<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Corsa lunga o Corsa corta? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Corsa lunga o Corsa corta?

Un motore a corsa lunga permette di ottenere un manovellismo dell'albero motore più ampio, ovvero con una maggiore distanza tra la testa della biella ed il centro di rotazione dell'albero motore stesso. A parità di forza impressa sul pistone si ottiene quindi maggior coppia.
Però, se si fissano cilindrata e numero di cilindri, un motore a corsa lunga è caratterizzato da un alesaggio inferiore e quindi di un area della testa del pistone minore. Dal momento che la forza su di questa superficie è data dalla pressione generata dalla combustione, la forza, che è data dal prodotto tra pressione ed area sarà inferiore. Quindi, la coppia, a sua volta data dal prodotto forza per la distanza (braccio) tra cerniera della biella sull'albero e centro dell'albero (con le opportune rettifiche di carattere geometrico) avrà da un lato un braccio maggiore ma una forza inferiore. Quindi, non è detto che un motore a corsa lunga sia caratterizzato necessariamente da una coppia superiore. Piuttosto, occorre esaminare altri aspetti per poter fare un idoneo distinguo tra le due tipologie menzionate; per prima cosa, una corsa lunga, a parità di regime di rotazione, impone che la velocità lineare media del pistone sia più alta. Ciò provoca dei limiti di carattere inerziale all'innalzamento del regime che tuttavia possono essere in parte compensati alleggerendo le masse in moto alterno; solo in parte, però, giacché la velocità conta molto di più rispetto alla massa (la prima infatti compare al quadrato nel calcolo di dette forze, la seconda in maniera lineare).
Al contempo, un motore a corsa lunga, proprio per la maggior velocità che si ravvisa per il moto del pistone, è più adatto a sviluppare moti di turbolenza, sia in aspirazione che in scarico, che possono essere sfruttati per migliorare il riempimento dei cilindri e la corretta miscelazione tra carburante e comburente. Questo si traduce, almeno nei presupposti, in miglior rendimento in rapporto alla quantità di carburante o combustibile iniettato per ogni ciclo, ovvero un valore più alto del rapporto grammi carburante/potenza erogata. Ecco che si possono quindi ottenere dei buoni funzionamenti, sia per rotondità che per efficacia, anche ai regimi più bassi di rotazione ed ottenere comunque delle buone potenze anche a regimi non eccessivamente elevati nei quali il motore a corsa lunga, per i motivi suddetti, si potrebbe trovare in difficoltà. In ogni caso, occorre evidenziare che nell'erogazione della potenza massima conta di più il numero delle accensioni piuttosto che la loro qualità, purché quest'ultima sia comunque apprezzabile; questo è, ad esempio, il motivo per cui, nella stragrande maggioranza dei casi, il regime di potenza massima viene raggiunto oltre quello di coppia massima. Ciò fa presupporre che nel caso in cui si voglia ottenere una potenza molto alta, sempre in relazione alla cubatura, si debba impostare il motore in modo che riesca a girare a regimi molti elevati e questo impone, in genere, che la corsa sia piuttosto contenuta in modo da contenere i fenomeni inerziali più sopra menzionati. Un motore a corsa lunga, quindi, è tendenzialmente propenso a regimi inferiori, mentre uno a corsa corta il contrario. A questo punto occorre fare un ulteriore specifica: se si intende usare un carburante con il quale si possano ottenere di tempi di accensione molto ridotti, come la benzina, si può alzare il regime di rotazione e quindi, se del caso, ridurre la corsa; nel caso dell'utilizzo del gasolio, i tempi di accensione e di propagazione del fronte di fiamma sono sensibilmente più lenti e quindi non si può oltrepassare una certa soglia fisiologica (il tempo a disposizione per lo svolgimento corretto e completo di un ciclo di combustione è chiaramente legato al regime di rotazione; ad esempio, a 6000 rpm si compiono 100 giri al secondo e la fase attiva dura, in termini temporali, al massimo circa metà giro, ovvero il tempo della discesa del pistone nel cilindro; in buona sostanza, il tempo a disposizione per la combustione si attesta, in queste condizioni, in meno di 1/200 secondo. Considerando, poi, che il fronte di fiamma si deve propagare in tempi ancora più ridotti, ovvero nel periodo in cui il pistone lambisce il punto morto superiore, si capisce che questo parametro diviene particolarmente rilevante e vincolante.
Nei motori turbocompressi si riesce a bruciare maggiore quantità di carburante perché si immette maggiore quantità di comburente (aria); la pressione generata dall'espansione dei gas incendiati è quindi maggiore e a cascata lo è la forza che il pistone trasmette alla biella e questa all'albero. Si riesce infatti ad ottenere un valore di coppia molto elevato e quindi elevate potenze senza esagerare con il regime di rotazione. Per questo motivo, oltre ad altri che ometto per brevità, il motore diesel è quello che si sposa perfettamente con la sovralimentazione; lavora già di per sé in eccesso d'aria e la sovralimentazione enfatizza questa caratteristica; inoltre, la detonazione non è un problema in quanto si tratta di un motore ad accensione spontanea.
Come si vede, è difficile dare un giudizio univoco ma occorre limitare la valutazione nell'ambito dei risultati che si vogliono ottenere e delle circostanze in cui ci si trova ad operare.
 
cognizionezero ha scritto:
giacomogiuseppe ha scritto:
cognizionezero ha scritto:
AntonioBigbore ha scritto:
Che vantaggi avrebbe un motore diesel con : ALESAGGIO 60 mm e CORSA 125 mm?Meglio un motore a corsa lunga o un motore a corsa corta?Quanta coppia avrebbe questo motore?

corsa lunga = limite di giri del motore -&gt va bene per motori lenti con molta coppia in basso e/o con velocità di combustione limitata.

inoltre, la c.l. comporta un maggior rapporto di compressione, quindi di rendimento, che però ha dei valori limiti per il benzina.

in definitiva, un motore corsa lunga è più adatto ad un diesel che ad un benzina.

poi, eccezioni sono sempre possibili :D :D :D
perchè un motore a corsa lunga comporterebbe un maggior rapporto di compressione? bye

hai ragione, ho detto una stron.ata :D :D

o forse no???? ci ho ripensato un attimo e mi è venuta in mente questa cosa:

se e = 1+ V / Vcs, il volume della camera di scoppio è funzione dell'alesaggio (devono mantenere certi fattori di forma etc. etc. etc.), per cui ipotizzando una dipendenza lineare, posso scrivere Vcs = k * A,
per cui se è vero che e = 1 + V / (k*A), allora a pari cilindrata, se aumenta la corsa diminuisce l'alesaggio e quindi il rapporto di compressione aumenta...

dove sbaglio? boh!
 
Ma il rapporto di compressione non è quello tra la cilindrata unitaria+la camera di scoppio e la sola camera di scoppio? :rolleyes:

Vorrei porre l'accento anche sulle differenze dell'imbiellaggio e della forma dei pistoni: un motore a corsa lunga ha bisogno di bielle lunghe per attenuare le spinte sui fianchi del pistone. Il pistone stesso dovrà essere più lungo ( e pesante..) per risultare sufficientemente "guidato" nella sua corsa. Tutto il motore risulterà più alto ( ingombrante..), insomma......e oltretutto in un alesaggio minore c'è meno spazio per le valvole, a detrimento della capacità "respiratoria". Ciò non toglie che esistano ottimi motori a corsa lunga e magari con due sole valvole per cilindro ( i piccoli Honda i-dsi, per esempio...).
Credo siano motori ben diversi e l'importante sia non cercare in uno le cose che sono naturali per l'altro......
 
Grattaballe ha scritto:
un motore a corsa lunga ha bisogno di bielle lunghe per attenuare le spinte sui fianchi del pistone. Il pistone stesso dovrà essere più lungo
E' il contrario, il pistone può essere più corto se la corsa è lunga perché le spinte laterali saranno minori. La biella dovrà essere lunga per forza, altrimenti come farebbe ad avere la corsa lunga?
 
Grattaballe ha scritto:
Ma il rapporto di compressione non è quello tra la cilindrata unitaria+la camera di scoppio e la sola camera di scoppio? :rolleyes:

Vorrei porre l'accento anche sulle differenze dell'imbiellaggio e della forma dei pistoni: un motore a corsa lunga ha bisogno di bielle lunghe per attenuare le spinte sui fianchi del pistone. Il pistone stesso dovrà essere più lungo ( e pesante..) per risultare sufficientemente "guidato" nella sua corsa. Tutto il motore risulterà più alto ( ingombrante..), insomma......e oltretutto in un alesaggio minore c'è meno spazio per le valvole, a detrimento della capacità "respiratoria". Ciò non toglie che esistano ottimi motori a corsa lunga e magari con due sole valvole per cilindro ( i piccoli Honda i-dsi, per esempio...).
Credo siano motori ben diversi e l'importante sia non cercare in uno le cose che sono naturali per l'altro......

Si, il rapporto di compressione è definito nella maniera che tu riporti. Quindi, un motore a corsa lunga o a corsa corta possono avere indifferentemente un rapporto di compressione alto oppure basso in relazione al rapporto volumetrico citato.
Per quanto riguarda la "capacità respiratoria" del motore in funzione dell'alesaggio e quindi della superifice sulla quale possono essere implementate le valvole di aspirazione/scarico, è logico che minore è questa superficie e minore sarà la dimensione delle valvole, una volta fissatone il numero; tuttavia, e qui rimando al mio precedente, un motore a corsa lunga è caratterizzato da una velocità lineare media del pistone più alta rispetto ad uno a corsa corta e questo enfatizza la capacità di incameramento o evacuazione dei gas. Quindi, anche qui occorre vedere il pro ed il contro; maggiore superficie di passaggio ma minore velocità oppure minore superficie di passaggio e maggiore velocità; se si prende come riferimento la definizione di portata, ovvero superficie*velocità, si capisce bene che ambedue le configurazioni possono portare a risultati analoghi, senza contare che una minore superficie della valvola, se accoppiata con una maggiore alzata, non necessariamente reca diminuzione della superficie effettiva di passaggio dei gas. Se poi si vanno a scomodare le relazioni fluidodinamiche più complesse ed i correlati fenomeni di turbolenza, si potrebbe addirittura ravvisare un vantaggio nei confronti della configurazione caratterizzata dalla minor sezione di passaggio, specie nel funzionamento ai bassi regimi.
 
Per restare terra terra (grazie per tutte le spiegazioni tecniche, sono interessanti) la scelta del rapporto fra diametro e corsa (il motore a corsa corta viene detto superquadro, e quadro quando diametro e corsa sono uguali) può dare luogo ad ogni tipo di ragionamento, ma con l'avvento generalizzato del turbocompressore, tutto viene spazzato via, infatti questa trottola ingozza il motore talmente bene che non c'è più bisogno di avere regimi elevati per avere elevate potenze.
Resta tuttavia il fattore ingombro (a parità di cilindrata il superquadro in linea è più ingombrante) e soprattutto la possibilità fisica di "impiantare" nella testa quattro valvole, una candela (o due) e l'iniettore. Questo è il vero discrimine oggi, tanto è vero che la VW ha perseguitato col suo patetico triciclo diesel molti anni dopo che è apparso il magico frullino della Fiat per il semplice fatto che il suo ipercomplesso iniettore-pompa era anche piuttosto ingombrante e addirittura impediva a volte di avere le quattro valvole per cilindro, ed anche con due sotto al mezzo litro per cilindro non si riusciva fisicamente ad andare.
Ancora possiamo dire che il rapporto diametro/corsa è fondamentalmente scelto in funzione dei transfert che lavorano i monoblocco, e che le varie cilindrate, per ogni famiglia di motore, vengono ottenute facilmente variando la corsa e solo a volte cambiando (di pochi millimetri) il diametro.
 
christian500 ha scritto:
E' il contrario, il pistone può essere più corto se la corsa è lunga perché le spinte laterali saranno minori. La biella dovrà essere lunga per forza, altrimenti come farebbe ad avere la corsa lunga?

La corsa non dipende dalla biella, questa definisce solo la distanza tra il pistone e l'albero motore e influisce sulle dimensioni esterne del motore ( per quanto riguarda l'altezza...). La biella, invece, va adeguata alla corsa con valori di interasse tra piede e testa pari a ( se non ricordo male...) minimo 1.7-1.8 volte la corsa. Se ammettiamo l'esempio iniziale, cioè corsa 125mm, risulterà che il perno di biella sarà disassato di 62,5mm rispetto a quelli di banco. La stessa quota ruoterà attorno agli stessi ad ogni giro. Se provi a immaginare una rotazione di 90 gradi rispetto a uno dei punti morti, è evidente che il perno di biella è posizionato lateralmente rispetto all'asse del cilindro ( a destra o a sinistra...) di 62,5mm. Va da sè che maggiore sarà questa quota ( e quindi la corsa che ne è il doppio esatto...) e più distante dall'asse verrà a trovarsi il perno di biella e quindi maggiori saranno le spinte laterali sul mantello del pistone.
 
christian500 ha scritto:
giacomogiuseppe ha scritto:
rapporto di compressione ,
R= 1+ Vc/ Vsc
dove:
-Vc è il volume del cilindro;
Vsc è il volume della camera di combustione;
Quindi, a parità di alesaggio, il motore con la corsa più lunga ha rapporto di compressione più elevato.
giacomogiuseppe ha scritto:
i motori da corsa ( veri), come quelli delle F 1 hanno corse ridottissime in rapporto all'alesaggio( per potere raggiungere i regimi di rotazione più alti) e tuttavia rapporti di compressione molto elevati...
Ok ma quei motori durano due gare si e no. :)
il rapporto di compressione non è questione di alesaggio o corsa...è un problema geometrico con fattori:
-volume del cilindro;
-volume della camera di scoppio;
anche con alesaggio grande si può avere una camera di scoppio piccola dipende anche dalla conformazione del cielo del pistone e dalla forma della stessa camera di scoppio
la corsa o l'alesaggio non hanno alcuna influenza sul rapporto di compressione, per una data cilindrata unitaria;
in altre parole con diversi valori di alesaggio e corsa si possono ottenere rapporti di compressioni uguali, dipende , come detto dai volumi citati.
poi la durata di un motore dipende da altri fattori e non entra in questa questione, saluti
 
christian500 ha scritto:
Grattaballe ha scritto:
un motore a corsa lunga ha bisogno di bielle lunghe per attenuare le spinte sui fianchi del pistone. Il pistone stesso dovrà essere più lungo
E' il contrario, il pistone può essere più corto se la corsa è lunga perché le spinte laterali saranno minori. La biella dovrà essere lunga per forza, altrimenti come farebbe ad avere la corsa lunga?
caro cristian temo che le tue nozioni di meccanica dei motori alternativi debbano essere approfondite, ciao
 
meipso ha scritto:
Un motore a corsa lunga permette di ottenere un manovellismo dell'albero motore più ampio, ovvero con una maggiore distanza tra la testa della biella ed il centro di rotazione dell'albero motore stesso. A parità di forza impressa sul pistone si ottiene quindi maggior coppia.
Però, se si fissano cilindrata e numero di cilindri, un motore a corsa lunga è caratterizzato da un alesaggio inferiore e quindi di un area della testa del pistone minore. Dal momento che la forza su di questa superficie è data dalla pressione generata dalla combustione, la forza, che è data dal prodotto tra pressione ed area sarà inferiore. Quindi, la coppia, a sua volta data dal prodotto forza per la distanza (braccio) tra cerniera della biella sull'albero e centro dell'albero (con le opportune rettifiche di carattere geometrico) avrà da un lato un braccio maggiore ma una forza inferiore. Quindi, non è detto che un motore a corsa lunga sia caratterizzato necessariamente da una coppia superiore. Piuttosto, occorre esaminare altri aspetti per poter fare un idoneo distinguo tra le due tipologie menzionate; per prima cosa, una corsa lunga, a parità di regime di rotazione, impone che la velocità lineare media del pistone sia più alta. Ciò provoca dei limiti di carattere inerziale all'innalzamento del regime che tuttavia possono essere in parte compensati alleggerendo le masse in moto alterno; solo in parte, però, giacché la velocità conta molto di più rispetto alla massa (la prima infatti compare al quadrato nel calcolo di dette forze, la seconda in maniera lineare).
Al contempo, un motore a corsa lunga, proprio per la maggior velocità che si ravvisa per il moto del pistone, è più adatto a sviluppare moti di turbolenza, sia in aspirazione che in scarico, che possono essere sfruttati per migliorare il riempimento dei cilindri e la corretta miscelazione tra carburante e comburente. Questo si traduce, almeno nei presupposti, in miglior rendimento in rapporto alla quantità di carburante o combustibile iniettato per ogni ciclo, ovvero un valore più alto del rapporto grammi carburante/potenza erogata. Ecco che si possono quindi ottenere dei buoni funzionamenti, sia per rotondità che per efficacia, anche ai regimi più bassi di rotazione ed ottenere comunque delle buone potenze anche a regimi non eccessivamente elevati nei quali il motore a corsa lunga, per i motivi suddetti, si potrebbe trovare in difficoltà. In ogni caso, occorre evidenziare che nell'erogazione della potenza massima conta di più il numero delle accensioni piuttosto che la loro qualità, purché quest'ultima sia comunque apprezzabile; questo è, ad esempio, il motivo per cui, nella stragrande maggioranza dei casi, il regime di potenza massima viene raggiunto oltre quello di coppia massima. Ciò fa presupporre che nel caso in cui si voglia ottenere una potenza molto alta, sempre in relazione alla cubatura, si debba impostare il motore in modo che riesca a girare a regimi molti elevati e questo impone, in genere, che la corsa sia piuttosto contenuta in modo da contenere i fenomeni inerziali più sopra menzionati. Un motore a corsa lunga, quindi, è tendenzialmente propenso a regimi inferiori, mentre uno a corsa corta il contrario. A questo punto occorre fare un ulteriore specifica: se si intende usare un carburante con il quale si possano ottenere di tempi di accensione molto ridotti, come la benzina, si può alzare il regime di rotazione e quindi, se del caso, ridurre la corsa; nel caso dell'utilizzo del gasolio, i tempi di accensione e di propagazione del fronte di fiamma sono sensibilmente più lenti e quindi non si può oltrepassare una certa soglia fisiologica (il tempo a disposizione per lo svolgimento corretto e completo di un ciclo di combustione è chiaramente legato al regime di rotazione; ad esempio, a 6000 rpm si compiono 100 giri al secondo e la fase attiva dura, in termini temporali, al massimo circa metà giro, ovvero il tempo della discesa del pistone nel cilindro; in buona sostanza, il tempo a disposizione per la combustione si attesta, in queste condizioni, in meno di 1/200 secondo. Considerando, poi, che il fronte di fiamma si deve propagare in tempi ancora più ridotti, ovvero nel periodo in cui il pistone lambisce il punto morto superiore, si capisce che questo parametro diviene particolarmente rilevante e vincolante.
Nei motori turbocompressi si riesce a bruciare maggiore quantità di carburante perché si immette maggiore quantità di comburente (aria); la pressione generata dall'espansione dei gas incendiati è quindi maggiore e a cascata lo è la forza che il pistone trasmette alla biella e questa all'albero. Si riesce infatti ad ottenere un valore di coppia molto elevato e quindi elevate potenze senza esagerare con il regime di rotazione. Per questo motivo, oltre ad altri che ometto per brevità, il motore diesel è quello che si sposa perfettamente con la sovralimentazione; lavora già di per sé in eccesso d'aria e la sovralimentazione enfatizza questa caratteristica; inoltre, la detonazione non è un problema in quanto si tratta di un motore ad accensione spontanea.
Come si vede, è difficile dare un giudizio univoco ma occorre limitare la valutazione nell'ambito dei risultati che si vogliono ottenere e delle circostanze in cui ci si trova ad operare.
hai detto:
-A parità di forza impressa sul pistone si ottiene quindi maggior coppia.
è questo il punto critico...in un motore a corsa più lunga la forza sul pistone , visto il minore alesaggio( per avere la stessa cilindrata), sarà minore....
 
Grattaballe ha scritto:
christian500 ha scritto:
E' il contrario, il pistone può essere più corto se la corsa è lunga perché le spinte laterali saranno minori. La biella dovrà essere lunga per forza, altrimenti come farebbe ad avere la corsa lunga?

La corsa non dipende dalla biella, questa definisce solo la distanza tra il pistone e l'albero motore e influisce sulle dimensioni esterne del motore ( per quanto riguarda l'altezza...). La biella, invece, va adeguata alla corsa con valori di interasse tra piede e testa pari a ( se non ricordo male...) minimo 1.7-1.8 volte la corsa.
Quindi la biella dipende dalla corsa, è come avevo scritto.
Per le forze laterali invece ho detto una cazzata.
 
giacomogiuseppe ha scritto:
christian500 ha scritto:
giacomogiuseppe ha scritto:
rapporto di compressione ,
R= 1+ Vc/ Vsc
dove:
-Vc è il volume del cilindro;
Vsc è il volume della camera di combustione;
Quindi, a parità di alesaggio, il motore con la corsa più lunga ha rapporto di compressione più elevato.
il rapporto di compressione non è questione di alesaggio o corsa...è un problema geometrico con fattori:
-volume del cilindro;
-volume della camera di scoppio;
E il volume del cilindro è dato da alesaggio x corsa, a parità di alesaggio si ha cilindrata maggiore e rapporto di compressione maggiore.
 
christian500 ha scritto:
giacomogiuseppe ha scritto:
christian500 ha scritto:
giacomogiuseppe ha scritto:
rapporto di compressione ,
R= 1+ Vc/ Vsc
dove:
-Vc è il volume del cilindro;
Vsc è il volume della camera di combustione;
Quindi, a parità di alesaggio, il motore con la corsa più lunga ha rapporto di compressione più elevato.
il rapporto di compressione non è questione di alesaggio o corsa...è un problema geometrico con fattori:
-volume del cilindro;
-volume della camera di scoppio;
E il volume del cilindro è dato da alesaggio x corsa, a parità di alesaggio si ha cilindrata maggiore e rapporto di compressione maggiore.
allora non mi spiego, il rapporto di compressione maggiore o minore può essere ottenuto in vari modi; per una data cilindrata...questo sarà tanto maggiore quanto minore sarà il volume della camera di scoppio;
quello che dici , "a parità di alesaggio" non significa nulla.....anche con un alesaggio grande si può avere un rapporto elevato perchè il pistone può avere una forma tale fa originare una piccola camera di scoppio, oppure la testata essere concepita in maniera da avere una piccola camera di scoppio;
il volume del cilindro comunque non è dato da alesaggio per corsa....
saluti
 
giacomogiuseppe ha scritto:
christian500 ha scritto:
giacomogiuseppe ha scritto:
christian500 ha scritto:
giacomogiuseppe ha scritto:
rapporto di compressione ,
R= 1+ Vc/ Vsc
dove:
-Vc è il volume del cilindro;
Vsc è il volume della camera di combustione;
Quindi, a parità di alesaggio, il motore con la corsa più lunga ha rapporto di compressione più elevato.
il rapporto di compressione non è questione di alesaggio o corsa...è un problema geometrico con fattori:
-volume del cilindro;
-volume della camera di scoppio;
E il volume del cilindro è dato da alesaggio x corsa, a parità di alesaggio si ha cilindrata maggiore e rapporto di compressione maggiore.
allora non mi spiego, il rapporto di compressione maggiore o minore può essere ottenuto in vari modi; per una data cilindrata...questo sarà tanto maggiore quanto minore sarà il volume della camera di scoppio;
Su questo non ci piove.
giacomogiuseppe ha scritto:
quello che dici , "a parità di alesaggio" non significa nulla.....anche con un alesaggio grande si può avere un rapporto elevato perchè il pistone può avere una forma tale fa originare una piccola camera di scoppio, oppure la testata essere concepita in maniera da avere una piccola camera di scoppio;
Ma se cambiamo solo la corsa, sei d'accordo o no che cambia anche il rapporto di compressione?
giacomogiuseppe ha scritto:
il volume del cilindro comunque non è dato da alesaggio per corsa....
saluti
È dato da alesaggio²/4 per pigreco per corsa, va bene così?
 
caro cristian, il progettista ....fissa il rapporto di compressione sulla base di certi dati( numero di ottano carburante, anticipo, temperature etc) e quindi, per quella data cilindrata il volume della camera di scoppio( che può essere ottenuto sia lavorando sulla forma del pistone , sia della testata), stabilisce la forma della stessa ai fini del miglior rendimento termico; poi entrano in gioco alcune considerazioni di ordine meccanico , alesaggio, corsa, lunghezza biella, etc etc
nel tuo ragionamento viene completamente ignorato l'elemento fondamentale....il volume della camera di scoppio, questo può essere diverso a seconda degli scopi del progettista e del rapporto di compressione voluto;
fissata la cilindrata unitaria, il rapporto di compressione dipende solo dal volume della camera di scoppio; fare il ragionamento che fai significa modificare la cilindrata del motore;
mi auguro di essere stato chiaro
saluti
 

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