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Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri

Altri invece si perdono proprio per strada e fanno casino.

Credo che sia successo a Patricia Cornwell. Dopo la serie di Kay Scarpetta (e neanche tutta) mi sa che ha perso la trebisonda. Già i romanzi con protagonisti diversi non mi sono piaciuti per niente, ma l'ultimo, (Quantum) che introduce un nuovo personaggio, è una cosa semplicemente oscena...
 
Credo che sia successo a Patricia Cornwell. Dopo la serie di Kay Scarpetta (e neanche tutta) mi sa che ha perso la trebisonda. Già i romanzi con protagonisti diversi non mi sono piaciuti per niente, ma l'ultimo, (Quantum) che introduce un nuovo personaggio, è una cosa semplicemente oscena...
Interessante, approfittando di qualche offerta Kindle del periodo natalizio a pochissimi euro ne ho preso uno (a caso) con protagonista la tanto citata Key Scarpetta. Non so se perché storicamente recente ma non troppo ho fatto molta fatica a mettermi mentalmente indietro di vent'anni ed alla fine non mi ha convinto troppo.

Devo dire che ci ho rivisto molto il modo attuale con cui sono impostate molte serie TV (drama) e che, onestamente, a me un po' stufano. Ma siamo OT.

Per esempio invece mi è molto piaciuto fra gli acquisti natalizi "Scarlatto Veneziano" di Maria Luisa Minarelli. Bella ambientazione storica, non straordinario ma ben fatto e che ti tiene sul libro, senza aver voglia di saltare pagine.
 
alla fine non mi ha convinto troppo.

A me piacevano le descrizioni scientifiche, la stessa Cornwell ha competenze forensi come analista informatica, ma ovviamente se non ti piace il genere, non fa per te. A me sono piaciuti molto i primi romanzi, diciamo molto i primi dieci, poi è andata a scendere, come credo sia abbastanza normale quando un personaggio si trascina per anni e anni. Alcuni li ho trovati proprio diversi come stile narrativo, come se li avesse scritti un'altra persona (e probabilmente il ghost writer ci sta), o se avessero completamente cannato la traduzione. Quelli incentrati su altri personaggi invece erano proprio completamente diversi, ma come dicevo, l'ultimo è veramente penoso.
 
A me piacevano le descrizioni scientifiche, la stessa Cornwell ha competenze forensi come analista informatica, ma ovviamente se non ti piace il genere, non fa per te. A me sono piaciuti molto i primi romanzi, diciamo molto i primi dieci, poi è andata a scendere, come credo sia abbastanza normale quando un personaggio si trascina per anni e anni. Alcuni li ho trovati proprio diversi come stile narrativo, come se li avesse scritti un'altra persona (e probabilmente il ghost writer ci sta), o se avessero completamente cannato la traduzione. Quelli incentrati su altri personaggi invece erano proprio completamente diversi, ma come dicevo, l'ultimo è veramente penoso.

Come dicevo ne ho letto uno a caso e vent'anni dopo che è stato scritto. Il lato scientifico direi che era ed è senz'altro sensato, cosa per niente scontata.
Ho solo provato un po' di fastidio per quelle scelte che inesorabilmente colpiscono tutti i sequel a lungo andare e che, dopo un po', mi fanno dire "eh vabbé, ma proprio tutte a te capitano? le cerchi col lanternino?".
Per me a volte basterebbe un pizzico di "anche meno". Sarebbe più reale, più normale. Il fatto poi di non avere un legame col personaggio ti fa perdonare meno queste cose.

Credo comunque che abbia segnato una via e lanciato un nuovo modo di fare narrazione anche televisiva. Da CSI in poi.
 
"Esaurito" Clive Cussler per dipartita dell'autore, ho iniziato la saga di Jack Reacher di Lee Child, e devo dire che il modo in cui scrive mi piace davvero molto. Adesso sono al secondo, prima che li finisco tutti ne ho da perdermi via per un po'....

e che gli hai letti tutti i romanzi di Cussler? Ne ha scritti cosi tanti che anche dipartito ci si va avanti per anni :)
 
Ken follet e Wilbur Smith li trovo noiosi. Per un periodo mi ha appassionato John Grisham ma poi dai e dai sono sempre le stesse cose. Giampaolo Pansa mi ha fatto scoprire, invece, cose che non sapevo e Luciano De Crescenzo mi ha fatto divertire. Montanelli e Gervaso con la loro Storia D'Italia mi hanno appassionato ( anche se molti aneddoti sembrano inventati di sana pianta).
 
Tutti no, mi manca la serie di Isaac Bell e Juan Cabrillo che mi attirano poco, ma le serie di Dirk Pitt, Kurt Austin e dei coniugi Fargo li ho letti tutti....

allora in effetti sei molto avanti, cmq ho visto che la serie di Bell e di Cabrillo conta altri 24 romanzi quindi altro materiale c'è :)
 
allora in effetti sei molto avanti, cmq ho visto che la serie di Bell e di Cabrillo conta altri 24 romanzi quindi altro materiale c'è :)

Ma non mi attirano molto.... di Cabrillo ne ho letto uno, Bell è ambientato a inizio secolo, manca la componente della tecnologia che caratterizza le serie della Numa...
 
Ma non mi attirano molto.... di Cabrillo ne ho letto uno, Bell è ambientato a inizio secolo, manca la componente della tecnologia che caratterizza le serie della Numa...

Bell non l'ho mai letto , Cabrillo qualcuno e se non ricordo male non si allontanavano molto dalla serie di Pitt , però potrei ricordare male e anche quelli in realtà si differenziano. Ricordo però che mi facevano un poco strano leggere un romanzo di Cussler in cui non c'erano i classici protagonisti
 

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