<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I fumetti: l'arte delle nuvolette | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

I fumetti: l'arte delle nuvolette

Sono cresciuto con i Topolino degli anni '70/'80, ma ho recuperato parecchie storie anche dei '60... poi tutto o quasi Gottfredson e Barks, fra le cose più recenti (non leggo più Topolino, ma prendo qualche raccolta ogni tanto), ricordo con piacere le saghe di Casty, Fantomius, le Tops Stories...
Poi il Tex di Bonelli, tutto Peanuts (lo adoro, ma in generale le strisce umoristiche mi piacciono), Asterix, Lucky Luke, il Popeye di Segar, Alan Ford almeno fino a Piffarerio... dei giappi preferisco le storie più leggere tipo Adachi, poi ho avuto il mio periodo Marvel negli anni '90, ma amavo soprattutto le storie più introspettive, mentre quelle con troppa azione mi hanno portato ad abbandonare il genere.

Se ti piace il Fantomius di Gervasio... adorerai anche PK.

Grandissimo che hai recuperato i Topolino storici, sono quasi tutti capolavori immortali...

Della Marvel cosa hai apprezzato in particolare?
 
Come la gran parte dei bambini e ragazzi, di allora almeno, ho letto vari fumetti, comprandone però solo qualcuno (da bambino Tarzan, poi l'Intrepido) ma leggendone a sbafo molti di più, l'immancabile Topolino, molti Tex, qua e là altri (i supereroi Marvel, l'Uomo Mascherato, Capitan Miki, Zagor...) e più tardi, quasi adulto, molti Alan Ford.

Non tutti mi piacevano, però : la fantascienza specie se esagerata mi prendeva poco, mi piacevano invece soprattutto gli eroi positivi, meglio se asciutti ed antidivi come Tex o i non eroi come Alan Ford.
Come al cinema, del resto.

Ma non ne ho mai collezionati.

Il fumetto letto da adulti, secondo me, ha un fascino tutto suo...
 
Sei troppo preparato per me....
Io sono ancora alla fase primordiale sull' argomento
Ovvero scindo fra:

" questo mi da' piu' piacere di quello "
( o viceversa )

Ad un certo punto della mia vita ho trovato naturale cercare di capire il fascino professionale di un certo modo di lavorare nel mondo creativo. Mi affascina ad ogni livello, dal cinema al fumetto passando per la musica.

Però, ecco, va benissimo il "preferisco questo e basta", anzi, forse è il modo sano per eccellenza per amare l'arte. Però è bello anche andare oltre recinti e steccati, cercare di apprezzare tutto nella sua diversità
 
[...] Però, ecco, va benissimo il "preferisco questo e basta", anzi, forse è il modo sano per eccellenza per amare l'arte. Però è bello anche andare oltre recinti e steccati, cercare di apprezzare tutto nella sua diversità
In una fase giovanile della vita, anche io ho pensato, entro certi limiti, che si poteva apprezzare tutto nella sua diversità.
Ma col passar del tempo non lo penso più : penso invece che pretendere di "apprezzare tutto" significa dar corda a tanta gente che non ha qualità per fare gli artisti, che non ha nulla da dire e che dovrebbe soltanto cambiare mestiere, senza se e senza ma.

La cosa non riguarda naturalmente solo il mondo dei fumetti, che anzi probabilmente ne è toccato solo marginalmente, ma riguarda, eccome, ciò che è considerato "arte", mondo spiacevolmente invaso da gente che dell'artista non ha nulla, ma che ha la pretesa d'essere considerato tale anche se non sa esprimere nulla, né suscitare emozioni.

Io vedo come un grave problema della ns. società la mancanza di senso critico verso questa gente, che comprende cantanti che non sanno cantare ma che fanno i pagliacci fino allo sfinimento, registi cinematografici che raccontano "storie" senza senso e che lasciano nulla più che un senso di vuoto, pittori / scultori su cui è anche inutile dilungarsi tanto i loro "prodotti" sono tristemente noti a tutti, ed altri "artisti" che non producono niente più di un triste nulla.

Dico che è un grave problema non tanto in relazione al fatto in sé, l'accettazione cioè come artisti di gente che non dice nulla, ma perché è sintomatico del non saper più distinguere il bene dal male, il che invece è grave.

Forse è meglio allora se qualche steccato, inteso come nostro valore, rimane : ci aiuterà a distinguere il grano dalle erbacce.
 
Della Marvel cosa hai apprezzato in particolare?

Per la loro ingenuità mi piacevano le “classiche” sceneggiature di Stan Lee degli esordi, molto semplici ma anche fresche e divertenti. Poi c’è stato un periodo in cui leggevo un po’ di tutto, in particolare mi ricordo gli X-men di Claremont, Devil di Miller e Nocenti, Conan il barbaro con gli splendidi disegni di Windsor Smith, l’Uomo Ragno solo a tratti. Dopo l’indigestione degli anni ‘90 non ho più letto niente.
 
Iniziato da piccolo con la mamma che ogni mercoledì mi comprava Topolino.
Compro da più di vent'anni Dylan Dog, ormai appuntamento fisso in edicola. Vorrei che si decidessero a pubblicarlo anche in versione ebook, per risparmiare qualcosa a livello economico, ma soprattutto di spazio in casa che sta finendo.
In gioventù, complice un amico appassionato a livello di malattia che me li prestava, letto anche un buon numero di manga giapponesi.
Supereroi Marvel mai interessati, anche se ho giocato con piacere gli ultimi videogiochi di Spiderman e Guardiani della galassia su PS5. Attendo con ansia, sempre su PS5, l'arrivo di un gioco dedicato a Wolverine, realizzato sempre da Insomniac, software house creatrice degli Spiderman su Playstation e una delle migliore software house in ambito ludico sul mercato odierno.
Una menzione d'onore per il grande Rat-Man di Leo Ortolani.
 
Oggi sono stato a un mercatino.
Mi sono fermato a guardare tutti i banchetti che vendevano fumetti in cerca di quel Paperinik con la copertina arancione/argentata.
E a momenti compro due raccolte.
Prima di leggere questo topic non ci pensavo minimamente.
Asteriskos te possino...:emoji_grin:
 
Oggi sono stato a un mercatino.
Mi sono fermato a guardare tutti i banchetti che vendevano fumetti in cerca di quel Paperinik con la copertina arancione/argentata.
E a momenti compro due raccolte.
Prima di leggere questo topic non ci pensavo minimamente.
Asteriskos te possino...:emoji_grin:

AHAHAHAH

Poi attendo recensione :)
 
presente!
pur avendo tutta la saga di PK, non e' il mio preferito.
Preferisco la versione di Paperinik classica.

ovviamente ho anche tutti i fumetti di Barks, e quasi tutti di Don Rosa.
a dir la verita', credo di averli tutti in doppia copia, ed alcuni in tripla.
a volte li ricompro solo perche' sono in un'edizione "bella", come la Don Rosa Library, pur avendo praticamente tutte le storie, l'ho comprata (e per cambiare l'ho presa in lingua originale. Un po' "ostica" perche' a volte scrive con gli accenti scozzesi, e ci vuole della fantasia per interpretare bene. anche se mi mancano alcuni volumi, introvabili (ma, nell'attesa di prenderli in americano, li ho in italiano :D).
tanto ho la memoria scarsa, per cui, dopo alcuni anni, le storie me le son dimenticate e posso rileggerle :D

se a qualcuno interessa, per tenere ordinata la collezione, c'e un sito, inducks, che e' molto comodo (io non me li ricordo e, se trovo qualcosa nei mercatini, controllo se l'ho o meno)
posso dirvi che ho 10300 storie diverse nella mia raccolta :D
 
Ultima modifica:
@Asteriskos visto ora! Premetto che l'intro con la schermata del Commodore 64 mi ha fatto ridere di gusto e anche scendere una lacrimuccia: quanti ricordi!
Mi trovo abbastanza d'accordo con il video: in realtà a me i cartonati piacciono, e sono disposto anche a spendere un pochino di più per cicli di storie che mi sono piaciuti particolarmente, però anch'io preferirei un maggior numero di volumi, ma più snelli rispetto al volumone di 1000 e passa pagine. Fra l'altro così il lettore dilazionerebbe la spesa in più tempo e sarebbe meno spaventato dall'esborso.
Inoltre: OK per storie davvero particolari (ad es. l'integrale dei Peanuts ce l'ho in cartonato, ma la ritengo un capolavoro e mi piace averla in un formato di pregio, anche perché è un'opera che ogni tanto rileggo, a piccole dosi), ma effettivamente ultimamente c'è un po' un abuso del formato cartonato. Una ristampa brossuratina andrebbe effettivamente benissimo per la stragrande maggioranza dei casi. Capisco che in America il mercato è talmente ampio che ci sia spazio per varie tipologie di formato anche contemporaneamente, in Italia magari non è così, anzi sicuramente, però in molti casi sembra che puntino direttamente all'edizione lussuosa che magari ne vendono meno ma hanno più margine, mentre il lettore squattrinato rimane fregato. Anche i manga (persino quelli appena usciti, che dovrebbero avere un formato e un prezzo più concorrenziali, per essere appetibili) mi pare che li pubblichino in edizioni sempre più lussuose e costose: poi ci credo che la gente compra meno e l'editoria va in crisi.
Sul digitale io non sarei così negativo, anzi ne auspicherei una maggiore diffusione: intendiamoci, amo e preferisco la carta e continuerei a comprarla per le cose che più apprezzo, ma a volte, per provare una serie, non avrei disdegnato una versione digitale a basso prezzo. Invece, anche le poche che ci sono, costano come il cartaceo: a quel punto con gli stessi soldi mi compro il buon vecchio volumetto.
Che futuro ci sarà per il fumetto? Vedendo il successo di manifestazioni come Lucca Comics non sarei così pessimista, certo ultimamente i costi sono lievitati tantissimo e la situazione non è facile, probabilmente ci vorrà un po' di tempo per trovare un equilibrio tra domanda e offerta, e come in tutte le transizioni qualcuno riuscirà ad adattarsi al nuovo mercato mentre altri perderanno il treno.
 

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