<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> The best engines ever , i migliori motori al mondo. | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

The best engines ever , i migliori motori al mondo.

  • Ford Flathead V-8 (1932-1955)
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Produzione
1932-1953 per il mercato statunitense delle autovetture e dei camion
1932-1954 per il mercato canadese delle autovetture e dei camion
(1973 in Germania per gli autocarri e 1961 per le versioni Simca, ma successivamente con una testata simile alla conversione Ardun OHV).

L'ascesa e la caduta del V8 Ford Flathead

Il V8 Ford Flathead era tanto popolare quando fu introdotto quanto lo è oggi. Quando Ford lo offrì per la prima volta come optional sulle sue auto nel 1932, diede agli automobilisti americani medi l'accesso a una potenza di gran lunga superiore rispetto al passato. Oggi è un componente essenziale e nostalgico per gli hot rod classici.

Ford è nota per aver reso la tecnologia automobilistica accessibile alle masse. Dal Modello T, che ha portato la gente comune al volante, al pick-up, Ford ha trovato il modo di produrre le sue auto a prezzi più bassi. Nel 1932, con l'introduzione del Ford Flathead V8, il motore V8 divenne per la prima volta accessibile.
Che cosa ha reso il motore Flathead così popolare e perché la sua produzione è terminata

Il motore V8 era già in produzione da decenni in alcune auto europee e nei modelli Cadillac, ma tradizionalmente utilizzavano le valvole in testa, rendendole estremamente costose.
Il motore Ford Flathead era all'insegna della semplicità. Ford risolse il problema del costo delle valvole in testa rendendole piatte e inserendole direttamente nel motore. Utilizzando un unico blocco fuso e cilindri integrali, anziché fusi singolarmente, il motore era più veloce ed economico da produrre. Utilizzava una disposizione a V di 90 gradi con 4 cilindri per lato.

https://vintageautogarage.com/blog/the-rise-and-fall-of-the-ford-flathead-v8/
 
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https://motor-car.net/toyota-engines/item/14610-toyota-4a-engine


Il motore 4A è stato prodotto dal 1980 al 2002. Tutti i motori 4A hanno una cilindrata di 1.587 cc (1,6 L). L'alesaggio dei cilindri è stato ampliato rispetto ai precedenti motori 3A (81 mm), ma la corsa è rimasta invariata rispetto al 3A (77 mm), con un rapporto alesaggio/corsa eccessivamente quadrato che favorisce gli alti regimi del motore.
Sono state prodotte numerose varianti del progetto 4A, dalle versioni base SOHC a 8 valvole fino alle versioni DOHC a 20 valvole. Anche la potenza erogata variava notevolmente da una versione all'altra, da 52 kW (71 PS; 70 CV) a 4.800 giri/min. nella versione base 4A-C con specifiche per la California a 170 PS (125 kW; 168 CV) a 6.400 giri/min. nella versione sovralimentata 4A-GZE.

European (and other) market engines: (excepting Sweden and Switzerland)

  • 4A-L 1.6 L, I4, 8-valve SOHC, 79 PS (58 kW; 78 hp) at 5600 rpm, and torque 12.5 kg⋅m (123 N⋅m; 90 lbf⋅ft) at 4000 rpm (compression at 9.0:1) (Indonesia)
  • 4A-L 1.6 L, I4, 8-valve SOHC, 84 PS (62 kW; 83 hp) at 5600 rpm, and torque 13.3 kg⋅m (130 N⋅m; 96 lbf⋅ft) at 3600 rpm (compression at 9.3:1) (Europe)
Australian/Swiss/Swedish market engines: Australia, Sweden, and Switzerland shared emissions rules for a period in the 1970s and eighties.

  • 4A-LC 1.6 L, I4, 8-valve SOHC, 78 PS (57 kW; 77 hp) at 5600 rpm
Applications
4A-ELU

Fuel injection was added. This increased output to 100 PS (74 kW; 99 hp) at 5600 rpm and 13 kg⋅m (127 N⋅m; 94 lbf⋅ft) at 4000 rpm. This version is also equipped with Toyota TTC-C catalytic converter.

Applications:

  • AT151 Carina 1984–1988 (Japan only)
  • AE82 Corolla 1983–1987 (Japan only)
  • AE82 Sprinter 1983–1987 (Japan only)
4A-F
A narrow-valve (22.3°) DOHC 16-valve carburetor-equipped version, the 4A-F, was produced from 1987 through 1990. Output was 95 PS (70 kW; 94 hp) at 6,000 rpm and 13 kg⋅m (127 N⋅m; 94 lbf⋅ft) at 3,600 rpm (compression at 9.5:1, EU spec).


4A-F engine in AE92 Toyota Corolla.

4A-F engine in AT171 Toyota Carina II.
Applications:
  • AT171 Carina II 1987–1992 (Europe only)
  • AE92/95 Corolla 1987–1992 (excluding Japan)
  • AE95 Corolla 1988–1989 (Japan only)
  • AE101 Corolla 1992–1998 (Asia, Africa & Latin-America)
  • AE111 Corolla 1997–2001 (Asia, Africa & Latin-America)
  • AT171/177 Corona 1987–1992 (excluding Japan)
  • AE95 Sprinter 1988–1989 (Japan only)

4A-FE

1st generation 4A-FE engine.

2nd generation 4A-FE engine.

4A-FE engine sticker.
The fuel injected 4A-FE is the successor of the carbureted 4A-F, manufactured from 1987–2001. Toyota designed this engine with fuel economy in mind. The 4A-FE is basically the same as the 4A-F (introduced in the sixth generation of Corollas), the most apparent difference being the electronic fuel injection system as noted by the 'E'. The engine was succeeded by the 3ZZ-FE, a 1.6-liter engine with VVT-i technology.

There are three generations of this engine, which can be identified by the external shape of the engine. The first generation (1987–1996) featured a plate on the head which read "16 valve EFI" and fuel injectors in the head.

The second generation had a higher profile cam design in the head, a cam cover with ribs throughout its length, and fuel injectors in the intake manifold runners. Mechanically, the late-model engines received MAP load sensing and redesigned pistons, intake ports, and intake manifold. The second generation engine was produced from 1992–1998 (1993–1996 in the US).

The third generation (1996–2001) was released exclusively for the Asian market (Japan, Philippines, Pakistan, Thailand, Indonesia, and Malaysia) only. Although it is very similar to the second generation externally, it only has a slight difference in the top section of the intake manifold and throttle body. This last generation also has a higher additional output of 5 hp (4 kW) compared to the second generation.[citation needed]

  • Engine displacement: 1.6 L (1,587 cc)
  • Layout: DOHC Inline-4
  • Valves: 16, 4 for each cylinder
  • Redline: 6300 rpm
  • Compression ratio: 9.5:1
  • Fuel Delivery System: TCCS or MPFI
North American market engines:

  • 76 kW (102 hp; 103 PS) at 5,800 rpm, and torque 145 N⋅m (107 lb⋅ft; 14.8 kg⋅m) at 4,800 rpm[citation needed]
European market engines:
  • 105 PS (77 kW; 104 hp) at 6,000 rpm, and torque 142 N⋅m (105 lb⋅ft; 14.5 kg⋅m) at 3,200 rpm
Asian market engines:
 
Il 3.0 diesel aspirato, cinque cilindri da 86 cv, del mio G lo considero un vero mulo.
lo vendetti con quasi 600.000 km sulle bielle.

Andava niente, ma era inarrestabile, e quel motore digeriva qualsiasi sostanza oleosa...

E se rimanevi a secco bastava fargli lo spurgo con la pompetta apposita e ripartiva, altro che i motori di oggi.
 
  • BMW E30 M3 2.3 liter Sport Evo Inline-4 (1982-1994)

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La prima delle BMW M3 è arrivata 35 anni fa, con un nervoso 4 cilindri e l'assetto giusto. Ha avuto 5 eredi, ma lei resta la più amata..

La prima M3 è considerata la madre delle M in generale. Perché sebbene sia arrivata un anno dopo la prima M5, l'ha quasi surclassata in popolarità, tanto da far pensare a molti che la dinastia delle stradali curate dal reparto Motorsport di BMW sia nata con lei..

Il 4 cilindri fu realizzato prendendo come base un motore 2 litri di Formula 2, ma elevando la cilindrata fino a 2,3 litri, anche per dargli l'affidabilità necessaria all'uso stradale e, soprattutto, montando una nuova testata a 16V, la prima mai apparsa su un modello della dinastia a cui la Serie 3 apparteneva.
Con questo trattamento, il motore erogava 200 CV a 6.750 giri e appena 5 CV in meno nella variante catalizzata, abbastanza da spingere l'auto, del peso di soli 1.200 kg e dotata di cambio manuale a 5 marce e differenziale autobloccante al 25%, fino a 235 km/h con 0-100 in meno di 7 secondi.


M3 E30 (1985-1992)
M3 E36 (1993-1999)
M3 E46 (2000-2006)
M3 E92 (2007-2013)
M3 F80 (2014-2020)
M3 G80 (2020-)

Auto simili
Alfa Romeo 75 3.0 V6
Ford Sierra Cosworth
Mercedes-Benz 190 E 2.3 16
Peugeot 405 Mi16
 
A proposito di mercato auto nordamericano e Toyota...
È stata proprio quest'ultima, con Celica, a far debuttare negli anni '70 i 4 cilindri in quel mercato...
 
Il mondo dell'auto ci ha regalato alcuni motori straordinari: ecco una selezione dei migliori.

BMW M3 (E46) (2000-2006)
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BMW M5 (E60) (2005-2010)
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Questi 2 li ho avuti, motori in effetti eccellenti, anche se il V10 della M6 consumava un po' d'olio e benzina a volontà.
Ma il motore della Cayman lo preferisco ad entrambi, anche se poveretto con i suoi soli 4 cilindri appare un poco Cenerentolo.... ma ha tanta sostanza, ed è di una sobrietà spettacolare.
 
Da 50 anni Porsche conferisce l'abbreviazione RS esclusivamente a quei modelli di serie della 911 che fungono da trait-d'union tra l'auto sportiva omologata per la circolazione su strada e la vettura da corsa GT, grande successo del marchio. Nel 1972, entrava in scena il primo modello della 911 RS: la leggendaria 911 Carrera RS 2.7 viene annoverata, da tempo, tra le icone della storia dell'automobile. A suo tempo era la vettura di serie tedesca più veloce ed è il primo modello di serie con spoiler anteriore e posteriore. Quest'ultimo le ha dato il soprannome di "coda d'anatra".

La 911 GT3 RS è disponibile dal 2003. Quest'atleta di punta con il DNA caratteristico degli sport motoristici mette in mostra tutto il suo potenziale in pista, ma eccelle ugualmente su strade extraurbane con molte curve.

911 (modello G) SC RS, 1984: si costruirono solo 21 pezzi
Prima che una 911 recasse nuovamente la sigla RS sul cofano motore, trascorsero dodici anni: con la 911 SC RS Porsche presentò un modello adibito esclusivamente all'omologazione per il mondo dei rally: di tale vettura sportiva furono prodotti soltanto 21 esemplari. Aveva un peso di soli 960 kg, mentre il motore da 3,0 litri erogava 250 CV. Seguì, nel 1991, la 911 RS 3.6, in grado di sviluppare 260 CV, progettata sulla base della serie 964. Con essa, faceva il suo ingresso per la prima volta tra le vetture di serie la tecnologia adottata per le auto da corsa impegnate nella Carrera Cup. Poco dopo compariva anche una variante da 3,8 litri, capace di erogare 300 CV. A partire dal 1995, Porsche montava tale motore, con la stessa identica potenza, anche sulla versione RS della 911 modello 993, vettura in grado di raggiungere una velocità di 277 km/h.

911 (996) GT3 RS, 2003: la prima nel suo genere
Dopo la 911 GT1 – la versione di serie della vettura vincitrice a Le Mans nel 1998 – e la 911 GT2, nel 1999 Porsche introduce un modello che, da quel momento in poi, avrebbe rivoluzionato il mondo degli sport motoristici: La 911 GT3, basata sulla serie 996, scatena una vera e propria tendenza. I modelli GT paragonabili garantiscono oggi una grande varietà in pista. Nel 2003, con la prima 911 GT3 RS, Porsche segna il passaggio a un nuovo livello. Viene adottato il motore boxer da 3,6 litri ad alto regime di rotazione della 911 GT3, il quale sviluppa ormai una potenza di 381 CV; la vettura è disponibile esclusivamente con roll-bar e in colore bianco. Tutte le scritte sono realizzate in blu o in rosso: un vero e proprio omaggio al celebre modello precedente. Compaiono, inoltre, ulteriori componenti della successiva versione da corsa, quali, ad esempio, una grembialatura anteriore con aperture di ventilazione integrate, una geometria del telaio ottimizzata, con speciali supporti delle ruote e bracci trasversali divisi sia sull'asse anteriore che posteriore, un volano a massa singola e specifici accorgimenti mirati per rendere più leggera la struttura: il lunotto posteriore è realizzato in policarbonato, mentre il cofano anteriore e l'alettone posteriore sono in fibra di carbonio. Con i suoi 1.360 kg a serbatoio pieno, la 911 GT3 RS risulta più leggera di 50 kg rispetto alla versione Clubsport della GT3. Le prestazioni di marcia ottenute sono ugualmente impressionanti: essa raggiunge, nello sprint di accelerazione, i 100 km/h in 4,4 secondi, mentre la velocità massima è di 308 km/h.

911 (997) GT3 RS, 2006: lezione pura
Rispetto al modello GT3 iniziale, la prima variante della RS – basata sulla 997 – si schiera sulla griglia di partenza con la carrozzeria più larga di 44 millimetri della Carrera 4. La carreggiata dell'asse posteriore, corrispondentemente più larga di 34 mm, consente una maggiore accelerazione trasversale, aumenta la stabilità di rollio e permette di ridurre comunque il peso di ben 20 kg, portandolo a soli 1.375 kg. Questo è reso possibile, tra le altre cose, dall'alettone posteriore regolabile in carbonio, così come dal paraurti posteriore e dal lunotto posteriore in materiale sintetico. I bracci trasversali sull'asse posteriore risultano nuovamente divisi, in modo tale che, nell'utilizzo su circuito, il setup del telaio possa essere effettuato con precisione ancora maggiore. Negli interni spartani, i sedili a guscio in struttura leggera, realizzati con materiali compositi in fibra di carbonio e adattati dalla Carrera GT, unitamente al roll-bar di serie, rappresentano degli elementi di eccellenza. Il motore da 3,6 litri, in grado di erogare una potenza di 415 CV, e che consente un regime massimo di 8.400 giri/min, viene ripreso nella RS dalla GT3, senza variazioni. Grazie al cambio manuale a sei rapporti più stretto, con volano a massa singola, la RS diviene ancora più "vorace". Con un rapporto peso/potenza pari a 3,3 kg/CV, la GT3 RS scatta da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi, e raggiunge una velocità massima di 310 km/h.

911 (997 II) GT3 RS, 2009: nient'altro che la verità
Con la 911 GT3 RS, presentata nel 2009, la serie delle versioni sportive della 911 prosegue senza compromessi. Essa si basa sulla serie 997, oggetto di restyling, e vanta un boxer a sei cilindri ormai da 3,8 litri. Con 450 CV, anziché 435, il motore aspirato risulta per la prima volta più potente rispetto alla 911 GT3 e, con una potenza specifica di 118 CV/litro, stabilisce un nuovo standard per le vetture di serie. Il regime più elevato è di 8.500 giri/min. Tramite il tasto SPORT, situato nella consolle centrale, la coppia può essere aumentata, nel regime medio, di 35 Nm, in modo tale da raggiungere un valore di 465 Nm. Per favorire la dinamica trasversale, la carreggiata della GT3 RS viene ampliata anche sull'asse anteriore; ulteriori tratti distintivi sono poi rappresentati dal generoso impianto frenante, con pinze fisse in alluminio, e dal telaio PASM, specificamente adattato. Porsche adegua, di conseguenza, il sistema di stabilizzazione della vettura denominato PSM: l'algoritmo di regolazione autonomo, disattivabile in due fasi, viene sviluppato per l'utilizzo su circuito. Componenti in struttura leggera, quali il silenziatore terminale in titanio e il volano a massa singola, più leggero di ulteriori 1,4 kg, riducono il peso a vuoto, rispetto alla più stretta 911 GT3, di 25 kg: il peso si attesta, in tal modo, a 1.370 kg. La batteria agli ioni di litio, opzionale, che nell'utilizzo in pista può sostituire la più pesante batteria al piombo, consente un risparmio di ulteriori 10 kg. Il suo potenziale in pista viene ampiamente dimostrato nel 2010, durante la 24 Ore del Nürburgring: Un modello di serie superava senza alcun problema la maratona dell'Eifel, e tagliava il traguardo con un sensazionale 13° posto nella classifica generale – arrivo e partenza sulle sue stesse ruote su strade pubbliche inclusi.

911 (997 II) GT3 RS 4.0, 2011: massima disciplina
Nel 2011 debutta la terza versione GT3 RS della 911 modello 997. La produzione è limitata a 600 esemplari: è la prima 911 di serie a montare un motore da 4,0 litri. Presenta una tecnologia da corsa da vero purosangue: l'albero motore deriva direttamente dal sei cilindri dell'auto da corsa 911 GT3 RSR; esso è collegato ai pistoni forgiati tramite bielle in titanio. Il risultato di tutto ciò è una potenza massima di 500 CV a 8.250 giri/min, e una nuova potenza specifica del motore aspirato di 125 CV/litro. Il cofano anteriore, i parafanghi anteriori e i sedili a guscio sono realizzati, di serie, in carbonio ultraleggero. Con un peso di soli 1.360 kg a serbatoio pieno, la 911 GT3 RS 4.0, con un rapporto peso/potenza di 2,27 kg/CV infrange la magica barriera dei tre chilogrammi per CV.

911 (991) GT3 RS, 2015: al di là dei limiti
Con la nuova generazione di modelli 991 segue, nel 2015, la 911 GT3 RS successiva. Essa adotta il motore da 4,0 litri e 500 CV del modello precedente, combinandolo tuttavia, per la prima volta, con il cambio PDK a sette rapporti; presenta inoltre le leve del cambio sul volante e l'ampia carrozzeria della 911 Turbo. Il modello RS stabilisce di nuovo gli standard in termini di struttura leggera e aerodinamica: il cofano motore e quello del vano bagagli sono in fibra di carbonio, il tetto viene realizzato addirittura in magnesio e presenta un incavo di 30 cm di larghezza, il quale caratterizza anche il cofano anteriore. Particolarmente caratteristiche sono anche le aperture di ventilazione dei passaruota – le cosiddette lamelle –, sui parafanghi anteriori. Il telaio, progettato per la massima dinamica e precisione, beneficia del nuovo asse posteriore sterzante e del Porsche Torque Vectoring Plus con differenziale posteriore autobloccante completamente variabile.

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ll motore a iniezione a sei cilindri da 2,7 litri della Porsche 911 Carrera RS aveva una potenza 210 CV a 6.300 giri/min con una coppia di 255 Nm a 5.100 giri/min. Numeri che oggi si trovano in una tranquilla berlina da famiglia.
Eppure la leggerezza della versione Sport consentiva una maneggevolezza da auto da corsa e prestazioni eccezionali per l’epoca. Con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi la 911 Carrera RS 2.7 fu la prima vettura di produzione capace di raggiungere i 100 km/h da fermo in meno di sei secondi. La velocità massima superava i 245 km/h. (La versione Touring nel passaggio 0-100 km/h richiedeva 6,3 secondi, con velocità massima pari a 240 km/h).

 
Questi 2 li ho avuti, motori in effetti eccellenti, anche se il V10 della M6 consumava un po' d'olio e benzina a volontà.
Ma il motore della Cayman lo preferisco ad entrambi, anche se poveretto con i suoi soli 4 cilindri appare un poco Cenerentolo.... ma ha tanta sostanza, ed è di una sobrietà spettacolare.

Nella 718 Cayman sono impiegati gli stessi nuovi motori boxer a quattro cilindri con sovralimentazione turbo della 718 Boxster. In questo modo, per la prima volta i modelli coupé e roadster dispongono della stessa potenza del motore. La variante d’entrata parte da 221 kW (300 CV) per due litri di cilindrata. Il modello S arriva a 257 kW (350 CV) con 2,5 litri di cilindrata. Sono 18 kW (25 CV) di potenza in più rispetto ai modelli precedenti, con un consumo medio nel ciclo NEFZ da 8,1 a 5,7 litri per 100 chilometri.

L’enorme coppia dei nuovi motori nella 718 Cayman promette piacere di guida e agilità già a bassi regimi. Il motore da due litri della 718 Cayman sviluppa una coppia che raggiunge 380 Nm (più 90 Nm), disponibili tra 1.950 e 4.500 giri/min. Il motore da 2,5 litri della 718 Cayman S dispone di un turbocompressore con turbina a geometria variabile (VTG), una tecnologia finora impiegata esclusivamente sulla 911 Turbo. Nella 718 Cayman il compressore VTG è dotato inoltre per la prima volta di una valvola Wastegate. Il motore segna fino a 420 Nm (più 50 Nm) sull’albero motore, in una gamma di regime compresa tra 1.900 e 4.500 giri/min. Per il guidatore questo significa una trazione migliore in tutte le gamme di regimi.
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28 novembre 2013 – Va in archivio l’era dei motori V8, caratterizzata da una superiorità della Renault grazie soprattutto alla Red Bull. Per la casa francese 60 vittorie totali con i team Renault, Red Bull, Lotus e Williams.

Con il GP di Interlagos si chiude l’era dei motori V8, iniziata nel 2006 in luogo dei precedenti propulsori V10 da 3000 cc. Dal 2014, infatti, le vetture di F1 saranno equipaggiate di nuovi motori V6 turbo da 1600 cc di cilindata.

Queste otto stagioni sono state tutte inequivocabilmente vissute nel segno della Renault, che non soddisfatta del suo grande impegno nel mondo delle categorie minori, ha equipaggiato diversi team di F1 vincendo svariati titolo costruttori e piloti.

All’alba della stagione 2006, la Renault (come team ufficiale) si ripete vincendo l’apertura stagionale in Bahrein dopo aver vinto l’ultima gara con i motori V10 del 2005 (Cina), stagione che valse il primo titolo a Fernando Alonso. In quell’anno vincerà 8 gare contro le 9 della Ferrari e l’unica vittoria della rientrante Honda in Ungheria (con Jenson Button).

Alla fine della favola, la Renault porterà nei suoi musei i propri motori V8 con il relativo carico di 60 vittorie totali (contro le 38 della Ferrari, le 33 della McLaren, le 11 della Mercedes, le 2 della Lotus e l’unica vittoria della Honda), 66 giri veloci, 56 pole position e cinque titoli costruttori conquistati (cinque anche i titoli piloti con Vettel ed Alonso).

La Renault ha dunque vinto anche l’ultima gara dell’era V8, così come nel 2005 quando si chiudeva l’era dei V10.

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Elenco dei marchi del motore F1 di tutti i tempi


MOTORE GP 1ST 2ND 3RD BACCELLO POLE FL DT CT PUNTEGGIO

1 Ferrari 1078 245 297 285 620 248 270 15 16 11686.77
2 Mercedes 567 213 203 170 400 223 207 13 10 14411.64
3 Renault 728 178 164 163 360 216 189 11 12 9412.5
4 Honda 528 129 89 67 207 114 97 8 8 5177
5 guado 525 176 165 191 288 137 160 13 10 4624
6 BMW 271 20 35 30 75 33 33 1 0 1009
7 Climax 98 40 27 38 63 44 45 4 2 866.5
8 BRM 200 18 28 19 55 11 14 1 2 607.5
9 TAG 68 25 15 14 44 7 18 3 2 405.5
10 Maserati 109 11 13 23 33 11 19 1 1 396.42
11 Toyota 140 0 6 11 17 2 4 0 0 384
12 Alfa Romeo 223 13 14 15 30 15 20 2 0 330
13 Offenhauser 12 11 12 13 11 9 10 0 0 260
14 Cosworth 201 0 1 2 3 2 1 0 0 189
15 Mugen-Honda 147 4 4 8 15 1 0 0 0 182
16 Repco 33 8 9 8 17 7 4 2 2 175
17 Matra 126 3 6 15 24 4 5 0 0 175
18 Petronas 153 0 0 4 4 0 0 0 0 142
19 Peugeot 115 0 5 9 13 0 1 0 0 128
20 Vanwall 29 10 2 2 11 7 6 0 1 108
21 Judd 76 0 4 4 8 0 3 0 0 86
22 Playlife 49 0 4 2 6 1 1 0 0 69
23 Cervo 158 0 1 4 5 2 2 0 0 63
24 Porsche 41 1 3 1 5 1 0 0 0 50
25 Supertec 33 0 1 2 3 0 1 0 0 42
26 Mecachrome 16 0 0 3 3 0 0 0 0 38
27 Yamaha 129 0 1 1 2 0 0 0 0 36
28 Megatron 32 0 0 1 1 0 0 0 0 35
29 Gordini 40 0 0 2 2 0 1 0 0 30.14
30 Talbot 13 0 0 2 2 0 0 0 0 25
31 Lamborghini 80 0 0 1 1 0 0 0 0 20
32 Bristol 17 0 0 1 1 0 0 0 0 15
33 alto 28 0 0 1 1 0 0 0 0 14
35 Pulire 16 0 0 0 0 0 0 0 0 12
36 Ilmor 49 0 0 0 0 0 0 0 0 12
37 Lancia 4 0 1 0 1 2 1 0 0 9
38 Frecce 32 0 0 0 0 0 0 0 0 7
39 Lea-Francis 10 0 0 0 0 0 0 0 0 5
40 Novi 6 0 0 0 0 1 1 0 0 4
41 Acer 17 0 0 0 0 0 0 0 0 4
42 Castellotti 5 0 0 0 0 0 0 0 0 3
43 Asiatech 34 0 0 0 0 0 0 0 0 3
44 Zakspeed 58 0 0 0 0 0 0 0 0 2
45 Serenissima 2 0 0 0 0 0 0 0 0 1
46 Tecno 10 0 0 0 0 0 0 0 0 1
47 Connaught 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
48 Giaguaro 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
49 Cummins 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
50 Bugatti 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
51 JAP 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
52 EMW 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
53 Kuchen 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
54 Simca 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
55 Piatto 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0
56 Cummins Diesel 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0
57 Milano 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0
58 Loto 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0
59 Pratt & Whitney 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0
60 De Tomaso 4 0 0 0 0 0 0 0 0 0
 
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Il mondo della Formula 1 ha accolto con notevole scetticismo il debutto di Renault nel Gran Premio. Il motore turbo, al suo esordio nel 1977, non aveva vita facile. Spesso le auto facevano fumo e andavano in panne. Questi problemi di affidabilità valsero alla prima Renault l indesiderabile soprannome di teiera gialla . Ma un paio d anni più tardi i detrattori dovettero ricredersi quando la RS10 vinse il Gran Premio di Francia nel 1979. Da quel momento Renault inanellò una serie di successi e altri costruttori la seguirono nell adozione del turbo. A partire dal 1983 fu praticamente impossibile vincere una gara di Formula 1 senza un unità turbocompressa.
SPINTA INNOVATIVA
Dall introduzione del primo motore turbo, Renault in Formula 1 si è sempre fatta portatrice di innovazione tecnologica. L arrivo del turbo ha rivoluzionato il panorama delle competizioni automobilistiche ed è stato accompagnato da altre tecnologie inedite, come le valvole pneumatiche che consentivano di raggiungere elevatissimi regimi del motore, mai ottenuti prima di allora. In seguito Renault ha saputo adattarsi perfettamente all evoluzione dei regolamenti tecnici di gara. Tramontata l era del turbo, dopo due anni di lontananza dai circuiti, Renault è ritornata in veste di motorista con un architettura inedita un V10 che resta ancora negli annali. Con questo motore, le scuderie Williams e Benetton hanno dominato la F1 dal 1992 al 1997.


I record
Numero di vittorie in un'unica stagione: 16 (con Williams nel 1992) Numero di pole position consecutive: 24 (tra il Gran Premio di Francia del 1992 e quello del Giappone del 1993).
Numero di prime file complete: 103 (rispetto ai 79 di Ford-Cosworth e ai 70 di Ferrari).
Numero di posizioni in prima fila consecutive: 39 (tra il Gran Premio d'Italia del 1995 e quello europeo del 1997).
11 titoli costruttore
10 titoli pilota
155 vittorie
205 pole position
156 giri più veloci
Numero punti conquistati: 5541,5
50 doppiette

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Migliori motori (di serie) Renault.

Caratteristiche principali: ampia gamma di potenza, versioni turbo di successo, robustezza del progetto, facile accesso ai pezzi di ricambio.

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Renault 2.0

2.0
135 CV (2001-2009)
2.0 Turbo 163 CV (2002-2006)
2.0 Turbo 170CV (2005 - 2013)
2.0 197 CV (2006 -2009)

Renault Clio, Renault Laguna, Renault Espace, Renault Vel Satis, Renault Avantime, Renault Megane RS.

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Renault 1.6

1.6 16V 107CV (1998-2005)
1.6 16V 110CV (2008-1012)
1.6 16V 116CV (2002- 2005)
1.6 16V 128CV (2009-2012)

Renault Clio, Renault Mégane, Renault Scenic


Renault 1.2 (serie D), 1.2 TCe.

1.2 58-60 CV (1996-2012)
1.2 16V 65 CV (2005-2015)
1.2 16V 73-80 CV (2001-2018)
1.2 TCe 101-103 CV (2007-2012)

Renault Twingo, Renault Clio, Renault Twingo
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