keyone
0
Dalla nazione che ancora sventola la bandiera rossa , una notizia particolare , la casa dei telefonini si butta nell'automotive , ovviamente elettrico , ed è disposta a vendere sottocosto pur di farsi largo nell'affollato mercato interno delle elettriche e pure su quello internazionale.
Xiaomi perde infatti 8.700 euro per ogni SU7 venduta: il che produce perdite per oltre un miliardo in un anno. Ovviamente questa politica di dumping , ampiamente coperta dagli enormi ricavi della Xiaomi nel settore dell'elettronica di consumo e dal capitale immesso nel nuovo ( per essa) settore automotive , non rappresenta un incentivo per favorire la motorizzazione delle masse , bensì il colosso cinese si è posto come obiettivo quello di affermarsi in brevissimo tempo come una delle cinque maggiori case automobilistiche del mondo e sfidare il leader mondiale delle auto elettriche Tesla (non a caso il prezzo scelto per la SU7 è abbondantemente inferiore rispetto al prodotto più economico dell'azienda di Elon Musk, vale a dire la Model 3).
Ennesima dimostrazione dello strapotere cinese nel settore bev , che ridicolizza le nostre politiche europee di proibizione da una parte e di ineguale , insufficiente e burocratica incentivazione dall'altra .
Inoltre appare chiaro che le vendite delle elettriche non sono supportate dal mercato , ma vanno sospinte a calci nel didietro con politiche di dumping al limite della legalità , con incentivi oppure , come sta succedendo in Ucraina , dalla penuria della materia prima petrolio...Quando si è inventata l'auto ed è iniziata la produzione in serie non mirisulta che qualcuno abbia mai venduto in perdita le sue automobili...
Xiaomi perde infatti 8.700 euro per ogni SU7 venduta: il che produce perdite per oltre un miliardo in un anno. Ovviamente questa politica di dumping , ampiamente coperta dagli enormi ricavi della Xiaomi nel settore dell'elettronica di consumo e dal capitale immesso nel nuovo ( per essa) settore automotive , non rappresenta un incentivo per favorire la motorizzazione delle masse , bensì il colosso cinese si è posto come obiettivo quello di affermarsi in brevissimo tempo come una delle cinque maggiori case automobilistiche del mondo e sfidare il leader mondiale delle auto elettriche Tesla (non a caso il prezzo scelto per la SU7 è abbondantemente inferiore rispetto al prodotto più economico dell'azienda di Elon Musk, vale a dire la Model 3).
Ennesima dimostrazione dello strapotere cinese nel settore bev , che ridicolizza le nostre politiche europee di proibizione da una parte e di ineguale , insufficiente e burocratica incentivazione dall'altra .
Inoltre appare chiaro che le vendite delle elettriche non sono supportate dal mercato , ma vanno sospinte a calci nel didietro con politiche di dumping al limite della legalità , con incentivi oppure , come sta succedendo in Ucraina , dalla penuria della materia prima petrolio...Quando si è inventata l'auto ed è iniziata la produzione in serie non mirisulta che qualcuno abbia mai venduto in perdita le sue automobili...