la M1 una moto di prestazioni analoghe alla miglior concorrenza
Mai detto che le prestazioni siano analoghe. La potenza più elevata è da sempre residente a Borgo Panigale. Anche se non ha mai portato un titolo, escluso quello di Stoner, vincente anche su Honda, peraltro. Yamaha ha sempre, per decenni, pagato un gap alle rivali, recuperando in guidabilità, prova ne sono i piloti plurivincitori in Yamaha, entrati in crisi con la rossa, si tutti Rossi e Lorenzo, due grandi campioni.
Adesso a tallonare sul dritto la desmosedici, sono rimaste KTM, Aprilia, Honda, se guidata da M.Marquez, solo oggi Suzuki (grande!). Ma 4 vittorie e 7 podi con piste asciutte non vengono con una moto inferiore globalmente, con una inferiore di potenza sì, se hai altre frecce nel tuo arco. E quell'arco lo ha magistralmente usato solo Fabio, e lo fa ancora a sprazzi. Ma alla domenica, da metà stagione in qua, succede qualcosa che non mi spiego, il campione, perché tale è, non riesce a replicare le buone prestazioni precedenti, nonostante buone prove spesso a ridosso dei primi sul passo. Ora, se fosse sempre arrivato quarto o quinto, sarebbe imputabile in toto al gap prestazionale. Ma arrivare nelle retrovie, fare errori di valutazione in gara o nella scelta delle gomme, non è da quel campione che abbiamo conosciuto nel 2021 e nella prima metà di quest'anno.
D'altra parte Bagnaia ha aumentato la propria regolarità e diminuito gli errori più gravi, A. Espargaro ha perso alcune ottime occasioni e pare più offuscato, e la debacle delle ultime gare di Quartararo è stata mitigata, sta ancora in lotta per il titolo, quando aveva quasi due gare di vantaggio. Vedremo se, come spero, si riprenderà, anche se Bagnaia ha fatto il sorpasso, ma non ha dato prova di essere tanto avanti ai compagni di marca.
Vediamo come finisce questo minicampionato di fine stagione, con un intruso, quello che si fa minaccioso già per il 2023, un cannibale chiamato Marc Márquez. Che sia il bentornato.
