Qui sotto le pagelle di Quattroruote di entrambi i modelli, nello stesso allestimento e motorizzazione 1.2 aspirata.
My2017
POSTO GUIDA
★★★★
Sulla Top si trova anche la regolazione in profondità
del piantone (non disponibile su Easy e Cool).
Lo schienale non ha la rotella, ma si regola a scatti.
COMANDI
E STRUMENTI
★★★★
Ai quadranti tradizionali, il display del MyDrive
aggiunge informazioni e statistiche varie, oltre
alla possibilità di visualizzare i flussi dell'ibrido.
AUDIO E NAVIGATORE
★★★★
Il sistema multimediale (di serie già dalla Cool)
prevede il touch da 7˝e la radio Dab con presa Usb.
Sulla Top c'è anche il navigatore con mappe 3D.
CLIMATIZZAZIONE
★★★★
Automatico monozona, dotato di tre grandi
manopole per regolare la temperatura e gestire
i flussi, che appaiono in piccolo sul display.
VISIBILITÀ
★★★★☆
Le dimensioni compatte e l'ampia vetratura, con i
montanti anteriori snelli e poco inclinati, aiutano a
tenere tutto sotto controllo. C'è pure la telecamera.
FINITURA
★★★☆
La cura dei dettagli, in generale, è migliorata.
Le plastiche sulla plancia e sui pannelli porta
restano di tipo rigido, poco appaganti al tatto.
ACCESSORI
★★★☆
Tra le Case orientali, la Suzuki è forse quella che
porta all'estremo la scelta delle versioni “blindate":
la Top è la più dotata e non prevede altri accessori.
DOTAZIONI
DI SICUREZZA
★★★★
Oltre ai sei airbag, ci sono dispositivi di sicurezza
come l'avviso superamento delle linee e la frenata
automatica. L'avviso collisione è un po' ansiogeno.
ASSISTENZA
ALLA GUIDA
★★★★
Come sulla Baleno, si trova il regolatore di velocità
attivo, in grado di mantenere la distanza dall'auto
che precede. Manca l'avviso angoli bui.
ABITABILITÀ
★★★★
Ottima accessibilità grazie alle cinque porte
e spazio abbondante, nonostante le dimensioni
compatte, anche per due passeggeri alti dietro.
BAGAGLIAIO
★★★☆
Pur non essendo cresciuta di carrozzeria, il vano
risulta più capiente: ora è simile a quello
delle concorrenti lunghe quattro metri.
CONFORT
★★★☆
L'abitacolo risulta abbastanza silenzioso anche
a velocità autostradale. Quanto alle sospensioni,
dietro si registrano forti scossoni sugli ostacoli.
MOTORE
★★★★
L'1.2 aspirato da 90 cavalli è un buon quattro
cilindri, silenzioso ed elastico. Con l'aggiunta
del sistema ibrido, guadagna un po' di prontezza.
ACCELERAZIONE
★★★★☆
La nuova Swift scatta meglio del precedente
modello con analogo motore (solo a benzina)
e potenza. Merito della cura dimagrante.
RIPRESA
★★★
In quinta risulta un po' lenta. Peraltro le prestazioni
della sorellina Ignis con lo stesso motore e quelle
delle concorrenti sono abbastanza simili.
CAMBIO
★★★☆
Manuale a cinque marce più che soddisfacente
per la precisione degli innesti e la manovrabilità.
Ha la quinta di riposo per contenere i consumi.
STERZO
★★★
Poco comunicativo, a causa di un carico piuttosto
leggero in tutte le situazioni: anche nella guida
impegnata, le variazioni sono minime.
FRENI
★★★★☆
Gli spazi sono buoni su ogni fondo e l'impianto
resiste bene alla fatica. L'unica nota negativa,
non grave, è qualche vibrazione del pedale sul pavé.
SU STRADA
★★★★
La nuova Swift conferma le doti stradali del modello
precedente: è facile da guidare e sincera
nel comportamento. In sostanza, piacevole e sicura.
CONSUMO
★★★★☆
Non raggiunge l'ottimo risultato della Baleno (17,8
km/litro di media), ma ci va vicino. La sua rivale Yaris
Hybrid, però, fa mezzo chilometro in più per litro.
GARANZIA
★★★
Tre anni o 100 mila chilometri, come di consueto
per molti modelli giapponesi, ovvero un anno
in più di quanto previsto dalla normativa europea.
My2024
POSTO GUIDA ••••
Le regolazioni manuali (per lo schienale c'è la poco pratica leva) non sono
particolarmente ampie, ma consentono comunque di ritagliarsi senza grosse
difficoltà la postura preferita. Ciò vale per una gran varietà di stature.
PLANCIA E COMANDI ••••
Pur guadagnando punti nello stile, non ne ha persi in funzionalità:
i pulsanti fisici sono presenti in quantità e, generalmente, rimangono
ben raggiungibili. Poco cristallina la logica di quelli al volante.
STRUMENTAZIONE ••••
Non si lascia sedurre dai pannelli digitali e punta ancora sulla semplicità
dei classici quadranti analogici. I quali, peraltro, offrono una chiarezza
immediata. A completare il quadro, il display del computer di bordo.
INFOTAINMENT ••••
Il touch screen a centro plancia è semplice da assimilare, ma soffre
di una certa lentezza di risposta agli input. Ciò detto, vanta comunque
il navigatore e le connettività senza fili per gli smartphone Android e Apple.
CLIMATIZZAZIONE ••••
L'impianto, automatico, non dispone della regolazione separata
della temperatura. In compenso, vi sono le sedute anteriori riscaldabili.
Si gestisce con immediatezza, grazie alla plancetta fisica al centro.
VISIBILITÀ ••••
La vetratura è tutto sommato ampia e il montante, poco inclinato,
non disturba troppo nelle svolte. Nelle manovre si apprezza la telecamera
posteriore, che però non vanta una grafica particolarmente accurata.
FINITURA ••••
I materiali sono piuttosto economici (dentro, non c'è traccia di plastiche
morbide al tatto), però gli assemblaggi sono curati. L'impressione,
per capirci, è quella di una macchina robusta, destinata a durare nel tempo.
ACCESSORI ••••
Allestimento unico: di serie c'è sostanzialmente tutto ciò che ci si aspetta
da una vettura di segmento B, e anche qualcosa in più. A parte la vernice
(volendo, anche bicolore) non si può scegliere quasi nient'altro.
DOTAZIONI SICUREZZA/ADAS •••••
Il regolatore di velocità adattivo e il mantenimento della traiettoria
realizzano la guida di livello 2. Fra l'altro, vi sono la frenata automatica,
l'avviso angoli bui e il monitoraggio dell'attenzione di chi guida.
ABITABILITÀ ••••
Grosso modo, i centimetri sono quelli del modello precedente. Dietro
è piuttosto ariosa, soprattutto a livello delle gambe e in senso verticale.
In buona sostanza, accoglie quattro passeggeri senza difficoltà.
BAGAGLIAIO •••
I 261 litri misurati non fanno gridare al miracolo, ma le forme regolari
del vano consentono di sfruttarli bene. Abbattendo i sedili, si crea
un fastidioso scalino. Scarsa la dotazione per organizzare il carico.
CONFORT •••
L'assetto è sostenuto: le sospensioni posteriori s'irrigidiscono in modo
sensibile sugli ostacoli pronunciati. Dopo i 100 km/h, compaiono fruscii
nella zona del montante. Meno presente il rotolamento.
MOTORE •••••
Un tre cilindri tutto nuovo, ma sempre piuttosto pimpante, capace
di prendere i giri con apprezzabile slancio. Al tempo stesso, grazie
all'ibridizzazione leggera, mette a terra pure una bella efficienza.
ACCELERAZIONE ••••
I riscontri cronometrici non sono male: per raggiungere i 60 km/h
occorrono 4,9 secondi, mentre i 100 si agguantano in 11,6. Ciò appurato,
la sensazione è che ci sia sempre a disposizione la brillantezza necessaria.
RIPRESA ••
Nonostante la presenza dell'aiutino elettrico fornito dal motogeneratore,
la quinta lunga si sente: per coprire il classico 70-120 servono ben 27,6
secondi. Nell'ottica di un sorpasso, scalare marcia è d'obbligo.
CAMBIO ••••
Il cinque rapporti sfodera una corsa piuttosto corta e zero impuntamenti,
anche quando lo si strapazza. Gli innesti, però, sono sempre piuttosto
contrastati. La frizione leggera aiuta a sopportare gli ingorghi.
STERZO •••
Comando leggero, dotato di precisione e prontezza discrete. Meno fornito
in termini di progressività, perché soffre di un evidente effetto due tempi.
E s'indurisce fastidiosamente quando gli si chiedono rotazioni veloci.
FRENI ••
La Swift è andata molto lunga sull'asciutto e lunghissima sulle superfici
non uniformi. In tutto ciò ha sicuramente influito lo scarso grip generato
dai pneumatici. Per fortuna, non c'è traccia di fading.
COMPORTAMENTO DINAMICO ••••
Alle andature di tutti i giorni è agile e godibile. Nelle manovre
d'emergenza, la tendenza sovrasterzante è tenuta prontamente a bada
dall'elettronica, che però interviene in modo abbastanza brusco.
CONSUMO •••••
L'efficienza del motore e la leggerezza della vettura producono risultati
notevolissimi: 20,6 km/litro in città, ben 22,3 in statale. Ottimi pure i 17,3
in autostrada. Autonomia generosa, pur con un serbatoio da soli 37 litri.