ma credo di non aver mai letto nulla che fosse scritto peggio a parte forse il manuale d'uso di qualche lavatrice.
Eppure ha venduto un botto di copie,mentre magari ci sono autori molto più bravi che nessuno si fila.
Ho letto anche un libro di un noto conduttore/attore/regista.
Pubblicato col suo vero nome imho non l'avrebbe letto nessuno.
 
Uno dei peggiori libri letti in vita mia è di un famoso scrittore italiano che ha lo stesso cognome di un famoso cantante pugliese.
E' stata un'agonia. Mi era stato consigliato da un amico, ma giuro che immondizia del genere mai avrei immaginato che potesse essere pubblicata.
Eppure ha venduto moltissimo.
Come ha fatto questo tizio a vendere così tanto? Quale editore fuori di testa può aver deciso di investire su di lui? A posteriori si può dire che dal suo punto di vista ci ha preso, perché ha venduto, ma è un libro così scarso che non posso credere che alcun editore accetterebbe mai di pubblicare quella roba. E allora? Allora credo che ci sia stata una spintarella, una conoscenza, una parentela o qualcosa del genere. E poi il marketing ha fatto il resto. Se come me non siete nel giro e non conoscete nessuno che è nel giro, potete scrivere la divina commedia, ma nessuno vi pubblicherà. E' la triste verità. Almeno, io sono arrivato a questa conclusione.
 
E' un'illusione che è bella finché dura, ma poi fa male.

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a volte va a gusti
a me un paio d'anni fa, regalarono un libro, che doveva essere un capolavoro secondo chi me l'ha regalato.
manco ricordo il titolo e gli autori (ricordo che erano marito e moglie, e che non vivevano in italia, anche se italiani)
scritto talmente male, che era imbarazzante. noioso e lento come pochi.
pure mio suocero, che legge qualunque cosa, ha ammesso che era "un po' pesante"

e' finito venduto usato al libraccio.

adesso ci penso, e vedo se riesco a ricordarmi almeno il titolo :D
 
Io credo che la bellezza di un libro sia anche molto soggettiva e oltretutto varia nel tempo, io stesso ho riletto libri che avevo letto molti anni fa ed ora probabilmente con uno stato d'animo e una testa differente mi sono piaciuti meno o in altri casi ho apprezzato di più, i libri sono sempre quelli ma noi cambiamo.
Certo poi mi sono ritrovato a leggere , soprattutto in formato elettronico, libri che erano scritti o tradotti veramente male, ma questo è un discorso differente.
 
Certo, i gusti personali non si discutono e anche io ho abbandonato libri che poi riletti mi sono piaciuti.
Il pendolo di Foucault l'ho mollato tre volte, ma poi, superato lo scoglio iniziale, l'ho divorato, anzi, l'ho letto due volte!
Altri libri invece è indiscusso che siano ciarpame inutile e quello di cui parlavo secondo me fa parte di quest'ultima categoria: libri che a qualcuno saranno sicuramente piaciuti, ma nel mondo esistono anche persone coprofaghe, però... ci siamo capiti. Contenti loro, per carità. Sarò io che avrò gusti troppo "raffinati".
 
Il marito di mia cugina ha fatto un'operazione simile. Scrive poesie, e le ha pubblicate a sue spese. Da quello che ricordo ha venduto poche copie, ce le aveva nell'armadio. Ma il vederle stampate in un volume gli faceva brillare gli occhi.
 
Certo, i gusti personali non si discutono e anche io ho abbandonato libri che poi riletti mi sono piaciuti.
Il pendolo di Foucault l'ho mollato tre volte, ma poi, superato lo scoglio iniziale, l'ho divorato, anzi, l'ho letto due volte!
Altri libri invece è indiscusso che siano ciarpame inutile e quello di cui parlavo secondo me fa parte di quest'ultima categoria: libri che a qualcuno saranno sicuramente piaciuti, ma nel mondo esistono anche persone coprofaghe, però... ci siamo capiti. Contenti loro, per carità. Sarò io che avrò gusti troppo "raffinati".

indubbiamente è come dici tu, io ad esempio ho 3 o 4 libri che sono anni che o non riesco a finire o che continuano a non piacermi mentre per tanti altri lettori sono fenomenali, ad esempio "Cent'anni di solitudine" io non sono mai riuscito a farmelo piacere mentre "Ulisse" di Joyce non riesco proprio a leggerlo, ma ho sempre pensato che il problema sia più in me che nel romanzo.
Certo che poi dopo il successo del "Codice da vinci" sul quel genere ad esempio ne sono stati pubblicati a migliaia di romanzi, io ne ho letti di versi perchè mi piace come argomento ma tanti erano veramente pessimi oggettivamente parlando mentre altri erano godibili, e qui entrerebbe la figura del libraio che un poco si è persa, ovvero quello che occhio e croce sapeva darti delle dritte in merito a cosa leggere seguendo i tuoi gusti, ora quasi sempre in libreria trovi normali commessi, anche gentili e disponibili figuriamoci, ma raramente hanno le capacità dei librai che ricordo io di qualche anno fa, forse anche le grandi catene hanno portato alla perdita di questa figura.
 

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