<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Cinema, che passione | Page 95 | Il Forum di Quattroruote

Cinema, che passione

a proposito dei critici, racconto una mia personale esperienza partendo dal presupposto che sono un utente medio del cinema, non riesco ad esempio più di tanto ad entrare nelle tecniche di un regista o le scelte che questo fa . Giusto 20 anni fa feci un viaggio in centro america e c'era con me un famoso critico, una sera eravamo in un posto dove non avevamo neanche la corrente e cosi inizio una discussione proprio in merito al cinema e come spesso i critici sembrano stare un poco su di un altro mondo. Effettivamente allora mi resi conto che hanno punti di vista che vanno molto al di là di quello che di cui un utente medio come me si sofferma, certo poi è vero che la recensione di un critico la leggono tutti però capisco anche che spesso loro hanno un approfondimento che io non riesco a capire e quindi di conseguenza non capisco un loro giudizio.
 
a proposito dei critici, racconto una mia personale esperienza partendo dal presupposto che sono un utente medio del cinema, non riesco ad esempio più di tanto ad entrare nelle tecniche di un regista o le scelte che questo fa . Giusto 20 anni fa feci un viaggio in centro america e c'era con me un famoso critico, una sera eravamo in un posto dove non avevamo neanche la corrente e cosi inizio una discussione proprio in merito al cinema e come spesso i critici sembrano stare un poco su di un altro mondo. Effettivamente allora mi resi conto che hanno punti di vista che vanno molto al di là di quello che di cui un utente medio come me si sofferma, certo poi è vero che la recensione di un critico la leggono tutti però capisco anche che spesso loro hanno un approfondimento che io non riesco a capire e quindi di conseguenza non capisco un loro giudizio.
Soprattutto, mi pare che sia merce rara, tra i critici, un po' di considerazione per il coinvolgimento (leggi : non annoiare) dello spettatore.

Ho letto la critica di "Killers of the Flower Moon" su cineforum.it, ma più o meno siamo sempre lì : il recensore dice espressamente che il film "non emoziona mai" e che è "privo di scene madri", ma gli da ugualmente 5 stelle..... il fatto è che questa gente ragiona come se un regista, più che interessare gli spettatori, dovesse svolgere un tema e magari con dimostrazione finale, manco anziché un film stesse facendo una dimostrazione scientifica su una prestigiosa rivista del settore : li valutano in base a come sviluppano - secondo loro - una tesi, anche se questo comporta una noia mortale per gli spettatori, come succede in questo film, in cui abbondano interminabili e lenti dialoghi e persino gli omicidi, o la strage, sono talmente privi di pathos e drammaticità da risultare grotteschi e nulla più.

Per quanto mi riguarda, non è così che si fa il cinema e soprattutto non è così che si dovrebbe considerare l'interessamento ed il coinvolgimento degli spettatori ; un film si fa, mi pare, per farlo vedere agli spettatori e per suscitare il loro interesse, e questo vale anche quando si vogliono far passare tematiche "impegnate", che non giustificano affatto il disinteresse per come poi è percepito dagli spettatori e per la loro pazienza : cosa che invece alla gran parte dei critici non sembra interessare più di tanto.

Dopodiché, non c'è da stupirsi che il cinema sia in crisi e neppure che - almeno in Italia - gran parte dei film siano operazioni economicamente fallimentari, che possono esistere solo grazie ai contributi pubblici perché alla fine li vanno a vedere in quattro gatti.
 
Ti ringrazio delle segnalazioni.
Le mie critiche sono certamente rivolte solo a MyMovies, che infatti riporta il parere di una sola persona alla volta, e non possono quindi essere estese a tutto il mondo della critica ; ma su MyMovies, che è un sito "popolare", mi sarei aspettato dei giudizi più adatti al sentire della gente comune.

Io ti consiglio di partire da quel link di YouTube che ho messo... e ogni tanto comprare il settimanale Filmtv per avere il polso della situazione... oppure consultare la sezione saggistica delle librerie.
 
a proposito dei critici, racconto una mia personale esperienza partendo dal presupposto che sono un utente medio del cinema, non riesco ad esempio più di tanto ad entrare nelle tecniche di un regista o le scelte che questo fa . Giusto 20 anni fa feci un viaggio in centro america e c'era con me un famoso critico, una sera eravamo in un posto dove non avevamo neanche la corrente e cosi inizio una discussione proprio in merito al cinema e come spesso i critici sembrano stare un poco su di un altro mondo. Effettivamente allora mi resi conto che hanno punti di vista che vanno molto al di là di quello che di cui un utente medio come me si sofferma, certo poi è vero che la recensione di un critico la leggono tutti però capisco anche che spesso loro hanno un approfondimento che io non riesco a capire e quindi di conseguenza non capisco un loro giudizio.

Consiglio anche a te di partire da questa intervista, che secondo me permette di capire tante cose. Dura 2 ore ma è scorrevolissima grazie alla straordinaria capacità dialettica di intervistatore e intervistato

https://www.youtube.com/live/WciSNzHPDj4?si=H6ltiAv629MInZFb
 
Soprattutto, mi pare che sia merce rara, tra i critici, un po' di considerazione per il coinvolgimento (leggi : non annoiare) dello spettatore.

Ho letto la critica di "Killers of the Flower Moon" su cineforum.it, ma più o meno siamo sempre lì : il recensore dice espressamente che il film "non emoziona mai" e che è "privo di scene madri", ma gli da ugualmente 5 stelle..... il fatto è che questa gente ragiona come se un regista, più che interessare gli spettatori, dovesse svolgere un tema e magari con dimostrazione finale, manco anziché un film stesse facendo una dimostrazione scientifica su una prestigiosa rivista del settore : li valutano in base a come sviluppano - secondo loro - una tesi, anche se questo comporta una noia mortale per gli spettatori, come succede in questo film, in cui abbondano interminabili e lenti dialoghi e persino gli omicidi, o la strage, sono talmente privi di pathos e drammaticità da risultare grotteschi e nulla più.

Per quanto mi riguarda, non è così che si fa il cinema e soprattutto non è così che si dovrebbe considerare l'interessamento ed il coinvolgimento degli spettatori ; un film si fa, mi pare, per farlo vedere agli spettatori e per suscitare il loro interesse, e questo vale anche quando si vogliono far passare tematiche "impegnate", che non giustificano affatto il disinteresse per come poi è percepito dagli spettatori e per la loro pazienza : cosa che invece alla gran parte dei critici non sembra interessare più di tanto.

Dopodiché, non c'è da stupirsi che il cinema sia in crisi e neppure che - almeno in Italia - gran parte dei film siano operazioni economicamente fallimentari, che possono esistere solo grazie ai contributi pubblici perché alla fine li vanno a vedere in quattro gatti.

Dipende molto cosa cerca il regista, se il botteghino o invece di questo se ne frega e quindi realizza una opera che potremmo dire in parte fine a se stessa, che non vuole essere un critica negativa.
io sono uno di quelli che piace più il film riflessivo che quello d'azione, per assurdo mi addormento con i film adrenalinici mentre con quelli che mi fanno pensare riesco ad avere più attenzione, per questo ad esempio a me Apocalypse now mi aveva sempre lasciato un poco interdetto (a parte gli ultimi 30 minuti) ma poi quando usci nel 2001 la versione Redux mi è apparso sotto un altra luce. La versione Redux ha 49 minuti in più, in pratica dura 3 ore e mezzo, ma quei 49 minuti, che spesso sono lenti e riflessivi danno al film secondo me il senso che il regista voleva dare e che non riusci sia perchè quando usci il film erano temi un poco scottanti e sia perchè il grande pubblico non avrebbe accetto un film cosi lungo e per certi versi lento. Credo che con Redux Coppola se ne è fregato del pubblico e ha fatto quello che voleva fare fin dall'inizi.

Secondo me il cinema è anche in crisi perchè la gente si è abituata a ritmi frenetici e a consumare tutto velocemente ed in modo dilatato nel tempo, 2 ore in tanti non le reggono più , preferiscono i 45 minuti della puntata di una serie, che magari vedono a pezzi tra una cosa e l'altra , sentivo proprio in occasione del festival di Roma che ora investire in un film non è neanche più molto redditizio e gli stessi attori, anche per motivi economici , preferiscono le serie.
 
Io ti consiglio di partire da quel link di YouTube che ho messo... e ogni tanto comprare il settimanale Filmtv per avere il polso della situazione... oppure consultare la sezione saggistica delle librerie.
Ti ringrazio dei consigli, tuttavia io non ho interesse né pazienza per mettermi a leggere libri del genere e neppure lunghi filmati.
Io vorrei, semplicemente, un sito su cui qualcuno raccontasse cosa ha sentito lui, se si è annoiato, se si è emozionato, SENZA dover essere un esperto di storia del cinema, senza dover cercare rimandi o riferimenti a questo o quell'altro stile, senza spaccarsi la testa per immaginare i più profondi e nascosti significati che ci sono solo nella testa dei critici più tortuosi, senza giudicare un regista per la pretesa coerenza verso un qualcosa che esiste o ha importanza solo nella visione maniacale del critico.... ed invece con estrema attenzione all'interesse e l'attenzione dello spettatore, a non annoiarlo - una questione questa direi di fondamentale importanza, ma allegramente sorvolata dai critici - ed a raccontare in modo fluido e scorrevole una qualche storia, e ciò anche se la storia non è "leggera" ed include tematiche sociali / impegnate.

I critici italiani potranno anche essere tra i migliori al mondo, come dici tu, per le critiche destinate agli addetti ai lavori, ai superconoscitori ed a quelli che hanno voglia di spaccare i capelli in quattro per stargli dietro; ma di mettersi nei panni dell'uomo comune, che ha voglia di sentirsi raccontare una storia ma non di studiarsi un trattato ogni volta, non mi pare abbiano molta voglia, ne avrebbero da imparare e da scendere dal piedistallo.
 
Dipende molto cosa cerca il regista, se il botteghino o invece di questo se ne frega.....
Fare un film fregandosene del "botteghino" è come produrre un'automobile senza preoccuparsi che poi qualcuno la acquisti : una grave contraddizione, visto che un film si fa perché poi la gente lo veda.
Specialmente se a fare il film è un regista professionista.
Secondo me il cinema è anche in crisi perchè la gente si è abituata a ritmi frenetici e a consumare tutto velocemente ed in modo dilatato nel tempo, 2 ore in tanti non le reggono più....
Ci saranno anche quelli ma non credo siano alla base della crisi del cinema, e comunque non è il mio caso : ho visto ad es. 2 volte al cinema "C'era una volta in America" di Sergio Leone, la seconda volta (molti anni dopo) in versione estesa da circa 4 ore di durata, e non mi ha annoiato di certo.... Leone sapeva bene come tener vivo l'interesse degli spettatori.
In realtà lo dovrebbe sapere bene anche Scorsese, basti vedere "Cape Fear" ed altri film, qualcuno più movimentato qualcuno meno, ma mai così permeati di noia, e per oltre 3 h, come quest'ultimo.
 
Se non c'è voglia o pazienza o interesse nel mettersi in discussione e provare a capire i come e i perché di certe analisi e giudizi, non può esserci miglioramento. E, per carità, si vive benissimo anche da ignoranti di cinema. Ma pensare che la critica sia valida solo per gli addetti ai lavori semplicemente perché non dà peso alla "fruibilità" di un'opera basandosi esclusivamente sui giudizi su Killers of The Flower Moon mi lascia non poco perplesso.

Di materiale per capire facilmente il cinema ce n'è tantissimo: video su YouTube di gente come Adriano Della Starza, Federico Frusciante, Michele Innocenti, audio come la trasmissione radiofonica Hollywood Party su Rai Radio3, saggistico con tanti libri interessanti di tutti i tipi (anche divulgativi, basta cercare. Consigliatissimo il Dizionario dei film di Mereghetti), riviste settimanali come Filmtv che si trova in edicola a 3 euro (o 1.79 copia digitale)... Non sono robe per gente col Q.I. di Einstein eh
 
La settima arte è un connubio di tante arti. Narrativa, fotografia, drammaturgia, musica, scenografia, luci, effetti... subentrano tanti fattori per cui un film può piacere o meno, la regia, gli attori, la trama, le ambientazioni etc
A chi piace un film pieno di citazioni o visioni o azione, o altro e chi ama evasione etc.

So di andare controcorrente, ma magari io amo Buster Keaton e non sopporto Woody Allen. Adoro Bertolucci e non apprezzo Fellini. Preferisco Tornatore a Salvatores etc

Però se vedo un film che non mi piace, cerco di capirci qualcosa, anche se in genere, provo a documentarmi prima.

In TV c'è il telecomando, in streming il puntatore, al cinema, si può anche andare in comitiva e vedere film diversi, unico vantaggio dei multisala, tecnologia e comodità a parte.

Ci sono le gallerie d'arte moderna e quelle di impressionismo o di pittori fiamminghi...

Se un artista, nella fattispecie un regista, vuole fare un film che piaccia solo a lui o a pochi, mi rivolgo altrove, piuttosto che andare a vederlo per lamentarmene.

Semplice.
 
[...] Ma pensare che la critica sia valida solo per gli addetti ai lavori semplicemente perché non dà peso alla "fruibilità" di un'opera basandosi esclusivamente sui giudizi su Killers of The Flower Moon mi lascia non poco perplesso.
Certo, se mi basassi soltanto sui giudizi su quel film sarei più che perplesso anch'io, anzi probabilmente mi darei dell'idiota da solo.
Invece ho una certa età, ho letto tanti giudizi, sintetici e non, su molti film a cominciare da quando i quotidiani erano di carta - alcuni quotidiani allora quasi ci campavano con le informazioni su cinema e spettacoli - mentre adesso naturalmente i giudizi vanno cercati in rete e comunque ne ho letti un discreto numero - sì, la maggior parte sul sito MyMovies, ma non mi risulta, alla fin fine, che sia controcorrente rispetto all'andazzo generale - per cui mi pare abbastanza evidente che quello che penso al riguardo abbia una valenza generale e non possa limitarsi ad un paio di film, che ho portato ad esempio.
Giusto per puntualizzare.
 
[...] Se un artista, nella fattispecie un regista, vuole fare un film che piaccia solo a lui o a pochi, mi rivolgo altrove, piuttosto che andare a vederlo per lamentarmene.
Semplice.
Semplice, mica tanto : non vado a vederlo "per lamentarmene", ma non posso certo giudicare un film senza averlo visto. Ma siccome non si può andare a vedere tutto ciò che esce, né sarebbe interessante, si cerca di farsi preventivamente un'idea di un film, per cercare di capire se corrisponda ai propri gusti / interessi, o vedendo il trailer - che spesso dice poco - o leggendo una recensione : intesa più come descrizione che come critica personale.
Ma, come ho già fin troppo abbondantemente detto, ormai è come chiedere la luna, al punto che giudizi molto buoni mi hanno fatto diventare sospettoso.
Ho già detto che, per quanto da uno come Scorsese mi sarei aspettato ben altro, non è quello il punto : di "mattoni" ne ho beccati tanti, né era la prima volta che sarei voluto scappare dalla sala (in passato l'ho fatto diverse volte).
Il punto è invece che una semplice descrizione di massima di un film, buona per farsene un'idea, è diventata una chimera : o ti perdi nelle loro dissertazioni "intellettuali", chiamiamole così
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, o ti arrangi.
 

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