Finalmente la notizia che tutti attendevamo: il TAR della Lombardia ha respinto il ricorso di fiat ora FCA contro il vincolo sul Museo Alfa Romeo e la sua Collezione completa.
Un altra bella vittoria per gli appassionati del marchio Alfa Romeo, che nel suo piccolo, forse, anche questo topic ha contribuito a rendere possibile.
Vi allego il link dove è possibile scaricare la sentenza completa di rigetto, sentenza che bastona in modo inequivocabile e a tratti ridicolizza le tesi prodotte da fiat contro l'apposizione del vincolo.
https://www.giustizia-amministrativ...x.html?ddocname=IYGJ5S4JKYI3MIOXKW6TKER7ZY&q=
Relativamente ai cosidetti "doppioni" che più di un forumer, allineandosi a fiat, considerava tali, ecco cosa riporta la sentenza:
"" Anche la ritenuta irragionevolezza della scelta di tutelare i c.d. doppioni non può essere condivisa.
In primo luogo, le ricorrenti non spiegano perché la serialità di un modello di autovettura ne dovrebbe determinare la non assoggettabilità al vincolo, specie considerando che l’interesse protetto è di natura culturale, attenendo alla storia e all’importanza che l’azienda Alfa Romeo ha avuto nello sviluppo dell’industria automobilistica italiana, sviluppo e diffusione che si manifestano anche attraverso la serialità dei modelli realizzati.
Il fatto che il vincolo abbia ricompreso modelli seriali, che a detta delle ricorrenti sarebbero anche reperibili sul mercato delle auto usate, non è indice di alcuna contraddizione, anzi rimarca la reale dimensione dell’interesse protetto ed è coerente con il fatto che la tutela abbia ad oggetto non un museo genericamente inteso, ma un museo d’impresa.
Del resto, la relazione tecnica relativa ai modelli evidenzia (doc. 15 di parte resistente) che la raccolta museale non comprende “doppioni” in senso stretto,
perché ciascuna automobile si caratterizza per profili, anche attinenti alla sua preparazione per un particolare pilota, che ne escludono la fungibilità con altre, anche se appartenenti a modelli o famiglie di modelli uguali o similari.
Va ribadito, inoltre, che tutti i beni compresi nella raccolta e, quindi, sia i pezzi unici, sia le auto di serie, sia quelle conservate nei depositi, contribuiscono a formare il valore d’insieme della raccolta stessa, perché esprimono, nel loro complesso, l’interesse culturale nei suoi profili storico, relazionale ed identitario.
Sotto altro profilo va evidenziato, come condivisibilmente rilevato dall’Avvocatura distrettuale, che il provvedimento impugnato non ha ad oggetto una collezione di automobili d’epoca, ma una raccolta museale propria di un museo d’impresa, che, come tale, può ragionevolmente comprendere pezzi di valore diverso e anche auto uguali.
E ancora, tanto il provvedimento impugnato, quanto le relazioni ad esso sottese, rendono chiaro che la raccolta museale si è formata nel tempo, in concomitanza con lo sviluppo e la crescita dell’azienda e secondo le scelte dell’azienda, sicché essa è diretta a palesare la storia dell’Alfa Romeo nei suoi diversi aspetti di industria automobilistica, lasciando memoria sia di vicende agonistiche, sia della diffusione dell’auto nel tessuto sociale nazionale e ciò rende conto, ulteriormente, delle ragioni per cui la raccolta affianchi a pezzi unici anche pezzi reperibili sul mercato.
Va, pertanto, ribadita l’infondatezza delle censure in esame.""
Vengono in pratica condivise tutte le argomentazioni fatte dai noi "vecchi alfisti" alle motivazioni di fiat relative a c.d doppioni.