<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Incubo Yaris | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Incubo Yaris

gia',bisognerebbe che i venditori di automobili avessero piu' rispetto per chi gli da' moneta sonante per l'automobile...capita l'auto mal fatta ma almeno la riconoscenza di rendersene conto e di provvedere a stare dietro al cliente...un mio collega e' rimasto a piedi dopo 600km con il cambio out,roba da matti...
 
PER CAVALLINO 1970
QUESTO E' IL TESTO DEL TUO MESSAGGIO
MIA SORELLA ha una yaris d4d del marzo 2007,km attuali 75.000,problemi 0, fastidi 0,solo un supporto motore è da cambiare,ha preso un pò di gioco. Comunque vendila, un mio personale consiglio? Un'altra Yaris diesel ma con cambio meccanico (adesso è a 6 rapporti),oppure per macinare km senza problemi una punto multijet,nel mio lavoro ne sono circondato,sia
Punto che Grande punto,sono dei muli,mai un solo problema meccanico.

PER PIACERE MI DICI CHE RUMORI AVVERTIVA TUA SORELLA PROVENIRE DA SUPPORTO MOTORE?
TI RINGRAZIO E CIAO
 
macpiston ha scritto:
Faccio l'ingegnere progettista (non nel campo auto però). Mi stupirei grandemente se scoprissi che le auto (di qualsiasi marca) fossero progettate per una percorrenza superiore ai 100mila km senza cambiare parti meccaniche. Anzi nel libretto dei tagliandi sono già previste delle sostituzioni.
Ovvio che puoi fare anche 500mila km ma ci sarà anche chi dopo 10 o 20mila km deve sostituire qualche pezzo (ad esempio la frizione :rolleyes: ).
Interessante intervento.
Eccetto la frizione oppure materiale continuamente soggetto ad attrito (come i freni) non sono molto d'accordo su questa pianificazione "a tempo". Per me risulta assai ridicola sotto il profilo "tecnico".
Disegnare componentistica a "tempo" e' troppo rischioso, non penso nessun costruttore sia cosi' irresponsabile.
Che ci siano plastiche che si scollano, sensori che si starano, cablaggi che si ossidano, vernici che si sfogliano, vetri che si scollano, ecc. ecc. ecc. lo posso capire. Non accettare, ma si' posso capirlo: dopotutto non e' possible talvolta predirre e programmare tutte le possibili variazioni di uso ....

Abito da anni nell'est, circondato da mezzi che girano in condizioni "miracolose", eppur continuano ad andare .... e sono convinto abbiano ampiamente superato i limiti di 'lifetime' previsti dal progettista.
Quando vedete in giro un bella e arzilla "vecchietta" (chesso', una Fiat 500!), non pensate abbia superato il limite "temporale" che il designer aveva in mente? Non credo un ingegnere che si reputi tale faccia progetti "a tempo" ... :D
 
leolito ha scritto:
macpiston ha scritto:
Faccio l'ingegnere progettista (non nel campo auto però). Mi stupirei grandemente se scoprissi che le auto (di qualsiasi marca) fossero progettate per una percorrenza superiore ai 100mila km senza cambiare parti meccaniche. Anzi nel libretto dei tagliandi sono già previste delle sostituzioni.
Ovvio che puoi fare anche 500mila km ma ci sarà anche chi dopo 10 o 20mila km deve sostituire qualche pezzo (ad esempio la frizione :rolleyes: ).
Interessante intervento.
Eccetto la frizione oppure materiale continuamente soggetto ad attrito (come i freni) non sono molto d'accordo su questa pianificazione "a tempo". Per me risulta assai ridicola sotto il profilo "tecnico".
Disegnare componentistica a "tempo" e' troppo rischioso, non penso nessun costruttore sia cosi' irresponsabile.
Che ci siano plastiche che si scollano, sensori che si starano, cablaggi che si ossidano, vernici che si sfogliano, vetri che si scollano, ecc. ecc. ecc. lo posso capire. Non accettare, ma si' posso capirlo: dopotutto non e' possible talvolta predirre e programmare tutte le possibili variazioni di uso ....

Abito da anni nell'est, circondato da mezzi che girano in condizioni "miracolose", eppur continuano ad andare .... e sono convinto abbiano ampiamente superato i limiti di 'lifetime' previsti dal progettista.
Quando vedete in giro un bella e arzilla "vecchietta" (chesso', una Fiat 500!), non pensate abbia superato il limite "temporale" che il designer aveva in mente? Non credo un ingegnere che si reputi tale faccia progetti "a tempo" ... :D

A mio parere hai frainteso il concetto espresso da macpiston, che poi è lo stesso che ho espresso io qualche post fa.
La progettazione "a tempo" esiste davvero nell'elettronica, soprattutto in quella di largo consumo a basso costo, ormai è noto che i telefonini hanno un tempo di vita che è praticamente stabilito in anticipo via software, che i navigatori satellitari dopo un paio di aggiornamenti cominciano a dare i numeri ed a fari passare da Atene se vuoi andare da Roma a Milano giusto per convincerti a comprarne uno nuovo.......... Nell'auto non credo si sia arrivati a questo punto.
Il concetto è che un progettista deve stare nei costi previsti in modo che il prodotto finale rientri in un prezzo che gli consenta di stare sul mercato.
Per stare nei costi prende a parametro la vita media dell'oggetto e dimensiona il tutto secondo questa aspettativa media di vita, considerando, ovviamente, un certo margine di sicurezza. E' il concetto dell' expected lifetime.
Non ha senso progettare un'auto che debba necessariamente durare 500mila km senza dover cambiare nulla, si potrebbe benissimo fare, sarebbe semplicissimo, ma allo stesso tempo quest'auto sarebbe costosissima da realizzare e quindi impossibile da vendere a prezzi "umani".
E' per questo che le case fanno le loro brave analisi statistiche che dimostrano che un'auto del segmento B in media vive 12 anni e percorre non oltre 250mila km. La progettazione di quell'auto sarà basata su questi dati, ma non è quella che tu chiami "una progettazione a tempo", è solo una progettazione che non si assume oneri e costi per ottenere risultati che a nessuno (o quasi) interesseranno perchè nessuno (o quasi) supererà quell'expected lifetime.
Che poi nell'uso specifico un esemplare (o anche più d'uno) possa raddoppiare o triplicare l'expected lifetime, questo non cambia nulla, ci sarà anche quello che non arriverà nemmeno alla metà ed anche questo non cambia nulla.
Sul discorso del materiale di consumo la storia è simile, si stabilisce una durata che sia accettabile per il potenziale cliente, nell'esempio della frizione possiamo dire che un'auto di segmento B mediamente percorre non oltre 20.000 km/anno almeno la metà dei quali in città ed è ritenuto accettabile dal potenziale cliente dover rifare la frizione ogni 5 anni.... ecco che viene fuori un disco che deve reggere i 100.000 km di uso medio, che poi lo stesso disco che può durarne solo 40.000 se lo usa un neopatentato o anche 200.000 se l'auto circola solo in autostrada.
Il discorso dei veicoli che si vedono nell'Est europeo non c'entra molto, per il semplice fatto che la maggior parte di quei veicoli di originale non hanno più nulla o quasi, spessissimo nemmeno il telaio, sono dei veri e propri collages di pezzi raccattati ovunque. Contemplando la sostituzione, periodica o a rottura, di ogni componente, qualsiasi auto diventa eterna a prescindere dalla progettazione e dall'expected lifetime.

Ovviamente l'expected lifetime dipende dalla categoria di auto, una segmento E con motore di grossa cilindrata a gasolio, avrà un'aspettativa di vita sia in termini di km che di anni, diversa da una segmento B. Verosimilmente l'usura sarà più marcata nell'unità di tempo perchè queste auto percorrono più km/anno (in media), la manutenzione sarà curata bene (di solito) ed i relativi costi sono più accettati dal cliente-tipo, eccetera.

Ecco perchè il concetto di progettazione "expected lifetime based" non ha nulla di ridicolo, anzi, sarebbe più ridicolo progettare citycar dimensionando la durata su chilometraggi da TIR.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
A mio parere hai frainteso il concetto espresso da macpiston, che poi è lo stesso che ho espresso io qualche post fa.
La progettazione "a tempo" esiste davvero nell'elettronica, soprattutto in quella di largo consumo a basso costo, ormai è noto che i telefonini hanno un tempo di vita che è praticamente stabilito in anticipo via software, che i navigatori satellitari dopo un paio di aggiornamenti cominciano a dare i numeri ed a fari passare da Atene se vuoi andare da Roma a Milano giusto per convincerti a comprarne uno nuovo.......... Nell'auto non credo si sia arrivati a questo punto.
Il concetto è che un progettista deve stare nei costi previsti in modo che il prodotto finale rientri in un prezzo che gli consenta di stare sul mercato.
Per stare nei costi prende a parametro la vita media dell'oggetto e dimensiona il tutto secondo questa aspettativa media di vita, considerando, ovviamente, un certo margine di sicurezza. E' il concetto dell' expected lifetime.
Non ha senso progettare un'auto che debba necessariamente durare 500mila km senza dover cambiare nulla, si potrebbe benissimo fare, sarebbe semplicissimo, ma allo stesso tempo quest'auto sarebbe costosissima da realizzare e quindi impossibile da vendere a prezzi "umani".
E' per questo che le case fanno le loro brave analisi statistiche che dimostrano che un'auto del segmento B in media vive 12 anni e percorre non oltre 250mila km. La progettazione di quell'auto sarà basata su questi dati, ma non è quella che tu chiami "una progettazione a tempo", è solo una progettazione che non si assume oneri e costi per ottenere risultati che a nessuno (o quasi) interesseranno perchè nessuno (o quasi) supererà quell'expected lifetime.
Che poi nell'uso specifico un esemplare (o anche più d'uno) possa raddoppiare o triplicare l'expected lifetime, questo non cambia nulla, ci sarà anche quello che non arriverà nemmeno alla metà ed anche questo non cambia nulla.
Sul discorso del materiale di consumo la storia è simile, si stabilisce una durata che sia accettabile per il potenziale cliente, nell'esempio della frizione possiamo dire che un'auto di segmento B mediamente percorre non oltre 20.000 km/anno almeno la metà dei quali in città ed è ritenuto accettabile dal potenziale cliente dover rifare la frizione ogni 5 anni.... ecco che viene fuori un disco che deve reggere i 100.000 km di uso medio, che poi lo stesso disco che può durarne solo 40.000 se lo usa un neopatentato o anche 200.000 se l'auto circola solo in autostrada.
Il discorso dei veicoli che si vedono nell'Est europeo non c'entra molto, per il semplice fatto che la maggior parte di quei veicoli di originale non hanno più nulla o quasi, spessissimo nemmeno il telaio, sono dei veri e propri collages di pezzi raccattati ovunque. Contemplando la sostituzione, periodica o a rottura, di ogni componente, qualsiasi auto diventa eterna a prescindere dalla progettazione e dall'expected lifetime.

Ovviamente l'expected lifetime dipende dalla categoria di auto, una segmento E con motore di grossa cilindrata a gasolio, avrà un'aspettativa di vita sia in termini di km che di anni, diversa da una segmento B. Verosimilmente l'usura sarà più marcata nell'unità di tempo perchè queste auto percorrono più km/anno (in media), la manutenzione sarà curata bene (di solito) ed i relativi costi sono più accettati dal cliente-tipo, eccetera.

Ecco perchè il concetto di progettazione "expected lifetime based" non ha nulla di ridicolo, anzi, sarebbe più ridicolo progettare citycar dimensionando la durata su chilometraggi da TIR.

Saluti
Vorrei soffermarmi sulla frase che ho evidenziato.Secondo me è quel margine di sicurezza nella progettazione dei componenti che fa la differenza fra due auto della stessa categoria in termini di affidabilità.Ammesso che non ci siano errori di progettazione a parità di componenti è il diverso dimensionamento del componente dovuto ad un certo margine di sicurezza che permette di sollecitarlo maggiormente.Ora il mio quesito è:tutte le case automobilistiche usano gli stessi margini di sicurezza o c'è chi preferisci spendere qualcosa in più risparmiando sulle frivolezze e sulle finiture?Secondo me è questo che fa la differenza per toyota oltre che una selezione attenta dei fornitori.
 
No, non ci siamo, non era quello cio' che intendevo - e non ritengo aver frainteso.
Adesso devo andare a prendere una persona all'aeroporto, forse stasera o piu' probabilmente domani riprendo il discorso, perche' lo reputo fascinante. Dopotutto sono le basi su come "costruiamo" cio' che ci circonda! :D
 
G0t3n ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
A mio parere hai frainteso il concetto espresso da macpiston, che poi è lo stesso che ho espresso io qualche post fa.
La progettazione "a tempo" esiste davvero nell'elettronica, soprattutto in quella di largo consumo a basso costo, ormai è noto che i telefonini hanno un tempo di vita che è praticamente stabilito in anticipo via software, che i navigatori satellitari dopo un paio di aggiornamenti cominciano a dare i numeri ed a fari passare da Atene se vuoi andare da Roma a Milano giusto per convincerti a comprarne uno nuovo.......... Nell'auto non credo si sia arrivati a questo punto.
Il concetto è che un progettista deve stare nei costi previsti in modo che il prodotto finale rientri in un prezzo che gli consenta di stare sul mercato.
Per stare nei costi prende a parametro la vita media dell'oggetto e dimensiona il tutto secondo questa aspettativa media di vita, considerando, ovviamente, un certo margine di sicurezza. E' il concetto dell' expected lifetime.
Non ha senso progettare un'auto che debba necessariamente durare 500mila km senza dover cambiare nulla, si potrebbe benissimo fare, sarebbe semplicissimo, ma allo stesso tempo quest'auto sarebbe costosissima da realizzare e quindi impossibile da vendere a prezzi "umani".
E' per questo che le case fanno le loro brave analisi statistiche che dimostrano che un'auto del segmento B in media vive 12 anni e percorre non oltre 250mila km. La progettazione di quell'auto sarà basata su questi dati, ma non è quella che tu chiami "una progettazione a tempo", è solo una progettazione che non si assume oneri e costi per ottenere risultati che a nessuno (o quasi) interesseranno perchè nessuno (o quasi) supererà quell'expected lifetime.
Che poi nell'uso specifico un esemplare (o anche più d'uno) possa raddoppiare o triplicare l'expected lifetime, questo non cambia nulla, ci sarà anche quello che non arriverà nemmeno alla metà ed anche questo non cambia nulla.
Sul discorso del materiale di consumo la storia è simile, si stabilisce una durata che sia accettabile per il potenziale cliente, nell'esempio della frizione possiamo dire che un'auto di segmento B mediamente percorre non oltre 20.000 km/anno almeno la metà dei quali in città ed è ritenuto accettabile dal potenziale cliente dover rifare la frizione ogni 5 anni.... ecco che viene fuori un disco che deve reggere i 100.000 km di uso medio, che poi lo stesso disco che può durarne solo 40.000 se lo usa un neopatentato o anche 200.000 se l'auto circola solo in autostrada.
Il discorso dei veicoli che si vedono nell'Est europeo non c'entra molto, per il semplice fatto che la maggior parte di quei veicoli di originale non hanno più nulla o quasi, spessissimo nemmeno il telaio, sono dei veri e propri collages di pezzi raccattati ovunque. Contemplando la sostituzione, periodica o a rottura, di ogni componente, qualsiasi auto diventa eterna a prescindere dalla progettazione e dall'expected lifetime.

Ovviamente l'expected lifetime dipende dalla categoria di auto, una segmento E con motore di grossa cilindrata a gasolio, avrà un'aspettativa di vita sia in termini di km che di anni, diversa da una segmento B. Verosimilmente l'usura sarà più marcata nell'unità di tempo perchè queste auto percorrono più km/anno (in media), la manutenzione sarà curata bene (di solito) ed i relativi costi sono più accettati dal cliente-tipo, eccetera.

Ecco perchè il concetto di progettazione "expected lifetime based" non ha nulla di ridicolo, anzi, sarebbe più ridicolo progettare citycar dimensionando la durata su chilometraggi da TIR.

Saluti
Vorrei soffermarmi sulla frase che ho evidenziato.Secondo me è quel margine di sicurezza nella progettazione dei componenti che fa la differenza fra due auto della stessa categoria in termini di affidabilità.Ammesso che non ci siano errori di progettazione a parità di componenti è il diverso dimensionamento del componente dovuto ad un certo margine di sicurezza che permette di sollecitarlo maggiormente.Ora il mio quesito è:tutte le case automobilistiche usano gli stessi margini di sicurezza o c'è chi preferisci spendere qualcosa in più risparmiando sulle frivolezze e sulle finiture?Secondo me è questo che fa la differenza per toyota oltre che una selezione attenta dei fornitori.

Su questo non posso che concordare in pieno. Il gioco sta nel margine. Se io prendo un margine maggiore la probabilità di cedimenti diminuisce, se oltre a questo ho calcolato bene la "expected lifetime", allora ho dato al cliente esattamente quel che lui desidera, né di più né di meno, ossia il massimo "value for money". Se prendo un margine minore ho maggiori probabilità di rotture, a parità di dimensionamento.
Ovviamente ogni progettista stabilisce il margine sulla base delle esigenze della Committente del progetto, è la Casa che stabilisce se accetta una probabilità di rotture dello 0.1, del 5 o del 10% in base a tanti fattori squisitamente commerciali (prezzo,categoria, immagine, fama della Casa, numero di esemplari....). Sicuramente i margini che ha preso il progettista Toyota quando ha progettato la Yaris sono ben diversi da quelli che ha preso l'ingegnere Tata quando ha progettato la Indica.
Saluti
 
GOt :thumbup: e Fabio :thumbup: hanno sicuramente toccato il nervo scoperto delle case automobilistiche e non solo..............far oscillare la bilancia fra risparmio sui costi :thumbdown: e soddisfazione del cliente :D............negli ultimi anni la voglia di risparmiare ha cannibalizzato :cry: ogni altra soluzione, ma per il futuro io spero sempre in un'inversione di tendenza. :D
 
leolito ha scritto:
No, non ci siamo, non era quello cio' che intendevo - e non ritengo aver frainteso.
Adesso devo andare a prendere una persona all'aeroporto, forse stasera o piu' probabilmente domani riprendo il discorso, perche' lo reputo fascinante. Dopotutto sono le basi su come "costruiamo" cio' che ci circonda! :D
Che fai, ci tieni sulle spine? :lol:
 
Mikali ha scritto:
GOt :thumbup: e Fabio :thumbup: hanno sicuramente toccato il nervo scoperto delle case automobilistiche e non solo..............far oscillare la bilancia fra risparmio sui costi :thumbdown: e soddisfazione del cliente :D............negli ultimi anni la voglia di risparmiare ha cannibalizzato :cry: ogni altra soluzione, ma per il futuro io spero sempre in un'inversione di tendenza. :D

Non credo che la voglia (o la necessità?) di risparmiare abbia cannibalizzato tutto, d'altronde le auto di oggi sono molto più robuste ed affidabili di quelle di ieri (eccezioni a parte).
La progettazione è sempre stata, è ancor oggi, e sempre sarà l'arte di raggiungere un compromesso, tra le esigenze del cliente ed il prezzo che egli stesso (il cliente) è disposto a pagare. Sottolineo che sia le esigenze che il prezzo sono stabiliti dal cliente, il produttore c'entra solo di riflesso in quanto, per poter offrire il prodotto al prezzo stabilito dal cliente, egli deve avere dei costi che non superino un certo tot in modo da avere un certo guadagno.
Non si potrà mai avere un'inversione di tendenza rispetto al risparmio che detta legge, per forza di cose il cliente chiede ed il progettista deve progettare quel che il cliente vuole con dei costi che rendano possibile il prezzo che il cliente può e vuole pagare.
Progettare un'utilitaria che può fare 500mila km solo col "gas&wash" non ha e non avrà mai alcun senso perchè al cliente non serve a nulla e per la Casa sarebbe costosissimo produrla e la costringerebbe a venderla a prezzi fuori mercato (quindi a non venderla) oppure a sobbarcarsi perdite mostruose.
Saluti
 
alkiap ha scritto:
leolito ha scritto:
No, non ci siamo, non era quello cio' che intendevo - e non ritengo aver frainteso.
Adesso devo andare a prendere una persona all'aeroporto, forse stasera o piu' probabilmente domani riprendo il discorso, perche' lo reputo fascinante. Dopotutto sono le basi su come "costruiamo" cio' che ci circonda! :D
Che fai, ci tieni sulle spine? :lol:
prrrrr! :lol:

Ogni tanto devo anche lavorare!!! :p
 
fabiologgia ha scritto:
DEMONT ha scritto:
concordo pienamente con AlfenoVaro, l'altro giorno in concessionaria c'era una Yaris d4d anno 2001 con 420.000km...in officina era venuta per il solo tagliando.

Non intendo demolire la fama di robustezza della Yaris o di altre "piccole", quel che penso io, però, è che ogni auto è progettata, dimensionata e realizzata avendo ben in mente il cliente-tipo e l'utilizzo più probabile che egli ne farà.
Non credo che alla Toyota abbiano progettato la Yaris pensando agli agenti di commercio, come non credo che abbiano progettato la Mercedes Classe S pensando all'agricoltore che ci deve andare in campagna percorrendo mulattiere.
Poi, chiaramente, se la macchina è robusta e viene tenuta bene, allora può sopportare egregiamente anche usi non che non sono proprio quelli per i quali è stata progettata, e ciò anche per lunghissimo tempo e centinaia di migliaia di chilometri, ma la sostanza non cambia.
Non fatico minimamente a credere alla Yaris che è arrivata a 420mila km ma prima di tutto non so (perchè non lo dici tu, non perchè dubiti) quali parti ha cambiato, ossia quanto c'è di originale nell'auto, e poi comunque un caso come quello non credo faccia testo, quante sono in percentuale le Yaris che percorrono oltre 50mila km/anno?
Saluti

ciao fabio, non condivido per nulla il tuo ragionamento.
sicuramente le yaris non saranno progettate coi criteri di un land cruiser destinato nei peggiori dei casi all'uso in deserti e senza vedere manutenzione... ma non toglie che anche un piccolo diesel oggi debba fare 250k -300k km almeno. poi poco importa se fatti tutti d'un fiato o in 10 anni...
la diffferenza la può fare il conducente facendo scaldare l'auto e raffreddare correttamente, oppure come detto da g5 se ci sono difetti di progettazione intrinseca.
quindi è evidente che goldenboy è incappato in un auto sfigata e una conce che non ha operato nel migliore dei modi.. anche io suggerirei di cambiare auto e pretendere un sostanzioso sconto per una yaris nuova. se sei deluso dalla marca puoi passare ad un altra, ma non passare ad un segmento superiore solo per la sicurezza di avere un auto più affidabile..
 
Anche perché basta leggere in rete per notare come nei segmenti superiori sia anche peggio che in quelli inferiori quanto ad affidabilità della parte elettronico/meccanica.
 
Il progetto non è importante, tutte le auto sono progettate per percorrere almeno 250 mila km senza cambiare parti importanti. Tutte non solo le grosse, la yaris è un'ottima auto come a volte succede ne hai presa una difettosa. Con le toyota poi salvo casi particolari si possono percorrere tantissimi km senza problemi e non solo con l'avensis anche con la yaris, al limite un'auto più grossa è solo più comoda e spaziosa. ;)
 
goldenboy76 ha scritto:
Buongiorno a tutti,
i primi giorni di decembre 2007 ho ritirato la mia nuoa Yaris 1.4 D4-D MM-T dal concessionario tutto felice del mio aquisto.
La uso per lavoro nel senso che faccio parecchia strada (circa 45-50 mila km/anno) e dopo 4.500/5.000Km durante un sorpasso a 80Km/h mi si è bruciata la frizione, col cambio automatico!
Va beh capita, in ogni caso ero a Piacenza io sono di Brescia e quindi potete immaginare che bei 3 giorni di calvario avanti e indietro che ho passato.
Ritiro la mia macchina riparata e riparto per la mia strada sui 20.000Km comincio a sentire sotto il mio sedile duro quando prendo alcune buche particolari, diagnosi seduta lato guida da sostituire perchè sfondata!
Quindi aspetto i miei bravi 10.000Km per il tagliando, ma il sedile non c'è a magazzino quindi non lo cambiano subito "mi dispiace ma deve tornare servirà una giornata", un'altra giornata di lavoro in più per loro ed una in meno per me!
Dopo mesi arriva e me lo cambiano, queta volta però grazie alla mia venditrice (una santa per altro) mi combina un appuntamento per farmi provare la nuova avensis che mi lasciain prova per 3 giorni intanto che mi cambiano il sedile.
Tutto a posto, no! Dopo altra strada, a 45.500Km per la precisione, durante una rotonda dalla macchina esce un rumore INFERNALE giuro, ero a 500m dalla Toyota (che culo passatemi il termine) e la porto là.
Diagnosi veloce: supporto motore rotto, il motore si è piegato sul fianco andando a sbattere sulla pompa dell'acqua che fregava contro il teleio provocando il suddetto rumore... questo probabilmente dato da un errato rimontaggio del cambio per la sostituzione della frizione.
"Perfetto!" dico "Quanto tempo vi serve?"
"Beh servirà almeno una settimana"
"Una settimana? Ma io la uso per lavoro! Prima no?"
"Eh no io ho qui un meccanico solo non posso fare i miracoli"
"Un meccanico solo?!?!? Ma io qui vedo scritto sopra in grosso Toyota che caxxo vuol dire un meccanico solo? Non mi interessa saranno problemi vostri questi non miei!" N.B.: hanno appena speso miliardi per il rinnovo della concessionaria "Almeno la vettura di cortesia posso averla?"
"Eh no mi spiace non è al di sopra dei 50Km..."
Qui ci sono state una serie di improprio da parte mia che vi risparmio prima di chiamare quel santo del mio collega che ogni volta poveraccio mi toglie dalle grinfie di sto officine di m...
Perdonate il peggioramento del linguaggio ma durante il racconto torna a ribollirmi il sangue.
MORALE
Dopo 1 settimana tonda NON mi hanno riconsegnato la macchina perchè durante i montaggio/smontaggi hanno rotto qualcosa, sempre grazie alla mia vendritrice/santa ho avuto la vettura di cortesia che sto usando ancora adesso dopo 4 settimane!
Da notare bene che per smontare il cambio bisogna smontare TUTTO il motore e TUTTO il cambio, ad oggi che io sappia mi hanno già smontato e rimontato 4 (quattro) VOLTE tutto il motore e tutto il cambio!!!
Mi sento leggermente i nervi a fior di pelle quando penso a sti ........ (lascio riempire i puntiti a voi) e sto contrattando sempre la mia vendrice di fiducia per avere qualcosa in cambio visti i disagi.
La macchina ha 3 anni di garanzia io ne voglio come minimo altri 2, secondo voi se dovessi continuare a chidere danni potrei ottenere qualcosa o ritenete sia inutile?
Sbaglio ad arrabbiarmi?
Chiedo perchè non ci capisco più niente sinceramente.

Di solito basta il 10% di questi problemi per rivendere, specie pr chi lavora con l'auto............
Quando leggo queste storie, mi assalgono strani dubbi......
 

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