Opener sparito dalla discussione ovviamente...
forse deve ancora venire a vedere le risposte dato che ha scritto e poi non è più venuto...Opener sparito dalla discussione ovviamente...
Erano due motorizzazioni distinte, come giustamente dici: la 750 Fire derivava dall'omonimo 1000 e venne introdotta per avere un minimo di differenziazione di potenza all'interno della gamma Panda dopo il sostanzioso restyling che ne aveva migliorato (anche) le qualità stradali. La gamma prevedeva dunque un 1000 e un 750 tutti base Fire.
La 750 Young venne invece dotata di una versione aggiornata dell'eterno motore di derivazione 600 / 850 ad aste e bilancieri (quindi non venne "creato" alcun nuovo motore). Era il sempiterno propulsore che aveva equipaggiato appunto la 600, poi la 850, A112, 127, Panda 45, Uno (Sting), Cinquecento 900, eccetera e probabilmente è ancora in giro in qualche paese del terzo mondo...
La 750 Young venne inserita come modello "d'attacco" perché costava meno della 750 Fire in quanto appunto la produzione dell'aste & bilancieri era abbondantemente ammortizzata dato che le fusioni erano più o meno le stesse dagli anni Sessanta...
Il motore aste & bilancieri non finì però con la Young, ma venne riproposto con cilindrata diversa (mi pare 900 o giù di lì) anche su altre versioni di cui non ricordo il nome... sempre come base di gamma e anche a (mono)iniezione, catalizzato, fino a fine produzione. Quindi era tutt'altro che una decisione senza senso... anzi dal punto di vista industriale fu un colpo di genio.
Non è esatto, non si tratta di un "profondo" restyling (come ad esempio avvenne con la A112 nelle ultime serie), ma solo alcuni elementi che tu richiami, quindi loghi, stemmi, tessuti e poco altro. Essendo una macchina già nata "vecchia" trattandosi di una evoluzione nemmeno troppo nascosta della Cinquecento, in soli due anni era invecchiata tantissimo, rispetto alla concorrenza. Fu un tentativo estremo di prolungarne la fine.
Riguardo il primo punto ti hanno abbondantemente risposto, riguardo il secondo c'è una economia di scala dovuta all'usura delle presse per stampare lamiere e degli stampi per le parti in plastica.
Ogni stampo ha un ciclo di tot pezzi massimi garantiti prima di andare fuori tolleranza.
Quando va fuori tolleranza va rifatto lo stampo, e visto che rifare lo stampo uguale a quello prima costa uguale a farne uno con una forma diversa, nascono i restyling o facelift.
Le parti più soggette ad essere richieste come ricambio e/o sostituite in caso di incidente sono fari e paraurti, di conseguenza si stampano più esemplari di questi rispetto ad altre parti del veicolo e gli stampi arrivano a fine vita prima.
Proprio per questo motivo nel 99% dei casi, i restyling hanno modifiche solo su queste parti denominate "morbide" (non lamiere).
Grazie per avermi risposto. Sì, mi sono iscritto tempo fa e postai pure qualche domanda ma mi ritengo ancora nuovo .Benvenuto tra noi, anche se vedo che sei iscritto già da più di 1 anno.
Le tue considerazioni riguardano modelli abbastanza datati, quindi direi che quello che è stato fatto ormai è acqua passata sotto i ponti, che possiamo dire, pazienza. Comunque provo a trovare qualche giustificazione, ma soprattutto qualche dato oggettivo.
1. La Fiat lanciò nel 1986 il 750 Fire 4 cilindri (asse a camme in testa) derivato dal 1.000 per sostituire il 650 bicilindrico. In realtà era un 769, potenza 34 cv. E fin qui tutto bene. Poi, per la Panda Young, ridusse la cilindrata del 903 aste e bilancieri a 750 (quindi non era affatto un motore nuovo). Da quanto ho potuto leggere sul web, il motivo risiedeva nel fatto che il motore "Young" costava circa 2 milioni di lire in meno, in modo tale da fare una versione molto più accessoriata al prezzo di quella "base" con il 750 Fire. Il 750 ad aste e bilancieri era ovviamente meno performante.
meno male...sapessi quante volte succede, quasi sempre!!Rieccomi, non sono sparito. Ho avuto da fare questi giorni e non ho avuto un attimo per connettermi
meno male...sapessi quante volte succede, quasi sempre!!
Altre decisioni senza senso
- Non aver dato un'erede alla Punto e alla Seicento
Però, mentre la Punto non c'è più, ci sono ancora Citroën C3, Peugeot 208, Ford Fiesta, Hyundai i20, Opel Corsa, Renault Clio, Dacia Sandero, Kia Rio e tutte queste, hanno grossomodo la corrispondente versione crossover.L'ha chiesto il mercato, le vendite si sono riversate sui modelli crossover e le piccole sono crollate come vendite.
Oppure intendi che dovevano fare come Renault che ha mantenuto il nome Megane ma non è più una hatchback segmento C, ma è un crossover.
Perchè allora la nuova Punto è la 500X, e infatti il target di vendita è la stessa persona.
Il target della Seicento è riversato su Panda e 500.
Il target della Bravo/Palio è sulla Tipo.
Ho avuto una Seicento 1.1 SX blu metallizzato che mi ha dato tante soddisfazioni. Quello che era la Seicento, lo è stato fino a poco fa il trio 108/C1/Aygo; vere utilitarie soprattutto negli allestimenti più basici.Altre decisioni senza senso
- Non aver dato un'erede alla Punto e alla Seicento
Il segmento B è praticamente scoperto in Fiat ed è un peccato perchè la serie Punto secondo me era molto riuscita. Per quanto riguarda la Seicento, non considererei la 500 una vera e propria erede. E' pur vero che i tempi son cambiati da allora ma, mentre la Seicento era un'auto per tutti e dal prezzo comunque basso per un'utilitaria mediamente accessoriata, la 500, oltre a presentarsi come auto chic, ha un prezzo molto più alto. Stesso discorso costi per la Panda. In sintesi, segmento B e superutilitarie non pervenute. Voi che ne dite?
E quali sono secondo voi altre strategie azzardate di Fiat?
Però, mentre la Punto non c'è più, ci sono ancora Citroën C3, Peugeot 208, Ford Fiesta, Hyundai i20, Opel Corsa, Renault Clio, Dacia Sandero, Kia Rio e tutte queste, hanno grossomodo la corrispondente versione crossover.
amicable - 1 mese fa
GuidoPippi - 1 mese fa
quicktake - 1 anno fa
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