<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Tata e non e' finita. | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Tata e non e' finita.

Fulcrum ha scritto:
iCastm ha scritto:
Nessuno vuole sfruttare i poveracci di turno, si va all'estero non tanto per la convenienza delle risorse umane quanto più per quelle fiscali e logistiche. All'estero i governi collaborano attivamente e fondano joint venture con gli investitori. I governi offrono condizioni fiscali, infrastrutturali e sindacali adeguati e le aziende producono. E non parlo necessariamente dei paesi meno sviluppati: il governo spagnolo ha offerto una congrua cifra all'Audi se avesse mantenuto la produzione in Spagna, una cifra pari a quella della conversione delle linee di montaggio per la prossima Q3.

Ma dai... ;)

Si va in Polonia, in Romania, in Cina, in India, in Pakistan, in Bangladesh,... perchè la manodopera viene pagata a prezzi locali.

La logistica, spesso e volentieri, bisogna crearla appositamente e in molti paesi è necessario aggiungere la voce "corruzione" al bilancio.

Cordiali Saluti
Fulcrum

Esageri.

Il costo della manodopera incide relativamente poco sui bilanci aziendali a meno che non si consideri il caso Dacia: certe operazioni costa di meno farle fare alle persone che non ai robot. Ma è un caso unico e isolato.
Per quanto riguarda le infrastrutture è vero che bisogna costruirle apposta, ma i governi locali le fanno subito e ben volentieri.

Sulla voce corruzione allargo le braccia, ma ogni mondo è paese.
 
Thefrog ha scritto:
Dopo la Cina, l'india e la Romania tocchera' ai paesi africani fare da sponda per quello che riguarda la fabbricazione di nuove automobili. E allora sara' ancora piu' difficile di oggi. Gli impiegati africani, almenoinizialmente, potrebbero accettare addirittura dei "pacchi viveri" come pagamento della mano d'opera. Per il mondo dell'auto occidentale si apriranno allora dei tempi ancora piu' difficili di quelli odierni. Tempo una ventina d'anni e ci saremo, secondo me.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,
The frog

azzz questa volta ti devo dare ragione!
Dpo l'era CInese e Indiana sarà la volta degli Africani!!
Solo che con la differenza che i Cinesi corrono e gli africani forse no!!
questo vuol dire che l'era Africana forse sarà + lunga!!!
tutto ciò mentre in Itralia si aspetta L'evento cruciale....
saluti zanza
 
iCastm ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
iCastm ha scritto:
Nessuno vuole sfruttare i poveracci di turno, si va all'estero non tanto per la convenienza delle risorse umane quanto più per quelle fiscali e logistiche. All'estero i governi collaborano attivamente e fondano joint venture con gli investitori. I governi offrono condizioni fiscali, infrastrutturali e sindacali adeguati e le aziende producono. E non parlo necessariamente dei paesi meno sviluppati: il governo spagnolo ha offerto una congrua cifra all'Audi se avesse mantenuto la produzione in Spagna, una cifra pari a quella della conversione delle linee di montaggio per la prossima Q3.

Ma dai... ;)

Si va in Polonia, in Romania, in Cina, in India, in Pakistan, in Bangladesh,... perchè la manodopera viene pagata a prezzi locali.

La logistica, spesso e volentieri, bisogna crearla appositamente e in molti paesi è necessario aggiungere la voce "corruzione" al bilancio.

Cordiali Saluti
Fulcrum

Esageri.

Il costo della manodopera incide relativamente poco sui bilanci aziendali a meno che non si consideri il caso Dacia: certe operazioni costa di meno farle fare alle persone che non ai robot. Ma è un caso unico e isolato.
Per quanto riguarda le infrastrutture è vero che bisogna costruirle apposta, ma i governi locali le fanno subito e ben volentieri.

Sulla voce corruzione allargo le braccia, ma ogni mondo è paese.

Posso essere caustico?

Raccontalo alla Nike.

;)

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
Fulcrum ha scritto:
iCastm ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
iCastm ha scritto:
Nessuno vuole sfruttare i poveracci di turno, si va all'estero non tanto per la convenienza delle risorse umane quanto più per quelle fiscali e logistiche. All'estero i governi collaborano attivamente e fondano joint venture con gli investitori. I governi offrono condizioni fiscali, infrastrutturali e sindacali adeguati e le aziende producono. E non parlo necessariamente dei paesi meno sviluppati: il governo spagnolo ha offerto una congrua cifra all'Audi se avesse mantenuto la produzione in Spagna, una cifra pari a quella della conversione delle linee di montaggio per la prossima Q3.

Ma dai... ;)

Si va in Polonia, in Romania, in Cina, in India, in Pakistan, in Bangladesh,... perchè la manodopera viene pagata a prezzi locali.

La logistica, spesso e volentieri, bisogna crearla appositamente e in molti paesi è necessario aggiungere la voce "corruzione" al bilancio.

Cordiali Saluti
Fulcrum

Esageri.

Il costo della manodopera incide relativamente poco sui bilanci aziendali a meno che non si consideri il caso Dacia: certe operazioni costa di meno farle fare alle persone che non ai robot. Ma è un caso unico e isolato.
Per quanto riguarda le infrastrutture è vero che bisogna costruirle apposta, ma i governi locali le fanno subito e ben volentieri.

Sulla voce corruzione allargo le braccia, ma ogni mondo è paese.

Posso essere caustico?

Raccontalo alla Nike.

;)

Cordiali Saluti
Fulcrum

Forse sbaglio nel non specificare sempre, ma io mi riferisco più all'industria dell'auto e comprati simili.
Nike fa abbigliamento sportivo e necessita di un altro genere di produzione ed perciò applica politica totalmente diversa. Sulla Nike forse si esagera, ma non posso darti totalmente torto.
 

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